Bonomo (Confartigianato): «Tav, Pedemontana e fibra ottica In Veneto parte la corsa ai 209 miliardi Ue»

31 Luglio 2020

La Confartigianato presenta il decalogo per la prossima legislatura: grandi infrastrutture e valorizzazione degli Its

Alta velocità Milano-Venezia, Pedemontana agganciata alla A 28 Pordenone e fibra ottica con il 4 e 5 G in tutto il Veneto. Il treno su cui salire porta a Bruxelles, con i 209 miliardi per uscire dall’emergenza Covid e superare i vecchi campanilismi. La strada da seguire è quella che delle Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina, grazie al patto con Lombardia e Trentino. Confartigianato gioca d’anticipo e presenta un dossier di 35 pagine con cui avviare il dibattito per la sfida elettorale del 20 settembre.

Ai tempi della Dc dorotea e di Fi-Galan, il collateralismo era la strategia vincente, oggi invece i partiti sono autoreferenziali e ignorano le categorie economiche. Con i clic sul web vanno direttamente in Parlamento e poi al governo e tirano il freno sulle Grandi Opere.

Agostino Bonomo, leader di Confartigianato, non si spaventa e con Roberto Boschetto, Vendemiano Sartor e i presidenti provinciali lancia il decalogo delle priorità. Nella lista delle infrastrutture, accanto alle eterne incompiute come la Tav Brescia Milano-Trieste, la terza corsia della A13 Padova-Bologna e la Valdastico Nord fino a Rovereto entra di prepotenza la fibra ottica, la rete web da installare in tutto il Veneto.

Il gap tra città e montagna è un abisso, tanto che Confartigianato ha convinto la regione ad abolire i clic-day perché le imprese “periferiche” non riuscivano a collegarsi al sito. I bandi Ue Por e Fers funzionano a meraviglia e anche le risorse di industria 4.0 di Calenda sono la manna piovuta dal cielo, ma dopo il Covid «la competizione internazionale si giocherà sempre più nel campo dell’innovazione e sarà strettamente legata all’applicazione delle nuove tecnologie digitali.

Gli obiettivi Ue impongono alle imprese del Veneto radicali innovazioni nelle competenze». Il leader degli artigiani sollecita tempi rapidi anche per la Pedemontana Montecchio-Spresiano. I tratti aperti da Breganze a Malo sono due tasselli importanti di un’autostrada che per funzionare dovrà collegarsi al Friuli: bisogna quindi realizzare la bretella Cimpello-Gemona per spostare a nord il traffico pesante che oggi attraversa la A4 da Milano a Mestre con direzione Tarvisio e Trieste.

Questa è la tesi di Vendemiano Sartor che invita poi a completare le opere di raccordo per favorire l’ingresso nella Pedemontana del traffico locale.Il dossier lancia un messaggio chiaro: «Serve subito un ragionamento progettuale per la ripartenza, con la Regione che chiama a consulto le categorie economiche. Il ritorno di centralità dell’Europa non si discute con 37 miliardi destinati all’Italia dal Mes per le spese sanitarie e il fondo Sure per il mantenimento dell’occupazione che destina a livello europeo 100 miliardi a cui si aggiungono ora le risorse del Recovery Fund.

Poi c’è il Next Generation Eu da 750 miliardi di euro approvato dal Consiglio europeo con un’Italia che si porta a casa un “tesoretto” da 208,8 miliardi di cui 81,4 di trasferimenti e 127,4 di prestiti. Dobbiamo essere in grado di utilizzare efficacemente, come Paese ma anche come Regione, la grande disponibilità di risorse messe in campo», ha spiegato Agostino Bonomo.

«Nella nostra road map post-covid» ha aggiunto Roberto Boschetto, «la formazione ed il capitale umano sono tra i capisaldi su cui imperniare la ripresa. Ci poniamo l’obiettivo di fare del Veneto la prima regione italiana per offerta e diplomati Its. In Veneto tra licei, istituti tecnici e istituti professionali, si diplomano in media 39mila ragazzi all’anno. Di questi “solo” 13.500 si iscrivono alla Università (il 34,7%). Ci sono quindi 25.500 diplomati che potrebbero proseguire gli studi negli Its ed essere “formati” per i bisogni delle imprese venete».

