Innsbruck-Malles, 7 nuovi treni in arrivo

19 Ottobre 2018

Ammodernare la rete ferroviaria altoatesina, migliorandone i collegamenti transfrontalieri con un occhio alla mobilità sostenibile. Questo l’obiettivo della Giunta provinciale, che il 19 ottobre dà il via libera allo stanziamento di 67,63 milioni di euro per acquistare 7 nuovi treni da circa 270 posti a sedere ciascuno. Parte di questo finanziamento sarà inoltre destinato ai lavori di adeguamento alla linea ferroviaria della Val Venosta, che consistono nell’adattamento della galleria Josefsberg e nell’allestimento e adeguamento della flotta attualmente in dotazione per il servizio lungo la Merano-Malles.

«Il modello operativo prevede la necessità di 25 treni attrezzati con tre sistemi di propulsione in aggiunta ai convogli già in funzione. La Provincia di Bolzano, tramite STA, ne acquisterà altri 7 tramite un bando di gara che sarà pubblicato già nella giornata di oggi sul portale web dall’Agenzia appalti» spiega l’assessore provinciale alla mobilità.

«Grazie a questo investimento – sottolinea il presidente della Provincia – sarà possibile garantire collegamenti diretti fra Innsbruck e Malles, migliorando in maniera sensibile il collegamento transfrontaliero su rotaia». Prevista infatti anche la circolazione, nel futuro, dei 6 nuovi treni acquistati da Land Tirolo – che nel 2013 aveva sottoscritto con la Provincia di Bolzano un’intesa per migliorare i collegamenti ferroviari e già nell’anno successivo avevano previsto due collegamenti diretti, in entrambe le direzioni, tra Bolzano e Innsbruck. Secondo il nuovo modello orario, che entrerà in vigore dal 2021, l’elettrificazione della Linea della Val Venosta renderà possibile il cadenzamento orario nel tratte Malles-Bolzano-Innsbruck e lungo la linea Fortezza-San Candido-Lienz. Tutto il progetto di mobilità provinciale su rotaia verrà invece completato quando entrerà in funzione la variante della Val di Riga, che permetterà di muoversi direttamente tra Malles, Bolzano, Fortezza, San Candido e Lienz.

Nella giornata del 19 ottobre verrà pubblicato il bando di gara.

Alto Adige Innovazione – 19/10/2018

© Riproduzione riservata

Ryanair: nuove rotte da Milano e Treviso

18 Ottobre 2018

Ryanair  ha annunciato l’avvio di tre nuove rotte dall’Italia come parte della programmazione per l’estate 2019.
Sarà operata dal prossimo mese di aprile la nuova rotta da Treviso a Porto, con frequenza di due voli a settimana. Va ad aggiungersi alle nuove rotte già annunciate in partenza dall’aeroporto veneto per Bordeaux, Fez, Manchester, Praga, Siviglia e Vilnius.
Da luglio 2019 via anche a due nuove rotte da Milano Bergamo e da Milano Malpensa verso Heraklion, entrambe con una frequenza di due voli a settimana.

Trasporti-Italia.com – 18/10/2018

© Riproduzione riservata

Mobilità, pubblicato il rapporto Censis-Michelin: il 65,4% degli italiani utilizza l’auto

L’auto resta il punto fermo della mobilità degli italiani. È quanto emerge dal “Rapporto Censis-Michelin sulla mobilità degli italiani”, presentato a Roma da Francesco Maietta, Responsabile dell’Area Politiche sociali del Censis.

Il 65,4% degli italiani utilizza l’automobile per i propri spostamenti: sono 27 milioni, con un incremento del 17,4% rispetto al 2001. Nel lungo periodo si riduce il ricorso al trasporto pubblico (-20,3% dal 2001), alla moto (-45,7%), alla bicicletta (-10,4%) e la quota di persone che si spostano a piedi (-23,6%).

Gli spostamenti casa-lavoro incidono molto sul primato dell’automobile. Nel giorno feriale medio, 11,4 milioni di persone percorrono fino a un massimo di 2 km di spostamento. 1,2 milioni di italiani sono “pendolarissimi”, percorrono cioè oltre 50 km al giorno, 9,7 milioni percorrono invece tra 10 e 50 km, e 19 milioni tra 2 e 10 km.

