Logistica, Ravenna: Benevolo (Ram), lancia una strategia per il sistema infrastrutturale

18 Maggio 2018

Sviluppare i collegamenti marittimi e migliorare la connessione dei porti con la rete ferroviaria per rendere il sistema infrastrutturale e di trasporto maggiormente eco-compatibile. Questi i punti principali emersi durante il convegno che si è svolto a Ravenna presso l’autorità portuale. Punti lanciati dal direttore operativo di Ram, Logistica Infrastrutture e Trasporti Spa, Francesco Benevolo. Ram è una società in house del Mit, guidata da Ennio Cascetta.

Il titolo del convegno è stato “La sostenibilità ambientale quale elemento strategico per lo sviluppo della portualità”, presso l’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico centro settentrionale.

“Ma spostare traffici in un paese come l’Italia – ha spiegato Benevolo – dove la maggior parte delle merci viaggia ancora su gomma non è impresa semplice. Non a caso con “Connettere l’Italia”, il piano strategico promosso dal Ministro Graziano Delrio e per il quale sono state stanziate risorse per oltre 130 mld di euro, sono stati attivati numerosi interventi. Proprio per questo sono stati potenziati, negli ultimi anni, una serie di vantaggi per chi sceglie modalità più green. Ferrobonus e Marebonus portano avanti, infatti, la best practice, tutta italiana, degli incentivi per la ‘Cura del ferro’ e la ‘Cura dell’acqua’”.

“Questi incentivi – prosegue Benevolo – hanno già in parte consentito e consentiranno di trasferire quote di traffico su ferro e mare, accompagnando gli investimenti in infrastrutture ferroviarie e portuali già in atto. Ma dobbiamo guardare oltre gli scali italiani: il Mediterraneo è anche un mare europeo – sottolinea il direttore operativo di Ram– e presto presenteremo a Bruxelles, nell’ambito del progetto Med‐Atlantic Ecobonus, un altro strumento a sostegno del trasporto combinato strada-mare a livello internazionale. Un’ecobonus europeo’ di cui ogni Paese potrà avvalersi al fine di incrementare lo sviluppo delle linee delle autostrade del mare, rendendo così il trasporto più sostenibile a livello ambientale. Ma per fare questo occorre innanzitutto una base normativa, condivisa tra Paesi ed uniforme tra modalità di trasporto alternative alla strada, da cui, poi, scaturisca uno schema incentivante basato su un co-finanziamento europeo e nazionale”.

“La prossima sfida – ha concluso Benevolo –  oltre al miglioramento delle performance ambientali dello shipping (con l’entrata in vigore, dal 2020, del limite dello 0,5 per cento per il tenore di zolfo dei combustibili marini in navigazione e dello 0,1 per cento nei porti) riguarda l’integrazione delle autostrade del mare con la modalità ferroviaria. In tale direzione e nell’ottica di allargare il bacino di utenza di molti porti italiani sul segmento Ro‐Ro, vi sono già importanti iniziative in corso: tra queste il progetto penultimo/ultimo miglio nonché gli investimenti programmati di Rfi per il miglioramento della prestazione della rete ferroviaria e, lato incentivi, la possibilità di usufruire delle misure Marebonus/Ferrobonus”.

Trasporti-Italia.com – 18/05/2018

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Una sola App per 650 km di autostrada da Trieste a Brescia

È entrata ufficialmente in funzione “InfoViaggiando”, una app che fornisce agli utenti dell’autostrada le informazioni utili su viabilità e traffico delle reti gestite dalle tre Concessionarie del Nordest: Autovie Venete, Cav-Concessioni Autostradali Venete e Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova

L’informazione autostradale corre veloce da Trieste a Brescia.

È entrata infatti ufficialmente in funzione “InfoViaggiando”, una app che fornisce agli utenti dell’autostrada le informazioni utili su viabilità e traffico delle reti gestite dalle tre Concessionarie del Nordest: Autovie Venete, Cav-Concessioni Autostradali Venete e Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova.

Oltre 500 chilometri di rete autostradale (625 con le tangenziali) a portata di smartphone e tablet per informarsi prima di partire o durante il viaggio.

