Iata: entro il 2036 viaggeranno in aereo 7,8 miliardi di persone

24 Ottobre 2017

L’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) prevede che i viaggiatori del trasporto aereo diventeranno 7,8 miliardi entro il 2036, circa il doppio rispetto ai 4 miliardi previsti quest’anno. La previsione è basata sul tasso medio di crescita del 3,6% annuo contenuto nell’ultimo aggiornamento del rapporto realizzato dall’associazione rispetto ai prossimi 20 anni.
“Tutti gli indicatori portano a individuare una crescita della domanda per i collegamenti globali. Il mondo deve prepararsi a un raddoppio delle cifre entro i prossimi venti anni – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo Iata -. Si tratta di una notizia fantastica dal punto di vista dell’innovazione e dello sviluppo economico, per cui i collegamenti aerei sono un fattore chiave. Rispondere con successo a questa domanda rappresenta inoltre una sfida epocale per i governi e per l’industria del trasporto aereo”.
A guidare la domanda sarà la regione dell’Asia-Pacifico, da cui avrà origine più della metà dei nuovi passeggeri nei prossimi venti anni. Il punto in cui la Cina sostituirà gli Usa come maggiore mercato dell’aviazione (in base al traffico da, verso e all’interno del Paese) è stato anticipato di due anni rispetto all’ultima previsione e, tenendo conto della crescita a ritmo leggermente più veloce della Cina, rispetto a quella degli Usa in leggero rallentamento, dovrebbe collocarsi nel 2022. Il Regno Unito scenderà al 5° posto, sorpassato dall’India nel 2025 e dall’Indonesia nel 2030. Turchia e Thailandia entreranno nella top ten dei mercati più grandi, mentre Francia e Italia ne usciranno, andando a occupare, rispettivamente, 11° e 12° posto.

Trasporti-Italia.com – 24.10.2017

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A Calcinato la Tav viaggia a rilento «Manca ancora l’elenco degli espropri»

Il sindaco Marika Legati: «Siamo sempre in attesa di conoscere i terreni interessati dal progetto» La questione delle rilevazioni altimetriche era stata sollevata dal Comitato cittadini

di Alice Scalfi

Sul numero degli espropri e su chi saranno gli espropriati c’è il sentore, non la certezza: «Aspettiamo da molto – spiega il sindaco, Marika Legati che ci venga fornito un elenco puntuale dei proprietari e dei terreni interessati dal progetto Tav. È fondamentale che il Comune sia edotto per poter costituire una banca dati da mettere in rete a scopo informativo». A Calcinato dovrebbero essere circa trecento gli espropriandi, Comune incluso, ma la lista di nomi e cognomi ancora non sembra esserci.

«Allo stesso modo non veniamo informati sui rilievi che vengono effettuati sul territorio» risponde il sindaco Legati all’osservazione giunta dalla presidente del Comitato cittadini, Laura Corsini, sul fatto che qualche giorno fa personale di una ditta incaricata stesse perlustrando alcuni campi a Calcinatello. / «Sappiamo – aggiunge – che si stanno portando avanti misurazioni altimetriche per improntare la cantierizzazione, ma dove e quando queste misurazioni vengono effettuate non ci è dato sapere: così è difficile per noi informare con tempestività i cittadini interessati».

La missiva. Qualche giorno fa Corsini si era fatta avanti via posta elettronica certificata con una missiva inviata al Comune relativa a una delibera pubblicata il 26 settembre, ma riferita a un incontro del 4 agosto tra Amministrazione comunale, Italferr e Cepav Due: un incontro «di cui siamo venuti a conoscenza 59 giorni dopo, definito nel report che lo riassume come un passo concertativo-operativo. Ci chiediamo cosa sia stato concertato, visto che è dal 2014 che l’amministrazione comunale non sente sul tema né i cittadini, né le opposizioni». Da qui, la richiesta del Comitato di convocare un’assemblea pubblica.