Nordest Economia – 31/07/2020

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Mobilità del futuro, gli altoatesini si vogliono muovere a piedi o in bici

Il Coronavirus ha modificato il comportamento di mobilità dei cittadini altoatesini: il 42 % intende muoversi più spesso in bici, il 41 % a piedi. È aumentata, però, la predisposizione al traffico motorizzato e diminuita quella all’utilizzo del trasporto pubblico locale (- 36%). Inoltre, forme di lavoro alternative, come l’homeoffice e orari di lavoro flessibili, sono decisivi per il 44 % delle persone (rispettivamente +25 % e + 19 %). Di conseguenza, sono auspicabili nonché importanti/molto importanti misure come l’ampliamento di percorsi pedonali con accessi senza barriere e della rete di piste ciclabili (per l’87 % dei partecipanti), e l’ampliamento del trasporto pubblico (85 %). Seguono misure come l’implementazione di superstrade ciclabili (78 %) e dell’homeoffice (75 %).

“Per quanto riguarda la mobilità ciclistica, abbiamo in corso progetti pilota a Brunico, Bressanone e Bolzano Sud, stiamo elaborando linee guida per le infrastrutture ciclabili; sono anche in fase di progettazione dei sistemi di prenotazione per box bici con l’AltoAdige Pass e linee guida per posteggi bici sicuri. I centri di mobilità di Bressanone e Brunico, inoltre, prevedono l’ampliamento del numero di posteggi bici alle stazioni. Infine, si sta lavorando anche ad un sistema uniforme di bike sharing per tutto l‘Alto Adige”, ha detto l’assessore Daniel Alfreider, commentando i risultati del sondaggiosulla mobilità del futuro al quale hanno aderito oltre 11.000 cittadini.

Grande potenziale per l’e-bike e la mobilità ciclistica

Più della metà dei partecipanti (55 %) percorre meno di 10 km nei suoi percorsi quotidiani tra casa e il lavoro, la scuola o l’università – una distanza più che adatta per gli spostamenti in bici. Infatti, il 53 % dei partecipanti al sondaggio sarebbe pronto a percorrere questo tragitto con l’e-bike, se ne avesse una, il che sottolinea il grande potenziale di questo mezzo di trasporto. “La mobilità del futuro sarà sempre più una mobilità basata sull’uso dei muscoli” ha affermato Joachim Dejaco facendo riferimento alle percentuali citate: il 42 % dei cittadini intende muoversi più spesso in bici, il 41 % a piedi.

Mobilità del futuro, salute e ambiente tra le motivazioni

I motivi che spingono la popolazione altoatesina ad utilizzare la bici sono il proprio benessere (salute: 58 %), la salvaguardia dell’ambiente (50 %), divertimento (44 %) e flessibilità (42 %). Seguono poi motivi come i costi (32 %) e il tempo risparmiato (28 %). “È interessante notare come la maggioranza dei ciclisti che usano la bici prevalentemente quotidianamente si trovino nelle città, mentre vivono in periferia quelle persone che usano la bici maggiormente nel tempo libero o non la usano affatto”, fa notare Markus Dörflinger di apollis.

Cosa sta a cuore agli altoatesini

Molto importanti, al fine di valutare le misure da intraprendere in futuro per la mobilità in Alto Adige, sono i suggerimenti spontanei degli altoatesini. Alla domanda “Hai ulteriori suggerimenti o desideri da condividere con noi?”, il 27 % delle risposte riguardava il tema dell’infrastruttura ciclabile, il 17 % quello dei contributi per la mobilità ciclistica (anche elettrica), il 16 % la sicurezza stradale dei pedoni, ciclisti, automobilisti, il 15 % l’ottimizzazione del trasporto pubblico. C’è interesse anche per la sicurezza contro i furti e i posteggi bici sicuri (9 % delle risposte), la limitazione del traffico motorizzato (7 %), l’ottimizzazione dell’intermodalità e misure per i lavoratori (rispettivamente 4 %).

