Camere, eletti i presidenti delle Commissioni equamente distribuiti tra M5s e Lega

22 Giugno 2018

L’asse tra M5s e Lega regge alla prova delle elezioni dei presidenti delle 28 commissioni permanenti di Camera e Senato. Nessuna sorpresa né incidenti di percorso per la maggioranza di governo, che si aggiudica tutte le presidenze delle commissioni parlamentari, con i pentastellati che la fanno da padroni, conquistando la guida di 17 ‘parlamentini’, alla Lega le rimanenti 11 presidenze.
Le Commissioni che maggiormente riguardano l’autotrasporto e i temi ad esso legati, ovvero Trasporti, Lavori pubblici, Ambiente e Lavoro hanno visto prevalere il Carroccio alla Camera, dove sono stati eletti Alessandro Morelli che guiderà la IX Commissione – che ha anche la competenza sulle Tlc – alla X Alessandro Manuel Benvenuto mentre alla XI è stato eletto Andrea Giaccone.

In Senato  la presidenza della Lavori Pubblici e trasporti è andata Mauro Contori, M5s, mentre Lavoro e Ambiente rispettivamenti ai colleghi di partito Nunzia Catalfo e Vilma Moronese.
Anche per quanto riguarda i vicepresidenti è stata rispettata la proporzionalità dei gruppi parlamentari e l’alternanza per quanto riguarda la maggioranza di governo. Alla Camera vicepresidenti eletti della commissione. I vicepresidenti della commissione Lavoro sono Renata Polverini di Forza Italia e Davide Tripiedi, del Movimento 5 stelle; i vicepresidenti della commissione Ambiente sono Patrizia Terzoni del M5s e Alessandro Butti di FdI; i vicepresidenti della commissione Trasporti sono Diego De Lorenzis del M5s e Deborah Bergamini di Forza Italia.

In Senato invece i vicepresidenti della Commissione Lavori pubblici e trasporti sono Maurizio Campari della Lega e Domenico De Siano di Forza Italia, all’Ambiente Francesco Bruzzone (Lega) e Gaetano Nastri e alla Lavoro Annamaria Parente (Pd) e William De Vecchis (Lega).

Trasporti-Italia.com – 22/06/2018

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Aeroporto di Venezia: firmata convenzione per opere di compensazione previste dal Master Plan

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il presidente di Save, Enrico Marchi, e il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta, assieme al presidente di Enac, Vito Riggio, hanno firmato la convenzione che disciplina il finanziamento, la progettazione, l’affidamento, l’esecuzione e il collaudo di tre interventi di compensazione ambientale previsti dal Master Plan aeroportuale.
Tra le misure di compensazione previste dal Master Plan, finalizzate a controbilanciare l’impatto sul territorio delle infrastrutture aeroportuali, la cui realizzazione compete al Comune di Venezia per un costo complessivo stimato di € 2.774.000, figurano il percorso ciclopedonale Tessera–Ca’ Noghera, della lunghezza di 4 km; il nuovo percorso ciclopedonale Tessera–Campalto, della lunghezza di 5 km; la rotatoria stradale in località Tessera, all’incrocio tra Via Triestina, Via Orlanda e Via Bazzera.
La Convenzione, in vigore dalla data della sua sottoscrizione, prevede che le parti si impegnino a svolgere quanto di rispettiva competenza affinché le tre opere siano ultimate nell’arco di tempo di tre anni.
“Queste opere sono la dimostrazione che attraverso la collaborazione e l’impegno a far crescere assieme Venezia si possono ottenere importanti risultati a vantaggio dei nostri concittadini – ha dichiarato il sindaco Brugnaro -. Gli investimenti che stanno contribuendo a fare dell’Aeroporto Marco Polo uno scalo sempre più attrattivo a livello mondiale portano con loro importanti opere di mitigazione ambientale: due nuovi percorsi ciclopedonali e una nuova rotatoria renderanno più sicure le nostre strade non solo per le autovetture, ma anche per coloro che amano spostarsi in bici o a piedi. Seguiranno ulteriori interventi per realizzare le opere di collegamento viario tra la bretella autostradale, la percorribilità di accesso all’aeroporto e, più in generale, l’intero sistema di viabilità”.
“La convenzione firmata col Comune di Venezia e con Enac è frutto di un lavoro concertato al quale hanno contribuito anche le associazioni territoriali, le cui esigenze sono state accolte nel corso di incontri organizzati da Save in fase di definizione delle opere di mitigazione e compensazione incluse nel Master Plan aeroportuale – ha dichiarato Enrico Marchi, Presidente di Save -. Per il territorio limitrofo all’aeroporto si tratta di interventi che miglioreranno la qualità della vita degli abitanti in termini di sicurezza, con particolare riferimento alla nuova rotatoria, rendendo fruibili aree di particolare pregio paesaggistico, ad oggi non utilizzate, grazie ai nuovi percorsi ciclabili”.
“Ad oggi la quasi totalità degli aeroporti aperti al traffico commerciale è dotata di un Master Plan approvato dall’Enac per assicurare, in linea con la propria mission, lo sviluppo sostenibile degli aeroporti – ha sottolineato il direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta -. Nel caso dell’aeroporto di Venezia, lo sviluppo necessario per soddisfare la crescente domanda di trasporto aereo avverrà nel rispetto della tutela ambientali che caratterizza il sensibile contesto territoriale in cui è inserito lo scalo, grazie all’attuazione delle misure di compensazione e mitigazione indicate nel Decreto di compatibilità ambientale emesso dai competenti Ministeri”.