L’assemblea. Ma il primo cittadino replica: «Nell’incontro del 4 agosto non è stato concertato nulla e la delibera di settembre è una presa d’atto del report stilato quel giorno e analizzato punto per punto in questo periodo. Non ci sono novità: l’incontro è servito per fare il punto sulle modifiche già note, tra le quali lo stralcio dello shunt e le opere correlate». Per quanto riguarda invece l’assemblea richiesta dal Comitato, «la convocheremo sottolinea Legati -, ma non prima che il progetto venga pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia». E replica, Legati, anche alle accuse mosse dallo stesso Comitato agli assessori: «Non sarete voi che subirete l’esproprio di terreni – aveva scritto Corsini -, che non dormirete più perché i cantieri lavoreranno sempre, che subirete polveri, rumori e vibrazioni». Risponde Marika Legati: «La zona in cui abito, in cui abita la mia famiglia, è a ridosso dal passaggio del Tav: non serve che mi si dica di fare i conti con la mia coscienza».

Giornale di Brescia – 24/10/2017

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Abertis, cresce l’utile nei nove mesi grazie all’A4

23 Ottobre 2017

Il risultato è dovuto a un aumento del traffico e al contributo delle nuove tratte acquistate dal colosso spagnolo. In particolare l’autostrada italiana A4

Abertis ha registrato un utile netto di 735 milioni euro grazie a una crescita dei ricavi del 15,9% (4,28 miliardi di euro) nei primi nove mesi dell’anno. L’ebitda segna 2,8 miliardi (+14,4%). Il risultato è dovuto a un aumento del traffico e al contributo delle nuove tratte acquistate dal colosso spagnolo. In particolare l’autostrada italiana A4 ha contribuito per 330 milioni di ricavi e i nuovi asset in India per 17 milioni dopo 7 mesi di risultati consolidati.

Il board, in linea con il piano strategico 2015-2017, ha approvato il pagamento di un dividendo di 0,4 euro ad azione (per un totale di 396 milioni), che sarà distribuito nelle prime due settimane di novembre.

Gli investimenti del gruppo nei 9 mesi hanno toccato un livello record, per un totale di 3,2 miliardi, di cui 2,21 nella francese Sanef. In Italia gli investimenti sono stati di 179 milioni, in Brasile di 374 milioni, in Francia di 70 milioni e in Cile di 58 milioni.

La scorsa settimana il gruppo spagnolo Acs, attraverso la sua controllata Hochtief, ha lanciato una contro opa sul gruppo Abertis. L’offerta prevede un prezzo di 18,76 euro per azioni o in alternativa un cambio di 0,1281 azioni nuove Hochtief per ciascuna azione Abertis fino a un massimo di 193,5 milioni di titoli del gruppo spagnolo. Mentre l’opa lanciata da Atlantia, al prezzo di 16,5 euro per azione, valuta Abertis intorno ai 16,3 miliardi di euro.

Il Mattino di Padova/Nord Est Economia – 23.10.2017

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Vueling: 4 nuove rotte nella stagione invernale

Cresce l’offerta Vueling in Italia con la stagione invernale. Da novembre a marzo la compagnia opererà un totale di 52 rotte in partenza da 13 aeroporti italiani con più di 2,4 milioni di posti disponibili, un aumento del 19% rispetto alla stagione invernale 2016. Alcune rotte saranno raggiungibili per la prima volta nella stagione invernale: da Firenze per Amsterdam e Londra Luton, da Roma Fiumicino per Dubrovnik, e da Olbia per Barcellona. Infine, in occasione delle vacanze natalizie, Vueling aumenta la sua offerta invernale con ben 9 rotte speciali, operando per la prima volta nella stagione invernale i collegamenti domestici che collegano Catania a Venezia, Verona e Parigi Orly. Inoltre, da Milano Malpensa sarà possibile raggiungere il Sud della Spagna per godersi il calore di Malaga, Alicante e Valencia.  In oltre, Barcellona sarà raggiungibile sa Brindisi, Genova e Verona, che a sua volta sarà collegata anche con Catania. I collegamenti speciali permetteranno ai passeggeri italiani di raggiungere nuove destinazioni in cui trascorrere il Natale e passare una vacanza speciale con i loro cari.