Cresce anche la mobilità per il tempo libero: pesa per il 34,8% degli spostamenti (+2,1% tra il 2008 e il 2016), per il 36,7% si tratta di spostamenti per ragioni di studio o di lavoro (+0,8%), per il 28,5% per la gestione familiare (-2,9%). La quota di mobilità per il tempo libero cresce molto in ambito urbano e anche negli spostamenti extraurbani.

Dal rapporto emerge poi che la sicurezza alla guida è ciò che sta più a cuore ai guidatori. A garantirla anche l’uso di tecnologie apposite come quelle che evitino le collisioni, aiutino a guidare in situazioni pericolose e monitorino lo stato di salute del guidatore.

La guida autonoma invece non rassicura. Il 47,8% degli italiani è contrario, il 30,4% favorevole e il 21,8% indifferente. Tra i contrari, il 35,7% pensa che solo una persona alla guida sia una vera garanzia di maggiore sicurezza. Solo il 10,5% dei favorevoli crede che la guida automatica darà maggiore sicurezza. Il no all’auto senza autista dipende proprio dalla convinzione che non innalzerà gli standard di sicurezza.

I garanti di viaggi sicuri sono poi freni e pneumatici. Prima di iniziare un viaggio i componenti dell’auto a cui si presta maggiore attenzione sono per il 71,7% i freni, per il 64,7% gli pneumatici, poi l’olio del motore (36,2%), le cinture di sicurezza e l’airbag (30,1%), l’acqua del radiatore (22%), il funzionamento delle luci (18,5%) e la frizione (10,7%).

A discutere il documento Simone Miatton, Presidente e Amministratore Delegato di Michelin Italia, Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, Roberto Sgalla, Direttore Centrale Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e Reparti Speciali Polizia di Stato, Giulio Salvadori, Direttore Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione Ania, Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, e Renzo Servadei, Segretario Generale di Federpneus.

Trasporti-Italia.com – 18/10/2018

©  Riproduzione riservata

Traffico: a settembre cresce del 12% il flusso dei camion sulle strade Anas

16 Ottobre 2018

Traffico in crescita a settembre 2018, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, sul campione della rete stradale e autostradale di oltre 27 mila km gestita da Anas (Gruppo FS Italiane). L’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) dell’Osservatorio del Traffico ha infatti registrato un +3%. Flessione fisiologica del 4% a paragone con agosto 2018, mese soggetto a flussi di elevato traffico estivo.

Scomponendo le percentuali all’interno delle macro-aree, i dati di traffico dei veicoli totali sono così distribuiti: il confronto con settembre 2017 mostra un aumento del traffico su tutto il territorio: +3% al Nord, +2% al Centro, +4% al Sud e in Sardegna, +1% in Sicilia.

Rispetto al mese precedente, settembre registra il fenomeno dei rientri dalle vacanze che determina un aumento dei flussi soprattutto al Nord (+4%) e al Centro (+2%); al contrario, al Sud e sulle isole maggiori, Sicilia e Sardegna, caratterizzate da un’alta incidenza dei flussi di traffico del periodo estivo, si ha una flessione rispettivamente del 15%, 12% e 2%.

Settembre, dopo i blocchi del mese di agosto, segna la crescita nel segmento dei mezzi pesanti con un +12%, con un picco del 17% al Nord e del 13% al Centro. Seguono con un +10% il Sud, la Sicilia e la Sardegna.

Diminuisce, al contrario, dell’1% il traffico pesante rispetto a settembre 2017 su tutta la rete, ma cresce al Sud (+2%) e in Sardegna (+6%).

Il massimo volume giornaliero è stato rilevato sul Grande Raccordo Anulare di Roma giovedì 27 settembre con un passaggio di 162.567 veicoli totali. Il medesimo giorno il GRA è anche la strada con il maggior passaggio di mezzi pesanti, 9.337.

Trasporti-Italia.com – 16/10/2018

©  Riproduzione riservata

Provincia autonoma di Bolzano, via libera al progetto tram

Via libera al progetto del tram a Bolzano. Approvato dalla giunta provinciale l’accordo di programma tra Provincia e Comune. Il tram collegherà stazione e Ponte Adige attraversando la città con un percorso che passa per corso Libertà, viale Druso e l’Ospedale, possibile il prolungamento verso l’Oltradige. La tratta coperta dal tram avrà una lunghezza di circa 7 km, le fermate saranno 17, mentre i convogli saranno lunghi almeno 8 metri.

