Ferrovie: da Ue via libera alla dotazione di 270 milioni di euro a sostegno del settore

25 Marzo 2021

Una dotazione di 270 milioni di euro a sostegno sia del settore del trasporto ferroviario di merci che del settore del trasporto ferroviario commerciale di passeggeri.
La misura italiana è stata approvata dalla Commissione europea, ai sensi delle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato.

Una misura per preservare la competitività del settore

Il regime “mira a preservare la competitività delle operazioni di trasporto ferroviario di passeggeri e a mantenere un’offerta di servizi stabile, affidabile e sufficiente”, spiega Bruxelles.

La misura “consente all’Italia di esentare gli operatori del trasporto ferroviario di merci e gli operatori commerciali del trasporto ferroviario di passeggeri da una parte dei costi relativi ai canoni di accesso alle linee ferroviarie (vale a dire i canoni che le imprese ferroviarie devono versare per l’utilizzo della rete ferroviaria) nel periodo dal 10 marzo al 31 dicembre 2020”.

Trasporti-Italia.com – 25/03/2021

© Riproduzione riservata

Venezia, le grandi navi attraccheranno temporaneamente a Marghera

Decisione dei ministri della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, della Cultura, Dario Franceschini, del Turismo, Massimo Garavaglia e delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini

Al fine di tutelare un patrimonio storico-culturale non solo italiano ma del mondo intero, i ministri della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, della Cultura, Dario Franceschini, del Turismo, Massimo Garavaglia e delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, hanno concordato di dirottare in via temporanea il traffico delle grandi navi da Venezia verso Marghera. Lo si legge in una nota che spiega come, durante un incontro svoltosi oggi in videoconferenza, i quattro ministri abbiano inoltre deciso di lanciare «un concorso di idee per portare gli approdi fuori della laguna e risolvere in maniera strutturale e definitiva il problema del transito delle grandi navi a Venezia».

«Il nuovo governo nasce all’insegna della transizione ecologica e dello sviluppo consapevole e sostenibile. A Venezia le linee guida per il futuro della Città stanno andando nella direzione esattamente opposta: questo verrà evidenziato con un esempio e con le conseguenti proposte operative. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha deciso lo spostamento a lungo termine delle grandi navi da crociera fuori dalla Laguna di Venezia. Tuttavia, allo scopo di impedire il transito dei transatlantici davanti a San Marco, si sono individuate vie di accesso alternative da far percorre immediatamente, facendo passare i natanti lungo il Canale Malamocco-Marghera e attrezzando scali di breve-medio termine a Porto Marghera». Lo scrive la senatrice veneziana del MoVimento 5 Stelle Orietta Vanin, in un intervento rilanciato sul Blog di Beppe Grillo: «Soluzione più negativa non potrebbe esserci per due motivi: 1) la Laguna di Venezia viene trattata come un braccio di mare, quando ha una profondità media di 150 centimetri e gran parte della sua superficie ha una profondità di 50 (cinquanta) centimetri. Farvi transitare bisonti del mare da 90-100-150mila tonnellate, entro strettissimi corridoi acquei (canali), significa mettere in pericolo per sempre l’ecosistema della più importante zona umida europea (che solo per mancanza di coraggio politico non è stata ancora dichiarata Parco Nazionale); e non si tratta di sterili preoccupazioni di pochi ambientalisti: durante l’Acqua Granda del novembre 2019 si sono verificati micro-maremoti all’interno della Laguna le cui onde hanno riempito di sabbia intere isole (Lazzaretto Vecchio) e eroso le rive dei quartieri più meridionali della città (Giudecca); e con l’innalzamento del livello dei mari dovuto ai cambiamenti climatici la situazione è destinata a peggiorare; 2) così facendo si incentiva quella monocoltura turistica che prima della pandemia svuotava la città dei suoi abitanti (con la trasformazione delle case in residenze per turisti), e ora in epoca Covid sta creando crisi nera perché non ci sono fonti di reddito alternative». La senatrice avanza quindi diverse soluzioni tra cui quella di creare, con i fondi del Recovery Fund, «un progetto »Venezia – Laboratorio del III Millennio« che rappresenti anche un case study internazionale sui cambiamenti climatici».

