Coronavirus, Platter: teniamo aperto il confine al Brennero

30 Ottobre 2020

Conferenza con Kompatscher e Fugatti sulla pandemia nell’Euregio

«Uno dei nostri obiettivi principali è quello di tenere aperti i confini per garantire la mobilità nei nostri territori e soprattutto lo spostamento dei pendolari che devono quotidianamente recarsi al lavoro».

Lo ha detto Günther Platter, presidente del Tirolo austriaco e presidente di turno dell’Euregio in occasione di una videoconferenza con i presidenti di Trentino e Alto Adige Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher. Al centro del confronto, riporta una nota, vi erano il numero crescente di contagi nei singoli territori e le azioni previste per cercare di contenere la pandemia. In Tirolo attualmente sono 3.646 le persone contagiate; in Alto Adige i contagiati attivi sono 4.561. In Trentino la situazione è relativamente migliore: dati aggiornati al 29 ottobre parlano di 1.621 contagiati. Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri, sono 169 le persone ospedalizzate in Tirolo (28 in terapia intensiva), 233 in Alto Adige (19 in terapia intensiva) e 118 in Trentino, di cui 9 in terapia intensiva.

Trentino – 30/10/2020

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Nella Pubblica amministrazione il “no-working” penalizza le imprese

Il presidente di Ance Verona Trestini: “Ritardi, lungaggini e risposte inevase rischiano di bloccare definitivamente centinaia di cantieri sia pubblici che privati, come quelli per gli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza con il Superbonus 110% che stanno partendo”

“Abbiamo già visto mesi fa che purtroppo nella Pubblica Amministrazione uno smart working massiccio allo stato attuale è insostenibile – dichiara il presidente di Ance Verona, Carlo Trestini -. Ritardi, lungaggini e risposte inevase rischiano di bloccare definitivamente centinaia di cantieri sia pubblici che privati, come quelli per gli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza con il Superbonus 110% che stanno partendo”.

Ance Verona sottolinea: “Le imprese stanno facendo di tutto per tenere aperti i cantieri nonostante la maggiorazione dei costi e la minor produzione dovute all’emergenza sanitaria, che ancora gravano sulle nostre spalle”, sottolinea “che certo non possono sopportare una pubblica amministrazione non preparata ad affrontare uno smart working intensivo”.

Occorre dunque un piano di intervento immediato per evitare che siano le imprese a subire un vero e proprio lockdown con fortissime ricadute economico-sociali.

“Cominciamo quindi con l’introdurre orari di apertura prolungata (8/20), su appuntamento senza code e assembramenti, ed estendiamo subito il principio del silenzio-assenso a tutte le procedure autorizzative con controlli ex post per evitare che lo smart working, come abbiamo già detto chiaramente una settimana fa alla Ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, si traduca di fatto in un no-working”, chiarisce Ance.

“Prendiamo esempio dalla Francia che, seppur in lockdown, garantirà comunque l’apertura di tutti gli sportelli pubblici al servizio di cittadini e imprese”.

D’altronde, “sappiamo benissimo e i dati lo dimostrano che non tutti gli uffici hanno un livello di digitalizzazione adeguato, né è stato fatto un piano di formazione e organizzazione specifica del personale che soffre da tempo anche del blocco del turn over”.

Questa volta, ammonisce il presidente Ance, “non possiamo ripetere gli stessi errori commessi durante il lockdown, quando abbiamo avuto sei mesi per prepararci”.

Nordest Economia – 30/10/2020

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Contship Italia presenta gli obiettivi al 2024: impegno strategico per La Spezia Container Terminal

Incrementareentro il 2024l’offerta verso i vettori globali con oltre 1,8 milioni di TEU di nuova capacità di movimentazione nei propri terminal gateway e di transhipment.
Raggiungere, entro la fine del 2023, un bilanciamento al 50% tra volumi marittimi e volumi continentali/ intra-Ue, nell’ambito dell’offerta di servizi di trasporto intermodale.

Rafforzare la capacità di movimentazione nei terminal marittimi.

