Conftrasporto: nei primi sei mesi del 2020 registrato un calo di traffico per passeggeri (-53%) e merci (-25%)

28 Luglio 2020

Nel primo semestre del 2020 il traffico passeggeri precipitaperde meno il settore merci. È quanto emerge dal 5° Osservatorio congiunturale dei Trasporti elaborato dall’Ufficio studi di Confcommercio per Conftrasporto.

Lo studio evidenzia che il traffico passeggeri (ITC, Indice Trasporti Confcommercio) è crollato al -53% e quello delle merci a quasi il -25%.

Gomma, ferro, mare e aereo presentano riduzioni tendenziali del traffico passeggeri nella prima metà dell’anno che vanno dal 45-50% al 70%. Ad aprile le riduzioni sono state di quasi il 100% sia rispetto ad aprile 2019 sia rispetto a marzo 2020.

Allo stesso tempo, la minore riduzione delle merci, rispetto al trasporto passeggeri, testimonia il funzionamento del sistema logistico-trasportistico, di cui si sono apprezzate le virtù in termini di efficienza ed efficacia degli approvvigionamenti durante il periodo peggiore della crisi, a sostegno dei consumi e della produzione.

Nel l’imminente futuro – sottolinea l’Osservatorio – difficilmente le perdite di reddito e fatturato sono recuperabili, continuando a pesare sui bilanci delle aziende che hanno continuato a operare durante l’emergenza, senza riuscire a coprire i costi.

“Le indicazioni fornite dall’Osservatorio sono impressionanti – commenta il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè – Nella prima metà dell’anno la mobilità delle persone si è più che dimezzata, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con i collegamenti via mare crollati del 60% e il trasporto di merci su strada, che ha garantito la continuità degli approvvigionamenti del Paese anche nei momenti più difficili della pandemia, si è ridotto di circa un terzo. Emerge, con forza, l’esigenza di interventi economici e di semplificazione specifici a supporto del settore, a partire dalle imprese del trasporto e della logistica, per investire tutto il sistema”.

“Nodo fondamentale, inoltre, come già ricordato in questi giorni, è la soluzione dei problemi legati alle infrastrutture, nell’immediato, e alla realizzazione delle opere già previste per il miglioramento dei collegamenti, quindi della viabilità. Non dimentichiamo – conclude i vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio – che se ripartono i trasporti, la logistica e la mobilità riparte il Paese!”

Trasporti-Italia.com – 28/07/2020

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Assaeroporti: a giugno primi segnali di ripresa negli aeroporti italiani ma numeri pre-Covid ancora molto lontani

Il traffico aereo in Italia dà finalmente qualche, sia pur debole, segnale di ripresa.
Secondo i dati raccolti da Assaeroporti, il sistema aeroportuale nazionale ha registrato nel mese di giugno 1,1 milioni di passeggeri, con un incremento di 885 mila unità rispetto a maggio. La stessa tendenza si è osservata per i movimenti aerei, che a giugno raddoppiano attestandosi a circa 28.400, ovvero a 14.400 in più rispetto al mese precedente.
Un importante passo in avanti – sottolinea l’associazione dei gestori aeroportuali italiani – dopo il sostanziale azzeramento registrato nel primo periodo della pandemia, che però non rende il quadro meno critico: rispetto al 2019 il traffico passeggeri ha registrato una contrazione del 99,3% ad aprile, del 98,7% a maggio e del 94,2% a giugno.

Le prospettive per gli scali italiani restano negative. Sebbene le proiezioni del mese di luglio confermino il trend di graduale ripresa (+1,2 milioni di passeggeri nelle prime tre settimane rispetto a giugno 2020), anche per effetto del riavvio di numerosi collegamenti nazionali ed europei, le stime per il 2020, in costante aggiornamento, continuano ad essere riviste al ribasso. Ad oggi si prevede, infatti, che l’anno possa chiudersi con un volume di traffico complessivo pari a circa 67 milioni di passeggeri, ovvero con un calo del 65% sul 2019 e una perdita di quasi 130 milioni di passeggeri rispetto ai 200 milioni previsti prima della pandemia.

