Flavia nel cuore del Bbt, scaverà la galleria Ovest

18 Aprile 2019

La maxi-fresa. È stata azionata martedì: pesa 2.750 tonnellate e ha una spinta di 4.200 kw Il lungo viaggio è iniziato in Germania sul Reno, passando per Gibilterra e Marghera, fino a Mules

di Massimiliano Bona

Martedì nel cantiere della Galleria di base del Brennero, a Mules, poco dopo le 13, è stata avviata la prima delle due grandi frese che scaveranno le gallerie di linea del Bbt in direzione Brennero. Alla presenza dell’amministratore di Bbt Se, Raffaele Zurlo, dei vertici del consorzio Btc (Brenner Tunnel Construction) – a cui sono stati affidati i lavori con ingegneri, tecnici e maestranze specializzate nello scavo con la Tbm(Tunnel Boring Machine) – «è stata azionata la testa fresante». La Tbm Flavia ha così iniziato a sgretolare, lentamente, l’ammasso di rocce. MULES.

Una maxi-fresa da 200 metri.

La fresa – lunga 200 metri e con un peso di 2.750 tonnellate – sta avanzando nelle viscere della montagna con una spinta di 4.200 kw (5.700 cv). Flavia realizzerà la galleria di linea Ovest beneficiando dell’esperienza acquisita nello scavo del cunicolo esplorativo eseguito da «Serena». Quest’ultima, partita a maggio 2018, ha già scavato oltre 4 chilometri del cunicolo esplorativo. Mentre Flavia è alle prese con i primi metri del suo percorso, nell’adiacente galleria ferroviaria Est è in corso l’assemblaggio dell’ultima fresa, Virginia. Si tratta della Tbm gemella. Partirà a maggio.

Lavoro: 1.700 contratti.

I posti di lavoro legati al Bbt sono tanti: 160 nella società Bbt Se e 1700 nel complesso tra professionisti, tecnici e operai impegnati negli appalti.

Alto Adige – 18/04/2019

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Forte crescita dei carichi containerizzati trasportati su rotaia UTLC ERA tra Cina ed Europa

17 Aprile 2019

Verso Est sono stati trasportati 27.086 teu (+69%) e nella direzione opposta 35.536 teu (+44%)

Nel primo trimestre di quest’anno il traffico di carichi containerizzati movimentato per via ferroviaria tra la Cina e l’Europa dalla United Transport and Logistics Company – Eurasian Rail Alliance (JSC UTLC ERA) ha proseguito lungo un trend di forte crescita: nel periodo, infatti, è stato pari a 62.622 teu, con un aumento del +54% rispetto a 40.700 teu nel primo trimestre del 2018 quando era stato registrato un incremento del +33% sul corrispondente periodo dell’anno precedente.
Nel primo trimestre del 2019 il rialzo più consistente è stato segnato dal traffico movimentato dai treni che hanno viaggiato dall’Europa verso la Cina, che hanno trasportato carichi containerizzati pari a 27.086 teu (+69%), ma rilevante è stato anche l’aumento dei volumi di carico trasportati dai treni che sono partiti dalla Cina per raggiungere l’Europa, che sono ammontati a 35.536 teu (+44%).
UTLC ERA è una joint venture partecipata pariteticamente dalle ferrovie russe Russian Railways, dalle ferrovie bielorusse Belarusian Railway e dalle ferrovie del Kazakistan Kazakhstan temir zholy.

InforMare – 17/04/2019

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Berlino, tunnel Brennero salto qualità

Ferlemann, portata linea in Baviera sufficiente fino al 2050

Ansa/Trentino A.A. – 17/04/2019

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Brennero, divieto transito Tir in festivi

Italia estende divieto su tratto A22 Vipiteno-confine di stato

In previsione dell’esodo pasquale, l’Autostrada del Brennero segnala traffico intenso in carreggiata sud nella giornata di venerdì, mentre le autorità austriache hanno introdotto nuovi divieti di circolazione per i mezzi pesanti per le giornate 19 aprile, 1 maggio, 30 maggio, 10 giugno e 20 giugno. Si tratta di festivi e giornate ‘ponte’ in Austria. Il Commissariato del Governo di Bolzano, di conseguenza, ha decretato a sua volta il divieto di circolazione tra Vipiteno e il Brennero in direzione nord in concomitanza con le restrizioni decise oltre confine, per non congestionare inutilmente quel tratto di autostrada. Autostrada del Brennero suggerisce agli utenti di consultare le previsioni del traffico sul sito di A22, o di chiamare il Centro Assistenza Utenti, prima di mettersi in viaggio.

