Euregio “Senza Confini”: approvati i nuovi progetti di collaborazione transfrontaliera

20 Dicembre 2017

Soddisfazione di Zaia, Serracchiani e Kaiser per le iniziative che prevedono impegni per 6 milioni di euro tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia. Aperta la collaborazione con l’Euregio Tirolese

“eEmotionWay”, “Scet-Net”, “Fit4Co”, “Smartlogi” ed “Eumint” sono i nomi dei cinque progetti proposti dal Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect) “Euregio Senza Confini” che saranno finanziati con oltre 6 milioni di euro complessivi nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia Austria.

«Si tratta di un ulteriore salto di qualità sul piano operativo e finanziario di “Euregio Senza Confini” – commentano con soddisfazione i componenti del Gect, i governatori del Veneto Luca Zaia (anche presidente pro tempore dello stesso Gruppo), del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e del Land austriaco della Carinzia, Peter Kaiser -. Un risultato ottenuto grazie dall’azione comune svolta dalle tre Regioni, che hanno saputo coinvolgere numerosi soggetti del territorio come partner progettuali».

Il Gect è uno strumento creato dall’Unione Europea nel 2006 che definisce un quadro legislativo unico per le Euroregioni. Grazie al riconoscimento della personalità giuridica, permette a territori regionali e locali di differenti Paesi dell’UE di collaborare in un contesto giuridico comune – indicato dall’ordinamento comunitario e avvallato dagli Stati nazionali – superando le difficoltà derivanti dall’avere differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione.

Il Programma Interreg Italia- Austria, che promuove lo sviluppo equilibrato e sostenibile e l’integrazione nell’area di confine dei due Paesi, è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e da contributi pubblici nazionali per un totale di 98 milioni di euro. Con questi fondi si promuovono progetti di cooperazione nel campo della ricerca e innovazione, culturale, di espansione delle competenze istituzionali e dello sviluppo regionale a livello locale.

In particolare, “EmotionWay” punta al miglioramento dei collegamenti transfrontalieri favorendo l’accessibilità ad alcuni siti di interesse naturalistico e culturale per mezzo di una sinergia tra servizi ferroviari e autobus in chiave turistica, attrezzati per il trasporto di biciclette. Di particolare importanza gli interventi previsti a seguito della riapertura della ferrovia Sacile-Gemona e dell’avvio, nel 2018, di servizi in chiave turistica su tale linea e l’ulteriore potenziamento del servizio transfrontaliero Micotra, collegando la ciclabile Monaco-Venezia alla Ciclovia Alpe Adria Radweg (Caar).

Il progetto “Scet-Net” si propone la sperimentazione di percorsi formativi per studenti e apprendisti dai 16 anni in su; prevede una campagna di promozione verso scuole, studenti giovani, imprese e la realizzazione di una piattaforma virtuale bilingue, base per la sottoscrizione di accordi istituzionali.

Il terzo progetto, “Fit4Co”, coinvolge i Gect “Euregio Senza Confini” ed “Europaregion” (Tirolo, Bolzano, Trento) ed è il primo caso di collaborazione istituzionale tra tali organismi in Italia e tra i pochi in Europa; coinvolgerà le amministrazioni pubbliche presso le quali verrà svolta formazione linguistica e propedeutica a predisporre progetti da presentare su futuri bandi dei Programmi a gestione diretta UE.

Mira invece a potenziare la cooperazione in materia di opzioni sostenibili di trasporto merci intermodale il progetto “Smartlogi”. L’attuazione avverrà attraverso un piano d’azione transnazionale, valutato attraverso studi di fattibilità e testato da azioni pilota congiunte.

Infine, il progetto “Eumint” si pone l’obiettivo di rafforzare la cooperazione istituzionale transfrontaliera in Friuli Venezia Giulia, nelle Province di Bolzano e di Trento e nei Land Tirolo e Carinzia, per affrontare in ottica comune le sfide di carattere sociale, economico, politico e culturale legate ai fenomeni migratori.

