Milano-Cortina 2026. Un masterplan per coordinare territorialmente e urbanisticamente le opere dei Giochi Olimpici invernali

27 Agosto 2020

La Giunta veneta, su proposta dell’assessore al territorio e sport, di concerto con i colleghi alle infrastrutture e lavori pubblici e al turismo e promozione, ha approvato una deliberazione con la quale si attiva il coordinamento territoriale e urbanistico delle iniziative previste per i Giochi invernali Olimpici e Paralimpici Milano-Cortina del 2026, attraverso un “masterplan” contenente tutti i progetti di interesse regionale.

Il “masterplan” comprenderà tutti gli interventi e il programma di quelli oggetto di varianti urbanistiche. A tal fine, si dovrà definire un complessivo e coerente quadro di riferimento territoriale-urbanistico e un programma dettagliato delle iniziative, sia pubbliche che private, per dare concreta attuazione alle diverse opere necessarie, da quelle per gli eventi sportivi a quelle relative alle infrastrutture, ai servizi e all’accoglienza, in base alla normativa sui progetti di interesse regionale.

“Rispondiamo così all’esigenza di coordinamento degli  interventi per i Giochi del 2026, sin dalla fase di pianificazione – spiegano gli assessori regionali –. Fondamentale è la definizione di una programmazione urbanistica complessiva, sotto una regia unica a livello regionale, al fine di attuare in modo coordinato sul territorio le iniziative da intraprendere nei diversi ambiti: dalla mobilità allo sviluppo delle infrastrutture viabilistiche e sportive, dalla promozione economica a quella turistica”.

“L’organizzazione delle Olimpiadi invernali – proseguono gli assessori – ci impegnano in un lavoro di monitoraggio e presidio del processo di realizzazione nel territorio bellunese delle opere infrastrutturali, sia direttamente collegate alla realizzazione delle gare agonistiche, sia di miglioramento della viabilità di accesso al territorio stesso, secondo il concetto di mobilità sostenibile, nel rispetto del cronoprogramma per la realizzazione delle opere che sarà definito da un tavolo tecnico operativo dal prossimo mese di settembre”.

Con il provvedimento è stato approvato un protocollo d’intesa che sarà sottoscritto dalle amministrazioni ed enti territoriali interessati, per la redazione del “masterplan”,   che sarà successivamente consegnato alla costituenda società “Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026” per la realizzazione delle opere previste dalla Legge Olimpica del maggio scorso.

Regione del Veneto – Comunicato n° 1211 del 27/08/2020

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Tir su rotaia, ancora poco sfruttata la tratta Tirolo-Trento

I milioni di sovvenzioni da parte dell’UE per la ROLA devono contribuire a un miglioramento dell’offerta. A dichiararlo è la Camera di Commercio di Bolzano, sottolineando come a dicembre 2019 l’Austria ha ottenuto un aumento notevole dei sussidi europei per l’autostrada viaggiante di circa 205,2 milioni di euro in totale. Ciò, tuttavia, non ha portato a un miglioramento dell’offerta della ROLA sull’asse del Brennero. Tali sussidi vengono percepiti direttamente da Rail Cargo Operator, azienda controllata di ÖBB e gestore della ROLA. L’intenzione era di raggiungere, grazie all’aumento dei contributi, un’offerta più attrattiva ed economica per il trasporto merci accompagnato su rotaia e, di conseguenza, favorire lo spostamento su rotaia. Ciò non è, tuttavia, avvenuto.

Alto Adige Innovazione – 27/08/2020

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Il MIT avvia la procedura per il rinnovo delle presidenze delle Autorità di Sistema Portuale

Pubblicato l’avviso per acquisire le manifestazioni di interesse

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato la procedura per acquisire le manifestazioni di interesse di coloro che sono interessati a ricoprire la carica di presidente di tredici Autorità di Sistema Portuale, dato che il mandato degli attuali vertici degli enti risulta in scadenza. Si tratta delle AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, del Mare Adriatico Orientale, del Mare Ionio, del Mar Tirreno Centro-settentrionale, del Mare Adriatico Centro-settentrionale, del Mare Adriatico Centrale, del Mar Ligure Occidentale, del Mar Tirreno Centrale, del Mar Ligure Orientale, del Mar Adriatico Settentrionale, del Mar Tirreno Settentrionale, del Mare di Sicilia Orientale e del Mare Adriatico Meridionale.

