A22: stop ai mezzi pesanti lunedì 22 febbraio fino alle 11:00

22 Febbraio 2021

top al traffico pesante, oggi 22 febbraio fino alle ore 11:00, sull’A22 da Verona in direzione nord.

Come comunicato dalla Camera di Commercio di Bolzano, non sarà possibile transitare nel tratto per questioni di sicurezza stradale. Sono esclusi da questo provvedimento i mezzi con destinazione finale sul territorio nazionale ed i trasporti di beni deperibili nonché di animali vivi.

A partire approssimativamente dalle ore 11.00 sarà nuovamente possibile ai mezzi muniti di test Covid negativo di mettersi in viaggio verso l’ Austria attraverso il Brennero.

Si prega di notare che il Tirolo è stato classificato dalle autorità tedesche come “zona ad altissimo rischio Covid”. Ogni camionista che entra in Germania attraverso il Tirolo deve disporre di un test Covid (test rapido antigenico con tampone) negativo e non più vecchio di 48 ore al momento dell’ingresso in Germania. Inoltre, ogni autista deve registrarsi online su https://www.einreiseanmeldung.de/#/ prima di entrare in Germania.

Trasporti-Italia.com – 22/02/2021

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In Tirolo alto rischio Covid: quali conseguenze per trasporti, export italiano e mercato comune?

Il Tirolo è stato classificato quale “zona ad altissimo rischio Covid”. In seguito a ciò, il lavoro degli autotrasportatori italiani che devono arrivare in Germania, passando per il Brennero, è diventato ancora più complicato.

In base alle norme vigenti in Germania è necessario disporre di un test rapido antigenico negativo, prima dell’ingresso in territorio tedesco. Da parte loro, anche le autorità austriache hanno introdotto l’obbligo test Covid negativo al confine con l’Italia.

Allestite postazioni per i tamponi rapidi

Per ridurre i disagi causati agli autotrasportatori (nelle prime ore di entrata in vigore della nuova regola si sono formate infatti lunghe code) le autorità italiane hanno allestito postazioni per i tamponi rapidi e adottato sistemi di deviazione dei traffici verso il Tarvisio.

Le conseguenze che simili decisioni hanno su trasporti, export italiano e mercato comune sono state al centro della nuova puntata di Container su Radio24 Massimo De Donato ne ha parlato con Thomas Baumgartner, presidente di Anita.

Trasporti-Italia.com – 22/02/2021

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Servizio tamponi per gli autotrasportatori all’Autoparco Brescia Est

È stata attivata a partire da oggi l’iniziativa di A4 Holding che permette, attraverso un apposito ambulatorio medico sito all’interno dell’Autoparco Brescia Est, di effettuare agli autotrasportatori il test rapido Covid-19, ormai indispensabile per entrare in Austria e Germania (ne avevamo parlato qui).

Il tampone rinofaringeo è effettuato in collaborazione con il Poliambulatorio Specialistico Verona a ha un costo di trenta euro, con il rilascio dell’esito e della relativa documentazione multilingua (italiano, tedesco e inglese) entro 10 minuti dall’esecuzione del tampone.

Il servizio sarà operativo durante la settimana dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.30, senza necessità di prenotazione.

Trasporti-Italia.com – 22/02/2021

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PRRR. ZAIA, “IL PIANO VENETO PUNTA SU INFRASTRUTTURE, TURISMO, INNOVAZIONE TECNOLOGIA, RICERCA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE”

20 Febbraio 2021

Per superare gli effetti devastanti della pandemia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità storica ed irripetibile per promuovere la coesione economica e sociale, attenuare l’impatto sociale ed economico della crisi, sostenere la ripresa economica creando posti di lavoro e promuovere una crescita sostenibile.

Le risorse a disposizione per l’Italia, previste dal Next Generation EU sono pari a 209,5 miliardi di euro, somme che dovranno essere utilizzate entro la fine del 2026.

