La Tav abbatte 20 edifici. C’è anche il Bocciodromo. Espropri per 100 milioni

27 Ottobre 2017

Il progetto indica i fabbricati e i terreni che impattano con i binari e con la nuova viabilità. Prevista la demolizione di abitazioni e negozi

di Paolo Mutterle

Una premessa è d’obbligo: i cittadini e le imprese coinvolti non sono ancora stati informati, perché il progetto della linea Alta velocità/Alta capacità pubblicato sul sito del Comune è quello preliminare, mentre le procedure di esproprio inizieranno solo quando ci sarà il definitivo. Ma le tavole e le relazioni dei tecnici di Italferr indicano quali sono gli edifici e i terreni interessati dal raddoppio dei binari e dalle opere connesse (nuova linea di trasporto pubblico, viabilità, difesa idraulica). Si parla di oltre 500 mila metri quadrati divisi fra la città e i Comuni di Altavilla, Sovizzo e Torri di Quartesolo, per una cifra che ammonta a circa 103 milioni di euro.

GLI EDIFICI. Il tracciato ferroviario e la nuova viabilità impattano con 21 fabbricati esistenti, quasi tutti nel territorio comunale di Vicenza. Ci sono vittime illustri, come il PalaKiss di fronte all’ingresso principale della Fiera e il Bocciodromo, il centro sociale e polo di aggregazione in zona Ferrovieri. Ma anche abitazioni, uffici, capannoni artigianali, negozi e perfino un istituto bancario. Un totale di 24 mila quadri destinati, secondo il progetto preliminare, a essere demoliti. Va detto che il progetto ferroviari si ferma a viale del Risorgimento e per questo il grosso degli abbattimenti riguarda la zona occidentale della città.

IN FIERA. In via dell’Oreficeria l’elaborato di Italferr prevede il capolinea Ovest del filobus e una nuova viabilità di collegamento con la rotatoria di Ponte Alto, sulla Regionale 11. Per questo dovrà essere abbattuta la piattaforma commerciale privata di fronte all’ingresso principale della fiera. «Sappiamo che circola questa ipotesi – spiegano dagli uffici del Palakiss – ma il titolare si trova fuori sede». Si salva l’edificio confinante, che ospita Tde Macno e lo showroom Gioje, mentre è prevista la demolizione della cabina Enel in fondo alla strada, dove passeranno i binari. Per realizzare la nuova rotatoria all’incrocio tra via dell’Industria e via dell’Arsenale sarà sacrificata la tettoia della Pneus Palladio.

PONTE ALTO. Da via dell’Oreficeria è previsto un collegamento con un sottopasso e una nuova strada fino alla rotatoria di Ponte Alto, sulla Regionale 11. Il progetto della stazione unica in fiera prevedeva la demolizione di un magazzino delle acciaierie Valbruna in via dei Frassini, ora scongiurata perché la strada passerà sui campi dietro i capannoni. Tra gli edifici da abbattere ci sono invece alcune abitazioni di via Capuleti vicine ai binari (ma non il condominio) e l’edificio che ospita la street dance school in via dei Montecchi.

SAN LAZZARO. L’allargamento della sede ferroviaria impone il sacrificio di una parte del magazzino comunale in via Frescobaldi e di un magazzino privato in via Boccherini. Il progetto prevede la demolizione di un edificio a destinazione mista (abitativa/artigianale) in via Umberto Giordano e di una parte del deposito di Piva Gomme e della carrozzeria 32000 in viale San Lazzaro. «Noi siamo in affitto e non ci è arrivata alcuna comunicazione – spiega il carrozziere -. Un anno fa però i tecnici erano venuti a fare delle misurazioni. In caso di esproprio spero ci sia un indennizzo per l’attività».

