Agenda Digitale. Via libera ad accordo con il Governo da 3,5 milioni di euro per digitalizzazione enti locali. Calzavara, “Risorse per supportare salto di qualità digitale dei Comuni”

15 Dicembre 2020

La Giunta regionale ha dato il via libera alla sottoscrizione dell’accordo di programma tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, e la Regione del Veneto per favorire la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione al fine di consentire la piena realizzazione ed erogazione di servizi in rete, nonché l’accesso ai servizi medesimi tramite le piattaforme abilitanti. L’accordo prevede che il Governo eroghi alla Regione un contributo massimo pari a 3.463.050 di euro.

“Si tratta di un importante accordo nel quale la Regione farà da soggetto aggregatore per agevolare i Comuni – spiega Francesco Calzavara, assessore al Bilancio con competenza sull’Agenda Digitale. – L’obiettivo è, a fronte delle scadenze imposte dal Governo, garantire che le amministrazioni comunali, in particolare le più piccole che dispongono anche di minori mezzi, siano in grado di fare un effettivo salto di qualità nell’erogazione dei servizi digitali”.

L’accordo si colloca, infatti, in un ampio piano nazionale di digitalizzazione della PA. La scorsa estate, alla luce anche della pandemia, il Governo ha reso obbligatorio agli enti locali il passaggio ad una serie di misure e strumenti digitali. Dal 28 febbraio 2021 è stato disposto l’utilizzo esclusivo delle identità digitali, della carta d’identità elettronica e della Carta Nazionale dei Servizi, quali strumenti di identificazione dei cittadini che accedano ai servizi on-line. Entro la stessa data è stato introdotto l’obbligo di rendere fruibili i servizi in rete tramite applicazione su dispositivi mobili, attraverso il punto di accesso telematico (app IO), e l’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento abilitati di utilizzare esclusivamente la piattaforma PagoPA, per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni. Sempre da fine febbraio 2021, infine, è efficace il divieto per le amministrazioni di rilasciare o rinnovare credenziali – diverse da SPID, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi – per l’identificazione e l’accesso dei cittadini ai propri servizi in rete.

Per far fronte a queste scadenze, il Governo ha messo a disposizione delle risorse che ogni Regione ha deciso come erogare ai Comuni.

“La nostra scelta è stata di fungere da soggetto aggregatore, collaborando con ANCI Veneto – indica Calzavara –, per mettere a disposizione delle amministrazioni comunali le nostre piattaforme abilitanti, come nel caso dei pagamenti online. Tutto ciò per rendere più semplice ed efficace la transizione al digitale dei Comuni del Veneto, con un effettivo vantaggio per i cittadini veneti”.

“Crediamo che questo modello attuativo, con un forte ruolo dell’amministrazione regionale verso il territorio, sia l’unica strada per attuare anche le future sfide che ci attenderanno nei prossimi anni, collegate agli investimenti realizzabili grazie anche alle risorse che avremo a disposizione dal Recovery Fund” conclude l’assessore regionale all’Innovazione Digitale.

Regione Veneto/Comunicato n. 1634 del 15 Dicembre 2020

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A22, traffico calato del 92% durante il lockdown primaverile. E l’aria ringrazia

14 Dicembre 2020

Durante il lockdown della primavera scorsa sia le emissioni che l’inquinamento dell’aria lungo la A22 sono calati drasticamente: due terzi in meno d’emissioni di anidride carbonica (CO2) e concentrazioni di biossido di azoto (NO2) dimezzate. Lo conferma uno studio del progetto BrennerLEC e delle Agenzie per l’ambiente delle Province di Bolzano e Trento. Il periodo di lockdown da marzo ad aprile del 2020 ha offerto l’occasione per valutare la qualità dell’aria lungo l’autostrada del Brennero in una situazione di traffico estremamente ridotto rispetto allo stesso periodo nel triennio precedente. In tale periodo i transiti di veicoli leggeri e pesanti sulla A22 sono diminuiti rispettivamente del 92% e del 42% rispetto agli altri anni. Dallo studio condotto dall’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima di Bolzano e dall’omologa struttura di Trento, insieme agli altri partner del progetto BrennerLEC, cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Life, risulta evidente che il traffico gioca un ruolo essenziale sull’inquinamento atmosferico lungo la Val d’Adige. “L’esperienza del lockdown ci conferma che la riduzione del traffico motorizzato e la sua riconversione a sistemi più ecocompatibili è la sfida più importante per poter migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e tutelare il clima terrestre”, sottolinea l’assessore all’ambiente ed energia, Giuliano Vettorato.

I risultati dello studio

Lo studio ha dimostrando che durante il lockdown l’inquinamento è calato in modo rilevante, nonostante le emissioni relative ai riscaldamenti risultassero addirittura maggiori rispetto al triennio precedente. Le stime delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di anidride carbonica (CO2) effettuate sulla base della riduzione del traffico, hanno evidenziato un calo rispettivamente del 66% e del 64% se confrontate con quelle dello stesso periodo del triennio precedente. Tali riduzioni nei volumi di traffico hanno così portato ad una notevole riduzione dell’inquinamento dell’aria in prossimità dell’autostrada, con un decremento del 50% delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2). Tuttavia, i benefici si sono estesi anche a distanze significative dall’autostrada, con un decremento di NO2 pari al 37% a Cortina all’Adige (ovvero a 230 metri di distanza dall’autostrada). Queste evidenze confermano che un’importante fonte di emissioni come l’autostrada influenza la qualità dell’aria non solo nelle immediate vicinanze della stessa, ma anche presso località situate a centinaia di metri di distanza.