“La visione strategica è la base di partenza del Piano Nazionale, che dovrà ridefinire i confini di uno sviluppo economico coerente con il momento storico che stiamo vivendo. In quest’ottica il Veneto, insieme alle Regioni, ha approvato il proprio Piano Regionale, senza invasioni di campo, ma offrendo una leale collaborazione con la consapevolezza che, nelle materie di propria competenza, quello delle regioni sarà un apporto significativo e di peso. Il Veneto, locomotiva economica del paese, ha sempre dimostrato di saper utilizzare realmente tutte le risorse ricevute in questi anni e intende, anche in questa sfida, essere soggetto attivo per sfruttare al massimo questa opportunità perché potrà realmente sostenere i comparti più colpiti dalla pandemia. In cima alla lista metto sicuramente il turismo”.

Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, riferendosi alla proposta regionale, il PRRR, approvata con deliberazione di giunta e trasmessa alla Conferenza delle Regioni a fine 2020 e che rappresenta lo strumento di sviluppo economico del futuro.

“La proposta Veneta si basa su 13 macro progetti declinati in 155 progetti attuativi, puntuali, operativi e già valorizzati in termini di fabbisogno finanziario, tempi di attivazione e priorità – spiega il Governatore -. Parliamo di un piano del valore di 25 miliardi di euro, che rappresenta lo strumento di programmazione e rilancio dell’economia veneta. Nel nostro piano ci sono i Giochi olimpici di Milano e Cortina del 2026, un’occasione di sviluppo per infrastrutture, turismo, innovazione tecnologia, ricerca e sostenibilità ambientale. Riconosciamo l’impatto economico e sociale che avrà questo progetto sportivo: evento che non può però essere relegato al solo ambito regionale, ma deve ottenere il giusto sostegno e commitment anche a livello nazionale”.

“Una parte consistente delle proposte regionali valorizza il settore ‘Infrastrutture e trasporti’, perché la dotazione infrastrutturale è direttamente proporzionale alla crescita di un territorio – continua Zaia -. Con gli 8,8 miliardi di euro previsti nel nostro piano intendiamo favorire una mobilità regionale più sostenibile, con un parco mezzi più moderno, sia su gomma e sia su ferro, che si traduce in impatti positivi sulle emissioni di co2. Tra i progetti inseriti nella voce trasporto su ferro 1 miliardo sarà destinato al Treno delle Dolomiti”.

“E’ evidente che per il ruolo cruciale che riveste l’appuntamento olimpico non possiamo non destinare risorse dedicate alla voce Milano-Cortina 2026 – specifica il Presidente -. Voler investire complessivamente 640 milioni di euro del PRRR Veneto giustifica l’interesse per questo evento e l’impatto che avrà sul PIL nazionale nel medio/lungo periodo. Un patrimonio che si tradurrà in eredità stabile per le generazioni future”.

Tra le priorità regionali rientrano anche delle linee di intervento per la difesa del suolo e dell’ambiente, gli interventi per la ricerca, l’innovazione e l’energia, le attività produttive, la formazione, istruzione e cultura e le imprese agricole e agroalimentari. Tali investimenti completano la visione del nuovo Veneto disegnata dalla Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata a luglio 2020, e sono coerenti con le linee guida date dall’Europa.

Regione del Veneto – Comunicato Stampa n. 281 del 20 Febbraio 2021

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Fercam spinge sulla logistica sostenibile e amplia la flotta di motrici alimentate a Lgn

19 Febbraio 2021

L’azienda di logistica altoatesina d’ora in poi utilizzerà trattori a gas naturale liquido (GNL) non solo per il trasporto di carichi completi, in uso in Italia dal 2018, ma avvierà anche una graduale sostituzione delle motrici destinate ai servizi LTL e groupage sull’asse del Brennero con destinazione Europa settentrionale

Il Covid ha imposto una forte frenata a tutti gli operatori economici costringendo ad una revisione delle proprie priorità nel breve periodo; ora, dopo la prima fase di emergenza, FERCAM intende riposizionare i propri obiettivi e riprendere le iniziative volte al raggiungimento degli stessi laddove lo scorso anno sono state così bruscamente interrotte.

