Costa varia la programmazione delle proprie crociere previste per l’inverno prossimo

Princess Cruises estende sino a fine maggio la pausa delle crociere in partenza da Australia e Nuova Zelanda

Le nuove ondate di contagi di Covid-19 che stanno inducendo molti governi a ripristinare limitazioni alle attività con lo scopo di contenere la pandemia ritornano a colpire anche le attività crocieristiche, costringendo le compagnie di navigazione a variare le programmazioni adottate per riattivare le proprie flotte ferme da diversi mesi a causa della crisi sanitaria.

Una di queste è Costa Crociere che ha annunciato alcuni cambiamenti relativi alle crociere previste per l’inverno prossimo a seguito delle limitazioni in atto in alcuni Paesi europei e dell’evoluzione della situazione epidemiologica. In particolare, l’ammiraglia Costa Smeralda proseguirà sino a fine febbraio 2021 con le sue crociere di una settimana dedicata esclusivamente all’Italia, che fanno scalo a Savona, La Spezia, Cagliari, Messina, Napoli e Civitavecchia/Roma, itinerario che sostituirà quello in Italia, Francia e Spagna che la nave avrebbe dovuto effettuare a partire dal prossimo 14 novembre. Costa Deliziosa continuerà sino al prossimo 3 gennaio a proporre le sue attuali crociere in Grecia, con scali a Trieste, Katakolon/Olimpia, Atene, Heraklion/Creta e Bari, invece di visitare anche Montenegro e Croazia come originariamente previsto. Costa Diadema posticiperà al 6 aprile 2021 l’inizio delle sue crociere lunghe nel Mediterraneo, proponendo, come da programma, un itinerario di 14 giorni in Turchia ed un altro della stessa durata in Egitto e Grecia. La nuova nave Costa Firenze, attualmente nelle fasi finali di allestimento nello stabilimento Fincantieri di Marghera, sarà consegnata come previsto a metà del prossimo dicembre, ma inizierà ad offrire le sue crociere di una settimana in Italia, Francia e Spagna solo dal 28 febbraio 2021. Infine, le crociere di Costa Favolosa ai Caraibi sono state cancellate e la nave ritornerà in servizio dal 2 aprile 2021 con mini crociere nel Mediterraneo. Anche la crociera Giro del Mondo 2021 di Costa Deliziosa è stata cancellata.

Anche Princess Cruises, che come Costa Crociere fa capo al gruppo americano Carnival Corporation, ha annunciato variazioni al programma stabilito in precedenza rendendo nota la decisione di estendere la pausa delle proprie crociere in partenza da Australia e Nuova Zelanda fino alla fine del prossimo maggio.

InforMare – 28/10/2020

© Riproduzione riservata

Porto di Chioggia, crisi sempre più grave. «Paghiamo anni di incuria»

Perse 313 mila tonnellate nei primi mesi del 2020, con un calo di oltre il 30 per cento. Calascibetta: «Disastro accessibilità nautica, subito l’escavo dei canali»

di Elisabetta Boscolo Anzoletti

Azzerate le rinfuse liquide, crollo delle rinfuse solide. Il porto di Chioggia, in piena crisi, perde nei primi nove mesi il 33% dei traffici sul 2019 che già si era chiuso con un -40% sul 2018. A chiedere immediate attenzioni per lo scalo è il presidente del comitato Rilancio del porto, Alfredo Calascibetta, che ribadisce la necessità di avviare i lavori di escavo di canali e banchine.

Nei primi nove mesi del 2020 il porto di Chioggia ha perso 313 mila tonnellate di traffico. La flessione è dovuta all’azzeramento delle poche rinfuse liquide, costituite da prodotti chimici, transitate nel porto nel 2019, e dal calo del 9% delle rinfuse solide, specialità dello scalo, perlopiù prodotti metallurgici e per l’edilizia (cemento, calce, malta) che perdono 64 mila tonnellate rispetto ai primi tre trimestri 2019. In calo del 64.5% il general cargo. Unica eccezione positiva i prodotti chimici solidi che crescono del 20% raggiungendo le 105 mila tonnellate.