Trasporti-Italia.com – 23.10.2017

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Aeroporto di Trieste: posizionata passerella del polo intermodale

Significativo avanzamento dei lavori verso la costituzione del nuovo Polo intermodale dell’Aeroporto Ronchi dei Legionari.
Nella notte di sabato 21 ottobre sono stati posizionati i tronconi della passerella in carpenteria metallica che collegherà l’aerostazione, il parcheggio multipiano, la stazione degli autobus e la fermata ferroviaria.
Si tratta di un ponteggio, sulla la strada statale 14, il cui primo troncone ha una lunghezza di 35 metri e un peso di 55 tonnellate. È in via di posizionamento anche il secondo tratto di 25 metri per il collegamento con la testata nord della passerella, la quale, considerando le parti già realizzate di allacciamento alla ferrovia, alla fine avrà una lunghezza complessiva di circa 425 metri per 7 metri e mezzo di larghezza.
Il costo complessivo del Polo intermodale (due lotti) è di 17,2 milioni di euro (di cui 13,9 di importo globale delle opere). Il primo lotto vale 10,3 milioni; il secondo 6,9 milioni.
La conclusione dei lavori è prevista per il 27 febbraio 2018, mentre l’operatività della struttura dovrebbe partire a marzo dello stesso anno, facendo così di Trieste uno degli otto scali in Italia collegati alla rete ferroviaria.

Trasporti-Italia.com – 23.10.2017

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L’Ue adotta tre nuove direttive per la sicurezza delle navi passeggeri

Il tragico naufragio della Costa Concordia, nel 2012, sollevò uno dei nodi principali relativi alle problematicità della navigazione marittima: la gestione delle emergenze. Tant’è che oggi sono in arrivo maggiori misure di sicurezza sulle rotte nazionali delle navi passeggeri grazie all’intervento della Commissione Europea che, dopo un accordo formale raggiunto lo scorso anno a giugno da parte del Consiglio dell’Ue, ha ora adottato tre nuove direttive sui seguenti temi: norme di sicurezza, registrazione digitalizzata dei viaggiatori ed ulteriori regole sulle ispezioni, sia delle unità veloci che dei traghetti cosiddetti ro-ro – ovvero le navi-traghetto progettate e costruite per il trasporto con modalità di imbarco e sbarco di veicoli gommati e di carichi.

Il testo stabilisce requisiti tecnici dettagliati per le navi per  quanto concerne settori quali la costruzione, la stabilità e la protezione contro gli incendi. Nel particolare, la prima direttiva generale sulle disposizioni di sicurezza per le navi da passeggeri riguarda le rotte nazionali e stabilisce requisiti tecnici dettagliati per le navi su costruzione, stabilità e protezione contro gli incendi.

La seconda direttiva relativa alla registrazione delle persone a bordo impone invece alle compagnie di navigazione di digitalizzare la registrazione dei passeggeri delle navi in modo che, in caso di incidenti, i servizi di soccorso abbiano immediatamente a loro disposizione il numero esatto di persone a bordo e altre informazioni.

La terza direttiva riguarda le norme d’ispezione rivedute per i traghetti ro-ro e le unità veloci da passeggeri, che elimina le sovrapposizioni e armonizza i diversi regimi. Gli stati membri avranno due anni, dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue, per recepire le nuove norme nella legislazione nazionale.

Trasporti-Italia.com – 23.10.2017

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Appello di Assonautica: «Regia unica per tutte le idrovie»

22 Ottobre 2017

“Navigare il Po: mettiamoci in rete”, è il titolo del convegno organizzato da Assonautica di Venezia e da MetroPo negli ambienti della Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare, in Calle.

di Flavio Lapiccirella

“Navigare il Po: mettiamoci in rete”, è il titolo del convegno organizzato da Assonautica di Venezia e da MetroPo negli ambienti della Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare, in Calle Larga XII Marzo. In Veneto le idrovie navigabili sono Litoranea Veneta, Riviera del Brenta, Canale Battaglia Piovego, Po Brondolo e Fissero Tartaro Canalbianco, 300 km di lunghezza totale. «Ci vuole più manutenzione, per quanto riguarda secche del Polesine, conche di navigazione e pontili. Ma soprattutto serve un coordinatore di riferimento», ha spiegato il presidente di Assonautica Roberto Magliocco, «i due obiettivi su cui lavorare sono sviluppo del turismo fluviale, valorizzando anche le risorse culturali ed enogastronomiche contigue alle sponde, e agevolare il trasporto acqueo delle merci, tenendo conto che il carico di una chiatta può corrispondere in media a quella di 50 camion, magari con accise limitate sul carburante». Gabriele Negrini di MetroPo ha sottolineato le eccellenze costituite dai medi e piccoli armatori che già solcano queste idrovie; imprenditori come Rudy Toninato di Delta Tour o Pierpaolo Romio, titolare di Girolibero con due imbarcazioni-hotel galleggianti munite di venti e dieci cabine, che auspicherebbe l’esistenza di un “facility manager” per srendere più agevole mettere a disposizione dei clienti corrente e acqua negli ormeggi.