L’azienda di logistica altoatesina d’ora in poi utilizzerà trattori a gas naturale liquido (GNL) non solo per il trasporto di carichi completi, in uso in Italia dal 2018, ma avvierà anche una graduale sostituzione delle motrici destinate ai servizi LTL e groupage sull’asse del Brennero con destinazione Europa settentrionale. Il 19 febbraio 2021 per la consegna ufficiale delle prime motrici a GNL destinate ai servizi groupagistici europei presso la sede FERCAM di Bolzano è atteso anche Carmelo Impelluso, Head of Brand Europa di IVECO.

“La sostenibilità in ambito logistico si conferma essere uno dei nostri obiettivi strategici più importanti e siamo convinti del ruolo determinante che a tale riguardo assume il Gas Naturale Liquido (GNL), in attesa di un’alternativa ancora più efficiente costituita dal BIO-GNL (GNL prodotto da fonti rinnovabili). A tal scopo ad autunno dello scorso anno abbiamo fatto un investimento per noi molto importante, siglando  un accordo di partecipazione societaria alla BIOGAS Wipptal,  che, dopo opportuni lavori di adattamento e riconversione, a partire da giugno  avvierà presso il proprio impianto in Val di Vizze la produzione di GNL per autotrazione, contribuendo così alla realizzazione di una effettiva economia circolare come modello di sviluppo sostenibile” afferma Hannes Baumgartner, amministratore delegato di FERCAM.

La pandemia fa volare l’e-commerce e le spedizioni groupagistiche europee 

La forte crescita del commercio elettronico, che in Italia e anche a livello europeo nei mesi scorsi ha subito una reale impennata, anche in seguito ai confinamenti a causa della pandemia, ha modificato, nel giro di poco tempo, anche le esigenze di trasporto di molti operatori; infatti, nel panorama logistico globale accanto ai trasporti a carico completo assumono una sempre maggiore rilevanza le spedizioni di dimensioni e peso più ridotti.

Il core business della società di logistica altoatesina comprende oltre ai trasporti a carico completo anche i servizi logistici nel settore LTL e groupage, effettuati con il supporto di una fitta rete di filiali nazionali e a livello europeo, i cui centri distributivi sono operati in proprio a livello nazionale, mentre all’estero ci si avvale della collaborazione di fidati partner logistici.

La crescente domanda di trasporti groupagistici paneuropei, generati non da ultimo anche dalla situazione pandemica, ha spinto FERCAM a adottare, accanto ai trattori GNL per i trasporti completi, anche delle motrici ad alimentazione GNL da destinare ai servizi di linea LTL e groupage tra l’Italia e l’Europa settentrionale.

“Le prime otto motrici alimentate a GNL in consegna oggi ci avvicinano a una maggiore sostenibilità dei nostri servizi di linea europei, che attualmente comprendono un totale di 82 collegamenti diretti giornalieri dall’Italia verso tutta l’Europa”, conclude Hannes Baumgartner.

I vantaggi del GNL per servizi di trasporto sostenibili, a bassa rumorosità e a basse emissioni

FERCAM ha ottenuto le prime esperienze positive con i veicoli alimentati a GNL in Spagna già nel 2014, quando questi automezzi ancora non potevano essere utilizzati in Italia per la mancanza di una adeguata rete di stazioni di rifornimento di GNL.  Nel 2018, creati i presupposti per un rifornimento garantito degli automezzi, FERCAM ha avviato un graduale programma di ampliamenti del parco mezzi con trattori alimentati a GNL e destinati ai trasporti a carico completo.

I costi di acquisto notevolmente più elevati sono compensati da evidenti vantaggi ecologici, in quanto l’utilizzo di gas naturale come combustibile produce quantità irrilevanti di polveri sottili e ossido di azoto.  Secondo i dati dell’azienda costruttrice IVECO, nei veicoli a GNL le emissioni omologate per il particolato hanno un valore del 99% inferiore rispetto all’equivalente valore limite degli Euro VI, ove poi con l’uso di biogas i valori di CO2 sono pressoché annullati.  Inoltre, sono notevolmente inferiori le emissioni di rumore con questi motori.