Alto Adige Innovazione – 31/07/2020

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Variante Sp46, lavori conclusi entro il 31 maggio 2021: opera attesa da decenni

Sindaco e assessore alle Infrastrutture: “Vigileremo costantemente sullo stato di avanzamento dell’opera”

Il rendering dell’opera

“Finalmente abbiamo in mano il nuovo cronoprogramma. Anas ci ha scritto che i lavori della bretella si concluderanno entro il 31 maggio 2021. Ora che i lavori sono ripartiti vigileremo costantemente sull’avanzamento di un’opera che la città e il territorio attendono da decenni”. Questo il commento del sindaco e dell’assessore alle infrastrutture al documento inviato da Anas a Palazzo Trissino.

L’opera, definita I° stralcio – I° tronco della tangenziale di Vicenza, sarà lunga 5,3 chilometri e avrà una corsia per senso di marcia. Si snoderà dalla tangenziale ovest di Vicenza. Sono previste due rotatorie di svincolo all’inizio e alla fine del tracciato e un viadotto sullo svincolo di viale del Sole lungo 116 metri.

Il nuovo cronoprogramma dettaglia le tempistiche delle principali attività.

Per quanto riguarda il viadotto del Sole, è indicato il 31 dicembre 2020 come data di fine lavori; le lavorazioni previste al sottopasso di Pian delle Maddalene si dovrebbero concludere qualche giorno prima, ovvero il 23 dicembre 2020; quelle relative al sottopasso Ambrosini il 18 febbraio 2021. Allo svincolo sulla SP46 le lavorazioni partono proprio in questi giorni con la previsione di concludersi a metà di novembre di quest’anno. Il nuovo sottopasso ciclopedonale previsto in corrispondenza dello svincolo dovrà essere realizzato tra settembre di quest’anno e fine marzo 2021.

“Ora che abbiamo le date in mano – aggiungono a questo proposito gli amministratori – chiederemo ad Anas di riprendere gli appuntamenti di confronto periodico per verificare passo passo lo stato di avanzamento di tutte le attività del cantiere”.

Il documento riporta anche la manodopera impiegata nelle varie fasi: ai 30 uomini attualmente presenti in cantiere ad agosto se ne aggiungeranno altri 20, per toccare le 85 unità a ottobre e non scendere mai sotto le 50 persone almeno fino ad aprile dell’anno prossimo.

Vicenza Today – 31/07/2020

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Mestre-Adria: ad agosto interventi di manutenzione alla linea ferroviaria, Assessore ai Trasporti, “prosegue ammodernamento in vista dell’elettrificazione dell’intera infrastruttura, snodo cruciale della mobilità regionale”

Continua l’attività di ammodernamento della linea ferroviaria Mestre-Piove di Sacco-Adria, anche in previsione dell’estensione dell’elettrificazione dell’intera linea, a dimostrazione che l’infrastruttura ferroviaria è considerata snodo cruciale per la mobilità regionale.

Gli interventi di ammodernamento sono programmati a partire da lunedì 3: Infrastrutture Venete Srl, che gestisce l’infrastruttura ferroviaria per conto della Regione del Veneto, ha programmato cantieri di manutenzione e di riqualificazione per oltre un milione di euro di spesa. Ne dà notizia l’Assessore regionale alle Infrastrutture ed ai Trasporti, a conferma degli impegni presi per l’ammodernamento e l’elettrificazione della linea regionale.

Nello specifico, dal 3 al 10 agosto, sarà interessata la tratta Mestre-Piove di Sacco con la verniciatura del ponte sul fiume Brenta in prossimità di Campagna Lupia, la verifica strutturale del ponte ferroviario Brentasecca, nonché interventi puntuali di manutenzione. Gli interventi manutentivi riguarderanno anche il tratto elettrificato Mestre-Mira Buse, allacciato alla stazione di Mestre, e saranno svolti a cura dell’unità manutentiva TE di Mestre di RFI che opera in convenzione con la società regionale di gestione.

Successivamente, dal 17 agosto al 5 settembre, i cantieri di Infrastrutture Venete interesseranno la tratta Piove di Sacco-Adria, dove sono in programma il rifacimento del passaggio a livello n. 31, in prossimità di via Breo nel comune di Piove di Sacco (al km 1+068), con relativo risanamento della massicciata e revisione di circa 270 metri di binari. L’intervento più consistente (550 mila euro di spesa) sarà la revisione della curva 18, alle porte della stazione di Adria, dove è prevista la sostituzione dell’attuale binario con giunzioni sfalsate, ormai obsoleto, con una lunga rotaia saldata secondo gli standard di binari e traverse in uso di Rete Ferroviaria Italiana.

