Its: Mit, via libera alle sperimentazioni su strada dei veicoli a guida automatica

20 Aprile 2018

Via libera alle smart road e alla sperimentazione su strada dei veicoli a guida automatica con la pubblicazione, ieri sera in Gazzetta Ufficiale, del decreto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti previsto dalla Legge di Bilancio 2018.

La legge scandisce interventi, tempi e tipi di strade interessate. Individua innanzitutto gli standard funzionali per realizzare strade più connesse e sicure che,  grazie alle nuove tecnologie introdotte nelle infrastrutture stradali, possano dialogare con gli utenti a bordo dei veicoli, per fornire in tempo reale informazioni su traffico, incidenti, condizioni meteo, fino alle notizie turistiche che caratterizzano i diversi percorsi.
Riguarderanno le tratte autostradali o statali di nuova realizzazione oppure oggetto di manutenzione straordinaria. In particolare, in una prima fase, entro il 2025, si interviene sulle infrastrutture italiane appartenenti alla rete europea TEN-T, Trans European Network – Transport, e su tutta la rete autostradale e statale. Progressivamente, i servizi saranno estesi a tutta la rete dello Sistema nazionale integrato dei trasporti, come individuata dall’allegato al Def 2017 “Connettere l’Italia”.

Entro il 2030, saranno attivati ulteriori servizi: deviazione dei flussi, intervento sulle velocità medie per evitare congestioni, suggerimento di traiettorie, gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e del rifornimento, anche elettrico. E’ prevista l’installazione di dispositivi per il monitoraggio strutturale della staticità delle opere stradali. Gli interventi per la trasformazione in smart road sono stati identificati dopo un confronto con il settore e tenendo conto di quanto già realizzato da alcune concessionarie autostradali e da Anas. I costi degli interventi saranno a carico del concessionario o del gestore dell’infrastruttura.

Allo stesso tempo, il decreto disegna il percorso verso la sperimentazione degli innovativi sistemi di assistenza alla guida sulle nuove infrastrutture connesse. La legge prevede che, da oggi, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti possa autorizzare, su richiesta e dopo specifica istruttoria, la sperimentazione di veicoli a guida automatica su alcuni tratti di strada, secondo specifiche modalità e controlli durante la sperimentazione, con lo scopo di assicurare che si svolga in condizioni di assoluta sicurezza.
Possono chiedere l’autorizzazione istituti universitari, enti pubblici e privati di ricerca, costruttori del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica. E’ prevista infine l’istituzione di un Osservatorio Smart Road presso il Mit, per monitorare l’attuazione del provvedimento.

Trasporti-Italia.com – 20/04/2018

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Vicenza: cinque nuovi autobus urbani per trasportare fino a 102 passeggeri

Cinque nuovi autobus urbani per il trasporto vicentino. Li hanno presentati l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza, il presidente di Svt Cristiano Eberle e il direttore generale di Svt Umberto Rovini. I bus, modello Menarini Citymood 12 mt CNG, sono stati acquistati da Svt, azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico vicentino. La spesa complessiva, pari a 1.100.000 euro, è co-finanziata nell’ambito della Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile dell’Area Urbana di Vicenza – POR FESR 2014-2020 della Regione del Veneto, gestita dall’Autorità urbana di Vicenza.

Erano presenti, inoltre, 2 dei 7 minibus (modello Fiat Iveco City) da 22 posti acquistati in autofinanziamento da Svt nell’ambito del progetto finanziato con il “Bando periferie”. I minibus saranno impiegati per lo svolgimento del servizio a chiamata Peri-metrò, che sarà esteso a determinate zone periferiche di Vicenza per migliorare la mobilità dei residenti verso le altre aree urbane e il centro cittadino.