VIALE VERONA. Quattro gli edifici da abbattere in viale Verona. Si tratta del complesso che ospita alcuni negozi etnici e un centro di rimessaggio camper al civico 85. C’è poi un immobile che appare in disuso vicino ai binari e un magazzino dietro alla banca Hypo Bank. Salvo il Bierstube, sul cui retro, dove oggi c’è il parcheggio, è disegnata la strada che porta al sottopasso previsto in direzione via dell’Arsenale. Un caso particolare riguarda la palazzina al civico 87, che accoglie una decina di appartamenti e, al piano terra, la filiale Bnl: il progetto ne ipotizza la demolizione perché con la nuova rotatoria prevista il condominio perderebbe l’accesso carraio e quello pedonale, rinviando però la questione alle successive fasi progettuali. L’amministratore Marco Crestani non ha ricevuto comunicazioni di possibili espropri né di sopralluoghi.

FERROVIERI. Nel quartiere che fin dal nome è legato ai treni, il progetto preliminare della linea Tav prevede l’abbattimento di due abitazioni in via Ferreto de Ferreti, sotto all’omonimo cavalcavia. «Noi però non ne sappiamo niente» spiega una residente. Il condomino di via Rossi più vicino ai binari perderebbe solo parte della pertinenza esterna, mentre il nuovo sottopasso del tribunale travolgerebbe in pieno il centro sociale Bocciodromo (vedi articolo sotto).

PIZZOLATI. A est l’unico esproprio riguarda un’abitazione di via dei Pizzolati, dove è prevista la rotatoria all’incrocio con via Martiri delle Foibe.

INDENNIZZI. Quando percepiranno gli espropriati? Le singole posizioni non sono pubbliche, i criteri sì. E fanno riferimento al valore venale del bene per i fabbricati e il valore agricolo per i terreni.

Il Giornale di Vicenza – 27/10/2017

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Trento: ecco gli incentivi per il trasporto multimodale gomma-rotaia

La giunta provinciale di Trento ha approvato un delibera che fissa i criteri per la concessione di aiuti a operatori di trasporto multimodale gestori dei servizi di trasporto combinato, per i servizi prestati sul territorio provinciale. L’obiettivo del documento è la riduzione dell’impatto ambientale del traffico su gomma, sostenendo il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia. “La finalità – precisa l’assessore Mauro Gilmozzi – è quella di decongestionare il traffico di veicoli pesanti al valico del Brennero, fra i più trafficati del territorio alpino, dando supporto al regime di trasporto integrato che si applica ai servizi sulla tratta ferroviaria fra Trento e Borghetto all’Adige. Le misure per incentivare la mobilità sostenibile o per disincentivare il traffico più impattante dovranno sempre essere valutate insieme ai diretti interessati, ovvero le imprese del settore”.

La spesa complessiva prevista dal provvedimento è pari a 1.920.000 euro per il triennio 2017/2019. Per ogni spedizione monodirezionale, con origine o destinazione presso uno scalo ferroviario o centro intermodale nel territorio della provincia di Trento, è corrisposta all’impresa un’agevolazione pari ad un massimo di 33 euro per ogni spedizione unidirezionale intermodale di unità equivalente trasportata. La presentazione delle domande viene fissata al 30 giugno e al 31 dicembre di ogni anno per le attività effettuate nel semestre precedente. Per la prima applicazione, il termine di presentazione delle domande viene fissato al 30 novembre 2017 con riferimento all’attività svolta dal 1° gennaio al 30 ottobre.

Trasporti-Italia.com – 27/10/2017

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Assaeroporti: a settembre passeggeri in aumento del 7,3%

Anche settembre è stato un mese di crescita per gli aeroporti italiani. Secondo i dati Assaeroporti, i passeggeri del mese sono stati 17.570.643, in aumento del 7,3% rispetto a settembre 2016. Ottimi risultati per l’aeroporto di Milano Malpensa che ha segnato un incremento del 15,6% per un totale di 2.136.628 passeggeri, mentre l’aeroporto di Fiumicino mostra un calo del 2% sullo stesso mese dell’anno scorso, a quota 3.978.716 unità, soprattutto per la diminuzione del mercato domestico.
Per quanto riguarda gli altri scali, forte crescita per Bergamo Orio al Serio (+11,2%), Cagliari (+14,1%), Catania (+17,5%), Napoli (+27,9%), Olbia (+12,2%) e Verona (+9,3%).
In amento del 4,1% anche i movimenti aerei che sono stati apri a 150.574 unità mentre il trasporto cargo ha riportato un incremento su settembre 2016 dell’8% per un totale di 95.738,50 tonnellate.
Per quanto riguarda invece i dati dei primi nove mesi dell’anno, i passeggeri mostrano un incremento del 6,8% (136.025.359), i movimenti del 3,2% (1.199.662) e il trasporto merci dell’11,2% (846.616,85 tonnellate).