La Nuova di Venezia – 25/03/2021

© Riproduzione riservata

Porti: Venezia ricorre al Tar contro il Mite

Posizione avversa su controlli Via per fondali canale Marghera

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale ha deciso di ricorrere davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto per l’impugnazione del decreto del Ministero della Transizione Ecologica relativo al progetto “Interventi per la protezione e la conservazione dei fondali del canale Malamocco Marghera – Opere di protezione delle Casse di Colmata”. Il provvedimento ministeriale – secondo una nota – stabilisce l’assoggettamento alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale delle opere di protezione delle Casse di Colmata.

“Come annunciato – dice Cinzia Zincone, Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale – ci dobbiamo assumere la responsabilità di far emergere chiaramente il paradosso che Venezia e la sua laguna stanno vivendo. Non si può intendere altrimenti infatti il freno posto, tramite inutili rallentamenti burocratici dovuti ad adempimenti ultronei, a necessari progetti di protezione ambientale della laguna e di Venezia proprio da chi, più di tutti, è titolato e chiamato a difendere l’ambiente”.

Ansa/Mare – 25/03/2021

© Riproduzione riservata

VENETO, ANAS: APERTA AL TRAFFICO LA NUOVA VARIANTE DI VITTORIO VENETO, IN PROVINCIA DI TREVISO

24 Marzo 2021

•  Investimento 65 milioni, nuovo tracciato di oltre 2 km costituito in gran parte dalla nuova galleria Sant’Augusta

•  Zaia: “Da oggi, il primo lotto della tangenziale di Vittorio Veneto è una realtà che i cittadini, sia residenti che turisti, potranno toccare con mano. In Veneto, per infrastrutture e trasporti, siamo proiettati nel futuro, non solo con l’immaginazione, per tecnologia sempre più all’avanguardia e una mobilità più green”

•  Gemme: “Stiamo potenziando la viabilità veneta con infrastrutture che possano accogliere offrire una mobilità sostenibile. Nostro impegno continua su questa linea, in vista delle grandi sfide che ci attendono, tra cui le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026”

•  Simonini: “La variante comporta benefici in termini di tempi di percorrenza, comfort di guida e sicurezza stradale. Impegno e attenzione di Anas verso il territorio e le persone che lo abitano, con un piano investimenti nel Veneto pari a 2,9 miliardi di euro”

Anas (Gruppo FS Italiane) ha aperto oggi al traffico la nuova variante di Vittorio Veneto (Tangenziale Est), in provincia di Treviso. La nuova opera, del valore complessivo di circa 65 milioni di euro, rientra nell’ambito degli interventi del primo Stralcio del nuovo tracciato “La Sega- Rindola” per il più ampio progetto di collegamento “La Sega-Ospedale”.

L’apertura al traffico è stata effettuata nel corso di un incontro online in diretta, sui canali social e youtube di Anas, alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e della Vicepresidente Elisa De Berti, del Sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto, del Presidente di Anas Claudio Andrea Gemme e dell’Amministratore delegato di Anas Massimo Simonini.

“Quando ho preso le redini del Veneto, – ha dichiarato Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – erano due i fronti problematici su cui mi sono subito ripromesso che avremmo garantito delle migliorie che i cittadini avrebbero potuto toccare con mano: la sanità e i trasporti. Una sanità al passo con i tempi, capace di rispondere in maniera ampia e concreta ai bisogni dei veneti ed infrastrutture e trasporti all’avanguardia, capaci di proiettarci nel futuro, non solo con l’immaginazione, per una tecnologia sempre più innovativa e una mobilità più green”. “L’importante risultato – ha continuato il Presidente Zaia – che presentiamo oggi è la dimostrazione che, condividendo obiettivi e progetti, a trarne vantaggio sono ancora una volta i cittadini verso cui è rivolta la nostra massima attenzione. Cittadini che risiedono a Vittorio Veneto e che necessitano, nella loro quotidianità, di una viabilità sicura, snella e veloce, ma anche cittadini-turisti che, per vacanza e svago, potranno percorrere e godere di questo nuovo passante. Con oggi, infatti, debutta un altro tassello dei lavori sulla viabilità veneta, attesa da molti anni e, finalmente, completato: il primo lotto della tangenziale di Vittorio Veneto è ora una realtà. Con questa infrastruttura, oltre a raggiungere più agevolmente la SS51, anche in vista dei prossimi Giochi Olimpici, si potrà alleggerire dal normale traffico pesante l’abitato di Serravalle. Infine, mi auguro che, assieme ad ANAS, si potranno per il futuro attivare ancor nuove ed efficaci migliori sinergie”.