«I numeri ufficiali confermano il crollo di cui parliamo da oltre un anno», spiega Calascibetta, «nei primi nove mesi perdiamo il 33% ma rispetto a un anno già nero perché il 2019 si era chiuso con un -40%, quindi se la matematica non è un’opinione l’anno si chiuderà con un negativo molto pesante. Il nostro porto paga sicuramente il crollo delle esportazioni a livello nazionale, ma paga anche il prezzo di problemi “propri”. I lavori sulla Romea ci hanno cancellato dai traffici remunerativi del project cargo con impiantistica e colli eccezionali».

Rimane poi il grande problema dei fondali insabbiati. L’Autorità di sistema portuale ha completato la redazione del progetto per la manutenzione degli accosti e sta attendendo l’autorizzazione per l’avvio dei lavori da parte del Provveditorato alle opere pubbliche.

«L’accessibilità nautica purtroppo è disastrosa», spiega Calascibetta, «il nostro porto ha necessità di disporre di 8 metri di pescaggio, senza più attendere. Dei 50 milioni di euro, stanziati per gli scavi di Venezia e di Chioggia, non sappiamo ancora quanto sarà destinato a noi, di certo dovranno servire per aumentare i pescaggi di tutto il porto, dall’entrata fino a Val da Rio, non solo per fare le pulizia sotto banchina. Paghiamo anni di ritardi e di mancata manutenzione».

Nordest Economia – 28/10/2020

© Riproduzione riservata

Uno studio tecnico svizzero valuterà la ferrovia dell’Avisio

27 Ottobre 2020

Con un comunicato firmato dal presidente Massimo Girardi, l’associazione Transdolomites – che, ricordiamo, ha sede a Pozza – ha annunciato di aver firmato pochi giorni fa il contratto che affida allo Studio tecnico Ibv Hüsler Ag di Zurigo il compito di realizzare lo studio “Ferrovia delle Valli dell’Avisio, valutazione di un collegamento ferroviario fra Trento e le Valli dell’Avisio”. È un nuovo passo dell’associazione locale, che si batte appunto per una “rivoluzione ferroviaria” del trasporto locale, con vantaggi in termini innanzitutto di sostenibilità ambientale e risparmio energetico.

«Non tutti i Paesi e non tutte le Regioni – scrive Transdolomites – hanno saputo sfruttare questa opportunità. Dove questo è accaduto il successo della ferrovia come mezzo di trasporto e attrattore turistico è testimoniato dai risultati, anche commerciali, che hanno accompagnato le diverse iniziative che su questo tema si sono susseguite negli anni».

Tornando all’elaborazione del piano affidato allo studio svizzero, si evidenza la metodologia che sarà seguita. «La valutazione di diverse ipotesi progettuali, per definire le priorità d’intervento e per scegliere tra ipotesi alternative, può essere efficacemente svolta effettuando un’analisi costi benefici. Il ministero dei trasporti tedesco ha codificato e standardizzato una metodologia di questo tipo per la valutazione di progetti relativi al trasporto pubblico, che definisce la base per determinarne il finanziamento pubblico a livello federale. Una versione semplificata di questa metodologia è stata usata dal team del ingegner Hüsler negli ultimi anni nell’ambito di diversi progetti quali la ferrovia del Mühlkreis a Linz, lo sviluppo della rete ferrotranviaria del cantone di Zurigo, la rete tranviaria di Graz. Il metodo si basa sulla quantificazione delle differenze di costi e di benefici tra casi di studio ben definiti (scenario di base, scenario di base attualizzato all’orizzonte temporale prescelto, diverse ipotesi di sviluppo ed intervento). È il metodo che verrà utilizzato per lo Studio Avisio».

E quindi, si sottolinea infine: «Sperando che la situazione pandemica non incida negativamente sul calendario di lavoro, è nostra intenzione che una volta disponibile lo studio definitivo, la sua prima presentazione avvenga a Zurigo, dinnanzi a una platea di investitori e società ferroviarie svizzere. Ci presenteremo poi a Trento alla politica e alla finanza locale per poi organizzare la presentazione nelle valli dell’Avisio. Ma ci stiamo attivando per organizzare una presentazione ancora più articolata a Bruxelles all’attenzione della Commissione europea, puntando a invitare autorevoli stakeholder tra cui le ferrovie italiane, quelle di Germania e Austria».

