Sostenibilità: dal 1° gennaio 2019 stop alla circolazione di pullman e bus Euro 0

31 Dicembre 2018

A partire dal 1° gennaio 2019 su tutto il territorio nazionale è vietata la circolazione di veicoli a motore categorie M2 ed M3 alimentati a benzina o gasolio Euro 0, in applicazione del comma 232 della legge di Stabilità 2015.

Ad essere interessati sono i veicoli destinati al trasporto di persone aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente: per la maggior parte pullman e autobus pubblici.

Sono esclusi da tale divieto, a norma del decreto ministeriale 3 novembre 2016 (GU 293 del 16/12/2016) gli autobus classificati di interesse storico e collezionistico.

Secondo l’Asstra (associazione delle società ed enti del trasporto pubblico locale) l’età media degli autobus italiani ha sorpassato i 12 anni (12,2 anni) a fronte dei 6,9 anni della Germania, 7,9 della Francia, 7,7 del Regno Unito e 8 della Spagna. Un invecchiamento dei mezzi che si rispecchia sulla ripartizione per classi di emissione: il 33% dei mezzi è al di sotto di Euro 3; gli Euro 3 sono il 27%, gli Euro 5 rappresentano il 24%, residuale il resto (euro 6, elettrico, ecc.).

Con l’entrata in vigore del provvedimento si intende quindi non solo ridurre l’inquinamento atmosferico a tutela della salute pubblica ma allo stesso tempo realizzare quanto previsto dal Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per il rinnovo del parco autobus di Regioni e città metropolitane con mezzi a basso impatto.

Il Piano prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro nel periodo 2019-2033 (2,2 miliardi per le Regioni e 1,5 miliardi di euro per le Città metropolitane) per il ricambio del parco autobus di trasporto pubblico locale e regionale con vetture elettriche, a metano e a idrogeno.

Trasporti-Italia.com – 31/12/2018

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L’appello delle categorie a Trenitalia «Rivogliamo la Freccia diretta a Roma»

30 Dicembre 2018

Pozza (Camera di Commercio): «Continuo a ricevere proteste, dobbiamo muoverci. Per questo farò una raccolta firme»

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Era la Freccia Rossa non stop, partiva alle 6,18 da Mestre e fermava solo a Padova, prima di volare verso Roma Tiburtina. E alle 9,30, più realisticamente alle 9,45, ti consentiva di essere già nella capitale.

Adesso quel treno – dei desideri, lo definirebbero Conte e Celentano – non c’è più. Cancellato dal nuovo orario di Trenitalia, entrato in vigore lo scorso 10 dicembre, che ha portato al suo posto una Freccia Argento, che da Mestre parte alle 6,38, e ferma anche a Bologna e Firenze. Cosa sono 20 minuti? Di fronte all’eternità, nulla, meno di una goccia. Ma se si parla di Roma, ti cambia la vita. Per la Marca economica e produttiva, praticamente il treno perfetto. Uomini di affari della Marca, rappresentanti delle categorie, imprenditori, politici e sindacalisti te lo dicono in coro.

Magari lo è anche adesso, viste anche le fermate in più del Freccia Argento. «Certo non di passeggeri di queste zone», continua Pozza, «sono bastate i pochi giorni perché tutti si rendessero conto che arrivare a Roma alle 10,10 non sia la stessa cosa, in termini di tempo a disposizione per muoversi tra uffici, palazzi, ministeri. Se c’è un ritardo consistente, è giornata buttava via». Dicono che la rabbia, non solo nella categorie economiche, stia montando. A utilizzare il treno anche altre fasce sociali, non solo quelle di chi ha più contatti con Roma. Nel frattempo a Padova c’è stata una mozione in consiglio comunale, e c’è mobilitazione anche a Venezia. Si è mosso anche l’onorevole Zan (Pd), in modo trasversale con colleghi parlamentari veneti.

C’è chi vuole aggregare le petizioni degli utenti veneti, per chiedere al nuovo ad di Trenitalia, Gianfranco Battisti, di ripristinare l’antico orario e il treno senza fermate dopo Padova.

La Tribuna di Treviso – 30/12/2018

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Camion: traffico pesante in diminuzione sulle autostrade a settembre

28 Dicembre 2018

A settembre il traffico di veicoli pesanti in autostrada è diminuito dell’1,2%. Un’inversione di tendenza rispetto all’aumento registrato ad agosto. Considerando i primi nove mesi del 2018 il traffico di veicoli pesanti in autostrada è cresciuto del 2,5%.