Trasporti-Italia.com – 27/10/2017

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La Regione blocca l’avanzata. Passa la norma salva quote

26 Ottobre 2017

di Mattia Pertoldi

La Regione si mette di traverso e prova a bloccare la scalata di Ferrovie nord Milano al Trasporto pubblico locale (Tpl) del Fvg. Nell’ultima giornata del Consiglio di ottobre, infatti, la giunta ha presentato un emendamento alla manovrina autunnale. Poche righe in cui si legge che «al fine di consentire un’efficace gestione delle partecipazioni pubbliche nel settore della mobilità delle persone, la Regione promuove la costituzione di società di scopo a cui anche gli enti locali possono conferire le quote di proprietà di società operanti nel settore del trasporto pubblico locale dagli stessi possedute».Una norma figlia di una trattativa “tecnica” tra la presidente Debora Serracchiani e il capogruppo di Forza Italia Riccardo Riccardi durata una manciata di giorni e che ha portato alla definizione del testo passato all’unanimità senza alcuna modifica. Il sub-emendamento presentato da Barbara Zilli (Lega Nord) e Luca Ciriani (Fdi) che prevedeva l’obbligo di costituzione della nuova società a capitale interamente pubblico è stato infatti ritirato dopo che prima Riccardi e quindi il vicepresidente Sergio Bolzonello hanno spiegato come accettarlo avrebbe, nei fatti, reso nulla la mossa anti-scalata.Creare una società interamente pubblica, nel dettaglio, avrebbe escluso dalla partita Friulia – considerato che nell’azionariato della finanziaria regionale ci sono anche soci privati – e si sarebbe creato, per il futuro, un problema non da poco considerato che, concretamente, rappresenta l’unico soggetto dotato di quella necessaria forza economica per arginare eventuali aumenti di capitale oppure l’esercizio della prelazione da parte dei soci, in primis Ferrovie nord Milano. «Oggi in quest’Aula stringiamo un patto politico – ha detto Bolzonello – che impegna tutti i partiti in nome di un interesse più alto, quello dei cittadini del Fvg. Adesso si apre un’altra partita, certamente non facile, ma dall’impegno preso insieme non si può tornare indietro».Soddisfatto anche Riccardi. «Credo che la politica abbia avuto il coraggio e la forza di battere un colpo sulla vicenda del Tpl, prendendosi il lusso, per una volta, di convergere ampiamente nell’interesse del sistema Regione – ha detto -. L’azione che la politica regionale ha saputo mettere in campo riguarda soprattutto la presenza di società in mano a soggetti istituzionali diversi dal sistema Fvg. Da un lato c’è infatti il contenzioso con Busitalia, controllata da Ferrovie dello Stato; dall’altro, la nuova presenza di Ferrovie nord Milano, partecipata da Ferrovie dello Stato. Questo quadro rappresenta una rilevante presenza in Fvg di fronte alla quale la politica ha saputo attivare i meccanismi utili per consentire un’efficace gestione delle partecipazioni pubbliche».Nel campo del centrosinistra, invece, dopo gli attacchi dei giorni scorsi di Serracchiani, è stato il consigliere dem Vittorino Boem a sferzare nuovamente il Carroccio. «Aspettiamo ancora che la Lega nostrana – ha detto – prenda una posizione chiara su quello che sta facendo una holding controllata da una Regione, guarda caso, a trazione leghista. Da tutto il centrodestra servirebbe un comportamento limpido e una posizione più netta nel distinguere chi difende le prerogative della Specialità, da chi evidentemente risponde ai poteri forti del lombardo-veneto».