Trasporti-Italia.com – 22/06/2018

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Arriva ‘dosaggio’ auto a passo Sella

Sperimentazione con tetto di 350 mezzi al giorno d’estate

Ansa/Trentino Alto Adige – 22/06/2018

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Porti: Venezia, 44 mila carri (+14,5%) nei primi 5 mesi 2018

Nuove tariffe per ‘allungamento’ treni e accordo con Rfi

Il traffico ferroviario del Porto di Venezia fa registrare nel periodo gennaio-maggio 43.896 carri movimentati, +14,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, pari a oltre un milione di tonnellate (+13,1%).

Il trend positivo del 2018 – informa l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale – poggia le sue basi sulla crescita registrata a fine 2017, con un +2,3% di carri rispetto al 2016 e +4,3% di tonnellaggio, per un totale di 91.000 carri movimentati e 2,33 milioni di tonnellate trasportate.

Il risultato è stato ottenuto senza la congestione della rete ferroviaria, grazie alla nuova politica di tariffazione adottata da Erf, società dell’Autorità che ha consentito di trasportare molti più carri e più tonnellate di merci a parità di traffico ferroviario prodotto (+1,7% di treni). Nel corso del 2017, inoltre, l’Autorità di Sistema Portuale ha innovato l’operatività ferroviaria introducendo sconti premiali per favorire la concentrazione della merce e il numero di carri movimentati e estendendo l’operatività della manovra ferroviaria con il risultato di contenere così i costi di gestione.

In particolare, i trasporti ferroviari del settore siderurgico viaggiano ora a regime con 1.920 tonnellate/treno contro le 1.800 dell’anno precedente, e quelli dell’agroalimentare arrivano alle 2.200 tonnellate/treno.

Per il presidente Pino Musolino “dopo il record nella movimentazione ferroviaria nel 2017 e l’accordo dell’8 febbraio scorso con Rfi si aggiunge un ulteriore tassello al mosaico che il Porto di Venezia sta pazientemente disegnando. La riorganizzazione, tariffaria e organizzativa, introdotta nel 2017 sta dando i suoi frutti, dimostrando che al Porto di Venezia la ‘cura del ferro’ funziona. Spero quanto prima di incontrare nuovamente i vertici di Confindustria Venezia, cui ho già chiesto un appuntamento, per illustrare le strategie di sviluppo del nostro scalo e proseguire nel dialogo virtuoso già intrapreso con gli stakeholder produttivi e industriali”.

Ansa/Mare – 22/06/2018

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Reti secondarie, Trento: si è svolta la terza conferenza Eusalp Europa-Regioni sulla mobilità

21 Giugno 2018

Europa-Regioni: a Trento incontro Eusalp su reti secondarie. Terza conferenza su mobilità con Gilmozzi, Kompatscher e Felipe per far sì che le reti secondarie, anche nelle loro interconnessioni con i grandi corridoi transeuropei come quello del Brennero, esprimano al meglio le loro potenzialità. C’è bisogno, quindi, di un più forte coordinamento fra le 48 regioni che aderiscono a Eusalp, puntando a due obiettivi strategici: crescita dell’intermodalità (da gomma e rotaia), maggiore accessibilità fra i territori dell’arco alpino e fraquesti e le aree esterni. Il concetto è stato ribadito ieri a Trento nell’ambito della terza conferenza sulla mobilità organizzata dal Gruppo di Azione 4 Trasporti della Macro regione alpina Eusalp, la cui leadership fa capo all’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.

