VIA LIBERA A 15 MILIONI DI EURO PER LA REALIZZAZIONE DI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI IN VENETO. DE BERTI, “INTERVENTI SU FERRO, CICLABILI E SICUREZZA STRADALE”

31 Luglio 2021

La Giunta della Regione del Veneto, su proposta della Vicepresidente e Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, ha approvato una delibera che dà il via libera ad un finanziamento di 15 milioni di euro, a valere su risorse del bilancio regionale, per la realizzazione di investimenti infrastrutturali.

Nello specifico, gli interventi previsti, con relativi investimenti, risultano i seguenti:

  • Opere per la messa in sicurezza della linea ferroviaria Adria-Mestre, per un importo complessivo pari a 5.400.000,00 euro, da effettuarsi a cura della Società Infrastrutture Venete srl. Tra gli interventi di maggior rilievo, si segnalano: la soppressione di passaggi a livello in alcuni comuni veneziani; l’eliminazione delle barriere architettoniche, a favore di persone a mobilità ridotta, nella stazione di Cona e nella fermata di Campolongo.
  • Finanziamento dei Comuni aggiudicatari del bando per interventi di adeguamento della viabilità al fine di migliorare la mobilità e la sicurezza stradale lungo la rete viaria comunale, funzionali a raggiungere siti a valenza paesaggistico-naturalistica, di interesse storico-artistico, d’interesse religioso e di valenza turistica nel territorio veneto, per un importo complessivo di 1.300.000,00 euro. Il bando è attualmente in corso di pubblicazione.
  • Lavori per la costruzione della viabilità ciclabile denominata “Treviso-Ostiglia”, a partire da Villaga (VI) fino a Casaleone (VR), per un importo complessivo di 7.500.000,00 euro e per la realizzazione del percorso storico naturalistico sito UNESCO “Le colline del Prosecco Conegliano – Valdobbiadene” (passerella ciclopedonale sul torrente Campea tra il Comune di Farra di Soligo e Follina), per un importo pari a 200.000,00 euro. Entrambi gli interventi saranno realizzati a cura della Regione del Veneto.
  • Infine, si segnalano i lavori di completamento del cantiere della “Gazzera” in Comune di Venezia, per un importo complessivo pari a 600.000,00 euro. Gli interventi sono finalizzati alla realizzazione delle fermate di via Gazzera e via Olimpia e della soppressione dei passaggi a livello, attualmente in corso.

“La sicurezza, la riqualificazione delle infrastrutture e la realizzazione ex novo di percorsi all’insegna del green – ha commentato la Vicepresidente Elisa De Berti – sono ingredienti imprescindibili per garantire ai nostri cittadini servizi di qualità e al passo con i tempi. Servizi che non aggrediscono il territorio, anzi, ci permettono di viverlo e conoscerlo, appropriandocene in maniera rispettosa, grazie soprattutto a percorsi “lenti”. Questi importanti investimenti testimoniano come la Regione Veneto sia impegnata con azioni a tutela del territorio”.

Regione del Veneto – Comunicato n° 1457 del 31 luglio 2021

© Riproduzione riservata

Porto di Trieste: il traffico ferroviario torna ai livelli pre-Covid

Arrivano segnali postivi dal sistema portuale italiano dopo le battute d’arresto legate allo stop pandemia.

La crescita del traffico ferroviario nel porto di Trieste, ad esempio, torna ai livelli pre-Covid: nei primi 6 mesi del 2021 i treni movimentati sono stati 4.657, pari ad un incremento del +19,47% rispetto allo stesso periodo del 2020. Performance che si consolida ulteriormente nel singolo mese di giugno, dove il balzo in avanti sfiora il 40% con 750 treni operati. Tra le singole categorie merceologiche, sempre in testa il comparto RO-RO (+38,87%), con 147.760 unità transitate.

Dati positivi anche per il settore merci varie (+11,23%) e 8.569.262 tonnellate movimentate. In lieve decremento invece i container (-2,29%) con 367.634 TEU: calo imputabile al numero di TEU vuoti (-22,56%) a fronte dell’incremento dei TEU pieni (+3,67%).