L’accordo, che sarà firmato da Provincia, Comune, STA e SASA, fissa tutto l’iter che dovrà essere seguito per giungere alla realizzazione dell’opera e suddivide compiti e finanziamento tra i vari soggetti coinvolti. Tutta la fase di progettazione dell’opera sarà gestita da STA (Strutture trasporto Alto Adige), società in-house della Provincia, la quale avrà anche il compito di preparare il piano economico-finanziario e il cronoprogramma degli interventi. STA gestirà anche l’infrastruttura, compreso l’acquisto del materiale rotabile che sarà messo a disposizione di SASA.

Per quanto riguarda i costi, l’investimento totale per il tram sarà di 120 milioni di euro, e al netto di tutti i contributi statali ed europei, la suddivisione sarà equa: 50% a carico della Provincia, 50% a carico del Comune di Bolzano.

Tutta l’operazione sarà coordinata su due livelli: il primo è rappresentato da un comitato di indirizzo formato da presidente della Provincia, sindaco del capoluogo e presidenti di STA e SASA, mentre il secondo è rappresentato da una direzione di progetto all’interno di STA affiancata da un comitato consultivo di tecnici espressione di tutti gli attori in gioco con la possibilità di ricorrere anche ad esperti esterni.

“Il tram è uno dei progetti fondamentali per la città capoluogo – ha spiegato il presidente della Provincia – ed è uno dei pilastri dell’Agenda Bolzano che punta a migliorare in maniera decisiva la viabilità cittadina e non solo. Grazie al tram, in futuro tutta l’offerta del trasporto pubblico locale risulterà potenziata, in maniera particolare per quanto riguarda la rotaia, così come previsto dal piano provinciale della mobilità”.

Trasporti-Italia.com – 16/10/2018

© Riproduzione riservata

ACI Europe: passeggeri in crescita, cargo in stallo

Passeggeri in crescita del 5,1% ad agosto sugli aeroporti rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche se l’incremento è stato maggiore rispetto a luglio (+4,8%) i dati di agosto – sottolinea ACI Europe in una nota – confermano una decelerazione della crescita rispetto al primo semestre dell’anno, quando era stato registrato un +6,7%. Nel dettaglio, i passeggeri sugli scali non Ue sono aumentati del 6,7% mentre in quelli Ue del 4,6%. Bene soprattutto gli scali dell’Europa dell’Est che hanno riportato una crescita a doppia cifra, insieme a Lussemburgo e Austria, grazie in particolare alla penetrazione delle compagnie low cost. Agosto è stato ottimo soprattutto per gli aeroporti più piccoli, con meno di cinque milioni di passeggeri: tra questi merita citare anche Genova, che ha riportato un +26,2%, anche se non si è piazzata tra i primi cinque. Tra gli scali del gruppo 3, quelli che movimentano tra i 5 e i 10 milioni di passeggeri, invece ACI Europe sottolinea la performance di Palermo, che con un +15,8% si posiziona al terzo posto. Per quanto riguarda il cargo, l’incremento ad agosto è stato invece dello 0,3%, la performance peggiore da marzo 2016, dovuta soprattutto al mercato non Ue (-3,4%), sebbene anche negli scali Ue l’aumento sia stato solo dell’1%. Tra i dieci maggiori scali cargo in Europs, il risultato migliore è stato raggiunto da Liegi, con un +33,3%; bene anche Bruxelles (+7,7%) e Lipsia (+2,7%). La performance peggiore, invece, quella di Istanbul-Ataturk  con un -7,2%.

Trasporti-Italia.com – 16/10/2018

© Riproduzione riservata

Porti: nuovo collegamento intermodale Cervignano-Rostock

Autorità Trieste, gestito da LKW Walter con Kombiverkehr, Parisi

Nasce un asse intermodale da Cervignano verso il Baltico: è il servizio ferroviario che collegherà l’interporto di Cervignano a Rostock (Germania). L’interporto di Cervignano, oltre alla funzione di retroporto degli scali di Trieste, Monfalcone e porto Nogaro, diventa snodo del traffico merci continentale sulle direttrici del corridoio Adriatico-Baltico. Il progetto è stato realizzato dalla austriaca LKW Walter, che ha individuato Cervignano come hub ideale per il collegamento tra il porto di Rostock, scalo di riferimento per il traffico merci diretto verso la Scandinavia e i Paesi baltici, e il Nord-est italiano.