“Le Alpi – ha detto l’assessore Mauro Gilmozzi – non vanno viste solo come un luogo di attraversamento, sull’asse Nord-Sud, ma anche di interconnessione, ovvero in senso orizzontale, collegando città e regioni disposte lungo tutto l’arco alpino. Occorre gestire la mobilità in una logica di corridoio e conformemente agli obiettivi enunciati nella Convenzione delle Alpi e negli altri accordi già sottoscritti, che puntano soprattutto a trasferire quote crescenti di traffico da gomma a rotaia”.

“Non è solo una questione di infrastrutture, è la politica prima ancora che la tecnica ad essere chiamata a trovare delle convergenze”, ha aggiunto Gilmozzi. “Il traffico è benedizione ma anche condanna – ha sottolineato il presidente altoatesino Arno Kompatscher – perciò consideriamo di fondamentale importanza affrontare questa problematica. Se vogliamo che molte persone passino al trasporto pubblico, non solo per il traffico merci ma anche per andare al lavoro o in vacanza, è necessario che i diversi sistemi comunichino. Ciò tenendo conto che parte del traffico si origina internamente alle nostre regioni.

Per la vicepresidente del Tirolo, Ingrid Felipe: “le regioni dell’Euregio hanno la fortuna di essere direttamente interessate dalla più grande galleria ferroviaria del mondo in fase di realizzazione. Dobbiamo cogliere questa opportunità concentrandoci sul tema dello spostamento del traffico dalla strada alla ferrovia, che non è una prerogativa del tunnel di base ma una priorità del sistema della mobilità complessivamente inteso. Spesso strade e autostrade sono intasate. Noi stiamo cercando di collaborare con Alto Adige e Trentino per favorire la crescita dell’intermodalità e ridurre così l’impatto del trasporto privato nei nostri territori. La sfida è cruciale: dobbiamo considerare la mobilità come un diritto umano delle nostre regioni alpine”.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2018

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Belluno, ciclabile del Piave: la suggestiva pista a strapiombo sul Garda, lunga 220 chilometri

La nuova Pista Ciclabile del Piave è un progetto a cui guarda tutta l’Europa: corre per 110 chilometri in Provincia di Belluno, 90 in quella di Treviso e 20 in Provincia di Venezia. Sono questi i tratti che compongono i 220 chilometri di lunghezza della Ciclabile del Piave.
I Consorzi Bim Piave di Belluno, Treviso e Venezia presentano la “Ciclabile del Piave” tra i Cammini o Vie/Ciclovie d’Italia. Una meta turistica di nicchia che attraversa le tre province venete lungo un percorso che va dai 1.700 metri di quota al livello del mare, in un tragitto che va dalle Dolomiti a Venezia e la sua Laguna. Un percorso straordinario ricco di storia, arte e culture italiane millenarie.

La Ciclabile del Piave nasce grazie ai tre consorzi del Bacino Imbrifero del Piave (Bim Piave di Belluno, Treviso e Venezia) che finanziano progetti a favore del territorio. In particolare, questa idea nasce dalla volontà di far interagire il turista con gli aspetti peculiari di quest’area, permettendogli di vivere un’esperienza di viaggio unica e allo stesso tempo personalizzabile a seconda degli interessi, anche grazie all’ospitalità sviluppata con il Consorzio Dmo Dolomiti della Provincia di Belluno e il Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso unito alla rete d’impresa Cycling in the Venice Garden e l’ospitalità del litorale veneziano.

Il percorso del fiume Piave rappresenta un viaggio nella Storia, ma anche il luogo geografico dove le terre del Nord incontrano quelle del Sud, segnando il passaggio dal microclima artico a quello mediterraneo. Il suo corso ha visto dialogare gli instancabili navigatori veneziani con gli orgogliosi popoli stanziali stabilitisi lungo il fiume, innescando dinamiche culturali di notevole interesse e sviluppando delle vere e proprie economie che nei secoli hanno unito la biodiversità alpina e lagunare. Oggi, il Piave rappresenta un filo conduttore dinamico che lega anche due siti della WHL Unesco: le “Dolomiti” e “Venezia e la sua Laguna”.