«”Euregio Senza Confini” – sottolineano Zaia, Serracchiani e Kaiser – è uno strumento di fondamentale importanza per massimizzare i benefici della cooperazione transfrontaliera tra le nostre Regioni. Questa progettualità comune dimostra che uniti si ottengono vantaggi rilevanti per i propri territori, rappresentando al meglio i nostri interessi in ambito comunitario europeo».

Il NordEst Quotidiano – 20.12.2017

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Il 787 Dreamliner all’Aeroporto di Verona

All’aeroporto di Verona si è svolta la cerimonia inaugurale del primo 787 Dreamliner della Boeing che è entrato nella flotta della compagnia Neos. Si tratta del primo 787 Dreamliner in uso ad una compagnia italiana.
Neos ha scelto Verona come base operativa e di manutenzione dell’aeromobile l’hangar dell’aeroporto Catullo.
L’aeromobile è atterrato a Verona e, dopo aver imbarcato autorità, giornalisti e altri ospiti, è decollato per un volo inaugurale sorvolando Chioggia, Venezia, Bolzano per poi rientrare presso lo scalo di Verona.
Durante la tratta l’aeromobile è stato affiancato dalle frecce tricolori che l’hanno scortato fino all’atterraggio.
Il 787 Dreamliner entrerà in servizio a partire da questo inverno e arriverà a pieno regime dalla prossima stagione estiva.
Neos, che è la terza compagnia per numero passeggeri, ha confermato la propria volontà di volare sullo scalo di Verona.

Trasporti-Italia.com – 20.12.2017

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Tav, il Cipe va verso il sì. Alla Verona-Altavilla risorse per 2,7 miliardi

Ora manca il progetto esecutivo. Cantieri entro il 2018. Ciambetti: «Il secondo lotto è finanziato solo in parte»

Il Cipe è pronto ad accendere il semaforo verde sul primo lotto della Tav Verona-Padova, quello che collegherà il capoluogo scaligero con il “bivio Vicenza”, fermandosi a Ponte Alto, in territorio di Altavilla. La seduta del comitato interministeriale per la programmazione economica che precederà il Natale ha già pronti all’approvazione progetti infrastrutturali per 3 miliardi di euro, tra i quali spicca il definitivo per la tratta ferroviaria ad alta capacità “Verona-bivio Vicenza”, da 2 miliardi 713 milioni di euro. Gli elaborati Rfi per questo segmento, sono già passati al pre-Cipe, dunque l’ok è certo. Si tratta di un progetto definitivo, già affidato al general contractor Cepav Due. Una volta approvata, registrata e pubblicata la delibera Cipe, la società appaltante dovrà firmare con Cepav il contatto aggiuntivo per dare avvio alla progettazione esecutiva e quindi ai lavori previsti entro il 2018.

