Ferrovie dello Stato scommette sul Porto di Trieste e investe 112 milioni

31 Marzo 2021

Rfi annuncia il riassetto della stazione Campo Marzio che, a regime, si confgermerà il primo scalo merci italiano per numero di treni

Un nuovo fascio di binari – di cui uno in più verso il porto – sulle aste “Parenzane”, il collegamento alla nuova piattaforma logistica e l’aumento della potenzialità dell’infrastruttura retroportuale sono i principali interventi con cui il Gruppo FS ha avviato a marzo 2021 il riassetto della stazione di Trieste Campo Marzio.

L’investimento di 112 milioni di euro da parte di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) conferma l’obiettivo del Gruppo FS di aumentare il traffico merci nel Porto di Trieste.

Porto tra i principali del Mediterraneo e strategico per il Paese perché è nei corridoi europei TEN-T Mediterraneo e Baltico-Adriatico, che connettono l’Austria e la Slovenia alle principali città del Nord Adriatico e all’Est Europa.

Lo annuncia il gruppo in FsNews.

Rendere il trasporto merci via ferrovia sempre più competitivo, favorendo le attività degli operatori della logistica che scelgono il treno come mezzo.

Perché spostare le merci dalla gomma al ferro, con una sensibile riduzione dei livelli di CO2, è uno degli obiettivi principali della politica nazionale e europea dei trasporti, in linea con quelli previsti dall’Agenda Onu 2030 sul trasporto sostenibile.

E l’avvio dei lavori per il completo riassetto del piano regolatore generale di Trieste Campo Marzio va in questa direzione.

Il nuovo fascio di binari sulle aste “Parenzane”, collocate tra la Riva Traiana e il Museo Ferroviario della Fondazione FS, e l’attivazione di un secondo binario per il Porto, consentono da subito lo snellimento delle manovre in ingresso e uscita dai moli, riducendone tempi e costi, a tutto vantaggio degli operatori.

L’attenzione verso gli operatori del porto è confermata dall’attivazione del raccordo ferroviario della nuova piattaforma logistica.

Riprendendo infatti la linea storica che portava a Servola e attraversando lo Scalo legnami, con un investimento di un milione e mezzo di euro, si è concretizzato un moderno sistema di terminalizzazione che, con l’elettrificazione dei binari, sarà anche un riferimento per i futuri raccordi ferroviari allacciati all’infrastruttura nazionale.

Ma non è tutto, perché la stazione di Trieste Campo Marzio al termine dei lavori potrà ricevere treni lunghi fino 750 metri.

Uno standard europeo che vede Rfi aver già adeguato in Friuli Venezia Giulia le stazioni di Pontebba, Tarvisio, Carnia, Tarcento, Gorizia e Monfalcone.

Nei prossimi anni oltre a Campo Marzio – che stanti le attuali stime di crescita verrà confermato primo scalo merci italiano per numero di treni – toccherà a Villa Opicina, Palmanova e Cervignano Smistamento.

Nordest Economia – 31/03/2021

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INFRASTRUTTURE. DE BERTI: “OLTRE 15,8 MILIONI DI € A VENETO STRADE PER OPERE DI MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE VIARIA REGIONALE. APPROVATO L’ELENCO DEGLI INTERVENTI”

30 Marzo 2021

La Giunta regionale ha destinato 15 milioni e 820mila euro a favore di Veneto Strade per la messa in sicurezza della rete viaria regionale. Il finanziamento è stato così ripartito: 5 milioni e 820mila euro a valere sull’annualità 2020, 5 milioni per l’anno 2021 e altri 5 milioni per il 2022. L’elenco degli interventi comprende oltre una trentina di progetti che interesseranno tutte le 7 province.

Le risorse serviranno per installazioni di nuovi sistemi a protezione delle scarpate stradali, rifacimento del piano viabile, per lavori di ripristino strutturale di ponti, adeguamento di impianti antincendio, impermeabilizzazione e illuminazione di gallerie. Questi sono alcuni esempi delle opere che saranno realizzate da qui al 2022. All’elenco si aggiungono lavori di somma urgenza come la sostituzione di giunti stradali deteriorati o interventi di contenimento di frane a seguito di eventi atmosferici.

“Ha valore costruire opere nuove come ha altrettanto valore mantenere quelle già esistenti”, ha evidenziato la Vicepresidente e Assessore regionale alle Infrastrutture Elisa De Berti.