La nuova app (gratuita) va a sostituire AutovieTraffico, ma anche il sito www.infotraffico.autovie.it, lasciando spazio a www.infoviaggiando.it mentre l’account Twitter AutovieTraffic diventa InfoViaggiando: in sostanza un solo nome per tre Concessionarie, con l’obiettivo di rendere più semplice e immediato l’accesso alle informazioni per chi viaggia.

L’applicazione è disponibile gratuitamente su tutti gli store e quindi per tutti i sistemi operativi, iOS (Apple), Android e Windows.

Il Piccolo/Nordest Economia – 18/05/2018

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Terminal passeggeri al Marco Polo, via all’ultima fase dei lavori

Il 25 maggio cerimonia di posa della prima pietra per l’ampliamento del terminal, extra Shengen

Al via i lavori per l’ampliamento del terminal passeggeri, area extra Shengen, dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia.

La cerimonia della posa della prima pietra è stata fissata al 25 maggio, ore 15, presso il terminal passeggeri, piano terra, lato sud fronte palazzina SAVE.

Il progetto per il nuovo terminal di Venezia, individuato nel Master Plan aeroportuale 2021, risponde ad un programma di ampliamento per fasi del Terminal di oltre 100.000 mq per rispondere alla richieste più complesse dal punto di vista funzionale, architettonico e costruttivo, in area land side e air side, per la gestione degli oltre 15 milioni di passeggeri all’anno previsti negli anni futuri.

La prima fase di costruzione denominata Lotto 1, con un’estensione di 11.000 mq, è già stata completata ed è costituita da una nuova galleria vetrata lunga 280 metri, che sfrutta perfettamente lo spazio interstiziale e  sarà direttamente collegata, attraverso il nuovo Moving Walkway, con la darsena dove si attestano i trasporti acquei per Venezia.

La seconda fase denominata Lotto 2 prevede un nuovo ampliamento attraverso due corpi a nord e a sud del terminal attuale, soluzione che permette di conservare l’immagine architettonica ormai consolidata dell’intero complesso.

L’ampliamento a nord sarà destinato alla nuova area per i varchi di sicurezza e ai passeggeri, mentre le aree a sud saranno principalmente destinate ai passeggeri extra-Schengen.

I due lotti porteranno complessivamente all’ampliamento della superficie del terminal passeggeri di oltre 90.000 mq.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 18/05/2018

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Porti: Revedin (Venezia) presidente gruppo Ue scali crociere

Gruppo di lavoro su servizi passeggeri e rapporti con città

Antonio Revedin, Direttore Pianificazione Strategica e Sviluppo dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico settentrionale, è stato nominato Presidente del “Cruise and Ferry Port Network”, think-tank della Espo (European Sea Ports Organisation) di cui fanno parte i rappresentanti dei maggiori scali europei per crociere e traghetti.

Il network affronta i temi della pianificazione delle infrastrutture, dei servizi per i passeggeri, delle relazioni tra porto e città, dell’ambiente e della security, ponendosi come interlocutore di riferimento rispetto al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea. Il “Cruise and Ferry Port Network” si occupa inoltre di redigere il “codice di buone pratiche” che costituisce un riferimento per le strategie in materia di crociere e traghetti per i porti.

“L’implementazione di corrette strategie di sviluppo del settore crociere e traghetti – afferma Revedin – deve essere costantemente monitorata. Non solo perché è necessario garantire una pianificazione in linea con i trend di mercato che porti allo sviluppo dei traffici; altrettanta attenzione infatti deve essere posta alla sostenibilità dei trasporti e della catena logistica, ed è ciò che accade a Venezia. La funzione di homeport dello scalo crociere e la progressiva crescita del settore traghetti, che ha superato il 40% nel 2017, ci impongono infatti di adottare le migliori best practice. La nomina a presidente del Cruise and Ferry Port Network mi permetterà di rappresentare, a livello europeo, le soluzioni adottate a Venezia e al contempo – conclude – garantirà un continuo confronto con le attività svolte negli altri porti Ue”.

Ansa/Mare – 18/05/2018

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Strategia paziente verso la Via della Seta

I rapporti con il Dragone. Per attrarre i traffici necessari investimenti sulla rete portuale, ma cautela verso eccessive aperture

di Pino Musolino

Nel prossimo futuro l’Italia è chiamata a tenere in considerazione almeno due fattori per garantire crescita e sviluppo del comparto marittimo portuale e dell’intero sistema Paese.

