Traffico: a maggio 2021 crescita del 25% sulla rete Anas

11 Giugno 2021

L’allentamento ad aprile delle misure restrittive legate all’emergenza da Covid-19 ha permesso agli italiani di riprendere le abitudini legate agli spostamenti sul territorio nazionale. Si è generato in conseguenza un aumento del traffico sull’intera rete Anas.

L’indice di Mobilità Rilevata registra a maggio 2021 una crescita del +25% rispetto al mese precedente e +58% nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso. I dati sono forniti dall’Osservatorio del Traffico di Anas (Gruppo Fs Italiane) che evidenzia come a trainare il trend siano soprattutto le reti stradali del centro e sud Italia con punte del +70% rispetto a maggio 2020.

Per quanto riguarda i veicoli pesanti, l’incremento stagionale, caratterizzato generalmente da valori superiori al 5 – 10%, si attesta quest’anno sull’1,6%, con un picco del 6% sulla rete della Sardegna. Positiva la comparazione con i valori di maggio 2020, che segnano un aumento dell’Indice di Mobilità Rilevata del 23%, sempre in ambito Italia.

Trasporti-Italia.com – 11/06/2021

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Intermodalità: il porto di Trieste potenzia l’infrastruttura ferroviaria

Incremento della capacità dinamica del porto di Trieste in termini di treni movimentati al giorno: sarà questo il risutato del nuovo intervento di potenziamento delle infrastrutture a servizio della ferrovia.

Dopo la riapertura del varco ferroviario 4 avvenuta nel 2016, riapre anche il varco 2 in Punto Franco Nuovo.

L’intervento, spiega una nota, si inquadra nel lotto dei lavori di manutenzione eseguiti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale per un valore oltre 1 milione di euro, e si affianca ai lavori portati avanti da RFI sul fascio Parenzane nella stazione di Trieste Campo Marzio. Il varco 2 permetterà la manovra indipendente, e quindi anche contemporanea, dei convogli in arrivo e partenza dai moli V e VI con quelli provenienti dal molo VII che utilizzano il varco 4.

Pronti per una nuova crescita nel post-pandemia

“La cura del ferro sul porto continua – ha affermato il presidente dell’Authority giuliana, Zeno D’Agostino – periodicamente inauguriamo parti importanti e questa operazione è sicuramente una delle più rilevanti, perché ci porta a gestire simultaneamente più treni sui singoli terminal e ad avere un’indipendenza tra le manovre, cosa che fino a oggi non era possibile all’interno del comprensorio portuale. Ora aumenta la capacità, gli investimenti si sentono e siamo pronti per una nuova crescita in questo post-pandemia, come stanno già dimostrando i numeri del primo quadrimestre”.

Trasporti-Italia.com – 11/06/2021

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Treno delle Dolomiti, l’assessore De Berti indice un incontro con i sindaci interessati

Si sta parlando da mesi del Treno delle Dolomiti, ma adesso è tempo di decisioni. La Regione non si sbilancia ancora, ma si apprende che è stato fissato un tavolo tecnico, il 17 giugno a Belluno, con i sindaci interessati. Al centro la delicata scelta del tracciato.

“Faremo un incontro a Belluno – ha spiegato ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti – con l’ingegnere Helmuth Moroder (incaricato dalla Regione Veneto di eseguire tutti gli approfondimenti e le elaborazioni tecniche sull’idea del treno) e tutti i sindaci interessati. Tra oggi e domani partiranno le convocazioni”.

La Comunità di Cadore ha riproposto la tematica sviluppata nel 2017 con l’accordo dei sindaci cadorini sul tracciato per il proseguimento ferroviario da Calalzo verso nord. “Chiederemo un incontro alla Regione per ricordare la nostra posizione, il nostro progetto sul tracciato che collegherà Calalzo con Cortina, progetto condiviso dai sindaci”, precisa il presidente dello storico ente Renzo Bortolot. Il percorso sul quale si sono accordati gli amministratori cadorini, tanto da essere stato chiamato «variante dei sindaci» è: da Calalzo a Cortina passando per Auronzo.

“Il fatto che faccia un incontro in provincia è positivo – afferma Paolo Selva Moretti, del comitato che sostiene la via agordina -. È quello che noi abbiamo sempre chiesto: convocare un tavolo tecnico per decidere il migliore tra i tracciati, per l’interesse provinciale. Il treno è una struttura di ampio respiro che ha una valenza provinciale, anzi veneta con lo sbocco a nord. La spesa è grande, stiamo parlando di un miliardo di euro e anche la scelta deve essere ben ponderata tra i 4 tracciati, non deve essere di pancia, ma di testa”.

