Trasporto a lunga percorrenza: dal 27 maggio sulle strade italiane arriva Itabus

27 Aprile 2021

Itabus è il nuovo operatore di trasporto privato su gomma che farà il suo debutto sulle strade dal 27 maggio e che vede tra i suoi azionisti Luca Cordero di Montezemolo e Flavio Cattaneo.

L’operatore, completamente italiano, opera tratte a lunga percorrenza e punta ad avere a regime 300 autobus con 350 servizi al giorno e 90 milioni di chilometri annui lungo tutto il paese e la generazione di oltre mille posti di lavoro, indotto compreso.

La società vede come azionisti, attraverso i rispettivi veicoli societari, Flavio Cattaneo, Luca Cordero di Montezemolo, Angelo Donati, Isabella Seragnoli e la famiglia Punzo. Il ruolo di presidente onorario è ricoperto da Giovanni Punzo e il presidente è Elisabetta Colacchia, mentre i due amministratori delegati sono Enrico Zampone e Francesco Fiore.
Itabus introduce un nuovo modello di business: la società fornisce i veicoli e le imprese che decidono di unirsi al progetto mettono a disposizione gli autisti e il personale viaggiante.

Le regioni servite da Itabus

Il network Itabus sarà esteso lungo tutto il territorio italiano, da Nord a Sud. Le regioni servite sin dal lancio del servizio sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto. Nei piani è prevista anche la Sicilia che verrà collegata al network e, in un’ottica di espansione della propria rete, anche le altre regioni italiane saranno servite in un prossimo futuro.

Saranno messi a disposizione numerosi collegamenti diurni ma anche notturni, ideali per arrivare a destinazione ad inizio mattinata.

L’età media dei dipendenti si attesta poco sopra i 30 anni. La società è fully digital: gestisce e implementa tutti i processi attraverso soluzioni digitali integrate di ultima generazione. L’architettura è interamente su piattaforma Cloud per garantire flessibilità ed affidabilità nella gestione delle evoluzioni funzionali.

“L’ingresso di Itabus nel mercato del trasporto su gomma porterà ampi benefici ai molti viaggiatori che si spostano ogni giorno in Italia – dichiara Fiore -. Il nostro modello si contraddistingue per sicurezza e qualità a prezzi estremamente competitivi. Abbiamo puntato su una rete estesa e capillare perché crediamo nelle potenzialità del territorio italiano. Itabus introduce un concetto di viaggio su gomma completamente nuovo, con gli standard migliori del settore aereo e ferroviario ad alta velocità, per sviluppare l’intermodalità e integrarsi in maniera sinergica con il sistema di mobilità esistente più all’avanguardia – aggiunge Zampone -. Le persone sono al centro del nostro progetto, abbiamo deciso di investire per creare occupazione e offrire maggior scelta ai viaggiatori, rispondendo a tutte le esigenze grazie alla flessibilità dei nostri servizi”.

L’operatore sceglie MAN per la propria flotta

La flotta, tutta di proprietà, è completamente nuova ed è stata acquistata tramite un’operazione finanziaria interamente gestita da Intesa Sanpaolo attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking. Gli autobus, tutti con motori diesel Euro6D, sono della tedesca Man (gruppo Volkswagen). I modelli sono Man Lion’s Coach vincitore del premio Coach of the Year 2020 e il Neoplan Skyliner a due piani, tutti connessi in ultrabroadband 4/5G.
Grazie alla collaborazione con Tim saranno abilitati su tutte le tratte i servizi internet attraverso una soluzione di rete innovativa, funzionale, efficiente e sicura; distributori automatici per snack e bevande, dalle toilette presenti a bordo di tutti i mezzi alle sedute spaziose, tavolini al posto, luci a led e prese USB e di corrente per ogni poltrona, tutto il necessario per permettere ai passeggeri di rilassarsi e al contempo ottimizzare il tempo di viaggio. Caratteristica unica per il trasporto su gomma nel bus bipiano è il doppio ambiente di viaggio: Comfort+ Top, che si traduce in extra spazio con sedute interamente reclinabili e aree tavolino per le famiglie.
Per tutti i viaggi notturni e per quelli di lunga percorrenza è previsto il doppio autista.

