Porti: verso la semplificazione della disciplina del dragaggio

23 Aprile 2021

Migliorare la competitività dei porti italiani è l’obiettivo di una recente risoluzione approvata dalle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera.

Tra i punti fermi della misura, figura la semplificazione della disciplina del dragaggio, a prima firma del deputato Iv Luciano Nobili, il quale sottolinea l’importanza della votazione su “un tema su cui urge una risposta da un anno e mezzo”.

Obiettivo favorire un efficace coordinamento degli investimenti

La risoluzione impegna il Governo ad assumere ogni iniziativa di competenza al fine di favorire un efficace coordinamento degli investimenti e delle scelte strategiche dei sistemi portuali italiani, al fine di migliorarne la competitività e l’attrattività, facendo anche riferimento alle più avanzate esperienze realizzate nell’Unione europea, a rafforzare e consolidare gli investimenti per i collegamenti ferroviari di ultimo miglio con le aree portuali nonché per l’adeguamento della rete ferroviaria, al fine di consentire il trasporto merci con treni conformi al cosiddetto ‘Modulo 750’, con particolare riferimento ai più importanti hub portuali del Paese”.

Più nello specifico si chiede di assumere “ogni utile iniziativa volta a meglio definire anche in ambito normativo la disciplina del conferimento in mare dei sedimenti provenienti da dragaggio, indicando il volume massimo immergibile e l’estensione del fondale individuato per lo sversamento”; e si chiede adottare in tempi rapidi ogni atto utile, volto a superare le criticità emerse durante il lavoro dell’Osservatorio ‘esperto’ nazionale”, istituito presso il ministero dell’Ambiente (ora ministero della Transizione ecologica) nel novembre del 2019 per valutare l’applicazione a livello nazionale del decreto ministeriale n. 173 e raccoglierne le criticità.

Trasporti-Italia.com – 23/04/2021

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Treni: fondi alle regioni per oltre 169 milioni di euro

Arrivano fondi per le Regioni da destinare al trasporto pubblico. Oltre 169,4 milioni di euro andranno alle Regioni per l’acquisto di materiale rotabile o per l’acquisto di ricambi o attrezzature di riqualificazione dei treni già in dotazione. Le risorse, previste in precedenti leggi di bilancio, sono state ripartite con un decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e riguardano le annualità dal 2021 al 2033.

Nella ripartizione dei fondi si è tenuto conto sia di indicatori di natura demografica che dell’offerta di servizi di trasporto (ad esempio, quantità di passeggeri trasportati, quantità annuale di treno/km). Complessivamente, alle Regioni del Sud è stata assicurata la quota del 34% prevista per legge per gli investimenti pubblici.

Ecco il riparto tra le regioni:

I trasporti via mare e laguna

Per il trasporto pubblico locale marittimo e lagunare, sono state avviate le attività per l’attuazione della Convenzione tra il Ministero e la Regione Veneto del 6 novembre 2020, finalizzata all’ammodernamento dei mezzi, anche per renderli ambientalmente sostenibili e in linea con i limiti per le emissioni previsti dalle disposizioni europee.

La Convenzione prevede un finanziamento di oltre 131,3 milioni per un periodo di 10 anni destinato all’acquisto di 62 unità navali di diversa tipologia, alla ristrutturazione (refitting) di 37 navi traghetto e motobattelli, all’acquisto e/o ristrutturazione di pontoni mobili galleggianti.

Trasporti-Italia.com – 23/04/2021

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Infrastrutture: Pizzimenti, priorità a interventi su opere strategiche

22 Aprile 2021

“Tutte le opere che la Regione ha inserito nel programma di utilizzo dei finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ‘Next Generation Italia’ rivestono importanza di carattere economico e strategico”.

Lo ha ribadito l’assessore regionale al Territorio e alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, intervenendo in forma telematica alla seduta della IV Commissione del Consiglio regionale.

Ciò riguarda “in particolare – ha aggiunto – quelle comprese nel progetto del Polo logistico regionale, ovvero, dal punto di vista stradale e ferroviario, quelle previste per l’interconnessione dei quattro poli dei Centri intermodali assieme ai porti”.