Ambienti morfologicamente lontani, ma fortemente legati dal punto di vista della genesi geo-morfologica. Le Dolomiti derivano infatti dall’interazione tra il mare e la terra esattamente come la laguna, nata dai sedimenti provenienti dal bacino alpino, modellati nel tempo dalle correnti marine.
Il progetto prevede che l’itinerario sia percorribile risalendo o discendendo il Piave, a piedi o in bicicletta. L’idea è quella che lo si possa concepire anche come un percorso interiore. Se quello di Santiago de Compostela riprende infatti il cammino dei pellegrini medievali, il percorso lungo il Piave ripercorre le rive del fiume Sacro alla Patria, dove gli eserciti di diverse nazionalità hanno combattuto e cambiato il corso della Storia.

L’itinerario può essere affrontato seguendo vari temi: i musei, il Piave e la Grande Guerra, Castelli Torri e Abbazie, le chiese affrescate, i gandi capolavori del Piave, gli opifici Storici, le ville, i paesaggi del Piave. Durante il percorso il turista può scegliere se comprenderli tutti o parte di essi, in un intreccio che se vuole essere esaustivo può arrivare a protrarre la vacanza per più di due settimane. Attualmente il percorso è interamente percorribile, ma alcuni tratti sono in fase di completamento e tabellazione.

In particolare, in provincia di Belluno attualmente vi sono circa 70 km su ciclovia o strade a bassa percorrenza e 40 km su strada, nell’area trevigiana si hanno 65 km su ciclabile e 25 km su strade a bassa percorrenza, mentre in provincia di Venezia si percorrono circa 20 km tutti su ciclovia. I lavori di sistemazione e completamento di alcuni tratti sono avviati con l’obiettivo di raggiungere il completamento entro il 2019.
Ecco dunque che la Ciclabile del Piave, oltre ad essere un percorso reale, rappresenta un fil rouge che unisce ambiti diversi che spesso si intersecano, passando dallo storico all’artistico, dall’antropologico all’emozionale, dal paesaggistico all’architettonico, per una pedalata che simbolicamente è anche un viaggio nella Storia Italiana.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2018

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Ernest Airlines: nuovi voli da Verona per la Romania

Ernest Airlines ha annunciato l’apertura di nuovi voli diretti da Verona per la Romania, in particolare le destinazioni di Bucarest e Iasi, che partiranno rispettivamente il 22 e 23 giugno, operati con Airbus A319 da 141 posti. Entrambi i voli avranno frequenza tre volte a settimana: lunedì, mercoledì e venerdì quello per Bucarest; lunedì, mercoledì e sabato quello per Iasi.
“Con l’apertura del volo Verona-Bucarest e del Verona–Iasi diventano 4 le nuove rotte di Ernest Airlines dall’Italia alla Romania. L’ingresso nel mercato rumeno segna un passaggio significativo per la nostra compagnia aerea che così va ad incrementare maggiormente la propria offerta orientata al mercato etnico in Italia – ha affermato Chady El Tannir, presidente di Ernest Airlines -. L’obiettivo di Ernest Airlines, oggi l’unica compagnia aerea italiana presente in Romania, è quello di incrementare il servizio di trasporto aereo tra l’Italia e tutti quei Paesi che registrano un grande flusso migratorio nella nostra penisola. L’Italia, per la comunità rumena, è tra i Paesi preferiti sia per vivere che trascorrere le vacanze. Da non sottovalutare infine, che in Romania, vivono molti italiani e sono numerose le aziende italiane che li’ hanno aperto stabilimenti produttivi e da oggi con tre frequenze settimanali sia da Bucarest che Iasi i due Paesi saranno ancora più vicini”.
“Abbiamo scelto di operare voli da Verona per Bucarest e Iasi poiché il collegamento tra Verona e la Romania è un collegamento storico, che è rimasto scoperto negli ultimi anni, ma che una compagnia orientata a servire il traffico etnico deve offrire – ha precisato Davide Strinna, country manager  Romania -. Infatti, più di un rumeno su cinque vive in Veneto e il bacino d’utenza che si va ad intercettare con un volo da Verona è sicuramente molto ampio”.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2018

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Aeroporto di Verona: via al volo per Atene

Inaugurato all’Aeroporto di Verona il nuovo collegamento diretto operato da Aegean per Atene. Il volo è effettuato con aeromobili A320 configurati in classe economica, con frequenza bisettimanale, il lunedì e venerdì.
Il nuovo collegamento fornirà ai passeggeri l’opportunità di accedere a comode coincidenze per numerose destinazioni servite da Aegean, tra cui Salonicco, Rodi, Heraklion, nel network domestico, e Larnaca, Tel Aviv, Yerevan, Tbilisi, Beirut, Amman nel network internazionale.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2018