Queste, in sintesi, le nuove iniziative su cui sta lavorando il Gruppo Contship Italia per valorizzare gli sviluppi nazionali e internazionali delle proprie attività terminalistiche e intermodali.

Nell’annunciare i propri piani industriali, Contship ribadisce l’impegno strategico nei confronti dell’Italia, con ingenti investimenti previsti per La Spezia Container Terminal (LSCT), il principale terminal container del gruppo sul territorio nazionale.
Il progetto di sviluppo partirà dal terminal Ravano, con la realizzazione di una nuova banchina di 524 metri di lunghezza, attrezzata con cinque gru di banchina, capaci di operare su 25 file di container.

La prima fase dello sviluppo di LSCT mira ad aggiungere 300.000 TEU all’attuale capacità di movimentazione e ad aumentare la quota del trasporto ferroviario dall’attuale 32% al 40% dei volumi movimentati.

Gli obiettivi a breve termine del progetto includono il miglioramento della capacità di LSCT di accogliere le navi di nuova generazione (ULCC) con un tonnellaggio maggiore, grazie al nuovo pescaggio disponibile sulla banchina del molo Fornelli Est (-15 m) e del molo Fornelli Ovest (-14 m), i cui lavori di potenziamento saranno ufficialmente completati dall’Autorità Portuale entro dicembre 2020. Questo miglioramento supporterà immediatamente i clienti di LSCT, che potranno scalare il terminal con un carico maggiore, stimato in oltre 300/400 TEU addizionali per nave.

I partner di TCR – Terminal Container RavennaSAPIR e LSCT, stanno attualmente discutendo gli investimenti futuri per sviluppare ulteriormente il terminal container.
Circa 15 anni dopo l’annuncio dell’accordo di concessione per Eurogate Tanger (TC2), il nuovo terminal Tanger Alliance (TC3) a Tanger Med 2 inizierà le sue operazioni commerciali nel gennaio 2021, dispiegando otto gru di banchina di ultima generazione (24 file e 54 m sotto spreader) su 800 metri di banchina e offrendo un’area di piazzale pari a 360.000 m2. Una volta completata la fase di avviamento, la capacità di movimentazione del terminal sarà di 1,5 milioni di TEU.

Il successo di entrambi gli investimenti a Tangeri si basa sulla stretta collaborazione tra Contship e le compagnie di navigazione internazionali, come CMA-CGM e Terminal Link in TC2 e Hapag LLoyd presso la nuova struttura TC3, di cui Marsa Maroc è azionista di maggioranza. In TC3 Eurokai detiene il 40% delle azioni, tramite Contship ed Eurogate, mentre Hapag Lloyd detiene il restante 10%. Nuovi progetti nella regione del Mediterraneo sono in fase di sviluppo.

Sogemar, il braccio logistico-intermodale e doganale del Gruppo, adatta la propria offerta alle nuove sfide commerciali e logistiche in base ai programmi di reshoring e all’evoluzione di domanda e offerta nel trasporto marittimo containerizzato, per consolidare la posizione nelle attività intermodali marittime e per ampliare l’offerta ferroviaria a livello continentale.
Sarà potenziata la collaborazione con la consociata Eurogate Intermodal per costruire e promuovere servizi di rete europei.

Rail Hub Milano (Melzo), il più avanzato hub intermodale privato in Italia, ha raggiunto, già nel 2019, l’obiettivo della ripartizione al 50% delle operazioni di movimentazione tra traffico marittimo e traffico continentale (effettuato utilizzando casse mobili, unità intermodali da 45 piedi e semirimorchi) e si è affermata come prima affidabile piattaforma ferroviaria italiana per la nuova “Belt-Road Initiative” cinese.

HannibalMTO del Gruppo, continuerà a sostenere, con oltre 60 treni alla settimana che collegano Genova, La Spezia e Ravenna con Melzo, Dinazzano e Padova, il previsto shift modale nelle attività portuali italiane, espandendosi ulteriormente verso mercati privi di sbocco sul mare, come la Svizzera, il sud della Germania e l’Austria.