Va rilevato inoltre il significativo aumento del traffico hinterland (gateway diretto) che segna un incremento a doppia cifra (+13,10%) mentre quello trasbordato riporta una consistente flessione (-26,27%). Forte dinamicità per il traffico containerizzato della linea Ro-Ro da/per la Turchia, in continua espansione (+48,05%) con 52.068 TEU.

Segno meno per le rinfuse solide (-22,45%), e per le rinfuse liquide (-7,17%) con 16.940.912 tonnellate di merce manipolata. Quest’ultimo valore, da un lato fotografa una netta ripresa del settore e contenimento della flessione rispetto ai mesi scorsi (nel primo trimestre la perdita delle rinfuse liquide era del -27,80%, mentre nel singolo mese di giugno si evidenzia una crescita del +12,11%), ma dall’altro, incide ancora sui volumi totali dello scalo che nel semestre in corso si attestano su 25.747.230 tonnellate (-1,95%).

Si stima, però, che il trend di crescita del II° trimestre (+16,42%) porterà a breve a un recupero dei volumi di traffico sui livelli precedenti alla crisi. Basti vedere che il tonnellaggio totale del porto nel singolo mese di giugno ha registrato una crescita sostenuta (+12,73%), grazie alla ripresa dei consumi post-pandemia e alla ripartenza delle attività economiche.

Cambio di passo anche per il porto di Monfalcone

Importante cambio di passo anche per il porto di Monfalcone che nel primo semestre 2021 è risultato in crescita (+2,98%) con 1.623.561 tonnellate di merce manipolata. Tale incremento è stato trainato dal settore delle rinfuse solide (+12,09%) con 1.184.377 tonnellate. I prodotti metallurgici, segmento prevalente del comparto, hanno riportato una variazione positiva (+19,49%) con 1.111.366 tonnellate movimentate, risultando la prima tipologia merceologica per volume di Portorosega. Saldo negativo per le merci varie (-15,53%), dovuto principalmente alla prolungata difficoltà riscontrata nel settore cartario. Risultati positivi invece per il comparto veicoli commerciali (+21,63%), e contenitori (+74,51%) con 534 TEU movimentati.

Trasporti-Italia.com – 30/07/2021

© Riproduzione riservata

Iata: ancora deludente la ripresa del traffico aereo a giugno

I dati relativi all’andamento del traffico passeggeri per giugno 2021 mostrano un leggero miglioramento nel mercato dei viaggi aerei sia internazionali che nazionali. La domanda però – sottolinea l’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) – rimane significativamente al di sotto dei livelli pre Covid-19 a causa delle restrizioni ai viaggi internazionali.

Poiché i confronti tra i risultati mensili del 2021 e del 2020 sono distorti dall’impatto straordinario del Covid-19, il confronto si riferisce a giugno 2019, che ha seguito un normale modello di domanda.

Il traffico passeggeri a giugno 2021 (misurato in ricavi passeggeri chilometri o RPK) è diminuito del 60,1% rispetto a giugno 2019. Si tratta di un piccolo miglioramento rispetto al calo del 62,9% registrato a maggio 2021 rispetto a maggio 2019.

I passeggeri internazionali a giugno sono stati dell’80,9% inferiori a giugno 2019, un miglioramento rispetto al calo dell’85,4% registrato a maggio 2021 rispetto a due anni fa.
Tutte le regioni, ad eccezione dell’Asia-Pacifico, hanno contribuito alla crescita del traffico.

I passeggeri sulle rotte domestiche sono diminuiti del 22,4% rispetto ai livelli pre-crisi (giugno 2019), in leggero miglioramento rispetto al calo del 23,7% registrato a maggio 2021. La performance nei principali mercati domestici è stata controversa, con la Russia che ha riportato una forte espansione mentre la Cina è tornata in territorio negativo.

“Stiamo assistendo a un movimento nella giusta direzione – ha spiegato Willie Walsh, direttore generale della Iata – in particolare in alcuni mercati nazionali chiave. Ma la situazione per i viaggi internazionali non è affatto vicina a dove dovremmo essere. Giugno dovrebbe essere l’inizio dell’alta stagione, ma le compagnie aeree hanno trasportato appena il 20% dei livelli del 2019. Non è una ripresa, è una crisi continua causata dall’inazione dei governi”.

