Covid, il Catullo di Verona segna una flessione del traffico passeggeri del 69 per cento

11 Dicembre 2020

Il 2019 si era chiuso con 3,6 milioni di passeggeri, in crescita sul 2018 del 5,2%. Nel 2020, solo gennaio e febbraio hanno registrato un traffico regolare ed in linea con il budget di crescita previsto, a cui, con il manifestarsi del Covid-19, è seguito un brusco arresto che ha portato alla chiusura dello scalo dal 13 marzo al 15 giugno.

Da gennaio a settembre, a causa della pandemia l’aeroporto Catullo di Verona ha gestito 920.630 passeggeri, con una flessione del 69,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro una media nazionale in flessione del 70%.

Il dato è emerso nel corso dell’Assemblea dei soci che hanno convenuto che il contesto di crisi rende necessario valutare nel breve termine gli interventi più adeguati per permettere allo scalo di continuare nel processo di crescita registrato negli ultimi anni ed essere protagonista nel mercato del trasporto aereo.

Il 2019 si era chiuso con 3,6 milioni di passeggeri, in crescita sul 2018 del 5,2%. Nel 2020, solo gennaio e febbraio hanno registrato un traffico regolare ed in linea con il budget di crescita previsto, a cui, con il manifestarsi del Covid-19, è seguito un brusco arresto che ha portato alla chiusura dello scalo dal 13 marzo al 15 giugno.

I mesi estivi sono stati caratterizzati da un leggero miglioramento del traffico, favorito dai voli domestici che hanno rappresentato il 76% del totale (nel 2019 il segmento domestico corrispondeva al 36%). Le conseguenze sul bilancio novestrale per la parte riferita all’aeroporto di Verona sono di un EBITDA in negativo di 2,3 milioni di euro, con una riduzione di 15,3 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nei primi 9 mesi dell’anno, l’aeroporto di Brescia ha movimentato 26.240 tonnellate di merce, in crescita del 33%, a fronte di una media nazionale in flessione del – 26,8%, confermandosi un’infrastruttura logistica fondamentale per il territorio e per l’intero Paese.

Nordest Economia  – 11/12/2020

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Stanziamenti regionali per Veneto Strade. De Berti: “Consolidiamo l’attività di una società di importanza strategica”

A seguito dell’approvazione dell’assestamento del bilancio regionale, la Giunta veneta, su proposta della vicepresidente e assessore alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, ha confermato l’impegno di spesa integrativo di complessivi 9 milioni di euro per finanziare nel 2020 l’attività della società Veneto Strade: 500 mila euro per le spese di funzionamento, 8,5 milioni di euro per le spese di manutenzione ordinaria della rete viaria affidata in gestione alla società stessa.

“Con questo stanziamento e con quello che proponiamo nel bilancio di previsione 2021-2023, in discussione in Consiglio – spiega De Berti –, puntiamo a mettere in assoluta sicurezza il futuro di Veneto Strade, uno dei bracci operativi strategici della Regione, alla quale sono affidate funzioni di estrema importanza come la progettazione, la manutenzione, la gestione e la vigilanza della viabilità di competenza regionale”.

“Se con l’assestamento abbiamo onorato l’impegno di consolidare le attività di Veneto Strade per quest’anno – prosegue la vicepresidente –, attraverso il bilancio di previsione ci proiettiamo al prossimo triennio nell’ottica di garantire alla società certezza di risorse. Nel progetto di legge in discussione a palazzo Ferro Fini, abbiamo previsto un trasferimento a Veneto Strade, dal 2021 al 2023, di 26 milioni di euro all’anno: una cifra che consente di predisporre un’adeguata programmazione degli interventi di messa in sicurezza, di ripristino e di manutenzione ordinaria delle nostre strade”.

Regione del Veneto – Comunicato Stampa n. 1619 del 11/12/2020

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Trasporto pubblico locale: dal MIT 1,1 miliardi per nuovi autobus green

“Più di un miliardo di euro per l’acquisto di autobus elettrici, ibridi o a basso impatto ambientale. In questo modo le città più inquinate potranno finalmente rinnovare il proprio parco mezzi ed eliminare progressivamente dalle strade cittadine autobus inquinanti, insicuri e inefficienti sostituendoli con vetture di nuova generazione. Una svolta per il trasporto pubblico locale di tutta Italia e per la qualità del vivere cittadino, da Nord a Sud”.
Così il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Roberto Traversi, commentando in una breve nota il via libera della Conferenza Stato Regioni al decreto interministeriale, proposto dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, che a completamento dell’attuazione del Piano Nazionale Strategico della Mobilità Sostenibile stanzia 1,150 miliardi di euro a favore di Regioni e Comuni per l’acquisizione di nuovi bus per migliorare la qualità del servizio per i cittadini e promuovere la mobilità “green”. Risorse che si assommano ai 2,97 miliardi già stanziati e che – puntualizza la nota – saranno ripartite dal 2019 al 2033 in favore di tutti i Comuni sopra i 100 mila abitanti. Il 35% dei fondi erogati è garantito ai Comuni del Mezzogiorno.

