Gpl, il sindaco chiede l’adozione del nuovo piano regolatore del porto

13 Aprile 2019

Il sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, probabilmente anche alla luce della relazione tecnica disposta da Socogas, che punta sostanzialmente sul fatto che le navi gasiere che entreranno nel porto di Chioggia non saranno di grandissime dimensioni, scrive all’Autorità di Sistema Portuale ed alla Capitaneria di Porto chiedendo quando verrà adottato il nuovo piano regolatore del porto per avere, evidentemente, un atto formale che possa contrastare la messa in funzione dell’impianto, oramai prossimo al completamento.

«Negli ultimi incontri avvenuti a Roma – commenta Ferro – il MIT e il MISE hanno evidenziato che il decreto n. 17407 del 26 maggio 2015 non è omnicomprensivo e di fatto manca l’autorizzazione al transito delle navi gasiere nel porto di Chioggia. Ciò comporta, come è stato sottolineato più volte dalla Capitaneria di Porto e dallo stesso Ministero delle Infrastrutture, che è necessario dotarsi di un nuovo piano regolatore del porto. Anche la non assoggettabilità a verifica di VIA, come indicava sempre nel 2015 la Città Metropolitana, era condizionata dall’approvazione delle necessarie varianti conseguenti all’introduzione del nuovo traffico. Attendiamo di sapere a breve dall’Autorità di sistema portuale quando sarà avviato il percorso di adozione del nuovo Piano regolatore portuale di Chioggia, che deve essere valutato e deliberato dal Comitato di gestione, in base alla Legge n. 84/1994 di concerto con l’Amministrazione Comunale. È chiaro che l’Amministrazione rimarrà sulla sua posizione, contrastando in qualsiasi sede la messa in funzione dell’impianto».

«Venerdì mattina ho avuto un incontro in Capitaneria di Porto – aggiunge il vicesindaco Marco Veronese – per visionare (tramite accesso agli atti) la relazione tecnica che la ditta Costa Bioenergie ha inviato a tutti gli organi competenti. Si tratta di un’analisi e studi connessi alla accessibilità nautica delle navi che trasportano GPL nonché alla definizione dei rischi connessi alla navigazione all’interno del porto di Chioggia. Ora che abbiamo in mano la relazione la approfondiremo assieme ai tecnici; chiederemo anche all’Autorità portuale di farlo e anche di realizzare uno studio proprio per valutare la compatibilità dell’insediamento dell’infrastruttura del deposito di gpl nei futuri scenari di sviluppo del porto. Il prossimo passo che faremo sarà quello di fornire agli enti preposti, per completezza di informazione, il nuovo piano protezione civile, che contiene un documento sul transito delle navi gasiere nel nostro porto e che indica le problematiche in caso di incidente e il piano di evacuazione conseguente».

Chioggia News 24 – 13/04/2019

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ACI Europe: passeggeri in aumento del 5% a febbraio

12 Aprile 2019

Sono cresciuti del 5% a febbraio i passeggeri sugli scali europei, un incremento maggiore quindi rispetto al 4,2% riportato a febbraio. A registrare i risultati migliori, sottolinea ACI Europe, sono stati gli aeroporti dei Paesi Ue (+5,5%), con una crescita a doppia cifra per gli scali in Austria, Croazia, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Polonia e Slovacchia; anche gli aeroporti di Cipro, Francia, Irlanda, Italia e Spagna hanno comunque riportato dati sopra la media. Gli unici a perdere traffico sono stati gli scali svedesi (-3,4%), soprattutto per l’introduzione nel 2018 di una tassa sull’aviazione. Gli scali dei Paesi non Ue hanno invece riportato un aumento del 3,3%, a causa in particolare del calo registrato dalla Turchia (-2,1%) e dall’Islanda (-6,5%). Crescita a doppia cifra, invece, per Albania, Bielorussia, Georgia, Macedonia e Ucraina, così come per gli scali russi. A differenza dei passeggeri, le merci hanno invece riportato un nuovo calo, pari al 3,3%. In questo caso il decremento maggiore si è avuto nei Paesi Ue (-3,7%) mentre i Paesi non aderenti all’Unione europea hanno registrato un -1,2%. Tra i dieci principali scali merci Ue, solo tre hanno ottenuto risultati positivi: Liegi (+9,3%), Madrid (+6,8%) e Istanbul-Ataturk (+2,3%). In miglioramento del 3,5%, infine, i movimenti aerei.