Anche per questa tratta sono in programma, inoltre, interventi di verifica e consolidamento dei ponti ferroviari.

“Il programma di interventi che prende avvio ad agosto – sottolinea l’Assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti – conferma l’attenzione di questa Amministrazione a riqualificare, velocizzare e mettere in sicurezza la linea ferroviaria, che collega il capoluogo regionale al Polesine orientale, in vista dell’elettrificazione dell’intera infrastruttura. L’elettrificazione della Mestre-Adria è la prossima sfida per la Regione del Veneto, che ha già pianificato un investimento complessivo di 22 milioni di euro nei prossimi anni per portare a termine un intervento ritenuto strategico per la mobilità veneta. Nei giorni scorsi Infrastrutture Venete ha perfezionato l’affidamento della progettazione definitiva dell’intervento, con l’obiettivo di arrivare a dare avvio alla gara per la realizzazione della nuova linea elettrica, a partire dal 2021”.

Nei due periodi di interruzione della linea ferroviaria (dal 3 al 10 agosto e dal 17 agosto al 5 settembre) la società Sistemi Territoriali garantirà i collegamenti tramite autobus sostitutivi, presenti e disponibili con i medesimi orari della linea ferroviaria.

Sul sito di Sistemi Territoriali www.sistemiterritorialispa.it sarà disponibile il dettaglio degli orari degli autobus, che garantiranno le stesse fermate della linea ferroviaria in manutenzione per ammodernamento.

Regione del Veneto – Comunicato stampa n. 1904 del 31 luglio 2020

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Montagna: Regione punta su innovazione, turismo e sostenibilità

Sostegno all’innovazione nelle imprese di nicchia, valorizzazione delle infrastrutture turistiche e sostenibilità ambientale e sociale.

Sono questi gli assi su cui la Regione sta puntando il rilancio della montagna attraverso una serie di provvedimenti normativi inaugurati nel 2019 con l’azzeramento dell’Irap per i nuovi insediamenti e proseguiti con una norma che concede ai giovani e alle imprese condotte da giovani contributi in conto capitale per progetti di costituzione o sviluppo di attività operative nei territori montani.

Gli effetti di alcuni di questi provvedimenti sono stati toccati con mano dal Governatore del Friuli Venezia che, assieme all’assessore regionale alle Autonomie locali, ha fatto visita ad alcune realtà produttive a Forni di Sotto e Forni di Sopra. La prima tappa è stata compiuta in una delle più importanti realtà della filiera dell’occhialeria, la Complast di Forni di Sotto, che impiega un’ottantina di addetti. Dopo settimane di blocco degli ordinativi a causa dell’emergenza sanitaria, luglio sta segnando una leggera ripresa. La forte innovazione tecnologica e la capacità di rispondere con flessibilità produttiva alle esigenze del mercato, pone l’azienda in una prospettiva di crescita.

Per la Regione è importante mantenere aspetti di innovazione e di sostenibilità ambientale. Condizioni che convivono anche nella Legnolandia di Forni di Sopra, azienda storica di lavorazione del legno per abitazioni e infrastrutture che quest’anno compie 190 anni di attività.

Se nel settore industriale l’obiettivo della Regione è rendere conveniente investire in Friuli Venezia Giulia, nel comparto turistico la sfida è quella di creare nuovi prodotti in grado di mettere in rete la vasta offerta paesaggistica, enogastronomica e di intrattenimento che la montagna friulana può offrire. È questo il tema affrontato nel municipio di Forni di Sopra alla presenza dei componenti della rete di imprese “Forni di Sopra Dolomiti in tutti i sensi” che riunisce 54 imprenditori turistici locali con l’obiettivo di creare un turismo di qualità. Uno dei progetti allo studio, oggetto anche di una proposta di legge regionale, prevede la realizzazione e valorizzazione di percorsi ciclabili che mettano in collegamento le varie vallate e territori comunali.

In questa visione si inserisce il progetto della Regione di realizzare una piattaforma unica per la promozione e vendita dei servizi e dell’accoglienza per tutto il territorio regionale. L’applicazione, che consentirà di prenotare e acquistare direttamente online, ha ricevuto un primo finanziamento di 400mila euro con la manovra di assestamento appena approvata dal Consiglio regionale.