“Stiamo potenziando la viabilità in Veneto con infrastrutture che possano accogliere in maniera adeguata una mobilità sostenibile – ha dichiarato il Presidente di Anas Claudio Andrea Gemme. Sono fermamente convinto che si possano gestire le reti viarie con modalità green, anche grazie alle nuove tecnologie, con risultati significativi in termini di maggiore sicurezza e di innalzamento degli standard di servizio delle strade. Ottenendo vantaggi concreti sia per chi si sposta ogni giorno per lavoro, sia per tutti coloro che scelgono di visitare questo territorio che rappresenta la prima regione turistica d’Italia. Il nostro impegno continua su questa linea, in vista delle grandi sfide che ci attendono, tra cui le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026”.

“Anas continua a garantire il suo impegno e la sua attenzione verso il territorio e le persone che lo abitano – ha dichiarato l’Ad di Anas Massimo Simonini. La variante che oggi apriamo al traffico comporta benefici in termini di tempi di percorrenza, comfort di guida e sicurezza stradale, liberando il borgo antico di Serravalle soprattutto dai mezzi pesanti e consente di raggiungere la strada statale 51 “di Alemagna” tramite l’innesto con via Carso. Il completamento di questo tracciato si inquadra anche nel piano di investimenti Anas in Veneto, investimenti per un valore complessivo pari a circa 2 miliardi e 923 milioni di euro, ripartiti tra nuove opere per circa 2 miliardi, manutenzione programmata per 922 milioni di euro. In particolare, i 2 miliardi di Nuove Opere comprendono 110,95 milioni di euro di interventi ultimati, 70,4 milioni di euro in corso di esecuzione, 35 milioni di euro di prossimo avvio e 1.278 milioni di euro di interventi previsti in Contratto di Programma. A questi si aggiungono 472,5 milioni di ulteriori Nuove opere in corso di progettazione inserite nel Piano Milano Cortina 2026. Gli oltre 922 milioni in manutenzione programmata riguardano lavori ultimati per 103,60 milioni di euro, in corso di esecuzione per 182,62 milioni di euro, di prossimo avvio per 14,63 milioni di euro e in progettazione per 621,41 milioni di euro. Nel 2020 la manutenzione programmata ha avuto un valore di 55,76 milioni di euro, con un incremento del 49,6% rispetto al 2019 dove sono stati impiegati 37,28 milioni di euro, a testimonianze concreta dell’impegno aziendale nel migliorare la rete esistente”.

La variante, lunga 2,05 km, attraversa in galleria la dorsale di Serravalle e si sviluppa sulla sinistra del fiume Meschio. E’ costituita da un tratto principale delimitato da 2 rotatorie denominate “la Sega” e “Rindola”, aventi un diametro di circa 45 metri, ed un ramo di collegamento sud denominato “Vittorio Veneto centro” che termina con la rotatoria su via Carso.

L’opera d’arte principale della variante è la galleria “Sant’Augusta”, che risponde ai più elevati standard di sicurezza ed è dotata di Illuminazione a led, garantendo così una alta efficienza energetica. Il nuovo tunnel è lungo circa 1,5 km, realizzato con una superficie di scavo di 175 metri quadrati e un diametro di 15 metri. All’interno della galleria è stato anche realizzato un cunicolo, collegato all’esterno in corrispondenza di entrambe gli imbocchi e munito di 5 uscite di sicurezza, da utilizzarsi come via di fuga in caso di emergenza.

Le altre opere realizzate sono il ponte “Meschio” per una lunghezza pari a 22 metri; è stato inoltre realizzato un tratto di circa 200 metri all’interno di una trincea, in corrispondenza dell’imbocco sud della galleria, caratterizzato da un’importante opera di sostegno costituita da pali di grande diametro e rivestita con pannelli prefabbricati che riproducono i tipici muri di confine della zona al fine di mitigare l’impatto paesaggistico dell’opera. La funzionalità dell’opera si completa con il cavalcavia di Rindola con una estensione di 13 metri che sovrappassa la viabilità comunale.