«Dal 1990 ad oggi sono stati investiti 600 milioni. Non si tratta di mancanza di finanziamenti, ma di avere una cabina di regia a costo zero» ha commentato l’onorevole Diego Crivellari. Una richiesta unanime cui forse il sottosegretario di Stato Umberto Del Basso De Caro ha trovato una soluzione, indicando nell’Autorità del Distretto del Po il coordinatore tra soggetti pubblici e privati.

La Nuova di Venezia – 22.10.2017

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Piano da 700mila euro per il Comune digitale

L’annuncio di Lorenzoni: «Nuovi strumenti per modernizzare i servizi ai cittadini» Illuminazione pubblica intelligente, monitoraggio anziani e controllo del traffico

di Riccardo Sandre

Il Comune è pronto a investire, entro la fine dell’anno, 700mila per l’ammodernamento delle reti informatiche, dei software e dell’hardware (server, Pc postazioni di lavoro) degli uffici dell’amministrazione cittadina. Un’azione propedeutica a una rivoluzione digitale dei servizi comunali che darà i suoi primi frutti già a partire dall’anno prossimo e che interesserà, illuminazione pubblica, tutela della salute della popolazione, anagrafe digitale, la gestione dei flussi di traffico. Ad annunciarlo sono stati il vicesindaco Arturo Lorenzoni e il capo settore servizi Informatici di Palazzo Moroni, Alberto Corò durante l’evento “Smart City: dalle parole ai fatti” andato in scena ieri mattina nella sede della Zip nell’ambito del Digitalmeet.

La rassegna sul digitale, di cui il mattino di Padova è media partner, è servita per fare il punto sullo sviluppo della progettiualità sullo sviluppo della “città intelligente”. A fare il punto, oltre ai rappresnetanti del Comune, il presidente della Camera di commercio di Padova Fernando Zilio, il direttore generale di AcegasApsAmga Roberto Gasparetto, il presidente Zip Alberto Cecolin, il direttore del Consorzio Stefano Bressan, Luciano Gamberini direttore di Hit del Bo, Christian Maiolo di a.d. Consulting e all’assessore alle Attività produttive di Modena Ludovica Ferrari «Modernizzare i servizi della Pa ai cittadini è una questione improrogabile» ha detto Lorenzoni «e tuttavia i processi degli enti pubblici non sono istantanei. Dobbiamo iniziare dando strumenti adeguati ai tempi agli operatori e lo faremo entro la fine di quest’anno. Poi saremo pronti ad affrontare le fasi di un percorso che ci porterà dapprima a sperimentare un nuovo modello di illuminazione pubblica legata alle reali esigenze dei cittadini e che permetta di modulare l’intensità della luce agli orari e al volume di utenti di aree specifiche come per esempio quella pedonale lungo l’argine del canale Scaricatore che vede tantissimi padovani passeggiare e fare sport sulle sponde del fiume per poi affrontare il tema del monitoraggio della salute dei nostri cittadini più esposti, gli anziani, nei periodi più caldi dell’anno. Ma punteremo anche su servizi imprescindibili come un’anagrafe digitale, i certificati di residenza informatici, il monitoraggio e controllo dei flussi del traffico».

Di infrastrutture eccellenti Padova ne ha più d’una, nel settore dei servizi alle imprese della Camera di commercio, nelle reti informatiche dell’Università, nella Zip. «Infrastrutture materiali ed immateriali che vanno coordinate per fare di Padova una città innovativa, affrontando una sfida capace di trasformare una città medievale in una del futuro».

Il Mattino di Padova – 22.10.2017

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Avanza il Polo intermodale a Ronchi dei Legionari

21 Ottobre 2017

Investimento da 17,2 milioni di euro per fare dello scalo aeroportuale del Fvg uno degli otto collegati alla rete ferroviaria

Avanzano i lavori per il nuovo Polo intermodale dell’Aeroporto di Ronchi dei Legionari: la notte scorsa sono stati posizionati i tronconi della passerella in carpenteria metallica che collegherà aerostazione, parcheggio multipiano, stazione degli autobus e fermata ferroviaria.

Si tratta di un ponteggio, sulla strada statale 14, il cui primo troncone ha una lunghezza di 35 metri e un peso di 55 tonnellate.