Infine, la Regione guarda alla valorizzazione del comparto agroalimentare montano che qui può contare su realtà di nicchia. È il caso di una piccola azienda agricola di Forni di Sotto che ha avviato una coltivazione sperimentale di Solaris, particolare vitigno resistente ai climi montani coltivati su due ettari di terreno ad alta quota.

Allo stesso modo opera il birrificio Foglie d’Erbe a Forni di Sopra che, alle pendici del Varmost, produce 1800 ettolitri di birra l’anno, con una ventina di etichette vendute in tutta Italia nel mercato della birra artigianale.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 31/07/2020

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Turismo: Cammino di San Cristoforo è risorsa slow per Fvg

Un significativo lavoro di squadra che è riuscito a valorizzare e sviluppare ulteriormente le potenzialità attrattive del Cammino di san Cristoforo, un itinerario turistico slow ed esperienziale unico che tra scenari naturali, luoghi di profonda spiritualità, borghi e fortificazioni, consente di fruire delle bellezze del territorio e di conoscere storia, cultura arte e tradizioni tipiche del Friuli Venezia Giulia.

È questo in sintesi il commento dell’assessore alle Attività produttive e Turismo rispetto ai risultati raggiunti dall’Uti Livenza Cansiglio Cavallo con il bando regionale “Progetto di paesaggio” che con il coinvolgimento dei Comuni di Caneva, Aviano, Polcenigo e Budoia, della Diocesi di Concordia Pordenone e di altri stakeholders ha implementato qualità e servizi del Cammino di San Cristoforo.

Si tratta di una progettualità coerente con gli obiettivi della Regione che, come osservato dall’assessore, punta su un’offerta turistica slow per vivere il territorio in un’ottica responsabile e sostenibile, soprattutto nell’attuale fase post Coronavirus nella quale il turismo lento, responsabile e sostenibile costituisce un asset di ripartenza per il settore.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 31/07/2020

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La rivincita della bicicletta dopo il lockdown: per gli italiani è smart, ecologica e funzionale

È cambiata la percezione della bicicletta dopo il Lockdown. Lo rivela un sondaggio di Wilier Triestina, produttrice di biciclette sportive di alto livello e portavoce del Rebirth Movement, la filosofia di pensiero che esorta a cogliere le nuove opportunità di mobilità offerte dalle due ruote.

Il 45% degli intervistati ne ha appena riscoperto bellezza e comodità, mentre il 39% ha acquistato la bici solo dopo la riapertura. Ma cosa rappresenta la bicicletta per gli italiani oggi? Mezzo di trasporto smart e funzionale, che risolve problemi di parcheggio, consente di evitare il traffico e, soprattutto, permette di mantenere il distanziamento sociale (39%). La bici è anche uno strumento sportivo per allenarsi (22%). C’è poi chi (20%) lo ritiene solamente un diversivo per una passeggiata nel weekend, mentre altri (19%) ammettono di non averne ancora sfruttato il valore aggiunto negli spostamenti quotidiani.

Quali sono le motivazioni che portano a scegliere la bici? Pedalando gli italiani si sentono liberi assaporano il piacere, negato per diverse settimane, di stare all’aria aperta (41%). Le due ruote sono anche una scelta sostenibile (22%), che inorgoglisce chi la sceglie, forte di dare il proprio contributo per ridurre le emissioni inquinanti. Non manca chi la considera l’alternativa più smart per gli spostamenti urbani (21%). Per la maggior parte (62%) “una bici non vale l’altra”: per il 39% è uno status symbol che riflette il proprio stile, mentre per il 23% è una vera e propria estensione della propria personalità. Per l’85% l’e-bike potrebbe essere una buona alternativa per affrontare distanze più lunghe: il 67% dichiara che la utilizzerebbe senza problemi, se ci fossero a disposizione parcheggi sicuri e aree dedicate alle bici.

A confermare il cambiamento di percezione i dati di vendita. Il mercato negli Usa è raddoppiato a marzo, gli ordini per le pieghevoli da pendolari sono quintuplicati ad aprile, Google ha registrato un aumento del 145% delle ricerche per “Best e-bikes”, e in Italia le vendite segnano un +60% rispetto al maggio dello scorso anno (ANCMA).