Il traffico internazionale delle compagnie aeree dell’Asia-Pacifico è diminuito del 94,6% rispetto a giugno 2019, invariato rispetto al calo del 94,5% di maggio 2021 rispetto a maggio 2019. La regione ha registrato i cali di traffico più marcati per l’undicesimo mese consecutivo. La capacità è scesa dell’86,7% e il load factor è sceso di 48,3 punti percentuali al 33,1%, il più basso tra le regioni.

I vettori europei hanno visto il loro traffico internazionale diminuire del 77,4% rispetto a giugno 2019, quindi in miglioramento rispetto al calo dell’85,5% di maggio rispetto allo stesso mese 2019. La capacità è diminuita del 67,3% e il fattore di carico è sceso di 27,1 punti percentuali al 60,7%.

Le compagnie aeree del Medio Oriente hanno registrato un calo della domanda del 79,4% a giugno rispetto a giugno 2019, in miglioramento rispetto al calo dell’81,3% registrato a maggio rispetto allo stesso mese del 2019. La capacità è diminuita del 65,3% e il fattore di carico è peggiorato di 31,1 punti percentuali al 45,3%.

La domanda di giugno dei vettori nordamericani è diminuita del 69,6% rispetto al periodo del 2019, migliorando rispetto al -74,2% registrato a maggio rispetto a due anni fa. La capacità è scesa del 57,3% e il fattore di carico è sceso di 25,3 punti percentuali al 62,6%.

Le compagnie aeree dell’America Latina hanno visto il traffico di giugno diminuire del 69,4% rispetto allo stesso mese del 2019, anche in questo caso in miglioramento rispetto al calo del 75,3% di maggio rispetto a maggio 2019. La capacità di giugno è diminuita del 64,6% e il fattore di carico è sceso di 11,3 punti percentuali al 72,7%, che è stato il load factor più alto tra le regioni per il nono mese consecutivo.

Il traffico delle compagnie aeree africane è diminuito del 68,2% a giugno rispetto allo stesso mese di due anni fa, in miglioramento rispetto al calo del 71,5% di maggio rispetto a maggio 2019. La capacità di giugno è diminuita del 60% rispetto a giugno 2019 e il fattore di carico è sceso di 14,5 punti percentuali al 56,5%.

“Ogni giorno che passa, la speranza di vedere un significativo risveglio del traffico internazionale durante l’estate dell’emisfero settentrionale si affievolisce – ha dichiarato il DG Walsh –. Molti governi non stanno seguendo i dati o la scienza per ripristinare la libertà di movimento di base. Nonostante un numero crescente di persone vaccinate e una migliore capacità di test, siamo molto vicini a perdere un’altra stagione estiva di punta sull’importante mercato transatlantico. E la retromarcia del Regno Unito per ripristinare la quarantena per gli arrivi anche dei vaccinati dalla Francia è il tipo di provvedimento che distrugge la fiducia dei consumatori quando è più necessario”.

Per quanto riguarda i viaggi domestici, il traffico interno cinese è tornato in territorio negativo a giugno, in calo del 10,8% rispetto a giugno 2019, dopo una crescita del 6,3% a maggio rispetto allo stesso periodo del 2019. Certamente – sottolinea Iata – questo risultato è condizionato dall’introduzione di nuove restrizioni a seguito di focolai di Covid-19 in diverse città cinesi.

Positivo invece l’andamento del traffico interno degli Stati Uniti, migliorato da un calo del 25,4% a maggio rispetto allo stesso mese del 2019 a un calo del 14,9% a giugno. Segnale del fatto che la vita negli Stati Uniti sta iniziando a vedere una certa normalità in seguito all’allentamento delle misure e al rapido lancio della vaccinazione.

“Abbiamo bisogno che vengano ripristinati i collegamenti in tutto il mondo gestendo sapientemente i fattori di rischio. Ai viaggiatori vaccinati dovrebbe essere restituita la libertà di movimento – ha concluso Walsh –. Un regime di test efficiente può gestire sufficientemente bene i rischi per coloro che non possono essere vaccinati. Questo è il messaggio alla base delle ultime linee guida di viaggio dell’Oms. Il Regno Unito, Singapore e il Canada hanno indicato le scadenze per aprire i loro confini senza quarantena per i viaggiatori vaccinati. La Commissione europea ha raccomandato ai suoi Stati membri di adottare protocolli di viaggio strettamente allineati con l’Oms, compresi i test per i viaggiatori non vaccinati. Mosse simili per riaprire le frontiere in linea con la guida dell’Oms degli Stati Uniti, leader nella vaccinazione delle loro popolazioni, darebbero un impulso fondamentale per dimostrare che possiamo vivere e viaggiare gestendo i rischi di Covid-19″.