Mentre il governo si prepara alle ultime infornate di finanziamenti infrastrutturali prima della fine della legislatura, in città le polemiche delle forze di minoranza in città, non si placano, dopo il voto in Consiglio comunale che ha approvato le osservazioni al progetto preliminare del secondo lotto della Tav. Un progetto, spiega il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, candidato sindaco della Lega nord, «che condizionerà la vita cittadina almeno per il prossimo decennio se salteranno fuori gli 805 milioni necessari per realizzare il tratto vicentino». Ciambetti pone la sua attenzione sulle risorse a disposizione: «Giustamente Manuela Dal Lago ha sottolineato che al momento è stato stanziato solo il 18,63 per cento del costo dell’opera, 150 milioni, ma mi sorprende che il Consiglio comunale nella sua fretta di fine mandato non abbia riflettuto su alcune conseguenze dell’operazione». Per esempio, «l’ipotesi di una fermata in zona Fiera, ad esempio, impone un coordinamento forte e una concertazione con i Comuni di Creazzo, Altavilla, Sovizzo, Montecchio Maggiore, perché quella che oggi è vista come semplice stazione minore di servizio in realtà ha tutte le carte in regola per diventare il grande punto di riferimento della mobilità merci e persone dell’ovest vicentino». Poi prosegue il ragionamento: «Attendendo lo stanziamento dei rimanenti 655 milioni mancanti per l’Alta velocità, scendendo nel concreto e in lavori che si possono cantierare con maggior realismo diciamo che da anni il quartiere di Sant’Agostino attende una soluzione al suo problema viabilistico visto che nelle ore di punta si superano i duemila veicoli l’ora su una strada che non può sopportare quel traffico tanto che già nel 2004 la Padova-Brescia aveva presentato un progetto per la bretella di collegamento tra Altavilla e Arcugnano e la Tangenziale Sud di Vicenza». «È vero che bisogna rifare il progetto perché quello del 2004 è obsoleto e non tiene conto degli ultimi sviluppi nell’area, ma è verissimo che qui si sta perdendo tempo davanti a un problema che poteva già essere non dico risolto ma avviato alla soluzione: tutti i candidati e tutte le forze politiche devono prendere l’impegno con i cittadini per la realizzazione di questa bretella e, dunque, per fare squadra comune con la società autostradale. Se c’è una soluzione, e nel caso di Sant’Agostino c’è, la si percorra con senso pragmatico e senza indossare casacche di questa o quella squadra, ma si giochi per il bene comune». Il candidato sindaco, infine, si chiede «perché su faccende come il business del Fondo immobiliare o l’Alta velocità si sia data una impressionante accelerazione mentre su questioni che potevano essere avviate alla soluzione da tempo non si sia fatto nulla».

Il Giornale di Vicenza – 20.12.2017

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Ocean Alliance conferma presenza in 6 porti italiani 2018

19 Dicembre 2017

Scalerà Genova, La Spezia, Livorno, Salerno, Venezia e Trieste

Ocean Alliance, consorzio tra le compagnie internazionali di trasporto container Cma Cgm (Francia), Cosco Shipping (Cina), Evergreen (Taiwan) e Oocl (HongKong), ha annunciato la programmazione dei propri servizi di linea per il 2018, confermando la sua presenza nei 6 porti italiani già scalati quest’anno: Genova, La Spezia, Livorno, Salerno, Venezia, Trieste. Nel 2018 saranno in totale 340 le navi portacontainer utilizzate (331 nel 2017), per una capacità complessiva pari a 3,6 milioni di teus (3,35 nel 2017), mentre il numero di servizi aumenterà da 41 a 49, come si legge nella nota pubblicata sul sito istituzionale dal gruppo cinese Cosco.

Per quanto riguarda l’Italia, le navi della Ocean Alliance – che sul mercato deve confrontarsi con la 2M, formata da Maersk Line e Msc, e con The Alliance (Hapag-Loyd, Uascc, Mol, K Line, Nyk, Yang Ming) – continueranno a scalare i porti già utilizzati a partire dall’aprile dell’anno in corso, quando il consorzio ha formalmente iniziato ad operare.

Ansa/Mare – 19.12.2017

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EasyJet continua a puntare su Venezia