Beneficiando della migliorata capacità del tunnel del San Gottardo e di nuovi investimenti specifici in hub ferroviari nazionali e internazionali, Hannibal continuerà a potenziare l’offerta dedicata ai flussi continentali, attraverso il servizio ferroviario tra Melzo, Rotterdam e il Regno Unito. Nuovi corridoi intermodali internazionali saranno lanciati nel 2021 e nel 2022, insieme a nuovi, ambiziosi progetti relativi allo sviluppo di piattaforme digitali.

“Tutti questi sviluppi saranno realizzati congiuntamente con il supporto della azienda controllante Eurokai ad Amburgo – ha commentato Cecilia Eckelmann-Battistello – che vede Contship Italia come proprio operatore di punta in Italia e nella area del Mediterraneo”.

Trasporti-Italia.com – 29/10/2020

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Dichiarazione degli Assessori regionali ai trasporti delle regioni del nord sul trasporto pubblico. Vicepresidente De Berti: “Dal governo non è arrivato un euro per i servizi aggiuntivi”

In riferimento alle recenti affermazioni del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e del ministro Paola De Micheli sui finanziamenti destinati al trasporto pubblico locale, gli assessori regionali ai trasporti del Veneto, vicepresidente Elisa De Berti, della Lombardia, Claudia Maria Terzi, del Piemonte, Marco Gabusi, della Liguria, Giovanni Berrino e del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, dichiarano quanto segue:

“Al Governo abbiamo più volte ribadito che i finanziamenti statali destinati al trasporto pubblico locale per l’emergenza sanitaria (500 + 400 milioni) non sono sufficienti per far fronte al potenziamento dei servizi e alla riduzione dei ricavi delle aziende di Tpl. Sorprende dunque che il ministro De Micheli sostenga di non aver ricevuto dalle Regioni richieste di risorse aggiuntive: la nostra posizione è stata portata all’attenzione dell’Esecutivo in tutte le sedi utili comprese le riunioni formali, non ultima quello dello scorso 30 agosto, fermo restando che le Regioni chiedono al Governo di affrontare seriamente il tema del Tpl da fine marzo. Sorprende anche che il presidente del Consiglio Conte parli di un mancato pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione delle Regioni per rafforzare il trasporto pubblico: la verità è che le risorse promesse dal Governo per i servizi aggiuntivi non sono ancora arrivate. Infatti, non è ancora stato approvato il decreto attuativo per il riparto dell’anticipazione dei primi 150 milioni sui 300 milioni di risorse stanziate dallo Stato. Per i servizi aggiuntivi, dunque, non è ancora arrivato un euro. Le azioni per potenziare il trasporto sono state attivate nelle varie Regioni in assenza di un contributo governativo, che ci auguriamo possa arrivare quanto prima. È gravissimo che il presidente del Consiglio e il ministro competente cerchino di scaricare le proprie responsabilità sulle Regioni. Inizino invece a erogare le risorse annunciate senza le quali il sistema Tpl non potrà stare in piedi ancora per molto”.

Regione Veneto – Comunicato stampa n° 1420 del 29/10/2020

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Un sistema pubblico-privato per gestire i servizi di mobilità extraurbana

28 Ottobre 2020

La Provincia sta pianificando il futuro del trasporto pubblico in Alto Adige. “Oggi circa 125.000 persone viaggiano quotidianamente in autobus. Vogliamo ampliare ulteriormente i servizi per tutti i passeggeri in tutta la Provincia e aumentare gli attuali 30 milioni di chilometri percorsi da autobus all’anno del 20%. Per questo  vogliamo proporre un’offerta sostenibile, intelligente ed equa per i pendolari e i passeggeri, ma anche per i fornitori e gli appaltatori, sia pubblici che privati, sulla base dei requisiti di legge”, ha sottolineato l’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider.