Il traffico di veicoli pesanti in autostrada a settembre 2018 è diminuito dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2017. Si tratta di un dato in controtendenza rispetto all’aumento fatto registrare nel mese di agosto. Considerando i primi nove mesi del 2018 il traffico di veicoli pesanti in autostrada è cresciuto del 2,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in virtù degli aumenti fatti registrare nei mesi precedenti a settembre. I dati sull’andamento del traffico in autostrada sono elaborati da Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) e sono resi noti dal Centro Ricerche Continental Autocarro.

Trasporti-Italia.com – 28/12/2018

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Infrastrutture, manutenzione programmata Anas: a dicembre gare per 1,3 mld

La tornata di bandi di fine anno, che coinvolge l’intera rete viaria gestita da Anas (Gruppo Fs Italiane), riguarda appalti per l’affidamento di accordi quadro a livello nazionale per interventi di manutenzione programmata per oltre 1,3 miliardi di euro.

“Abbiamo completamente rinnovato la gestione delle infrastrutture stradali – ha dichiarato Massimo Simonini Amministratore delegato Anas – orientandola alla manutenzione programmata degli interventi seguendo logiche prestazionali. Il nostro obiettivo, condiviso con il Ministero delle Infrastrutture, è di intervenire prevenendo le criticità in modo da offrire agli utenti maggior sicurezza, continuità e qualità dei servizi. I bandi pubblicati in questi giorni sono infatti il risultato di un efficace processo di pianificazione degli investimenti e programmazione dei lavori”.

Questa settimana Anas pubblica due bandi sulla Gazzetta Ufficiale, del valore di 860 milioni di euro, che si uniscono a quello di 360 milioni di euro delle scorse settimane nell’ambito del piano #bastabuche e a quello da 90 milioni per interventi di manutenzione per l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’itinerario Catania-Gela, in Gazzetta Ufficiale agli inizi di dicembre.

In particolare, il  valore di 860 milioni di euro, è suddiviso in due bandi: il primo bando, pubblicato il 19 dicembre, con un valore di 440 milioni riguarda l’esecuzione di lavori per la protezione e il consolidamento di tutte le componenti del corpo stradale (su cui Anas già lo scorso anno ha investito 220 milioni di euro). In particolare, sono previsti interventi di realizzazione di opere di protezione e consolidamento del versante in frana a causa del dissesto idrogeologico, lavori di regimazione delle acque, sistemazioni idrauliche, lavori di risanamento profondo del rilevato, lavori di adeguamento e messa in sicurezza degli incroci a raso mediante la realizzazione di rotatorie, lavori di adeguamento plano altimetrico per il miglioramento della piattaforma stradale.

Il secondo bando, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 dicembre, con un 420 milioni di euro riguarda l’esecuzione di interventi di manutenzione programmata degli impianti tecnologici sulla rete stradale e autostradale nazionale. Gli interventi incrementeranno la sicurezza nelle gallerie, favoriranno l’innovazione tecnologica per un’infomobilità avanzata, il risparmio energetico, l’infrastrutturazione tecnologica e la digitalizzazione delle strade.

Nel 2017-2018 Anas ha investito 150 milioni euro per interventi di infrastrutturazione tecnologica, con lavori sugli impianti delle gallerie per incrementare i livelli di sicurezza e diminuire il consumo energetico (Piano Green Light), adeguamento dei sistemi antincendio, realizzazione di sistemi di videosorveglianza e monitoraggio nonché sistemi antieffrazione per scongiurare il problema dei furti dei conduttori in rame.

L’affidamento dei due appalti è stato avviato mediante procedura aperta per l’aggiudicazione di Accordi Quadro, strumento che garantisce la possibilità di avviare i lavori con la massima tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare ogni volta una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo, maggiore efficienza e qualità.

Trasporti-Italia.com – 28/12/2018

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Fine anno: Pizzimenti, riformate le politiche abitative

Autostrade, strade, porti, ferrovie e aeroporto al centro dell’attività

Se nel 2018 sono state riformate le politiche abitative, dando risposte concrete ai cittadini residenti in Friuli Venezia Giulia, il 2019 sarà l’anno di un provvedimento organico di riforma complessiva delle Ater. Lo ha evidenziato l’assessore Graziano Pizzimenti, ricordando l’attenzione riservata anche all’edilizia scolastica e universitaria.

Altro elemento qualificante, collegato alla più generale attenzione nei confronti delle famiglie, la norma che prevede importanti agevolazioni nel trasporto pubblico per gli studenti.