Il Messaggero Veneto – 26/10/2017

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Porti: Trieste e Area Science Park lanciano la sfida della circular economy

Andrea Coen Tirelli

Il contesto economico e la crescita demografica pongono sfide sempre più pressanti alle città e ai territori. In risposta, l’innovazione propone un nuovo modello di sviluppo, la cosiddetta economia circolare, basata su processi collaborativi di simbiosi industriale e nuovi modelli di business. E’ stato questo il tema trattato nell’incontro organizzato a Trieste da AREA Science Park e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in collaborazione con Intesa Sanpaolo e la rete Enterprise Europe Network della Commissione Europea. Esperti e imprese si sono confrontati su soluzioni e i modelli innovativi per cogliere le opportunità di sviluppo che questi modelli possono portare alle città portuali.

Il porto franco di Trieste, in considerazione del suo specifico regime giuridico, può offrire soluzioni interessanti e per certi aspetti ancora inesplorate, per le imprese che operano circular economy sui flussi di prodotti mossi lungo le catene di logistica. Proprio in quest’ottica AREA Science Park, AdSP del Mare Adriatico Orientale e Samer Co&Shipping stanno lavorando alla realizzazione di un hub industriale innovativo basato sull’integrazione e la valorizzazione di asset già presenti sul territorio: dalla logistica portuale all’elevata concentrazione di enti di ricerca con personale altamente qualificato.

“Il porto di Trieste e la città sono circondati dalla più grande concentrazione di cervelli a livello mondiale. – ha dichiarato il presidente dell’AdSP del Mare Adriatico orientale Zeno D’Agostino – Una simile realtà non può essere scollegata dalla portualità ed è scandaloso non aver messo in precedenza questi cervelli a disposizione del territorio”. Per il direttore di AREA Science Park, Stefano Casaleggi, “si tratta di una sfida che deve mobilitare tutte le energie presenti sul territorio: noi lavoriamo soprattutto su biotecnologie e materiali strategici. Qui si possono creare merci d’avanguardia e sfruttare il sistema logistico”.

Obiettivo del progetto è attrarre imprese innovative ad alta vocazione tecnologica in grado di generare concreti impatti su attrattività e sviluppo economico del territorio. Entro l’anno – fanno sapere – ci sarà il primo insediamento industriale. Un primo passo per la realizzazione dell’hub è stata la recente proposta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia di ridefinizione del Sito di interesse nazionale (SIN) di Trieste. La proposta, che in tempi brevi sarà recepita da un decreto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, darà un’accelerazione ai procedimenti amministrativi connessi alla bonifica delle aree oggi ritenute inquinate che si trovano a ridosso del Canale industriale di Trieste.

Trasporti-Italia.com – 26/10/2017

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Stati Generali Nord Est: al via la Cabina di regia per un sistema logistico integrato

di Andrea Coen Tirelli

Dare vita al primo sistema integrato interregionale di infrastrutture per potenziare l’area del Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Questo è l’obiettivo degli Stati Generali della Logistica del Nord Est riuniti questa mattina all’Arsenale di Venezia per firmare un position paper strategico che dia vita a una Cabina di Regia tra porti, interporti e Ministero delle Infrastrutture. Presenti oltre 300 ospiti tra istituzioni, esperti e operatori della portualità e dei trasporti. Senza dubbio si è iniziato un percorso comune che porterà un protocollo d’intesa per armonizzare gli interventi programmati, i cantieri aperti e le priorità di ciascun territorio creando un sistema logistico integrato di infrastrutture e servizi. La Cabina di Regia, dotata di un apposito livello tecnico di coordinamento, comprenderà tutti i soggetti pubblici e privati rilevanti per esprimere la visione di sistema.

“Lo spostamento modale dalla gomma al ferro ha le gambe per camminare, lo dimostra il fatto che la rete ferroviaria italiana ha fatto 3 miliardi e mezzo di bandi di lavori pubblici nel 2016 e nel 2017 ne farà 7 miliardi, più altri 5 miliardi di lotti costruttivi nell’alta velocità. – ha dichiarato il ministro Graziano Delrio – Questo vi dà l’idea delle enormi capacità di risorse che arriveranno su questi territori attrezzati con interporti efficienti ed efficaci. Abbiamo porti molto forti che hanno lavorato bene nonostante le difficoltà. Se vogliamo intercettare opportunità dobbiamo lavorare insieme. Le cose concrete che oggi abbiamo messo insieme riusciranno a dare a quest’area, che è uno dei principali motori del paese, un ulteriore vantaggio competitivo. Ragionare con un sistema unitario per aumentare il valore aggiunto”.