Nella “company train”, i semirimorchi LKW Walter si avvarranno del supporto di Kombiverkehr, Multimodal Transport Operator per organizzare i treni, e della Francesco Parisi Casa di Spedizioni come promotore commerciale dell’interporto. Alle imprese ferroviarie Mercitalia e Lokomotion sarà affidata la trazione, rispettivamente per la parte italiana e per la tratta oltreconfine, mentre i carri ferroviari saranno messi a disposizione da Deutsche Bahn.

Il treno coprirà 1.300 km in 22 ore, con una circolazione di 3 coppie di treni settimanali in entrambe le direzioni, e l’obiettivo di incremento; sarà lungo 550m. con 32 semirimorchi, equivalente di 200 camion a settimana.

Per Zeno D’Agostino, presidente Autorità Sistema Portuale Mare Adriatico Orientale, “Cervignano torna ad avere un treno intermodale” realizzando il “nuovo sistema integrato del Mare Adriatico Orientale. Abbiamo da poco avviato gli shuttle tra Trieste e Cervignano. Ora vediamo la piena operatività di due hub regionali: Cervignano e Villa Opicina”. L’interporto di Cervignano, dunque, oltre alla funzione di retroporto degli scali di Trieste, Monfalcone e porto Nogaro, diventa snodo del traffico merci continentale sulle direttrici del corridoio Adriatico-Baltico. Per la LKW Walter la struttura di Cervignano è l’hub ideale per il collegamento tra il porto tedesco di Rostock, scalo di riferimento per il traffico merci diretto verso la Scandinavia e i Paesi baltici, e il Nord-est italiano. “Cervignano torna ad avere un treno intermodale. Questo servizio è uno dei tasselli che ci permettono di parlare del nuovo sistema integrato del Mare Adriatico Orientale. Abbiamo da poco avviato gli shuttle tra Trieste e Cervignano. Vediamo la piena operatività di due hub regionali: da una parte Cervignano e dall’altra Villa Opicina”, ha sintetizzato D’Agostino. Il servizio è un “company train”, dedicato completamente ai semirimorchi della LKW Walter, che si avvarrà del supporto di Kombiverkehr come Multimodal Transport Operator per organizzare i treni, e della Francesco Parisi Casa di Spedizioni come promotore commerciale dell’interporto. Alle imprese ferroviarie Mercitalia per l’Italia e Lokomotion per l’oltreconfine, sarà affidata la trazione; i carri ferroviari saranno messi a disposizione da Deutsche Bahn. Con una distanza di 1.300 km e un viaggio di 22 ore, il servizio consta di 3 coppie di treni settimanali in entrambe le direzioni, con obiettivo di incremento. Il treno è lungo 550m., trasporta 32 semirimorchi, equivalente a 200 camion a settimana. Il servizio sarà bilanciato in export, con destinazione della merce Scandinavia, e in import verso Nord-est Italia e Slovenia. Soddisfatto Fulvio Tomasin, presidente dell’Interporto, che sottolinea la “dinamicità della piattaforma di Cervignano”. Per Francesco Parisi, a capo dell’omonima casa di spedizioni, “Cervignano torna ad essere collegata con il Nord delle Alpi. Una infrastruttura moderna che potrà giocare un ruolo importante nella competitività di imprese e porti Nord-est.” Lieto di essere riuscito, dopo oltre 10 anni, “a riallacciare l’Interporto di Cervignano alla nostra rete internazionale con Rostock-Cervignano” è Armin Riedl, a.d. Kombiverkehr, che mira a “incrementare la frequenza a 5 partenze settimanali e, auspicabilmente, a sviluppare ulteriori treni”.

Ansa/Mare – 16/10/2018

© Riproduzione riservata

Nel secondo trimestre del 2018 il traffico dei container nei terminal portuali di Eurokai è diminuito del -3,9%

15 Ottobre 2018

Flessione del -5,4% nei terminal tedeschi di Eurogate e calo del -4,2% nei terminal italiani di Contship Italia

Nel secondo trimestre di quest’anno i terminal portuali che fanno capo al gruppo tedesco Eurokai hanno movimentato un traffico dei container pari a 3,49 milioni di teu, con un calo del -3,9% rispetto al periodo aprile-giugno del 2017. La flessione è frutto della diminuzione del -5,4% del traffico movimentato dai terminal tedeschi del gruppo, che sono gestiti dalla Eurogate, joint venture paritetica tra Eurokai e la connazionale BLG Logistics, e che hanno movimentato 1,86 milioni di teu, nonché della contrazione del -4,2% del traffico movimentato nei porti italiani dal gruppo Contship Italia, il cui 66,6% del capitale è di proprietà della Eurokai e il restante 33,4% della Eurogate.