Trasporti-Italia.com – 30/07/2021

© Riproduzione riservata

Anas: un weekend ad alto tasso di traffico. Ecco gli itinerari più a rischio

Quello che ci apprestiamo vivere non sarà un weekend semplice per il traffico.

A partire da oggi pomeriggio, infatti, lungo la rete Anas è previsto traffico molto intenso in direzione sud, sulle principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani e per i numerosi spostamenti locali.

Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.

Anas: le strade più trafficate nel weekend

Il traffico riguarderà in particolare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, rientrata in gestione ad Anas a gennaio 2019 nell’ambito del piano “Rientro Strade” , arteria particolarmente trafficata  che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).
Al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto

I cantieri sospesi per aiutare il traffico

Più degli altri anni, a causa dell’emergenza sanitaria, gran parte degli italiani si sposterà all’interno del Paese contribuendo a un incremento del traffico sulle strade. Con l’obiettivo di facilitare la mobilità e ridurre i disagi per gli utenti, Anas ha provveduto a rimuovere, a partire dallo scorso 23 luglio e fino al 5 settembre, 435 cantieri degli 800 presenti sulla rete stradale e autostradale di competenza. Parallelamente è stata programmata una intensa attività informativa, con l’impiego di molteplici canali di diffusione, per l’informazione all’utenza. Per la situazione dei cantieri inamovibili, Anas invita i viaggiatori a consultare prima di partire il sito stradeanas.it alla sezione Info viabilità/Piani interventi (link www.stradeanas.it/piani-interventi).

Ricordiamo, infine, che oggi fino alle 22.00, domani sabato 31 luglio dalle 8.00 alle 16.00 e domenica 1° agosto dalle 7.00 alle 22.00 è in vigore il divieto di transito dei mezzi pesanti.

Trasporti Italia.com – 30/07/2021

© Riproduzione riservata

Infrastrutture: con il Def nuovo approccio per programmare gli investimenti

Un nuovo approccio, basato sui principi dello sviluppo sostenibile, per pianificare, programmare, progettare e realizzare le infrastrutture di un Paese più moderno, competitivo e resiliente, in coerenza con i principi dell’Agenda 2030 dell’Onu, del Green Deal europeo e con i piani nazionali generali e settoriali di riferimento. Su queste linee guide è stato realizzato il nuovo Allegato infrastrutture al Documento di Economia e Finanza, appena approvato dal Consiglio dei ministri.

Contribuire alla transizione ecologica e digitale

L’Allegato al Def, documento programmatico che descrive le scelte del Governo in materia di infrastrutture e mobilità, illustra i risultati delle analisi di contesto necessarie per definire le opere prioritarie per lo sviluppo del Paese e descrive la strategia di lungo periodo del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL) e del Documento Pluriennale di Pianificazione (DPP).
Con questo documento, che riporta in appendice l’elenco delle opere programmate, il Mims intende contribuire alla transizione ecologica e digitale, a migliorare la sicurezza e il benessere delle persone riducendo le disuguaglianze territoriali, economiche e sociali e ad accrescere la competitività delle imprese nel rispetto dell’ambiente.

Giovannini: “Individuare gli interventi necessari a interconnettere le aree del Paese”

“Abbiamo pochi anni per realizzare i progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza utilizzando al meglio i fondi europei e nazionali a disposizione – ha commentato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini -. È necessario pianificare infrastrutture e mobilità in modo innovativo, individuando le priorità secondo una strategia sistemica e integrata. L’Allegato innova il modello di programmazione per realizzare gli interventi necessari a interconnettere le aree del Paese, per migliorare le infrastrutture idriche e accrescere la qualità dell’abitare, riducendo le disuguaglianze territoriali, per essere più competitivi, equi e sostenibili”.