Viene spostata in avanti anche la data entro la quale si conta di arrivare a un pieno recupero del traffico aereo: ACI Europe, l’associazione dei gestori aeroportuali europei, ha recentemente dichiarato che i livelli di passeggeri registrati nel 2019 in Europa saranno nuovamente raggiunti non prima del 2024. La lenta ripresa del settore è frutto della presenza, ancora oggi, delle forti restrizioni di viaggio soprattutto con i Paesi extra-Ue, nonché dell’insufficiente allineamento, a livello europeo, delle politiche di trasporto e delle misure operative di prevenzione del contagio negli aeroporti e sugli aerei. Circostanze queste che scoraggiano i passeggeri dall’intraprendere nuovi viaggi, ostacolando l’attesa ripartenza dell’intero comparto.

La situazione finanziaria degli aeroporti, nonostante i deboli segnali di crescita del traffico aereo, continua pertanto ad essere allarmante.
In questo contesto, Assaeroporti ritiene indispensabili interventi di sostegno diretto, soprattutto attraverso la costituzione di un apposito Fondo a favore dei gestori e l’introduzione di una serie di alleggerimenti fiscali, tra cui la riduzione, soprattutto per i piccoli aeroporti, dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, tassa che grava su tutti i passeggeri aerei che partono dagli scali nazionali. Queste sono solo alcune delle misure fondamentali per sostenere le imprese aeroportuali, sia per la compensazione dei danni subiti a causa dell’emergenza sanitaria, sia per finanziare gli ingenti piani di investimento programmati.
L’associazione sottolinea come ci sia bisogno più che mai in una situazione come quella attuale di una strategia di sviluppo del trasporto aereo nel nostro Paese che agevoli la connettività e promuova il mercato valorizzando e tutelando tutti i soggetti della filiera.

Trasporti-Italia.com – 28/07/2020

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Trieste: presentato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

27 Luglio 2020

La Giunta Municipale di Trieste ha presentato il nuovo “Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e Rapporto Ambientale”, di cui è stata relatrice l’assessore delegato a Città, Territorio, Urbanistica e Ambiente, Luisa Polli, affiancata dal Direttore del Dipartimento TEAM (Territorio Economia Ambiente Mobilità) del Comune, Giulio Bernetti, e dai tecnici del medesimo Dipartimento Fabio Lamanna e Paola Capon che hanno particolarmente seguito la redazione del Piano, nonché le fasi di “primo ascolto” della popolazione (ora seguirà, per la durata di 60 giorni, quella delle “osservazioni”) e le relative progettazioni.

Il PUMS fa parte del Progetto europeo “Civitas Portis” che, nell’ambito del programma Horizon 2020, intende definire, testare e valutare una serie integrata di misure innovative di mobilità sostenibile miranti, in particolare, a risolvere i problemi più specifici delle città portuali in Europa.

Si tratta di un Piano strategico a lungo termine tendente a tracciare degli indirizzi di massima, lungo i quali trovare delle soluzioni generali atte in particolare a migliorare il sistema dei trasporti e la “sostenibilità” della mobilità complessiva in città. In altre parole, nel documento vengono indicate alcune principali esigenze e intendimenti, e possibili soluzioni innovative. Non ancora i singoli progetti “particolareggiati”, che verranno poi, via via, decisi di conseguenza, come applicazione del PUMS, e come tali andranno a inserirsi e a eventualmente a modificare il più specifico, “concreto” e dettagliato Piano Urbano del Traffico.