Trasporti-Italia.com – 27/04/2021

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Confartigianato Trasporti: per le imprese di trasporto e logistica 28,8mld di ricavi in meno nel 2020

26 Aprile 2021

Che la crisi pandemica abbia generato gravi danni nell’economia mondiale è indubbio. Ma quali sono i numeri del mondo dell’autotrasporto italiano? A questa domanda ha risposto un focus di Confartigianato Trasporti.

Il sistema del trasporto e della logistica ha registrato modifiche profonde della domanda e dell’offerta di mobilità. Nel 2020 il fatturato del comparto del trasporto e magazzinaggio in Italia è crollato del 17,5%, di 4,6 punti più intenso del calo del 12,9% registrato in Ue 27: le imprese hanno contabilizzato minori ricavi per 28,8 miliardi di euro.

Questi i dati presentati dall’Ufficio Studi Confartigianato e contenuti nel Focus Confartigianato Trasporti sull’andamento del settore nel 2020.

Il boom dell’e-commerce

Il trasporto merci ha sofferto un calo dell’11,7% della produzione manifatturiera, associato ad una riduzione del 10,3% dei flussi di commercio estero.
Il boom dell’e-commerce, conseguente ai provvedimenti restrittivi e la sospensione di attività commerciali, non si è traslato con la stessa intensità nell’’ultimo miglio’ delle consegne: lo scorso anno, a fronte di un aumento del 34,5% delle vendite di e-commerce, il fatturato delle imprese dei servizi postali e attività di corriere segna aumento che si ferma al +4,4%.

Il dimezzamento dei flussi turistici (-53,3% nel 2020, arrivato al -73,2% nelle grandi città), la riduzione di due terzi (-67,5%) dei viaggi di lavoro, la cancellazione di eventi e fiere, l’annullamento delle gite scolastiche e, più in generale, la caduta della mobilità conseguente ai provvedimenti restrittivi per contrastare l’epidemia da Covid-19 ha reso drammatiche le condizioni settore privato del trasporto persone – composto da imprese di trasporto con taxi, trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente e di autobus turistici e scuolabus – che nel 2020 segna una caduta dei ricavi tra le più pesanti, con una flessione del 73,8%: in termini assoluti si tratta di 4.118 milioni di euro di mancati ricavi.

Gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Gli interventi finanziati con i fondi europei, delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), dovranno contribuire alla transizione green, associata al target di riduzione del 55% delle emissioni; per tale obiettivo il sistema dei trasporti diventa un comparto chiave, rappresentando il 5,2% del valore aggiunto, il 23,3% delle emissioni totali di gas serra e il 31% degli impieghi energetici.

Considerando che il 44% di import/export viaggia su gomma, per perseguire nella politica di riduzione delle emissioni sono necessari interventi su tutta la filiera. L’effetto green si raggiunge con più investimenti su rinnovo parco veicolare e intermodalità.

Nel PNRR trasmesso ieri al Parlamento, le risorse per la missione relativa a infrastrutture e mobilità sostenibile rappresentano il 14,2% dei 222 miliardi di euro di risorse europee, ma per il 90% sono concentrate nella componente dedicata alla rete ferroviaria ad alta velocità/capacità.

“Necessari interventi per riattivare il fisiologico ciclo degli investimenti”

“Lo abbiamo detto e ripetuto sia agli incontri col Ministro Enrico Giovannini che nelle audizioni parlamentari sul PNRR: per la seconda economia manifatturiera dell’UE, che muove su strada il 44% del valore dell’interscambio commerciale, la riduzione delle emissioni deve essere accompagnata incentivando con un piano pluriennale il rinnovo del parco veicolare e rafforzando gli investimenti in quelle infrastrutture logistiche che favoriscono l’interscambio della modalità di trasporto (gomma-treno e gomma-nave), modificando in direzione degli autotrasportatori che compiono la scelta intermodale gli attuali strumenti Marebonus e Ferrobonus“. Così commenta il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani, alla luce della versione definitiva del PNRR.