Anche il tracciato agordino parte da Ponte nelle Alpi (il punto comune per tutti 4 i tracciati), ma raggiunge Cortina per la valle del Cordevole: passa per Belluno, Agordo, Cencenighe, Alleghe Caprile e tramite galleria arriva infine a Cortina. “L’Agordino, essendo baricentrico rispetto alla provincia, – prosegue Selva Moretti – riesce a collegare tutte le valli. Striamo cercando di fare gli interessi della provincia non le guerre tra le vallate. Ci siamo confrontati anche con ditte che lavorano in campo ferroviario e hanno confermato che quello agordino è un progetto ben dettagliato, quasi un progetto preliminare”.

Veneto Report – 10/06/2021

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Mose, arriva l’ok del Cipess: sbloccati i fondi per completare l’opera

I risparmi derivanti da minori oneri finanziari sui mutui contratti per la realizzazione del sistema Mose di Venezia, pari a 538,42 milioni di euro, saranno destinati al completamento e alla messa in esercizio dell’opera, a interventi paesaggistici e ambientali e alle attività di manutenzione. Lo ha deciso, infine, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), su proposta del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, riprogrammando le risorse.

I risparmi riguardano gli interessi sui mutui contratti dal Consorzio Venezia Nuova con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e con Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Il provvedimento sarà efficace appena registrato dalla Corte dei Conti.
“Finalmente sono stati sbloccati questi fondi, spero che questo darà nuovo impulso per riprendere I lavori, perché è questa la cosa che ci preoccupa di più oggi”.

Così il provveditore alle opere pubbliche per il Veneto, Cinzia Zincone, commenta alla ‘Dire’ lo sblocco dei 538 milioni per il completamento del Mose da parte del Cipess. “Sono soldi non destinati al pagamento dei debiti con le imprese ma ai lavori”, precisa Zincone, “ma chiaramente danno una prospettiva per risolvere le problematiche su cui il ragionamento era sospeso fino allo sblocco di questi fondi… Adesso cominciamo a ragionare”.

E un ragionamento andrà fatto per quanto riguarda il saldo dei debiti pregressi con le imprese, che sottolineano di essere a corto di liquidità e di non poter quindi riprendere i lavori solo sulla base di pagamenti futuri, e chiedono al provveditorato di sostenere l’idea del prestito ponte. E annunciano che non rinunceranno ai loro crediti, pari a 26 milioni di euro, esprimendo in una nota “contrarietà e rammarico” nei confronti della proposta ricevuta in questo senso da Comar, la società del Consorzio Venezia Nuova committente dell’opera. La proposta è stata ufficialmente prospettata in questi giorni dal Commissario Liquidatore di Comar e del Cvn, Massimo Miani.

“Io sono disponibile per tutto ciò che può favorire la ripresa dei cantieri”, assicura Zincone ricordando che “oggi c’è un’udienza sul 182 bis (la ristrutturazione del debito del Cvn) e abbiamo convenuto di chiedere un breve rinvio per poter portare a questo punto una soluzione strutturata”. Perché, come le imprese, “anche noi non siamo d’accordo, nel senso che si può fare meglio… Dobbiamo tendere a far meglio di come pare possibile adesso, ma non è una cosa automatica. Abbiamo delle idee in corso ma sono io per prima che ho sospeso ogni passo avanti finché non fosse stata risolto questo primo passo, perché bisogna essere certi di dove stiamo andando, di poter contare su delle risorse”, conclude Zincone.

Veneto Report – 10/06/2021

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Iata: ad aprile cargo aereo in crescita rispetto ai valori pre-pandemia

I dati dell’Associazione internazionale del trasporto aereo mostrano che la domanda di merci aviotrasportate per il mese di aprile 2021 ha continuato a sovraperformare i livelli pre-Covid (aprile 2019) con un aumento del 12%.
Poiché il confronto con i risultati mensili del 2020 risulterebbe distorto dall’impatto straordinario della pandemia, viene preso come punto di riferimento aprile 2019, che ha seguito un normale modello di domanda.