I lavori di realizzazione della Variante proseguiranno con gli interventi previsti nel 2° Stralcio Rindola-Savassa il cui progetto è in fase di avvio.

Regione del Veneto – Comunicato n°515 del 24 Marzo 2021

© Riproduzione riservata

City Vision 2021: dalla mobilità alla transizione energetica, ecco gli otto trend della città intelligente

Dalla “città dei 15 minuti” ad una nuova centralità della natura. La città intelligente del futuro è un organismo vivente, che si compone di tanti strati. Con alla base le persone che ci vivono. Via via che si aggiungono strati (digitalizzazione, servizi integrati al cittadino, smart mobility & housing) la sua forma diventa completa

Dalla transizione energetica all’utilizzo delle tecnologie 4.0 come machine learning e deep learning. Dalla “città dei 15 minuti” ad una nuova centralità della natura. La città intelligente del futuro è un organismo vivente, che si compone di tanti strati. Con alla base le persone che ci vivono.

Via via che si aggiungono strati (digitalizzazione, servizi integrati al cittadino, smart mobility & housing) la sua forma diventa completa. È questo il ritratto che emerge dai trend presentati nel corso di Smart Mobility Forum, il primo dei quattro appuntamenti verticali di City Vision 2021, l’evento ideato da Fiera di Padova e Blum dedicato al futuro dell’intelligent city, che si è tenuto in modalità OnLife mercoledì 24 marzo.

Un evento che ha contribuito a tracciare il presente e il futuro della mobilità intelligente, autonoma e connessa, attraverso esperienze, visioni e tecnologie. Al centro dei panel temi come le tecnologie digitali, la rigenerazione urbana, l’auto elettrica, la guida autonoma.

Ma anche nuove frontiere come l’urban air mobility, con i primi esempi di aerotaxi, o le tecnologie a fune di ultima generazione pensate per decongestionare il traffico delle metropoli. Ad aprire i lavori alcuni tra i più affermati giovani talenti italiani under-40 riconosciuti all’estero, come Paolo Taticchi, professore alla UCL di Londra e Matteo Pertosa, Ceo di VAIMOO.

«Riprogettare le città è un obiettivo molto complesso, che richiede di ripensare le infrastrutture, i servizi ai cittadini, la mobilità, il modo di produrre e distribuire l’energia» ha spiegato Paolo Taticchi nel vision input introduttivo. «Dobbiamo sempre più umanizzare i processi di innovazione, mettere al centro i cittadini e le loro necessità. Per questo serve un dialogo continuo all’interno delle città tra gli stakeholders, grandi imprese, startup, governo, enti no-profit. Una collaborazione intelligente e strutturata, con progetti condivisi, che abbia come fine ultimo il miglioramento della qualità della vita di tutti».

«A Dubai nascerà presto il Museo del Futuro e, all’interno delle Emirates Towers, esiste già un progetto chiamato Area 2071 dedicato alla visione di questa città da qui ai prossimi 50 anni», ha commentato il direttore generale di Padova Hall Luca Veronesi collegato dagli Emirati Arabi dove si trovava per una missione di business match-making.

«Sulla base di questo è stata creata una Dubai Future Foundation, in grado di indirizzare tutti gli investimenti per raggiungere l’obiettivo di diventare la migliore nazione al mondo entro quella data. Un traguardo certamente ambizioso, ma in quest’area sono capaci di grandi cose. Sul fronte della mobilità, ad esempio, esistono già sperimentazioni sulla guida autonoma. Questa città dimostra che il futuro è nelle mani di chi può immaginarlo, disegnarlo ed eseguirlo».

Nel primo panel è stato fatto il punto su “Mobilità intelligente dei territori: modelli, pratiche, opportunità”. Ne hanno discusso Andrea Stocchetti, docente del master Mobility Innovation and Management, Ca’ Foscari Challenge School; Roberta Frisoni, assessore alla Mobilità, Demanio marittimo, Programmazione e gestione turismo del Comune di Rimini, ANCI; Domenico Gagliardi, Ceo, Walle; Giorgio Pilotti, direttore commerciale Italia di Leitner; Mario Daviddi, Head of Project Financing Smart Lighting & e-Bus Enel X.