“Crediamo che questi interventi, oltre che benefici sul versante ambientale – sostiene Genedani – siano ancora più necessari per riattivare il fisiologico ciclo degli investimenti, dopo la peggiore recessione dalla Seconda guerra mondale”.

Nel 2020, infatti, a fronte di un calo del 9,1% degli investimenti complessivi valutati in termini reali, quelli in mezzi di trasporto sono crollati del 28,1%.

Trasporti-Italia.com – 26/04/2021

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Volotea, nuova flotta a Verona: basati quattro Airbus A320

Volotea aggiungerà alla sua flotta dai 15 ai 19 aeromobili A320. La compagnia, che ne ha già 15, potrà aggiungerne altri 4 in funzione della domanda estiva last minute Volotea si aspetta di replicare i grandi risultati raggiunti durante la Summer 2020, quando ha operato oltre 2.550 voli, attestandosi come primo vettore presso lo scalo, con un tasso di puntualità molto alto (93,5%).

Volotea, la compagnia aerea low-cost che collega tra loro città di medie e piccole dimensioni e capitali europee, ha annunciato oggi ulteriori investimenti a Verona. Saranno infatti basati al Catullo 4 Airbus A320 che, grazie una capienza di 180 posti, consentiranno alla low-cost di aumentare la sua capacità di trasporto, offrendo un’esperienza di viaggio ancora più comoda e confortevole e garantendo sempre la massima sicurezza e igiene a bordo.

«L’A320 è un velivolo eccellente molto diffuso, ideale per uno sviluppo a lungo termine della nostra flotta – ha affermato Carlos Muñoz, Presidente e Fondatore di Volotea – . L’avvio delle operazioni con i nuovi aerei, oltre a permetterci di trasportare un numero maggiore di passeggeri verso destinazioni ancora più distanti, garantendo comfort, sicurezza e qualità del servizio a bordo, ci consentirà, in futuro, di aggiungere nuove rotte alla nostra offerta».

Volotea, che nel 2015 ha inaugurato proprio a Verona una delle sue basi operative, nei periodi di più intenso traffico, baserà un minimo di 4 aeromobili presso lo scalo, aumentando il volume di posti disponibili rispettivamente del 4% e del 43% rispetto all’estate 2019 e 2020. Infine, per la Summer 2021, il vettore scende in pista a Verona con un totale di 21 rotte, 10 domestiche (Alghero, Bari, Cagliari, Catania, Lamezia Terme, Lampedusa, Napoli, Olbia, Palermo, Pantelleria) e 11 verso l’estero (Atene, Creta, Mykonos, Preveza /Lefkada, Santorini, Zante in Grecia, Ibiza, Minorca e Palma di Maiorca in Spagna, Cork in Irlanda e Malta).

Con una flotta costituita esclusivamente da aeromobili di un solo produttore, Volotea beneficerà di molteplici vantaggi strategici e operativi come una sola licenza per piloti, costi di manutenzione più bassi, programmazione semplificata, monitoraggio e audit più facili in tutte le aree, in particolare per ciò che concerne la sicurezza, e avrà, infine, una base più favorevole nelle negoziazioni con i fornitori.

Oltre a essere più efficiente dal punto di vista economico, la flotta aggiornata sarà anche più rispettosa dell’ambiente, riducendo significativamente l’impronta di carbonio per passeggero della compagnia grazie alle minori emissioni di gas serra. In aggiunta, grazie ai “generatori di vortici” personalizzati, gli Airbus Volotea produrranno un minor effetto fischio in fase di avvicinamento, riducendo ulteriormente l’impatto acustico. Infine, non va dimenticata la sicurezza: tutti gli Airbus Volotea sono equipaggiati con filtri ospedalieri dell’aria (HEPA: High Efficiency Particulate Air) che filtrano il 99,97% di particelle come virus e batteri, per viaggi all’insegna della massima igiene.