Trasporti Italia – 11/12/2020

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De Micheli annuncia misure a sostegno del settore aeroportuale

Si è svolto stamani, 11 dicembre, il webinar “Il settore del trasporto aereo nell’attuale crisi economica: prospettive e rimedi” organizzato dal Centro studi “Demetra”, insieme a Sipotra ed Assaeroporti. Un confronto sulla crisi che il trasporto aereo sta vivendo a causa dell’emergenza economico–sanitaria “che rischia di tramortire un settore strategico sul cui sviluppo hanno investito nel tempo i suoi tanti stakeholder, industriali, sociali ed istituzionali”. Durante il suo intervento la ministra alle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, ha anticipato che “nei prossimi mesi oltre a concentrarci sul piano aeroporti, dovremmo riuscire ad introdurre, con il sostegno di un’attività parlamentare molto feconda, anche una serie di regole di concorrenza e di trasparenza che consentano al nostro mercato di essere realmente in equilibrio, soprattutto tra operatori che hanno sede in Italia e operatori che operano in Italia senza averne sede”. Inoltre la ministra ha fatto sapere che “potrebbe esserci la novità di riuscire ad anticipare, anche nella Legge di Bilancio, la misura di sostegno agli aeroporti e in generale al mondo che ne gravita intorno”.

Quel che è certo è che la pandemia in corso ha cambiato il modo di viaggiare, basti pensare che in Italia i volumi di passeggeri nel trasporto aereo quest’anno si sono ridotti dell’80% rispetto all’anno scorso, con punte del 98% durante la scorsa primavera. “La pandemia da Covid-19 impone di ripensare il nostro stesso modo di viaggiare, per cui sarà fondamentale la security sanitaria, di cui i corridoi che garantiscono voli Covid Free ne sono già un esempio”, ha affermato il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Nicola Zaccheo -. Per sostenere il sistema del trasporto aereo l’Autorità sta pensando, così come per gli altri settori dei trasporti, a possibili rimodulazioni tariffarie che tengano conto del minor fatturato prodotto durante la crisi determinata dalla pandemia. L’esperienza drammatica del Coronavirus dovrà essere colta come opportunità per investire maggiormente in innovazione, nuove tecnologie, digitalizzazione e sostenibilità ambientale”.

Trasporti Italia – 11/12/2020

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Nuovo collegamento ferroviario fra il Nord Italia e la Svezia della tedesca Kombiverkehr

Il servizio sarà attivato a febbraio

Il prossimo primo febbraio l’operatore intermodale tedesco Kombiverkehr attiverà un nuovo servizio ferroviario con treno blocco sul corridoio nord-sud tra Scandinavia, Finlandia, Stati baltici e Nord Italia. Il collegamento, utile anche per carri ferroviari con sagoma P400, prevederà tre rotazioni alla settimana tra il terminal Skandinavienkai di Lubecca e l’Interporto Quadrante Europa di Verona via Brennero. Sulla linea tra Verona e la Svezia saranno così realizzate undici partenze settimanali, mentre su quella Verona-Finlandia ne saranno effettuate nove. Le partenze dall’interporto veronese avverranno nei giorni di lunedì, giovedì e sabato, mentre da Lubecca il treno partirà nei giorni di martedì, giovedì e sabato. In tutti gli altri giorni sarà inoltre possibile inviare unità di carico tramite percorsi alternativi.
«Con il nuovo treno diretto e transit time coordinati con le compagnie di traghetti a Skandinavienkai, a Lubecca – ha sottolineato il direttore commerciale di Kombiverkehr, Peter Dannewitz – sono resi possibili tempi di transito fra l’Italia e la Svezia inferiori a 48 ore e la Finlandia di 72 ore».

InforMare – 11/12/2020

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Banda ultralarga. Servizi attivi in 92 comuni veneti, 37 collaudati nel 2020. Marcato, “Timido avanzamento a suon di solleciti, ma la scadenza sarebbe stata 2020. Il piano va chiuso prima possibile”

10 Dicembre 2020

“A suon di lettere, solleciti e diffide inviate personalmente a tutti i livelli governativi, registriamo una timida accelerazione sulla realizzazione della rete di banda ultra larga, ma ci aspettiamo che il piano si chiuda al più presto con un forte e significativo scatto in avanti. Ricordo a tutti che siamo ben lontano dagli obiettivi: la scadenza sarebbe stata la fine del 2020 per tutti i Comuni del Veneto, quindi non c’è da gioire troppo”.