Nel PUMS del Comune di Trieste – spiega l’amministrazione – sono state inserite tutta una serie di “previsioni” riguardanti, in generale, la mobilità all’interno della città, ma anche le relazioni fra la città e gli altri Comuni del territorio, nonché quelle di breve raggio con un hinterland più ampio; e, correlati a queste, alcuni obiettivi particolarmente interessanti e ambiziosi, tali da connotare profondamente, se realizzati, il “volto” prossimo e futuro del ‘sistema’, quali il miglioramento delle condizioni di sicurezza degli spostamenti, la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico e dei consumi energetici, una maggiore efficienza ed economicità dei trasporti di persone e merci ottimizzando le scelte modali, l’accrescimento ulteriore della già elevata attrattività del territorio e della qualità dell’ambiente.

A tal fine sono postulate nel Piano, e in ognuno dei suoi 46 allegati – alcune importanti soluzioni e realizzazioni quali la localizzazione di sistemi ettometrici di risalita (come scale mobili e ascensori verticali) in punti specifici, in rioni o zone di forte pendenza (ad esempio San Giovanni o la zona dell’Università); una cabinovia tra le Rive, il Porto Vecchio, Park Bovedo e Opicina; l’”attrezzaggio”, in luoghi ben precisi del territorio, di cosiddette “cerniere di mobilità” dove si concentrino parcheggi di scambio, linee di pubblico trasporto, servizi sharing, dotazioni per la smart mobility ecc. e ciò per mettere nelle condizioni soprattutto chi si sposta giornalmente o chi dai comuni limitrofi entra a Trieste, di parcheggiare gratuitamente la propria auto e proseguire con un trasporto veloce, decongestionando così il centro città da una importante quota di traffico privato; e ancora, opportune modifiche alla rete del Trasporto Pubblico Locale; nuove Zone 30, perfezionamento del regime di sosta veicolare e migliore “convivenza” fra traffico motorizzato, pedoni e ciclisti; ciclabilità e nuovo “Biciplan”, quest’ultimo peraltro da demandare a una successiva approvazione, necessitando ancora di ulteriori fasi di partecipazione e confronto con i c.d. “portatori di interesse” sul tema (non solo ciclisti quindi, ma anche pedoni, automobilisti, autisti di bus o tassisti) poiché la “filosofia” di questi Piani – sottolinea l’amministrazione – non è di “contrapporre” ma, al contrario, armonizzare il più possibile i desideri ma anche le esigenze concrete di tutti i diversi “gruppi” di utenti della strada e della città tout court; e, infine, alcuni interventi per ottimizzare la distribuzione delle merci sul territorio (come la localizzazione di centri di distribuzione fuori dal centro città, “punti” per il recupero dei pacchetti dell’e-commerce e relativa logistica); nonché alcune nuove soluzioni per la viabilità interna cittadina.

Progettazioni che conosceranno un arco di tempo comunque ampio per poter venire realizzate e ancor prima finanziate, essendo il PUMS “attivo” e fruibile entro un “orizzonte” di 10-15 anni, fino, almeno, al 2030.

“Scatterà” ora la c.d. “fase delle osservazioni” che consentirà nell’arco di 60 giorni a enti, gruppi diversi e singoli cittadini di intervenire e inviare proposte e suggerimenti, di qualunque portata e livello, trasmettendole direttamente agli Uffici tecnici del Comune, tramite PEC.
Dopodiché spetterà al Consiglio Comunale valutare e decidere su tali proposte, eventualmente formulandone delle proprie quale massima Assemblea rappresentativa cittadina, per poi approvare il Piano nel suo complesso.

Trasporti-Italia.com – 27/07/2020

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Porti: Trieste; cambia governance Adriafer, costituito cda

26 Luglio 2020

Maurizio Cociancich sarà ad. Aumento capitale di 300mila euro

Cambia l’assetto societario di Adriafer, controllata al 100% dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Per gestire l’ulteriore sviluppo ferroviario e gli investimenti programmati – si legge in una nota – si passa a un Consiglio di Amministrazione, previsto dallo statuto sociale della srl. “L’organo amministrativo non può essere solo monocratico, ma collegiale. Servono figure professionali che, per esperienza e conoscenza, supportino la crescita della società, in linea con i passi importanti realizzati negli ultimi cinque anni”, osserva il presidente dell’Authority giuliana, Zeno D’Agostino.