«L’A320 è un velivolo eccellente molto diffuso, ideale per uno sviluppo a lungo termine della nostra flotta e siamo davvero entusiasti di dare il benvenuto a questi nuovi aeromobili presso l’aeroporto di Verona. L’avvio delle operazioni con i nuovi aerei, oltre a permetterci di trasportare un numero maggiore di passeggeri verso destinazioni ancora più distanti, garantendo comfort, sicurezza e qualità del servizio a bordo, ci consentirà, in futuro, di aggiungere nuove rotte alla nostra offerta. L’arrivo di questi aerei più capienti, efficienti e rispettosi dell’ambiente riconferma la nostra volontà di continuare a investire a livello locale, sostenendo il territorio e supportandone la ripresa economica. Sostegno che, recentemente, si è concretizzato anche attraverso Volotea4Veneto, un’iniziativa nata in collaborazione con Gruppo SAVE e Regione del Veneto, a sostegno della cultura locale in cui 4 progetti culturali sono in gara per aggiudicarsi un importante finanziamento economico» – ha affermato Carlos Muñoz, Presidente e Fondatore di Volotea.

Nordest Economia – 22/04/2021

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Sostenibilità: oltre 130 milioni in 10 anni per vaporetti e mezzi “green”

Il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha confermato che Venezia riceverà nei prossimi 10 anni 131,3 milioni di euro di fondi nazionali per ammodernare i mezzi di trasporto pubblico marittimo e lagunare, rendendoli sostenibili dal punto di vista ambientale.

I fondi sono previsti dalla Convenzione tra il Ministero e la Regione Veneto del 6 novembre 2020, finalizzata all’ammodernamento dei mezzi, anche per renderli ambientalmente sostenibili e in linea con i limiti per le emissioni previsti dalle disposizioni europee. Sono destinati all’acquisto di 62 unità navali di diversa tipologia, al refitting di 37 navi traghetto e motobattelli, all’acquisto o alla ristrutturazione di pontoni mobili galleggianti.

A questo proposito il sindaco Luigi Brugnaro ha detto: “Grazie al Ministro dei Trasporti Giovannini per la conferma di questo importantissimo investimento dedicato al trasporto pubblico su acqua. Venezia è una città unica e speciale e il Ministro, con questo provvedimento, ci consente di proseguire nel processo di ammodernamento e maggiore sostenibilità ambientale della nostra flotta. Rendere più “green” i nostri vaporetti, con motorizzazioni ibride, consentirà al Gruppo AVM di migliorare non solo la qualità del servizio di trasporto pubblico locale in laguna a servizio dei cittadini, ma anche di ridurre le emissioni ambientali dei parametri inquinanti. Un sensibile cambio di passo rispetto al precedente Governo, che rafforza quel percorso di innovazione tecnologica, a tutela dell’ambiente, che stiamo perseguendo”.

Veneto Report – 26/04/2021

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Il treno elettrico archivia il diesel e riduce i tempi di viaggio tra Belluno e Venezia

25 Aprile 2021

di Luca Anzanello

L’elettrificazione abbatte il muro delle due ore per andare da Belluno a Venezia in treno. Quanto promesso nelle scorse settimane dal governatore del Veneto Luca Zaia e dalla sua vice con delega ai trasporti Elisa De Berti sarà effettivamente realtà da domenica 13 giugno. Quel giorno, con l’entrata in vigore dell’orario estivo di Trenitalia, le abitudini dei pendolari cambieranno in meglio, e anche i viaggiatori occasionali potranno apprezzare un modo di viaggiare più al passo con i tempi, con nuovi e moderni convogli a trazione elettrica che non dovranno osservare la fastidiosa “rottura di carico”, ovvero il cambio di treno, a Conegliano.

Le prime anticipazioni sull’orario estivo concordato con la Regione sono giunte dalla De Berti: «Il nuovo orario avrà più regionali veloci tra Venezia e Verona e più treni verso Venezia nei giorni festivi, e soprattutto 15 collegamenti diretti tra Venezia e Belluno (8 verso la laguna e 7 verso le Dolomiti) con treni elettrici che garantiscono agli utenti più comfort e velocità. Per i pendolari e per tutti gli utenti – prosegue De Berti – ci sarà un’offerta costruita su orari a misura di utenza, ma che si basa anche sull’introduzione in servizio di nuovi convogli. L’arrivo dei modernissimi Pop e Rock, che andranno gradualmente a sostituire le vecchie vetture Md (media percorrenza), renderà l’esperienza di viaggio sempre più confortevole e friendly».