“Con l’arrivo, nel 2018, di 48 nuovi autobus del servizio urbano alimentati concombustibili ecologici, per una spesa complessiva di 12 milioni di euro, si completa la trasformazione del trasporto pubblico locale ricercata per tanti anni – ha esordito l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza –. L’attenzione verso questo tema è massima ed ha seguito un piano strategico accompagnato anche da modifiche normative, prima con la fusione in Svt e poi con l’affidamento in house del contratto di servizio. La strategia della Regione del Veneto e l’alleanza con gli altri Comuni capoluogo del Veneto hanno portato alla creazione di autorità urbane: a Vicenza sono stati riservati complessivamente circa 8 milioni di euro altpl (di cui 4,5 milioni co-finanziati dal POR FESR 2014-2020 della Regione del Veneto), un tema a cui teniamo particolarmente in quanto legato all’inquinamento atmosferico. La scelta che abbiamo fatto con gli ultimi mezzi acquistati, e che speriamo venga mantenuta dalle prossime amministrazioni, è di non scegliere più bus alimentati a diesel ma solo agpl o metano. A questo si affianca la grande rivoluzione del trasporto elettrico grazie al contributo di 19 milioni di euro concesso dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai quali si aggiungono altri 25 milioni nell’ambito delle opere connesse all’attraversamento di Vicenza della linea alta velocità alta capacità ferroviaria”.

“Inoltre, quest’estate partirà il servizio diurno a chiamata “Peri-metrò” con 7 minibus che serviranno 7 zone della città caratterizzate da minor servizio pubblico – ha aggiunto l’assessore Dalla Pozza –. Il cittadino potrà chiamare, mandare un sms o premere un pulsante collocato presso alcune fermate: entro 30 minuti arriverà un mezzo che lo porterà, lungo un percorso predefinito, fino al centro del quartiere piu popoloso vicino o a una delle principali fermate del trasporto pubblico. Con lo stesso biglietto, del costo di 2 euro, potrà, quindi, circolare per 90 minuti sulla parte residuale dei mezzi di linea urbana. Il servizio è costruito sulla falsariga di quello serale a chiamata, arrivato a trasportare ad oggi 23 mila passeggeri contro gli 8 mila del 2013”.
“Possiamo dire che i numeri del tpl sono tutti in crescita, come quelli del trasporto urbano che, a fine 2017, conta quasi 13 milioni di passeggeri – ha precisato l’assessore –. Con i fondi del ministero dell’ambiente stiamo spingendo moltissimo per portare nuovi utenti al tpl, grazie anche al finanziamento di 80 mila euro del progetto MobilitateVI per invogliare i cittadini ad utilizzare il trasporto pubblico locale al posto dell’auto, e che si sommano ai 300 mila euro stanziati dal Comune nel quinquennio 2013-2018 e serviti anche nelle Domeniche senz’auto per avere il trasporto pubblico gratuito per l’intera giornata”.

“Svt è particolarmente orgogliosa di essere lo strumento di realizzazione di ciò che vediamo oggi e che è frutto di strategie che il Comune di Vicenza ha pianificato fin dalla costituzione dell’azienda – ha dichiarato il presidente di Svt Cristiano Eberle –. Questo grande orgoglio nasce per una società in house che eroga un servizio pubblico essenziale con una forte attenzione alla qualità. Svt è, infatti, un co-attore di questa grande strategia di evoluzione. Ieri sera abbiamo approvato il bilancio di esercizio 2017 e gli indicatori sono tutti positivi: questa è la prima conferma che la strategia delineata da Comune e Provincia nell’aggregare le due tipologie di trasporto pubblico urbano e suburbano comincia a dare evidenza della sua bontà oltre che di una grande lungimiranza di vedute”.

iI 5 nuovi autobus che saranno impiegati prevalentemente in ambito urbano a Vicenza – co-finanziati dal POR FESR 2014-2020 della Regione del Veneto nell’ambito della Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile dell’Area Urbana di Vicenza – rispondono ai più elevati standard ecologici con emissioni che soddisfano i limiti euro 6, e possono trasportare fino a 102 passeggeri a bordo, 21 dei quali seduti. Oltre ad essere integralmente climatizzati, sono equipaggiati con le migliori tecnologie di bordo in ausilio al servizio (sistemi di localizzazione AVM, contapersone, ecc.) e alla clientela (informazione a bordo di prossima fermata mediante monitor e vocalizzazione), e di supporto in fermata per le persone ipovedenti (avviso vocale di destinazione).
L’accessibilità a bordo per le persone con ridotta capacità motoria è agevolata con il dispositivo di inclinazione e abbassamento laterale del veicolo, e grazie alla apposita pedana. Questi 5 autobus vanno a sostituire altrettanti autobus più inquinanti in servizio al TPL.