EasyJet, continua a investire sull’aeroporto Marco Polo di Venezia. La compagnia posizionerà sullo scalo nei prossimi mesi due nuovi Airbus A320, che si aggiungono ai 5 già esistenti, e lancerà nuovi collegamenti estivi verso Siviglia, Rodi, Bari, Brindisi, Salonicco, Cagliari e Dubrovnik per un totale di 40 destinazioni messe a disposizione dei viaggiatori del Triveneto. L’investimento crescerà quindi del 18% con un’offerta complessiva di oltre 3,4 milioni di posti.  “Come dimostra il nostro piano di investimenti per il 2018, il Triveneto è un’area che consideriamo dalle grandi potenzialità – ha commentato Frances Ouseley, Direttore di EasyJet per l’Italia -. Siamo partiti con la creazione della prima base per i viaggi d’affari per il Nord Est nel 2016 ed in due anni abbiamo reso Venezia secondo aeroporto, dopo Malpensa, per dimensione di investimenti in Italia. Infatti con 3,4 milioni di posti equivalenti a 10 aeroplani, collegheremo nel 2018 l’aeroporto di Venezia con ben 40 destinazioni”.
EasyJet ha anche annunciato che “Worldwide by easyJet”, il primo servizio globale di voli in connessione offerto da una compagnia aerea europea “low fare”, sarà disponibile anche presso la base italiana di Milano Malpensa ed è parte della strategia di EasyJet di estendere il servizio di voli in connessione al maggior numero possibile di passeggeri verso destinazioni di lungo raggio durante l’arco del 2017. EasyJet sta lavorando con l’aeroporto di Venezia Marco Polo per rendere attivo “Worlwide by EasyJet” disponibile anche a Venezia durante l’arco del 2018.

Trasporti-Italia.com – 19.12.2017

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Aeroporto di Venezia: raggiunto il traguardo di 10 mln di passeggeri dall’inizio dell’anno

L’Aeroporto di Venezia segna il raggiungimento del nuovo traguardo di 10 milioni di passeggeri registrati dall’inizio del 2017.  Nel novembre 2016 era stato raggiunto il record precedente, di 9 milioni di passeggeri.
Da gennaio ad oggi il volume dei passeggeri del Marco Polo ha registrato un andamento positivo pari al +8%, dato superiore alla media nazionale (che si attesta leggermente sotto il 7%). La previsione di chiusura del traffico 2017 è di 10,4 milioni di passeggeri.
“Il traguardo di dieci milioni di passeggeri oggi raggiunto rappresenta una tappa importante nella storia dell’aeroporto di Venezia  – ha dichiarato Enrico Marchi, presidente di Save  –. La soddisfazione non è determinata solo dall’entità della cifra, ma dalla qualità che la compone. Siamo infatti molto orgogliosi per il livello dell’offerta che abbiamo saputo costruire negli anni e che, senza soluzione di continuità, si è andata progressivamente arricchendo di nuovi vettori e nuove destinazioni”.
Oggi sono oltre 50 le compagnie aeree che operano sullo scalo per oltre 100 destinazioni, con  easyJet e Volotea che rappresentano, rispettivamente, il primo e il secondo vettore dello scalo per numero di passeggeri. La rete dei voli delle due compagnie e il numero di aeromobili basati è in costante sviluppo, easyJet oggi basa a Venezia 5 aeromobili e Volotea 7.
Nel corso dell’anno si è rafforzato il segmento di lungo raggio, soprattutto in relazione alla forte ripresa del mercato del Nord America, cresciuto del 9% negli ultimi 12 mesi, a cui il Marco Polo è collegato da voli per New York JFK e Atlanta (Delta Air Lines), New York Newark (United Airlines), Philadelphia (American Airlines), Montreal e Toronto (Air Canada e Air Transat), operativi nella stagione estiva. Importante novità per il 2018 è il volo giornaliero di linea su Chicago che American Airlines opererà a partire dal mese di maggio e che porterà a 7 le destinazioni nordamericane collegate direttamente a Venezia.
Guardando verso Medio ed Estremo Oriente, nel 2017 sono proseguiti i collegamenti per Dubai di Emirates e per Doha di Qatar Airways.
Il 2018 rappresenta un anno importante per i collegamenti con il Far East: infatti dalla prossima stagione estiva Asiana Airlines attiverà un volo di linea tra Venezia e Seoul, operativo tutto l’anno con tre frequenze settimanali.
In crescita del 9% il traffico tra Venezia e il mercato europeo, grazie al ventaglio di destinazioni dirette a disposizione dell’utenza aeroportuale, sia turistica che business. L’area che ha evidenziato la maggiore crescita è costituita da Russia e Paesi CSI, i cui volumi passeggeri in arrivo e partenza sono aumentati del 28% nel corso dell’anno.
La gestione di volumi sempre crescenti di passeggeri comporta un costante adeguamento degli spazi finalizzato all’ottimizzazione dei livelli di servizio. In quest’ottica è in corso in questi giorni lo spostamento progressivo dei varchi di sicurezza dalla posizione centrale al lato sud del terminal. Entro il 17 dicembre i varchi, incrementati di 4 postazioni per un totale di 19, saranno tutti operativi nella nuova area.
“L’orgoglio per l’obiettivo raggiunto costituisce uno stimolo per guardare avanti e programmare nuovi traguardi – ha proseguito Marchi  –. Le novità del 2018, prime tra tutte le linee di lungo raggio per Chicago e Seul che opereranno dalla primavera, concretizzano un lavoro basato su approfondite analisi condotte da un management altamente qualificato. Il ruolo dell’aeroporto di Venezia di gateway intercontinentale ne esce ulteriormente rafforzato, al centro di un sistema di oltre 16 milioni di passeggeri che comprende gli aeroporti di Treviso, Verona e Brescia”.