Trentino – 27/10/2020

© Riproduzione riservata

Trasporto merci: il Consiglio Ue invita la Commissione a elaborare Piano di emergenza in caso di pandemia

Il Consiglio europeo ha adottato nei giorni scorsi conclusioni nelle quali si invita la Commissione a elaborare rapidamente un Piano di emergenza per il settore europeo del trasporto di merci in caso di pandemia o altra grave crisi. Il piano dovrebbe includere misure di coordinamento a livello dell’Unione europea e orientamenti chiari.

I punti principali che il piano di emergenza dovrebbe prendere in considerazione riguardano:

-mantenimento delle operazioni di trasporto transfrontaliero di merci lungo i corridoi della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) e altri collegamenti transfrontalieri essenziali, nonché i relativi servizi ausiliari che sostengono il funzionamento di tale rete;

-garanzia di libera circolazione dei lavoratori del settore dei trasporti, salvaguardando nel contempo la protezione della loro salute e sicurezza;

-elaborazione di orientamenti e strumenti per le migliori prassi al fine di rafforzare la resilienza del settore;

-istituzione di un quadro normativo coerente per quanto riguarda le deroghe da applicare in caso di insorgenza di pandemie e altre situazioni di grave crisi.

Il Consiglio incoraggia la Commissione a estendere, se del caso, in tutto o in parte, il piano di emergenza al trasporto passeggeri e al settore del trasporto in generale.

Tra gli altri aspetti citati nelle conclusioni figurano l’impegno dell’Ue a favore della neutralità climatica entro il 2050 e la necessità di promuovere la digitalizzazione del settore dei trasporti.

Il Consiglio invita inoltre la Commissione a sviluppare un quadro specifico concernente gli aiuti di Stato temporanei che consenta agli Stati membri di agire rapidamente per sostenere il settore dei trasporti in caso di pandemie e altre situazioni di grave crisi.

Trasporti-Italia.com – 27/10/2020

© Riproduzione riservata

Pedaggi autostradali: Dvk lancia la sfida a Telepass con la Dkv Box Italia

Dkv Euro Service, società tedesca tra i principali fornitori europei di servizi per il settore della logistica e dei trasporti, sfida il monopolio Telepass sulla rete autostradale nazionale con un dispositivo per il pagamento dei pedaggi autostradali senza contanti, dedicato al mondo dell’autotrasporto.

Dkv Box Italia

Lo scorso marzo Autostrade per l’Italia S.p.A., concessionaria della più estesa rete autostradale italiana, ha sottoscritto il contratto per l’introduzione del Dkv Box Italia per il pagamento del pedaggio senza contanti. L’Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (AISCATha poi approvato la fase di sperimentazione del dispositivo contactless autostradale. Dopo il completamento di questo periodo, DKR sarà il primo fornitore certificato ad avere propri box per il pagamento del pedaggio delle autostrade italiane.

La sperimentazione, partita il 21 settembre scorso, è ancora nella fase pilota. Previsti test per circa tre mesi con 3.000 OBU (On Board Unit) installati su mezzi pesanti sopra le 3,5 tonnellate. Entro la fine dell’anno è in programma la commercializzazione del Dkv Box Italia e del Dkv Box Europe.

I caselli autostradali italiani sono stati potenziati di software e hardware necessari per l’utilizzo dei dispositivi DKV. Le corsie di pedaggio, appositamente contrassegnate, indicano al conducente su quale corsia può essere utilizzato il Dkv Box Italia e, in futuro, anche il Dkv Box Europe.

Il sistema alternativo al Telepass si integrerà con gli altri servizi già offerti dalla Dkv al mondo della logistica e dei trasporti, in particolare con la Dkv Card, la carta carburante elettronica multimarca e multi carburante, che garantisce l’accesso a 10.000 stazioni di rifornimento in Italia e oltre 60.000 stazioni in Europa.