Questo progetto va ad aggiungersi ai precedenti già completati, con i quali Svt negli ultimi 5 anni ha sostituito 32 vecchi autobus alimentati a gasolio con 29 veicoli a bassissimo impatto ambientale alimentati a metano, di lunghezza variabile tra 8 e 18 metri, per un importo complessivo di 6.925.000 euro.
Ad oggi Svt ha 381 mezzi, 120 dei quali dedicati al trasporto urbano. Nel 2018 sono 48 i nuovi mezzi acquistati da Svt per 12 milioni di euro (32 urbani, 10 extraurbani e 6 suburbani). Questo ha permesso di ringiovanire l’età media dei mezzi, facendola scendere sotto i 10 anni (contro una media di 15).

Trasporti-Italia.com – 20/04/2018 

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Anas, investimenti per 130 milioni di euro nella viabilità del Fvg

Lo ha detto a Trieste l’amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani. Di questa cifra, 47 milioni sono destinati a nuove opere, mentre 83 riguarderanno il completamento di itinerari, adeguamenti, manutenzione programmata e messa in sicurezza.

«Il contratto di programma 2016-2020, il primo nella storia di Anas interamente finanziato, prevede in Friuli Venezia Giulia investimenti complessivi per 130 milioni di euro, di cui 47 milioni destinati a nuove opere, mentre 83 riguarderanno il completamento di itinerari, adeguamenti, manutenzione programmata e messa in sicurezza».

Lo ha detto a Trieste l’amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani, nel corso della tavola rotonda ’L’Italia dei trasporti e delle dogane nel XXI secolo. La mobilità integrata come ponte con l’Europa orientale”, promossa in occasione delle celebrazioni per i novant’anni di Anas (ora gruppo Fs), che ha scelto il capoluogo del Friuli Venezia Giulia come prima tappa del suo roadshow nelle piazze italiane, che toccherà successivamente Reggio Emilia (il 27 e 28 aprile), Assisi, Olbia, Salerno, Reggio Calabria e Catania.

Gli interventi più significativi, ha ricordato l’ad Armani, riguardano «la variante all’abitato di Cividale del Friuli, intervento per cui proprio ieri è avvenuta l’aggiudicazione definitiva con la stipula del contratto».

Si tratta di un intervento, per circa 5,5 milioni di euro, che consiste nella realizzazione di un tratto di strada in variante rispetto all’attuale tracciato della statale 54 (circa 800 metri) e l’adeguamento in sede di un altro tratto, attualmente afferente alla viabilità locale (800 metri).

Inoltre, i lavori di manutenzione straordinaria lungo la 52 bis ‘Carnica’ e di messa in sicurezza di Passo di Monte Croce Carnico (investimento per 63 milioni di euro).

La statale 52 bis riveste un ruolo di primaria importanza per la mobilità dell’area, anche in relazione al traffico turistico e commerciale che la caratterizza.

Rappresenta, ha indicato, un importante collegamento tra l’Alto Friuli e Carinzia ed Est Tirolo (in Austria): sulla 52 bis, dove il traffico medio giornaliero è di circa 6.500 veicoli, è prevista la soluzione di 32 punti critici (risoluzione intersezioni a raso, attraversamenti di centri abitati, ammodernamento impianti a servizio del passo, riqualificazione per maggiore sicurezza e comfort di guida, allargamento sede stradale, nuove barriere sicurezza).

