Zona speciale, tempo fino al 2020.
Un sogno chiamato Zes. Il rilancio economico del Polesine potrebbe avvenire grazie alle Zone economiche speciali. Ne esistono 400 in tutta l’Europa, due in Veneto.
I numeri, secondo Confindustria, fanno girare la testa: investimenti per due miliardi di euro, 10mila posti di lavoro, 16 comuni polesani coinvolti, senza dimenticare le detassazioni per le aziende interessate.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari fa sapere: “Anche giovedì sera ho partecipato a una riunione a Badia per il Piano d’area del Polesine, strategie di sviluppo importanti collegate a logistiche e infrastrutture. La Zes potrebbe diventare un’area interessante per nuovi insediamenti. Ci faremo carico di questo in regione, collaboreremo con le associazioni di categoria”.
Occorrono poi una legge nazionale che istituisca le Zes e un decreto della Regione Veneto, c’è tempo fino al 2020.
Le considerazioni di Daniele Chiarioni, primo cittadino di Occhiobello: “E’ un’opportunità molto interessante per il territorio, già dopo l’alluvione si sono sviluppati diversi insediamenti produttivi, sfruttando la detassazione per rilanciare un’area depressa. Noi siamo pronti a fare ancora la nostra parte. Occhiobello si trova in una posizione strategica e le infrastrutture sono buone, ma ci sarebbe la possibilità di migliorare ulteriormente la viabilità, penso alla terza corsia in fase di realizzazione da Monselice a Padova e da Bologna a Ferrara Sud, ma che taglia fuori il Polesine. Istituire l’area Zes da Melara a Polesella sarebbe davvero un bel progetto per il nostro territorio” afferma il sindaco rivierasco.
Tra i 16 comuni coinvolti nell’area Zes, rientra pure Ceneselli. Il sindaco Marco Trombini accoglie positivamente la notizia: “Stiamo già portando avanti l’area vasta da Melara a Costa, quindi fino alle porte di Rovigo”.
E serve un assist prezioso alle aziende: “L’ex base di Zelo. E’ attualmente del demanio, ma abbiamo modificato il Piano regolatore per costruire e fare interventi, in accordo con il comune, basta non siano inquinanti, come ad esempio le discariche – spiega Trombini – è un bel progetto e bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno, per fare rete i comuni devono unirsi quando si presentano opportunità del genere. Sono entusiasta” considera Trombini.
Fiesso Umbertiano alza il pollice, questo il commento di Luigia Modonesi sulla nuova Zes che fa sognare il Polesine: “Nelle attività produttive del territorio stiamo già dando la possibilità di ampliare, con il piano degli interventi abbiamo agito in questa direzione. Questo deve essere fatto anche in ottica regionale e nazionale. Se da Venezia arriva l’ok, poi toccherà al governo”.
La Voce di Rovigo – 21/12/2018
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