“L’obiettivo che ci poniamo – ha precisato Pizzimenti – è quello di arrivare a un soggetto unico che dia risposte attuali ed esaustive alle esigenze degli operatori industriali e di logistica che possono operare sul nostro territorio”.

Un’altra opera fondamentale per il Friuli Venezia Giulia, ha soggiunto l’assessore, è il completamento della Terza corsia sull’autostrada A4, per risolvere definitivamente i problemi causati dall’intenso traffico che vi si concentra, rendendo così nel contempo più attrattivo il Friuli Venezia Giulia anche sotto il profilo economico e degli investimenti, assieme allo snodo del traffico su rotaia della città di Udine, sul quale confluiscono attualmente cinque tratte da altrettante direttrici. Quest’ultimo “rappresenta infatti – ha puntualizzato Pizzimenti – un punto di riferimento non soltanto per i traffici locali, ma anche per quelli internazionali: risolvere questa criticità significa dare via libera al trasporto su rotaia in arrivo dalla Spagna e dalla Francia verso il centro e l’est dell’Europa”.

“Vi sono altre opere che reputiamo necessarie e fondamentali per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia – ha concluso l’assessore – che abbiamo inserito nel programma, ma hanno le tempistiche connesse con le problematiche procedurali e tecniche che ben conosciamo: disponiamo però del quadro complessivo e preciso delle relative necessità finanziarie e molte di esse dispongono già dello studio di fattibilità tecnico economico, e potranno essere cantierate nei tempi previsti dal ‘Recovery fund'”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 22/04/2021

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Mare Adriatico: Italia, Croazia e Slovenia rafforzano la cooperazione

Italia, Croazia e Slovenia rafforzano la cooperazione trilaterale sull’Adriatico avviata alla fine dello scorso anno a Trieste. I ministri degli Esteri dei tre Paesi, Luigi Di Maio, Gordan Grlic-Radman e Anze Logar, hanno sottoscritto nella località slovena di Brdo una dichiarazione congiunta per la cooperazione riguardo al Mare Adriatico.

I ministri si sono incontrati per discutere ulteriormente la prospettiva della cooperazione trilaterale sulla base del precedente incontro trilaterale tenutosi a Trieste il 19 dicembre 2020.

Ricordando la Dichiarazione congiunta adottata a Trieste, i ministri hanno sottolineato le drammatiche conseguenze economiche e sociali della pandemia Covid-19 e l’importanza della cooperazione regionale per rafforzare la resilienza socioeconomica e la ripresa. I ministri hanno accolto con favore il rafforzamento della cooperazione trilaterale tra gli Stati confinanti dell’Ue nella regione adriatica e hanno sottolineato ancora una volta che il Mare Adriatico è un mare semichiuso con un paesaggio costiero unico e un ecosistema di biodiversità marina che gli Stati costieri hanno la responsabilità condivisa di proteggere.

Previsto un incontro con il North Adriatic Ports Association (Napa)

I ministeri hanno già tenuto riunioni trilaterali su connettività, economia blu e protezione ambientale, e hanno valutato positivamente le discussioni finora svolte. Sulla connettività, le tre parti hanno concordato di tenere un incontro trilaterale con i rappresentanti della North Adriatic Ports Association (Napa) per esplorare possibili azioni per rafforzare la collaborazione tra i porti, anche attraverso progetti finanziati dall’Ue, nel trasporto merci (es. Linee verdi) e per migliorare le infrastrutture e connettività intermodale, anche in vista del Masterplan Trasporti Eusair.

Ulteriore comune visione d’intenti si è raggiunta per rafforzare la promozione delle rotte cargo e passeggeri dell’Adriatico come uno dei modi di trasporto più sostenibili, soprattutto in combinazione con le ferrovie. Hanno sottolineato l’importanza di una cooperazione trilaterale rafforzata nelle operazioni di ricerca e salvataggio sulla base della Convenzione internazionale sulla ricerca e salvataggio marittimo (Sar) e altri accordi internazionali pertinenti di cui tutti e tre gli Stati sono parti.