“La rete stradale di interesse regionale – ha aggiunto – è un patrimonio che va tutelato con i monitoraggi e le manutenzioni a garanzia della sicurezza dei nostri cittadini. Migliorare la viabilità è indispensabile per consentire agli utenti della strada di viaggiare sicuri. Ricordando, infine, le recenti cronache – conclude De Berti – i ponti devono assolutamente rimanere dei sorvegliati speciali. A fronte di tutto ciò, la Regione Veneto non abbassa l’attenzione e investe nel monitoraggio”.

Regione del Veneto – Comunicato stampa n°566 del 30/03/2021

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Albastar incrementa voli sulla Sicilia per la stagione estiva

Nella prossima stagione estiva Albastar opererà collegamenti con l’isola di Lampedusa da quattro aeroporti italiani: Bergamo, Milano Malpensa, Parma e Verona.

I voli da Bergamo saranno effettuati la domenica, a partire dal 30 maggio e fino al 3 ottobre.
Anche i voli da Milano Malpensa saranno operativi la domenica, sempre a partire dal 30 maggio e fino al 3 ottobre; dal 10 giugno al 16 settembre sarà attivo anche un volo effettuato il martedì. Da Parma il volo sarà attivo il sabato, a partire dal 29 maggio fino al 2 ottobre.
Nello stesso periodo, sempre di sabato, sarà attivo il volo da Verona.

“L’incremento delle rotte su Lampedusa – sottolinea il direttore commerciale Giancarlo Celani – dimostra il consolidamento delle attività di linea del vettore verso la Sicilia”.
Oltre a Lampedusa, la compagnia spagnola opererà collegamenti in altri quattro aeroporti siciliani: Catania (voli in partenza da Milano Malpensa e Milano Bergamo), Comiso (voli in partenza da Cuneo), Palermo (voli in partenza da Milano Malpensa) e Trapani (voli in partenza da Brindisi, Cuneo, Milano Malpensa, Napoli, Parma, Roma).

Trasporti-Italia.com – 30/03/2021

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2021 Anno europeo delle ferrovie: verso la realizzazione dello Spazio unico europeo

Il 2021 è l’“Anno europeo delle ferrovie” (European Year of Rail 2021). L’iniziativa parte da Bruxelles per accendere i riflettori su una delle modalità di trasporto più sostenibile, innovativa e sicura. La Commissione europea e la Presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione europea hanno tenuto una conferenza congiunta per dare ufficialmente avvio all’iniziativa EYR 2021.

Una serie di attività è stata programmata per l’intero anno in tutto il continente, per incoraggiare l’uso della ferrovia sia da parte dei cittadini che da parte delle imprese e contribuire così a raggiungere l’obiettivo del Green Deal europeo che prevede la neutralità dell’Unione dal punto di vista climatico entro il 2050.

Un ruolo cruciale per connettere le diverse aree dei territori dell’Unione

“Nel prossimo decennio il nostro Paese sarà pienamente impegnato in un’azione di forte sviluppo del trasporto ferroviario, sia per le merci sia per i passeggeri, in linea con l’obiettivo del Green Deal europeo di rendere la mobilità più sostenibile”. Così il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, esprime la convinta partecipazione dell’Italia all’iniziativa europea. “Le ferrovie giocano un ruolo cruciale per connettere le diverse aree dei territori dell’Unione e anche per riequilibrare i divari esistenti tra le diverse aree del nostro Paese con soluzioni di intermodalità. Per questo, gli investimenti inseriti nel Piano di Ripresa e Resilienza saranno fortemente concentrati nel Mezzogiorno”.

Una mobilità più sostenibile, intelligente e resiliente

Per raggiungere questo traguardo e garantire che i trasporti continuino a svolgere un ruolo centrale nella transizione verso un’economia pulita, digitale e innovativa, nel dicembre 2020 la Commissione ha adottato la sua “Sustainable and Smart Mobility Strategy”, che delinea il percorso verso una mobilità più sostenibile, intelligente e resiliente. Questa strategia include obiettivi ambiziosi che coinvolgono le ferrovie, tra cui raddoppiare il trasporto merci su rotaia e triplicare il trasporto passeggeri ad alta velocità entro il 2050.