Si aggiungono i lavori di completamento della ‘galleria San Lorenzo’ lungo la statale 52 tra Tolmezzo e Forni di Sopra (investimento per 19,7 milioni di euro); i lavori di costruzione del nuovo svincolo per il polo ospedaliero Burlo-Cattinara a Trieste (con un investimento pari a 5,5 milioni di euro) lungo la statale 202; la realizzazione del nuovo collegamento con il valico con la Slovenia in località Fernetti, sul Carso triestino; infine, sempre a Fernetti, la messa in sicurezza della viabilità a servizio dell’autoporto (per 2,9 milioni di euro).

La Nuova di Venezia – 20/04/2018

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Treni, «Rock» pronto per i collaudi

19 Aprile 2018

di Marco Morino

Il treno regionale Rock di Trenitalia, realizzato da Hitachi Rail Italy (ex AnsaldoBreda), è pronto per i collaudi sui binari. Ieri è uscito dallo stabilimento Hitachi Rail di Pistoia il primo esemplare del treno doppio piano a cinque carrozze che Ferrovie dello Stato Italiane ha voluto per i pendolari italiani. Vedremo i nuovi treni correre dalla primavera del 2019 sulle linee dell’Emilia­ Romagna (39) e poi in Veneto (47), Liguria (28)e Toscana (4). Il nuovo treno Rock, interamente made in Italy, è stato anticipato nei mesi scorsi dal road show di Trenitalia. Un tour nelle principali piazze italiane dei modelli in dimensioni reali (scala 1:1) dei futuri convogli della flotta regionale. Le prossime tappe saranno Palermo, Bari e Reggio Calabria dopo Bologna, Torino, Firenze, Genova, Roma e Verona. Un’occasione dedicata a cittadini e pendolari per conoscere le caratteristiche tecniche e tecnologiche dei nuovi treni destinati a rivoluzionare, si spera in meglio, l’espe­rienza di viaggio dei passeggeri.

«Questo treno ­ dice Maurizio Manfellotto, Ceo di Hitachi Rail Italy­ consentirà di compiere nel trasporto regionale quella rivoluzione positiva che il Frecciarossa 1000 ha portato nell’alta velocità». «Credo che questo treno stabilirà anche degli importantissimi record di velocità ­ aggiunge Manfellotto . Non vi chiedo di andare a 300 chilometri all’ora perché questo non è possibile, però il primo lo abbiamo stabilito oggi: 20 mesi dal momento dalla firma del contratto e il treno è lì, pronto per le prove e io credo che questo sia un record». Rock è il nuovo treno che Hitachi Rail sta sviluppando per Trenitalia sulla base dell’accordo quadro, siglato il 3 agosto 2016, che prevede la fornitura fino a 300 convogli alta capacità, in composizione 4, 5 e carrozze casse, destinati al servizio regionale, per un importo complessivo di circa tre miliardi di euro. Oltre ai treni Rock ci saranno a anche i 150 treni Pop sviluppati dal gruppo Alstom a Savigliano (Cuneo), Sesto San Giovanni (Milano) e Bologna.

Tocca a Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Fs, fare la sintesi della giornata: «Stiamo cambiando la vita dei pendolari italiani ­ ricorda Mazzoncini ­ con un piano di investimenti da 4,5 miliardi in nuovi treni e il nuovo treno Rock si inserisce in questa grande operazione industriale che, per valore eco­nomico e numero di treni, non ha precedenti in Italia. Vogliamo migliorare la mobilità integrata collettiva e condivisa del Paese. Vogliamo, entro il 2023, un rinnovo del 75% della flotta regionale di Trenitalia e dimezzare l’età media dei treni dagli attuali 20,3 anni a 10,6 nel 2024». Poi il numero uno di Fs passa ad altro: «La quotazione in Borsa al momento non è la priorità, con i bond riusciamo a fare investimenti adeguati e non credo che per l’Italia in questo momento la quotazione in Borsa di Ferrovie dello Stato sia la priorità. Siamo orgogliosi ­ dice Mazzoncini ­ dell’assemblea di ieri (martedì, ndr ): sono stati distribuiti dividendi per 150 milioni di euro, gli altri 402 milioni sono rimasti nei bilanci delle aziende del gruppo e permetteranno di fare investimenti».

