«Potenziare il traffico su rotaia in regione»

28 Novembre 2018

Documento delle Camere di Commercio di Trento, Bolzano e del Tirolo rivolto ai governatori

Le Camere di Commercio di Bolzano e di Trento insieme alla Camera dell’Economia del Tirolo hanno presentato ai Presidenti dei rispettivi territori le loro richieste in merito al potenziamento del traffico su rotaia. I tre Enti camerali hanno elaborato insieme un documento che raccoglie e propone gli interventi da realizzare nel breve, medio e lungo periodo per favorire lo spostamento del traffico da gomma a rotaia e così favorire lo sviluppo degli scambi commerciali. Incentivare lo spostamento del traffico merci dalla strada alla ferrovia – che risulta essere anche un obiettivo dell’Unione europea – è una grande sfida per il traffico transalpino e, anche se in futuro la capacità su binario potrà aumentare notevolmente grazie l’ultimazione della Galleria di base del Brennero, rimane la necessità urgente di sfruttare al meglio e da subito le infrastrutture ferroviarie presenti.

L’offerta dei rispettivi enti ferroviari statali, da una parte, e le differenti regolamentazioni nazionali, dall’altra, limitano, e in certi casi addirittura impediscono, un maggiore sviluppo del traffico su rotaia da parte degli operatori economici. Per questo i tre Enti camerali hanno predisposto congiuntamente un documento, elaborato in collaborazione con esperti del settore trasporti, che indica quali sono gli ambiti per i quali è indispensabile intervenire. Lo scopo è riuscire ad adattare le normative strutturali, organizzative e tariffarie, che regolano il traffico ferroviario internazionale e le infrastrutture esistenti, alle necessità dell’economia e delle imprese e che passano significativamente attraverso un aumento del volume dei trasporti su rotaia.

Trentino – 28/11/2018

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Camion: traffico in autostrada in crescita del 3%
 da gennaio ad agosto 2018

Il traffico di veicoli pesanti in autostrada nei primi otto mesi del 2018 in Italia è cresciuto del 3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Considerando solo il mese di agosto l’incremento è stato dello 0,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I dati sull’andamento del traffico in autostrada, elaborati da Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) e resi noti dal Centro Ricerche Continental Autocarro, mettono inoltre in evidenza che, mentre il traffico di veicoli pesanti è cresciuto, il traffico di veicoli leggeri in autostrada è calato dello 0,3% nei primi otto mesi del 2018. Nel solo mese di agosto la diminuzione del traffico di veicoli leggeri in autostrada è stata pari all’1,5% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Trasporti-Italia.com – 28/11/2018

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Intermodalità ferroviaria: ecco le misure del Freight Leaders Council per rilanciare la logistica

27 Novembre 2018

Abbattere le strozzature del sistema logistico italiano ingegnerizzando il processo intermodale attraverso maggiori investimenti da parte delle aziende, del gestore dell’infrastruttura e da parte dello Stato. Gli incentivi sono utili, ma non sufficienti: il trasporto intermodale ferroviario è l’unica modalità in declino (-0,8%, dati Confetra) nel primo semestre 2018 nonostante l’avvio del Ferrobonus. Il cambio di passo per attuare realmente lo switch dalla gomma al ferro, evidenziato anche nel contratto di Governo, passa attraverso diverse azioni tese ad annullare le molte anomalie che l’Italia della logistica intermodale continua a portarsi dietro nei confronti dei competitors europei e che frenano sia la domanda che l’offerta. In primis, il doppio macchinista, una misura tecnicamente non più giustificata, superata altrove, che in Italia gonfia i costi degli operatori intermodali. Occorre velocizzare il piano di adeguamento della rete e dei terminal per la circolazione di treni più lunghi e pesanti: in Europa lo standard tecnico è 750 metri e 2000 tonnellate, mentre in Italia i treni raggiungono a mala pena i 600 metri e le 1600 tonnellate. Inoltre, non sono più rimandabili i potenziamenti dei raccordi portuali e interportuali: oggi la maggior parte dei traffici nei porti viaggiano su gomma. Occorre anche procedere nell’attuazione completa della riforma portuale con l’attivazione dello sportello unico, dare impulso alla digitalizzazione dei processi, dei documenti e delle connessioni tra operatori della supply chain. Prevedere misure in grado di elevare l’appeal della rotaia per il mondo dell’autotrasporto come per esempio la riduzione del bollo ai Tir che fanno combinato e l’introduzione di speciali deroghe nel calendario dei divieti per la circolazione dei mezzi pesanti. Insomma, un patto per l’intermodalità tra strada e rotaia nel segno della maggiore sostenibilità (sia economica che ambientale) del sistema dei trasporti nel nostro Paese.

