Porti: approvato il bilancio del sistema Adriatico settentrionale

29 Aprile 2019

Ridotta esposizione anche di controllate ora tocca 91,7mln

Il Comitato di Gestione ha approvato oggi il Bilancio consuntivo 2018 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale. Con il voto favorevole del Presidente Pino Musolino, l’astensione del rappresentante della città metropolitana Fabrizio Giri (che si trovava all’estero e si è dichiarato non in possesso delle informazioni necessarie per esprimere un voto di consapevole assenso) e l’assenza giustificata del rappresentante della Regione del Veneto Maria Rosaria Anna Campitelli, l’Ente approva il Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2018. Si tratta del migliore risultato mai registrato a partire dal 2007 per quanto concerne l’avanzo di parte corrente e il risultato economico, escludendo gli esercizi influenzati da poste straordinarie. In precedenza sul Rendiconto si erano già espressi favorevolmente il Collegio dei Revisori dei Conti, competente in materia contabile, e l’Organismo di Parternariato della Risorsa Mare, che nelle articolazioni amministrative dell’AdSP ha la funzione di rappresentare la comunità portuale.

Nel corso della seduta il Presidente Musolino ha poi riferito che l’esposizione debitoria dell’Ente, comprese le società controllate, è stata ridotta ulteriormente e portata a 91.712.000 rispetto agli oltre 166.000.000 del 2013 e 153.250.000 del 2016. Per quanto riguarda le uscite in conto capitale sono state pari a 131.660.000 di euro (uscite connesse fra l’altro agli interventi, già previsti nel bilancio di previsione e nell’assestamento di bilancio, sul terminal di Fusina e, per oltre 5 milioni di euro, per le attività di escavo).

Ansa/Mare – 29/04/2019

© Riproduzione riservata

Assaeroporti: a marzo passeggeri in crescita del 5,4%

Buona crescita passeggeri anche a marzo sugli aeroporti italiani. Secondo i dati di Assaeroporti, i viaggiatori complessivi sono stai 13.988.037, con una crescita del 5,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In miglioramento del 3,4% anche i movimenti aerei che hanno raggiunto quota 118.828 unità mentre il cargo risulta ancora in calo (-1,9% a 97.182 tonnellate). I due principali scali italiani, Roma Fiumicino e Milano Malpensa hanno riportato rispettivamente una crescita passeggeri del 3%, a quota 3.316.274 viaggiatori e dell’11,5%, con 2.081.631 passeggeri. Da sottolineare gli ottimi risultati dell’aeroporto di Bari, che cresce del 40,5% (381.548 passeggeri), di Bologna (+11,3% a 731.204 passeggeri), Lamezia Terme (+8,5% a 184.581) e Venezia (+9,3% a 807.675). Dati in calo invece per gli aeroporti di Alghero (-2,3%), Brindisi (-13,3%), Genova (-4,3%), Linate (-4,1), Olbia (-13,9%) e Rimini (-20,8%). Nel primo trimestre, invece, i passeggeri totali sono stati 37.516.281, con un incremento del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ancora una volta spicca la crescita di Bari (+17,7% a 1.038.847), Milano Malpensa (+10,6% a 5.546.859) e Lamezia Terme (+10,1% a 507.529). Bene anche Bologna (+9,1%), Napoli (+8,6%), Palermo (+7,9%) mentre Roma Fiumicino con 8.790.452 passeggeri registra un miglioramento del 4,3%. In calo del 4,4% Milano Linate mentre Roma Ciampino perde l’1,3%.

Trasporti-Italia.com – 29/04/2019

© Riproduzione riservata

Autobrennero, Verona cerca l’intesa con i soci del Nord

28 Aprile 2019

Salta l’ultimatum del ministro Toninelli. Domani l’assemblea in previsione della riunione del Cipe

L’ultimatum del ministro non c’è più, ma l’assemblea societaria di domani rimane importantissima per il futuro dell’ Auto brennero.

Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, aveva chiesto a tutti i soci dell’A22 di trovare un accordo unanime entro martedì, minacciando, in caso contrario, di indire una gara per affidare la concessione autostradale al miglior offerente. L’assemblea di domani aveva così assunto un carattere decisamente drammatico. Venerdì scorso, a Roma, c’è stato però un nuovo incontro, e il ministro ha ritirato l’ultimatum, spiegando invece che lui stesso intende portare al Cipe (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) una nuova proposta, per la quale attende di conoscere anche le idee dei soci. Soci che finora hanno avuto posizioni diverse. In sintesi: gli enti del Sud (Verona, Mantova e Modena) sono compatti tra di loro (Comuni, Province e Camere di Commercio); Bolzano aveva invece idee quasi contrapposte, mentre Trento era impegnato a mediare. Capeggiati dal sindaco di Verona, Federico Sboarina, i «sudisti» hanno adesso già ottenuto un primo risultato, riportando il consiglio d’amministrazione a 14 membri, mentre la proposta iniziale era di ridurlo a 5. Su questo punto, proprio Sboarina spiega che «un cda che possa rappresentare gli enti locali del territorio, che hanno fatto nascere e crescere l’Autobrennero, era ed è un tema essenziale». L’allagamento a 14 membri è già stato deciso dalla giunta della Regione Trentino Alto Adige, anche se occorrerà un ultimo passaggio in consiglio regionale. Restano sul tappeto, comunque, molte altre questioni fondamentali, dalla suddivisione degli utili societari al tema delicatissimo degli investimenti sul territorio. Verona attende tra l’altro che Autobrennero s’impegni nella realizzazione del nuovo interporto di Isola della Scala, ma anche del futuro collegamento tra il casello Nord ed il «nuovo» traforo delle Torricelle che è in fase di studio.Di questo e di altro si riparlerà dunque domani, in vista della riunione del Cipe, anche se la data del 14 è fin troppo vicina a quella del 26 maggio, con le elezioni europee, e non è da escludere che anche questo appuntamento, come altri, venga fatto slittare a dopo il voto.

Corriere di Verona – 28/04/2019

© Riproduzione riservata

Mobilità. Assessore Veneto, “Collegamento intervallivo tra Veneto e Carinzia rimane obbiettivo fondamentale per cui propongo un confronto tra tutte le istituzioni e le categorie”

26 Aprile 2019

“La partita del collegamento intervallivo tra Veneto e Carinzia per noi rimane aperta e la riteniamo fondamentale per dare una risposta a sostegno di chi vive la montagna contro lo spopolamento dei territori alpini. Chi pone l’interrogativo sulla presentazione della domanda per accedere al bando europeo con scadenza il 24 aprile, sa sicuramente che poteva avvenire soltanto a condizione che vi fosse altrettanto interesse da parte del partner austriaco. In assenza di ciò, la nostra volontà non è stata sufficiente. Questo momento rimane tuttavia l’occasione per ampliare lo sguardo sulle opportunità e anche sulle tipologie di collegamento. Propongo la costituzione di un tavolo che riunisca tutti gli interessati dai rappresentanti europei alle amministrazioni locali con la Regione, fino alle organizzazioni di categoria”.

Così l’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Veneto replica a chi, nell’ambito della polemica politica, chiede notizie sull’accesso al finanziamento europeo CEF (Connecting Europe Facility) per sostenere la realizzazione di uno studio di prefattibilità ambientale con analisi di costi e benefici per un collegamento intervallivo tra il Bellunese e la Carinzia, di interesse per la macroregione Eusalp. Progetto che, a condizione di un cofinanziamento del 50% e della partecipazione del partner austriaco, avrebbe potuto concorrere per ottenere fondi fino a 3 milioni.