La scheda

FERCAM, operatore logistico multinazionale a gestione familiare, ha concluso il 2019 con un fatturato di 832 milioni di euro, un organico di 2.100 dipendenti diretti e circa 4.000 collaboratori indiretti. Per le varie attività dispone di ca. 3.350 unità di carico di proprietà e di oltre 1,2 mio di mq di magazzini e centri logistici. FERCAM è presente in 19 paesi con società controllate in Europa, Europa dell’Est e Nordafrica e con 93 filiali proprie ca 400 punti distributivi tramite partner.

Nordest Economia  – 19/02/2021

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Turismo veneto, un 2020 tremendo: peggio che con l’attentato delle Torri Gemelle, più che dimezzate le presenze

Dopo i record raggiunti dal turismo veneto negli anni precedenti, il 2020 si è chiuso con un – 61,1% degli arrivi e un – 54,4% delle presenze. Ciò è dovuto soprattutto alla forte riduzione di turisti stranieri, che nel 2019 rappresentavano il 65,3% dei visitatori, e le cui presenze nel 2020 si contraggono del 68,3%

“Il Covid ci sta stremando ma sta anche rafforzando una voglia di riscatto, di riappropriazione del livello qualitativo e quantitativo dell’offerta che il sistema turistico veneto ha saputo raggiungere nel corso degli anni. Se il 2020 rimarrà nella nostra storia come l’annus horribilis, il 2021 e gli anni a venire non potranno che essere quelli della rinascita di una terra che ha sofferto molto, ma non ha mai perduto la cosa più preziosa: sé stessa”.

L’assessore regionale Federico Caner valuta con realismo ma anche con fiducia i dati del movimento turistico dello scorso anno: “Condivido pienamente – sottolinea – quell’atteggiamento di resilienza che, pur tra giustificate delusioni e recriminazioni per i mancati supporti governativi, il mondo imprenditoriale turistico veneto sta manifestando in un momento estremamente critico”.

“Non è difficile, è doloroso commentare questi numeri e percentuali – prosegue l’assessore –, ma abbandonarsi allo scoramento non serve. È molto più utile affrontare la realtà con pragmatismo, fissando due obiettivi e rimarcando una consapevolezza: uscire dalla pandemia con la stessa determinazione che la nostra Regione ha messo in campo per sconfiggere il virus, accelerando sul fronte della più ampia e diffusa vaccinazione e nel contempo mettere in sicurezza le aziende della filiera turistica e le innumerevoli professioni ad essa collegate, evitandone la loro scomparsa attraverso una veloce e congrua assegnazione di ristori e indennizzi. A questi traguardi si deve aggiungere la convinzione che le straordinarie potenzialità dell’offerta veneta non sono minimamente state intaccate e che la prima regione turistica d’Italia mantiene inalterati i suoi punti di forza, purché anche in futuro sappia innovarsi e stare al passo con una domanda in continua evoluzione”.

2020, i record al contrario

Dagli attentati terroristici alle guerre, dalle tensioni politiche internazionali alle profonde crisi economiche: mai fattori destabilizzanti di rilievo planetario avevano messo in crisi l’economia delle vacanze e dei viaggi come la pandemia da Covid.

Dopo i record raggiunti dal turismo veneto negli anni precedenti, il 2020 si è chiuso con un – 61,1% degli arrivi e un – 54,4% delle presenze. Ciò è dovuto soprattutto alla forte riduzione di turisti stranieri, che nel 2019 rappresentavano il 65,3% dei visitatori, e le cui presenze nel 2020 si contraggono del 68,3%, mentre quelle nazionali calano del 25,3%, nonostante i segni positivi di agosto (+8,6%) e di settembre (+0,5%).

Eppure lo scorso anno era iniziato bene: gennaio +8,1% e febbraio +2,1% nelle presenze, ma poi la pandemia, il lockdown e le successive limitazioni agli spostamenti hanno determinato il crollo dei flussi turistici: marzo (-83,7%), aprile (-95,7%), maggio (-93,4%), giugno (-79%). A luglio inizia la ripresa, con numeri che comunque rappresentano la metà di quelli registrati nello stesso mese del 2019, ad agosto le presenze segnano un -28%, a settembre -31,9%, ad ottobre -58,7%, a novembre -73,3%, a dicembre -74,5%.

