VrDeltaPo: un progetto per rilanciare il territorio polesano

30 Luglio 2020

Un’idea nata e realizzata da Enrico Dessi di Porto Viro (Rovigo) per dare ancora maggiore importanza al Delta del Po e alle sue bellezze tramite la sua sponsorizzazione online

VrDeltaPo (Delta del Po in Realtà Virtuale) è un progetto realizzato da Enrico Dessì di Porto Viro, è raggiungibile online da diversi sistemi come pc e smartphone, nell’attesa che la Regione Veneto concluda il piano strategico per il rilancio del turismo attraverso “influencer” ed altri sistemi pre annunciati, questo progetto nasce per potenziare l’immagine del territorio del Delta del Po e dimostrare attraverso un nuovo sistema di interazione le bellezze del territorio.

L’interazione virtuale è totalmente a 360°, consente di visitare diverse zone turistiche partendo da Rosolina Mare fino a Bacucco, tramite questo servizio gli utenti possono interagire con più informazioni su determinati punti, e apprezzare ancora di più il territorio.

E’ presente un menù a scomparsa dove si possono visualizzare immagini e video del territorio, oltre a queste vi è una sezione dove sono presenti dei veri e propri itinerari virtuali, dove è possibile percorrere e trarre informazioni da immagini, video e altro, questa sezione sarà costantemente aggiornata di itinerari che descrivono il nostro territorio, dalle tradizioni, ai prodotti tipici.

L’obbiettivo è di dare al Delta del Po, uno strumento innovativo che possa attirare l’attenzione di altri target di persone, favorendo un flusso maggiore di turismo e di crescita economica del territorio.

All’interno di VrDeltaPo verrà inserito un sistema per vedere i prodotti del territorio che utilizzeranno il tracciamento di provenienza attraverso la Blockchain, tecnologia che permette di vedere la provenienza di prodotti in maniera immutabile e quindi impossibile da manomettere, qualsiasi persona attraverso il proprio smartphone potrà avere dati di un determinato prodotto, dalla sua nascita al trasporto, questo servizio permetterà una maggiore riconoscenza e importanza del prodotto del Delta del Po.

Non so se tale contenuto possa essere condiviso o meno dalla redazione, ma vista la situazione di declino turistico, pensavo potesse essere utile condividere.. allego un filmato che fa vedere l’interazione del servizio.

RovigoOggi.it – 30/07/2020

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Alta velocità ferroviaria. In Veneto positivo incontro con i comuni per l’attraversamento di Vicenza. Assessore Infrastrutture Regione, “progresso determinante. Altri parlano, noi lavoriamo”

“Oggi è stato fatto un passo avanti determinante per la realizzazione dell’Attraversamento di Vicenza nell’ambito della tratta Verona-Padova alta velocità ferroviaria Torino-Milano-Venezia. Mentre molti parlano, la Regione lavora cercando e trovando concretezza e facendo squadra con il territorio”.

Così l’Assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Veneto commenta gli esiti dell’incontro, svoltosi oggi, con i Comuni di Altavilla Vicentina, Creazzo, Sovizzo, Torri di Quartesolo e Vicenza per il conseguimento della necessaria intesa sulla localizzazione delle opere nell’ambito del progetto preliminare del secondo lotto funzionale dell’Alta Velocità, denominato “Attraversamento di Vicenza”

“Formalizzeremo questo passaggio con un atto di Giunta – sottolinea l’Assessore – necessario a sancire l’Intesa Stato-Regione in ordine alla localizzazione dell’opera, propedeutico alla chiusura dell’iter approvativo del progetto preliminare in virtù del quale il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti formulerà la proposta di approvazione del progetto al Comitato Interministeriale per la programmazione economica (CIPE). E’ un’opera gigantesca che sarà utilissima non solo a Vicenza, ma per tutto il Veneto – conclude l’Assessore – sulla quale, passo dopo passo, le caselle stanno andando tutte al loro posto”.