“Da parte del Veneto – prosegue l’Assessore – c’è stato e c’è il massimo impegno. L’interesse è talmente elevato che abbiamo considerato di presentare la domanda anche in assenza di un partner carinziano. Lo stesso ministero, però, ci ha fatto presente che, senza quello che era un requisito essenziale, si sarebbe avviata un’istruttoria per una domanda non accoglibile”.

“Tutto può concretizzarsi intorno al tavolo – aggiunge l’Assessore -. Un tavolo che dovrà essere costituito quando le elezioni europee saranno lasciate alle spalle; non può essere contaminato da strumentalizzazioni e forzature a scopo elettorale. Anche all’interno della compagine politica di chi polemizza ci sono pareri discordanti sulla scelta di un collegamento autostradale o ferroviario. Bandi europei ce ne sono ancora tanti e trovarsi tutti intorno ad un tavolo può consentirci di arrivare al risultato, portando avanti quello che realmente vuole il territorio”.

Regione del Veneto – Comunicato stampa N° 644 del 26/04/2019

© Riproduzione riservata

Brennero, le Camere di Commercio del Nord Est contro le limitazioni ai tir imposte dal Tirolo

Presentato a Bolzano un documento condiviso. Il presidente Ebner: “Danni per l’economia italiana”. Baumgartner di Anita: “Problema spostato alle regioni limitrofe”. Morandell dei trasportatori di Confartigianato: “Ripercssioni negative su import ed export”

«Occorre una politica dei trasporti condivisa nell’arco alpino che sappia coniugare le esigenze ambientali con quelle dell’economia». Lo ha detto il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner, presentando il “position paper” concordato dalle Camere di commercio dell’Italia settentrionale per proporre un’alternativa alle misure unilaterali decise dal Tirolo per il transito attraverso il Brennero.

La strategia tirolese si concentra ormai da tempo soprattutto sulle limitazioni dell’accesso di mezzi pesanti nel proprio territorio: una scelta, sostengono le Camere di commercio, «che incide sul libero scambio di merci all’interno dell’Ue e danneggia l’economia italiana».

A inizio ottobre 2018 il Governo tirolese ha infatti deliberato ulteriori limitazioni per il traffico pesante che potrebbero entrare in vigore a partire da agosto 2019. Sono previsti, tra l’altro, il divieto di circolazione dei tir euro 4 (gli euro 5 seguiranno nel 2021) e l’estensione del divieto settoriale ai tir euro 6. Considerata l’importanza del valico del Brennero per l’import e l’export dell’Italia, i sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige hanno espresso la loro preoccupazione per le conseguenze delle misure promosse dal Tirolo sugli scambi commerciali con i paesi partner europei.

Thomas Baumgartner, presidente di Anita, rimarca: «Le attuali infrastrutture di transito devono essere utilizzate al meglio distribuendo il traffico ed evitando le ore di punta. I divieti di transito emessi finora hanno dimostrato che il principio non funziona e che il problema viene semplicemente spostato dal Tirolo alle regioni limitrofe, l’Alto Adige e la Baviera».

Per il presidente dei trasportatori di merci all’interno di Confartigianato Imprese, Elmar Morandell, «I nuovi divieti del Governo tirolese, sempre più restrittivi, si ripercuotono negativamente su import ed export da e verso l’Alto Adige. La nostra provincia ne risulta danneggiata».

Trentino – 26/04/2019

© Riproduzione riservata

Amazon, nuovo deposito di smistamento a Verona dopo le aperture di Napoli e Roma

23 Aprile 2019

Dopo Arzano (Napoli) e Roma (zona Settecamini), Amazon pianta un altro vessillo sul territorio italiano con l’apertura di un nuovo deposito di smistamento a Verona.

Come nel consueto spirito di Amazon Logistics, operante anche in supporto di realtà locali, la nuova struttura sarà operativa nei prossimi mesi e lavorerà con diversi fornitori locali di servizi di consegna, continuando a investire nella sua rete di trasporti e in altre soluzioni per espandere la propria capacità di consegna e velocizzare le spedizioni per i clienti.