Trasporti-Italia.com – 22/04/2021

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Porti: Venezia, Comitato approva concessioni demaniali

In seguito agli approfondimenti realizzati dalla Capitaneria di Porto di Venezia e Chioggia in merito all’adempimento di alcune prescrizioni tecniche da parte dei concessionari, il Comitato di Gestione portuale ha espresso all’unanimità parere positivo sul rilascio di tre concessioni demaniali di durata infraquadriennale nei Porti di Venezia e Chioggia a favore della Gelateria Nico, Brusato trasporti Srl e Il Burchiello Srl.

Il Comitato si è riunito oggi, alla presenza del Commissario Straordinario dell’Autorità Cinzia Zincone, del Direttore Marittimo del Veneto pro tempore Piero Pellizzari, del Comandante del Porto di Chioggia Michele Messina, di Fabrizio Giri, in rappresentanza della Città Metropolitana di Venezia, e di Maria Rosaria Anna Campitelli, in rappresentanza della Regione Veneto.

E’ stato l’ultimo incontro per il Commissario straordinario, Cinzia Zincone, che ha rivolto un ringraziamento per la collaborazione dimostrata durante il percorso alla guida dell’Authority, “frutto di un proficuo dialogo istituzionale che sono sicura non mancheranno nei prossimi, importanti appuntamenti che ci attenderanno da qui al termine dell’esperienza commissariale”.

Ansa/Mare – 22/04/2021

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Piattaforma logistica Trieste: concessione a HHLA PLT ITALY

Firmato l’atto per 31 anni con l’ Autorità di Sistema Portuale

E’ stato formalizzata oggi alla Torre del Lloyd, la concessione della Piattaforma Logistica di Trieste di proprietà di HHLA PLT ITALY, società facente capo al colosso del porto di Amburgo HHLA. La concessione ha durata di 31 anni, e scadrà nel 2052, riguarda una superficie di circa 120 mila metri quadrati inaugurata a fine 2020 e operativa da settimane.

La Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) ha acquisito di recente il 50,01% della Piattaforma (PLT), realizzata dalla società PLT (costituita dalla casa di spedizioni Francesco Parisi, dall’impresa di costruzioni ICOP e dall’interporto di Bologna), con un progetto di oltre 150 milioni di euro, dei quali 99 resi disponibili dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che gestisce lo scalo giuliano, primo porto d’Italia per volumi totali e traffico ferroviario.

Il rilascio di questa concessione s’inserisce nel percorso già delineato con atti strategici in precedenza adottati dall’Autorità di Sistema Portuale. In particolare, l’Accordo Quadro siglato con specifico riferimento alla Piattaforma Logistica, e l’Accordo di Programma del 26 giugno 2020 per la riconversione industriale e sviluppo produttivo nell’area della ferriera di Servola, attigua alla Piattaforma.

Stanno infatti proseguendo le azioni contemplate da tale Accordo di Programma, che prevede investimenti per la messa in sicurezza dell’area e per la riconversione del sito produttivo. Completata la fase di demolizione e smantellamento dell’altoforno della Ferriera, inizierà una nuova fase di espansione del porto di Trieste verso sud, con l’obiettivo di far nascere un polo logistico sostenibile a servizio dell’economia del territorio, dotato di un raccordo ferroviario che potrà accogliere treni completi da 750 metri, e di un collegamento stradale diretto sulla grande viabilità triestina.

Ansa/Mare – 22/04/2021

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Cantiere sul Brenta avanti, Anas nega l’interruzione dei lavori

21 Aprile 2021

La notizia di una possibilità sospensione dei lavori sul ponte del fiume Brenta già a partire dal mese di maggio e data da fonti autorevoli già acquisita, si è rivelata alla fine una bufala. Anas ha con forza ribadito che i lavori sul ponte non si fermeranno neanche al cospetto della bella stagione estiva che comporterà un notevole aumento del traffico turistico verso le nostre spiagge, in particolare verso Isola Verde, la località più interessata dai disagi del cantiere.

Le voci che si sono rincorse nei giorni scorsi parlavano di una sospensione dei lavori proprio a causa dell’incremento del traffico estivo, per scongiurare chilometri di coda insopportabili in entrambe le direzioni di marcia. In sostanza lo stop sarebbe avvenuto appena fosse stata sistemata la campata che è stata tolta, in previsione poi di procedere con l’altra parte della carreggiata subito dopo l’estate. Una ipotesi che sembrava fosse stata caldeggiata addirittura dal sindaco in persona.