Il curriculum vitae dovrà pervenire al MIT entro il prossimo 27 settembre. Il dicastero ha ricordato che l’avviso di raccolta delle manifestazioni d’interesse non ha natura concorsuale e che non è prevista alcuna procedura selettiva, non verrà redatta e pubblicata alcuna graduatoria né sarà reso pubblico l’elenco di coloro che avranno presentato il proprio curriculum vitae.

Il Ministero ha ricordato inoltre che l’articolo 8 della legge 28 gennaio 1994, n. 84, come sostituito dall’articolo 10 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169, stabilisce che il presidente di ciascuna delle Autorità di Sistema Portuale sia nominato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, d’intesa con il presidente della Regione o i presidenti delle Regioni interessate, sentite le commissioni parlamentari. Al comma 1 la norma prevede che il presidente sia “scelto fra cittadini dei paesi membri dell’Unione Europea, aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”.

InforMare – 27/08/2020

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Al via la pianificazione del terminal ferroviario di Isola della Scala: Veneto sempre più centrale nel sistema logistico europeo

Il traforo del Brennero è una delle più rilevanti infrastrutture in fase di realizzazione in Europa, sulla quale si stanno investendo risorse importanti dell’UE e degli Stati membri, con l’obiettivo di completarla entro il 2027. A conferma dell’importanza di questa grande opera e di quelle a essa connesse, al fine di potenziare complessivamente il sistema dei trasporti, la Giunta regionale del Veneto ha approvato su proposta dell’assessore al territorio, di concerto con la collega alle infrastrutture e trasporti, una deliberazione contenente misure organizzative per attivare il coordinamento, sotto il profilo di pianificazione e programmazione territoriale–urbanistica, delle iniziative necessarie per la realizzazione del terminal ferroviario a Isola della Scala, in provincia di Verona.

“Abbiamo approvato – spiega l’assessore al territorio – la bozza di protocollo di intesa, che sarà sottoscritta con gli enti territorialmente interessati, per la redazione del masterplan del terminal ferroviario di Isola della Scala e di tutte le opere, infrastrutture e condizioni conseguenti, da ricondurre poi a progetti di interesse regionale, autorizzando nel contempo l’acquisto di un servizio tecnico di supporto. Sulla base della programmazione europea, definiremo un disegno organico di pianificazione del territorio, che darà sistematicità agli investimenti pubblici e privati”.

Il progetto transfrontaliero della galleria del Brennero si svilupperà per una lunghezza di circa 55 km tra le stazioni di Fortezza (Bz) e di Innsbruck (Austria), a cui si affianca il progetto di potenziamento della linea di accesso Brennero-Verona che prevede il quadruplicamento di alcune sezioni della linea storica dall’impianto di Fortezza fino a Verona per una estensione di circa 180 km. Per aumentare la quantità e la qualità dell’offerta ferroviaria è oggi in costruzione una nuova linea ferroviaria per l’attraversamento del valico: la galleria di base del Brennero, a cura della società europea BBT “Galleria di base del Brennero – Brennero Basistunnel”, che, insieme al potenziamento della linea di accesso da sud, Verona – Fortezza, realizzato da RFI, è parte integrante del Core Corridor europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo.

“La realizzazione di un terminal ferroviario a Isola della Scala – afferma l’assessore regionale ai trasporti –, considerato lo sviluppo della rete nel suo complesso, consentirà l’eliminazione dei colli di bottiglia causati dal traffico sull’asse del Brennero e il conseguente spostamento degli attuali flussi di traffico dalla modalità della gomma al ferro, ottimizzando così l’efficacia e l’integrazione del sistema di trasporti intermodale. È un terminal di interesse strategico per l’intero Corridoio del Brennero e per i territori da esso attraversati. Oltre agli aspetti territoriali, dovranno essere curati e risolti i rapporti con l’Interporto Quadrante Europa e con l’Interporto di Padova, già oggi snodi fondamentali del traffico merci. Con lo sviluppo del centro logistico dell’area della Marangona e con la creazione del terminal ferroviario di Isola della Scala, quest’area sarà ancor più al centro dell’intero sistema logistico italiano ed europeo”.