Un deposito di smistamento che si estenderà su una superficie di 8.500 metri quadrati e creerà 30 posti di lavoro a tempo indeterminato, cui si uniranno i 150 autisti assunti dai fornitori di servizi di consegna per ritirare i pacchi dal sito e consegnarli ai clienti Amazon del Nord-Est.

“Siamo entusiasti di aprire un nuovo deposito di smistamento a Verona” – ha dichiarato Gabriele Sigismondi, responsabile di Amazon Logistics in Italia – “dove grazie agli oltre 20 anni di esperienza nel settore, ai progressi tecnologici e agli investimenti nelle infrastrutture saremo in grado di garantire ai nostri clienti servizi innovativi e consegne più veloci che mai”.

Positive le ripercussioni economiche per il territorio veronese: “Non possiamo che essere felici di questa nuova apertura che dimostra ancora una volta la centralità e l’attrattiva di Verona per le multinazionali” – ha affermato il sindaco di Verona, Federico Sboarina – “L’arrivo di uno dei colossi mondiali dell’e commerce, in un’area della città a vocazione logistica, va nella direzione di una rigenerazione complessiva di Verona sud. Amazon, con questo nuovo deposito di smistamento, porterà nella nostra città innovazione e servizi, ma soprattutto nuovi posti di lavoro e opportunità per le imprese locali. Per questo diamo all’azienda il benvenuto a Verona”.

Trasporti-Italia.com – 23/04/2019

© Riproduzione riservata

Ponti primaverili: al completo i bus speciali per Jesolo di Mom

Cinquecento passeggeri hanno utilizzato i servizi speciali MOM nelle prima data dei ponti di primavera. Tutti al completo i quattro maxi bus messi in servizio sulla linee 106 e 108 nel giorno di Pasquetta, lunedì 22 Aprile.
Ora, per giovedì 25 Aprile, l’azienda del trasporto pubblico della provincia di Treviso è pronta a replicare il successo. “Il meteo è favorevole, per giovedì sono previste ampie schiarite, zero precipitazioni e temperatura a 17°, pertanto confidiamo di bissare il successo della prima giornata – afferma soddisfatto il Direttore Generale, Giampaolo Rossi – Ricordiamo che sono confermati i maxi bus speciali anche per il giorno della Liberazione. Da domenica 28 Aprile, poi, i servizi restano quelli consueti: due corse in andata per Jesolo e due in rientro per Treviso, ogni giorno festivo (ad eccezione del Primo Maggio”.

I servizi da e per il mare si confermano sempre più graditi dai trevigiani grazie ai costi contenuti e alla possibilità di viaggiare senza pensare a code nel traffico e problemi di parcheggio: nell’ultimo triennio le corse da Treviso a Jesolo hanno segnato un incremento dei passeggeri del 38,6% e la stagione 2019 punta ad innalzare ulteriormente la crescita grazie ad una partenza anticipata dei servizi e delle promozioni (il carnet 10 corse garantisce uno sconto del 42%).
Promosso anche il servizio Bus&Bike: in meno di 48 ore dall’apertura delle prenotazioni ha registrato immediato riscontro. Sono stati 6 i primi utilizzatori nel giorno di Pasquetta che hanno potuto testare il servizio di trasporto in bus con la propria bicicletta al seguito. In molti si sono poi organizzati per prenotare le altre date disponibili (25 Aprile, 28 Aprile e 5 Maggio): “Visto l’immediato gradimento del servizio, invitiamo ad affrettarsi a prenotare i posti disponibili che, in questa fase sperimentale non sono molti”, aggiunge il Direttore Rossi.