La doccia fredda a raffreddare i timidi entusiasmi che si erano levati per questa notizia è arrivata dalla stessa Anas che ha categoricamente smentito il blocco anche provvisorio dell’opera, confermando la fine dei lavori per il 5 luglio, che potrebbe essere anticipata nel caso che, come promesso al Sindaco, sul cantiere, dal prossimo mese, si lavori anche di notte.

Resta però in piedi la necessità di trovare una valida alternativa per i tir che ogni giorno entrano, anche in maniera pericolosa (molti non rispettano il limite di tonnellaggio affisso sui cartelli), nell’imbuto del ponte. Il sindaco Ferro, assieme ai primi cittadini di Cavarzere (Henri Tommasi) e di Adria (Omar Barbierato) incontreranno il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto per suggerire la deviazione dei camion verso l’autostrada.

Chioggia News 24 – 21/04/2021

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Fulvio Lino Di Blasio è il nuovo presidente per l’Autorità portuale dall’Alto Adriatico

Ieri il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha designato il nuovo presidente per l’Autorità portuale dall’Alto Adriatico, per Venezia e Chioggia, scegliendo il profilo tecnico di Fulvio Lino Di Blasio, che dal 2017 ricopre l’incarico di Segretario generale dell’Autorità del Mar Ionio di Taranto. Ora il presidente della Regione Luca Zaia avrà  trenta giorni di tempo per confermare la richiesta d’intesa.

La nomina di Di Blasio, poco conosciuto a Venezia e non legato al territorio, è giunta un po’ come un fulmine a ciel sereno, dopo cinque mesi di commissariamento affidato a Cinzia Zincone, perché pare che il presidente Zaia e il sindaco Brugnaro avessero concordato con l’allora omologa di Giovannini, Paola De Micheli, una figura di continuità, radicata nel territorio e, proprio per questa ragione si sarebbe pensato un prolungamento dell’incarico di Zincone.

Sembra invece che l’attuale ministro abbia preferito puntare su un profilo tecnico, in considerazione delle questioni strategiche che dovranno essere affrontate nel prossimo futuro per la città e per il porto: lo sviluppo del porto commerciale, l’approdo delle grandi navi, le escavazioni dei canali e la compatibilità tra la messa in funzione del Mose e la navigazione da e per il porto, senza contare le continue battaglie dei movimenti ambientalisti, sempre sulle barricate per la difesa della Laguna.

Di Blasio oltre ai quattro anni trascorsi al Porto di Taranto, è stato consulente per conto di Ernest&Young di diversi progetti del Ministero delle Infrastrutture, tra i quali anche quello per la valorizzazione del vecchio scalo di Trieste.

E, anche se da parte di Zaia e Brugnaro non è ancora giunto alcun commento sulla designazione, chi invece ha espresso il proprio disappunto è Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria di Venezia e Rovigo, che, criticando il metodo usato, ha spiegato che “un tempo veniva chiesto un parere anche al mondo imprenditoriale, ma ora evidentemente la legge è cambiata e si è ritenuto che sia la Regione a rappresentare tutto il territorio. Ma la concertazione è fondamentale. E secondo me servirebbe un presidente del porto con una profonda conoscenza del territorio e una grande capacità di rapporti internazionali: io lo vedo come un incarico politico, più che organizzativo”, ha concluso Marinese.

Oltre al rinnovo dei vertici delle autorità portuali, il Ministro Giovannini ha firmato anche la direttiva che fissa “i cinque obiettivi del premio di risultato 2021”, che sono: accelerazione della spesa per investimenticreazione di uno sportello unico per la semplificazione; efficientamento energetico dei portipredisposizione del piano di dragaggi e definizione del bilancio non finanziario dell’Ente.