È in via di posizionamento anche il secondo tratto di 25 metri per il collegamento con la testata nord della passerella, la quale, considerando le parti già realizzate di allacciamento alla ferrovia, alla fine avrà una lunghezza complessiva di circa 425 metri per 7 metri e mezzo di larghezza.

Il costo complessivo del Polo intermodale (due lotti) è di 17,2 milioni di euro (di cui 13,9 di importo globale delle opere).

Il primo lotto vale 10,3 milioni, mentre il secondo 6,9 milioni.

La conclusione dei lavori è prevista per il 27 febbraio 2018, mentre l’operatività della struttura dovrebbe partire a marzo dello stesso anno, facendo così di Trieste Airport uno degli otto scali in Italia collegati alla rete ferroviaria.

Il Piccolo/Nord Est Economia – 21.10.2017

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«Treno fra Trento e Penia: serve un referendum»

20 Ottobre 2017

Canazei, dal presidente di Transdolomites Girardi nuovo appello alla Provincia per risolvere il potenziamento della mobilità alternativa nelle valli dell’Avisio

Mobilità – Transdolomites non ci sta al “no” dell’assessore provinciale Mauro Gilmozzi alla ferrovia dell’Avisio da Trento a Canazei e va avanti e annuncia l’intenzione di attivare un referendum. «Buona la notizia che riguarda il piano di potenziamento del servizio di trasporto pubblico in Trentino – dice il presidente di Transdolomites, Massimo Girardi – Ora però è prioritario investire nella programmazione del medio e lungo periodo. Attrezzare il Trentino con una futuribile rete di ferrovie di vallata tra esse connesse Trento – Penia, Lago di Garda, Primolano – Feltre e Mezzana – Tirano collocate in un primo scenario 2030 richiede un imponente impegno progettuale ed economico e parallelamente un consenso popolare per le sue fondamenta. Ma soprattutto non si tratta di una utopia. Uno scenario in grande fermento per esempio in Lombardia – dice Girardi – e sul fronte della Trento – Penia? Come associazione da anni diciamo che non si possono attendere con le mani in mano 15 anni per avere una ferrovia che risolva i problemi della mobilità nelle valli dell’Avisio. Bisogna da subito intervenire con il potenziamento degli attuali servizi a disposizione. In parallelo bisogna attivarsi da subito con gli studi di fattibilità ferroviari per muoversi nel solco progettuale della galleria di base del Brennero e gli obiettivi per i trasporti ferroviari regionali, vecchi e nuovi, discussi a Alpbach in Tirolo il 20 agosto 2017 alla presenza dei Governatori di Tirolo, Sudtirolo e Trentino».

In questo scenario si colloca anche la Ferrovia dell’Avisio nella risposta dell’assessore provinciale Mauro Gilmozzi all’interrogazione del consigliere Civettini su “Ferrovia dell’Avisio e piano urbanistico provinciale”.

Nella risposta citando i vari studi sviluppati nel corso di questi anni si legge un passaggio che riteniamo importante. Gilmozzi scrive che “a seguito dell’assestamento di bilancio, si provvederà a redigere un ulteriore studio di fattibilità, che valuti altre ipotesi di tracciato piuttosto che altre e diverse soluzioni tecnologiche nonché prenda in esame nuovi e diversi scenari trasportistici, conseguenti al completamento del tunnel del Brennero e delle relative tratte di accesso e considerando la tratta ferroviaria in un più ampio contesto di collegamento Alpino dalla Svizzera, attraversando l’Euregio alla Venezia Giulia”. Tutto questo percorso deve trovare nei territori il consenso dei cittadini.

E come in Svizzera con il San Gottardo anche Transdolomites ha intenzione di attivarsi con il metodo delle democrazia diretta, con un referendum, per creare consenso tra i cittadini attorno alle opere da fare in futuro nei loro territori. Tutti i dettagli verranno spiegati durante l’assemblea dei soci di Transdolomites venerdì 27 alle 20.30 in biblioteca a Cavalese.

«Quello di Transdolomites chiude Girardi – è anche l’impegno ufficiale a essere portatori delle istanze delle Comunità di Valle di Cembra e Fiemme e del Comun General de Fascia e di tutti i consigli comunali che hanno deliberato quest’anno a favore della mozione che chiede alla Provincia Autonoma di Trento di promuovere il progetto della ferrovia».

Il Trentino – 20.10.2017

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