Come primo anno di piena attuazione nell’Unione europea del 4° Pacchetto ferroviario, il 2021 rappresenterà anche un importante passo avanti verso la realizzazione dello Spazio ferroviario unico europeo: una rete ferroviaria più efficiente grazie ad un approccio integrato e una mobilità senza soluzione di continuità attraverso le frontiere.

Trasporti-Italia.com – 30/03/2021

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Nasce ConfMobility, la nuova associazione per la mobilità sostenibile

Supportare le aziende italiane che producono, vendono, distribuiscono e utilizzano mobilità in questa fase di transizione verde e digitale, fornendo loro gli strumenti e le competenze necessarie per conformarsi agli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 della Commissione europea: è questo lo scopo principale dei ConfMobility, la nuova associazione di imprese che promuove la transizione verso la mobilità sostenibile.

La nuova realtà associativa, che può contare su un network di 4mila imprese del settore trasporto, logistica e industria su tutto il territorio nazionale, è nata con l’obiettivo di compiere una sintesi sulle normative, sui nuovi orientamenti europei e sulle opportunità di sviluppo in materia di mobilità sostenibile.

Gli obiettivi di ConfMobility

In ambito trasporti e logistica, le aziende della rete di ConfMobility possiedono circa 50.000 veicoli (il 70% sono mezzi superiori alle 3,5 tonnellate e per il restante 30% sono inferiori alle 3,5 tonnellate). In modo particolare gli obiettivi condivisi da ConfMobility sono: ridurre in modo significativo le emissioni di carbonio (almeno del 55% entro il 2030); migliorare la qualità della vita; essere più competitivi a livello globale (in molti Paesi il cambiamento è ad uno stadio piu’ avanzato del nostro); contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro. Tali obiettivi sono raggiungibili grazie all’individuazione di bandi e finanziamenti dedicati per la trasformazione green, attraverso corsi di Formazione per coloro che saranno, direttamente o indirettamente, coinvolti nel processo di transizione verde e digitale. ConfMobility intende farsi promotrice di un sistema integrato, connesso ed efficiente, che diffonde tra i propri aderenti un modello di networking basato sulla mobilità sostenibile, di merci e persone.

ConfMobility: il commento del neo presidente Roberto Verano

“Abbiamo sviluppato moltissime iniziative interessanti in stretta collaborazione con i nostri partner ed esperti nei vari settori. Per fornire alle aziende le competenze necessarie, intendiamo loro proporre progetti inerenti alla formazione di nuove figure come il Mobility Manager, colui che dovrà elaborare piani aziendali di mobilità per i propri lavoratori, riducendo l’uso del mezzo privato ed incentivando forme di mobilità alternativa come il carpooling, carsharing o bikesharing aziendale; progetti tesi alla formazione dei nuovi autisti, mestiere quest’ultimo in forte crisi, dovuto principalmente alla carenza di giovani drivers che vogliono intraprendere tale percorso professionale; progetti che intendono accompagnare i piccoli e medi fornitori di carburante alla transizione ed alla progressiva sostituzione delle colonnine di carburante con quelle energetiche (tra l’altro previste anche dalla recente Legge di Bilancio); in sintesi vogliamo essere a fianco delle imprese per risolvere i loro dubbi, quesiti e perplessità sulla mobilità sostenibile. Saper individuare e intercettare i finanziamenti europei è un’ottima opportunità che ci viene concessa, che spesso non si concretizza o non viene sfruttata per mancanza di strumenti o risorse: anche su questo fronte vogliamo essere un punto di riferimento per le aziende”.

Trasporti-Italia.com – 30/03/2021

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A22, rinnovo della concessione in alto mare si va verso la proroga a fine 2021

Per il rinnovo trentennale della concessione le regole europee impongono l’uscita dei soci privati, che dentro Autobrennero spa detengono il 14,3% delle quote, negoziato tutt’ora senza una via d’uscita

di Valentina Leone

Il rinnovo della concessione di A22 appare ancora in alto mare e la scadenza del 30 aprile, termine della precedente proroga, per il momento sembra prefigurare – a scanso di problemi – un ulteriore prolungamento “tecnico” fino al 31 dicembre, nella speranza che il 2021 porti finalmente una soluzione definitiva.