Veneto Report – 21/04/2021

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Porti: Federagenti, sui dragaggi forse c’è davvero una svolta

Santi, consentirà di farli diventare attività ordinarie

Soddisfazione per la Direttiva del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili: “Possiamo dire che la nave ha mollato gli ormeggi. È presto però affermare che stia navigando a pieno regime di giri; per intanto facciamo uscire i porti dalla palude”. Questo il commento in una nota del presidente di Federagenti, Alessandro Santi, al completamento da parte del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, delle procedure per la nomina, di cinque Presidenti di Autorità di Sistema Portuale, ma ancor di più per la Direttiva che “finalmente dopo anni di attesa – afferma Santi – dovrebbe consentire lo sblocco delle attività dei dragaggi nei principali porti italiani, facendole diventare attività ordinarie di mantenimento dei pescaggi, nonché di accelerare le procedure per gli investimenti in nuove opere, creare il tanto atteso sportello unico per la semplificazione amministrativa e l’accelerazione dei procedimenti, oltre ad attuare misure per l’efficientamento energetico dei porti e l’impiego di energie rinnovabili”.

“Grande soddisfazione, certo. Ma adesso è il momento – sottolinea il Presidente di Federagenti – di non abbassare la guardia. Soddisfazione per lo sblocco di misure attese invano da anni, ma grande e attenta vigilanza sui tempi, in particolare sulla predisposizione del piano nazionale dei dragaggi”. “Ed è importante – conclude – che il ministro, certo conscio della palude burocratica in cui si sono impantanati i porti, abbia previsto un meccanismo di verifica trimestrale, quasi un tagliando, degli obiettivi e delle procedure avviate”.

Ansa/Mare – 21/04/2021

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VICEPRESIDENTE DE BERTI SCRIVE DI NUOVO AL MINISTERO: “LA VALSUGANA SIA RICLASSIFICATA INTERAMENTE STRADA STATALE”

20 Aprile 2021

Riclassificare i 26,4 chilometri della tratta da Padova a Cittadella della S.P. 47 “della Valsugana” da strada provinciale a strada statale: è questa la richiesta che la vicepresidente e assessore alle infrastrutture e trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti, ha nuovamente presentato al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile.

La strada “della Valsugana” si divide amministrativamente in due tratti: quello più a nord, compreso fra Trento e Cittadella (Pd), è attualmente classificato come strada di competenza statale, mentre il tratto tra Cittadella e Padova, interamente ricadente in territorio veneto, è classificato come strada provinciale (SP 47).

“Da tempo – spiega la vicepresidente – è emersa l’esigenza di attribuire all’intero tracciato la classificazione a strada statale al fine di dare continuità amministrativa a questo collegamento interregionale, seguendo la stessa logica di gestione unitaria della principale rete viaria veneta che ha portato all’accordo con Anas e che ritengo essere un esempio di corretta devoluzione e riconoscimento di autonomia. Già nel giugno del 2019 ho inoltrato formale istanza in tal senso e ora, anche alla luce della prossima revisione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in merito alla definizione della rete stradale di interesse nazionale nel Veneto, ho rinnovato la richiesta di avviare una nuova procedura di riclassificazione, ribadendo che quel tratto della Valsugana possiede tutti i requisiti per essere considerato strada statale”.

Nella nota inviata alla Direzione Generale del Ministero per le strade e le autostrade e per la vigilanza e sicurezza nelle infrastrutture stradali, De Berti sottolinea che con il tratto terminale sud da Padova a Cittadella si completa la grande direttrice di traffico nazionale rappresentata dalla strada statale S.S. 47, unendo tra loro capoluoghi di provincia di Regioni diverse come Padova e Trento, costituendo così un diretto e importante collegamento tra strade statali quali la S.S. 11 “Padana Superiore”, la S.S. 53 “Postumia” e la S.S. 12 “dell’Abetone e del Brennero”.

“Questi 26,4 chilometri – conclude la vicepresidente De Berti – allacciano alla rete delle strade statali centri di particolare importanza industriale, turistica e climatica come Padova, la ‘Pedemontana Veneta’, la Valsugana, i laghi di Levico e Caldonazzo, Trento e le zone sciistiche del bellunese e del trentino ed è al servizio di traffici interregionali e internazionali sulla direttrice Brennero-Austria-Germania e Nord Europa, rappresentando particolare interesse per l’economia di vaste zone del territorio veneto e trentino”.

Regione del Veneto – Comunicato stampa n°723 del 20 Aprile 2021

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