Ansa/Trentino A.A. – 17/04/2019

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Infrastrutture: dialogo serrato Fvg-Veneto-Governo su concessione A4

La Regione Friuli Venezia Giulia, in accordo con il Veneto, coltiva un dialogo costante con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sui temi della concessione A4 e della creazione di una “Newco” interamente pubblica che dovrà subentrare ad Autovie Venete nella gestione dell’autostrada.

Nello specifico, dopo l’annuncio del ministro sulla volontà di applicare un nuovo metodo di calcolo delle tariffe autostradali – soluzione che si ripercuoterebbe sui piani economici e finanziari della Newco – è stata illustrata al Ministero l’unicità della situazione della A4, dove sono in corso rilevanti investimenti per la realizzazione della terza corsia. Da tale interlocuzione sta quindi prendendo forma una risposta congiunta Fvg-Veneto che a breve sarà trasmessa al Mit e che permetterà, una volta recepita, di proseguire lungo il percorso intrapreso con la creazione della Newco, evitando così la necessità di bandire gare europee per l’assegnazione della concessione, e concludere i lavori.

È quanto emerso in Consiglio regionale dalla risposta dall’assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti ad un’interrogazione sul tema. La questione, già sollevata anche dall’Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori (Aiscat), vedrà quindi la definizione di un modello che potrà essere adottato anche a livello nazionale per rimodulare il nuovo metodo di calcolo delle tariffe sulla base della situazione contingente e degli investimenti in corso per l’ammodernamento della rete autostradale.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 17/04/2019

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A22: Ministero sollecita risposta da Enti locali

15 Aprile 2019

Altrimenti concessione dovrà essera messa a gara

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attende ancora dagli enti locali interessati un riscontro sul Piano economico finanziario e sull’accordo di cooperazione per l’affidamento in house della concessione dell’Autostrada A22. Lo comunica il Ministero in una nota.

“Giovedì scorso, durante il costruttivo confronto tra il Ministro Danilo Toninelli e il presidente Arno Kompatscher, che aveva ricevuto pieno mandato a negoziare dagli altri soci pubblici di Autobrennero Spa, si è arrivati vicini a un punto di convergenza. Per il Ministero quell’accordo resta valido e non più negoziabile, dati anche i tempi stringenti fissati dall’Europa, oltre i quali, in assenza di un’intesa, la concessione dovrà essere messa a gara”, sì legge ancora nella nota.”Questa amministrazione è disposta, per la buona riuscita dell’affidamento pubblico della concessione nel rispetto della normativa europea, a convocare un Cipe straordinario già per questa settimana così da formalizzare l’intesa. Si auspica, da parte degli enti locali interessati, lo stesso intento di chiudere e fare in fretta: non si vorrebbe che il ritardo nell’invio di quanto atteso sia la premessa a riaprire nuovamente le trattative, come in un infinito gioco dell’oca.
Non si dispone di nuovo tempo per ulteriori trattative, stanti le tempistiche chieste dall’Europa, e dunque un atteggiamento dilatorio avrebbe come risultato unicamente la messa a gara della concessione, scelta a quel punto obbligata per non incorrere in un’infrazione comunitaria”, conclude la nota del Ministero.

Ansa/Trentino A.A. – 15/04/2019

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“No ai divieti per i tir, l’Austria penalizza la nostra economia”: il Nord Est si mobilita