In particolare, nel secondo trimestre del 2018 i terminal tedeschi del gruppo nel porto di Bremerhaven hanno movimentato 1,35 milioni di teu (-2,2%), quelli nel porto di Amburgo 377mila teu (-13,1%) e quelli nel porto di Wilhelmshaven 133mila teu (-13,0%).

In Italia il traffico movimentato al Medcenter Container Terminal (MCT) del porto di Gioia Tauro è ammontato a 584mila teu (-1,0%), quello totalizzato dalla La Spezia Container Terminal (LSCT) nel porto di La Spezia è stato pari a 337mila teu (+0,5%), il traffico movimentato dalla Salerno Container Terminal (SCT) nel porto di Salerno si è attestato a 90mila teu (+5,9%), nel porto di Cagliari la Cagliari International Container Terminal (CICT) ha movimentato 51mila teu (-49,1%) e nel porto di Ravenna la Terminal Container Ravenna (TCR) ha chiuso il terzo trimestre di quest’anno con 50mila teu (+0,2%).

Gli altri terminal portuali che fanno capo ad Eurokai hanno movimentato 326mila teu (-4,8%), di cui 350mila teu movimentati nel porto marocchino di Tanger Med (+3,1%), 107mila teu nel porto cipriota di Limassol (+5,3%), 47mila teu nel porto portoghese di Lisbona (-8,3%) e 17mila nel porto russo di Ust-Luga (+16,0%).

Nei primi sei mesi del 2018 i terminal di Eurokai hanno movimentato un totale di 6,95 milioni di teu, con una riduzione del -4,0% sul primo semestre dello scorso anno. In Germania il traffico è ammontato a 3,76 milioni di teu (-3,4%), di cui 2,70 milioni di teu movimentati a Bremerhaven (-1,6%), 761mila teu ad Amburgo (-16,2%) e 292mila teu a Wilhelmshaven (+25,7%). In Italia il dato complessivo è stato di 2,19 milioni di teu (-8,9%), di cui 1,16 milioni di teu movimentati a Gioia Tauro (-8,0%), 657mila teu a La Spezia (+1,4%), 174mila a Salerno (+10,8%), 110mila a Cagliari (-55,8%) e 93mila a Ravenna (-1,9%). Negli altri scali portuali il traffico è stato di 1,01 milioni di teu (+6,2%), di cui 685mila teu a Tanger Med (+5,8%), 196mila teu a Limassol (+18,4%), 86mila teu a Lisbona (-13,0%) e 39mila teu a Ust-Luga (+9,6%).

InforMare – 15/10/2018

© Riproduzione riservata

Veneto: dalla Regione 15mln di euro per la manutenzione della rete viaria

La Giunta regionale del Veneto già a luglio, prima della tragedia di Genova, ha approvato un provvedimento con il quale assegna oltre 15 milioni di euro alla Veneto Strade S.p.A per il triennio 2018/2020 per la ricognizione e la messa in sicurezza della rete viaria regionale in gestione alla società stessa.

Veneto Strade, dopo aver effettuato una campagna di monitoraggio delle infrastrutture della rete viaria regionale e in particolare dei ponti che necessitano di interventi di adeguamento strutturale e di manutenzione straordinaria, ha inviato un elenco di priorità alla Regione. Le priorità sono state indicate da Veneto Strade in base a una metodologia di studio e analisi che definisce e rappresenta lo stato di degrado globale di ogni infrastruttura e che deriva dalla somma dei difetti riscontrati durante le ispezioni dei ponti sugli elementi strutturali quali spalle, pile, giunti, piedritti, archi, travi, traversi, solette ed elementi accessori, suddivisi secondo il materiale di costruzione.