Trasporti-Italia.com – 12/04/2019

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Austria: ecco i nuovi divieti di circolazione per i mezzi pesanti nel 2019

L’ Austria ha introdotto divieti integrativi per i mezzi pesanti di massa superiore a 7,5 ton che circolano sul territorio austriaco nel 2019, in aggiunta a quelli tradizionali del fine settimana, nonché al divieto generalizzato notturno. Ne ha dato comunicazione l’Anita.

Non si registrano particolari novità rispetto al 2018, se non per l’orario di inizio del divieto nelle giornate dei sabati estivi per i veicoli diretti in Italia, che è stato anticipato dalle ore 10.00 alle ore 7.00 per allinearlo ai divieti che interessano i veicoli diretti in Germania.

I divieti di circolazione generali in Austria nel 2019 sono i seguenti:
Autostrade A/12 “Inntalautobahn” ed A/13 “Brennerautobahn” in Tirolo, per i soli veicoli diretti in Italia o che devono attraversare l’Italia per raggiungere la loro destinazione finale, divieto di circolazione:
– il 19 aprile, dalle ore 16 alle ore 22;
– il 20 aprile, dalle ore 11 alle ore 15;
– il 25 aprile dalle ore 11 alle ore 22;
– tutti i sabati dal 6 luglio al 31 agosto dalle ore 7 alle ore 15
Autostrade A/12 “Inntalautobahn” ed A/13 “Brennerautobahn” in Tirolo, per i soli veicoli diretti in Germania o che devono attraversare la Germania per la loro destinazione finale, divieto di circolazione:
– il 19 aprile dalle ore 0 alle ore 22;
– il 3 ottobre dalle ore 0 alle ore 22;
– tutti i sabati dal 6 luglio al 31 agosto dalle ore 7 alle ore 15.
Per quanto riguarda i veicoli diretti in Italia o Germania (o che devono attraversare tali Paesi), sono esentati dai divieti quelli che hanno già la deroga per circolare in Italia o in Germania in vigenza di divieto di circolazione.

Tutti i sabati dal 6 luglio fino al 31 agosto, divieto dalle ore 8 alle ore 15, in entrambi i sensi di marcia, sulle seguenti strade:
– B 178 Loferer Straße, da Lofer fino a Wörgl (Land Tirolo);
– B 320 Ennstalstraße, a cominciare dal km. 4,5 (Land Salisburghese);
– B 177 Seefelder Straße, sull’intero tratto (Land Tirolo, itinerario che porta al confine austro- tedesco di Scharnitz/Mittenwald);- B 179 Fernpass Straße, da Nassereith a Biberwier (Land Tirolo);
– B 181 Achensee Straße, sull’intero tratto (Land Tirolo).

Tutti i sabati dal 29 giugno al 31 agosto, dalle ore 8 alle ore 15, divieto di circolazione su entrambi i sensi di marcia lungo l’autostrada A/4 “Ostautobahn”, dallo svincolo di Schwechat (zona aeroporto di Vienna) fino al confine con l’Ungheria di Nickelsdorf, eccetto trasporti conscarico o carico nei distretti di Neusiedl am See, Eisenstadt, Eisenstadt-circondario, Rust ,Mattersburg, Bruck an der Leitha, Gänsendorf e Korneuburg.
Sono esentati da tali divieti i trasporti di animali da macello, stampa periodica, rifornimento bibite in zone turistiche, rifornimento di stazioni di carburante, trasporti per ristorazione o riparazioni di impianti di refrigerazione, servizi di soccorso stradale o riparazione, trasporto medicinali, automezzi di enti stradali o che effettuano lavori per questi ultimi o per cantieri ferroviari, trasporto di rifiuti solidi urbani, trasporti in regime combinato per il più vicino terminal ferroviario o da questo provenienti con apposita lettera di vettura ferroviaria al seguito.

Trasporti-Italia.com – 12/04/2019

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Ciclabili in polesine: arriva oltre 1 milione per sistemarle

Grazie al contributo della Fondazione Cariparo. Coinvolti 22 comuni, la Provincia e Consvipo

Il Comune di Occhiobello aderisce a un protocollo d’intesa per valorizzare i percorsi ciclopedonali della provincia di Rovigo. Alla base, un finanziamento della fondazione Cariparo di 1milione 50mila euro destinati a interventi di manutenzione straordinaria.

I Comuni coinvolti sono Lendinara, Villanova del Ghebbo, Fratta Polesine, Pincara, Frassinelle Polesine, Villamarzana, Arquà Polesine, Polesella (Adige, Po), Trecenta, Canda, Castelguglielmo, Pincara (Fissero, Tartaro, Canalbianco), Melara, Castelnovo Bariano, Salara, Ficarolo, Stienta, Occhiobello, Polesella, Papozze (Sinistra Po), Castelnovo Bariano e Castelmassa (Massa Superiore).