Regione del Veneto – Comunicato n° 1206 del 26/08/2020

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Polesella con As2 al lavoro sui ponti

Lavori pubblici in corso, ed alcuni in fase di realizzazione e progettazione a Polesella (Rovigo), è stato realizzato un censimento di tutti i manufatti comunali, con la verifica delle condizioni strutturali

Estate di lavoro continuo per l’amministrazione comunale di Polesella al lavoro sulla situazione dei diversi ponti comunali e su cui insistono strade di competenza della municipalità. Sulla base dell’accordo con l’azienda in house As2, sono molti i fronti aperti. Realizzato il censimento di tutti i manufatti comunali, con la verifica delle condizioni strutturali, l’amministrazione è al lavoro per la progettazione di un nuovo ponte in sostituzione di quello non più agibile di fronte alla stazione dei treni, in via Roma.

“La situazione rappresenta per noi una priorità assoluta – dice il sindaco Leonardo Raito – in quanto stiamo operando per reperire le risorse per la realizzazione di un nuovo ponte, i cui costi stimati non sono lontani dagli 800.000 euro. Approveremo a brevissimo il progetto, per partecipare ad alcuni bandi importanti, data l’urgenza di intervenire su un manufatto strategico”.

Non mancherà inoltre la dovuta attenzione ad altri interventi che riguarderanno i ponti di via I Maggio sul Poazzo e la Salina, con interventi finanziati dal bilancio in approvazione nei prossimi giorni, e sul ponte sul Poazzo di Raccano per cui sono stati effettuati dei sopralluoghi finalizzati ad ulteriori sistemazioni.

Il sindaco Leonardo Raito si dice soddisfatto per l’attività: “Grazie alla nostra struttura tecnica e ad As2 possiamo dire di essere all’avanguardia nel monitoraggio e nelle attività di controllo dei ponti. Si è trattata di un’esigenza attestata da alcune situazioni che abbiamo avuto sul territorio e che, come abbiamo visto anche da alcuni drammatici casi nazionali, non va assolutamente sottovalutata”.

RovigoOggi.it – 26/08/2020

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Fabris (Aiscat): se Valdastico Nord affonda, Pedemontana Veneta non reggerà

di Filippo Tosatto

«Oggi la madre di tutte le opere incompiute abita qui e si chiama Valdastico Nord, è lei la nuova Salerno-Reggio Calabria visto che quella originaria è conclusa e che l’altro cantiere infinito, quello dell’autostrada Asti-Cuneo, ha appena incassato il via libera governativo al completamento. Di questo passo, alla scadenza della concessione Padova-Brescia nel 2026, il Veneto rischia una disfatta storica: addio al collegamento con i flussi del Centro Europa via Autobrennero; vanificati gli investimenti e il consumo del territorio nel tratto Sud del tronco adriatico; azzoppata sul nascere perfino la Pedemontana: privata di una connessione all’A4, finirebbe declassata a superstrada di provincia». Non usa circonlocuzioni Mauro Fabris, veterano delle grandi opere e memoria storica della politica delle infrastrutture. Senatore centrista e sottosegretario ai lavori pubblici in tre governi a cavallo del 2000 (memorabile la sua, vana, battaglia con Giancarlo Galan sulla tipologia del Passante di Mestre), il vicentino si è convertito nel tempo a grand commis di Stato – commissario al tunnel del Brennero, presidente del Consorzio Venezia Nuova – approdando infine alla vicepresidenza di Aiscat, la potente associazione delle società concessionarie autostradali.

