“Zes per rilanciare il Polesine”

21 Dicembre 2018

Zona speciale, tempo fino al 2020.

Un sogno chiamato Zes. Il rilancio economico del Polesine potrebbe avvenire grazie alle Zone economiche speciali. Ne esistono 400 in tutta l’Europa, due in Veneto.

I numeri, secondo Confindustria, fanno girare la testa: investimenti per due miliardi di euro, 10mila posti di lavoro, 16 comuni polesani coinvolti, senza dimenticare le detassazioni per le aziende interessate.

L’assessore regionale Cristiano Corazzari fa sapere: “Anche giovedì sera ho partecipato a una riunione a Badia per il Piano d’area del Polesine, strategie di sviluppo importanti collegate a logistiche e infrastrutture. La Zes potrebbe diventare un’area interessante per nuovi insediamenti. Ci faremo carico di questo in regione, collaboreremo con le associazioni di categoria”.
Occorrono poi una legge nazionale che istituisca le Zes e un decreto della Regione Veneto, c’è tempo fino al 2020.

Le considerazioni di Daniele Chiarioni, primo cittadino di Occhiobello: “E’ un’opportunità molto interessante per il territorio, già dopo l’alluvione si sono sviluppati diversi insediamenti produttivi, sfruttando la detassazione per rilanciare un’area depressa. Noi siamo pronti a fare ancora la nostra parte. Occhiobello si trova in una posizione strategica e le infrastrutture sono buone, ma ci sarebbe la possibilità di migliorare ulteriormente la viabilità, penso alla terza corsia in fase di realizzazione da Monselice a Padova e da Bologna a Ferrara Sud, ma che taglia fuori il Polesine. Istituire l’area Zes da Melara a Polesella sarebbe davvero un bel progetto per il nostro territorio” afferma il sindaco rivierasco.

Tra i 16 comuni coinvolti nell’area Zes, rientra pure Ceneselli. Il sindaco Marco Trombini accoglie positivamente la notizia: “Stiamo già portando avanti l’area vasta da Melara a Costa, quindi fino alle porte di Rovigo”.

E serve un assist prezioso alle aziende: “L’ex base di Zelo. E’ attualmente del demanio, ma abbiamo modificato il Piano regolatore per costruire e fare interventi, in accordo con il comune, basta non siano inquinanti, come ad esempio le discariche – spiega Trombini – è un bel progetto e bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno, per fare rete i comuni devono unirsi quando si presentano opportunità del genere. Sono entusiasta” considera Trombini.

Fiesso Umbertiano alza il pollice, questo il commento di Luigia Modonesi sulla nuova Zes che fa sognare il Polesine: “Nelle attività produttive del territorio stiamo già dando la possibilità di ampliare, con il piano degli interventi abbiamo agito in questa direzione. Questo deve essere fatto anche in ottica regionale e nazionale. Se da Venezia arriva l’ok, poi toccherà al governo”.

La Voce di Rovigo – 21/12/2018

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Trasporto pubblico: 3,7 mld di euro per rinnovare il parco autobus con veicoli sostenibili

Via libera in Conferenza Unificata al Dpcm che approva il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per il rinnovo del parco autobus di Regioni e città metropolitane con mezzi a basso impatto. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in un comunicato.

Il Piano prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro nel periodo 2019-2033 (2,2 miliardi per le Regioni e 1,5 miliardi di euro per le Città metropolitane) per il ricambio del parco autobus di trasporto pubblico locale e regionale con vetture elettriche, a metano e a idrogeno.

Le risorse del Piano verranno erogate in 3 periodi quinquennali a partire dal 2019, in base a criteri prefissati (che terranno conto ad esempio del numero di passeggeri trasportanti e del numero di mezzi circolanti) su tre graduatorie distinte: una per i comuni capoluogo di città metropolitane e Comuni capoluogo di provincia ad alto inquinamento di PM10 e biossido di azoto; una per i comuni e le città metropolitane con più di 100.000 abitanti; una per le Regioni.

Il Dpcm, atteso da tempo e che il Governo sta ora portando a termine, prevede inoltre che al sud debba andare non meno del 34% delle risorse stanziate.