Di questo si è parlato nell’incontro tenutosi lunedì pomeriggio proprio nella sede di A22 di Trento, una delle tappe del tour trentino del viceministro leghista alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Morelli, al quale hanno preso parte il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, il governatore altoatesino Arno Kompatscher insieme al suo vice Daniel Alfreider, il sindaco di Trento Franco Ianeselli e i vertici della società, ossia l’ad Diego Cattoni e il presidente Hartmann Reichhalter.

I soci pubblici, Trento e Bolzano in primis, hanno chiesto con forza che vi sia un’ulteriore proroga e l’impegno, da parte di Morelli, è stato quello di portare immediatamente la richiesta all’attenzione del ministro Enrico Giovannini. Appare però improbabile che bastino otto mesi per chiudere un tormentato e complesso iter, apertosi nel 2014 con la scadenza della concessione.

Da lì ci sono state una serie di proroghe di concerto tra Stato e soci pubblici (Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Provincia di Verona, Provincia di Modena, Comune di Mantova) finalizzate a individuare l’assetto societario idoneo per evitare che l’autostrada andasse a gara e finisse nelle mani dei privati. L’avvicendarsi dei governi e il quadro normativo complesso non hanno aiutato, tanto che durante il Conte-1, con Danilo Toninelli ministro, era tornata ad affacciarsi con una certa insistenza l’ipotesi della messa a gara.

Successivamente la soluzione individuata è stata quella della società in-house, ma in quadro ben preciso: a complicare la procedura ci sono infatti le regole europee, che per il rinnovo trentennale della concessione impongono l’uscita dei soci privati, che dentro Autobrennero spa detengono il 14,3% delle quote. Per questo, a fronte del progetto di una società interamente a partecipazione pubblica, si è posto il problema della liquidazione dei soci uscenti.

Nel dicembre scorso è stata dunque approvata la norma che permette ai soci pubblici il riscatto delle quote, ma il nodo principale resta il quantum: i privati vorrebbero portare a casa circa 160 milioni di euro, ma la Corte dei Conti si è già espressa ponendo una soglia di 70 milioni di euro, cifra oltre la quale si potrebbe prefigurare il danno erariale. Con un’ulteriore proroga ci sarebbero quindi otto mesi per risolvere la questione, anche se l’accordo con i privati non è di facile conclusione e ritenuto comunque non privo di criticità e le varie crisi di governo succedutesi non hanno accelerato. Anzi.

Considerando poi che per la formazione della nuova società ciascun socio pubblico dovrebbe ricevere il via libera dalla propria giunta o consiglio, i tempi appaiono davvero stretti. Anche per questo motivo si parla insistentemente dell’ipotesi di una proroga più lunga, di alcuni anni, vincolata però alla messa in campo di una serie di investimenti, che nello specifico ammonterebbero a oltre 3,5 miliardi di euro: tutti destinati a opere che contribuirebbero, soprattutto in questa fase, a far ripartire cantieri e quindi a creare posti di lavoro.

Nordest Economia – 30/03/2021

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L’estate 2021 sarà all’insegna dell’outdoor: 49 milioni di persone sceglieranno strutture all’aria aperta

Tra 45 e i 49 milioni di viaggiatori (per il 55% italiani) sceglieranno strutture all’aria aperta per le proprie vacanze in Italia secondo le previsioni sul comparto nazionale della quinta edizione dell’Osservatorio del Turismo Outdoor a firma Human Company

Camping, camping village e villaggi turistici, anche rifugi montani e agriturismi: il turismo outdoor dimostra la sua resilienza e promette di essere uno dei protagonisti dell’estate 2021. Tra 45 e i 49 milioni di viaggiatori (per il 55% italiani) sceglieranno strutture all’aria aperta per le proprie vacanze in Italia secondo le previsioni sul comparto nazionale della quinta edizione dell’Osservatorio del Turismo Outdoor a firma Human Company realizzato in collaborazione con Thrends.

Secondo i due scenari delineati dal report sul possibile andamento della domanda per l’estate 2021 dell’outdoor, inteso nel suo perimetro più ampio, il calo dei volumi nazionali del segmento si attesterà fra il -14% e il -22%, in confronto ai dati pre-Covid. Secondo Bruna Gallo di Human Company «si tratta di una previsione che conferma nuovamente un calo rispetto al triennio 2017-2019, anche se – a dispetto del grave impatto subito dall’industria del turismo a livello mondiale – dimostra la resilienza del comparto dell’outdoor in Italia».