Il Sole 24 Ore – 19/04/2018

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Aeroporto Canova:”Illustrate in giunta le nuove rotte sopra la città”

Il Movimento 5 Stelle attacca: “Fermate l’espansione”

Si è tenuta mercoledì mattina l’audizione della capitano Roberta Tecchiato, chiesta dal Comune, che ha illustrato le procedure di decollo dall’aeroporto Canova, legate al nuovo piano di sviluppo dello scalo, da lei stessa volate e validate dall’aeronautica militare. Procedure che servono a codificare le rotte alle quali tutte le compagine aeree si dovranno attenere.

Lo studio prevede che il decollo non avvenga alla massima potenza per rispettare le procedure anti rumore ma prevede, come avviene attualmente, in condizioni meteo avverse (intensità e direzione del vento) che i decolli contemplino la rotta su Treviso e il sorvolo del centro storico perché in direzione della pista di decollo. Dalla relazione di ieri è emersa anche la libertà da parte dei piloti di scegliere la rotta.

Sulla questione del numero di sorvoli che Enac propone di effettuare per alleggerire dall’inquinamento acustico il Comune di Quinto ha ravvisato la necessità di un incontro a breve con i rappresentanti, almeno regionali, di Enac.

“Ringrazio il Capitano Tecchiato per la presenza e per la chiara esposizione di questa mattina – dichiara il primo cittadino Manildo- E’ stato un incontro utile e interessante. Resta aperto il problema con Enac sulla questione dei sorvoli. Ci auguriamo che l’incontro con l’ente nazionale dell’aviazione civile possa avvenire al più presto”. Ed ora si attende al risposta di Cà Sugana a Enac.
Intanto la questione aeroporto entra a pieno titolo nel dibattito elettorale.

“Stiamo assistendo in questi mesi di campagna elettorale ad una serie di dichiarazioni da parte di Giovanni Manildo e della Lega targata Conte-Gentilini, mirate a fornire soluzioni ai problemi ventennali che l’aeroporto cittadino riversa sulla popolazione e sul territorio dei quartieri di S. Giuseppe, Canizzano, S. Angelo, Santa Maria del Sile, S. Zeno”, attacca il Movimento 5 stelle di Treviso. “L’aeroporto è lo specchio di come in questi venti anni sia stata amministrata la città, spesso pensando agli interessi di pochi e lasciando ai margini problemi come salute, inquinamento ambientale, viabilità, pianificazione e sviluppo sostenibile del territorio”.

Il Movimento 5 Stelle chiede semplicemente il rispetto della legalità. “È irresponsabile che i partiti che si sono susseguiti alla guida del nostro Comune abbiano permesso un’espansione incontrollata dell’infrastruttura aeroportuale (21.300 movimenti aeronautici/anno e 3 milioni di passeggeri nel 2017), priva di parere positivo di Via (valutazione di impatto ambientale) da più di 15 anni e con un limite di movimenti/anno pari a 16.300 mai rispettato. I quartieri che subiscono di più questo degrado sono sicuramente due – continuano i grillini – In primis S. Giuseppe, sul quale ricade il caos viabilistico generato dall’aviostazione, che si somma al già pesante traffico degli spostamenti quotidiani sull’asse Treviso-Quinto-Zero Branco; l’altro quartiere è quello di Canizzano, che sopporta livelli di rumore fuori limiti di legge”.

“Riteniamo inoltre inverosimile che l’amministrazione comunale, pur disponendo di un assessorato alla rigenerazione urbana, stia dando parere favorevole alla realizzazione di due ulteriori grandi aree commerciali che andranno certamente ad aggravare la viabilità e l’impatto ambientale della zona”.