Trasporti-Italia.com – 21/12/2018

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Record per l’aeroporto: un viaggio in regalo per Stefano, 11milionesimo passeggero

Una bella sorpresa oggi per Stefano Schiavo, in partenza per Hong Kong con la Turkish Airlines. Il Marco Polo conferma il trend di crescita

L’aeroporto di Venezia segna un nuovo record e festeggia. È Stefano Schiavo, di Bassano del Grappa, l’11milionesimo passeggero del Marco Polo da inizio anno. Era in partenza per Hong Kong con i voli di Turkish Airlines Venezia-Istanbul delle 14.25, quindi Istanbul-Hong Kong. Al giovane viaggiatore la compagnia ha offerto due voli di andata e ritorno su Istanbul con soggiorno di due notti.

Crescita costante

Nell’arco di tre anni il Marco Polo ha raggiunto tre traguardi in successione: 9 milioni di passeggeri a novembre 2016 (l’intero anno si è poi chiuso con 9.624.748 passeggeri); 10 milioni a dicembre 2017 (l’anno si è chiuso con 10.371.380); 11 milioni oggi, con una previsione di chiusura anno di circa 11,2 milioni. La crescita del traffico continua ininterrottamente da 43 mesi consecutivi, con una crescita media annua del numero di passeggeri negli ultimi tre anni di circa il 9%, superiore alla media nazionale che si attesta intorno al 5,5%.

Eccellenza italiana

Terzo gateway intercontinentale italiano, il traffico del Marco Polo è caratterizzato da una componente internazionale pari all’87% del totale. Sono oltre 50 i vettori che operano sullo scalo per oltre 100 destinazioni, 10 delle quali di lungo raggio (New York JFK e Newark, Atlanta, Philadelphia, Chicago, Montreal, Toronto, Seoul, Doha, Dubai) e 3 di medio raggio (Casablanca, Tunisi, Tel Aviv). Il 2018 ha visto l’apertura delle nuove linee di lungo raggio su Chicago, operata da American Airlines nella stagione estiva, e Seoul, effettuata da Asiana Airlines tutto l’anno. Il traguardo degli 11 milioni, per l’ad di Save Monica Scarpa, «rappresenta una nuova tappa importante dello sviluppo dell’aeroporto di Venezia ed è il risultato di un lavoro basato su rapporti di stretta collaborazione con le compagnie aeree, con le quali condividiamo soluzioni operative e progetti di sviluppo».

Venezia Today – 21/12/2018

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Semaforo verde dalla Ue: 9 milioni per il trasporto bramme su rotaia

20 Dicembre 2018

Soddisfazione di Confindustria Udine: un altro tassello di un disegno complessivo che riguarda le infrastrutture, la logistica e i trasporti sul territorio friulano.

Via libera della Commissione europea al piano di aiuti da 9 milioni di euro per il passaggio da gomma a rotaia del trasporto delle lastre di ferro in Friuli Venezia Giulia.

Le risorse per l’avvio del trasporto su ferro delle bramme – ufficialmente attivato nel luglio di quest’anno – sono state stanziate già a fine 2017 dalla Regione FVG in attesa delle autorizzazioni della Comunità europea, che doveva appunto riconoscere il contributo dopo averlo passato al vaglio della normativa comunitaria sugli aiuti di stato.

L’approvazione del Piano da parte dell’Antitrust UE è perciò un’ottima notizia. Un passaggio fondamentale per assicurare continuità a un progetto avviato dalla precedente Amministrazione regionale, proseguito da quella in carica, in collaborazione con tutti gli attori territoriali, non ultime le imprese.

Un percorso fondato sulla collaborazione dei soggetti pubblici e privati che Confindustria Udine ha sostenuto e seguito passo dopo passo, nella consapevolezza che questa soluzione logistica salvaguarda i legittimi interessi delle aziende coinvolte e al contempo garantisce maggiore sicurezza e tutela dell’ambiente.

Questo, peraltro, è soltanto un tassello, seppur importante, di un disegno complessivo che riguarda le infrastrutture, la logistica e i trasporti sul territorio friulano.