Il provvedimento del CIPE chiuderà un iter che, nel corso degli anni, ha avuto uno sviluppo procedurale e progettuale complesso, e andrà ad aggiungere un altro importante tassello al pieno e funzionale completamento della nuova linea AV/AC Torino-Milano-Venezia, infrastruttura ferroviaria strategica da tempo considerata dalla Regione del Veneto di fondamentale importanza per risolvere i problemi di mobilità del territorio, in grado di assicurare una significativa riduzione dei tempi di percorrenza, l’alleggerimento della rete ordinaria, l’incremento della qualità e dell’affidabilità del servizio offerto.

Nello specifico, il progetto che interessa territorialmente i comuni di Altavilla Vicentina, Creazzo, Sovizzo, Torri di Quartesolo e Vicenza definisce l’ingresso e l’attraversamento del territorio della Città di Vicenza da parte della linea AV/AC in affiancamento alla linea storica.

In estrema sintesi il progetto preliminare del “2° Lotto funzionale “Attraversamento di Vicenza” contempla la realizzazione dei seguenti principali interventi:

tratto di nuova linea AV/AC fino alla stazione centrale di Vicenza;
interventi sulla linea storica al fine di consentire l’affiancamento della linea AV/AC;
Realizzazione della nuova Fermata Fiera
Interventi nell’ambito della stazione centrale di Vicenza;
Nuova linea di Trasporto pubblico locale TPL (con bus elettrici) della lunghezza complessiva di circa 12 km dalla nuova fermata Fiera fino alla località Camisano;
Interventi di riassetto della viabilità funzionali a garantire un accesso rapido alla Stazione da ovest e da est;
Interventi idraulici tra cui la cassa di espansione sul torrente Onte

Il costo dell’opera è pari a 805 milioni di euro e risulta già finanziato per 150 milioni.

“Il prossimo passo – conclude l’Assessore regionale – è che il Governo faccia la sua parte e finanzi interamente l’opera”.

Regione del Veneto – Comunicato n. 1098 del 30/07/2020

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Enac, nel 2019 il sistema aeroporti Nordest al terzo posto in Italia

29 Luglio 2020

«Hanno funzionato molto bene le reti aeroportuali», spiega nella sua relazione il presidente Enac Nicola Zaccheo. La rete del nord-est (Venezia, Treviso, Verona e Brescia) ha contato 18,3 milioni di passeggeri. Il traffico dei cieli in Italia è cresciuto del 4% l’anno scorso, mentre nel primo semestre 2020 è crollato del 70% a causa del coronavirus

Nel 2019 la crescita dei volumi del traffico aereo ha interessato gli scali nazionali di Roma e Milano in primis, per continuare con Bergamo, Venezia, Napoli, Catania, Bologna, Palermo. Fiumicino si conferma primo aeroporto con 43.354.887 passeggeri transitati (+1,1%) segue Milano Malpensa con 28.705.638 segnando un incremento del 16,9% e Bergamo (+7,5% con 13.792.266 passeggeri).

«Hanno funzionato molto bene le reti aeroportuali», spiega nella sua relazione il presidente Enac Nicola Zaccheo, «come quella romana di Fiumicino e Ciampino con circa 49 milioni di passeggeri, la rete di Malpensa-Linate (quest’ultimo chiuso per tre mesi al fine di consentire di effettuare i lavori di ammodernamento della pista) con 35,2 milioni di passeggeri, la rete del nord-est (Venezia, Treviso, Verona e Brescia) con 18,3 milioni di passeggeri, il sistema di Napoli e Salerno con 10,9 milioni di passeggeri, il sistema della Sicilia orientale (Catania e Comiso) con 10,5 milioni di passeggeri, quello toscano (Pisa e Firenze) con 8,2 milioni di passeggeri, la rete pugliese (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto) con 8,1 milioni di passeggeri e il sistema aeroportuale calabrese (Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone) con i suoi 3,7 milioni di passeggeri.