«La prevalenza di un mercato internazionale di prossimità (Germania, Austria, Svizzera, Francia, Belgio) – aggiunge Giorgio Ribaudo, direttore Thrends – rende il segmento outdoor particolarmente pronto a reagire a uno choc di domanda come quello attuale. La quasi assenza di intermediazione, l’accessibilità in auto e le formule molto flessibili di alloggio, inoltre, garantiscono al segmento la possibilità di un’impennata nelle prenotazioni, che riteniamo si concretizzi soprattutto a cavallo fra il 15/05 e il 15/06. In ogni caso, l’attuale incertezza graverà di certo sulle performance di giugno».

Quanto alle mete: rispetto al 2019 le strutture dell’Alto Adriatico (Bibione, Lignano, Caorle, Cavallino) stanno guadagnando prenotazioni con tassi di occupazione vicini al 50%, nonostante il calo complessivo del 35%; la zona del Lago di Garda registra un 17-18%, mentre rimangono molto bassi i volumi per la costa della Toscana, dove le prenotazioni si accumulano con maggior lentezza.

Nordest Economia – 30/03/2021

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Brennero: Austria sospende controlli a tappeto

29 Marzo 2021

Torna obbligo tampone in Tirolo per nuova variante inglese

Dopo la fine dei controlli della Germania a Kufstein anche l’Austria li ha sospesi al Brennero.

Da metà febbraio chiunque entrava sul territorio austriaco, come anche poi in Germania, doveva essere in possesso di un tampone negativo non più vecchio di 72 ore.

I controlli serrati nei primi giorni avevano causato lunghe code di tir. La situazione era poi migliorata con l’istituzione di stazioni per i tamponi per i camionisti all’autoporto Sadobre di Vipiteno.

Da mercoledì, comunque, scatterà l’obbligo di tampone negativo per chi esce dal Tirolo a causa della presenza di una nuova variante inglese nel Land austriaco. Questo obbligo vale anche per spostamenti all’interno dell’Austria.

Ansa/Trentino A.A. – 29/03/2021

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Noleggio, Aniasa: un piano d’emergenza per salvare la stagione estiva

Il noleggio in tempo di Covid-19, con specifico riferimento a quello a breve termine che si associa spesso al turismo, ha subito una flessione davvero consistente. È per questo che, a ridosso di un’altra estate complicata, Aniasa, l’associazione di Confindustria che rappresenta il settore dell’autonoleggio, ha chiesto al Governo un piano straordinario di interventi per salvare la stagione.

I numeri del noleggio nel 2020

L’appello è stato lanciato in occasione della presentazione dei dati annuali sull’andamento dei veicoli a noleggio a breve termine nel 2020, datti tutt’altro che incoraggianti: un giro d’affari più che dimezzato rispetto al 2019 (594 mln di euro, -52%), 2 milioni e 100mila noleggi (-60%), -43% dei giorni di noleggio, 63.500 vetture immatricolate contro le 138.700 del 2019 (-54,3%), oltre 8 milioni di ore di cassa integrazione fruite dagli addetti del settore.
L’unica voce che vede il segno positivo riguarda le durate medie dei noleggi, passate da 6,9 giorni del 2019 a quasi 10 giorni grazie alla crescita sul totale della componente noleggi di veicoli commerciali leggeri che per loro natura prevedono durate più lunghe rispetto alle auto. Uno sviluppo, questo, guidato dal boom, in questi mesi di emergenza sanitaria e di distanziamento sociale, delle consegne a domicilio, degli acquisti online e dalle esigenze di trasporto dei medicinali.

Crisi del noleggio: l’appello di Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa

“Il settore sta forse attraversando il momento più difficile dal suo arrivo in Italia. Le gravi perdite di questi mesi hanno costretto molti operatori meno strutturati a chiudere. Per non condannare le imprese del settore, insieme a tutta la filiera turistica, avrà un’importanza vitale l’accelerazione promessa dal nuovo Governo sul fronte della campagna vaccinale. Ma, da sola, non basterà. Riteniamo necessario, da una parte, prevedere norme e protocolli che contribuiscano a richiamare il prima possibile i turisti e contestualmente una massiva ed efficace iniziativa promozionale per rilanciare il turismo nel nostro Paese, contribuendo a promuovere l’immagine di un territorio sicuro; dall’altra, andrà stimolata la domanda con strumenti innovativi destinati a tutti i cittadini. Per questo abbiamo proposto all’Esecutivo di estendere a tutti i servizi connessi alla filiera turistica solo per il biennio 2021/22 l’aliquota IVA agevolata al 10%. Misura che avrebbe senz’altro positivi effetti economici e finanziari su tutti gli operatori, dagli alberghi ai servizi di ristorazione, alle attività commerciali di artigiani e di prossimità”.