Trasporti-Italia.com – 27/10/2020

© Riproduzione riservata

Conftrasporto-Fai: eliminare i divieti festivi e le Ztl per aiutare l’autotrasporto e la mobilità privata

Togliere tutte le limitazioni al traffico come i divieti festivi e le Ztl per consentire la mobilità di merci e persone durante il periodo di emergenza. Lo chiede Conftrasporto-Fai, la Federazione Italiana degli Autotrasportatori.

L’associazione ritiene che sarebbe utile “la rimozione dei vincoli alla libera circolazione perché in questo periodo di emergenza devono essere garantiti l’approvvigionamento delle merci e il diritto dei cittadini – che per lavoro o per altre ragioni non possono farne a meno – di muoversi anche con i mezzi privati, che rappresentano un’alternativa più sicura rispetto al trasporto pubblico”.

“Si deve fare in modo d’agevolare la mobilità privata, che sopperisce in parte alle grandi difficoltà che il trasporto pubblico sta evidenziando – dichiara il segretario generale di Conftrasporto-Fai Andrea Manfron – Chiediamo quindi alle istituzioni nazionali e locali di rimuovere le limitazioni al traffico nei centri urbani, con il conseguente libero accesso dei veicoli privati anche lungo le corsie preferenziali e nelle Zone a Traffico Limitato”.

“Anche il trasporto merci, per essere performante, deve liberarsi dai vincoli che impongono ad esempio il divieto di circolazione la domenica e nei giorni festivi sulle autostrade e sulle strade extraurbane a percorrenza nazionale – aggiunge Manfron – In questo modo si agevolerebbero i meccanismi di approvvigionamento dei generi di prima necessità indispensabili alla vita dei cittadini”.

Conftrasporto-Fai sottolinea infine l’esigenza da parte degli autisti di poter usufruire del servizio di ristorazione anche lungo le strade principali, nei porti e negli interporti (oltre che nelle aree di servizio autostradali, dove gli esercizi sono attivi), per consentire loro anche l’accesso ai bagni.

Trasporti-Italia.com – 27/10/2020

© Riproduzione riservata

Secondo Studio Cargo aereo-TRT: forza e criticità di un settore che movimenta il 25% dell’export italiano extra Ue

Il cargo aereo rappresenta il 25% del valore dell’export italiano extra Ue, confermandosi un settore fondamentale per l’economia del Paese. L’Italia, infatti, è tra i primi dieci esportatori al Mondo, grazie alla vendita sui mercati internazionali di prodotti che si caratterizzano per la loro qualità e l’elevato valore aggiunto, come ad esempio quelli del settore del Made in Italy, la meccanica fine e il farmaceutico. Si evidenzia, inoltre, un potenziale ancora inespresso per l’agroalimentare, un comparto di punta dell’export italiano, che sconta, però, difficoltà a viaggiare per via aerea.

Il sistema aeroportuale italiano movimenta, tuttavia, il 7% del cargo aereo europeo, contro ad esempio il 30% della Germania, seguita da Francia e Olanda. L’Italia negli ultimi anni ha comunque migliorato le proprie performance e nel 2019 ha superato il Belgio, raggiungendo il 5° posto a livello europeo.

Questi gli elementi principali che emergono dal Secondo Studio dell’Osservatorio Cargo Aereo di Anama e del Cluster Cargo Aereo, realizzato in collaborazione con TRT (Trasporti e Territorio) con l’obiettivo di approfondire le dinamiche e i punti di forza che caratterizzano i principali aeroporti italiani – Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Roma Fiumicino, Venezia e Bologna – nel confronto con gli aeroporti europei di Francoforte, Monaco, Parigi-Charles De Gaulle, Amsterdam-Schiphol, Lussemburgo