Nel corso del 2019 i passeggeri transitati negli aeroporti nazionali sono 192.200.078, il 4% in più del 2018. È quanto emerge dal Rapporto e Bilancio Sociale 2019 sulle attività svolte dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac). Si va così «confermando un importante trend di crescita che, nello scorso quinquennio, ha portato ad un aumento di quasi il 22% del numero totale di passeggeri», spiega nella sua relazione Nicola Zaccheo, presidente dell’Enac. Si conferma anche nel 2019 il primato di Ryanair tra i vettori operanti in Italia con 40.527.373 passeggeri. Alitalia è al secondo posto (21.770.174 passeggeri), al terzo Easyjet Europe Airline Gmbh (11.818.020 passeggeri). È quanto emerge dal Rapporto e Bilancio Sociale 2019 sulle attività svolte dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac). Limitatamente al traffico nazionale (solo partenze) è prima Alitalia, seguita da Ryanair ed Easyjet.

Nordest Economia – 29/07/2020

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Musolino: «C’è l’idea di far ripartire le crociere a Venezia»

«C’è la necessità di riavviare un certo tipo di economia, non solo a Venezia ma in tutta Italia», ha detto il presidente del porto. Ha parlato anche delle osservazioni dell’Unesco e del bilancio

A margine della presentazione del progetto della nuova Tesa 4 di Ca’ Foscari, Pino Musolino, presidente dell’Autorità portuale, ha parlato anche del tema delle crociere, settore che ha un forte impatto sull’economia veneziana e che ha subìto il blocco totale a causa della pandemia Covid. «C’è un piano nazionale, c’è sicuramente la necessità di far ripartire un certo tipo di economia e non solo a Venezia, ma a livello nazionale – ha detto Musolino – ma finché i nostri ministeri superiori non avranno un’uniformità di azione che ci permetta di fa ripartire le crociere in sicurezza non credo che ripartiranno». C’è comunque «l’idea di farlo», ha ribadito, «e di farlo con tutte le dovute cautele del caso».

Unesco

Sul “dossier Venezia”, compreso il porto, pendono le osservazioni dell’Unesco, che sembrano non essere particolarmente morbide nei confronti dell’attività portuale. Musolino ha replicato: «Ricordo che l’Unesco stesso nel 2007 ha fatto una convenzione che si chiama “protect immaterial heritage”, ma non li ho mai sentiti dire come pensano di proteggere la cultura portuale e marittima di questa città, come pensano di proteggere la residenza». «Questa città non vive solo della bellezza che abbiamo tutti negli occhi, vive anche dei posti di lavoro e delle occasioni che si creano». Del resto, «la sostenibilità come declinata anche dall’agenda 2030 prevede anche la sostenibilità sociale ed economica, e una serie di diritti che sono anche l’accesso ad una buona occupazione». Per progettare il futuro e capire come preservare Venezia, quindi, «non basta leggere solo i punti dell’agenda relativi alla sostenibilità ambientale, perché altrimenti trasformiamo tutti gli 8.500 chilometri di costa italiana in un parco nazionale e abbiamo risolto il problema. Però così abbiamo espulso 60 milioni di abitanti». Invece, «io credo che nel ventunesimo secolo sia necessario trovare i giusti equilibri tra tecnologia, produzione e ambiente. E la risposta non può essere solo una sfilza incredibile di no. Nell’inazione questa città è quasi morta».

Parcheggio a Santa Marta

Ad esempio la trasformazione in parcheggio di un’area di Santa Marta, di pertinenza dell’Autorità portuale, dove fino a poco tempo fa passavano dei binari ferroviari. Musolino ha attaccato il comitato nato per contrastare il progetto: «Non si possono fare i comitati contro le intenzioni prima ancora di avere un progetto, prima ancora di discuterlo: si fa un comitato contro l’idea che un progetto possa esistere». L’idea, comunque, è di una progressiva riqualificazione che «porti a flussi differenti, perché la gente passerà per Santa Marta con la possibilità di rivitalizzare l’area».