Segni negativi per tutte le destinazioni

Tutte le destinazioni hanno risentito della crisi. Le città d’arte e le località termali appaiono le più colpite con una perdita delle presenze turistiche superiore al 65%: nel corso dell’anno le città d’arte hanno registrato 16,6 milioni di presenze in meno, la sola città di Venezia ne ha perse 9,4 milioni (-72,5%); alle terme risultano 2,1 milioni di presenze in meno, cifra importante per questa tipologia di destinazione (-66,1%).

La stagione balneare si conclude con flussi turistici molto inferiori a quelli usuali (11,6 milioni di presenze in meno), riassunti da un -45,9%. I pernottamenti nelle località del lago di Garda sono dimezzati (-56,6%), 7,4 milioni in meno. Il turismo in montagna ha avuto un buon avvio del 2020 prima della pandemia e perdite lievi in estate, all’insegna del distanziamento, ma la contrazione dei flussi è comunque pesante e pari a -24,2%, anche per l’impatto della chiusura degli impianti di risalita durante le festività natalizie. Da notare che la permanenza media del soggiorno per le destinazioni montane, ma anche nelle città d’arte, si è allungata: in controtendenza con quanto successo negli ultimi anni in cui si preferivano vacanze anche ripetute ma più brevi (i weekend fuori porta), oggi si è propensi a soggiornare più a lungo nella destinazione raggiunta.

Anche l’area del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, registra nel 2020 un dimezzamento dei flussi turistici (-53,1% degli arrivi e -45,6% delle presenze).

Per quanto riguarda le Province, quella di Belluno si segnala per la perdita di presenze più contenuta, -24,8%, mentre le province più colpite sono Verona, Venezia, Padova e Treviso, con perdite attorno al 60%.

Cresce in proporzione il turismo di prossimità

Come facilmente prevedibile, si è registrata nei mesi estivi una crescita del turismo domestico e soprattutto regionale: +6% a luglio, +15% ad agosto e +24% a settembre. I turisti provenienti dal resto d’Italia aumentano solamente ad agosto (+4%) ma, nonostante numeri comunque inferiori al consueto, hanno dimostrato una propensione a raggiungere le destinazioni venete in tutto il periodo estivo.

Gli stranieri invece calano drasticamente (-68,3%), con qualche arrivo a partire da luglio, quando i confini sono stati aperti, e dati migliori ad agosto e settembre, comunque quasi dimezzati rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. In un periodo di spostamenti limitati, quindi, la clientela italiana assume un’importanza strategica, con il 53% dei pernottamenti (33% nel 2019).

Dai Paesi vicini le principali provenienze straniere

Ovviamente le riduzioni più contenute, seppur importanti, riguardano i turisti provenienti dalle nazioni geograficamente più vicine all’Italia: Germania -54,3%, Austria -61,9%, Paesi Bassi -57,6%, Svizzera -55,2%. Questo anche perché hanno sempre considerato quella veneta una destinazione ospitale e sicura e negli anni pre-covid circa il 60% dei turisti stranieri erano fidelizzati, con un 20% che aveva soggiornato in Veneto almeno 6 volte.

Strutture ricettive: perdite maggiori per gli alberghi

È stato il comparto alberghiero a subire nel 2020 le perdite più rilevanti (arrivi -64,7% e presenze -60,8%), ma anche le strutture extralberghiere anno avuto una grave défaillance (arrivi -54,7% e presenze -48,9%). Le perdite minori, anche se comunque consistenti, si riscontrano per gli agriturismi, che permettono di trascorrere una vacanza verde, particolarmente ricercata nel periodo della pandemia.

Nordest Economia  – 19/02/2021

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Test Covid Brennero: le autorità accettano anche certificati in lingua italiana

18 Febbraio 2021

Le autorità tedesche e austriache adesso accettano anche i test in lingua italiana. L’aggiornamento sui blocchi al Brennero a causa dei test e adempimenti introdotti per l’ingresso in Germania attraverso il Tirolo, è stato fornito da Confartigianato Trasporti.