La Giunta provinciale ha approvato ieri (27 ottobre) una assegnazione duale dei servizi per le linee di autobus extraurbane nel trasporto pubblico. “Nello spirito del patto di sostenibilità – ha aggiunto Alfreider – vogliamo promuovere la mobilità sostenibile e quindi offrire anche un sistema di trasporto pubblico locale funzionante e di facile utilizzo. Questo vale anche per i trasporti extraurbani perchè alla fine quello che conta è l’utilità per le persone e per l’ambiente e non altri interessi”. La Giunta ora assume la regia ed assegnerà i servizi secondo un sistema “duale” sulla base di quanto previsto dalla normativa e secondo chiari criteri di qualità. Secondo Alfreider, l’obiettivo più importante è quello di fornire all’orario “di domani” più opzioni di viaggio, più comfort fino all’ultimo metro, un’offerta di servizi intelligente ed efficiente con comunicazione in tempo reale e un sistema di biglietteria migliorato. “Nel complesso, l’obiettivo è anche quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica attraverso l’impiego di nuovi motori puliti”, ha spiegato l’assessore Alfreider.

Combinazione di pubblico e privato

La suddivisione ora approvata all’unanimità dalla Giunta prevede una nuova strutturazione dei servizi. Una parte di questi sarà gestita internamente, cioè da una società in-house con partecipazione provinciale, mentre un’altra parte sarà oggetto di una gara d’appalto europea. “Per attuare il nostro piano di riduzione debgli ossidi di azoto, vogliamo alleviare in particolare i centri urbani e ampliare ulteriormente il trasporto pubblico sulla base delle linee guida esistenti. Negli studi effettuati, la soluzione in-house si è rivelata ideale per questo scopo”, ha spiegato Alfreider. Nei prossimi anni, infatti, saranno utilizzati autobus ancora più “verdi”, cioè a basse emissioni. L’altra parte dei servizi, che dovrà essere a propria volta sempre più improntata alla sostenibilità, sarà suddivisa in lotti e oggetto di gare d’appalto europee. “Le piccole e medie imprese devono avere una possibilità. Abbiamo bisogno di partner forti e affidabili, perché vogliamo garantire che i criteri di qualità siano rispettati e che insieme, con regole chiare, possiamo offrire il miglior servizio possibile a tutti gli altoatesini”, sottolinea Alfreider.

Attuare il piano della mobilità

“Con questa procedura – ha affermato inoltre Martin Vallazza, direttore della Ripartizione mobilità – possiamo implementare in modo ancora più efficace i principi base del piano della mobilità provinciale, come la sicurezza, l’accessibilità, l’affidabilità per i passeggeri, e anche collegare luoghi più remoti alla rete di trasporto pubblico esistente in modo economicamente sostenibile”. Secondo Vallazza, è importante apportare un cambiamento al cosiddetto modal split, cioè la distribuzione della domanda relativamente ai diversi mezzi di trasporto. “Attualmente circa la metà delle persone in Alto Adige utilizza ancora la propria auto, in futuro i due terzi di tutti i viaggi saranno effettuati in bicicletta e con i mezzi pubblici o a piedi”, ha detto Vallazza.

“E’ necessario osservare i requisiti del Regolamento UE n. 1370 del 2007: dopo 60 anni non è più possibile per legge affidare i servizi di trasporto a privati senza gara. Questo significa che occorre un cambiamento e un’apertura al mercato”, ha sottolineato il professor Pierluigi Mantini, consulente della Provincia e del Ministero dei trasporti. Il passo fondamentale per cambiare la modalità di assegnazione degli appalti è stato fatto dal Consiglio provinciale, che nel 2019, senza voti contrari, ha dato chiaramente il mandato di riorganizzare l’assegnazione dei servizi alla Giunta provinciale. Nel 2019 il Consiglio provinciale ha di conseguenza modificato la legge sugli appalti pubblici.

Importanti collaborazioni

La riorganizzazione dei servizi è stata elaborata dalla Ripartizione mobilità e dall’Agenzia degli appalti con la consulenza di esperti nazionali e internazionali e di importanti organizzazioni nazionali e internazionali del settore come AGCM, ART e ANAC. La Ripartizione mobilità ha sentito esperti, gruppi di interesse e tutti gli attori del settore (associazione dei consumatori, sindacati, ecc.) In un incontro con esperti, amministratori e concessionari sono state discusse le varie possibilità di riorganizzazione.