Giovannini ha poi spiegato che il documento non è solo un piano di spesa, ma un modo nuovo di programmare l’Italia che si vuole costruire nei prossimi dieci anni.
Il piano si sviluppa secondo quattro direttrici: l’analisi dei fabbisogni, nuovi criteri per la definizione delle priorità, coerenza con le programmazioni nazionali e settoriali e valutazione dell’impatto degli investimenti sui 17 obiettivi sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Trasporti-Italia.com – 30/07/2021

© Riproduzione riservata

Autobrennero, semestre in utile in attesa di sciogliere il nodo concessione. L’ipotesi Cav

Beneficio sui conti dalla ripresa del traffico, sia merci che leggero. Presidente e Ad fiduciosi «su nuove ipotesi potenzialmente risolutive». Il governatore del Veneto Zaia: «Da noi non Opa ostili»

I conti, i progetti e – ovviamente – la concessione. In scadenza il 31 luglio.

Impegnativo il Cda di Autobrennero che ha approvato il bilancio semestrale che chiude con 15,98 milioni di utile netto (con un incremento di 14,34 milioni rispetto al dato semestrale 2020) e un margine operativo lordo di 33,11 milioni.

Segnalato un aumento dei ricavi da pedaggio di 11,81 milioni rispetto allo scorso anno, nonostante il crollo del traffico dei primi mesi del 2021, mentre negli ultimi due weekend i volumi di traffico di hanno superato quelli del 2019, con il picco di +9,3% registrato domenica 25 luglio (il dato annuale al 30 giugno registrava un -30%).

«Se il traffico dei mezzi pesanti sembra tornato a livelli pre-Covid da almeno un mese, a sorprendere positivamente sono i dati del leggero, tornati positivi già nel weekend di metà luglio e divenuti nettamente positivi nello scorso weekend. Un dato particolarmente confortante se pensiamo che si tratta per lo più di traffico generato dal turismo, settore fondamentale per il sistema Italia e per i territori lambiti dalla A22», ha osservato l’amministratore delegato, Diego Cattoni.

Sempre in tema di conti, nel semestre la Spa ha stanziato 30,9 milioni di euro per manutenzioni, e ora ha dato il via libera al progetto esecutivo per il completamento della stazione autostradale di Bressanone Sud, investimento da 10,6 milioni di euro.

E quindi la questione concessione, la cui proroga scade il 31 luglio, con alcune opzioni ormai tramontate, una fra tutte la società in house (che è il percorso imboccato da Autovie Venete), e quella emergente del partenariato pubblico-privato, possibilità offerta dalla normativa europea, non altrettanto automaticamente da quella italiana.

«Sappiamo che il confronto tra gli interlocutori si è aperto a nuove ipotesi potenzialmente risolutive. Guardiamo con rinnovato ottimismo a questo confronto garantendo che la società ha lavorato e continua a lavorare al massimo delle sue possibilità per poter avviare in tempi rapidissimi una nuova stagione di investimenti non appena si saranno concretizzate le necessarie certezze sul fronte concessorio», hanno detto l’amministratore delegato di Autobrennero Cattoni e il presidente Harthmann Reichhalter.

C’è anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, che si esprime sulla vicenda. Non tanto sulla concessione in scadenza, quanto sulla possibilità che Cav, grazie ad un emendamento del leghista Stefani al decreto Semplificazioni, che di fatto consente alla società veneta di allargare il perimetro delle autostrade gestite da Regione Veneto ed Anas.

Un primo passo verso la holding autostradale del Nordest, di fatto.

Che potrebbe interessare da subito Autobrennero, ma in prospettiva anche la A4 gestita da Autovie Venete – e in predicato di passare alla newco Autostrade Alto Adriatico, la società in house della Regione Fvg.

Ma se holding sarà, non nascerà da manovre ostili.

«Ho sentito il presidente Kompatscher. Posso solo dire che sulla A22 noi non facciamo Opa ostili, tantomeno nei confronti dei vicini di casa», è la dichiarazione di Zaia.

«Abbiamo lottato per 5 anni per l’emendamento Cav – ha proseguito Zaia – e ora il Veneto è l’unica regione che può, tramite la sua società pubblica, partecipare a nuove concessioni autostradali per tratte che ricadono prevalentemente nel territorio veneto».

Nordest Economia – 30/07/2021

© Riproduzione riservata