Composto da tre consiglieri, il Cda inizierà a operare da fine luglio e resterà in carica per tre anni. Giuseppe Casini, che è stato amministratore unico, ricoprirà la carica di presidente del CdA. L’incarico di ad andrà a Maurizio Cociancich, mentre Sonia Lussi sarà consigliere e Bruno Caleo direttore generale.

L’ultima assemblea ha deliberato anche il potenziamento finanziario della società, con un aumento di capitale gratuito di 300 mila euro, grazie agli utili derivanti dagli avanzi di bilancio degli anni precedenti. È stato inoltre disposto un ulteriore aumento di capitale fino a 2 milioni che potrà essere sottoscritto dal socio unico, l’Autorità di Sistema Portuale, con tranche da 300 mila euro nei prossimi anni.

Ansa/Mare – 26/07/2020

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Ciclopedonale del lago: c’è l’ok della Provincia

25 Luglio 2020

Incontro Oss Emer-Fugatti. Avanza il progetto di sistemazione della SS47 tra Pergine e Levico Il sindaco. «Fa parte dei nostri programmi». Area ex Artigianelli, riproposto il piano del Comune

di Beppe Castro

«Stiamo facendo una programmazione decennale e le idee non ci mancano certo. Ringrazio il presidente Fugatti per aver chiesto questo incontro dove si è fatta una riflessione sul futuro di Pergine». Lo afferma il sindaco Roberto Oss Emer dopo l’incontro dell’altro ieri a Trento in Provioncia con il governatore, al quale ha illustrato i propri progetti che riguardano il futuro del centro della Valsugana, in un’ottica di sviluppo per una Pergine proiettata nel 2030. Da quanto è emerso, il presidente ha espresso al sindaco la volontà dell’amministrazione provinciale di procedere alla progettazione della sistemazione della SS 47 nel tratto Pergine-Levico per la parte lungo le sponde del lago di Caldonazzo così come caldeggiata da alcuni anni dall’amministrazione del comune di Pergine in accordo con gli altri Comuni della Comunità di valle. In sede di conferenza dei sindaci, con un accordo di programma tra i Comuni che insistono sul lago, sono stanziate risorse provenienti dal fondo strategico per uno studio di fattibilità appunto per una leggera traslazione della SS 47 a monte, in maniera da poter realizzare una pista ciclopedonale che possa permettere di fare il giro completo del lago e contemporaneamente mettere in sicurezza la strada.

«Questa ipotesi è stata sposata dalla Provincia – riprende Oss Emer – e durante l’incontro di giovedì, dove era presente anche il dirigente delle infrastrutture, ingegner Luciano Martorano, il presidente Fugatti ha dato indicazioni di iniziare l’iter attraverso, per ora, una serie di incontri tecnici. Sono molto soddisfatto e gli accordi presi alla Provincia sulla realizzazione della ciclabile rispecchiano i nostri programmi tracciati già nel 2013 e nel 2015. Nell’ottica di un incremento delle attività turistiche ed occupazionali dell’intera Valsugana, pensate alle ricadute positive che potrebbe dare una ciclabile che percorre il lago. Qualcosa di straordinario e penso sarebbe una pista bella come quella che c’è nel lago di Garda. Tra l’altro è anche un momento favorevole visto che soprattutto adesso abbiamo un notevole incremento delle biciclette grazie agli incentivi. Infatti sempre di più la gente si muove in una maniera sostenibile».