Trasporti-Italia.com – 19.12.2017

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A primavera si amplia l’aerostazione. Nel 2021 il collegamento ferroviario

Dei 360 milioni di euro già spesi o impegnati per l’aeroporto di Tessera, fanno parte 70 milioni a consuntivo per il 2017 che servono anche per il cantiere aperto proprio in questi giorni e che i viaggiatori scopriranno subito dato che non trovano più i varchi di sicurezza dov’erano prima: li stanno spostando tutti dal centro dell’aerostazione al lato sud nell’ambito dell’adeguamento in corso degli spazi finalizzato all’ottimizzazione dei livelli di servizio: entro il 17 dicembre i varchi, aumentati di 4 postazioni per un totale di 19, saranno tutti operativi nella nuova area.

Da qui al 2021 gli altri 530 milioni di euro ancora da spendere (per un totale di 890 milioni) serviranno soprattutto per un nuovo ampliamento dell’aerostazione sul lato sud, e la prima pietra verrà posata la prossima primavera.

Sempre a proposito di cantieri, il presidente di Save Enrico Marchi conta che, burocrazia permettendo, entro il 2021 si possano finalmente aprire anche quelli per collegare il Marco Polo alla linea ferroviaria Venezia-Trieste.

Se Tessera ieri ha festeggiato i 10 milioni di passeggeri e entro fine anno arriverà a 10 milioni e 400 mila – solo un anno dopo aver superato la soglia dei 9 milioni, e con una crescita da gennaio ad oggi dell’8%, mentre negli ultimi 7 anni è stata del 6,1%, a fronte di una crescita media nazionale del + 3,3% – il Canova di Treviso ha raggiunto i 3 milioni segnando un +14%.

E nella Marca Save ha azionato il freno a mano dopo le proteste e i ricorsi dei residenti: «Abbiamo rimodulato il Masterplan riducendo le prospettive di crescita, per quanto possibile perché ci sono richieste legittime e invece richieste di gente che si è costruita la casa accanto all’aeroporto 3 o 4 anni fa e oggi denuncia il troppo rumore – ha spiegato ieri Enrico Marchi -: per cui abbiamo ridotto l’orario di operatività dello scalo anticipando la chiusura serale alle 22 e limitando i movimenti a 8 aerei l’ora. Per fare una proporzione, a Tessera ne abbiamo 32 l’ora e andiamo verso i 38».