Con la Giunta regionale, e in particolare con l’assessore alle Infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti, è infatti in corso un positivo e costruttivo confronto per delineare un robusto ed efficiente asse logistico nord-sud sulla direttrice dei Consorzi industriali, che in provincia di Udine sono stati unificati sotto la regia unica del Cosef.

Una scelta, anche questa, fortemente sostenuta da Confindustria Udine, che potrà avere ricadute positive per l’intero comparto produttivo friulano.

Il Piccolo/Nordest Economia – 20/12/2018

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EasyJet: quattro nuovi voli dall’Italia e un training center a Milano

Quattro nuovi collegamenti da e per l’Italia e l’apertura del primo Training Center italiano per la formazione dei piloti, nelle vicinanze dell’aeroporto di Milano Malpensa: sono questi i punti principali del piano di espansione di easyJet in Italia per il prossimo anno. La compagnia ha annunciato l’avvio dei voli Genova-Amsterdam, Verona-Amsterdam, Alghero-Basilea e Roma Fiumicino-Nantes e l’inserimento, entro la fine del 2019 di due Airbus A321neo nella flotta di Milano Malpensa: più efficienti sia dal punto di vista operativo sia da quello ambientale, genereranno un aumento del 25% dei posti offerti su ciascun aeromobile.
Inoltre, entro ottobre 2019 sarà aperto il primo training center al di fuori del Regno Unito, una struttura all’avanguardia e fornita della tecnologia più innovativa del settore. Grazie alla partnership con CAE, a Milano Malpensa i piloti easyJet potranno usufruire di tre full flight simulator che riproducono fedelmente ogni dettaglio delle operazioni di volo, e di un simulatore fix based dedicato alle fasi di addestramento iniziale. Si tratta di simulatori di ultimissima generazione, tra cui il CAE 7000XR FFS. easyJet sarà inoltre cliente di lancio e prima compagnia aerea al mondo ad addestrare i piloti con il nuovo FTD CAE 600XR.
“Siamo felici di poter annunciare l’apertura del nostro primo Training Center Italiano nell’area di Milano Malpensa – ha dichiarato Daniele Grassini, Head of Training di easyJet -. Crediamo fortemente che la qualità della formazione vada di pari passo con l’innovazione. Con l’utilizzo di nuove tecnologie puntiamo a migliorare l’esperienza formativa ed a garantire standard di sicurezza sempre più elevati. Scegliere i migliori partner nel settore, come CAE, è fondamentale per assicurare ai nostri piloti un percorso formativo di assoluta eccellenza”.
Oltre ai piloti basati in Italia, il centro di Milano Malpensa sarà utilizzato da personale basato in tutta Europa, contribuendo a creare un importante indotto economico per il territorio lombardo. Nel corso dell’anno finanziario 2018, la compagnia ha reclutato 460 piloti – un record che dimostra come le operazioni di easyJet siano in continua espansione in Europa. Solo nello scorso anno la compagnia ha aggiunto al suo network le basi di Berlino Tegel e Bordeaux e, ad oggi, vola su oltre 1000 rotte, con una famiglia di circa 320 aeromobili Airbus. Nel luglio 2018 easyJet ha preso in consegna il primo di trenta aerei A321neo, che porteranno benefici a livello ambientale, di operazioni e di costi.
easyJet ha inoltre annunciato la nomina del nuovo Country manager per l’Italia: si tratta di Lorenzo Lagorio – presente in easyJet dal 2008 –  che guiderà le attività commerciali ed operative della compagnia in Italia, mercato in cui easyJet offre 21 milioni di posti su 236 rotte domestiche ed internazionali.

Trasporti-Italia.com – 20/12/2018

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Logistica: Zilli, subito aggregati interporti Trieste-Cervignano

Operazione entro 2018, obiettivo sistema con tutti soggetti Fvg

Il conferimento nel capitale di Interporto Trieste della partecipazione detenuta da Friulia in Interporto Cervignano, che sancisce di fatto un’aggregazione tra le due società retroportuali, sarà perfezionato entro l’anno.

Lo ha annunciato oggi l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, sottolineando come questo rappresenti “il primo passo di una più ampia azione di aggregazione delle realtà operanti nei settori della logistica e dell’interportualità in Friuli Venezia Giulia”.