In tema di grandi infrastrutture, nel 2018 è stata avviata la gara per la cessione della maggioranza del pacchetto azionario dell’Aeroporto Fvg a soggetti privati, in un’ottica di rilancio. Ed è proseguito l’iter per la concessione ‘in house’ dell’autostrada.

Relativamente alla portualità, elemento vitale per lo sviluppo, per le realtà di Trieste, Porto Nogaro e Monfalcone sono stati previsti interventi finanziari per il 2019 e annualità successive per oltre 16 milioni di euro. In questo contesto è stato attivato il trasporto bramme su rotaia al porto di Monfalcone ai laminatori della zona industriale Aussa-Corno. Parallelamente proseguiranno le attività di dragaggi e il piano di gestione delle lagune.

Tra le novità del 2018 anche l’avvio, in settembre, del collegamento transfrontaliero Trieste-Lubiana, il prolungamento del collegamento transfrontaliero MICoTra Udine/Villaco (Carinzia) fino a Trieste, e l’inaugurazione della ferrovia turistica Sacile-Gemona, con annesso programma di passaggi di treni storici, in convenzione con la Fondazione FS.

In maggio, infine, sono stati avviati i lavori di realizzazione della banda ultra larga, con un investimento di oltre 100 milioni.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 28/12/2018

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Ambiente: pubblicato Piano d’azione per riduzione rumore

Per le strade provinciali, al via osservazioni cittadini

Ansa/Trentino A.A. – 28/12/2018

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Tunnel del Brennero, si dimette il commissario straordinario Facchin

«Per l’assenza di interesse del governo verso il progetto»

Ezio Facchin lascia l’incarico di commissario straordinario per promuovere le opere di accesso al tunnel del Brennero. Lo ha comunicato lo stesso Facchin con una nota in cui spiega che determinante per questa decisione è stata «l’assenza di interesse del governo verso i progetti di sviluppo delle tratte di accesso».

Si tratta, spiega il commissario che, con una nota al presidente del consiglio Conte, ha comunicato la sua rinuncia all’incarico, degli interventi «programmati fin dal 2003 per la realizzazione della nuova linea tra Fortezza e Ponte Gardena, in continuità con il nuovo tunnel del Brennero nonché delle circonvallazioni ferroviarie di Bolzano, Trento e Rovereto e de i nuovi accessi al nodo di Verona, per complessivi 85 chilometri di linea a doppio binario». Facchin, già presidente di Trentino Trasporti Spa, era stato nominato commissario proprio alla vigilia di Natale del 2015 su proposta del ministro Delrio e confermato con successivi decreti. La scadenza dell’incarico era prevista nel mese di marzo 2019.

Ricordando i risultati ottenuti durante la sua gestione, quali il progetto definitivo del lotto tra Fortezza e Ponte Gardena che verrà messo in appalto nel 2019, o la sottoscrizione del Protocollo per lo studio di fattibilità della circonvallazione di Trento, il commissario straordinario sottolinea di aver «recentemente presentato alla Regione Veneto ed al comune di Verona un piano per lo sviluppo del trasporto suburbano su ferro che potrebbe essere utilizzato dal 62% della popolazione della provincia».

«La mancanza di riscontro da parte del ministro, ma anche dell’area veneta» ha convinto Facchin «che i grandi progetti, ai quali si sta lavorando da oltre 20 anni, non rientrano nelle priorità del nuovo governo». «In effetti – si legge nella nota – il ministro non ha fornito indicazione leggibili su come proseguire i progetti del Brennero, per cui la rinuncia del commissario va letta anche come un esigenza di chiarezza nei confronti dei territori interessati dalle tratte di accesso al tunnel».

Trentino – 28/12/2018

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Logistica: danese Dfds e turca Ekol siglano accordo

27 Dicembre 2018

In aumento traffico Trieste-Istanbul. Per scalo giuliano +30%.

Dfds, la compagnia danese leader mondiale nel settore dei traghetti e la Ekol Logistics, la società di trasporti turca operante in Turchia e in Europa, hanno siglato un accordo per ampliare la loro collaborazione. La partnership, è scritto in una nota, che riguarda il trasporto marittimo di rimorchi tra gli scali portuali di Istanbul e Trieste, consentirà a Dfds di aumentare del 30% i volumi di traffico nel Mediterraneo. Per movimentare questi volumi aggiuntivi, Dfds amplierà anche le sue capacità terminalistiche.