Il primo è l’implementazione della strategia della Via della Seta, un progetto ambizioso che, stando alle parole del presidente cinese Xi Jinping, è volto a costruire una «comunità dal destino condiviso». Concetti alti che nell’immediato rispondono più alle ambizioni del colosso asiatico che agli interessi italiani ed europei. La Cina infatti immagina la strategia della Via della Seta come risposta a esigenze interne: dare sfogo a una sovra-produzione industriale, controllare le linee di approvvigionamento (soprattutto energetico) influenzando le politiche dei suoi competitor e dare corpo a una proiezione geopolitica su scala planetaria.

Il secondo fattore riguarda la ridefinizione della politica europea relativa alle reti di trasporto Transeuropee TEN-T che scivola, nella sua declinazione più operativa – il programma Connecting Europe Facility -, verso una definizione più politica che tecnica, volta a privilegiare i sistemi portuali-logistici del Northern Range.

È indubbio che Rotterdam, Anversa e Amburgo sono incomparabili con i porti italiani per numeri assoluti e per dimensioni delle infrastrutture ma, proprio per favorire un riequilibrio logistico continentale imposto dalla “migrazione” del baricentro commerciale Europa-mondo dall’Oceano Atlantico all’Oceano Indiano, sarebbe necessario accelerare sugli investimenti portuali in Italia, anziché rafforzare ulteriormente le catene portuali e logistiche nord europee. Non si spiega quindi, se non assumendo miopi posizioni di rendita, perché nel periodo 2014-2020, il 73% dei fondi europei del programma Cef è stato assegnato al settore ferroviario: si tratta di 15,7 miliardi di euro, contro 0,9 miliardi assegnati al settore marittimo, una sproporzione imbarazzante.

Quali decisioni dovrebbe prendere l’Italia rispetto alla strategia della Via della Seta e all’implementazione “sbilanciata” della politica europea dei trasporti?

Per quanto riguarda il colosso asiatico, la prima decisione – sbagliata può essere quella di spalancare sic et simpliciter le porte agli investimenti cinesi, con il rischio di fare la fine della Grecia, dove i porti strategici sono ormai completamente assoggettati al controllo cinese. La seconda invece è quella di interloquire pazientemente con la Cina, facendo pesare la qualità produttiva e manifatturiera europea (italiana in primis), le potenzialità di innovazione logistica basata anche sulla digitalizzazione, l’accrescimento del know-how tecnologico nel settore dei trasporti. E tutto questo non per ottenere finanziamenti ma accordi di natura commerciale; non per elemosinare facili accessi a strumenti finanziari ma per sviluppare e ottimizzare le nostre catene logistiche; non per chiudere i mercati ma per aprirli a condizioni di reciprocità.

Quanto alla necessità di assestare rapidamente le decisioni assunte in materia di reti transeuropee di trasporto, è necessario agire immediatamente sugli strumenti di finanziamento della portualità europea, in primis sulla ripartizione dei fondi definiti nel programma Central Europe Facility, nonostante sia palese al momento come il cluster marittimo portuale nazionale non riesca a incidere sulle decisioni di Bruxelles.

Per uscire dall’impasse della scarsa rappresentanza, i porti dell’Alto Adriatico hanno dato vita all’associazione Napa, che conta fra i propri membri i porti di Ravenna, Venezia, Trieste, Koper (Capodistria) e Rijeka (Fiume). Un soggetto che, al netto delle difficoltà iniziali, si può considerare oggi uno strumento efficace per raggiungere obiettivi comuni di sviluppo portuale, incentrando la propria strategia sulla coopetition: collaborare, in Europa e nel mondo, per raggiungere risultati comuni e competere localmente per attrarre i traffici.