Bilancio

Tornando sul tema della mancata approvazione del bilancio del porto, infine, Musolino ha detto: «Ho la serenità di chi ha fatto bene il suo mestiere, che per una volta viene anche certificato per “tabulas” da chi ha il compito di controllare. Quindi quello che dovevo fare l’ho fatto in trasparenza e nel pieno rispetto di tutte le regole, non so se tutti possono dire la stessa cosa». La bocciatura era arrivata per il parere contrario dei rappresentanti della Città metropolitana e della Regione Veneto, che ha portato ad una verifica da parte delle autorità nazionali le quali hanno poi certificato la correttezza del documento, che ora sarà rimesso al voto nella prossima seduta del comitato di gestione prevista il 3 agosto.

Venezia Today – 29/07/2020

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Turismo bici-barca per rilanciare anche Adria

“Bike & Boat Polesine in the Land of Venice-Navighiamo il museo diffuso del fiume di mezzo, il Canalbianco”, questo il nome di questo progetto in cooperazione con Assonautica (Rovigo), per dare più spinta al turismo slow.

Nell’ambito delle azioni promozionali per il settore turistico fluviale, il comune di Adria ha aderito all’associazione Assonautica territoriale acque interne del Veneto ed Emilia. Un sodalizio che si prefigge la tutela del diportismo nautico italiano e la valorizzazione del turismo naturalistico-culturale via acqua, attraverso l’incremento e la coordinazione di azioni sinergiche e condivise con i comuni del medio alto Polesine e di tutti quei soggetti potenzialmente interessati allo sviluppo di opportunità turistiche ed economicamente collegate al territorio Polesano collocati lungo l’asta fluviale Fissero-Tartaro-Canalbianco.

Un corso d’acqua il Canalbianco, navigabile, che si presta bene ad un turismo slow, dove il connubio bici e barca risulta vincente come modalità di visitazione. Un’opportunità che ha reso possibile il progetto di navigazione che interessa i comuni del medio-alto Polesine, collegati  con i percorsi ciclabili che consentono di raggiungere siti di interesse culturale e l’offerta di ristorazione e accoglienza del territorio.

“Bike & Boat Polesine in the Land of Venice-Navighiamo il museo diffuso del fiume di mezzo, il Canalbianco”, questo è il nome dell’iniziativa progettuale avviata dall’Assonautica rodigina, grazie alla collaborazione con la provincia di Rovigo, il supporto tecnico di Fiab(Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e Cpssae (Centro Polesano di Studi Storici Archeologici ed Etnografici).

“Si tratta di nuove sinergie relazionali con i comuni Polesani dove Adria gioca un ruolo di unione strategica con le sue peculiarità che saranno messe in rete con il museo dei Grandi Fiumi di Rovigo e con i punti di forza degli altri comuni che  possono diventare un motore di sviluppo turistico – spiega l’assessore Andrea Micheletti. 

“Solo un’attiva partecipazione delle amministrazioni, comprese quelle emiliane, consentirà di raggiungere a pieno l’obiettivo di sviluppo del turismo naturalistico-culturale via acqua, in collegamento con i percorsi ciclabili e l’offerta enogastronomica e ricettiva  del territorio – ha affermato il sindaco  di Adria Omar Barbierato – Adria farà la sua parte fornendo dati e informazioni sui siti di interesse culturale, storico ambientale che andranno ad arricchire le offerte turistiche per i visitatori con l’obiettivo di sviluppare un turismo sostenibile che bene si integra con il turismo di visitazione esperienziale e acculturato. Un bel connubio tra bici /barca e natura/cultura”-concludono i due amministratori”.