Come Movimento ci impegneremo a far sì che venga rispettata la legalità, che non venga superato il limite di movimenti prefissato, che venga tutelata la salute pubblica in relazione ai problemi legati all’inquinamento acustico e atmosferico e che dunque non ci sia spazio per nuove aree commerciali”.

Oggi Treviso – 19/04/2018

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Porti: Venezia,imbarcati reattori destinati mercato iraniano

Saranno impiegati in una raffineria per la rimozione dello zolfo dal gasolio

Un trasporto eccezionale composto da 4 reattori “hydrotreating”, per un totale di 1.532 tonnellate complessive, è transitato per il Porto di Venezia con destinazione Bandar Abbas, Iran. I reattori saranno impiegati in una raffineria per la rimozione dello zolfo dal gasolio. “Il porto di Venezia si conferma scalo leader in Italia nel settore del project cargo – dichiara Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale -. Solo nel 2017, infatti, sono stati movimentati qui oltre 850 carichi eccezionali”. La delicata fase di movimentazione dei reattori si è svolta attraverso trasporto stradale e fluviale con partenza dal Porto di Cremona, utilizzando carrelli stradali speciali, una gru a portale con capacità di sollevamento di 500 tonnellate, chiatte e spintori fluviali.

Ansa/Mare – 19/04/2018

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Catullo: ricavi in crescita nel 2017

Valori in crescita nel 2017 per Catullo SpA, la società di gestione degli aeroporti di Verona e Brescia. I ricavi totali sono pari a 44,7 milioni di euro, con un incremento di 3,8 milioni di euro (+9%) rispetto all’esercizio precedente, grazie principalmente all’aumento del traffico. Il risultato operativo consolidato a livello di Ebitda, pari ad euro 7,7 milioni, è sostanzialmente allineato ai dati del 2016. L’utile netto di gruppo risulta pari a 1,1 milioni di euro, in crescita di 0,6 milioni rispetto al risultato 2016.
L’aeroporto di Verona nel 2017 ha movimentato 3.099.142 passeggeri, registrando un incremento del 10,4% rispetto all’anno precedente. Il 2017 conferma la vocazione internazionale dello scalo con uno share di traffico del 66%, contro il 33% del domestico e dell’1% tra transiti e aviazione generale. L’aeroporto di Brescia Montichiari ha invece movimentato 34.781 tonnellate nel 2017, mostrando un miglioramento rispetto all’anno precedente del 42%.
Il traffico cargo per via aerea, con oltre 11.000 tonnellate, ha registrato un aumento di oltre 7 volte rispetto alle merci movimentate nel 2016 grazie alle attività di SW Italia e Silk Way West Airlines iniziate nel mese di marzo 2017. I volumi via camion sono in crescita di circa l’11% rispetto al 2016, sia grazie al buon andamento di Lufthansa Cargo sia grazie ai collegamenti generati dai voli del Gruppo Silk in connessione stradale con altri scali.
I voli postali, che rappresentano un’importante porzione di traffico con 16.570 tonnellate, hanno registrato un andamento sostanzialmente in linea con l’anno precedente.

Trasporti-Italia.com – 19/04/2018

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Bus: Provincia di Bolzano, ok alla gara per l’affidamento del servizio extraurbano

La Giunta provinciale di Bolzano ha dato il via libera all’indizione della gara per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico di linea extraurbano. Le attuali concessioni per la gestione del trasporto pubblico di linea extraurbano in Alto Adige sono valide fino a novembre 2018. Sulla base della normativa UE l’affidamento del servizio di linea extraurbano deve avvenire dopo questo termine attraverso una gara europea.