Le stime effettuate da Veneto Strade S.p.A. hanno portato alla quantificazione appunto di un costo totale degli interventi da realizzare di 15.098.000 di euro, per mettere in sicurezza complessivamente 20 ponti nessuno dei quali, è opportuno sottolineare, è a rischio.
Per quanto concerne gli interventi di manutenzione in corso su importanti arterie stradali del Veneto, l’assessore regionale ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, sottolinea l’azione svolta dalla Regione nei confronti dell’Anas, società che ha competenza diretta su tali strade statali: ”’Partiamo dalla Transpolesana, una strada che già qualche anno fa palesava una notevole carenza di manutenzione: ci siamo immediatamente attivati con Anas chiedendo un intervento di riqualificazione e di messa in sicurezza dell”intero tracciato, un investimento che consentisse una sistemazione risolutiva di una delle strade più trafficate di quest’area, che collega metà del territorio veronese al suo capoluogo. C’eravamo assunti questo impegno con i sindaci e con i cittadini e lo stiamo mantenendo”.

“E lo stesso sta avvenendo anche su altre tre arterie stradali di primaria importanza per il territorio veneto, come la Statale 51 di Alemagna, la SS 309 Romea, la SS 14 Triestina, dove sono in corso lavori di ammodernamento e di adeguamento che garantiranno un salto di qualità alla nostra rete viaria regionale”, spiega l’assessore. Sempre a proposito di ANAS, sono in corso due interventi di rilievo su altrettanti ponti del trevigiano: i lavori di restauro, consolidamento e adeguamento dimensionale del ponte storico della Priula a Susegana, lungo la statale 13 ”Pontebbana” (per una spesa di oltre 9 milioni di euro), nel trevigiano.
Gli interventi sono iniziati il 30 maggio in concomitanza con l’apertura al traffico del percorso alternativo che ha consentito di dirottare la circolazione dal ponte storico lungo il greto del Piave e sulla struttura ”Bailey”, realizzata appositamente per permettere il collegamento fra le sponde del fiume. Si è reso necessario intervenire sulla struttura che è interessata dell”erosione naturale dell”alveo del fiume, con un focus, in particolare, sulle pile, gli archi, e i parapetti laterali che si presentano in uno stato precario di conservazione.

”È un intervento atteso da anni – ha commentato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in occasione del suo ultimo sopralluogo al cantiere, avvenuto lo scorso settembre -, vitale per i collegamenti nel triangolo economico del Nordest. L’impegno della Regione con Anas è massimo per il pieno rispetto del cronoprogramma previsto, in modo che presto Susegana e Nervesa tornino ad essere collegati dalle arcate del ”monumento” nazionale che, per i veneti e l”intero paese, è uno dei simboli della fine della Grande guerra di cui quest”anno celebriamo il centenario”’.

E proprio da mercoledì scorso 10 ottobre il ponte sul fiume Piave a Vidor è stato oggetto di un”ispezione per verificarne le condizioni statiche. L’iniziativa era stata sollecitata il mese scorso dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che aveva chiesto all’ANAS di mettere a disposizione della Provincia di Treviso, Ente competente, le proprie strutture tecniche per effettuare un’accurata indagine.


Trasporti-Italia.com – 15/10/2018

©  Riproduzione riservata

Fico, “blue economy” volano di sviluppo

Rappresenta 3% Pil, ci sono sfide enormi

“La blue economy, cui anche l’Unione Europea sta dedicando una attenzione crescente, costituisce un importante volano di sviluppo. Ne sono testimonianza alcuni dati obiettivi: le imprese dell’economia del mare sono cresciute negli ultimi cinque anni di circa l’8% a fronte di un calo dell’1% del numero totale di imprese”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, nel corso del suo intervento a “Shipping&thelaw” in corso a Napoli.

“Dieci imprese della blue economy su 100 sono guidate da giovani di età inferiore ai 35 anni; 20 su 100 sono a guida femminile e 6 su 100 a guida straniera, dati tutti superiori alla media nazionale – ha sottolineato – La blue economy rappresenta circa il 3% del Pil – l’1% il settore dello shipping in senso stretto (imprese armatoriali e di trasporto marittimo) – registrando negli ultimi anni una crescita doppia rispetto al resto dell’economia italiana; registra oltre 800 mila occupati, pari al 3,5% dell’occupazione complessiva nazionale”.

Se si considera inoltre l’impatto su altri settori economici, l’economia “blu” complessivamente considerata sfiora il 10% del totale del PIL italiano”, ha aggiunto. “Oggi ci sono sfide enormi e importantissime anche sul riciclo delle navi, sul fronte occupazionale, sul dumping salariale, ci sono tante opere da mettere in pratica” ha concluso.

Ansa/Mare – 15/10/2018

© Riproduzione riservata