Così l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato commenta i dati sullo stato di avanzamento del piano regionale per l’estensione della banda ultra larga che risulta in larghissimo ritardo rispetto alla conclusione prevista dal piano nazionale.

La struttura tecnica regionale comunica che, ad oggi, i Comuni collaudati positivamente risultano essere 37. Tuttavia, grazie alla deroga concessa da Infratel, il Concessionario ha potuto attivare il servizio anche nei Comuni in cui non è stato fatto il collaudo. Pertanto, a novembre 2020 risultano esserci complessivamente 92 Comuni con servizi di connettività attivi e siamo alle soglie di circa 100.000 unità immobiliari vendibili da parte di Open Fiber.

“In un anno disgraziato come questo, in cui la connessione alla rete è diventata da un giorno all’altro condizione sine qua non tanto per le scuole quanto per le famiglie e per l’intero sistema produttivo, – sottolinea ancora Marcato – il fatto di avere un progetto così importante in così ampio ritardo è di una gravità assoluta. Il continuo impegno che abbiamo messo nel portare il tema dei ritardi ai tavoli nazionali, oltre alle lettere a Ministri di tutti i Governi che si sono succeduti, alla Commissione Agenda Digitale, ecc., sta iniziando a produrre risultati”. “La strada è lunga – conclude – ma serve tenere accesi i riflettori finché l’ultimo Comune previsto da Piano non sarà allacciato. E fino ad allora non smetterò di ricordarlo a chi di dovere”.

I 37 Comuni collaudati nel corso di quest’anno risultano essere 11 in provincia di Rovigo (Corbola, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Gaiba, Papozze, Pincara, Salara, San Bellino, Trecenta, Villanova Marchesana), 7 di Belluno (Alano di Piave, Canale d’Agordo, Lentiai, Rivamonte Agordino, San Gregorio nelle Alpi, Seren del Grappa, Vallada Agordina), 6 di Vicenza (Arsiero, Cismon del Grappa, Enego, Grisignano di Zocco, Montegalda, Santorso), 5 di Padova (Bovolenta, Campodarsego, Saccolongo, Veggiano, Vo’), 4 di Treviso (Altivole, Casale sul Sile, Refrontolo, Zero Branco), 3 di Verona (Concamarise, Isola della Scala, Sanguinetto) e 1 di Venezia (Fiesso d’Artico).

L’elenco completo dei Comuni con lo stato di avanzamento del progetto su scala regionale è consultabile al seguente link

https://www.regione.veneto.it/web/informatica-e-e-government/bul_stato_progetto

Regione del Veneto – Comunicato Stampa n. 1609 del 10/12/2020

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Lavori Pubblici e Navigazione. De Berti: «Altri 210 mila euro per la manutenzione della laguna di Barbamarco. Ora però lo stato faccia intervento risolutivo»

Dal 2010 ad oggi la Regione Veneto ha più volte affrontato i problemi di interramento degli accessi alla laguna di Barbamarco, in provincia di Rovigo, con più costanti ed onerosi interventi di manutenzione.

I lavori di dragaggio, che interessano il canale di uscita a mare di questo tratto di laguna, si sono resi necessari per via delle continue mareggiate che provocano l’insabbiamento del fondale, rendendo sempre più complesso il rientro dei pescherecci nel porto. Dopo lo stanziamento di 190mila euro a marzo di quest’anno, con cui la società regionale Infrastrutture Venete srl ha dato il via alla prima tranche di interventi sulla laguna di Barbamarco, la Regione Veneto ha stanziato altri 210mila euro per il completamento dei lavori di manutenzione idraulica e dell’arginatura che saranno eseguiti nel mese di dicembre.

“Con questo finanziamento – ha detto la Vicepresidente e Assessore regionale ai Lavori Pubblici e alla Navigazione, Elisa De Berti – si dimostra come la Regione Veneto non smetta di porre attenzione ad uno dei porti pescherecci più importanti del nostro territorio veneto”.

Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio socioeconomico dell’Azienda Regionale “Veneto Agricoltura”, nell’anno 2018, infatti, il mercato ittico regionale principale per quantitativi di pesce locale sbarcato è proprio quello di Pila Porto Tolle che, da solo, con 9.217 tonnellate registrate, rappresenta quasi il 46% della produzione ittica del Veneto.

“Proprio perché riconosce l’importanza di questo sito – ha aggiunto Elisa De Berti – la Regione ha chiesto allo Stato di intervenire in maniera definitiva con un investimento che consenta, una volta per tutte, la soluzione del problema. Basta alle cure palliative per questa laguna, che è fonte di lavoro e di vita per numerose famiglie, per cui comunque l’amministrazione regionale non si è mai tirata indietro: al posto delle briciole, il territorio del Delta ha diritto di ricevere una risposta concreta e risolutiva”.