Sempre durante l’incontro è stato toccato il tema ex Artigianelli e il sindaco Oss Emer ha ribadito la richiesta, già formalizzata alla Provincia nei mesi scorsi, di cessione dell’area a titolo gratuito all’amministrazione comunale in maniera da programmare la sua riconversione. «Le norme lo permettono e su quel terreno abbiamo in animo di programmare una riconversione appena demolito. Nei programmi da condividere con i cittadini – conclude Oss Emer – è prevista la realizzazione di un parco con campetto sportivo polivalente per la popolosa frazione di Susà di quasi mille abitanti e il trasferimento un domani della scuola elementare e della scuola materna, che al momento sono in pieno centro del paese, in una zona sicuramente più tranquilla ed in un ambiente verde rispetto alle sedi attuali che potrebbero essere riconvertite in residenze o per altri utilizzi sociali. Naturalmente per le scuole i tempi saranno un po’ più lunghi rispetto a quelli che serviranno per il parco, però come ho ribadito al presidente Maurizio Fugatti noi questa opera vogliamo realizzarla o con risorse proprie o con quelle della Provincia. La scuola in un’area più salubre e lontana dal centro fa parte di tutta quella serie di progetti che abbiamo pensato che riguardano l’idea che abbiamo della Pergine del futuro. Un piano non nel breve ma decennale che prevede lo sviluppo di questa comunità in ogni ambito. L’obiettivo prioritario è di realizzare, di qui ai prossimi dieci anni, una città più verde, la Pergine 2030 green ed ecosostenibile».

Trentino – 25/07/2020

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A22, nel primo semestre crollo dell’utile netto

Si passa dai 39,62 milioni del 2019 agli 1,64 milioni di quest’anno.

Il risultato operativo del bilancio semestrale di Autostrada del Brennero – pari a -6,25 milioni, contro i 44,95 milioni del primo semestre 2019 – segna un decremento di 51,20 milioni rispetto all’anno precedente.

L’utile netto passa dai 39,62 milioni di euro dei primi sei mesi del 2019 agli 1,64 milioni di euro di quest’anno. Un risultato atteso, dato il crollo del traffico registrato nei mesi del lockdown.

Lo scostamento negativo del bilancio semestrale 2020 rispetto al precedente è stato causato soprattutto da una fortissima riduzione dei transiti, a partire dal mese di marzo, con il diffondersi dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti limitazioni della mobilità che hanno fatto crollare gli introiti da pedaggio, attestatisi sui 116 milioni di euro, ossia 59,46 milioni in meno rispetto lo scorso anno. A incidere sull’utile anche il decremento dei ricavi derivanti dalle royalties delle aree di servizio pari a 4,38 milioni a fronte dei 9 milioni del 2019 (- 51,88%). Complessivamente, Il valore della produzione nei primi sei mesi dell’anno è stato di 125,89 milioni euro contro i 190,30 milioni del 2019 (- 33,85 %), informa la società dell’autostrada del Brennero.

Trentino – 25/07/2020

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Il Covid colpisce anche Autobrennero, utile quasi azzerato nel primo semestre

Il lockdown fa vedere i suoi effetti anche sui bilanci semestrali: traffico quasi nullo per mesi e l’utile di Autobrennero, la società che gestisce l’A22 crolla, chiudendo con il segno più solo grazie alla gestione finanziaria. L’utile netto infatti passa dai 39,62 milioni di euro dei primi sei mesi del 2019 agli 1,64 milioni di euro di quest’anno. Un risultato atteso ma che sarebbe stato caratterizzato da un netto segno negativo senza l’attenta gestione della principale voce di costo, ossia il personale, e il maggior realizzo di proventi finanziari, prodotti da un’attenta gestione sul portafoglio. «In questi mesi di grande complessità la Società ha agito con forte determinazione anticipando il palesarsi di problemi in modo da minimizzarne le criticità – commenta l’amministratore delegato, Diego Cattoni –  Adottando questo approccio, siamo anche riusciti ad anticipare diversi lavori di manutenzione approfittando del traffico ridotto e determinando così un importante volano economico per favorire una rapida ripresa». Il Consiglio di Amministrazione della Società, riunitosi stamani sotto la Presidenza di Hartmann Reichhalter, ha valutato positivamente il risultato semestrale. «Date le circostanze determinate dall’emergenza sanitaria e dalle misure  restrittive conseguenti – ha osservato il Presidente – la contrazione del risultato economico è stata contenuta nel migliore dei modi, senza per questo ridurre l’attenzione per i territori e per la qualità del servizio erogato».