Il protocollo d’intesa include anche la Provincia di Rovigo che ha avviato un’indagine conoscitiva tra gli enti per cogliere il fabbisogno finanziario degli interventi specifici, e il Consvipo come soggetto attuatore.

Ciascun Comune si impegna nella partecipazione alla spesa tramite una quota minima di cofinanziamento del venti per cento sul costo totale del singolo intervento, la previsione per Occhiobello è di circa 158mila euro e riguarderebbe la sommità arginale.

Il progetto punta alla fruizione di itinerari e percorsi a valenza turistica e ricreativa già presenti, creando una rete strutturata e collegata fra gli ambienti naturalistici e storico-culturali del territorio.

La Voce di Rovigo.it – 12/04/2019

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Ciclovie: ok a protocollo intesa per la Trieste-Lignano-Venezia

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Territorio, ha approvato il testo dello schema di protocollo d’intesa per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia che riguarda, in particolare, i principali impegni a carico della Regione Friuli Venezia Giulia, individuata come soggetto capofila, del Veneto e del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit).

Lo schema prevede, tra gli impegni assunti dalla Regione, la compartecipazione finanziaria per la progettazione definitiva ed esecutiva, nonché per la realizzazione e il collaudo dell’intera ciclovia, anche per lotti funzionali successivi, con la precisazione che gli accordi saranno definiti compatibilmente con le risorse economiche, anche derivanti dalla programmazione europea, che si renderanno disponibili. Il protocollo d’intesa non comporta oneri a carico della Regione Fvg, rispetto a quelli che verranno quantificati dopo la predisposizione del progetto di fattibilità tecnico economica.

Il documento stabilisce che entro il 31 dicembre 2020 venga trasmesso al Mit il progetto di fattibilità tecnico economica, il cui costo è a carico dello Stato, e che la gara dei lavori relativa al primo lotto funzionale sia aggiudicata entro il 30 giugno 2022.

La legge di stabilità 2016 aveva previsto un primo stanziamento di specifiche risorse (anni 2016-18) per interventi finalizzati allo sviluppo della mobilità ciclistica. La legge di bilancio 2017 aveva autorizzato l’ulteriore spesa di, rispettivamente, 13 (per il 2017), 30 (2018) e 40 milioni di euro (ciascun anno dal 2019 al 2024) per lo sviluppo del sistema nazionale delle ciclovie turistiche. Il decreto legge 50/2017 ha introdotto ulteriori priorità all’interno di questo sistema, tra cui la Ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia.

Con decreto, il Mit, di concerto con il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, ha definito le modalità di individuazione e realizzazione dei progetti, nonché il piano di riparto e le modalità di erogazione delle risorse, assegnando alla ciclovia l’importo di 16.622.512 euro.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 12/04/2019

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Nei primi tre mesi del 2019 il traffico delle merci nel porto di Koper è diminuito del -2,6%

Record dei container relativo al primo trimestre dell’anno

Nel primo trimestre di quest’anno il traffico delle merci movimentato dal porto di Koper è diminuito del -2,6% essendo state movimentate 5,92 milioni di tonnellate rispetto a 6,08 milioni nei primi tre mesi del 2018. Il traffico containerizzato è stato pari a 2,43 milioni di tonnellate (+4,8%) ed è stato realizzato con una movimentazione di contenitori pari a 245.983 teu (+3,0%), dati che costituiscono entrambi nuovi record di traffico dei container relativi al primo trimestre dell’anno (il precedente picco era stato stabilito nel primo trimestre del 2018). Nel settore delle merci convenzionali il traffico è stato di 369mila tonnellate (-1,3%) e in quello dei rotabili di 258mila tonnellate (-15,9%). La movimentazione di auto nuove è stato pari a 169.496 veicoli (-17,1%). Nel comparto delle rinfuse i carichi secchi sono diminuiti del -12,8% scendendo a 2,02 milioni di tonnellate, mentre le rinfuse liquide sono aumentate del +10,5% a 848mila tonnellate.