Una strategia che, in termini di finanziamenti europei, sta già pagando, visto che nel solo 2017 il Porto di Venezia ha ottenuto da Bruxelles oltre 21 milioni di euro tra grants e finanziamenti e che, ne sono certo, potrà dare risposte positive anche sull’impatto sui traffici generato dalla Bri e sul ribilanciamento della rete di trasporto della Ue per rafforzare i Paesi del Sud e i loro porti. Una strategia che, mai come ora, ha bisogno del sostegno e dell’attenzione nazionale per poter produrre il miglior risultato possibile, un risultato che condizionerà lo sviluppo del Paese peri prossimi decenni. Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale

Il Sole 24 Ore – 18/05/2018

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Trasporti Ue: la Commissione presenta il terzo pacchetto Europa in movimento

17 Maggio 2018

Modernizzare il sistema europeo dei trasporti attraverso una mobilità sicura, pulita ed automatizzata. Oggi la Commissione Juncker ha presentato una terza e ultima serie di misure, basandosi sui precedenti pacchetti l’Europa in movimento di maggio e novembre 2017, “per realizzare tale obiettivo nel settore della mobilità e consentire – scrive l’Esecutivo Ue in una nota – a tutti i cittadini di beneficiare dei vantaggi di un traffico più sicuro, di veicoli meno inquinanti e di soluzioni tecnologiche più avanzate, sostenendo nel contempo la competitività dell’industria europea”.

Con il terzo pacchetto l’Europa in movimento, la Commissione ritiene di aver completato la sua Agenda per la modernizzazione della mobilità. Sebbene il numero delle vittime della strada si sia più che dimezzato dal 2001, 25.300 persone hanno perso la vita sulle strade dell’Ue nel 2017, e altre 135 mila sono rimaste gravemente ferite. La Commissione propone che i nuovi modelli di veicoli siano equipaggiati con dispositivi di sicurezza avanzati, in particolar modo su frenata d’emergenza e sistemi di avviso di deviazione dalla corsia di marcia per gli autoveicoli o sistemi di rilevamento dei pedoni e dei ciclisti per i veicoli pesanti.

Bruxelles sta inoltre aiutando gli Stati membri ad individuare i tratti stradali pericolosi per indirizzare meglio gli investimenti. Si stima che il combinato disposto di queste due misure potrebbe salvare fino a 10.500 vite ed evitare 60 mila feriti gravi nel periodo 2020-2030, contribuendo alla realizzazione dell’obiettivo a lungo termine dell’Ue di azzerare il numero di vittime e lesioni gravi entro il 2050

Inoltre, proponendo per la prima volta norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti, la Commissione completa la sua agenda per un sistema di mobilità a basse emissioni. Nel 2025 le emissioni medie di Co2 dei nuovi veicoli pesanti dovranno essere inferiori del 15% rispetto al livello del 2019. Per il 2030 si propone un obiettivo di riduzione indicativo di almeno il 30% rispetto al 2019.
Tali obiettivi sono coerenti con gli impegni dell’Ue nell’ambito dell’accordo di Parigi e consentiranno alle imprese di trasporto, in particolare alle piccole e medie imprese, di realizzare risparmi importanti grazie al calo dei consumi di carburante (25.000 euro in cinque anni).

Per consentire ulteriori riduzioni delle emissioni di CO2, la Commissione si adoperà per facilitare la progettazione di camion più aerodinamici e migliorare l’etichettatura dei pneumatici. Inoltre, presenta un piano d’azione globale per le batterie che contribuirà a creare un ecosistema competitivo e sostenibile per le batterie in Europa.

Le automobili e gli altri veicoli sono dotati sempre di più di sistemi di assistenza alla guida, e i veicoli completamente autonomi sono ormai dietro l”angolo. Oggi la Commissione propone una strategia che consentirà all’Europa di diventare un leader mondiale per i sistemi di mobilità connessa e automatizzata. La strategia prende in considerazione un nuovo livello di cooperazione tra gli utenti della strada, che potenzialmente potrebbe apportare enormi benefici per il sistema di mobilità nel suo complesso.

Il trasporto sarà più sicuro, più pulito e più economico, nonché più accessibile per gli anziani e le persone a mobilità ridotta. La Commissione propone inoltre di istituire un ambiente interamente digitale per lo scambio di informazioni nel trasporto merci. Ciò consentirà di ridurre la burocrazia e faciliterà i flussi di informazioni digitali per le operazioni logistiche.