Autobrennero, il calo dei transiti

Lo scostamento negativo del bilancio semestrale 2020 rispetto al precedente è stato causato soprattutto da una fortissima riduzione dei transiti, a partire dal mese di marzo, con il diffondersi dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti limitazioni della mobilità che hanno fatto crollare gli introiti da pedaggio, attestatisi sui 116 milioni di euro, ossia 59,46 milioni in meno rispetto lo scorso anno. A incidere sull’utile anche il decremento dei ricavi derivanti dalle royalties delle aree di servizio pari a 4,38 milioni a fronte dei 9 milioni del 2019 (- 51,88%). Complessivamente, Il valore della produzione nei primi sei mesi dell’anno è stato di 125,89 milioni euro contro i 190,30 milioni del 2019 (- 33,85 %).

Gli investimenti di Autobrennero

Nonostante le difficoltà, sono proseguiti gli investimenti in sicurezza, innovazione e manutenzione. Interventi per circa 5,61 milioni di euro hanno riguardato in particolare l’adeguamento della corsia d’emergenza per la realizzazione della terza corsia dinamica Verona-A1 e altri interventi minori, mentre per l’ordinaria manutenzione sono stati investiti 21,03 milioni. Buone le notizie sul fronte della sicurezza: nei primi sei mesi del 2020, il tasso di incidentalità globale (TIG) – ossia il rapporto tra incidenti accaduti e chilometri percorsi  moltiplicato per 100 milioni – si è attestato a 15,91 ossia al minimo storico. Negli ultimi 10 anni (2011-2020) in A22 vi è stata una riduzione del tasso di incidentalità, riferito al 1° semestre, del 18,69%.

Nuove barriere fonoassorbenti a Trento

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il rifacimento e prolungamento di barriere fonoassorbenti nel Comune di Trento, all’altezza della stazione autostradale di Trento Centro, per due chilometri in carreggiata sia nord che sud, con una spesa prevista di 12,38 milioni di euro. Si tratta di una nuova tipologia di barriera, concepita dalla Società di via Berlino, in grado di sviluppare un rapporto “osmotico” con l’ambiente, una “vetrina” che ne valorizzi forme e colori senza distrarre il guidatore.

Un investimento da 12,38 milioni di euro che integra l’obiettivo primario di abbattimento del rumore a quello di integrazione della struttura nell’ambiente circostante. «L’obiettivo è quello di realizzare una barriera “dinamica”, integrata e attiva, la cui fisionomia architettonico-infrastrutturale si leghi al tema, mai statico, della natura circostante – spiega il direttore tecnico Carlo Costa – Le barriere saranno caratterizzate da pannelli cromatici ed elementi serigrafici, con scritte che richiamano sia i luoghi che la geografia dell’attraversamento. Si conferirà in tal modo un’identità al tratto percorso. Questa tipologia di barriera sarà sviluppata anche in Alto Adige, in località Velturno, a sud di Bressanone”. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato la spesa di 7,5 milioni di euro per il rifacimento di tratti saltuari della pavimentazione tra Mantova nord e Campogalliano a garanzia della sicurezza e della fluidità del traffico.