PARTENZE CADENZATE
E anche più veloce: nel nuovo orario si nota che il primo collegamento ordinario del mattino da Belluno a Venezia impiegherà appena un’ora e 53 minuti per coprire l’intera tratta, così come l’ultimo della sera in senso inverso. Leggermente più lenti rispetto a questi due, ma comunque più veloci di quelli in vigore, saranno gli altri 13 collegamenti. Un treno che sarà sicuramente molto frequentato è quello che partirà da Belluno alle 6.15 e arriverà a Venezia alle 8.17. Per il resto sarà confermata la partenza al minuto 20 da Belluno: gli altri diretti per Santa Lucia partiranno alle 7.20, 8.20, 10.20, 14.20, 16.20 e 18.20. Quelli delle 12.20, 13.20, 15.20, 17.20 e 19.20 continueranno ad avere come capolinea Conegliano, dove dopo una decina di minuti i viaggiatori troveranno la coincidenza per Treviso, Mestre e Venezia. Alle 20.20 da Belluno partirà un bus per Conegliano, dove l’attesa del treno per Venezia durerà quasi mezz’ora.

STOP ALLA LINEA PER CALALZO
In senso inverso, in un giorno normale, dal capoluogo veneto i diretti per Belluno partiranno alle 7.43, 8.43, 14.43, 16.43, 17.43, 18.43 e 19.31. Alle 20.01 treno per Conegliano e dalla città del Cima, dopo un’oretta, partirà un bus atteso a Belluno alle 23.22. In direzione della montagna, i “diretti” copriranno la distanza mediamente in due ore e 4 minuti, sette minuti in più rispetto al viaggio in senso inverso. Oggi, e fino al 12 giugno, servono almeno due ore e 9 minuti per andare a Venezia in treno e almeno due ore e 16 per il percorso contrario, sempre con cambio a Conegliano. La lieve diminuzione dei futuri tempi di percorrenza ha già raccolto decine di “Mi piace”, ma tra i commentatori c’è chi osserva che “non cambia nulla per chi vive nel bellunese: 2 ore per fare Belluno – Mestre contro un’ora in auto”. Per una Belluno – Conegliano che entra nel futuro con l’elettrificazione (la linea aerea è già stata interamente posata e da marzo è in tensione), la Ponte nelle Alpi – Calalzo rimarrà chiusa dal 13 giugno all’11 settembre. Uno stop programmato e legato a lavori di miglioramento. Per tutta l’estate, dunque, i collegamenti tra Calalzo e Ponte nelle Alpi saranno effettuati con bus.

Il Gazzettino – 25/04/2021

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Infrastrutture: Pizzimenti, oltre 104 mln per Programma opere 21-23

24 Aprile 2021

“Con il Programma triennale 2021-2023 delle opere pubbliche diamo risposte concrete al territorio del Friuli Venezia Giulia, investendo risorse importanti per portare avanti iniziative di carattere ambientale, per realizzare infrastrutture di telecomunicazione a banda ultralarga e in fibra ottica oggi sempre più fondamentali e per potenziare i comparti economici strategici per la nostra Regione”.

L’assessore (segue)alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, commenta così l’approvazione della Giunta regionale del Programma triennale 2021-2023 delle opere pubbliche e l’Elenco annuale 2021, per un importo totale che supera i 104 milioni di euro.

“Rispondono a questa visione dell’Amministrazione regionale – spiega Pizzimenti – i 4 mln di euro per la progettazione e la realizzazione di interventi infrastrutturali per lo sviluppo del Porto di Monfalcone, gli oltre 15 mln destinati alle opere collegate allo stabilimento Caffaro di Torviscosa e i numerosi progetti del Pordenonese”.