Al Marco Polo di Tessera la componente internazionale del traffico arriva all’87% per uno scalo intercontinentale, il terzo italiano, dove le 50 compagnie aeree che vi operano coprono oltre 100 destinazioni per voli business, turistici e ed etnici del territorio: per il nord America con Chicago come nuovo collegamento del 2018, per il Medio ed Estremo Oriente e dal 2018 ci sarà il nuovo collegamento con Seoul, e per l’Est in Europa e nel resto del mondo dato che per l’anno prossimo dovrebbe diventare operativo anche un nuovo volo diretto per Pechino.

Al Canova il traffico è molto legato a Ryanair che sta passando un periodo di forti contestazioni da parte dei dipendenti e che ha vissuto problemi in vari scali «ma che a Treviso non ci sono stati – conclude -. Questo dimostra la solidità del traffico del nostro sistema aeroportuale».

Il Gazzettino – 19.12.2017

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Marchi (Save): “Indecisi se fare la gara per Ronchi dei Legionari”

18 Dicembre 2017

«L’aeroporto del Friuli Venezia Giulia è andato troppo giù – ha aggiunto – e ci chiediamo se sia possibile invertire il processo». Riaperto il canale con Sacbo

Save, la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo di Tessera, «non ha ancora deciso» se parteciperà o meno alla gara europea per l’aeroporto di Ronchi dei Legionari (Gorizia), pur dichiarandosi «interessata» alla cosa. Lo ha detto oggi il presidente di Save Enrico Marchi, a margine della presentazione a Venezia dei dati di bilancio dello scalo di Tessera.

«L’aeroporto del Friuli Venezia Giulia è andato troppo giù – ha aggiunto – e ci chiediamo se sia possibile invertire il processo». Marchi ha ricordato che in questo momento lo scalo di Treviso, sempre legato a Save, ha tre volte e mezzo il numero di passeggeri di Ronchi. «Credo che gli aeroporti siano aziende – ha concluso – e non possano essere gestiti con la politica».

Pronta la risposta di Antonio Marano, presidente Trieste Airport: “I dati in possesso del Presidente Enrico Marchi, evidentemente, non sono aggiornati. L’Aeroporto del Friuli Venezia Giulia ha, infatti, registrato nel 2017 il miglior risultato economico di sempre con un aumento dei traffici pari all’8,5%. Ogni altro dato, il dottor Marchi potrà facilmente estrapolarlo dai documenti di gara attualmente al vaglio dell’Azionista e che saranno pubblicati entro febbraio, quando il processo di gara sarà ufficialmente aperto. Già in fase preliminare, comunque, sono state numerose e qualificate le manifestazioni di interesse di importanti operatori e investitori sia a livello nazionale che internazionale”.

Intanto Il presidente di Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto Il Caravaggio di Orio al Serio, Roberto Bruni ha ribadito una «riapertura dei dialoghi a est», in particolare con l’aeroporto di Venezia e anche con gli industriali bresciani, «mentre a ovest (Sea, ndr) sono da sempre attivi i colloqui».

Ieri Save ha tagliato il traguardo di 10 milioni di passeggeri. L’occasione è stata propizia anche per affrontare il tema delle grandi navi.

«Una rappresentazione di fine legislatura»: così Enrico Marchi ha bollato l’esito dell’ultimo Comitatone chiamato a trovare una soluzione per le grandi navi in laguna, a margine della presentazione dei dati di fine anno dell’aeroporto di Venezia.

«Sono state prese delle mezze decisioni – ha proseguito Marchi, ricordando la partecipazione di Save nella Venezia Terminal Passeggeri – . È incredibile che chi doveva decidere non abbia deciso. Ho chiesto io stesso al presidente del Porto di Venezia se erano stati fatti degli approfondimenti sulla soluzione che riguarda il canale Vittorio Emanuele e mi è stato detto di no».