I trend dell’Intelligent City

Ma come evolveranno le nostre città? Quali sono le tendenze già in atto e quelle future? Da un primo sondaggio tra personalità di spicco del panorama italiano della Smart City, condotto nell’ambito dell’osservatorio City Vision Trends (in collaborazione con GRS Research & Strategy), sono emersi 8 trend:

  • Transizione energetica (trasporti, riscaldamento, illuminazione), con un’attenzione al tema delle tariffe dell’energia;
  • Tecnologie 4.0, come machine learning e deep learning, da applicare all’ingente mole di dati proveniente dai servizi pubblici, soprattutto nell’ambito della smart mobility;
  • La città dei 15 minuti, non più un agglomerato preciso di edifici e mercati, tutto dovrà essere raggiungibile in tempi ridotti dal luogo in cui il cittadino risiede;
  • Walkability, lo spostamento a piedi che riduce traffico, inquinamento e problemi di salute. Riduce le spese sanitarie, i cui fondi possono essere investiti in altri progetti;
  • La riduzione del numero di automobili in circolazione. L’auto è un bene di largo consumo che rimane inutilizzato per il 95% della propria vita;
  • Una città all’insegna dell’health e well-being, a misura di una popolazione sempre più anziana e con problemi di salute;
  • L’acqua, che sarà al centro delle problematiche future delle città (depurazione, de-batterizzazione, recupero corsi d’acqua cittadini e adeguamento tubazioni obsolete, anti-spreco);
  • Re-naturalizzazione, rendendo permeabili le superfici come cemento e asfalto per combattere il dissesto idro-geologico.

Al centro dello Smart mobility Forum anche i pitch di startup (Next, Measy, U-miles) con la presentazione di innovazioni disruptive per la mobilità sostenibile. Quindi l’Innovation focus su “L’impatto della guida autonoma sulle città”, con Sergio Savaresi, professore dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

Mentre un secondo panel è stato dedicato a “Il futuro dell’automotive in Italia”, con Dino Marcozzi, segretario generale, Motus-E; Gabriella Favuzza, Public Affairs & Electric Vehicles brand manager, Groupe Renault; Enrico de Cais, Product & Accessory Offer manager, Volvo; Marko Bertogna, docente di Autonomous Driving, Muner; Vincent Mauroit, director of Innovation & Tech Transfer, NOI TechPark e Maria Vittoria Trussoni – Head of Sustainability Championship, NTT DATA. In chiusura tre pitch di startup focalizzate sulla guida autonoma (Emoji, Megaride, Minervas).

City Vision

City Vision è l’evento digitale dedicato all’intelligent city, che nel 2021 amplia il racconto iniziato lo scorso dicembre con la sua prima edizione. Dopo questa prima tappa l’appuntamento è per il 9 giugno con City Vision Smart Government Forum che avrà come focus la pubblica amministrazione digitale e il governo delle città, per un futuro sempre più a misura di cittadino.

Sarà poi la volta dell’energia, a settembre, con City Vision Smart Energy & Smart Building Forum. Il percorso culminerà con l’evento annuale «Human + Tech for sustainable cities», una giornata intera, il prossimo 1 dicembre, dedicata all’integrazione tra competenze e tecnologie per la sostenibilità.

City Vision è organizzato da Fiera di Padova e Blum. Business as a medium con il patrocinio di Anci, la partnership di IoTItaly, The Smart City Association, Motus-E, Venicepromex e con il supporto di Leitner ed Enel X.

Nordest Economia – 24/03/2021

© Riproduzione riservata

Assaeroporti: il Governo inserisca gli aeroporti nel Recovery Plan

Il sistema aeroportuale nazionale può dare un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi delineati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, rispondendo a temi chiave come la tutela dell’ambiente, la digitalizzazione, lo sviluppo di forme di mobilità sostenibili e intermodali. Il comparto è in grado di implementare un programma strutturato di investimenti che si collocano a pieno titolo all’interno del più ampio disegno di rilancio e di transizione del nostro Paese verso un’economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

Con queste premesse esordisce l’appello rivolto da Assaeroporti al Governo affinché provveda a includere i progetti sviluppati dagli aeroporti tra i beneficiari delle risorse del Recovery Plan.