Nonostante appelli, prese di posizione ufficiali e interventi a livello comunitario, l’Austria persevera nella politica dei divieti per i tir lungo l’autostrada del Brennero. Queste limitazioni compromettono la regolarità degli scambi lungo il corridoio strategico Scandinavo-Mediterraneo e quindi vanno contro i principi comunitari. È il coro che si leva da tempo e che è stato nuovamente alzato dai sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto: hanno avviato un progetto comune e organizzato “Road Show” per il Brennero, una manifestazione itinerante che nei giorni scorsi ha fatto tappa a Verona. Con oltre 50 milioni di tonnellate di merci sugli oltre 160 che varcano i confini nazionali, l’asse del Brennero è un passaggio fondamentale. Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto pesano per il 60% dell’interscambio con l’Ue28 (305 miliardi). Ne parliamo con Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto.
Nelle Marche in pochi anni la crisi dell’autotrasporto ha costretto un’impresa su quattro a chiudere. A focalizzarla e misurarla è stato un rapporto presentato da Riccardo Battisti, responsabile di Cna Fita di Pesaro e Urbino. La nostra intervista.
Nel 2018 in ambito comunitario le vendite di pneumatici ricostruiti sono state 4,54 milioni con un incremento del 2,1% rispetto al 2017. Un’inversione di tendenza dopo che tra il 2012 e il 2017 il mercato aveva registrato dati negativi. Determinanti sono stati i dazi imposti dall’Ue sulle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autocarri e bus. Approfondiamo con Stefano Carloni, presidente di Airp, l’associazione italiana ricostruttori pneumatici. Lo ascoltiamo

Radio 24 – 15/04/2019

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Tunnel Brennero e Tav «Verona perde il treno»

14 Aprile 2019

D’Arienzo: «Danni alla città e all’interporto strategico» Rotta: «Salvini? Solo parole ma forse gli va bene così»

di Paolo Mozzo

Il commissario si dimette. L’«uomo del tunnel ferroviario del Brennero», in aperta polemica con il Governo dopo mesi di audizioni negate, lascia l’incarico nel dicembre 2018. Il successore, previa nuova nomina, ancora non c’è. «Un danno per Verona. Con il forte sospetto che si tratti di una manovra per bloccare l’opera», chiosa Vincenzo D’Arienzo, senatore del Pd, componente la commissione Trasporti di Palazzo Madama e autore di un’interrogazione in materia al ministro Danilo Toninelli. Al netto, aggiunge, «della “gaffe” del titolare dicastero secondo il quale il tunnel sarebbe stato già ultimato, tanto da permettere il transito delle merci a bordo dei Tir».

Il futuro passaggio transalpino, negli studi di Rete ferroviaria italiana (Rfi) assegna a Verona «una funzione strategica». Definizione che, tradotta in cifre, equivarrebbe a 45 minuti di riduzione della percorrenza dalle rive dell’Adige a Monaco. E all’incremento di circa un terzo, da 230 a 320, del traffico commerciale sulla stessa linea, con ricadute altrettanto significative per quello passeggeri. «La cosiddetta galleria di base del Brennero è la chiave per rendere attraente il trasporto su rotaia, soprattutto se si consideri come Trento e Bolzano siano restie alla realizzazione della terza corsia autostradale sulla A22. Un chiaro segno di scelta a favore del traffico su rotaia», dice D’Arienzo. «Ma senza commissario tutto rimane, al momento, fermo. E Verona in tutto questo ci rimette».

Qualcosa, per i parlamentari veronesi del Pd, non torna. «Anche l’Alta velocità sembra trovarsi nel limbo», chiosa la deputata Alessia Rotta. A dispetto dei finanziamenti già assicurati «frutto del passato governo, con ministro Delrio», la Tav sembra languire. Anche se la tratta Brescia-Padova risulta essenziale anche per lo sviluppo del traffico ferroviario sulla linea Sud-Nord. «C’è in corso l’adeguamento del progetto alle prescrizioni del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr) e tutto ciò, stando alle risposte del ministero, viaggerebbe “in parallelo con l’analisi costi-benefici in corso”», dettaglia Rotta. «C’è una discrasia tra quanto Salvini dichiara trionfalmente al Vinitaly su una Tav che pare dietro l’angolo e ciò che appare, da parte del Movimento Cinquestelle, come un rallentamento voluto della procedura. Delle due una: o il vicepremier leghista si impone su questo tema oppure anche per lui va bene così».

Il segretario provinciale del Pd, Maurizio Facincani, è altrettanto netto. «Parliamo di scelte effettuate e finanziate, oggi messe in discussione perché pare si voglia cancellare il “buono” che, purtroppo per il governo attuale, porta la sigla di un governo di centrosinistra». «Il risultato», aggiunge, «è che Verona e il suo interporto strategico rischiano davvero di “perdere il treno”».