RovigoOggi.it – 29/07/2020

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Iata: cargo in calo del 17,6% a giugno

Migliora ma a ritmo lento il trasporto cargo mondiale. Secondo i dati della Iata, la domanda globale, misurata in CTK (cargo tonne-kilometers) è diminuita del 17,6% a giugno (-19,9% per le operazioni internazionali) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si tratta di un modesto miglioramento rispetto al calo del 20,1% su base annua registrato a maggio. La capacità, misurata in ACTK (available cargo tonne-kilometers), è invece diminuita del 34,1% a giugno (-33,9% per le operazioni internazionali) rispetto all’anno precedente. La capacità belly, ovvero quella di stiva, è calata infine del 70% a causa della forte diminuzione dei servizi passeggeri. Ciò è stato parzialmente compensato da un aumento del 32% della capacità grazie all’ampio uso di aeromobili cargo. “Il cargo è di gran lunga più in salute rispetto al mercato passeggeri – ha commentato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata – ma fare affari rimane estremamente impegnativo. Mentre l’attività economica sta riprendendo dopo gravi interruzioni, non vi è stato un forte aumento della domanda. La fretta di immettere sul mercato i dispositivi di protezione individuale (DPI) si è ridotta man mano che le supply chain si sono regolarizzate, consentendo agli spedizionieri di utilizzare opzioni marittime e ferroviarie più economiche. La crisi di capacità continua perché le operazioni passeggeri si stanno riprendendo molto lentamente”.

Trasporti-Italia.com – 29/07/2020

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Nel secondo trimestre il traffico delle merci nel porto di Venezia è diminuito del -14,4%

In calo sia le merci varie (-19,3%) che le rinfuse liquide (-16,4%) e quelle solide (-1,7%)

Nel primo semestre di quest’anno il porto di Venezia ha movimentato 11,1 milioni di tonnellate di merci, con un calo del -12,4% sulla prima metà del 2019 che è stato prodotto da una riduzione del -14,4% del traffico movimentato nel solo secondo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno seguita alla contrazione del -10,6% registrata nel trimestre precedente.

Nel periodo aprile-giugno di quest’anno il totale movimentato è stato di 5,3 milioni di tonnellate, di cui oltre 2,0 milioni di tonnellate di merci varie (-19,3%), incluso un traffico containerizzato risultato pari a 124.366 teu (-22,6%), 1,9 milioni di tonnellate di rinfuse liquide (-16,4%) e 1,4 milioni di tonnellate di rinfuse solide (-1,7%).

Nel primo semestre del 2020 il totale delle merci varie è stato di 4,4 milioni di tonnellate (-11,4%), con un traffico dei container pari a 264.285 teu (-13,0%). Le rinfuse liquide sono calate del -8,9% a meno di 4,1 milioni di tonnellate e le rinfuse secche hanno segnato una flessione del -18,7% attestandosi a 2,6 milioni di tonnellate. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale ha evidenziato che il settore energetico ha generato circa il 60% del calo complessivo dei traffici veneziani: il 37% circa della flessione è infatti attribuibile alla diminuzione delle importazioni di carbone (-587mila tonnellate), come previsto – ha ricordato l’AdSP – dalla SEN (Strategia Energetica Nazionale) che impone l’abbandono graduale di questa materia prima. Nel contempo è stato segnato un calo pari a 350mila tonnellate (il 22% del traffico complessivo perduto) di prodotti petroliferi come conseguenza diretta dei minori consumi di carburanti destinati all’uso aeronautico e all’autotrazione. Tuttavia, a fronte del calo del settore petrolifero ed energetico connessi rispettivamente con le politiche energetiche nazionali e il traffico turistico – ha sottolineato l’ente portuale – si registra invece la prestazione del settore siderurgico che, nonostante il periodo di emergenza, si è mantenuto su valori sostanzialmente stabili (-1,8% per -36 mila tonnellate, l’equivalente di una nave in meno rispetto all’anno scorso). Un dato – ha rimarcato l’authority – particolarmente rilevante che esprime l’essenza degli scali lagunari quali porti a servizio delle aziende del Veneto e del Nordest.