Trasporti-Italia.com – 29/03/2021

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Aci World: impatto della pandemia sull’aviazione persiste, ma emergono segnali di ripresa

Nonostante l’emergere di alcuni segnali positivi di ripresa, l’impatto della crisi causata dal Covid-19 sui ricavi aeroportuali sarà ancora profondamente sentito nel 2021. Questo in sintesi quanto emerge dall’ultima analisi rilasciata da Aci World nell’ “Advisory Bulletin: The impact of Covid-19 on the airport business and path to recovery”. Il Consiglio internazionale degli aeroporti prevede che saranno 4,7 miliardi in meno i passeggeri entro la fine del 2021, con un calo di traffico globale del 47,5%. Si stima che questa riduzione dei viaggiatori equivalga a una perdita di entrate di oltre 94 miliardi di dollari, dimezzando le aspettative rispetto alla previsione di base.

Per quanto inizino a emergere prospettive di una ripresa nel corso dell’anno, Aci World stima che diverse regioni del mondo si riprenderanno a ritmi diversi. A livello di Paese, i mercati con un traffico nazionale significativo dovrebbero riprendersi ai livelli pre-Covid nel 2023, mentre è improbabile che i mercati con una quota significativa di traffico internazionale tornino ai livelli del 2019 fino al 2024 o addirittura, in alcuni casi, al 2025. Davanti a questa prospettiva, nell’ottica di supportare e agevolare la ripresa, Aci World ritiene necessario istituire un quadro interoperabile di scambio dei dati sanitari per facilitare la riapertura sicura delle frontiere e i viaggi transfrontalieri. L’associazione ribadisce il proprio supporto a qualsiasi sistema che consenta di condividere i dati di test e vaccinazioni in modo coerente, efficace e in modo da proteggere i dati personali di coloro che li utilizzano.

“Il mondo si sta imbarcando nella più grande campagna di vaccinazione della storia, e vediamo indicazioni positive nei Paesi con alti tassi di vaccinazione e Aci World ha percepito un’escalation di questi segnali e prospettive incoraggianti di ripresa con un’impennata dei viaggi nella seconda metà del 2021 – ha dichiarato Luis Felipe de Oliveira, Direttore Generale Aci World –. Nonostante ciò, la pandemia rimane una crisi esistenziale per gli aeroporti, le compagnie aeree e i loro partner commerciali e abbiamo bisogno di sostegno e decisioni politiche ragionevoli da parte dei governi per garantire che l’aviazione possa alimentare la ripresa economica globale.

Per quanto riguarda l’impatto economico, a seguito di restrizioni di viaggio non coordinate combinate con piccoli mercati interni, si prevede che l’Europa rimarrà la regione più colpita in termini assoluti con una diminuzione stimata dei ricavi di oltre 37,5 miliardi di dollari per l’intero anno 2021 rispetto al 2019. In termini relativi, si prevede che il Medio Oriente e l’Europa subiranno i maggiori colpi con cali rispettivamente del58,9% e 58,1%. L’Asia-Pacifico è la regione con l’impatto relativamente minore, si prevede comunque un calo molto significativo del 40,3%.

“Ci auguriamo – ha concluso de Oliveira – che un aumento della fiducia nei viaggi aerei fornito dalla vaccinazione e dalle misure di sicurezza comporti un aumento del numero di persone che viaggiano al di fuori dei loro Paesi già a partire dalla primavera, per aumentare in modo significativo entro la metà dell’anno. Il recupero dell’aviazione non decollerà, tuttavia, senza un approccio coordinato e coerente a livello globale alla vaccinazione e ai test, unito a metodi sicuri e interoperabili per condividere i test e le informazioni sulla vaccinazione”.

 Trasporti-Italia.com – 29/03/2021

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