Regione del Veneto – Comunicato Stampa n. 1608 del 10/12/2020

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Volotea, ecco i primi due Airbus A319 con base all’aeroporto Marco Polo

I nuovi aeromobili della compagnia low-cost consentiranno di aumentare la propria capacità di trasporto passeggeri del 25% per ogni volo.

La compagnia aerea low-cost Volotea ha accolto i primi due Airbus A319 che faranno base all’aeroporto Marco Polo di Venezia, consentendo di aumentare la propria capacità di trasporto passeggeri del 25% per ogni volo. I nuovi aeromobili attestano il piano di sviluppo di Volotea, che vuole diventare un operatore 100% Airbus nei prossimi anni. Gli Airbus A319 verranno affiancati da velivoli della stessa tipologia nel corso del 2021, consolidando così la crescita della compagnia. Oltre alla maggiore capacità di carico, hanno un raggio di volo di 3.500 chilometri, 1.000 in più rispetto ai B717, e consentiranno alla compagnia di raggiungere nuove destinazioni più lontane da Venezia. Sono equipaggiati con filtri ospedalieri dell’aria (High Efficiency Particulate Air-Hepa) che filtrano il 99,97% di particelle come virus e batteri, per viaggi all’insegna della massima igiene. «L’arrivo dei nuovi A319 a Venezia – afferma Carlos Munoz, presidente e fondatore di Volotea – rappresenta un ulteriore tassello nel continuo percorso di crescita che ci vede protagonisti insieme al Gruppo Save. I nuovi velivoli vogliono lanciare un segnale di speranza per tutto il comparto turistico, così duramente provato dal clima di incertezza». «Volotea è ora pronta ad ampliare la sua offerta, che si potrà concretizzare non appena le condizioni di mercato lo permetteranno», ha dichiarato Monica Scarpa, Amministratore Delegato del Gruppo Save.

Corriere del Veneto – 10/12/2020

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Covid: Alto Adige aumenta trasporti con aiuto dei cittadini

Per norme anti virus e collegare meglio le periferie

Ansa/Trentino A.A. –  10/12/2020

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ECSA, bene la strategia UE per un sistema dei trasporti sostenibile, ma servono fondi

Dorsman: il piano di revisione del regolamento sul riciclaggio delle navi è prematuro e crea incertezza

L’associazione degli armatori europei ha accolto con favore la strategia presentata ieri dalla Commissione Europea per sviluppare il sistema dei trasporti dell’UE con particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e avvalendosi delle innovazioni tecnologiche. Tuttavia l’European Community Shipowners’ Associations (ECSA) ha rimarcato che per far sì che lo shipping, che già ora è la modalità di trasporto di gran lunga più “green”, raggiunga gli obiettivi di contenimento delle emissioni previsti per il 2050 sono necessari fondi, in quanto la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica.

L’ECSA ha specificato che, in particolare, il trasferimento modale verso il trasporto marittimo a corto raggio quale modalità di trasporto più sostenibile sarà essenziale per aiutare l’Unione Europea a conseguire i propri obiettivi di decarbonizzazione. L’associazione armatoriale ha sottolineato che, affinché il settore del trasporto marittimo possa investire nella propria transizione verde e digitale, saranno necessari finanziamenti europei adeguati e l’accesso a finanziamenti sostenibili.

Il segretario generale dell’ECSA, Martin Dorsman, ha inoltre evidenziato che «gli armatori europei hanno bisogno di coerenza delle normative e di certezze a lungo termine per essere in grado di effettuare i necessari investimenti verdi e digitali e rimanere competitivi a livello globale. La strategia – ha osservato Dorsman – giustamente riconosce che il trasporto marittimo ha di fronte le maggiori sfide per la decarbonizzazione rispetto ad altri settori a causa dell’attuale mancanza di tecnologie a zero emissioni pronte per il mercato, degli investimenti che sono necessari e della concorrenza internazionale. A tal proposito c’è bisogno di un quadro legislativo coerente che prenda in considerazione anche le responsabilità dei fornitori di combustibili così come delle necessità infrastrutturali».

Tra le criticità in tema di normative, per l’ECSA c’è anche il regolamento sul riciclaggio delle navi: «riteniamo – ha spiegato Dorsman – che il piano di revisione della Ship Recycling Regulation a due soli anni dall’entrata in vigore di uno dei suoi pilastri – l’elenco UE degli impianti di riciclaggio approvati – vada contro i principi della Commissione volti ad una “migliore regolamentazione”, dato che è prematuro e crea solo incertezza per gli operatori».

InforMare – 10/12/2020

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