Trasporti-Italia.com – 23/04/2019

© Riproduzione riservata

Aegean Airlines: cinque nuove rotte dall’Italia con la stagione estiva

Cinque nuove rotte per Atene da Bari, Lamezia Terme, Palermo, Pisa e Verona. E’ l’offerta aggiuntiva per l’estate di Aegean Airlines, principale compagnia greca e membro di Star Alliance, a partire dal prossimo 1° giugno. Queste rotte si aggiungono a quelle che Aegean opera durante tutto l’anno collegando i viaggiatori in partenza da Milano, Napoli, Roma, Venezia, Bologna e Catania ad Atene. Da Atene, i voli di Aegean Airlines consentono ai passeggeri che partono dall’Italia di raggiungere molte altre destinazioni come Salonicco, Rodi, Heraklion, Chania, Santorini e Mykonos. Oltre alle tratte presenti nel network domestico, la compagnia offre un elevato numero di opportunità di collegamento con i paesi vicini come i Balcani e la Turchia, e con città come Larnaca, Tel Aviv, Erevan, Tbilisi, Beirut e Amman, nel network internazionale. I collegamenti sono effettuati con aeromobili Airbus A320 e Bombardier Dash 8-400, che offrono una configurazione a due classi e si contraddistinguono per un servizio di bordo completo, che comprende un’ampia scelta di cibi e bevande.

Trasporti-Italia.com – 23/04/2019

© Riproduzione riservata

Cortina 2021 e Tav Brescia-Padova: «Strada spianata ad appalti veloci»

22 Aprile 2019

Il ministro Toninelli: i cantieri dell’alta velocità saranno più snelli e sostenibili. Le critiche di Cantone.

Il ministro Delrio ha lasciato in eredità a Toninelli un master plan con 150 miliardi di investimenti nelle grandi opere e con il decreto “sblocca cantieri” possono decollare appalti per 2,5 miliardi. Per il Veneto in ballo c’è la Tav Brescia-Padova che vale quasi 8 miliardi, ferma tra Lonato e Peschiera sul Garda.

E poi la nuova viabilità per le statali bellunesi Alemagna e Carnica in vista dei mondiali 2021 di Cortina: un conto di 240 milioni, stanziati con il decreto 50 del 2017.

Il cambio di rotta

Briciole, come dice l’Ance? Il cambio di rotta sul piano legislativo-burocratico è radicale e le polemiche sollevate dall’Anac di Cantone scavano un fossato tra il governo gialloverde e quello precedente del Pd. Toninelli non replica. Né a Raffaele Cantone, che ha chiesto di rientrare nei ranghi della magistratura visto che il suo ruolo rischia di esser superfluo, né a Luca Zaia che ieri ha trasformato in un comizio anti-M5S l’inaugurazione della pista ciclabile Ostiglia.

A Roma, il ministro delle Infrastrutture è alle prese con il “caso Siri”: il sottosegretario della Lega indagato per corruzione si è visto ritirare le deleghe che Toninelli intende tenere per sé. Gli attacchi di Zaia non lo preoccupano perché ha già chiarito in un faccia-a faccia che la competenza sulla Pedemontana Veneta appartiene in toto alla Regione e al suo commissario Corsini.

Il ministro delle Infrastrutture con un video su Fb ha spiegato che «siamo di fronte a un grande piano di rilancio degli investimenti pubblici e il decreto è solo una tessera del mosaico. Il nostro Paese ha bisogno di opere utili per avvicinare cittadini e comunità e le imprese hanno bisogno di una rete infrastrutturale efficiente e competitiva».

Ma cosa c’è nello “sblocca cantieri” firmato dal presidente Mattarella? Si tratta di una colossale riforma del codice degli appalti: 81 correzioni ai 216 articoli del codice del 2016. Si passa da 5 a 30 articoli e tra le novità più importanti c’è pure il giro di vite contro chi evade: chi non ha pagato le tasse e i contributi previdenziali sarà escluso dalle gare.