Con una lista già individuata di priorità si potrà investire sullo sviluppo integrato e sistemico delle infrastrutture di trasporto merci e logistica del Nordest. Si potenzierà così la funzione del Nordest quale gateway internazionale per i traffici marittimi dell’Europa centro-orientale, proponendo una visione integrata e unitaria di progetti per incrementare l’accessibilità marittima e terrestre del territorio. Con queste azioni si intende promuovere l’interconnessione lungo l’asse multimodale Est-Ovest – Corridoio Mediterraneo -, Nord-Sud – Corridoio Adriatico Baltico e Corridoio Scandinavo Mediterraneo. E’ emersa altresì la necessità di promuovere misure volte a garantire un’adeguata governance degli investimenti previsti nei tre Corridoi, soprattutto favorendo l’ottimizzazione dell’utilizzo delle infrastrutture esistenti; azioni finalizzate a completare le nuove grandi infrastrutture ferroviarie lungo i Corridoi TEN-T; l’anticipo degli interventi per l’adeguamento agli standard operativi necessari per l’efficiente sviluppo dell’intermodalità fra i porti, i retroporti e i mercati; lo sviluppo di sistemi ICT finalizzati alla velocizzazione del flusso delle merci, all’integrazione fra i vari attori della catena di trasporto e logistica.

“Il Nord Est è un asset chiave per il Paese: area di eccellenza per infrastrutture e servizi logistici, registra volumi di traffico ingenti e in crescita. – ha dichiarato Ennio Cascetta, amministratore unico di Rete Autostrade Mediterranee Spa (Ram) – Il traffico nei porti dal 2013 al 2016 è aumentato del 6,3%; gli interporti nel 2016 hanno trasferito su ferro merci per oltre 20 milioni di tonnellate; la catchment area del cluster portuale Nord Adriatico, comprensivo anche dei porti esteri di Koper e Rijeka, nel 2030 si stima possa raggiungere un potenziale triplo rispetto agli attuali traffici gateway. Un lavoro intelligente su quest’area, per la quale sono già finanziati investimenti ingentissimi per oltre 14 miliardi di euro sulle reti ferroviaria e stradale, nonché sui nodi portuali, aereoportuali ed interportuali, le farà guadagnare un ruolo ancora più centrale nella rete dei trasporti e della logistica. Un lavoro a capo alla Cabina di regia sovraregionale Nord Est che, alla luce delle politiche di rilancio della logistica frutto dell’impegno del Ministro Delrio, potrà rendere il comparto più sostenibile, resiliente ed efficiente ed a servizio del sistema economico produttivo nazionale”.

“Un’operazione come questa è già stata fatta a nord-ovest e non potevamo non farla a nord-est, la parte dove la manifattura è più dinamica e c’è quindi maggior bisogno di infrastrutture che guardino a dopodomani, perché la grande sfida è quella di cogliere i grandissimi cambiamenti che stanno per arrivare, dall’internet delle cose, alla digitalizzazione, alla virtualizzazione dei porti e non solo. – ha detto il presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Alto Adriatico, Pino Musolino – “Ci sono quindi cose da fare immediatamente, con i piedi ben piantati per terra e coordinandoci, visto che molte inefficienze derivano da doppioni, sempre comunque restando in una sana ottica di competizione, quando serve, e di cooperazione, quando serve”.

Trasporti-Italia.com – 26/10/2017

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Meridiana: nuovi collegamenti per la Sardegna nel periodo natalizio

Oltre ai voli abituali per il Costa Smeralda da Linate e Fiumicino, per l’inverno 2017 Meridiana opererà anche il collegamento da Bologna a Olbia attivo due volte la settimana, il venerdì e domenica.
In previsione delle prossime festività natalizie la compagnia ha deciso inoltre di rafforzare il proprio network da e per la Sardegna con l’aggiunta di alcune linee e voli: aumentano pertanto le frequenze da Bologna e soprattutto si aggiungono i collegamenti per il Costa Smeralda da Napoli, Verona e Torino.