“È preminente interesse della Regione – ha spiegato l’assessore – mettere a sistema in via definitiva l’insieme dei soggetti attivi in questo ambito”.

Infatti, oltre alle società di Trieste e Cervignano, operano sul territorio regionale anche la Stazioni doganali e aeroportuali di Gorizia (Sdag) e la Interporto-Centro ingrosso di Pordenone.

“L’amministrazione – ha sottolineato Zilli – ha già rappresentato a Friulia la necessità di veicolare a tutti i soggetti coinvolti l’indirizzo di aprire il capitale sociale di Interporto Trieste ad altri attori del settore quali, ad esempio, la Camera di Commercio industria artigianato e agricoltura (Cciaa) Pordenone-Udine e il Comune di Gorizia”.

“Questi stessi soggetti – ha detto l’assessore – potranno entrare a far parte della compagine sociale di Interporto Trieste attraverso un conferimento in denaro o con partecipazioni in società già costituite operanti nello stesso ambito, come la goriziana Sdag o l’Interporto di Pordenone”.

Zilli ha poi considerato “opportuno” che Friulia si adoperi quanto prima presso gli altri soci di Interporto Trieste (Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Cciaa Venezia Giulia, Comune di Trieste e Comune di Monrupino) affinché concedano “formalmente” alla stessa finanziaria regionale di esprimere gli organi societari di Interporto di Cervignano “al fine – ha concluso – di garantire la necessaria rappresentatività del territorio regionale nella governance della società”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 20/12/2018

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Maersk e MSC annunciano un’ulteriore ristrutturazione dei servizi di linea Asia-Europa/Med

19 Dicembre 2018

Confermate le toccate a Genova e Trieste. Un servizio, anziché due, a Gioia Tauro e La Spezia

Le compagnie di navigazione Maersk Line e Mediterranean Shipping Company (MSC), che sono partner nell’alleanza 2M, hanno annunciato oggi variazioni alla configurazione dei propri servizi che collegano l’Asia con l’Europa/Mediterraneo, modifiche che saranno introdotte a partire dal prossimo marzo con inizio dalla relazione westbound.

Nei dieci servizi complessivamente offerti verranno immesse ulteriori sei navi, ma la capacità di stiva settimanale messa in campo da Maersk e MSC non subirà variazioni in quanto verrà ridotta la velocità di navigazione delle portacontainer.

Maersk e MSC hanno spiegato che le nuove variazioni verranno introdotte per incrementare ulteriormente l’affidabilità delle schedule, minimizzando l’impatto di ritardi dovuti principalmente alla congestione nei porti e alle avverse condizioni meteomarine.

Rispetto alla precedente ristrutturazione di queste rotte, attuata lo scorso maggio, e relativamente agli scali in Italia dei collegamenti tra Asia e Mediterraneo, le navi delle due compagnie continueranno a toccare il porto di Genova con il servizio AE20/Dragon e il porto di Trieste (due volte) con il servizio AE12/Phoenix, mentre i porti di Gioia Tauro e La Spezia saranno serviti da una sola linea rispetto alle due precedenti, con il porto calabrese che sarà scalato dal servizio AE11/Jade e il porto ligure dal servizio AE20/Dragon.

InforMare – 19/12/2018

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Nogara-Mare, la Regione vince il ricorso al Tar

Vittoria su tutto il fronte della Regione del Veneto nella causa avanti il Tar con la società Autostrada Brescia- Verona-Vicenza-Padova, mandataria del Raggruppamento Temporaneo di Imprese che si era aggiudicata attraverso un project financing, nel 2013, la realizzazione della «Autostrada Regionale Medio Padana Nogara – Mare Adriatico» e del collegamento ad ovest con l’Autostrada A22 «del Brennero», la cui procedura era stata successivamente “archiviata” dalla stessa Regione.