È quanto emerge dal Quaderno 27 “Intermodalità ferroviaria, un’occasione per crescere”presentato oggi dal Freight Leaders Council nell’ambito di un convegno organizzato a Roma presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla presenza del Viceministro Edoardo Rixi. Il documento, coordinato dall’associazione che raggruppa i maggiori operatori logistici guidata da Antonio Malvestio, nasce dal lavoro congiunto con Anita, Confcommercio, Direzione generale per il Trasporto stradale e l’intermodalità del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Fercargo, Mercitalia, RFI Terminali Italia, Università̀ di Roma Tor Vergata con il contributo del prof. Pierluigi Coppola e UIR.

“L’intermodalità ferroviaria è morta più̀ di una volta – ha dichiarato il presidente del Freight Leaders Council, Antonio Malvestio- Ora che, grazie ad aiuti e ad azioni ad hoc, sta lentamente risorgendo, si deve tener conto dell’innovazione e dell’ingegnerizzazione dei processi. E notiamo che ci vuol poco a regredire come appena successo. Non servono rivoluzioni: basterebbe accelerare su progetti come quello dell’alta velocità delle merci, dare certezza agli imprenditori sul piano degli incentivi e della realizzazione delle infrastrutture necessarie a sbloccare i colli di bottiglia evidenziati nel nostro Quaderno.”

Lo split modale in Italia resta tra i più bassi in Europa. Secondo Eurostat nel nostro Paese solo il 13% delle merci viaggia su rotaia (un dato ritenuto gonfiato dagli operatori del settore), mente la media europea supera il 18% con la Germania al 19,3%. Il Libro Bianco della Commissione europea prevede entro il 2030 il trasferimento del 30% del trasporto stradale alla rotaia sulle percorrenze superiori ai 300 chilometri. Un obiettivo ancora molto lontano per l’Italia soprattutto per le carenze di tipo normativo, organizzativo e infrastrutturale. Inoltre, persiste ancora una scarsa attenzione alle problematiche ambientali connesse al trasporto stradale delle merci: non si considerano a sufficienza, infatti, la CO2 prodotta dai motori, le polveri sottili emesse e l’inquinamento acustico.

Trasporti-Italia.com – 27/11/2018

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ACI World: rallentano a luglio i passeggeri, soprattutto internazionali

26 Novembre 2018

Crescita dei passeggeri del 5,4% a luglio 2018 rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, in lieve rallentamento rispetto all’aumento del 6,6% registrato a giugno. Lo rivelano i dati di ACI World, il consiglio degli aeroporti mondiali, che indicano anche un incremento del 3,2% per le merci, in aumento rispetto al +2,3% di giugno. “L’industria globale del trasporto aereo ha riportato forti risultati nel 2017 – ha sottolineato Angela Gittens, direttore generale di ACI World -. Anche se i dati del 2018 fino al mese di luglio restano robusti, sarà difficile quest’anno ottenere i risultati dell’anno passato. Inoltre, è chiaro che le tensioni commerciali nel mondo stanno avendo ripercussioni sulle esportazioni globali. Il traffico passeggeri internazionale, che ha beneficiato di uno slancio significativo all’inizio dell’anno, a luglio ha iniziato a rallentare”.
Nel dettaglio, il traffico passeggeri internazionale a luglio è salito del 5,8% mentre quello domestico del 5,1%: i due mercati quindi si trovano praticamente allo stesso livello. Nei primi sette mesi dell’anno il traffico internazionale è salito del 7% e quello nazionale del 5,8%. I principali mercati, Asia Pacifico, Europa e Nord America a luglio sono cresciuti rispettivamente del 5,9%, del 5,1% e del 5%. Il Medio Oriente, che dall’inizio dell’anno ha mostrato segni di calo, da giugno sta recuperando e a luglio ha riportato un +6,9%, dopo un +8,5% di giugno. Infine, l’America Latina ha riportato un rialzo del 4,8% dopo il lieve rallentamento di giugno (+2,7%).