 Trasporti-Italia.com – 17/05/2018

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Sostenibilità, Greenpeace: Italia deferita alla Corte Ue, serve una rivoluzione dei trasporti

“E’ urgente rivoluzionare la mobilità”. Lo afferma il responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace Italia, Andrea Boraschi, commentando il deferimento dell’Italia davanti alla Corte europea, in materia di inquinamento atmosferico.

Il deferimento arriva nell’ambito di una procedura di infrazione cominciata nel 2014 e, dopo alcuni step, il 31 gennaio scorso il commissario Ue all’ambiente Karmenu Vella aveva convocato a Bruxelles i ministri di nove Paesi tra cui l’Italia. La documentazione fornita da Roma è stata sufficiente per evitare l’aggravamento della procedura di infrazione sull’NO2 ma non quella sul particolato, in quanto il piano italiano prevede una normalizzazione della situazione in tempi troppo lunghi.

Il provvedimento adottato dalla Commissione europea, si legge in una nota, ”non sorprende nessuno. Era annunciato da tempo e l’Italia ha fatto di tutto o quasi per meritarlo. È la conseguenza lineare dell’inazione dei governi succedutisi negli ultimi anni, e della marginalità delle politiche ambientali e sanitarie nel nostro Paese”.

”L’Italia è indietro su molti fronti, quanto a tutela della qualità dell’aria. Ma certamente quello dei trasporti mostra le maggiori criticità – osserva Greenpeace -. Abbiamo un livello di motorizzazione significativamente più alto degli altri Paesi dell’Unione, mentre la mobilità sostenibile stenta a crescere. Un sistema che si basa sul mezzo privato a benzina o gasolio è un sistema patogeno, oltre che antitetico agli accordi sul clima”, afferma Boraschi.

Greenpeace ricorda infine che oltre al Pm10, in Italia resta da affrontare seriamente il grave impatto causato dal biossido di azoto, un inquinante tipico del settore trasporti e dei diesel in particolare. Questo inquinante, in Italia, è responsabile di oltre 17.000 morti premature l’anno e sul biossido di azoto è aperta una ulteriore procedura di infrazione contro l’Italia. Secondo l’organizzazione ambientalista ”è ragionevole attendersi che, in assenza di provvedimenti radicali da parte dei prossimi esecutivi, anche la procedura d’infrazione per il biossido d’azoto possa concludersi con un deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia”.

 Trasporti-Italia.com – 17/05/2018

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«Mobilità, fare fronte comune»

Decimo incontro delle Camere di commercio dell’Euregio: fondamentali l’Eurotunnel ed i suoi accessi

Si è svolto a San Michele all’Adige il decimo incontro tra i vertici della Camera dell’economia del Tirolo e delle Camere di commercio di Bolzano e di Trento. L’obiettivo degli incontri periodici tra le tre Camere è portare avanti temi importanti per il futuro dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e rafforzare la collaborazione tra le province.

In occasione dell’incontro dell’altro ieri i presidenti e i segretari generali delle tre Camere di commercio e dell’economia dell’Euregio si sono confrontati su diversi temi di attualità. Si è discusso della situazione economica nell’Euregio, ed è stato presentato un catalogo di misure contenente impulsi importanti per il tema dell’accessibilità dell’Euregio. Le Camere invitano nel catalogo a una strategia condivisa per affrontare il crescente trasporto di merci sul collegamento europeo nord-sud che passa per il Brennero. I rappresentanti delle Camere del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino hanno inoltre approfondito il nuovo Regolamento generale Ue sulla protezione dei dati personali e le ripercussioni dello stesso sull’economia.

«Abbiamo collaborato con il dovuto pragmatismo elaborando proposte concrete per una mobilità più sostenibile nell’Euregio. Mi riferisco ad esempio alla creazione di una rete di distributori che copra l’intero territorio e che permetta il rifornimento con idrogeno, gas o elettricità, oppure a specifiche applicazioni che informano sul traffico contribuendo così alla sicurezza nella viabilità, a incentivi commerciali per l’acquisto di veicoli a bassa emissione, a materiale rotabile silenzioso, alla costruzione di barriere antirumore e ai binari destinati al traffico merci», spiega il presidente della Camera di commercio di Trento, nonché padrone di casa del vertice delle Camere dell’Euregio, Giovanni Bort.