Si tratta di progetti – sottolinea l’associazione dei gestori aeroportuali italiani – che prevedono investimenti quantificabili in oltre 3 miliardi di euro, con un valore aggiunto generato dalla realizzazione degli interventi considerati stimato in quasi un miliardo di euro. In linea con gli obiettivi delineati dalla Commissione europea in termini di transizione energetica e decarbonizzazione, questi progetti sono frutto dell’impegno per l’attuazione di progetti che mirano alla sostenibilità del comparto ma richiedono un impegno estremamente gravoso in un momento in cui i flussi di cassa dalla gestione operativa sono ai minimi storici per l’intero settore del trasporto aereo.

Inoltre, l’emergenza sanitaria ha dato una forte accelerazione nella definizione di progettualità in campo aeroportuale mirate a efficientare e rendere più sicuri i processi operativi attraverso tecnologie innovative e soluzioni digitali. Anche i cambiamenti da attuare nell’ambito di tali processi richiedono ingenti investimenti da parte dei gestori aeroportuali, soprattutto in tecnologie innovative proprie del concetto di Smart Airport.

“Ogni investimento sulle infrastrutture aeroportuali è un intervento che contribuisce a migliorare e ad accrescere la dotazione infrastrutturale dello Stato – sottolinea il presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona – i concessionari aeroportuali sono chiamati a garantire i massimi livelli di sicurezza ed elevati standard di qualità dei servizi, nonché a sviluppare e manutenere infrastrutture, come soggetti attuatori di importanti investimenti su asset reversibili allo Stato”.

Se i progetti aeroportuali non dovessero rientrare nel Pnrr – spiega Assaeroporti – è forte il rischio di compromettere la competitività del Paese e il nostro sistema aeroportuale nazionale perderebbe la sua funzione di trampolino, in termini economici e occupazionali. A questo proposito, dalle prime stime effettuate da Assaeroporti, gli occupati direttamente sostenuti dalla realizzazione degli investimenti sarebbero pari a oltre 22 mila addetti in più nel periodo 2022-2026. Obiettivo impossibile da raggiungere senza i fondi del Recovery Plan.

“Oggi il comparto è tra i più colpiti dalla pandemia e si prevedono tempi lunghi di recupero. Eppure, al nostro settore, più di altri, è richiesta una profonda e rapida transizione Green e Digital: questo perché, nonostante la crisi attuale, il trasporto aereo è essenziale per garantire la connettività di interi territori, per la mobilità delle persone e per lo scambio delle merci. Il pesante impatto della crisi sul nostro sistema aeroportuale – aggiunge Palenzona – mette a repentaglio una serie di investimenti, tra cui interventi che servono a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delineati dalla Commissione europea. Anche a livello comunitario è forte l’attività tesa a supportare l’inserimento degli investimenti aeroportuali in sostenibilità e digitalizzazione all’interno del Recovery and Resilience Facility. Sarebbe pertanto un grave errore perdere questa opportunità non solo perché gli aeroporti sono in grado di attuare in tempi certi e rapidi imponenti piani di investimento ma anche perché i numerosi progetti individuati offrono opportunità di crescita e sviluppo per il Paese e di rilancio per la nostra economia”.

Trasporti-Italia.com – 24/03/2021

© Riproduzione riservata

Sostenibilità: accordo MSC Crociere e Total per rifornire le navi a GNL

MSC Crociere e Total hanno annunciato un accordo per la fornitura di circa 45.000 tonnellate all’anno di gas naturale liquefatto (GNL) per le future navi da crociera della compagnia alimentate con il carburante “green” di nuova generazione.

Il GNL riduce le emissioni delle navi

Utilizzato come combustibile marino, il GNL riduce fortemente le emissioni delle navi, con un conseguente significativo miglioramento della qualità dell’aria, in particolare per le comunità delle zone costiere e delle città portuali. L’accordo ha quindi un impatto positivo non solo a Marsiglia, città in cui avverrà il bunkeraggio di GNL, ma anche in tutti i porti nei quali le navi MSC faranno scalo in Mediterraneo.

Le navi MSC Crociere alimentate a GNL introdurranno una innovazioni ambientali come la tecnologia delle celle combustibili a ossido solido da 50 kilowatt, alimentate a GNL, che permette di ridurre le emissioni di gas serra di un ulteriore 25% rispetto a un motore a GNL convenzionale.