Il progetto «Nogara Mare», collegamento autostradale tra la Bassa Veronese e la costa adriatica, avrebbe originariamente dovuto essere realizzato per un costo quantificato in circa 1,9 miliardi di euro, tutti a carico di privati, a eccezione di 50 milioni in capo alla Regione. L’intervento, a causa dei mutati scenari, sia economici sia di traffico, è stato oggetto negli ultimi anni di una lunga contrattazione tra la Regione e l’aggiudicatario privato e il progetto, come prevede la normativa regionale, è stato oggetto di verifica da parte di un apposito Comitato Scientifico.

L’aggiudicatario, nel 2017, ha chiesto, per procedere con la firma del contratto, al fine di garantire l’equilibrio economico – finanziario, un aumento del contributo pubblico, che avrebbe dovuto passare dai 50 milioni previsti nel bando nientemeno che a una cifra compresa tra 1,2 e 1,8 miliardi di euro. A fronte della risposta negativa della Giunta regionale, che aveva constata la mancanza di interesse alla conclusione del contratto originario, l’aggiudicatario ha proposto ricorso al Tar Veneto. Il tribunale tuttavia oggi ha dato pienamente ragione all’amministrazione regionale, tanto che ha affermato come la revisione del contratto avviata dalla Giunta regionale fosse stata non solo legittima ma «assai opportuna». In considerazione di ciò sono state respinte tutte le domande proposte dalla ricorrente compresa la richiesta di risarcimento danni che era stati quantificata per un importo superiore ai 200 milioni di euro.

L’Arena/Veneto – 19/12/2018

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Sicurezza stradale, Aci-Istat: diminuiscono incidenti, morti e feriti

Migliora la sicurezza stradale in Italia nel primo semestre del 2018. Le stime ACI-ISTAT evidenziano un calo, rispetto allo stesso periodo del 2017, sia di incidenti con lesioni (-3%), che di vittime (-8%) e feriti (-3%).

Dal 1° gennaio al 30 giugno scorso, gli incidenti sono stati 82.942 (in media, 460 al giorno: 19 ogni ora), hanno causato 1.480 morti (8 al giorno: 1 ogni 3 ore) e 116.560 feriti (645 al giorno: 27 ogni ora).  In autostrada si registra il calo più consistente delle vittime: -15,7%. Diminuzioni significative anche su strade urbane (-8,3%) ed extraurbane (-7%).

La diminuzione della mortalità registrata nel primo semestre 2018, riavvicina il dato nazionale all’obiettivo europeo di riduzione del 50% le vittime della strada entro il 2020.

L’analisi delle serie mensili degli ultimi 10 anni, elaborata da ACI, mostra però nel secondo semestre dell’anno, il numero dei decessi è, in media, più elevato del 13%rispetto a quello del primo semestre, mentre l’aumento del numero di incidenti e feriti si attesta sul 4%. Dati presumibilmente determinati dalla maggiore circolazione e da un più elevato tasso di riempimento dei veicoli nel periodo estivo.

Eccesso di velocità, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e uso del cellulare i “vizi” più ricorrenti al volante: nei primi sei mesi del 2018 le contravvenzioni elevate dalla Polizia Stradale per queste infrazioni sono state, rispettivamente: 255.809, 47.736 e 21.766.

Trasporti-Italia.com – 19/12/2018

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Treni nuovi in arrivo sulla Rovigo-Verona

L’annuncio dell’assessore De Berti: “Entreranno in funzione dal 7 gennaio”.

Treni nuovi in arrivo per la linea ferroviaria Verona-Rovigo. Dall’inizio del prossimo anno, sulla tratta saranno disponibili quattro nuovi treni regionali veloci. A darne l’annuncio è stata Elisa De Berti, assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti. “Dal prossimo 7 gennaio, sulla linea opereranno quattro nuovi treni regionali veloci. I quali, oltre a migliorare i tempi di percorrenza, avranno ricadute positive sulla qualità della vita di lavoratori e studenti”, spiega all’Arena di Verona.

Un’operazione che andrà a migliorare il servizio lungo una tratta che negli ultimi anni è balzata agli onori della cronaca per i disagi che i pendolari sono costretti a sopportare. Proprio qualche giorno fa la Verona-Rovigo è stata inserita tra le 10 peggiori linee d’Italia dal rapporto Pendolaria 2018 pubblicato da Legambiente.

La Voce di Rovigo.it – 19/12/2018

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