Trasporti-Italia.com – 26/11/2018

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Doccia gelata nel parere dell’authority dei trasporti

25 Novembre 2018

Ancora una doccia gelata per i soci dell’A22 nel percorso verso l’affidamento della gestione alla nuova società in house BrennerCorridor.

Ancora una doccia gelata per i soci dell’A22 nel percorso verso l’affidamento della gestione alla nuova società in house BrennerCorridor. Alla trattativa difficile con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli si è aggiunto il parere che l’Autorità di regolazione dei trasporti (presidente Andrea Camanzi) ha inviato al ministero sull’ «Accordo di cooperazione tra Amministrazioni aggiudicatrici» relativo alla tratta autostradale della A22. Il documento firmato da Camanzi è una rosa piena di spine, che chiede di riscrivere parti importanti dell’accordo che lo Stato e i soci locali dovrebbero firmare. Tra i nodi, le tariffe e la finanziabilità di 800 milioni di opere previste sui territori, di cui 200 in Alto Adige e 200 in Trentino. Lo scenario è molto diverso da quello immaginato negli scorsi anni. Tra Stato forte nella governance e investimenti sotto la lente Roma sta alzando l’asticella al punto da provocare la rottura con i territori e mettere a gara la concessione? «Resto ottimista. Nella fase finale delle trattative è naturale che arrivino i nodi», rassicura il presidente Arno Kompatscher. Ma il documento dell’authority ha aggiunto preoccupazioni. Sul tema degli investimenti, c’è il nodo di 800 milioni di opere per la viabilità ordinaria funzionale di cui hanno discusso di recente i governatori con Toninelli. Su un piano di investimenti trentennale di 4,4 miliardi, il nodo è la finanziabilità di 800 milioni di opere che, spiega Kompatscher, non verrebbero realizzate direttamente dalla A22, ma dai territori. Il ministero nei giorni scorsi ha sottolineato che sugli 800 milioni l’ammissibilità in tariffa non dipende dal dicastero, ma è demandata all’autonoma valutazione dell’Art (Autorità di regolazione dei trasporti, ndr), quale regolatore indipendente». E ora l’Art nel parere scrive che la bozza di accordo «non fornisce sufficienti elementi per comprendere se gli interventi citati riguardino investimenti effettuati dal concessionario in asset reversibili ovvero in asset non reversibili, ma strettamente necessari alle attività autostradali. Solo ove fossero integrati tali presupposti, i relativi investimenti potrebbero essere ammessi in tariffa». Sottolinea Kompatscher: «Le tariffe devono finanziare tutte le opere concordate. Le Province oltre a Trento hanno minacciato battaglia come noi». Bocciato anche il metodo di calcolo adottato per le tariffe: invece di un aumento medio annuo proposto dell’1,03% la Art indica lo 0,55%. Da questo accordo dipende la nuova viabilità di Bolzano. Il piano degli investimenti diretti della A22 prevede, tra l’altro, lo spostamento in tunnel dell’A22.

Trentino – 25/11/2018

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Pedemontana, slitta ancora l’apertura del primo tratto. La Finanza chiede le carte

24 Novembre 2018

Lavori al 55%, da demolire due aree di servizio lungo la A27. Il capo-progetto: «La strada è pronta, ritardi burocratici»

di Martina Zambon

L’orizzonte di avanzamento della superstrada Pedemontana si allunga un po’. E il mese cruciale sarà il prossimo febbraio. Per allora si potrebbe arrivare al dissequestro «operativo» della galleria di Malo e anche all’apertura del primo tratto fra Thiene e Breganze. È saltata, infatti, la data del 4 dicembre fissata dalla Regione per il taglio del nastro. A spiegare il perché dello slittamento è l’ingegner Elisabetta Pellegrini a capo della Struttura di progetto: «Il tratto, dal punto di vista tecnico, è pronto da tempo. Ciò che sta andando per le lunghe, più di quanto ci si aspettasse, è la partita burocratico-amministrativa e informatica. In pratica, il concessionario deve essere accolto in Aiscat, l’associazione dei gestori autostradali e i sistemi di pedaggio devono essere integrati non solo con la rete autostradale italiana ma anche europea, lo stesso vale per Telepass ed Europass. Per i prossimi tratti come la Breganze-Bassano sarà tutto molto più veloce».