Trasporti-Italia.com – 26/10/2017

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Un mini-scalo in Fiera e nuove strade La Tav ridisegna anche Vicenza ovest

25 Ottobre 2017

Via dell’Oreficeria diventerà snodo viabilistico. E si fermeranno pure i regionali

Il casello dell’autostrada a poche centinaia di metri, un parcheggio da oltre 500 posti auto, l’accesso (quasi) diretto alla futura variante alla «Pasubio» fino a Costabissara e il collegamento con l’alta velocità ferroviaria (a spot) e i treni regionali. E poi tre nuove rotatorie, piste ciclabili, sottopassi, pure la Pedemontana distante meno di 10 chilometri. Si scrive «fermata» ma si potrebbe leggere «seconda-stazione». Quello che il progetto preliminare della Tav ha disegnato in zona Fiera è, infatti, un vero e proprio snodo viabilistico, con i piedi a Vicenza ma lo sguardo rivolto alla provincia e oltre.

Dal punto di vista tecnico non è una stazione ferroviaria, perché manca proprio l’infrastruttura coperta con locali e spazi a disposizione per i viaggiatori. Ma a parte questo aspetto, nelle carte giunte a Vicenza la scorsa settimana e che progettano nel dettaglio per la prima volta tutto l’attraversamento del capoluogo da parte dei treni veloci, a ovest della città è previsto un vero e proprio mini-scalo, per certi versi pure più appetibile rispetto alla stazione centrale di viale Roma. Un esempio su tutti: i collegamenti viabilistici. Rappresentano il punto forte della fermata in Fiera e servono ai progettisti di Rfi (Rete ferroviaria italiana) per captare tutto il bacino di passeggeri e merci dalla provincia. Non a caso, parlando di Alta velocità ferroviaria negli anni il sindaco, Achille Variati, ha sempre preso a riferimento «un bacino di utenza potenziale di almeno ottocentomila persone». Ovvero, la provincia vicentina. Per i tecnici quell’incrocio di snodi viabilistici va sfruttato, specie per il traffico proveniente dall’ovest e dall’Alto Vicentino, che in molti casi troverà in Fiera un’accessibilità migliore rispetto alla stazione di viale Roma. Ecco perché lì nascerà un vero e proprio polo della mobilità, che unirà i servizi per treni, auto, bici, pedoni, bus.

Dal punto di vista strutturale, la fermata sarà una costruzione a copertura dei binari, accessibile attraverso sottopassi pedonali. Sarà realizzata dietro i padiglioni fieristici, al culmine di via dell’Oreficeria. Lì sorgeranno un nuovo rondò che condurrà allo snodo di Ponte Alto (ripensato) e dunque a una nuova maxi rotatoria su viale San Lazzaro. In questo modo si potrà captare il traffico automobilistico proveniente da viale Verona, ma anche quello che arriverà dalla futura tangenziale nord (bretella dell’Albera), e giungerà in zona Fiera da uno svincolo in viale del Sole. A poche centinaia di metri, poi, il casello autostradale di Vicenza ovest, che in futuro disterà meno di dieci chilometri dalla Pedemontana (a Montecchio Maggiore). Oltre alle auto – e al park multipiano attuale da 556 posti – il bus: dalla Fiera partirà il nuovo «e-bus» diretto in centro storico e fino a Ca’ Balbi e alla pensilina del trasporto pubblico si affiancheranno bicipark, zone taxi, un’area «Kiss and ride» come in viale Roma, più una pista ciclabile fino a San Lazzaro. «Vicenza è un nodo strategico per il traffico ferroviario – ha sottolineato Variati nei giorni scorsi – e questi collegamenti lo dimostrano».