Ciò che preoccupa Cantone è la norma che consente di alzare da 150 a 200 mila euro l’affidamento dei lavori con procedura negoziata e riduce da 10 a 3 gli operatori da consultare. Una sforbiciata alla burocrazia che l’Anac osserva con timore, alla pari della norma che aumenta dal 30 al 50% il subappalto: «L’idea che i soggetti già coinvolti nella gara possano diventare subappaltatori si presta a rischio di intese», ha detto Cantone nel corso dell’audizione in commissione.

Ma Toninelli dopo un mese di “limature giuridiche” ha tirato dritto. L’eterna grande incompiuta dal 1990 si chiama Tav Milano-Venezia-Trieste, i cui lavori procedono così a rilento da chiedersi se i governi e le ferrovie non abbiano firmato un patto segreto col diavolo per consentire alle autostrade di incassare sine die i pedaggi sull’arteria più trafficata d’Italia.

Il nodo Alta velocità

Toninelli annuncia una svolta nelle procedure anche per la Tav Brescia-Padova e all’orizzonte si profila la nomina di un commissario: «La tratta Brescia-Verona si fa senza rallentamenti nei cantieri ma con migliorie e maggiore sostenibilità», spiega il ministro che rinvia i dettagli alla pubblicazione dell’analisi costi-benefici affidata al professor Ponti.

Ultima questione: la viabilità del Bellunese, in vista dei mondiali 2021. Gli appalti delle statali 51 Alemagna e 52 Carnica sono nelle mani di Ennio Cascetta, presidente dell’Anas, che dovrà ora scegliere un commissario veramente operativo: le nomine saranno decise con un dpcm di Palazzo Chigi.

I tempi sono legati alla tenuta del governo, Toninelli vuole bruciare le tappe ma prima va sciolta la lite Di Maio-Salvini sulla richiesta di dimissione di Siri. A Cortina si può essere ottimisti? Pare di no. «Nel decreto 50 che ha stanziato le risorse per i mondiali 2021 ci sono le norme di semplificazione mai utilizzate, la commissione Via non si è ancora espressa. Il governo deve trovare il coraggio di votare una delibera che accorci davvero la procedura», spiega l’onorevole De Menech.

La Nuova di Venezia – 22/04/2019

© Riproduzione riservata

Via libera da Palazzo Chigi al Piano Strategico della Mobilità Sostenibile da 3,7 miliardi

18 Aprile 2019

Rinnovo dei parco autobus con mezzi meno inquinanti e moderni: così cambia il trasporto pubblico locale con il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La firma del decreto ministeriale a Palazzo Chigi ha dato il via all’adozione del piano finalizzato a ridurre l’età media dei mezzi (11,4 anni per i bus italiani contro i 7,5 dei bus degli altri paesi europei), a rilanciare la filiera industriale di produzione di autobus e, soprattutto, a migliorare la qualità dell’aria attraverso tecnologie in linea con gli accordi internazionali e con le disposizioni normative dell’UE.

Per il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile è previsto uno stanziamento statale di  3,7 miliardi di euro sviluppato su un arco temporale di quindici anni, dal 2019 al 2033.

Tre le tranche di finanziamento, a cadenza quinquennale, con risorse erogate sulla base di graduatorie distinte: una per i comuni capoluogo di città metropolitane e comuni capoluogo di provincia ad alto inquinamento di PM10 e biossido di azoto (a cui verranno assegnati al primo quinquennio di applicazione 398 milioni di euro); una per i comuni e le città metropolitane con più di 100.000 abitanti (a cui andrà 1,1 miliardi  di euro); una per le Regioni (a cui verranno ripartiti 2,2 miliardi di euro).

In base al decreto, a Sud spetteranno non meno del 34% delle risorse stanziate, con la possibilità di destinare al 50% i finanziamenti del primo triennio alla realizzazione della rete infrastrutturale per l’alimentazione alternativa (metano, idrogeno, elettrica).

Trasporti-Italia – 18/04/2019

© Riproduzione riservata