Per Marchi, il Comitatone «non ha fatto una scelta» e le indicazioni sul trasferimento del traffico passeggeri a Marghera non hanno concretezza economica. «Sappiamo dai numeri che abbiamo elaborato – ha sottolineato – che il terminal di Marghera non è una scelta economicamente sostenibile: quindi, mi chiedo, risolve il problema delle grandi navi in laguna o finisce per essere una grande speculazione per alcuni privati?». Quella delle crociere a Venezia, ha concluso, «è una vicenda mortificante: andiamo indietro come i gamberi, siamo riusciti solo a dimezzare i passeggeri in partenza dalla città lagunare»

La Nuova di Venezia/NordEst Economia – 18.12.2017

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Porto di Trieste: nei primi 10 mesi del 2017 cresce la movimentazione di treni e container

Il porto di Trieste segna un nuovo record per quanto riguarda i traffici di treni e container nella seconda parte del 2017. Sono infatti 7.147 i treni movimentati tra gennaio e ottobre, con una crescita del +13,86% rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre nel solo mese di ottobre ne sono stati lavorati 822, dato record mensile per lo scalo giuliano. Nei primi 10 mesi dell’anno vi è stato un aumento dei volumi totali di traffico del +4,66% sul medesimo periodo del 2016, con  51.137.967 tonnellate di merce trattata. Incremento a doppia cifra dei container (+26,62%) che toccano quota  513.899 TEU.

“L’eccellente performance dei container è un risultato senza precedenti per il porto, – ha commentato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino –  tanto che già ad ottobre abbiamo superato il totale dell’anno 2016 (486.462 TEU) ed il record del porto di Trieste del 2014 di 506.019 TEU. Con questo trend di crescita prevediamo di raggiungere per la prima volta i 600.000 TEU a fine anno. Sono volumi non paragonabili ai porti Nord europei, ma dimostrano una dinamicità e una vivacità senza precedenti in atto nello scalo. Al di là del risultato dei container, siamo un porto multisettoriale con una forte vocazione ferroviaria e importanti margini di crescita: oltre ai numeri, in questo momento la nostra solidità si misura soprattutto sulla capacità di attrarre compagnie armatoriali e investitori internazionali interessati al nostro sviluppo in ambito logistico e industriale”.

Buona la performance degli altri comparti: merci varie (+13,92%), RO-RO (+3,99%) con 250.325 unità transitate. In aumento le rinfuse liquide (+2,65%), mentre le rifuse solide segnano un -20,76%. Positivi tutti i dati del singolo mese di ottobre rispetto allo stesso mese del 2016: movimentazione totale (+11,64%), container (+40,03% TEU), merci varie (+12,92%), comparto RO-RO (+0,66%), rinfuse liquide (+9,90%), rinfuse solide (+42,60%).

Trasporti-Italia.com – 18.12.2017

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Stanziati 375 milioni per le infrastrutture

17 Dicembre 2017

Pioggia di fondi volti a finanziare la norma sulla casa e gli alloggi Ater. Serracchiani «Lascio una regione diversa dal 2013 e con i conti in ordine»

di Mattia Pertoldi

Il sipario calerà ufficialmente soltanto fra qualche mese, e resta sempre aperta la possibilità a febbraio di una manovrina di assestamento per investire quei 120 milioni contenuti nel Patto con lo Stato nel caso in cui la Regione trovi l’accordo con Roma, ma l’ultima legge di Stabilità della legislatura segna anche la fine di un quinquennio. Una finanziaria in cui, sanità a parte, una fetta importante di risorse, quasi 400 milioni, sono stati destinati al comparto delle infrastrutture e del territorio e al termine della quale è arrivato il momento, per Debora Serracchiani, di stilare un primo bilancio del suo governo.