Test Covid negativo e registrazione online

Ogni camionista che entra in Germania attraverso il Tirolo deve disporre di un test Covid (test rapido antigenico con tampone) negativo e non più vecchio di 48 ore al momento dell’ingresso in Germania. Inoltre, ogni autista deve registrarsi online prima di entrare in Germania.

Gli autisti che vogliono raggiungere la Germania tramite il Tirolo devono munirsi di un test Covid negativo. Confartigianato sottolinea che l’Autostrada del Brennero A22 è chiusa al traffico pesante da Verona in direzione Nord per i mezzi sprovvisti di tale dichiarazione in lingua inglese o tedesca (per il traffico con destinazione in Germania o un paese raggiungibile tramite la Germania).

Inoltre, sarà consentito il transito dei mezzi con destinazione finale in Tirolo (o in Svizzera). Le forze di polizia faranno proseguire i mezzi dottati dei requisiti richiesti in direzione Brennero esclusivamente nei numeri che consentono la massima sicurezza stradale al valico di confine. È pertanto possibile che veicoli in possesso dei requisiti richiesti vengano deviati verso il Tarvisio. Gli autisti senza autocertificazione idonea saranno senza eccezioni deviati verso Tarvisio.

Trasporti Italia – 18/02/2021

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Nel quarto trimestre del 2020 il traffico intermodale europeo ha mostrato un rimbalzo del +10%

Quarto anno consecutivo di calo dei volumi movimentati dalla tedesca Kombiverkehr

L’Union for Road-Rail Combined Transport (UIRR) ha reso noto che nell’ultimo trimestre del 2020 i volumi di trasporto combinato europeo hanno registrato un rimbalzo del +10% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, rialzo – ha specificato l’associazione – grazie al quale la performance negativa complessiva del trasporto intermodale europeo per l’intero 2020 risulterà pari a meno della metà del calo del prodotto interno lordo dell’Unione Europea.
Intanto l’operatore tedesco di trasporto intermodale Kombiverkehr ha annunciato che lo scorso anno ha movimentato un traffico intermodale pari a 858mila spedizioni di camion (o 1,72 milioni di container teu), con una diminuzione del -3% circa sul 2019. Si tratta della quarta flessione annuale consecutiva per l’azienda germanica.

InforMare – 18/02/2021

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Nel 2020 i porti italiani hanno movimentato 441,9 milioni di tonnellate di merci (-10,7%)

Passeggeri dei traghetti in calo del -46,7% e crocieristi del -94,6%

Lo scorso anno il traffico movimentato complessivamente dai porti italiani è diminuito del -10,7% essendo stato pari a 441,9 milioni di tonnellate rispetto – secondo i dati diffusi dall’Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) – a 495,1 milioni di tonnellate movimentate nel 2019. In tutti i principali segmenti merceologici è stata registrata una flessione dei volumi ad eccezione di quello dei container in cui il traffico è stato di 114,3 milioni di tonnellate, con un aumento del +2,7% sul 2019, rialzo che tuttavia non è tale se il traffico viene conteggiato in termini di contenitori da 20′ (teu) movimentati: il totale è stato infatti di quasi 10,7 milioni di teu, con una lieve flessione del -0,9% che è stata generata dal calo del -8,3% dei container in import-export che sono ammontati a 6,6 milioni di teu quasi interamente compensato dall’incremento del +14,0% dei container in trasbordo che si sono attestati a quasi 4,1 milioni di teu.

Nel settore delle merci varie, che ha totalizzato 235,8 milioni di tonnellate (-6,7%), oltre ai carichi containerizzati sono state movimentate 105,1 milioni di tonnellate di rotabili (-10,9%) e 16,4 milioni di tonnellate di altre merci (-29,9%). Le rinfuse liquide sono state pari a 156,9 milioni di tonnellate (-14,2%) e quelle solide a 49,2 milioni di tonnellate (-17,4%).