“In ambito turistico vanno segnalati ancora i 4,5 mln di euro per la sistemazione dell’area demaniale marittima statale del Porticciolo di Grignano a Trieste. Per la tutela del nostro patrimonio culturale – aggiunge l’assessore – sono particolarmente significativi anche i 3,6 mln per i lavori di restauro dell’esedra di levante a Villa Manin di Passariano che ospiterà delle sale espositive e i 4,6 mln per l’immobile di Riva Nazario Sauro a Trieste”.

Oltre 10 milioni di euro del Programma triennale sono destinati poi alle infrastrutture digitali. “Vogliamo continuare a favorire il processo di digitalizzazione degli istituti scolastici e dell’intero territorio del Friuli Venezia Giulia – afferma Pizzimenti – con interventi per potenziare la banda ultralarga e la fibra ottica, per esempio, nei Comuni di Codroipo, Latisana e Spilimbergo”.

Il documento deliberato oggi dalla Giunta prevede anche finanziamenti complessivi per 6 mln di euro per l’implementazione di alcune opere che consentiranno ai Comuni montani di Claut, Pontebba, Tarvisio, Forni Avoltri e Sappada di prepararsi al meglio per Eyof 2023, il Festival invernale dei giochi olimpici della gioventù europea che si terrà in Friuli Venezia Giulia.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 24/04/2021

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Italo, nuovi collegamenti del Nordest verso Roma e Napoli

Nuove stazioni con due nuovi collegamenti: Trieste, Monfalcone, Latisana e Portogruaro. Dal 27 maggio da Trieste partirà un treno alle 8:10 con arrivo a Roma alle 14:05 e a Napoli alle 15:28

Italo rafforzerà la sua presenza sulle direttrici del Nord-Est inserendo 4 nuove stazioni con due nuovi collegamenti: Trieste, Monfalcone, Latisana e Portogruaro. Dal 27 maggio da Trieste partirà un treno alle 8:10 con arrivo a Roma alle 14:05 e a Napoli alle 15:28; il ritorno partirà da Napoli alle 13:35 e da Roma alle 14:55 con arrivo a Trieste alle 20:53. Le fermate intermedie sono Monfalcone, Latisana, Portogruaro, Venezia Mestre, Padova, Rovigo, Bologna, Firenze.

Nordest Economia – 24/04/2021

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Porti: Trieste, rafforzato il collegamento con Norimberga

D’Agostino, con ferrovia movimentazione triplicherà in 2025

Si rafforza il collegamento ferroviario tra il Porto di Trieste e Norimberga. Il servizio partito lo scorso novembre, che congiunge il Terminal Samer Seaport del Porto di Trieste e il terminal intermodale Tricon di Norimberga, gestito dal Gruppo Bayernhafen, lungo un corridoio ferroviario di oltre 680 km, si consolida raddoppiando le sue frequenze di circolazione, che passano da 1 a 2 per settimana.

Lo rende noto l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

Da novembre ad aprile, le unità movimentate sono state 1.400, con un risparmio di circa 1.200 ton di CO2 e di 3.266 kg di ossidi di azoto. “Fattore chiave di questa crescita”, spiega l’Authority, è la collaborazione consolidata tra Alpe Adria, società che si occupa dello sviluppo dei servizi di trasporto intermodale del sistema logistico dello scalo giuliano, e DFDS, gruppo danese leader del trasporto Ro-Ro. Con il servizio vengono movimentate unità intermodali con merce time-sensitive che, una volta sbarcata a Trieste dalla Turchia, necessitano di arrivare a destinazione nei tempi più brevi possibili. Prossimo step, annuncia l’Authority, sarà attirare e gestire sul corridoio volumi di container che sbarcano a Trieste con le navi delle principali shipping lines provenienti dal Far East.

“Il nostro sistema logistico – afferma Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità – è in grado di rispondere alla domanda, attraverso il costante sviluppo del network intermodale. Con l’aumento della capacità ferroviaria, nel 2025 potremo garantire la movimentazione di quasi tre volte quella attuale grazie al potenziamento dell’impianto ferroviario”.