Corriere del Veneto – 25.10.2017

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Ue: ok al prolungamento degli incentivi in Italia per il trasporto merci su ferro

La Commissione europea ha approvato il prolungamento del regime italiano che incoraggia lo spostamento del trasporto merci dalla gomma alla ferrovia, in linea con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.
La misura promuove una modalità di trasporto più favorevole all’ambiente per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità individuati dall’UE.

L’aiuto consiste in una sovvenzione alle imprese ferroviarie che effettuano servizi di trasporto merci. La sovvenzione compenserà le spese per le infrastrutture ferroviarie a cui le operazioni di trasporto stradale non sono soggette. Il regime iniziale è stato approvato nel dicembre 2016 e ha consentito il sostegno pubblico fino al 31 dicembre 2017.

La decisione di oggi approva la proroga del regime per un ulteriore periodo di due anni, dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2019, senza aumentare il bilancio originario di 200 milioni di euro. La Commissione ha concluso che il regime è compatibile con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato ai sensi delle linee guida ferroviarie.

Trasporti-Italia.com – 25/10/2017

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Pedemontana Veneta, Salini Impregilo fiduciosa sul Tar

L’impresa che ha impugnato l’affidamento della gara al consorzio Sis, riepiloga i nodi della vicenda.

Attesa per il pronunciamento del TAR sulla vicenda della Pedemontana Veneta.

Il gruppo Salini Impregilo aveva impugnato le delibere della Giunta Regionale del Veneto che, nel corso del 2017, aveva rinnovato l’accordo con il consorzio SIS a cui era stata aggiudicata la realizzazione e la gestone della superstrada Pedemontana Veneta.

Per Salini Impregilo il rinnovo del contratto è di fatto una sua, non valida, riscrittura.

L’accordo presenta infatti contenuti della concessione sostanzialmente cambiati rispetto a quelli iniziali, modifiche non consentite in una gara pubblica e che rendono l’accordo del 2017 un nuovo affidamento diretto.

La superstrada veneta è un’arteria lunga 94 km, dal costo complessivo di 2,258 miliardi di euro, che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano.

Il progetto della Pedemontana Veneta ha l’obiettivo di riordinare e riorganizzazione l’intero sistema viario del territorio di riferimento per migliorare i livelli complessivi di qualità e di sicurezza in funzione delle esigenze della mobilità e dello sviluppo a livello locale, consentendo modifiche sostanziali all’assetto della mobilità stessa sull’intero Nord-Est.

La concessione della superstrada Pedemontana Veneta del 2009 è stata aggiudicata al Consorzio SIS (coinvolto anche in una controversia per la Pontina) a seguito di una gara ad evidenza pubblica a cui aveva concorso anche Salini Impregilo.

A seguito dell’aggiudicazione è nato un contenzioso che ha concorso a definire in modo inequivoco i contenuti della concessione in termini economici e temporali. Contenuti che le delibere del 2017 hanno modificato, configurando un nuovo rapporto di concessione rispetto a quello aggiudicato all’esito della gara pubblica.

Queste modifiche, radicalmente illegittime ai sensi della giurisprudenza comunitaria, avrebbero dovuto spingere l’Amministrazione ad indire una nuova gara.

Prima di tutto, secondo quanto stabilito dalle delibere del 2017, la Regione Veneto concederà a fondo perduto a SIS 300 milioni di euro come contributo di costruzione, cambiando le condizioni iniziali di appalto.

Gli atti della Giunta Regionale hanno, tra l’altro, modificato anche il “regime di rischio” in capo a SIS, dato che il rischio dei flussi di traffico sarà assunto direttamente dalla Regione mentre ai privati verrà dato un canone annuo di circa 154 milioni di euro, prima non previsto, per garantire la manutenzione e l’efficienza della superstrada.

L’illegittimità dell’operato della Regione Veneto nella vicenda è stata evidenziata anche dalla Corte dei Conti nel maggio 2017.

Salini Impregilo ha fatto valere i vizi della concessione modificata in qualità sia di concorrente alla gara espletata sia di operatore del mercato che si è visto illegittimamente sottratta la possibilità di concorrere alla nuova gara.

La Tribuna di Treviso – 25/10/2017

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