L’Arena di Verona – 14/04/2019

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Autovie, demolito cavalcavia Fossalta A4

E’ stato demolito nella notte il cavalcavia di via delle Casermette, a Fossalta di Portogruaro, nell’ambito dei lavori per la realizzazione della terza corsia in A4. Lo rende noto Autovie Venete. L’infrastruttura – informa la concessionaria – è stata smantellata con l’utilizzo di sette escavatori e, a protezione della sede stradale, è stato steso un tessuto con 50 centimetri di sabbia per attutire la caduta del materiale. Sul terzo lotto (Alvisopoli-Gonars) è stato invece varato il cavalcavia di Valderie di Palazzolo dello Stella. La campata centrale lunga 37 metri è stata trasportata su due carrelloni, quindi “imbragata” e sollevata con le funi, agganciata da due gru e saldata. Due squadre hanno poi operato per l’apertura di un nuovo sedime autostradale poco prima del viadotto sul fiume Tagliamento. Per lo svolgimento dei lavori – conclude Autovie – sono state impiegate quasi 100 persone per circa quindici ore, in un cantiere che ha riguardato 80 km di strada.

L’Arena – 14/04/2019

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De Giuseppe: tunnel del Brennero, avanti con le tratte d’accesso Fortezza-Ponte Gardena avviata

13 Aprile 2019

Grandi opere, il punto: incognite per il passante bolzanino Il manager «Nel 2020 bandiremo la gara per realizzare il quadruplicamento in valle Isarco»

di Marco Angelucci

«Se chiedete a un ingegnere di costruire ferrovie sarà sempre d’accordo». Carlo De Giuseppe, direttore commerciale Nord est di rete ferroviaria italiana, risponde in tono scherzoso quando gli si chiede dei grandi progetti che infrastrutturali che interessano questo pezzo di Italia. Ma quando si tratta di fissare i tempi De Giuseppe si fa serio e spiega che nei prossimi due anni si apriranno i cantieri per la tratta sud del tunnel del Brennero. Sull’interramento della stazione di Trento e la Tav Verona Brescia, il manager delle ferrovie invece è molto cauto e chiarisce che occorrerà il via libera del governo.

De Giuseppe, partiamo da nord. Il tunnel di base del Brennero è a buon punto. Ma con le tratte d’accesso come si procede?

«Andiamo avanti. Si è conclusa la progettazione esecutiva della Fortezza-Ponte Gardena e il prossimo anno appalteremo il primo lotto da 1,5 miliardi. I soldi ci sono e prevediamo di finire i lavori contestualmente al tunnel di base. Il che significa che a ponte Gardena arriveranno 4 binari».

E sul passante di Bolzano? Anche quella è un’opera propedeutica alla galleria di base…

«Li non siamo così avanti. Dobbiamo partire con la progettazione definitiva. Per il momento stiamo lavorando principalmente sulla variante della val di Riga e sul tunnel Virgolo che decongestioneranno la linea del Brennero e consentiranno di avere più spazio per i treni regionali. Si tratta di opere importanti che saranno cantierizzate nel giro di due anni. Stiamo ultimando la progettazione esecutiva. Siamo quasi pronti».

A Bolzano si lavora anche per riqualificare tutto l’Areale ferroviario e realizzare la nuova stazione. A che punto siamo?

«Si tratta di un’opera molto complessa che riguarda molte società del gruppo Ferrovie. L’iter è lungo ma si sta concludendo». Anche a Trento si parla di una nuova stazione interrata. Il progetto andrà avanti o è destinato a rimanere sulla carta? «Come nel caso dell’Areale di Bolzano si tratta di un progetto molto complesso che ha costi importanti che, tra l’altro, non sono ancora stati quantificati con esattezza. Ci siederemo al tavolo con la Provincia per discutere e andranno coinvolti tutti gli stakeholders. Gli interessi in gioco sono tantissimi».

Altro progetto importante che riguarda il Nord è la Tav Verona Brescia. Qui a che punto siamo?

«Sappiamo che si tratta di un progetto in cui la Regione crede molto. Gli effetti sarebbero senz’altro positivi per il trasporto locale. Lo abbiamo sperimentato su diverse tratte: se le linee ad alta velocità e ad alta capacità viaggiano su una tratta dedicata allora c’è più spazio per i treni locali utilizzati dai pendolari. Tuttavia gli investimenti di Rfi sono legati al contratto di programma con il governo. Quindi deve essere il governo a decidere se l’opera va fatta oppure no».

Corriere dell’Alto Adige – 13/04/2019

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