La contrazione globale del -10,7% delle merci movimentate nel 2020 dai porti nazionali è stata prodotta dal calo del -14,3% del traffico movimentato dai porti dell’Italia centro-settentrionale, che è stato di 214,0 milioni di tonnellate, e dalla riduzione più contenuta del -7,1% dei volumi movimentati dagli scali portuali dell’Italia centro-meridionale e delle isole maggiori, che si sono attestati a 227,9 milioni di tonnellate.

Relativamente ai porti dell’Italia centro-settentrionale, il traffico movimentato dai porti amministrati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale è stato di 57,4 milioni di tonnellate (-14,5%), di cui 44,1 milioni di tonnellate movimentate dal porto di Genova (-16,3%) e 13,3 milioni di tonnellate dal porto di Savona-Vado Ligure (-7,7%). Nei porti gestiti dall’AdSP del Mar Ligure Orientale il traffico è stato di 16,0 milioni di tonnellate (-15,1%), di cui 13,4 milioni di tonnellate movimentate dal porto di La Spezia (-15,6%) e 2,6 milioni di tonnellate da quello di Marina di Carrara (-12,3%). I porti sotto la giurisdizione dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale hanno movimentato 37,7 milioni di tonnellate (-16,3%), di cui 31,8 milioni di tonnellate movimentate dal porto di Livorno (-13,4%), 3,7 milioni di tonnellate dal porto di Piombino (-32,0%) e 2,2 milioni di tonnellate dai porti dell’Isola d’Elba (-22,8%). Nel porto di Ravenna, che è amministrato dall’AdSP del Mare Adriatico Centro Settentrionale, il traffico è stato di 22,4 milioni di tonnellate (-14,7%). Nei porti sotto il controllo dell’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale il traffico è stato di 23,3 milioni di tonnellate (-11,3%), di cui 22,4 milioni di tonnellate nel porto di Venezia (-10,2%) e 908mila tonnellate in quello di Chioggia (-31,1%). I porti di Trieste e Monfalcone, gestiti dall’AdSP del Mare Adriatico Orientale, hanno movimentato un totale di 57,1 milioni di tonnellate (-13,6%), di cui 54,1 milioni di tonnellate nel primo scalo (-12,7%) e 2,9 milioni di tonnellate nel secondo (-28,1%).