La domanda globale, misurata in tonnellate-chilometro cargo (Ctk), è aumentata del 12% rispetto ad aprile 2019 e del 7,8% rispetto a marzo 2021. La domanda destagionalizzata è ora superiore del 5% rispetto al picco di agosto 2018 pre-crisi.
Questo risultato così forte è stato guidato dai vettori nordamericani che hanno contribuito con 7,5 punti percentuali al tasso di crescita del mese. Crescita sostenuta dalle compagnie aeree di tutte le altre regioni, ad eccezione dell’America Latina.
La capacità rimane del 9,7% al di sotto dei livelli pre Covid-19 (aprile 2019) a causa della messa a terra in corso degli aerei passeggeri. Le compagnie continuano a utilizzare cargo dedicati per colmare la mancanza di capacità disponibile. La capacità internazionale dei cargo dedicati è aumentata del 26,2% ad aprile 2021 rispetto allo stesso mese del 2019, mentre la capacità di carico in stiva è diminuita del 38,5%.

Le condizioni economiche e le dinamiche della catena di approvvigionamento – sottolinea Iata – rimangono favorevoli per le merci aviotrasportate:

Il commercio globale è aumentato del 4,2% a marzo.

La competitività nei confronti del trasporto marittimo è migliorata.

Le tariffe delle merci aviotrasportate si sono stabilizzate da quando hanno raggiunto un picco nell’aprile 2020, mentre le tariffe dei container sono rimaste relativamente elevate in confronto.

Nel frattempo, i tempi di consegna più lunghi dei fornitori a seguito dell’aumento dell’attività economica rendono la velocità delle merci aviotrasportate un vantaggio recuperando parte del tempo perso nel processo di produzione.

“Il trasporto aereo di merci continua a essere la buona notizia per il settore del trasporto aereo – ha dichiarato Willie Walsh, direttore generale della Iata –. La domanda è aumentata del 12% rispetto ai livelli pre-crisi ei rendimenti sono solidi. Alcune regioni stanno superando la tendenza globale, in particolare i vettori in Nord America, Medio Oriente e Africa. Tuttavia, le buone prestazioni del trasporto aereo di merci non sono universali. La ripresa per i vettori nella regione dell’America Latina, ad esempio, è in fase di stallo”.

Le compagnie dell’Asia-Pacifico hanno visto i volumi cargo internazionali aumentare del 9,2% ad aprile di quest’anno rispetto allo stesso mese 2019. Si tratta di un significativo miglioramento delle prestazioni rispetto a marzo. La capacità internazionale è rimasta limitata nella regione, in calo del 18,7% rispetto ad aprile 2019. Come anche a marzo, le compagnie aeree della regione hanno registrato il più alto fattore di carico internazionale al 77,5%.

I vettori nordamericani hanno registrato un aumento del 25,6% delle merci aviotrasportate rispetto ad aprile 2019. Questa forte performance è frutto della forte spinta dei consumatori statunitensi per i prodotti fabbricati in Asia. Anche i vettori nordamericani sono stati in grado di aumentare la loro quota di mercato, in particolare sulle rotte tra il Nord e il Sud America, grazie alle grandi flotte merci di cui dispongono. La capacità internazionale è cresciuta del 5,5% rispetto ad aprile 2019.

I vettori europei hanno registrato un aumento della domanda dell’11,4% rispetto ad aprile 2019. Un miglioramento significativo rispetto a marzo, a cui hanno contribuito il miglioramento delle condizioni operative e il recupero degli ordini dall’estero. La capacità internazionale è diminuita del 17,5% rispetto ad aprile 2019, rimanendo invariata rispetto a marzo.

I vettori mediorientali hanno registrato un aumento del 15,3% dei volumi di merci internazionali rispetto ad aprile 2019. Ancora un significativo miglioramento rispetto a marzo. I volumi destagionalizzati rimangono su una robusta tendenza al rialzo. La capacità internazionale è diminuita del 17,5% rispetto ad aprile 2019.

I vettori dell’America Latina hanno registrato un calo del 32,7% dei volumi di merci internazionali rispetto ad aprile 2019. Si tratta della peggiore performance di tutte le regioni, con un calo delle prestazioni rispetto al mese precedente. I fattori di spinta della domanda di merci aviotrasportate in America Latina rimangono relativamente meno favorevoli rispetto alle altre regioni e le compagnie aeree hanno perso quote di mercato rispetto ad altri vettori a causa della ristrutturazione finanziaria. Nonostante ciò, i volumi su diverse rotte della regione (come Europa e Centro America, Nord e Sud America) hanno registrato buoni risultati. La capacità internazionale è diminuita del 52,5% rispetto ad aprile 2019.

La domanda di merci delle compagnie aeree africane ad aprile è aumentata del 30,6% rispetto allo stesso mese del 2019, il più forte di tutte le regioni e il quarto mese consecutivo di crescita pari o superiore al 25% rispetto al 2019. La forte espansione sulle rotte commerciali Asia-Africa ha contribuito alla forte crescita. La capacità internazionale di aprile è aumentata dello 0,6% rispetto ad aprile 2019.