InforMare – 12/04/2019

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Al via a Trieste un progetto per rendere il trasporto intermodale più competitivo

Lo scopo è promuovere l’efficienza attraverso l’adozione di tecnologie innovative

Nei giorni scorsi a Trieste è stato avviato il progetto COMODALCE (“Enhancing COordination on multiMODAL freight transport in CE”) che mira a rendere il trasporto intermodale più efficiente e competitivo attraverso l’adozione di tecnologie innovative. Il progetto, co-finanziato dal Programma Interreg Central Europe, ha un budget di 1,96 milioni di euro, di cui 281mila a favore dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale capofila del progetto, e ha una durata di 36 mesi. Tra i partner i principali porti e interporti europei: La Spezia, Koper, Rostock, Gdynia, Verona e Budapest.
Sulla base dell’analisi della situazione attuale e utilizzando come benchmark le migliori pratiche internazionali nel settore, i partner di progetto elaboreranno dei piani di sviluppo a medio e lungo termine che verranno attuati tramite concrete azioni pilota. Sfruttando le nuove tecnologie e lo scambio dati tra diversi attori, il trasporto delle merci via treno diventerà più efficiente, facilitando lo shift modale dalla strada alla rotaia, con conseguenti ricadute positive in termini di emissioni di gas inquinanti e CO2.

InforMare – 12/04/2019

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Brennero, contro i blocchi al transito

11 Aprile 2019

Il sistema camerale unito per creare una rete di alleanze e dialogare con l’Europa

Creare una rete di alleanze su più livelli territoriali per dialogare con la Commissione europea e aprire un confronto in sede comunitaria per tutelare lo sviluppo economico dei territori italiani e la possibilità per le imprese di competere ad armi pari. Con questo obiettivo, stamattina, si è tenuta a Verona la terza tappa del «Roadshow per il Brennero» («Strategie di intervento per il transito attraverso il Brennero. Verso un position paper del Sistema camerale a favore della libera circolazione delle merci lungo il corridoio Scandinavo Mediterraneo»), l’iniziativa promossa dai Sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto contro la decisione del Governo Regionale Tirolese di limitare il transito di mezzi pesanti all’interno dei propri confini. Una decisione assunta unilateralmente e in contrasto con i diritti sanciti dall’Unione Europea in merito alla libera circolazione delle merci. All’incontro nella sede dell’Ente camerale scaligero hanno partecipato Mario Pozza , presidente di Unioncamere del Veneto, Antonello Fontanili , direttore di Uniontrasporti, e Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona, Roberto Crosta , segretario generale di Unioncamere del Veneto, e Cesare Veneri, segretario generale della Camera di Commercio di Verona. La strategia di difesa del territorio da parte del Tirolo si è concentrata sul contrasto all’ingresso dei camion all’interno dei propri confini. I dati 2017 Uniontrasporti dimostrano che, nella macroarea considerata, i mezzi Euro 6 rappresentano il 6,7% del totale. Gli Euro 5 sono pari al 15,6%, mentre i mezzi più inquinanti (Euro 0-3) sono scesi sotto il 70%. I territori più virtuosi sono Alto Adige col 44,3% complessivo tra Euro 5 e 6, seguito dal Trentino col 33,6%. In Veneto il 70,2% dei mezzi è Euro 0-3.«I divieti di transito imposti dall’Austria – ha commentato Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona – senza alcun rispetto del principio di libera circolazione delle merci sancito dall’Unione Europea incidono pesantemente sulla logistica delle merci nell’area del veronese, da secoli crocevia di scambi e merci. Dal solo Quadrante Europa transitano verso il Brennero 36 milioni di tonnellate di merci su gomma. A queste poi si aggiungono i prodotti esportati e importati nell’Europa centrale e del Nord, cioè quelli lungo l’asse mediterraneo-scandinavo che registrano un interscambio totale di 13,8 miliardi di euro, il 51% dell’interscambio complessivo realizzato dalle imprese veronesi nel 2018. E’ inaccettabile una posizione aprioristica e non concertata: anche le nostre imprese mirano ad uno sviluppo sostenibile, ma questo non è incompatibile con una logistica fluida e efficiente». Attraverso l’arco alpino transita la metà delle esportazioni italiane e oltre il 70% dei flussi import export dell’Italia con l’Ue. Con oltre 50 milioni di tonnellate merci sugli oltre 160 milioni che varcano i confini terrestri nazionali, l’asse del Brennero è un segmento fondamentale del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.