Il suo richiamo iniziale alla triade dei cantieri “never ending” non è casuale…

«Affatto. Nell’altro secolo, correva il 1997, il Parlamento votò un emendamento alla legge finanziaria presentato dal sottoscritto, allora sottosegretario del governo D’Alema, e dal deputato leghista Carlo Fongaro: derogava al blocco delle nuove autostrade risalente al 1973, prevedendo l’ultimazione, appunto, di Salerno-Reggio Calabria, Asti-Cuneo, e Valdastico. L’esito è sotto gli occhi di tutti: a fronte dell’impegno italiano di approvare il progetto definitivo entro il 2016, la Commissione europea ha concesso ripetute proroghe, l’ultima è scaduta nel 2020 ma la situazione è di stallo: il Trentino non vuole lo sbocco Trento Nord, il Veneto di Zaia sta alla finestra, il ministero attende che si mettano d’accordo… Così un progetto strategico per lo sviluppo del Nordest, che vale un miliardo e mezzo già accantonato a bilanci, rischia di naufragare malamente».

Quasi un contrappasso per la PiRuBi di dorotea memoria, ribattezzata con l’acronimo dei leader democristiani a sottolinearne la vocazione elettorale.

«Altri tempi. Se l’obiettivo iniziale era quello di collegare il Basso Veneto con l’A4, intercettando il traffico diretto all’Adriatico, ora è diventato evidente il suo ruolo di interconnessione della mobilità rispetto all’asse est-ovest: c’è in ballo l’accesso al corridoio centrale dell’Europa e un segmento che parte dal Polesine e si ferma a Piovene Rocchette non serve più, anzi, rappresenta uno spreco sul versante economico e ambientale».

Sul prolungamento a nord della Valdastico grava, come un macigno, il veto trentino: non vogliamo diventare una camera a gas alimentata dai tir, è il ritornello.

«Nella realtà si tratta di un percorso quasi esclusivamente in galleria e le motivazioni autentiche sono assai meno nobili. La Provincia autonoma di Trento è azionista di maggioranza dell’Autobrennero, circostanza che gli vale circa 140 milioni l’anno tra utili e introiti fiscali, perciò vuole preservarne i flussi di traffico dalla parziale alternativa costituita da Valdastico. Altro che sensibilità ecologista , loro conducono una battaglia ideologica – “Non vogliamo diventare una provincia del Veneto”, il ritornello – tant’è che hanno autorizzato senza battere ciglio la terza corsia Modena-Verona, l’ampliamento della Ferrara Mare (della quale sono soci) e le tante complanari e tangenziali funzionali ad incrementare accesso di veicoli e pedaggi. Loro guardano gli utili, noi ci siamo fatti scappare l’A4, una gallina dalle uova d’oro finita agli spagnoli di Abertis».

In verità l’avvento del presidente leghista Maurizio Fugatti ha cambiato la situazione: nel suo programma, il completamento dell’arteria a nord è esplicitamente previsto.

«È vero, d’altronde tutte le categorie economiche lo richiedono. Ma rispetto al progetto veneto che collocava lo sbocco della galleria nella frazione Mattarello del capoluogo, lui prevede una tortuosa serie di deviazioni che culminerebbero a Rovereto sud. Mi lascia perplesso, tuttavia potrebbe risultare il danno minore. Ora il ministero ha chiesto la valutazione d’impatto ambientale sull’opzionee dubito molto che Fugatti riesca a condurre in porto il progetto nei tre anni restanti di mandato».

Morale (provvisoria) della favola?

«Di questo passo la Valdastico non sarà mai completata e quando Brescia-Padova rimetterà la concessione nelle mani dello Stato, la gara successiva potrebbe escludere l’obbligo di ultimarla. Sarebbe un fallimento, una sconfitta storica, chi ha a cuore il destino del Veneto, batta un colpo».

Nordest Economia – 25/08/2020

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Inaugurato nuovo ponte pedo-ciclabile sull’Isarco

24 Agosto 2020

A Campiglio investiti complessivamente 1,7 mln di euro

Ansa/Trentino A.A. – 24/08/2020

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