Nel primo semestre di quest’anno, se a causa del lockdown per la pandemia di Covid-19 il traffico crocieristico nello scalo veneziano si è pressoché azzerato, con un calo del -99,0 rispetto a 572mila crocieristi nella prima metà del 2019, e il traffico dei passeggeri dei traghetti è ammontato a meno di 12mila unità (-81,9%).

Nei primi sei mesi del 2020 il porto di Chioggia, anch’esso amministrato dall’AdSP, ha movimentato 471mila tonnellate (-26,9%), con una flessione particolarmente accentuata nel settore delle merci varie (-64,3%), mentre sono risultati in crescita le rinfuse secche (+4,8%) e i contenitori.

«I porti lagunari – ha commentato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino – hanno risentito, così come tutti gli scali italiani e mondiali, degli effetti negativi prodotti dalla crisi pandemica, un fenomeno esogeno rispetto alla nostra economia, cui non abbiamo potuto far altro che opporre tutto il nostro impegno, attivando in tempi record nuove procedure di lavoro in sicurezza con l’aiuto di tutta la comunità portuale e continuando a fare il nostro lavoro per mantenere la competitività del sistema in una fase storica inedita e caratterizzata da fluttuazioni difficilmente prevedibili della domanda e dell’offerta di materie prime e prodotti finiti. Sul fronte interno – ha ricordato Musolino – i porti lagunari devono poter vincere la battaglia dell’accessibilità nautica e degli escavi se si immagina di renderli competitivi con gli altri attori internazionali nell’attrarre nuovi traffici e creare valore e occupazione. In questo senso l’Autorità di Sistema Portuale conferma ancora una volta il proprio impegno, non solo dando seguito alla disponibilità, più volte dimostrata, a realizzare un dialogo costruttivo con i vari soggetti pubblici coinvolti, ma anche e soprattutto stanziando le risorse finanziarie necessarie, già a bilancio, e realizzando una serie di attività prodromiche all’escavo in accordo con la comunità portuale. Va inoltre segnalato – ha proseguito Musolino – che, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile delle attività logistiche ed economiche, prosegue il nostro impegno per lo sviluppo della modalità ferroviaria; nel 2020, il traffico semestrale ferroviario è di di 46.364 carri per un totale di 1.177.598 tonnellate, quando nel corso di tutto il 2019 si erano registrati 84.681 carri per 2.144.328 tonnellate. È un risultato frutto anche degli investimenti anticiclici effettuati negli ultimi anni e dimostra la volontà e l’impegno degli scali portuali veneti nell’espandere i confini del mercato servito, affidandosi sempre di più al ferro piuttosto che alla gomma».

InforMare – 29/07/2020

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Rapporto Ice, il coronavirus farà perdere 3 anni di export

28 Luglio 2020

A livello territoriale, Lombardia (27%), Emilia-Romagna (14.1%) e Veneto (13.7%) sono le tre regioni che esportano di più, mentre quelle in maggiore crescita sono Toscana (+15,6%) e Lazio (+15,3%); seguite da Molise (+11,7%) Puglia (+9,1%) e Campania (+8,1%)

«Nel 2020 le esportazioni italiane subiranno una brusca frenata e chiuderanno l’anno in flessione del 12%, a prezzi costanti, per poi crescere del 7,4% nel 2021 e del 5,2% nel 2022». Sono le previsioni del Rapporto sul commercio estero L’Italia nell’economia internazionale dell’Agenzia ICE in collaborazione con Prometeia, Istat, Fondazione Masi, Università Bocconi e Politecnico di Milano.

La ripresa degli scambi mondiali nel 2021, per il rapporto, sarà guidata dai paesi emergenti dell’Asia, «Cina in testa». I dati consuntivi confermano che nel 2019 l’export italiano godeva di un ottimo stato di salute. Aveva terminato l’anno con una crescita del 2,3% attestandosi a 476 miliardi di euro e mantenuto la quota di mercato sul commercio mondiale stabile al 2,84%».