Dall’analisi qualitativa mirata su imprese manifatturiere e di spedizioni emerge come gap da colmare per potenziare le risorse del cargo aereo italiano in termini di affidabilità del servizio e transit time – fattori di scelta rilevanti per le merci ad alto valore aggiunto o con caratteristiche di deperibilità – il miglioramento dei collegamenti per capillarità e frequenza da/per gli hub aeroportuali. Da questo punto di vista, Malpensa, il principale aeroporto cargo italiano, sconta, però, l’assenza di una forte compagnia di bandiera di cui sia hub di riferimento. Ne consegue un livello inferiore di connettività dell’aeroporto. La numerosità delle destinazioni degli aeroporti di Parigi e Francoforte deriva proprio dal loro ruolo di hub internazionale per le rispettive compagnie di bandiera Air France e Lufthansa.

Un altro punto critico è lo sviluppo di infrastrutture più adeguate alle esigenze delle aziende, quali poli logistici aeroportuali di consolidamento dei flussi e sviluppo di infrastrutture aeroportuali dedicate. Il gap infrastrutturale con i principali aeroporti europei si è però nel tempo ridotto, grazie agli ingenti investimenti per lo sviluppo di Cargo City.

“L’emergenza ha attirato l’attenzione della politica e dei media sul nostro settore – ha sottolineato in apertura dei lavori, il presidente di Anama, Alessandro Albertini, a nome del Cluster Cargo Aereo –. Stiamo lavorando con determinazione affinché il mondo dei trasporti in generale e quello del cargo aereo in particolare, assurgano agli onori della cronaca poiché trasporti efficaci ed efficienti sono alla base di una economia solida e in salute. Ribadiamo l’importanza di riprendere al più presto i lavori del Tavolo sul Cargo Aereo per aggiornare il Position Paper del 2017 sottoscritto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da tutte le Associazioni componenti il Cluster”.

L’analisi sul campo e l’appendice dedicata all’impatto del Covid-19 evidenziano le peculiarità di un settore, che in un momento di gravissima crisi come quello attuale, ha dimostrato grandi capacità di resilienza. Gli spedizionieri aerei, in collaborazione con gli altri attori della filiera, rivestono un ruolo strategico nell’internazionalizzazione della supply chain dei prodotti italiani, rispondendo in modo adeguato ai cambiamenti in atto nelle reti di distribuzione derivanti dall’innovazione tecnologica e dallo sviluppo dell’e-commerce.

“Abbiamo capacità di recupero, se introduciamo strumenti adatti – ha aggiunto Alessio Quaranta, direttore generale Enac –. Due temi principali: fare sistema e ripartire dal Position Paper del 2017 insieme anche al mondo aeroportuale con cui dobbiamo dialogare per favorire lo sviluppo del cargo negli aeroporti italiani. Lo studio ci mostra, infatti, le nostre carenze nell’intercettare le potenziali filiere italiane che oggi si servono di altri aeroporti. Per questo sono fondamentali gli investimenti infrastrutturali e progetti di specializzazione per i singoli hub”.

Nel corso del Convegno è intervenuto anche Fabio Lazzerini, Amministratore Delegato di Alitalia che ha sottolineato la centralità che il cargo aereo avrà per la newco, e che, proprio per questo, nella realizzazione del piano operativo della nuova Alitalia saranno coinvolti saranno coinvolti tutti gli attori del Cluster Cargo Aereo.

“Quest’analisi ci porta a riconoscere che in fondo un vero e grande investimento su questa modalità di trasporto delle merci il nostro Paese non lo ha ancora compiuto – ha dichiarato in un videomessaggio a conclusione dei lavori la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli –. Per questo nel piano Italia Veloce, parzialmente finanziabile probabilmente con i fondi del Recovery Fund, abbiamo introdotto una serie di infrastrutture che possano rendere gli aeroporti intermodali. Dal punto di vista del sistema delle autorizzazioni, la presenza del Direttore di ADM Minenna conferma oggi una nuova attenzione all’importanza di velocizzare e rendere più efficiente e efficace l’iter autorizzativo del cargo aereo. In un momento così difficile dal punto di vista economico e sanitario rappresenta una finestra di opportunità di sviluppo del cargo, anche grazie agli investimenti che sul trasporto merci dovrà fare la newco Alitalia”.