I fronti

I fronti aperti per la superstrada continuano ad essere molteplici. Ad esempio, c’è la partita su cui è recentemente arrivato l’ok dalla conferenza di servizio, per la demolizione delle aree di servizio sulla A27 Piave est e ovest. Le due aree di servizio si trovano esattamente sull’innesto con la Pedemontana che si articolerà in una serie di svincoli intrecciati. Così le aree di servizio verranno ricostruite un po’ più a sud e prenderanno il nome di Sile est e Sile ovest. Più complesso, invece, l’innesto con l’A4 all’altezza di Montecchio Maggiore che incrocia anche il tracciato della Tav. «Stiamo lavorando nell’ottica di ridurre tempi e costi dei tre cantieri che insisteranno sullo stesso punto – spiega Pellegrini – ma per essere preparati il progetto della superstrada prevede anche l’apertura in autonomia dell’intera tratta, con un ingresso a Spresiano e uno a Montecchio. Ovviamente stiamo lavorando a spron battuto anche sugli innesti».

I soldi

A oggi, su un totale di 2.258 milioni di euro, è stato speso il 55% circa, con un ordine di grandezza di circa trenta milioni al mese nel 2018. Rimangono da spendere circa 1.250 milioni nei prossimi due anni. Il 95% degli espropri sarà concluso entro dicembre (a oggi è pari all’83%). Resta la partita della galleria di Malo parzialmente dissequestrata dopo l’incidente mortale del 2016. «Contiamo di arrivare alla ripresa dei lavori e quindi al dissequestro totale – continua l’ingegnere – per febbraio». La galleria lunga 6 km continuerà ad essere la spada di Damocle sul rispetto dei tempi ma la scelta è di procedere con estrema cautela e in assoluta sicurezza. Il cronoprogramma presume di chiudere il 2019 con una spesa pari a 600 milioni circa (circa 50 al mese), e fissa settembre 2020 come conclusione dei lavori.

La perquisizione

Infine, anche Pedemontana è finita nell’inchiesta Grande Tagliamento sui cartelli di imprese a Nordest. Ieri pomeriggio la Guardia di Finanza di Gorizia ha perquisito gli uffici della Struttura di progetto, al quarto piano del palazzo Grandi stazioni a Venezia. «Da parte nostra, che siamo comunque indicati come parte offesa – spiega Pellegrini – massima collaborazione, tanto più che la Pedemontana non ha visto nessuna gara se non quella per il concessionario. Immagino che la Finanza sia interessata alle ditte cui è stato affidato in subappalto il 30% dei lavori come da norma». Quanto all’altra maxi inchiesta, quella sui rifiuti pericolosi usati come sottofondi autostradale Pellegrini spiega: «Essendo tutta in trincea, la superstrada ha il problema opposto, lo scavo di prezioso materiale da valorizzare». E sul protocollo anticorruzione firmato anche da Matteo Salvini si segnala una ditta indicata dalla prefettura di Roma già allontanata e sanzionata.

Corriere del Veneto – 24/11/2018

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Autostrada A22, Bolzano vuole portare il limite a 100 km all’ora: «Si inquina meno»