Ansa/Mare – 24/04/2021

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Aeroporto Catullo, ok dei soci al bilancio: traffico in calo di oltre il 71 per cento

23 Aprile 2021

«La crisi determinata dal Covid-19 – ha dichiarato il presidente Paolo Arena – ha segnato duramente tutto il settore del trasporto aereo compresa la nostra Società, che ha già avviato le procedure per un prossimo aumento di capitale necessario per continuare il percorso di crescita interrotto dalla pandemia e per effettuare gli investimenti previsti»

L’assemblea degli azionisti di Catullo Spa, società di gestione degli aeroporti di Verona e Brescia, ha approvato il bilancio d’esercizio 2020, che registra valori in flessione conseguenti al contesto di crisi determinato dalla pandemia. I passeggeri del Catullo, che è rimasto chiuso durante il lockdown dal 13 marzo al 15 giugno, sono stati 1.040.555, in flessione del 71,4%% rispetto al 2019, leggermente meglio della media nazionale degli aeroporti, ed il risultato d’esercizio, a livello consolidato, è stato negativo per euro 12,4 milioni.

Per quanto riguarda l’aeroporto «Valerio Catullo» di Verona, nel 2020 il primo mercato dello scalo non è stato come per tradizione quello internazionale, bensì quello domestico, che ha pesato per il 59% sul traffico totale, a fronte di un 37% nel 2019. Volotea si è confermata il primo vettore, seguita da Ryanair, Neos, Air Dolomiti e Alitalia, per un’incidenza complessiva delle 5 compagnie sul traffico totale pari al 73%.

Per quanto concerne il «Gabriele D’Annunzio», l’aeroporto bresciano ha confermato la sua vocazione di scalo cargo, gestendo complessivamente 39.234 tonnellate di merce, con una crescita del 28% rispetto al 2019, determinata in particolare da un potenziamento dell’attività di Dhl e Poste Italiane, conseguente anche all’intensificazione del commercio online.

«Il bilancio Catullo descrive la gravità dell’impatto della crisi pandemica sul settore aeroportuale – spiega l’ad di Catullo Monica Scarpa -. La situazione permane difficile, ma confidiamo in un’accelerazione delle vaccinazioni e in regole semplici per i viaggiatori che portino ad una ripresa, i cui segnali cominciano gradualmente a farsi sentire, come dimostrano i recenti annunci di Ryanair e Volotea per la stagione estiva. Da parte nostra, proseguiamo nel costante dialogo, portato avanti in tutti questi mesi, con le compagnie aeree e con il territorio, per essere pronti insieme alla ripartenza».

«La crisi determinata dal Covid-19 – ha dichiarato da parte sua il presidente Paolo Arena – ha segnato duramente tutto il settore del trasporto aereo compresa la nostra Società, che ha già avviato le procedure per un prossimo aumento di capitale necessario per continuare il percorso di crescita interrotto dalla pandemia e per effettuare gli investimenti previsti».

Nordest Economia – 23/04/2021

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Piano di Ripresa: 600mln per le Zone economiche speciali e 4,64 miliardi per l’alta velocità

Infrastrutture e trasporti saranno al centro di molte misure comprese nel Pnrr italiano.

Nel Recovery Plan italiano si prevede di investire 600 milioni di euro per interventi nelle Zone economiche speciali (Zes). Lo mostra la bozza di presentazione predisposta in vista del Consiglio dei ministri, nel quale il Governo avvierà una prima discussione sul Pnrr.

Dei 25,3 miliari previsti dal Pnrr per investimenti nelle infrastrutture e nella mobilità sostenibile, 4,64 miliardi, fra fondi in essere e nuovi, sono destinati ai collegamenti ferroviari ad alta velocità verso il sud per passeggeri e merci, mentre 8,57 miliardi alle linee ad alta velocità nel nord che collegano con il resto d’Europa.

Un totale di 2,97 miliardi andranno invece alla realizzazione del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario. La stessa cifra sarà destinata al rafforzamento dei nodi metropolitani e i collegamenti chiave del Paese.

Trasporti-Italia.com – 23/04/2021

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