“Con questa gara per il trasporto di linea extraurbano possiamo stabilire in anticipo i requisiti qualitativi del servizio per i prossimi 10 anni, cosa che per le concessioni attuali era stato possibile solo in maniera limitata” sottolinea il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. “Il nostro obiettivo è quello di innalzare ulteriormente la qualità del servizio per il trasporto autobus extraurbano, renderlo ancora più vicino alle esigenze degli utenti e naturalmente offrire connessioni ancora più capillari” riassume Kompatscher, sottolineando come priorità proprio quella di servire ancora meglio i cittadini. Per questa ragione, nell’ambito della gara indetta, gli standard di qualità saranno molto più determinanti per l’affidamento rispetto al prezzo offerto. “Vogliamo inoltre garantire una gara aperta e leale, ma anche assicurare alle piccole e medie imprese di trasporto la più ampia partecipazione possibile” sottolinea Kompatscher.

Nel 2015, il Consiglio provinciale, su proposta della Giunta, ha adeguato la procedura per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico extraurbano alle linee guida dell’UE. Successivamente, a gennaio 2018, è stato approvato il piano provinciale della mobilità, che disciplina le modalità di affidamento, mentre lo scorso 18 aprile l’esecutivo ha stabilito l’indizione della gara per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico di linea extraurbano. Come previsto dalla legge provinciale, l’affidamento verrà suddiviso in quattro lotti funzionali di gara, che corrispondono ai quattro bacini di traffico ottimali (BTO) individuati dal piano provinciale della mobilità. I bacini di traffico individuati sono: Bolzano e dintorni/Oltradige/Bassa Atesina; Val Venosta/Burgraviato; Valle Isarco/Alta Valle Isarco; Val Pusteria. Nel rispetto del principio di concorrenza, la Giunta provinciale ritiene opportuno limitare a due il numero dei lotti che possono essere aggiudicati a un solo offerente.

Un punto fondamentale del bando di gara è anche la clausola sociale. Coerentemente con la legislazione europea, statale e provinciale, tale clausola sociale prevede la protezione dei dipendenti in caso di sostituzione dell’attuale gestore a seguito di gara, con il trasferimento senza soluzione di continuità di tutto il personale dipendente dal gestore uscente al subentrante. In ogni caso dovrà essere applicato al personale il contratto collettivo nazionale del settore e il contratto di secondo livello (o territoriale) applicato dal gestore, inclusi trattamento economico, anzianità di servizio e qualifica. Un’ulteriore condizione contrattuale prevista è l’applicazione del bilinguismo secondo quanto stabilito dallo Statuto di autonomia. I dipendenti che vengono in contatto con passeggeri e gli autisti dovranno essere in possesso del patentino di bilinguismo B1 o di un certificato equipollente. Questa regola vale solo per i nuovi assunti, mentre per il personale già in forza all’azienda è sufficiente il certificato di livello D.

L’indizione della gara regola inoltre il trasferimento dei bus acquistati con fondi pubblici per il servizio di linea all’operatore subentrante. I mezzi che, in base alla legge provinciale 16 del 1985, sono stati finanziati al 100% con contributi pubblici e che a fine anno 2018 hanno una vetustà inferiore a 12 anni dovranno essere messi gratuitamente a disposizione dell’impresa subentrante. La durata dell’affidamento è di 10 anni. Per l’affidamento decennale del servizio di trasporto pubblico di linea extraurbano è prevista una spesa di 961.983.790,74 euro. Il bando di gara verrà pubblicato sul portale della Provincia di Bolzano (www.bandi-altoadige.it), dopo la pubblicazione i gestori in possesso delle caratteristiche legali e tecniche possono manifestare il proprio interesse alla gara.

Trasporti-Italia.com – 19/04/2018

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Trieste: un vertice Europa-Regioni per il progetto ciclovie mediterranee

Importante collaborazione “Europa-Regioni”per quanto attiene un progetto che verrà presentato a Trieste. Si tratta di un vertice per ciclovie mediterranee: un progetto triennale del programma Interreg Med, coinvolti 8 Paesi.