Velocità ridotta, meno emissioni: ha funzionato la sperimentazione fra Egna/Ora e il confine tra le due Province autonome. E adesso è pressing sul ministero

di Luigi Ruggera

Ora è ufficiale: riducendo la velocità delle auto si abbassa anche l’inquinamento. È infatti questo l’esito del progetto pilota BrennerLec, condotto sull’A22 nel tratto fra il casello di Egna/Ora e il confine fra Alto Adige e Trentino con un limite di velocità abbassato a 100 chilometri orari. L’abbassamento del limite, in base ai primi risultati, ha portato ad una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto. Grazie a questo risultato, ora Comune di Bolzano e Provincia possono rilanciare la richiesta, da avanzare al ministero, di far abbassare il limite nel tratto di attraversamento del capoluogo. «Si tratta di una proposta che avevamo già avanzato — ricorda il sindaco Renzo Caramaschi — ed ora che ci sono delle ulteriori conferme scientifiche alla validità di questa idea, la rilanceremo. Noi non abbiamo la competenza di modificare i limiti di velocità ma chiederemo all’A22 di farsi portavoce di questa richiesta al ministero». Per ridurre la velocità ai fini ambientali lungo l’autostrada del Brennero è infatti necessaria una direttiva del ministero dei trasporti, la cui emanazione è stata più volte chiesta anche dal consiglio provinciale e dal presidente della Provincia Arno Kompatscher. «Non si tratta solo di rispettare le direttive Ue e le norme ambientali, in primo luogo abbiamo l’obbligo di agire per tutelare la salute dei cittadini» commenta al riguardo l’assessore provinciale all’ambiente Richard Theiner.

Il provvedimento e gli effetti

Il provvedimento BrennerLec (che, come si ricorderà, è opposto a quello che nelle settimane scorse aveva avanzato la Lega, attraverso il presidente della commissione Trasporti alla Camera, Alessandro Morelli, cioè di alzare l’asticella a 150 km/h) sta dunque producendo effetti concreti sulla qualità dell’aria vicino all’autostrada, come emerge dai primi dati. In base ai rilevamenti, la riduzione della velocità media di 15 km/h (ora è di circa 110 km/h) ha prodotto un calo del 10% della concentrazione media di No2 a bordo autostrada. Questo consente di stimare che viaggiando a 100 km/h invece che a 130 km/h, i consumi si potrebbero ridurre fino al 30% e le emissioni di ossidi di azoto mediamente del 25%.I tecnici dell’Agenzia provinciale per l’ambiente spiegano che, superati gli 80 chilometri orari, ogni chilometro orario in meno porta un beneficio alla qualità dell’aria, perché si riducono le emissioni inquinanti, e si riducono i consumi. I tecnici dell’Agenzia ricordano che «con il buon senso e la buona volontà tutti possono contribuire ad ottenere risultati importanti». Al momento attuale, dopo la prima fase di test, nel progetto BrennerLec si stanno testando varie modalità di velocità e varie tipologie di segnalazione della velocità.

Gli auspici

L’Agenzia provinciale per l’ambiente auspica che il progetto possa dare un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria fissati dalla giunta provinciale con il Programma No2. Il progetto BrennerLec, che è cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Life, sta dunque fornendo dati molto utili. L’obiettivo è di ridurre le code nelle situazioni di traffico intenso e migliorare la qualità dell’aria in condizioni di traffico normale, puntando a un traffico di transito più rispettoso della salute della popolazione residente. Da segnalare infine che sta per partire anche la campagna informativa «Alza il piede dal gas! Per un’aria migliore», promossa proprio dall’Agenzia provinciale per l’ambiente per sensibilizzare gli automobilisti a ridurre la velocità e contribuire al contenimento dell’inquinamento atmosferico. La campagna informativa prenderà il via dopodomani. Si tratta di un appello, tramite manifesti e spot radiofonici, rivolto a coloro che utilizzano l’A22 per raggiungere l’Alto Adige.

Corriere del Veneto/Economia – 24/11/2018

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Una pista ciclabile affacciata sulla laguna tra le più lunghe d’Europa

23 Novembre 2018

Sarà interessata via Pordelio a Cavallino-Treporti. Martedì la presentazione del progetto

Cavallino-Treporti, prima spiaggia del Veneto e seconda d’Italia con 6.310.266 presenze nel 2017 spalmate nei 13 chilometri di costa, ora punta ad un nuovo primato per il turismo sostenibile: la pista ciclopedonale affacciata sulla laguna di Venezia fra le più lunghe in Europa. Il sindaco Roberta Nesto presenterà martedì sera il progetto della nuova di via Pordelio, della lunghezza di circa 7 chilometri, 5 dei quali saranno realizzati a sbalzo sull’acqua.