Alto Adige Innovazione – 25/07/2020

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Campionati di sci a Cortina, Valerio Toniolo commissario alle opere

Ispezione del ministro dello Sport Spadafora: “Gli interventi stanno procedendo spediti”

CORTINA

È Valerio Toniolo il nuovo commissario per le opere dei Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021. Lo ha annunciato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, al termine di una riunione con il sindaco ampezzano Gianpietro Ghedina e la Fondazione Cortina 2021.

Toniolo sostituisce Luigivalerio Sant’Andrea che, dal 1 agosto prossimo, diventa direttore della societ Sport e Salute del Comitato olimpico nazionale.

La giornata a Cortina d’Ampezzo del ministro Spadafora prevede anche la visita ai cantieri, alle pendici della Tofana e delle Cinque Torri.”I lavori per i mondiali di sci del 2021 procedono spediti”, ha detto Spadafora. “Stamattina, presso la sala consiliare di Cortina, ho incontrato il sindaco Giampiero Ghedina, il Commissario di Governo e i rappresentanti della Fondazione che mi hanno illustrato lo stato di avanzamento del piano di interventi e i nuovi progetti di sviluppo. Opere sostenibili che resteranno e saranno funzionali all’intera area anche dopo lo svolgimento della competizione”.

“Verifico che tutto pronto per questo grande evento, sia per l’organizzazione sportiva, da parte della Fondazione, sia per le opere seguite dal commissario Sant’Andrea. L’evento avrà una ricaduta enorme su tutto il territorio, e così le Olimpiadi 2026, per valorizzare l’intera area, dove arriveranno gli effetti di quanto si è fatto negli ultimi anni” ha proseguito Spadafora.

È stato un lavoro complesso, di grande collaborazione, nel rispetto delle tradizioni, del vissuto locale. Sant’Andrea lascia un bellissimo ricordo a Cortina. In realtà si darà da fare comunque, come direttore della struttura Sport e salute – ha concluso il ministro – il commissario designato Valerio Toniolo. Sono sicuro che entrerà nello spirito di squadra, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, in vista dei Mondiali di febbraio e dei successivi impegni. Sono certo che Sant’Andrea potrà continuare a seguirci”.

Da parte sua il sindaco Ghedina ha risposto: “Grazie al ministro Spadafora per la sua presenza oggi, cosi come in questo periodo di intenso lavoro, nella preparazione dei Mondiali 2021 e delle Olimpiadi invernali 2026, due obiettivi per i quali la mia amministrazione sta lavorando con grande entusiasmo. Il ministero dello Sport e il ministro ci sono molto vicini: siamo molto contenti di questo rapporto. Grazie a Luigi Valerio Sant’Andrea, con cui abbiamo lavorato bene, in questi anni”.

Tribuna di Treviso – 25/07/2020

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Treno+bus, da Conegliano a Cortina in 2 ore per tutta l’estate

24 Luglio 2020

Da domenica prossima, 26 luglio, prende il via un nuovo collegamento treno + bus per Cortina d’Ampezzo: il Cortina Link da Conegliano. Tutti i giorni fino al 30 agosto i clienti Trenitalia potranno utilizzare il servizio bus diretto per la regina delle Dolomiti in partenza dalla stazione di Conegliano (Treviso). Nei weekend il servizio raddoppia in previsione del maggior afflusso di turisti.

Il biglietto cumulativo per il treno, da qualsiasi località fino alla stazione di Conegliano, più il bus sarà acquistabile su tutti i canali Trenitalia. Dalla fermata del bus a Cortina sarà possibile raggiungere con un breve percorso a piedi gli impianti di risalita verso i rifugi e i sentieri delle Tofane.

Il bus da Conegliano parte alle 7.40 e arriva a Cortina alle 9.40. Al ritorno partenza da Cortina alle 17.30 e arrivo a Conegliano alle 19.30. Il sabato e i festivi sarà disponibile anche un secondo collegamento in partenza da Conegliano alle 9.40 con arrivo alle 11.40 e da Cortina alle 18.20 con arrivo alle 20.20.