Cronaca del Veneto – 11/04/2019

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Aeroporto di Trieste: nuovi voli per la Sardegna

Con la programmazione estiva, l’Aeroporto di Trieste arricchisce il proprio network con nuovi collegamenti settimanali per Olbia e Alghero operati da Alitalia. Con le due città sarde, salgono a 25 le destinazioni servite dallo scalo del Friuli, che vede la propria offerta arricchirsi con due collegamenti particolarmente richiesti dai passeggeri.
A partire dal 6 luglio fino al 15 settembre, Alitalia opererà il collegamento per Olbia e, ad agosto, sarà attivo anche quello per Alghero. La destinazione Olbia sarà operata con due frequenze settimanali, il sabato e la domenica, nei mesi di luglio e settembre. Le frequenze verranno poi potenziate con 4 voli settimanali nel mese di agosto nelle giornate di lunedì, mercoledì, venerdì e domenica. Il collegamento Trieste-Alghero verrà operato dal 1° al 31 agosto con 3 frequenze settimanali il martedì, giovedì e sabato.

Trasporti-Italia.com – 11/04/2019

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Blocco camion Brennero: continua il braccio di ferro, protestano anche le Camere di commercio

Anche le Camere di commercio del Nord si uniscono nella campagna contro il filtraggio dei tir al valico del Brennero voluti dal Tirolo per diminuire l’inquinamento nelle valli alpine. Lo hanno comunicato a Verona la in una tappa del “Roadshow per il Brennero” promosso dagli enti camerali di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Trentino Alto Adige per sensibilizzare sul problema e stringere una rete per opporsi alle scelte della regione austriaca.
“Una violazione della libertà di circolazione delle merci in Europa”, secondo il comparto degli autotrasportatori italiani.

Attraverso l’arco alpino transita la metà delle esportazioni italiane e oltre il 70% dei flussi import-export dell’Italia con l’Ue. Sono oltre 50 milioni le tonnellate di merci che transitano per il Brennero, su un totale di oltre 160 milioni che varcano i confini terrestri nazionali. Il Tirolo ha messo in campo un’articolata politica di divieti mirati per scoraggiare il traffico su gomma, creando così un collo di bottiglia per le merci italiane in direzione Germania e Nord Europa.

Nel 2018, per gli ambiti oggetto di “divieto settoriale” (materie prime, materiali grezzi, veicoli e rimorchi), sono transitate merci per un valore di 46 miliardi di euro. I prossimi divieti scatteranno dal primo agosto 2019 (chimica, metalli, macchinari e apparecchiature) e dal primo ottobre 2019 (carta e cartone, tubi e profilati e prodotti del petrolio liquido), settori per i quali nel 2018 il valore economico transitato quantificato è di 137 miliardi di euro.

“La posizione delle Camere di Commercio lungo l’asse del Brennero è critica rispetto a qualsiasi forma di divieto che limiti la libera circolazione delle merci nell’Ue – dichiara Antonello Fontanili, direttore Uniontrasporti –, ma allo stesso tempo vuole essere propositiva e aperta alla discussione in merito a misure di medio-periodo, anche legate alla modalità ferroviaria, da applicarsi nell’attesa del completamento della Galleria di Base del Brennero. Abbiamo scelto Verona quale tappa del nostro “Roadshow” perché questo è un nodo fondamentale per la logistica nazionale, incrocio di due importanti corridoi e sede del principale interporto europeo”.

Il problema dell’inquinamento, comunque, esiste, lo dimostrano i dati di Uniontrasporti del 2017 secondo cui, nella macroarea considerata, i mezzi Euro 6 – lo standard più evoluto e attualmente in vigore per le emissioni – rappresentano soltanto il 6,7% del totale. Gli Euro 5 sono pari al 15,6%, mentre i mezzi più inquinanti (Euro 0-3) sono scesi sotto il 70% nella macroarea del Nord. I territori più virtuosi sono Alto Adige col 44,3% complessivo tra Euro 5 e 6, seguito dal Trentino col 33,6%. In Veneto invece il 70,2% dei mezzi è Euro 0-3, cioè molto inquinanti.

“Dal solo Quadrante Europa – commenta Giuseppe Riello, presidente della Camera di commercio di Verona -transitano verso il Brennero 36 milioni di tonnellate di merci su gomma. A queste poi si aggiungono i prodotti esportati e importati nell’Europa centrale e del Nord, cioè quelli lungo l’asse mediterraneo-scandinavo che registrano un interscambio totale di 13,8 miliardi di euro, il 51% dell’interscambio complessivo realizzato dalle imprese veronesi nel 2018. È inaccettabile una posizione aprioristica e non concertata: anche le nostre imprese mirano ad uno sviluppo sostenibile, ma questo non è incompatibile con una logistica fluida e efficiente”.

Il Roadshow Brennero, che ha già toccato Modena, Mantova e Verona, si sposterà ora a Trento, Bolzano, Monaco di Baviera per concludersi a Roma a metà maggio.

Trasporti-Italia.com – 11/04/2019

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