Trasporti-Italia.com – 10/06/2021

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Ferrovie: via libera dall’Ue alla misura italiana da 150 milioni di euro a sostegno degli operatori

Dall’Ue approvata la misura italiana a supporto del trasporto su ferro: 150 milioni di euro per gli operatori del trasporto ferroviario di merci e degli operatori commerciali del trasporto ferroviario di passeggeri colpiti dalla pandemia di coronavirus.

La Commissione europea ha approvato a sostegno del settore del trasporto ferroviario di merci e del settore del trasporto ferroviario commerciale di passeggeri nel contesto della pandemia di coronavirus.

Riduzione dei canoni pagati nel 2021

La misura consente di ridurre i canoni pagati dagli operatori dei due settori in questione per accedere all’infrastruttura ferroviaria nel periodo compreso tra il 1º gennaio e il 30 aprile 2021.
La misura fa seguito all’approvazione da parte della Commissione, nel marzo 2021, di un regime volto a ridurre i canoni di accesso alle linee ferroviarie nel periodo compreso tra il 10 marzo e il 31 dicembre 2020. L’obiettivo è aiutare gli operatori ferroviari a far fronte alla difficile situazione causata dalla pandemia di coronavirus, preservandone la competitività e conservando i benefici del trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia conseguito prima della pandemia di coronavirus.

Trasporti-Italia.com – 10/06/2021

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Anita: liberare il Brennero dai vincoli imposti dal Tirolo

“È necessario voltare pagina una volta per tutte e costruire una nuova politica per il transito delle merci al Brennero che non sia più decisa unilateralmente dal Tirolo, ma insieme a tutti gli Stati membri interessati dal corridoio Scan Med, asse sul quale transitano merci per un valore di interscambio tra l’Italia e i Paesi confinanti con il corridoio della rete Ten-T di 214 miliardi di euro all’anno”: è questa la posizione di Anita, espressa attraverso le parole del presidente Thomas Baumgartner, sull’incontro dello scorso 8 giugno tra il ministro Enrico Giovannini e la ministra dei trasporti austriaco Leonore Gewessler.

Brennero: non è un problema ambientale

L’associazione si dice convinta, anche sulla base dei dati delle misurazioni in Tirolo lungo la Valle dell’Inn, che il problema ambientale dell’inquinamento dell’aria sia stato da tempo superato, grazie al massiccio rinnovo delle flotte industriali delle imprese di autotrasporto che sono oramai in grandissima parte di ultima generazione con motori EuroVI o a trazione alternativa GNL, che oltre a ridurre del 50% il rumore, abbatte le emissioni inquinanti di NOx del 65%, le emissioni CO2 del 15% e le polveri sottili PM10 del 95%.
Le limitazioni ai mezzi pesanti introdotte dal Tirolo, basate sul principio della tutela della salute, non sono quindi più giustificabili.

Circolazione al Brennero: l’appello di Anita

“L’Italia non può accettare che questo fondamentale asse di collegamento con il Nord Europa venga limitato nella sua funzionalità – ha affermato Baumgartner – così come non è può tollerabile la politica delle restrizioni unilaterali al Brennero da cui sono esentati – per motivi di opportunità locale – i traffici da e verso il Tirolo. Questa è una vera e propria distorsione della concorrenza a favore delle attività economiche tirolesi, che deve finire”.

Come si legge nella nota di Anita, non si può più tergiversare e aspettare il completamento della galleria ferroviaria di base del Brennero BBT, che non entrerà in funzione prima del 2034. L’infrastruttura ferroviaria attraverso il Brennero ha oramai più di 150 anni, è satura e al collasso, con pochissime possibilità di ulteriori incrementi per il traffico merci.
Occorre quindi urgentemente liberare l’asse stradale dagli attuali vincoli imposti dal Tirolo, come il divieto notturno, il pedaggio autostradale notturno pari al doppio di quello diurno, il divieto settoriale, i sistemi di dosaggio e divieti di transito la mattina delle giornate di sabato. Occorre che i mezzi possano transitare attraverso il Tirolo anche di notte per diluire il traffico durante il giorno.

L’associazione chiede quindi al Governo di attivarsi urgentemente per evitare danni maggiori e imponga il rispetto delle regole europee sulla libera circolazione delle merci e sulla equa concorrenza tra Stati membri.

Trasporti-Italia.com – 10/06/2021

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