Relativamente ai porti dell’Italia centro-meridionale e delle isole, il totale del traffico movimentato dai porti amministrati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale è ammontato a 11,2 milioni di tonnellate (-22,9%), di cui 8,0 milioni di tonnellate nel porto di Civitavecchia (-16,1%), 1,7 milioni di tonnellate nel porto di Fiumicino (-50,0%) e 1,5 milioni di tonnellate in quello di Gaeta (-3,9%). I porti amministrati dall’AdSP del Mar Tirreno Centrale hanno movimentato 30,8 milioni di tonnellate (-6,8%), di cui 16,4 milioni di tonnellate nel porto di Napoli (-11,8%) e 14,4 milioni di tonnellate nel porto di Salerno (-0,6%). Nel porto di Gioia Tauro il traffico è cresciuto del +36,3% salendo a 39,7 milioni di tonnellate e nei porti di Crotone e Corigliano Calabro, posti anch’essi sotto la giurisdizione dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, il traffico è stato rispettivamente di 249mila tonnellate (+5,8%) e 352mila tonnellate (-13,0%). Il traffico negli scali gestiti dall’AdSP dello Stretto di Messina è stato di 26,5 milioni di tonnellate (-24,0%), di cui 5,8 milioni di tonnellate nel porto di Messina-Tremestieri (-4,6%), 15,2 milioni di tonnellate nel porto di Milazzo (-16,5%), 4,7 milioni di tonnellate in quello di Villa San Giovanni (-51,6%) e 710mila tonnellate in quello di Reggio Calabria (-2,9%). Nel porto di Taranto, gestito dall’AdSP del Mar Ionio, il traffico è stato di 15,8 milioni di tonnellate (-12,9%). I porti pugliesi sotto il controllo dell’AdSP del Mare Adriatico Meridionale hanno movimentato 14,1 milioni di tonnellate di merci (-9,0%), di cui 6,7 milioni di tonnellate nel porto di Brindisi (-10,7%), 5,7 milioni di tonnellate in quello di Bari (-7,2%), 719mila tonnellate nel porto di Barletta (-10,7%), 618mila in quello di Manfredonia (+8,7%) e 411mila nel porto di Monopoli (-20,6%). Il traffico attraverso i porti dell’AdSP del Mare Adriatico Centrale è ammontato a 9,9 milioni di tonnellate (-16,2%), di cui 8,8 milioni di tonnellate nel porto di Ancona-Falconara (-17,8%) e 1,0 milioni di tonnellate in quello di Ortona (+0,3%). Quanto ai porti siciliani, gli scali gestiti dall’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale hanno movimentato 8,5 milioni di tonnellate (+2,5%), di cui 7,3 milioni di tonnellate nel porto di Palermo (+26,0%), 636mila tonnellate nel porto di Termini Imerese (-8,3%), 349mila nel porto di Porto Empedocle (-72,7%) e 261mila tonnellate in quello di Trapani (-53,7%), mentre negli scali gestiti dall’AdSP del Mare di Sicilia Orientale il traffico è calato del -2,1% a 32,3 milioni di tonnellate, di cui 24,0 milioni di tonnellate nel porto di Augusta (-2,3%) e 8,3 milioni di tonnellate in quello di Catania (-1,5%). I porti sardi amministrati dall’AdSP del Mare di Sardegna hanno movimentato 38,4 milioni di tonnellate (-17,1%), con un traffico che a Cagliari-Sarroch è stato di 27,4 milioni di tonnellate (-21,1%), ad Olbia di 5,5 milioni di tonnellate (-1,1%), a Porto Torres di 2,9 milioni di tonnellate (-22,3%), ad Oristano di 1,4 milioni di tonnellate (-7,3%) a Portoscuso-Portovesme di 1,1 milioni di tonnellate (+68,4%), a Golfo Aranci di 116mila tonnellate (-28,2%) e a Santa Teresa di Gallura di 18mila tonnellate (0%).

Complessivamente lo scorso anno il traffico dei passeggeri nei porti italiani è diminuito del -56,0% scendendo a 32,4 milioni di persone, di cui 22,2 milioni di passeggeri dei servizi marittimi locali (-49,2%), 9,6 milioni di passeggeri dei traghetti (-46,7%) e 641mila crocieristi (-94,6%).

InforMare – 18/02/2021

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Gli autotrasportatori chiamano l’Europa: intervenga sul Brennero

17 Febbraio 2021

Associazioni di categoria compatte denunciano le decisioni “assurde” di Germania e Austria che penalizzano la libera circolazione delle merci

«Le nuove misure anti-Covid imposte dalla Germania nei confronti del Tirolo austriaco e della Repubblica Ceca, e da questi Stati ribaltate immediatamente sulle nazioni confinanti, creano il caos e disagio nel trasporto stradale nella rotta commerciale fondamentale che, attraverso il Brennero, collega l’Italia al nord Europa».

Lo dichiarano, in un comunicato congiunto, i presidenti dell’Associazione artigiani, di Confindustria e di Fai Conftrasporto del Trentino, Roberto Bellini, Andrea Gottardi e Andrea Pellegrini.

I tre esponenti di categoria hanno lanciato un appello agli esponenti politici regionali, alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla Commissaria europea per l’industria Adina Valean e al Parlamento europeo, chiedendo di intervenire per «difendere la libera circolazione delle merci».

«Le assurde decisioni assunte da Germania ed Austria rischiano di bloccare la catena di approvvigionamento dell’intero centro Europa, e finiscono per introdurre nuovi e pesanti disagi per una categoria di lavoratori che assicura quotidianamente i rifornimenti vitali per le industrie ed i cittadini di tutta Europa», affermano i tre presidenti, denunciando anche i divieti di circolazione introdotti da qualche mese in Austria.

Nordest Economia  – 17/02/2021

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