Lo afferma il presidente dell’Agenzia Ice, Carlo Ferro, che parla di un «risultato brillante» alla presentazione del rapporto sul commercio estero. Per Ferro, si tratta di «un risultato importante perché ottenuto in un periodo turbolento sui mercati mondiali, particolarmente per i Paesi europei, stretti nella disputa commerciale USA-Cina, pressati dai dazi americani su molti beni esportati dall’Europa e confusi nell’incertezza su tempi e termini della Brexit».

L’export «è una macchina in marcia dal 2010 fermata in corsa» con il Covid-19 che segna «una brusca sosta e farà perdere tre anni nel percorso di crescita» con previsioni secondo cui «l’export dall’Italia tornerà ai livelli del 2019 solo nel 2022».

Il presidente dell’Agenzia Ice sottolinea che «anche i primi due mesi del 2020 sono stati positivi per l’export: +4,7% tendenziale, nonostante a febbraio fosse già evidente il rallentamento dei flussi con la Cina». Inoltre i dati Istat sul periodo gennaio-maggio 2020, continua Ferro, «vedono l’export in caduta tendenziale del 16%, sintomo evidente della pandemia globale, da una parte.Dall’altra l’andamento congiunturale segna una crescita del 35% da aprile a maggio: primo segno di ripresa delle attività». La crescita ha riguardato, in particolare, il settore farmaceutico (+25,6%), le bevande (+ 6,8%), i prodotti del sistema moda (+ 6,2%), la metallurgia (+5,3%).

Le vendite all’estero di macchine e apparecchi meccanici non sono cresciute (-0.5%) ma il settore continua a contribuire con oltre 50 miliardi di euro alla formazione dell’avanzo commerciale e »paga« la bolletta energetica italiana (-42 miliardi di euro)», si legge in una nota.

Tra i mercati di destinazione, Germania (12,2% sull’export totale italiano), Francia (10,5%) e Stati Uniti (9,6%) sono rimasti i primi tre mercati di sbocco. La crescita ha riguardato in particolare il Giappone (+19,7%) «anche grazie all’accordo di libero scambio con l’Unione Europea in vigore da febbraio 2019 e la Svizzera (+16,6%), hub di smistamento internazionale. Anche verso gli Stati Uniti – continua il testo – l’export italiano è cresciuto (+7,5%), nonostante i dazi imposti a fine 2019 su alcune categorie di merci, per le quali ICE ha reso immediatamente disponibile un piano straordinario di supporto». Macchinari (17.2%), moda (11,9%) e la filiera agro-alimentare (9,1%) i tre settori che contribuiscono maggiormente al nostro export.

A livello territoriale, Lombardia (27%), Emilia-Romagna (14.1%) e Veneto (13.7%) sono le tre regioni che esportano di più, mentre quelle in maggiore crescita sono Toscana (+15,6%) e Lazio (+15,3%); seguite da Molise (+11,7%) Puglia (+9,1%) e Campania (+8,1%).

Nordest Economia – 28/07/2020

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Turismo, dal Veneto a Malta in poche ore: voli riattivati

Il Malta International Airport ha ripristinato i collegamenti aerei con l’Italia ed anche il volo Ryanair da Venezia è nuovamente operativo con due collegamenti settimanali il lunedì e il venerdì

Due voli ogni settimana, il lunedì e il venerdì, dall’aeroporto Marco Polo di Venezia con Ryanair. Malta ha riaperto i voli con l’Italia e non è mai stata così vicina per una perfetta vacanza estiva.