Un rifornimento da nave a nave

Total effettuerà il rifornimento delle navi MSC alimentate a GNL utilizzando il trasferimento da nave a nave, impiegando la sua seconda nave per il bunker di GNL attualmente in costruzione. Questa nave soddisferà alti standard tecnologici e ambientali, utilizzando il GNL come carburante anche per la sua propulsione e adottando una ri-liquefazione completa del gas di scarico.

Un percorso finalizzato alla continua riduzione dell’impatto ambientale

“Questo accordo è un ulteriore e importante passo avanti del nostro percorso finalizzato alla continua riduzione dell’impatto ambientale, di cui il GNL rappresenta una tappa fondamentale – ha dichiarato Pierfrancesco Vago, Executive Chairman di MSC Crociere -. Mentre ci prepariamo a lanciare, nel 2022, la prima di tre navi da crociera alimentate a GNL, l’intesa di oggi ci permette di assicurare il rifornimento per le nostre navi di ultima generazione, le più avanzate dal punto di vista ambientale in Mediterraneo”.

Trasporti-Italia.com – 24/03/2021

© Riproduzione riservata

Treno: in arrivo la Conciliazione per risolvere rapidamente le controversie con i pendolari

Anche nel trasporto regionale verrà introdotta la Conciliazione Paritetica, un sistema che consentirà ai viaggiatori di risolvere in modo rapido le piccole controversie senza dover ricorrere alla giustizia ordinaria. Lo prevede il nuovo protocollo d’intesa siglato tra Trenitalia e le associazioni dei consumatori.

L’accordo conferma in modo tangibile l’impegno del Gruppo FS guidato da Gianfranco Battisti di investire – attraverso la sua controllata Trenitalia – risorse umane e finanziarie sul trasporto regionale. Dopo aver fornito nel 2009 gli strumenti per facilitare la risoluzione di controversie ai passeggeri di Frecce e Intercity, Trenitalia li estenderà adesso anche ai passeggeri dei treni regionali.

Cos’è la conciliazione paritetica

La conciliazione paritetica consente una risoluzione extragiudiziale delle controversie tra Trenitalia e i viaggiatori che, dopo un reclamo, non hanno reputato adeguato l’indennizzo fornito dall’azienda.
Trenitalia è un organismo certificato di risoluzione alternativa delle controversie, detto anche organismo ADR (Alternative Dispute Resolution), che dal 2009 mette a disposizione la procedura di conciliazione per i passeggeri del trasporto nazionale. Nel 2020 sono state 583 le conciliazioni convocate che hanno portato alla risoluzione delle controversie nel 96% dei casi discussi.

Trenitalia: un ulteriore segnale di attenzione e impegno

Alla firma è seguito un incontro in streaming a cui hanno partecipato Gianfranco Battisti, AD di FS Italiane, Luigi Corradi, AD di Trenitalia, Sabrina De Filippis, Direttore della Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia e i rappresentanti delle sedici associazioni dei consumatori che hanno firmato l’intesa.

“Estendere anche ai viaggiatori dei treni regionali lo strumento della conciliazione paritetica è un ulteriore segnale di attenzione e impegno verso i milioni di persone che ogni giorno utilizzano i nostri treni – dichiara Luigi Corradi -. Abbiamo già delle performance che ci collocano ai vertici europei nella qualità del servizio, ma lavoriamo per migliorarci ulteriormente e lo facciamo con i fatti, come dimostrano i massici investimenti sul trasporto regionale” conclude l’AD di Trenitalia a margine dell’incontro.

Un percorso iniziato a dicembre 2019

La firma odierna fa parte di un percorso iniziato a dicembre 2019 con l’avvio del confronto, successivamente condiviso con le Regioni. Da luglio 2020, gli sforzi congiunti di Trenitalia e delle associazioni dei consumatori hanno gettato le basi per siglare il nuovo protocollo. Un dialogo continuo e proficuo che conferma l’attenzione di FS Italiane e di tutte le società del Gruppo per la mobilità regionale e le necessità espresse dalle rappresentanze dei consumatori.