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Sfmr, confermati i 14 milioni

La Regione garantisce i fondi per il riavvio dei cantieri nella zona della Gazzera

di Mitia Chiarin

Sfmr: la Regione, con l’assessore ai Trasporti Elisa De Berti, ha risposto alle interrogazioni presentate da Pd e Leu sui cantieri del metrò regionale. La prima interrogazione, del gennaio 2018, era stata presentata dai consiglieri Pigozzo e Zottis del Pd con l’obiettivo di individuare il costo complessivo dell’opera, ora di fatto abbandonata dall’amministrazione Zaia. La seconda interrogazione, di aprile 2018, l’aveva presentata il consigliere Piero Ruzzante di Leu con l’obiettivo di capire quali interventi erano previsti per i cittadini della Gazzera che chiedono indennizzi e trasferimenti, per non rimanere «intrappolati» tra i passaggi a livello.

E l’assessore De Berti, che ha ottenuto l’accordo per la ripresa dei cantieri di Gazzera e via Olimpia con cantieri affidati a Comune di Venezia, Rfi e Veneto Strade, nella sua risposta scritta alle due interrogazioni spiega che il progetto delle stazioni Sfmr di Mestre, datato 2009, «non prevedeva alcun intervento della Regione finalizzato al trasferimento dei residenti di via Gazzera Alta», tra i due passaggi a livello, «in altro luogo. Il progetto esecutivo dei lavori di completamento», prosegue l’assessore, «garantisce comunque l’accessibilità veicolare e ciclopedonale alle abitazioni nell’area compresa tra le due linee ferroviarie, che risulterà, tuttavia, meglio servita alla conclusione del progetto generale di collegamento alla via Castellana, anch’esso in corso di progettazione da parte della Regione Veneto». Nella risposta alle interrogazioni, l’assessore spiega che con il provvedimento di riavvio dei cantieri, concertato con il sindaco di Venezia, è stato avviato dalla Regione anche il procedimento nei confronti del consorzio appaltatore che ha abbandonato i lavori, «per il risarcimento dei danni derivanti dalla risoluzione contrattuale» di febbraio 2018, «che prevedono, tra l’altro, la copertura finanziaria per maggiore spesa che sarà sostenuta dall’ente per riappaltare i lavori di completamento».

Per il riavvio dei cantieri la Regione conferma, nella risposta dell’assessore De Berti, di investire 12 milioni di euro più 2 milioni di euro di contributo comunale per il completamento delle due fermate sulle linee Venezia-Udine e Venezia-Trieste, il completamento della viabilità di collegamento tra via Gazzera Alta e l’uscita Miranese della tangenziale e della viabilità di collegamento a via Brendole, oltre alla progettazione del raccordo viario di collegamento a via Castellana.

La Nuova di Venezia – 21/06/2018

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La Relazione dell’ART in Parlamento: trasporti sempre più multimodali e competitivi

20 Giugno 2018

Mobilità sostenibile, multimodalità, regolamentazione. E’ questo il nucleo centrale della Relazione annuale dell’Autorità di Regolazione dei trasporti (ART), presentata oggi in Parlamento, la quinta dalla costituzione dell’Authority.

 Il Presidente Andrea Camanzi, dando avvio al suo discorso, ha parlato della mobilità, concepita come “un bene in sé, che ha natura economica ed è oggetto di tutela giuridica”, ma anche della grande trasformazione dei servizi di trasporto innescata dall’era digitale (disintermediazione dei servizi di trasporto e maggiore consapevolezza dei passeggeri sui propri diritti).
Poi un cenno a due tematiche chiave: la sostenibilità ambientale dei trasporti, che implica anche riduzione della congestione nei grandi centri urbani, e la multimodalità degli stessi. “La domanda per singola modalità di trasporto evolve in domanda di servizi integrati e multimodali. I passeggeri richiedono un unico titolo di viaggio per i loro spostamenti; per le imprese è fondamentale l’integrazione tra infrastrutture e servizi complementari pienamente interoperabili”, ha affermato il Presidente.

Le grandi trasformazioni strutturali dell’offerta implicano che “la piena indipendenza dei gestori delle infrastrutture assume decisiva valenza strategica”, ha affermato Camanzi, sottolineando che “l’ingresso di nuove imprese nei mercati dei servizi di mobilità non è più necessariamente condizionato dall’accesso a infrastrutture fisiche di trasporto”, ma “è sempre più condizionato dalla disponibilità, accessibilità e possibilità d’uso di dati strutturati sui comportamenti dei passeggeri e i movimenti delle merci”.