Condividere, progettare e dare impulso a soluzioni transnazionali per lo sviluppo del turismo sostenibile lungo gli itinerari ciclabili del bacino del Mediterraneo. Sono questi gli obiettivi degli incontri in programma a Trieste oggi e domani nell’ambito del progetto europeo Mediterranean cycle route for sustainable coastal tourism (Medcycletour), tramite il quale la Regione punta a promuovere laCiclovia del mare Adriatico AdriaBike Fvg 2 che collega Kranjska Gora, Nova Gorica, Capodistria, Trieste, Venezia e Ravenna, attivando progetti pilota di intermodalità tra bicicletta e autobus lungo la direttrice da Rabuiese a Lignano, studiando lo stato dei servizi esistenti e monitorando i flussi ciclistici in prossimità delle aree turistiche e di interesse culturale.

Durante le riunioni previste a Trieste – spiega la Regione – “i partner del progetto, che coinvolge 8 nazioni del Mediterraneo (Spagna, Francia, Belgio, Italia, Slovenia, Croazia, Grecia e Cipro), valuteranno come favorire la conoscenza e l’afflusso turistico dei territori attraversati dalla Mediterranean route tramite l’utilizzo dei trasporti pubblici, come treni e autobus, e della bicicletta. La mobilità sostenibile, con il miglioramento dei servizi di trasporto multimodali e la nascita di nuove soluzioni bike friendly, assicura una crescita economica locale positiva e risponde alle sfide europee legate alla sostenibilità e alla tutela ambientale”.

Il progetto, di durata triennale – conclude la Regione – “rientra nel programma di cooperazione territoriale transnazionale Interreg Med 2014-20, gode di un finanziamento di oltre 2,5 milioni di euro euro (dei quali circa 2,2 milioni di euro finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale) ed è coordinato dalla Regione Andalusia e dalla European cycling federation (Ecf) di Bruxelles. La quota finanziaria stimata per le attività progettuali di competenza della Regione è di poco inferiore ai 300mila euro, cofinanziati all’85% dal Fesr e da risorse statali per il restante 15%”.

Trasporti-Italia.com – 19/04/2018

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Aumentano i tir sulla Brescia-Padova: più 3,3 per cento nel primo trimestre 2018

I 235 km della A4 Brescia – Padova e della A31 Valdastico, le tratte autostradali di competenza di A4 Holding, hanno registrato un traffico nel 2017 di oltre 111 milioni di veicoli effettivi, dato questo che misura il numero di tutti i mezzi entrati, usciti o transitati in autostrada, a prescindere dal quantitativo di chilometri percorsi.

I 235 km della A4 Brescia – Padova e della A31 Valdastico, le tratte autostradali di competenza di A4 Holding, hanno registrato un traffico nel 2017 di oltre 111 milioni di veicoli effettivi, dato questo che misura il numero di tutti i mezzi entrati, usciti o transitati in autostrada, a prescindere dal quantitativo di chilometri percorsi.

Nel periodo di ultima rilevazione effettuato (da novembre 2017 a marzo 2018) in A4 sono transitati 41 milioni di veicoli effettivi e in A31 8,7 milioni, rispettivamente pari a una media giornaliera di oltre 272 mila e di 57 mila veicoli. L’incremento dei mezzi leggeri in transito nei cinque mesi di raccolta dati rispetto allo stesso periodo 2016/2017 è stato pari al 2%, mentre quello dei mezzi pesanti è stato del 3,3%. Il totale degli incidenti sulle tratte registrato da novembre 2017 a marzo 2018 è stato pari a 314, per la maggior parte dovuto a cause probabilmente imputabili alla eccessiva velocità, al mancato rispetto delle distanze di sicurezza e all’avaria dei pneumatici. Uno il sinistro che ha avuto conseguenze mortali per gli automobilisti e per i passeggeri.

Nel 2017 e nel primo trimestre 2018 A4 Holding ha effettuato importanti interventi di manutenzione straordinaria che hanno comportato l’esecuzione di 11 ripristini completi di opere viarie, oltre a ben 174 singoli cantieri, nella maggior parte notturni, necessari per effettuare il reintegro di superfici di calcestruzzo di 54 cavalcavia nel tratto di autostrada A4 compreso tra Brescia e Sommacampagna.

La Nuova di Venezia – 19/04/2018

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