“Libertà, indipendenza, normalità. La bici rappresenta perfettamente ciò che è mancato in quelle settimane immobili – commenta Andrea Gastaldello, CEO di Wilier Triestina -. È il mezzo che più sta riflettendo la voglia di ripartire, di uscire dallo stallo, di rinascere. Per molti rappresenta proprio il simbolo di un cambiamento culturale da incoraggiare, per altri una nuova mobilità pulita, per altri un mezzo di trasporto flessibile, per altri ancora un alleato nello sport. Per noi, che siamo su questo mercato da oltre 100 anni, la bici è tutto questo. E siamo orgogliosi di cogliere questa nuova opportunità, che sta contribuendo a dare alle due ruote il valore che meritano”.

Trasporti-Italia.com – 31/07/2020

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Nel secondo trimestre il traffico delle merci nel porto di Trieste è calato del -17%

Flessione del -14% nella prima metà del 2020

Nel primo semestre di quest’anno il porto di Trieste ha movimentato quasi 26,3 milioni di tonnellate di merci, con un calo del -14% rispetto alla prima metà del 2019 che è stato generato dalla contrazione del -5% del traffico movimentato nei primi tre mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a cui è seguita una flessione del -17% nel trimestre successivo.

Il settore delle rinfuse liquide ha chiuso i primi sei mesi di quest’anno con un totale di oltre 18 milioni di tonnellate (-13%), di cui più di otto milioni di tonnellate movimentate nel solo secondo trimestre (-24%). Nel semestre le merci varie sono diminuite del -10% attestandosi a circa 7,7 milioni di tonnellate, di cui 3,7 milioni movimentate nel solo secondo trimestre (-16%), con un solo traffico containerizzato che nel semestre è stato pari a 376.250 teu (-4%) e nel periodo aprile-giugno a 196.691 teu (-3%). Le rinfuse secche, con 300mila tonnellate nel semestre e 190mila nel secondo trimestre, hanno segnato diminuzioni rispettivamente del -70% e -50%.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha specificato che se la contrazione delle rinfuse liquide e delle merci varie è riconducibile agli effetti della recessione legata al Covid-19, su quella delle rinfuse solide pesa la chiusura dell’impianto siderurgico della Ferriera che rappresentava negli anni scorsi il 90% di tale traffico. Inoltre l’ente ha rilevato che se il settore dei contenitori è in assoluto quello che ha sofferto meno nei primi sei mesi del 2020, con un lieve calo del -4% causato dalla diminuzione del traffico container sulle navi ro-ro da/per la Turchia, e soddisfacente, se letto nel quadro di congiuntura, è stato anche il risultato del segmento ro-ro che ha perso il -5% con 106.400 unità transitate. I dati del singolo mese di giugno, inoltre – ha precisato l’AdSP – fanno intravedere un potenziale recupero del comparto e si stima che nei prossimi mesi, salvo nuovi sviluppi sfavorevoli dell’emergenza in corso, si possa recuperare quanto perso in questo periodo.

Per quanto riguarda il traffico ferroviario, 3.900 sono stati i treni movimentati nel primo semestre del 2020 (-25%).

InforMare – 31/07/2020

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Mondiali e Olimpiadi a Cortina, l’Anas annuncia un piano di lavori per quasi un miliardo

30 Luglio 2020

Il presidente Gemme: «A gennaio conclusi i cantieri sulle statali, mentre per le varianti occorre attendere fino al 2023-2024». Saranno ristrutturate anche quattro case cantoniere lungo l’Alemagna

di Francesco Dal Mas

Per i Mondiali di sci 2021 a Cortina e le Olimpiadi, l’Anas realizzerà nel Bellunese opere infrastrutturali per poco meno di un miliardo di euro. Claudio Andrea Gemme, il presidente della società, è convinto che nel prossimo mese di gennaio si concluderanno tutti i cantieri sulla statale di Alemagna, mentre ritarderanno alla fine del 2023 le varianti di Cortina, San Vito, Valle di Cadore e Tai di Cadore. Entro il 2025, invece, sia Cortina che Longarone disporranno delle circonvallazioni sospirate da decenni.
Gemme e i suoi più stretti collaboratori, Pietro Carlucci, coordinatore del Piano Cortina ed Ettore De Cesbron De Grenellais, dirigente area gestione rete Veneto, ne hanno parlato ai sindaci radunati nella sede della Magnifica Comunità a Pieve.