Oltre sette millenni di storia, un arcipelago adagiato nel cuore del Mediterraneo, la cui cultura antichissima e poliedrica è frutto di tante conquiste e passaggi di popolazioni che qui hanno trovato un piccolo paradiso fatto di clima mite e natura rigogliosa. Se Malta sa offrire attrattive 12 mesi l’anno è certamente d’estate che la sua fama brilla indiscussa. Il Mar Mediterraneo qui è limpido e sempre ai vertici delle classifiche delle acque balneabili in Europa mentre le spiagge hanno ciascuna la propria peculiarità e molte sono insignite del titolo Bandiera Blu, facendo da cornice ideale per una perfetta vacanza a base di mare e sole. Con una storia così longeva alle spalle inoltre le attrattive culturali sono innumerevoli e di valore inestimabile. L’arte e l’architettura di città gioiello come la capitale Valletta si alternano agli straordinari reperti archeologici dei Templi Megalitici.  Malta offre inoltre servizi di altissimo livello da un punto di vista alberghiero, in ogni categoria ricettiva, oggi ancora più attenta a garantire i più alti standard di sicurezza, anche grazie all’accurato lavoro di Malta Tourism Authority che certifica tutte le strutture che rispettano i parametri anti Covid-19, dopo averle valutate con un approfondito esame. In queste settimane, il Malta International Airport ha ripristinato i collegamenti aerei con l’Italia ed anche il volo Ryanair da Venezia è nuovamente operativo con due collegamenti settimanali il lunedì e il venerdì. Conclude Ester Tamasi, Direttrice Malta Tourism Authority Italia: «Con meno di due ore di volo vi troverete catapultati in un luogo straordinario ricco di attrattive sia culturali che naturali dove trascorrere una vacanza ideale. Panorami mozzafiato, cibo local, mare trasparente, una lunga storia che ha generosamente lasciato ricchi tesori ed un lifestyle ricco e vivace».

Treviso Today – 28/07/2020

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Ok alla Camera a mozione per idrovia Padova-Venezia. Assessore all’Ambiente Regione Veneto. “Ottima notizia. Ora i fondi. Almeno fino all’autonomia la Regione non può fare da sola”

“L’approvazione in Parlamento della mozione sull’idrovia Padova-Venezia è un’ottima notizia per un’opera che la Regione Veneto ha formalmente definito strategica”.

Lo dice l’Assessore all’Ambiente della Regione Veneto, commentando l’Ok della Camera dei Deputati a una mozione unitaria per il completamento dell’opera.

“La Regione, dopo un passaggio formale in consiglio regionale con cui l’idrovia è stata definita strategica sia dal punto di vista idraulico che logistico – dice l’Assessore – ha proceduto ad inserirla sia nella pianificazione delle opere idrauliche (il famoso piano D’Alpaos) che nel piano trasporti. Non solo, ha anche approvato con 1,3 milioni di euro il progetto preliminare, chiedendo ripetutamente il finanziamento dell’opera allo Stato. Si tratta infatti di un progetto del valore di oltre mezzo miliardo di euro che la Regione non può certo autofinanziare, quanto meno non prima di ottenere l’autonomia che i veneti hanno chiesto”.

“Se avessimo i 15 miliardi di euro l’anno di residuo fiscale – aggiunge – l’opera sarebbe immediatamente realizzata. Abbiamo le idee chiare e stiamo già facendo il massimo. La Regione ha, in questi ultimi anni, avviato oltre duemila cantieri di difesa del suolo per un valore complessivo di oltre un miliardo e mezzo, reperendo i fondi necessari. Tra questi ricordiamo i dieci bacini di laminazione che sono stati avviati e che sono fondamentali per la riduzione del rischio idraulico. Ricordiamo che con l’uragano Vaia esperti del calibro del prof. D’Alpaos hanno pubblicamente confermato che se la Regione non avesse investito così tanto in opere di difesa del suolo, i danni sarebbero stati enormemente maggiori”.

“L’idrovia – conclude l’Assessore del Veneto – è una delle opere che la Regione ritiene fondamentali, ma che ad oggi lo Stato non ha ancora ritenuto di finanziare. Con la mozione di oggi siamo certi che in breve tempo sarà finanziata garantendo, insieme a tutte le altre opere, maggior sicurezza per i cittadini”.

Regione del Veneto – Comunicato n° 1087 del 28 luglio 2020

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