A sbalzo sulla laguna

Un’opera del valore di 12 milioni di euro, che riqualificherà tutta via Pordelio adeguando e mettendo in sicurezza l’importantissimo asse viario del litorale, collegando Cavallino a Ca’ Savio, sino a Punta Sabbioni. Il nuovo percorso consentirà di pedalare o passeggiare godendosi la vista mozzafiato della laguna veneziana, aggiungendo un altro tassello ai percorsi cicloturistici di Cavallino-Treporti, con l’obiettivo di mettere in connessione tutto il territorio per oltre 40 chilometri.

La struttura

La nuova struttura, studiata per integrarsi con l’ambiente, valorizzerà quindi lo splendido scenario lagunare offrendo a residenti ed ospiti di Cavallino-Treporti un percorso panoramico unico che immergerà il viaggiatore nella natura, quasi a toccare la laguna, le sue peculiarità, le sue barene, la flora e la fauna. Le infrastrutture dovranno servire anche allo sviluppo economico di tutto il territorio, collegandosi con le attività tradizionali, puntando alla nascita di start up e di nuovi servizi, e con il turismo, la maggior risorsa produttiva, che deve diventare sempre più trasversale a tutti i settori per un miglioramento diffuso di tutta Cavallino-Treporti.

Venezia Today – 23/11/2018

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Un fondo per il rinnovo veicoli nella Legge di Bilancio 2019: soddisfazione di Conftrasporto

Un fondo per rinnovare il parco dei veicoli utilizzati a scopi commerciali. Lo prevede un emendamento contenuto nella manovra di bilancio, che  appunto l’istituzione di un fondo per lo svecchiamento del parco circolante, un incentivo che consentirà alle imprese di autotrasporto di sostituire i mezzi più inquinanti con veicoli più sostenibili.

“Bene l’emendamento sul fondo per il rinnovo dei mezzi commerciali – scrive Conftrasporto-Conftcommercio”.

“Conftrasporto ha più volte sostenuto la necessità di avviare meccanismi premianti per chi investe nel rinnovo veicolare – spiega il vicepresidente di Conftrasporto e di Confcommercio Paolo Uggè – Le ragioni sono evidenti esigenze di salvaguardia ambientale, da un lato, ed altrettanto evidenti esigenze di far viaggiare le merci dall’altro senza ostacolarne la libera circolazione con misure  penalizzanti, come sta avvenendo ad esempio nel Bacino Padano. Ben venga, quindi, il fondo inserito nella manovra, che accogliamo ovviamente con favore. L’auspicio è che, oltre alle misure ad hoc, si arrivi a una più complessiva politica di incentivi per coloro che utilizzano mezzi meno inquinanti”.

Trasporti-Italia.com – 23/11/2018

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Camion: cresce il trasporto merci su gomma nell’Europa centro-orientale

Il trasporto merci su gomma è cresciuto significativamente tra il 2016 e il 2017 in diversi Paesi dell’Europa centro-orientale. Secondo nuovi dati Eurostat, resi pubblici oggi, gli aumenti maggiori nell’Unione europea si sono registrati in Lituania (+26,2%), seguita da Cipro (+17,5 %), Grecia (+ 15,5 %) e Polonia (+15,3 %), mentre i cali maggiori sono stati segnalati in Belgio (-13,4 %), Repubblica Ceca (-12 %) ed Estonia (-7,8%).

A livello Ue, il trasporto merci su gomma è salito del 4,5% tra il 2016 e il 2017, ma in modo molto più marcato, +11,8%, se si prende in considerazione il periodo 2013-2017, ha sottolineato l’Ufficio statistico della Ue.
Nel 2017, rivelano dati Eurostat, la Polonia, con una percentuale totale del 18%, è stato il Paese Ue che ha prodotto la quantità più elevata di trasporto merci su gomma, calcolato in tonnellate-chilometro, seguita da Germania (16%), Spagna (12%), Francia (9%), Regno Unito (8%) e Italia (6%).

Trasporti-Italia.com – 23/11/2018

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