Il discorso della presidente. Serracchiani, come d’abitudine, ha preso la parola prima del voto finale sulla legge di Stabilità, consapevole che, questa volta, non si trattava di una ex Finanziaria come tutte le altre. «Con questo testo concludiamo – ha detto la presidente – onorevolmente una legislatura dedicata alla ripresa e alla solidarietà. Abbiamo governato con equilibrio e convinzione orientando le risorse sui grandi filoni delle imprese e delle infrastrutture, dei saperi e dell’ambiente, della salute e del benessere comune. Rispetto a cinque anni fa il Fvg presenta bilanci più solidi, una struttura finanziaria razionalizzata, entrate sempre più affidabili e una degna capacità di spesa».

Infrastrutture e territorio. Al di là del maxi-comparto dedicato a sanità e sociale, che come da consuetudine si prende la stragrande maggioranza del Bilancio, nell’ultima ex Finanziaria balza agli occhi la voce relativa a infrastrutture e territorio, quella cioè affidata all’assessore Mariagrazia Santoro, cui sono stati destinati 375 milioni 746 mila euro. Una cifra che, al suo interno, trova per quasi 200 milioni lo stanziamento dedicato al Trasporto pubblico locale (in particolare i 133 per quello su gomma e i 33 su ferro), e per 82,5 all’edilizia. In questo senso è stato dato spazio, in particolare, ai 44 milioni per finanziare la legge casa e ai 15,7 per il sistema delle Ater del Fvg. E se Fvg Strade potrà contare su uno stanziamento di 21,6 milioni, 7 saranno destinati ai dragaggi e 20,5 alle opere in carico per il servizio dell’ex viabilità provinciale.

Le critiche del M5s. Nei quattro giorni di discussione non sono mancate, ovviamente, le critiche e le accuse delle opposizioni con il M5s, in particolare, che ha contestato alla maggioranza di aver bocciato la proposta grillina per l’istituzione del “Fondo di ristoro finanziario” per i soci e i prestatori delle cooperative fallite. «Quello che non si comprende – spiega il consigliere Cristiano Sergo – è che questa proposta è stata avanzata a seguito della recente approvazione di un emendamento che istituisce un fondo analogo per i soci delle banche venete inserito dai senatori del Pd nella legge nazionale. Evidentemente continua l’avversione del Pd locale verso chi ha creduto nelle cooperative di consumo. Quando si trattava di difendere i risparmiatori, la giunta considerava il prestito sociale un investimento a rischio, ora che c’è da equiparare i soci delle cooperative agli obbligazionisti delle banche, il Pd tutela il risparmio di chi ha creduto negli istituti di credito, sottoposti alla vigilanza di Consob e Bankitalia e non di chi ha prestato i propri soldi alle coop, vincolate invece alla vigilanza della Regione».

Accordo con lo Stato. Nel mirino delle opposizioni, coma accennato già ieri, è finito anche l’emendamento di Enrico Morando che modifica le compartecipazioni del Fvg. «La Regione lavora da marzo a questa proposta – ha attaccato il consigliere di Ar Roberto Revelant – e noi avremo davanti solo poche settimane per le opportune valutazioni, e stiamo parlando del futuro e della sostenibilità economica finanziaria di questa Regione. Di lati oscuri ne vedo parecchi come la riduzione delle compartecipazioni sull’Iva. A quelle non si può proprio rinunciare e passare da 9,1 decimi a 5,91 è pura follia visto che è l’unica imposta a cui lo Stato non rinuncerà mai». Sulla stessa linea d’onda, quindi, anche il senatore di Liberi e uguali Lodovico Sonego. «Al momento risalta la fesseria di aver spostato l’equilibrio delle compartecipazioni dall’Iva all’Ires. Le entrate sull’Iva sono legate al fatturato che è più difficile da nascondere, gli utili delle imprese invece si occultano molto più facilmente e per sopramercato i gruppi li trasferiscono agevolmente in altri Paesi dove si pagano meno tasse. Si aggiunga il fatto che la ripresa è molto una ripresa di fatturato (Iva) ma scarsamente di utili (Ires). Anche questa volta Serracchiani ha fatto di testa sua senza ascoltare i tecnici».

Messaggero Veneto – 17.12.2017

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