C’erano anche i primi cittadini del Comelico, interessati alla 51bis e alla 52, tutti molto combattivi. A tal punto da chiedere perfino di annullare il progetto della galleria di Coltrondo (sulla 52) pur di sistemare altre strade e altri tunnel.

I soldi per Cortina

L’investimento infrastrutturale su Cortina 2021 sarà di 325 milioni di euro, che si materializzeranno entro fine gennaio, salvo i 142 milioni delle quattro varianti. A questa somma si aggiungeranno le due circonvallazioni olimpiche, quella di Cortina da 305 milioni e quella di Longarone da 270 milioni. La somma dà 900 milioni, entro il 2025. Mancano 100 milioni per arrivare al miliardo. È probabile che arrivino ulteriori stanziamenti – dallo Stato o dal Piano Anas – per le opere complementari.

La Legge Olimpica ha messo a disposizione circa 350 milioni che comprendono non solo Longarone e Cortina, ma anche la sistemazione della Mas-Belluno e la riqualificazione di alcune stazioni ferroviarie (l’elettrificazione della linea Belluno Conegliano ha superato quota 80% e fine ottobre sarà completata la “tasatura” della linea).

Il sopralluogo

Gemme e i suoi dirigenti hanno compiuto una ricognizione nei cantieri da Cortina a Longarone. Dei previsti 49 interventi di adeguamento e messa in sicurezza dell’Alemagna, per un valore pari a 92,8 milioni di euro, 22 sono stati ultimati, 23 sono in corso, 4 di prossimo avvio (tra agosto e settembre).

Sono, invece, in attesa di decreto Via (Valutazione Impatto Ambientale) i progetti delle 4 varianti ai centri abitati per un valore di 142,8 milioni di euro. Si tratta di lavori relativi all’attraversamento degli abitati di San Vito, Tai, e Valle di Cadore e della Viabilità di accesso abitato di Cortina. Se la procedura Via si dovesse concludere entro agosto – ha detto Carlucci –, l’indizione della conferenza dei servizi seguirà a settembre. E nel primo semestre 2021 potrebbero partire i cantieri, per concludersi nel 2024, come programmato, ma il presidente Gemme incrocia le dita per la fine del 2023.

La 51 bis e la 52

Per quanto riguarda la 51 bis e la 52 “Carnica” i lavori saranno consegnati subito dopo il picco della stagione turistica, quindi a settembre, ha assicurato Carlucci. Per la 51 bis si prevedono 7 interventi di adeguamento e messa in sicurezza per 3 milioni di euro mentre per la 52 “Carnica” sono in cantiere 19 interventi di adeguamento e messa in sicurezza per 27 milioni di euro.

L’Anas, come è stato ricordato si è fatta carico a Cortina anche della strada bypass Colfiere-Lago Ghedina e finish area Drusciè, dell’adeguamento della viabilità locale a Gilardon e del Lungoboite (stralcio ponte Grignes) per 14 milioni e 600 mila euro.

Le case cantoniere

Non solo, riqualificherà quattro case cantoniere ad Acquabona e Bigontina, in territorio di Cortina, a San Vito e a Peajo di Vodo, per un investimento di un milione e 800 mila euro.

Una di queste case diventerà la sede di controllo della cosiddetta “strada intelligente”, la Smart Road in termine tecnico: per la sicurezza del traffico, quindi la gestione della mobilità, il controllo ed il monitoraggio. Un investimento di 26,4 milioni ed una copertura di ben 80 chilometri.

Velocizzare i lavori

Per velocizzare le opere e ridurre i disagi del traffico si pensa anche a cantieri notturni. «Continua dunque – è stato detto dai dirigenti Anas – l’impegno per un piano importante, il cui investimento complessivo è pari a 270 milioni di euro per tre statali, la 51, la 51bis e la 52, i cui vantaggi in termini di sicurezza stradale e comfort di guida, porteranno benefici alle comunità locali che ogni giorno percorrono le nostre strade».