“Sono molto lieto di poter annunciare di aver firmato un contratto per l’utilizzo di un terminal RoRo di recente costruzione a Yalova, a sud-est di Istanbul”, ha fatto sapere Peder Gellert, vicepresidente esecutivo e responsabile della divisione spedizioni di Dfds. “L’aggiunta dello scalo a Yalova – ha sottolineato – ci consente anche di raggiungere una copertura geografica più ampia per i nostri numerosi clienti a Istanbul e dintorni”.

La compagnia danese aumenterà anche la sua capacità marittima destinando ulteriori navi a questo mercato, tra cui due nuovi traghetti merci in consegna ad inizio 2019 e in costruzione in un cantiere in Cina e saranno in grado di trasportare fino a 450 rimorchi ciascuna.

“Grazie a questo nuovo accordo e all’aumento della capacità della flotta e della presenza nei porti, DFDS continuerà a sostenere le esportazioni tra Italia e Turchia e l’industria dei trasporti”, ha sottolineato dal canto suo Selcuk Boztepe, Senior Vice President e Responsabile della Business Unit DFDS Mediterraneo.

Ansa/Mare – 27/12/2018

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Porti: Venezia, primo rifornimento Gnl a nave spagnola

Guarda Costiera coordina operazioni, riparte a gennaio.

Si è conclusa ieri in tarda serata, presso la banchina Testata Marmi della Stazione Marittima del Porto di Venezia, la terza ed ultima fase delle operazioni di rifornimento di una nave con gas naturale liquefatto (Gnl). Lo rende noto la Capitaneria di Porto di Venezia. Le prime attività di trasferimento del gas nelle cisterne della nave “Hypatia de Alejandria”, costruita dal Cantiere Navale Visentini per la società spagnola Balearia e dotata di doppia alimentazione, gasolio e Gnl, sono iniziate il 13 dicembre per proseguire il 14 dicembre, dopo un processo autorizzativo portato avanti dalla Guardia Costiera, che ha coordinato appositi tavoli tecnici con i soggetti interessati tra cui l’Autorità di Sistema Portuale, Arpav., il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Servizio Chimici del porto, il Terminal Vtp, Venice Lng, promuovendo analisi congiunte delle procedure delle delicate operazioni di rifornimento, con valutazioni dei rischi e prescrizioni di sicurezza.

La “Hypatia de Alejandria” completerà a breve il protocollo delle prove in mare e lascerà il Porto di Venezia a gennaio, per entrare in servizio da febbraio; con una capacità di trasporto di circa 880 passeggeri e una velocità massima di 25 nodi, stocca il Gnl in due cisterne che permettono di operare per circa sette giorni, riducendo del 100% le emissioni di zolfo e di almeno del 40% quelle di anidride carbonica e ossido di azoto.

Ansa/Mare – 27/12/2018

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Oggi Consiglio straordinario su A22

Vacanze interrotte per gli eletti in Provincia: Fugatti relaziona sulla concessione

Insolita seduta del Consiglio provinciale nel bel mezzo delle vacanze natalizie. É pur vero che per tutto il mese di gennaio l’aula non ha in agenda neppure una seduta ma è comunque inusuale che il presidente Walter Kaswalder abbia deciso di convocare oggi il Consiglio a due giorni dal Natale.

La scelta è giustificata dall’attualità del tema, ovvero il rinnovo della concessione dell’A22 che, se pochi mesi fa veniva dato come cosa fatta, nelle ultime settimane appare invece molto aldilà dal venire. Ed ecco allora che il centrosinistra ha chiesto al governatore Maurizio Fugatti di relazionare all’aula sullo status quo della trattativa con Roma per il rinnovo ventennale. Non è un segreto che proprio Fugatti, dopo le ultime richieste romane formulate dal ministro dei trasporti Toninelli e del Cipe, si sia detto molto preoccupato sulla volontà di lasciare davvero ai territori la decisione ultima sugli investimenti. Fugatti ha detto che se Roma non dovesse cambiare rotta non è affatto escluso che si scelga la via della “gara”, togliendosi di fatto dalla scomoda posizione in angolo cui sembrano essere finite le due Province di Trento e di Bolzano. Il Cipe si troverà a fine gennaio e, secondo i bene informati, potrebbero esserci spazi di manovra per evitare la rottura delle trattative.

Con il ritorno in attività della politica riprendono fiato anche le proteste di chi contesta la decisione della giunta di ridurre i servizi legati all’accoglienza dei richiedenti asilo. Questa mattina in contemporanea con il Consiglio si terrà all’esterno un presidio sindacale cui partecipa anche Futura 2018.

Trentino – 27/12/2018

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