I servizi da assegnare secondo la nuova modalità dovrebbero prendere il via nel 2021. I relativi bandi di gara saranno pubblicati entro la fine dell’anno in corso. I contratti saranno siglati nell’estate del 2021. Per garantire che il servizio continui ad operare nel frattempo, la giunta ha approvato oggi la proroga delle attuali concessioni per le linee di autobus extraurbane di trasporto pubblico fino alla fine del 2021.

Alto Adige Innovazione –  28/10/2020

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Galleria Brennero, risolto contratto per il mega lotto da 960 milioni

Nonostante le intense trattative e gli sforzi compiuti negli ultimi mesi, la Società della Galleria di Base del Brennero e l’affidatario Arge H51 (un raggruppamento composto dalle imprese Porr Bau GmbH, G.Hinteregger & Söhne Bau GmbH, Condotte S.p.A. e Itinera S.p.A.) non sono riusciti a trovare un accordo in merito alle controversie contrattuali nel lotto costruttivo H51 Pfons-Brennero, il lotto meridionale in Austria, lungo ca. 15 km. A comunicarlo è la stessa Bbt Se in una nota in merito al lotto da 966 milioni di euro.

“Il definitivo rifiuto di eseguire diverse prestazioni pattuite contrattualmente e la conseguente compromissione del rapporto di fiducia ci ha costretti, purtroppo, a procedere alla risoluzione del rapporto contrattuale con l’Arge H51. Anche alla luce della prospettata risoluzione del contratto, l’Arge H51 non ha cambiato la propria posizione, scegliendo di pubblicare la propria interpretazione contrattuale. Per garantire che i lavori per la Galleria di Base del Brennero possano proseguire nel più breve tempo possibile, è stata già avviata una analisi di approfondimento sull’intero progetto al fine di addivenire il prima possibile alla nuova gara di appalto”, spiegano i due Amministratori di Bbt Se Gilberto Cardola e Martin Gradnitzer.

Bbt Se, definendo la risoluzione del contratto “l’unica scelta possibile”, si dice “fortemente amareggiata del fatto che il supporto offerto non sia stato accettato dall’ARGE H51 e che ciò abbia portato a ritardi molto gravi nel lotto di costruzione Pfons-Brennero, che avrebbero potuto essere evitati se le prestazioni concordate contrattualmente fossero state eseguite”. Bbt Se continuerà a fare tutto il possibile per far avanzare il pionieristico progetto infrastrutturale della Galleria di Base del Brennero nel minor tempo possibile.

Alto Adige e Tirolo chiedono certezza sui tempi di realizzazione

Ora l’attenzione deve tornare dalle questioni giuridiche a quelle operative. La richesta arriva dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e dal capitano del Land Tirolo, Günther Platter, secondo i quali “i lavori per il completamento del tunnel di base del Brennero devono concludersi entro questo decennio”. I due presidenti ribadiscono che “il BBT è, e rimane, il cuore della nostra politica dei trasporti lungo il corridoio del Brennero”, e che la decisione di risolvere il contratto per la realizzazione del lotto H51 Pfons-Brennero “è competenza operativa della società BBT SE”.

Allo stesso tempo, però, Kompatscher e Platter sottolineano che “in qualità di presidenti di Alto Adige e Tirolo ci aspettiamo chiarezza, e soprattutto una pianificazione concreta sul proseguo dei lavori. La società BBT SE deve fare tutto il possibile – spiegano – per recuperare i ritardi già presenti nella realizzazione dell’opera ottimizzando tempi e modalità di lavoro: il tunnel di base del Brennero deve essere completato nella maniera più rapida ed efficiente possibile per riuscire a sgravare le popolazioni di Alto Adige e Tirolo dal peso del traffico di transito”.

Alto Adige Innovazione – 28/10/2020

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Traffico aeroporti a livelli 1995, tra marzo e settembre -83%

Palenzona (Assaeroporti), senza si ferma il paese, servono aiuti

Ansa – 28/10/2020

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