Nordest Economia – 30/07/2020

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Per le Olimpiadi del 2026 ecco la cabinovia che viaggia su gomma

Il progetto è stato ideato dall’ingegner Ezio Facchin (ex commissario per il tunnel del Brennero) e punta a collegare le valli di Fiemme e Fassa con un sistema basato su energia rinnovabile e intelligenza artificiale

Il concetto di fondo è: preservare il territorio dai massicci movimenti di automobili e sfruttare le tecnologie più moderne per creare un sistema di mobilità sostenibile e intelligente. Un modello che rappresenti un’alternativa reale, economica e conveniente al trasporto privato.

Poggia su queste basi il progetto “Fiemme 26” che porta la firma dell’ingegner Ezio Facchin (già presidente di Trentino Trasporti e Commissario straordinario per le opere di accesso al Tunnel del Brennero) e che ieri sera alla biblioteca comunale di Cavalese è stato presentato ai sindaci della val di Fiemme che hanno manifestato grande apprezzamento, giudicandolo idoneo a dare risposta concreta ai problemi di mobilità della valle.

Il progetto

Si tratta di un progetto di collegamento a fune che nasce da un’idea piuttosto semplice. La tecnologia raggiunta dai sistemi a fune permette di ottenere elevati livelli di servizio: l’unico neo del sistema a fune è la sua velocità (17-18 km/h) che ne limita l’estensione. Ma se al termine o all’inizio dell’impianto la cabina viene posizionata su un carrello automotore elettrico che percorre una via guidata a 50 km/h, si ottiene un sistema in grado di coprire un’intera valle di 35-40 km in meno di un’ora, senza interferire con il traffico stradale.

«Fiemme’26 – spiega l’ingegner Facchin – prevede che la cabina, all’arrivo nella stazione di valle o di monte, dopo aver svolto il servizio viaggiatori, si accoppi ad un carrello automotore alimentato elettricamente e prosegua la sua corsa su una sede riservata ad una velocità di 50 km/h, fino alla prossima fermata, in un centro abitato o all’altezza di un importante impianto di risalita. Fino a che le condizioni orografiche lo permetteranno, il carrello-cabina proseguirà il suo servizio con le fermate previste, mentre in presenza di importanti dislivelli o restringimenti del fondovalle la cabina tornerà sul sistema aereo».

I tempi di percorrenza

Nel progetto Facchin propone anche una serie di simulazioni sui tempi di percorrenza. Dalla stazione di fondovalle della cabinovia del Cermis fino al trampolino del salto di Predazzo, ad esempio, ci vorrebbero 23 minuti, mentre la stima dei tempi per coprire la tratta Cavalese-Soraga (in val di Fassa) è di 43 minuti con 14 fermate spalmate sui 23 chilometri di percorso.

La nuova opera sfrutterebbe poi tutte le ultime novità sul fronte dell’intelligenza artificiale, con I carrelli automotori capaci di intercettare un eventuale ostacolo sul percorso dedicato ed evitarlo o fermarsi. Non solo. La mobilità sarebbe completamente elettrica, con sfruttamento al 100% di energia rinnovabile.

Un nuovo trasporto pubblico

L’ottica del progetto è quella di cogliere l’occasione delle Olimpiadi invernali del 2026 per proporre un nuovo sistema di trasporto pubblico locale che – a detta di Facchin – «se vuole ridurre l’intensità del traffico privato deve essere regolare ed efficiente e presentare caratteristiche di frequenza, accessibilità e velocità adeguate alla tipologia della domanda, sia residenziale, sia turistica. Ma sarà anche fondamentale realizzare le connessioni tra sistemi di trasporto, in particolare mettere in rete le stazioni a valle degli impianti di risalita».

Tempi e costi

Secondo l’ingegner Facchin i tempi tecnici di realizzazione dell’opera dovrebbero aggirarsi intorno ai 3 anni, con un costo al chilometro che potrebbe variare dai 12 ai 15 milioni di euro e dunque un esborso complessivo tra i 160 e i 200 milioni. «Ma sul fronte finanziario – spiega Facchin – si potranno sicuramente ottenere risorse europee collegate al Green corridor».

Sostenuto dal presidente degli impianti di risalita del Cermis Giulio Misconel, il progetto è stato presentato a febbraio scorso anche al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all’assessore Achille Spinelli, oltre ad avere incassato un sostegno diffuso e convinto anche da parte delle categorie economiche della valle.

Trentino – 30/07/2020

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