«Infrastrutture viarie funzionanti ed efficienti sono molto importanti per lo sviluppo economico dell’intera regione. Lo studio presentato dimostra che il tema dell’accessibilità pone da un lato nuove sfide all’Euregio, ma dall’altro serba anche molte opportunità per le aziende. Per la Camera di commercio è molto importante portare avanti le condizioni di base per una politica della mobilità e per l’ultimazione della Galleria di base del Brennero e delle sue tratte di accesso, come importante collegamento tra il nord e il sud dell’Europa», ha ribadito il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner.

Dello stesso avviso è anche Jürgen Bodenseer, il presidente della Camera dell’economia del Tirolo, che ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni internazionali soprattutto sul tema della mobilità.

Alto Adige – 17/05/2018

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Istat: il rapporto 2018 afferma che gli italiani usano poco bus, tram e filobus

16 Maggio 2018

Da un recente rapporto Istat emerge che in Italia il trasporto pubblico locale appare sottoutilizzato. Gli utenti abituali di autobus, filobus e tram sono l’11,2% dei residenti di 14 anni e più. Nel 2016, quasi quattro italiani su cinque si spostano giornalmente per motivi di lavoro utilizzando mezzi di trasporto privati.

Dai dati Istat emerge che il tasso di motorizzazione è di 625 autovetture ogni 1.000 abitanti, largamente superiore a quello registrato nei maggiori paesi europei (555 in Germania, 492 in Spagna, 479 in Francia, 469 nel Regno Unito). Nelle città italiane, il trasporto pubblico locale offre complessivamente circa 4.600 posti-km per abitante, in prevalenza con autobus e filobus (60,3%). La metropolitana (30,9%), il tram (7,1%) e la funicolare/funivia insieme ai trasporti per vie d’acqua (1,7%) completano la dotazione.

Nel biennio 2015-2016, l’offerta di trasporto pubblico locale ha recuperato parte della flessione registrata nel quadriennio precedente, ma è ancora inferiore del 2,2% rispetto a quella del 2011. Dalla recente ripresa sono rimaste escluse le città del Mezzogiorno, che nel periodo 2011-2016 hanno accumulato una perdita di 11,6 punti percentuali contro i 6,2 delle città del Centro e lo 0,4 delle città del Nord.

Tra il 2011 e il 2016 si modifica anche la ripartizione dell’offerta. Nei comuni capoluogo/aree metropolitane, l’offerta di autobus e filobus è diminuita del 12,6%, l’offerta del tram è aumentata del 3,7% e quella della metropolitana del 18,1%. Questo è corrisposto a una generale riduzione dell’offerta, cresciuta solo in pochi casi (ad esempio, Brescia e Milano).

Trasporti-Italia.com – 16/05/2018

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Porti: Venezia ‘Fondaco 4.0’ per commercio su via della seta

Annunciato da presidente sistema portuale Adriatico

Un “Fondaco 4.0” a Venezia e Porto Marghera per cogliere le opportunità offerte dalla strategia cinese della Nuova Via della Seta e garantire uno sviluppo porto-centrico dello scalo veneziano. È quanto ha annunciato il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, partecipando all’incontro “A natural connection for China in Europe”, organizzato oggi da Assoporti alla fiera Transport Logistic China di Shanghai.

Venezia è infatti al centro della strategia della Nuova via della Seta, non solo per quanto concerne il trasporto container ma anche per quanto riguarda i prodotti siderurgici e i Project Cargo per i quali il porto lagunare è leader indiscusso a livello nazionale. Oggi, grazie all’essenza multipurpose del Porto di Venezia – secondo Musolino -, che si traduce nella possibilità di importare varie materie prime a sostegno della produzione del tessuto manifatturiero del Nordest e dell’Italia ed esportare prodotti ad alto o altissimo valore aggiunto, è possibile guardare ad uno sviluppo sostenibile e concreto di Porto Marghera, luogo dove i traffici marittimi si affiancano e sostengono la produzione. Un luogo in cui tornare a investire e insediare attività produttive in virtù di un circolo virtuoso che lega insieme manifattura e logistica.

“Da molto tempo sostengo la visione porto-centrica – ha detto Musolino – secondo cui sono il consumo e la produzione ad alimentare il commercio che, a sua volta, sostiene e rafforza la logistica”.

Ansa/Mare – 16/05/2018

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