Già dal 14 giugno scorso, in collaborazione con Dolomitibus, con un unico biglietto è stato possibile utilizzare il servizio Cortina Link con bus dalla stazione di Calalzo.

Anche con questi nuovi servizi si conferma il forte impegno del Gruppo FS Italiane a favore del turismo, per il sostegno di questo settore vitale per il Paese.

Gazzettino/Nord Est – 24/07/2020

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Autovie, il cda fa il punto su terza corsia e traffico ancora in sofferenza

Buon recupero dei flussi di mezzi pesanti (nella settimana 13 – 19 luglio si sono registrati 949 mila 808 transiti, l’8,44% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019), resta ancora in sofferenza il traffico leggero: – 19,96%

Un punto della situazione sui lavori della terza corsia, sul traffico, sull’organizzazione della società per quanto riguarda la gestione dei flussi durante i week end estivi, sui regolamenti interni relativi alle procedure di affidamento di lavori e servizi e, infine, l’affidamento del servizio di manutenzione delle aree a verde lungo la rete autostradale. Sono i punti all’ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione di Autovie Venete che si è riunito oggi a Trieste, presieduto dall’avvocato Maurizio Paniz.

La terza corsia, afferma la nota, è in dirittura d’arrivo per il tratto Alvisopoli-Gonars (terzo lotto), dove è stata conclusa la stesa dell’asfalto drenante; restano – a questo punto – una serie di lavori di rifinitura dei new jersey centrali e delle banchine laterali, ma le tre corsie sono già percorribili.

Per velocizzare al massimo l’avanzamento degli interventi Autovie Venete, di concerto con il consorzio Tiliaventum che sta realizzando l’opera, ha deciso di non interrompere il cantiere nemmeno durante l’estate. I lavori, però, continueranno a svolgersi di notte, in modo da ridurre al massimo i disagi al traffico. Manca ancora qualche mese, invece, per la conclusione del tratto Gonars-Nodo di Palmanova, un sub lotto delicato perché i lavori hanno interessato l’interconnessione fra A4 e A23, un incrocio fra sei direttrici di traffico che ha richiesto particolari cautele durante le lavorazioni.

Anche in questo caso le carreggiate fra Gonars e il nodo sono già a tre corsie, mentre gli “agganci” fra le rampe che si incrociano richiederanno ancora qualche mese di lavoro. Super operativo il cantiere del primo sub lotto (Alvisopoli-Portogruaro) del secondo lotto (San Donà di Piave – Alvisopoli) dove sono già stati abbattuti due cavalcavia (Teglio Veneto – Gorgo e Casermette), sui 5 complessivi che saranno demoliti e ricostruiti.

Più delicata la situazione del traffico che ha subito un drastico calo nel periodo di emergenza Covid19 ed è ancora ben lontano dal tornare ai livelli pre-crisi: a fronte di un buon recupero dei flussi di mezzi pesanti (nella settimana 13 – 19 luglio si sono registrati 949 mila 808 transiti, l’8,44% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019), resta ancora in sofferenza il traffico leggero: – 19,96% rispetto allo scorso anno (687 mila 085 transiti quest’anno, 858 mila 413 nel 2019).

Manca principalmente il traffico turistico straniero. “Si tratta di decine di milioni di euro in meno – ha anticipato il presidente Paniz – e non è cosa da poco”. Prettamente tecnico il tema relativo al regolamento interno sulle procedure di affidamento (Decreto Legislativo n. 50 del 2016) rivisto e ritarato sulla base della recente riorganizzazione aziendale. Ultimi punti: l’approvazione del bando di gara per il servizio di manutenzione delle aree a verde, un appalto dell’importo complessivo di 12 milioni 600 mila euro, nonché l’esame degli interventi – in fase di ricalibrazione – per il casello di Trieste-Lisert e di San Donà.

Nord Est Economia – 24/07/2020

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