Trasporti-Italia.com – 24/03/2021

© Riproduzione riservata

Porti: Venezia, primo sdoganamento in mare per merci rinfuse

Collaborazione Adspmas e Adm su carico 7.100 tonn. cemento

I funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (Adm) di Venezia hanno eseguito il primo “sdoganamento in mare” di merci alla rinfusa per navi mono clienti del Porto lagunare.

La procedura – informa una nota di Adm – consente agli operatori di anticipare le attività per la presentazione e accettazione delle dichiarazioni doganali rispetto all’arrivo della nave in porto, tramite un sistema di monitoraggio da remoto.

“L’innovazione procedurale – commenta il direttore territoriale per Veneto e Friuli Venezia Giulia, Davide Bellosi – che si inserisce nell’ambito delle attività messe in campo già da tempo tra Adm e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, rappresenta uno strumento operativo volto a velocizzare i traffici commerciali in ambito portuale e a sostegno di una gestione più efficiente della componente logistica connessa alla movimentazione delle merci, intervenendo sulla tempestività e fruibilità delle informazioni relative al loro svincolo”.

L’innovazione, già introdotta a Venezia nel 2014 per i contenitori, comporta ora l’abbattimento dei tempi di sdoganamento, di giacenza e di consegna delle merci anche per il settore rinfuse, uno dei suoi asset merceologici di maggiore rilievo, che rappresenta circa un quarto del totale delle tonnellate movimentate annualmente. La procedura ha riguardato un carico di 7.100 tonnellate di cemento destinato a una società di produzione e commercializzazione di calcestruzzo preconfezionato pronto per l’uso a Porto Marghera, trasportato da una nave in arrivo dalla Turchia.

Per il commissario straordinario dell’Adspmas, Cinzia Zincone, “l’efficienza degli scali veneti passa necessariamente dalla proficua collaborazione fra l’Autorità e tutti i soggetti, pubblici e privati, che a vario titolo possono incidere sulla catena logistica. In questo senso desidero ringraziare l’Adm per l’obiettivo, raggiunto oggi, di semplificazione intelligente delle procedure. Un risultato eccezionale soprattutto per gli scali di Venezia e Chioggia che, a seguito dell’entrata in funzione del sistema Mose, sono chiamati più di altre realtà portuali ad aumentare l’efficienza nell’intermediazione delle merci”.

Ansa/Mare – 24/03/2021

© Riproduzione riservata

Canova: incontro tra il sindaco Conte e il presidente di Save. “Subito al lavoro”

23 Marzo 2021

Questa mattina nella sede del Gruppo Save di Venezia si è tenuto un incontro fra il sindaco di Treviso, Mario Conte, il Presidente Enrico Marchi e il Presidente di AerTre Marco Pinzi con lo scopo di stilare il cronoprogramma delle opere necessarie per lo sviluppo dell’aeroporto Canova di Treviso.

“Ringrazio il Presidente di Save Marchi che ha condiviso con la nostra Amministrazione l’intenzione di non perdere neanche un minuto di tempo – afferma il sindaco di Treviso Mario Conte -. Abbiamo voluto stabilire quali sono le priorità per una crescita sostenibile e in equilibrio con il territorio dell’aerostazione, dalle opere di mitigazione ambientale alla passerella sulla Noalese». «Un altro aspetto particolarmente importante è la viabilità”.

Prosegue il primo cittadino: “Il Canova deve rappresentare una risorsa per il territorio e, in questo senso, la viabilità è un aspetto fondamentale non solo per favorirne l’accessibilità da parte dell’utenza ma soprattutto per garantire flussi di traffico ordinati e veloci a Treviso e in tutta l’area interessata. La firma del decreto da parte dei Ministri Cingolani e Franceschini ha sbloccato una situazione che si trascinava da anni. Ora la palla passa subito ai tecnici per mettere nero su bianco il piano di sviluppo”.

“L’incontro odierno con il Sindaco Conte si è focalizzato sulle modalità operative per iniziare a concretizzare quanto previsto dal Masterplan del Canova che, una volta ottenuta la conformità urbanistica, potrà essere definitivamente approvato da Enac – dichiara Enrico Marchi, Presidente del Gruppo SAVE -. Abbiamo convenuto di mettere subito al lavoro i nostri tecnici per definire le priorità e le migliori soluzioni realizzative, che coniughino lo sviluppo con la sostenibilità ambientale”.

Veneto Report – 23/03/2021

© Riproduzione riservata