Trasporti-Italia.com – 27/10/2020

© Riproduzione riservata

Air Dolomiti, Blue Panorama e Neos: urgente sbloccare i fondi per il trasporto aereo

Agire con la massima rapidità per lo sblocco dei fondi finalizzati all’aiuto del settore del trasporto aereo: è quanto chiedono le compagnie private italiane Air Dolomiti, Blue Panorama Airlines e Neos. Il Governo e il Parlamento hanno approvato un intervento complessivo pari a 130 milioni di euro a sostegno delle compagnie aeree private italiane ma questi fondi, ad oggi, non sono stati distribuiti. Nell’ottobre 2020 il Governo italiano ha inviato la notifica alla commissione europea finalizzata all’approvazione, in quella sede, dell’erogazione del contributo. La Commissione europea ha inviato le sue osservazioni ed è in attesa di ulteriori chiarimenti da parte del nostro Governo.
“A partire da marzo 2020 il settore strategico per la nostra economia dell’aviazione civile ha dovuto affrontare una gravissima crisi dovuta agli effetti dell’epidemia da Covid-19 – si legge nella lettera inviata dalle compagnie -. La crisi dei trasporti e la contrazione dei volumi di affari nelle diverse attività del Paese hanno provocato un vero e proprio shock nel settore, costringendo le compagnie aeree italiane private a fermare i loro aeromobili e a tenere fede a tutti gli onerosi impegni dovuti alle disdette, alle rinunce, e alle cancellazioni delle prenotazioni.
I provvedimenti di questi giorni, l’introduzione di nuove limitazioni o di un nuovo lockdown decisi dal Governo aggraveranno ancor di più questa crisi e renderanno necessario un ulteriore intervento con altri contributi a fondo perduto per tenere in vita un settore strategico per l’economia italiana.
Facciamo appello ai ministri dei Trasporti e delle Finanze e alle strutture amministrative e tecniche affinché tutti i passaggi burocratici necessari all’effettiva attuazione di una misura straordinaria e di emergenza ormai vecchia di cinque mesi, vengano svolte con la massima efficacia e rapidità. Queste sono le semplici richieste delle compagnie aeree italiane private nell’interesse dei passeggeri, dei propri dipendenti, dell’indotto di settore – che conta 10mila persone – e di tutto il comparto dell’aviazione civile”.

Trasporti-Italia.com – 27/10/2020

© Riproduzione riservata

Gts: in Germania l’export sostenibile del gruppo Barilla viaggia su rotaia

Da marzo 2020 è il treno GTS a trasportare i prodotti Barilla in Germania: pasta, sughi e pesti per un totale di 96.500 tonnellate l’anno. Tolti così dalla strada oltre 4.500 camion l’anno, circa 6000 tonnellate di Co2 in meno, pari ad un -70% rispetto al trasporto su gomma.

Viaggiare con l’intermodale GTS, oltre ai vantaggi in termini di sostenibilità ambientale, ha aggiunto miglioramenti di efficienza organizzativa grazie ad una maggiore regolarità del flusso: la puntualità di carico e di consegna è performata al 99%; l’abbattimento di extra costi per soste a destino è del 100%.

Il treno è partito in pieno lockdown con 2 circolazioni alla settimana, diventate 3 già da metà giugno 2020. Un progetto taylor made di grande successo, creato ad hoc sulle esigenze di Barilla che ha consentito di fornire il mercato tedesco in un momento in cui le frontiere erano chiuse ai camion.

Il treno GTS è stato lo strumento in grado di garantire efficienza, economicità ed impatto ambientale quasi azzerato, in coerenza con la mission aziendale del gruppo Barilla: “Buono per te, buono per il pianeta”.

Il progetto è stato premiato durante la cerimonia del German Logisti award, classificandosi al terzo posto tra le migliori iniziative in ambito di sostenibilità ambientale e logistica a ulteriore dimostrazione del valore riconosciuto al trasporto intermodale dalla giuria esperta.

Trasporti-Italia.com – 27/10/2020

© Riproduzione riservata