“Il cambiamento in atto poggia su tecnologie globali e ha natura irreversibile e sistemica”, sottolinea il Presidente dell’ART, affermando che “occorre quindi che anche la regolazione di settore ne colga pienamente la portata applicando metodi di natura, parimenti, sistemica“. E il modello adottato dall’ART è volto proprio a garantire un approccio sistemico, che si basi sulla accessibilità delle infrastrutture, sulla confrontabilità del periodo regolatorio e sulla fissazione  di canoni omogenei per determinare la remunerazione del capitale netto investito oltre che sulla tutela dei passeggeri.

Trasporto ferroviario 

Nel settore del trasporto ferroviario si è registrato nel periodo 2013-2016 una riduzione delle tariffe medie del 20%, a fronte di un aumento dell’offerta e dei ricavi da traffico del 18% circa e di un aumento de passeggeri del 27,7%.

Risultati che, per l’Alta Velocità, poggiano sulla concorrenza fra i due operatori principali Trenitalia e Italo e che si sono tramutati, da un lato, in un aumento dell’efficienza, dall’altro, in un catalizzatore di “rilevanti investimenti attratti in Italia (nel caso di Italo, N.d.r.) e realizzati all’estero”.

Trasporto aereo e aeroporti

Anche nel traffico aeroportuale ha beneficiato della regolamentazione ART. Gli scali regolati nell’ultimo anno hanno registrato una crescita media del traffico del 9,1%, superiore del 50% rispetto alla media nazionale del +6,2% e il 60% in più rispetto al +3,6% registrato dagli scali non regolati.

Autostrade

Per quanto concerne le autostrade, l’attività dell’Autorità consiste nell’applicazione dell’ambito ottimale di gestione (estensione chilometrica compresa per singola concessione tra 180 e 315 km) e nello schema di concessione per affidamento ad un unico concessionario.

“Ancorché in modo differente rispetto agli ambiti ferroviario e aeroportuale, anche le dinamiche delle gestioni autostradali traggono beneficio dall’utilizzo del modello definito dall’Autorità per identificare l’ambito di gestione ottimale e finalizzato a stimolare la concorrenza per confronto (o yardstick competition): un metodo oggettivo per stimare il livello di efficienza perseguibile da un’impresa in rapporto a quello di tutte le altre che operano nello stesso segmento”, ha spiegato Camanzi.

Porti

In questo ambito, le misure ART forniscono alle Autorità di sistema portuale (AdSP) un quadro di riferimento nazionale omogeneo per assicurare l’accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture, con riferimento all’individuazione e destinazione delle aree e banchine portuali e loro concessioni.

L’attività si sostanzia nell’individuazione delle attività soggette al rilascio di autorizzazioni e relativi criteri e modalità di determinazione di canoni e tariffe.

Camanzi ha ricordato che “il Piano nazionale anticorruzione della stessa ANAC, come aggiornato nel corso del 2017, inserisce gli interventi di trasparenza dell’Autorità in questa materia tra le misure idonee a prevenire il rischio corruttivo in ambito portuale”.

Trasporto pubblico locale

Il secondo insieme di materie è quello dei mercati dei servizi di trasporto, e in particolare del trasporto pubblico locale e regionale, per i quali occorre che “riflettano compiutamente i temi più salienti del dibattito pubblico:mobilità sostenibile, servizi flessibili e condivisi, bisogni dei passeggeri pendolari“.

Tutela dei diritti dei passeggeri   

Il terzo insieme di materie è quello che ha per obiettivo la garanzia della qualità dei servizi di trasporto e l’effettività della tutela dei diritti dei passeggeri. Tutela che deve necessariamente ispirarsi anch’essa alla multimodalità e all’emissione dei biglietti integrati.

Entrambi sono oggetto di attività di regolazione da parte dell’ART, che è già intervenuta in ambito ferroviario ed è pronta all’adozione di analoghe misure con riferimento al trasporto via mare e vie navigabili interne.

Al centro delle misure vi sono i temi della regolarità e puntualità del servizio, della completezza delle informazioni rese ai passeggeri anche prima che intraprendano il loro viaggio, dell’accessibilità pubblica ai relativi dati, e della garanzia di condizioni di accesso ai servizi adeguate per tutti i passeggeri.

A presidio delle condizioni minime di qualità, l’Autorità prefigura anche un ruolo attivo delle associazioni rappresentative.

Qui Finanza – 20/06/2018

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