I dati del “black carbon” relativi al traffico

Il forte calo delle emissioni da traffico e la permanenza di quelle da riscaldamenti a legna viene confermato anche dall’analisi dei dati dell’inquinante “black carbon” (una componente del particolato fine) che si forma attraverso la combustione di combustibili di origine fossile (derivati del petrolio e gas metano) e di biomasse (principalmente legna da ardere), ovvero generate in massima parte dai motori e dai riscaldamenti a legna. Mediante l’utilizzo di uno strumento (etalometro), è stato possibile misurare la componente di black carbon derivante dal traffico (che durante il lockdown è diminuita del 57%), e distinguerla dalla componente legata ai riscaldamenti, che nello stesso periodo è aumentata del 5%. Trattandosi di risultati di grande interesse per la comunità scientifica e istituzionale (il black carbon non è ancora considerato nella normativa) lo studio è stato inserito all’interno del Report “La qualità dell’aria in Italia” di SNPA (Sistema nazionale per la pProtezione dell’ambiente) che è stato recentemente presentato a livello nazionale. Il Report completo inerente la valutazione dell’impatto delle misure per contrastare la pandemia di Covid-19 sulla qualità dell’aria lungo l’autostrada del Brennero è disponibile sul portale web dedicato al progetto BrennerLEC.

Alto Adige Innovazione – 14/12/2020

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«Limitazioni al Brennero un danno per l’Italia: la questione va risolta al più presto»

Andrea Prando, segretario regionale di Casartigiani e rappresentante di Unioncamere, venerdì è intervenuto alla conferenza stampa per parlare delle problematiche che gli autotrasportatori stanno vivendo a causa delle normative austriache

La conferenza stampa è stata organizza dall’europarlamentare Paolo Borchia, con la presenza della vice presidente della Regione Veneto Elisa De Berti e dell’assessore comunale Nicolò Zavarise. Intervento corale delle Associazioni di categoria che hanno sottolineato la scorrettezza delle normative austriache a danno di tutte le aziende italiane, non solo di quelle dell’autotrasporto.

Per Casartigiani, quella tirolese sembra essere una vera e propria strategia per danneggiare l’economia italiana, tenuto conto che il 5% del PIL italiano viaggia sul quel tratto, per un valore di oltre 93 miliardi di euro l’anno.

«Una limitazione del traffico di questo genere – ha sottolineato Prando – costringe le aziende produttrici a una costosa riprogrammazione della logistica interna, in un momento in cui in altri Paesi, invece, avviene esattamente l’opposto. È il caso, ad esempio, della Svizzera che non subisce alcuna limitazione dall’Austria. L’obiettivo di Unioncamere rimane quello di creare una rete di alleanze su più livelli territoriali per dialogare con la Commissione Europea e aprire un confronto in sede comunitaria per tutelare lo sviluppo economico dei territori italiani e la possibilità per le imprese di competere ad armi pari».

A tale proposto viene ricordato che a Verona si era tenuta la terza tappa del “Roadshow per il Brennero” («Strategie di intervento per il transito attraverso il Brennero. Verso un position paper del Sistema camerale a favore della libera circolazione delle merci lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo»), l’iniziativa promossa dai Sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto contro la decisione del Governo Regionale Tirolese di limitare il transito di mezzi pesanti all’interno dei propri confini.

Casartigiani inoltre riferisce che «nonostante questo la decisione austriaca è stata ugualmente assunta unilateralmente e in contrasto con i diritti sanciti dall’Unione Europea in merito alla libera circolazione delle merci. Da qui l’incontro e la richiesta a tutti i livelli di un intervento risolutore del problema».

Verona Sera – 14/12/2020

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A22, emissioni ridotte del 50% durante il lockdown

Progetto ‘BrennerLec’, in diminuzione No2, Nox e Co2.

Nel periodo compreso tra il 9 marzo e il 3 maggio 2020 le misure imposte per il contenimento della diffusione del Covid-19 hanno indotto un forte calo dei transiti lungo l’Autostrada del Brennero-A22, con la riduzione di circa il 92% di veicoli leggeri e il 42% di veicoli pesanti. Lo riporta una nota della Provincia di Trento, in riferimento allo studio sulla qualità dell’aria nelle vicinanze dell’arteria stradale condotto dalle agenzie provinciali per la protezione dell’ambiente di Trento e di Bolzano, assieme ai partner del progetto “Life BrennerLec” La concentrazione misurata a bordo autostrada di biossido di azoto (No2) si è ridotta di circa il 50% rispetto alla media dello stesso periodo nel triennio precedente.

A qualche decina di metri dal bordo carreggiata, questa riduzione è andata attenuandosi del 40%. Le stime delle emissioni di ossidi di azoto (Nox) e di anidride carbonica (Co2) hanno evidenziato un calo rispettivamente del 66% e del 64%.

La componente di “black carbon” derivante da motori e combustibili fossili è scesa del 57%, mentre quella da biomassa è aumentata del 5% a causa dell’incremento dei riscaldamenti domestici.

Ansa/Trentino A.A. – 14/12/2020

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Trasporti. 2,8 mln di euro per la soppressione di 15 passaggi a livello sulla “Adria Mestre”. De Berti: “Regione Veneto attenta alla sicurezza ed efficienza del servizio ferroviario”

La linea ferroviaria “Adria-Mestre” sarà interessata da lavori di messa in sicurezza che prevedono l’eliminazione di 15 passaggi a livello, 10 pubblici e 5 privati. Ad annunciarlo è la Vicepresidente e Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti, che sottolinea come la Regione abbia stanziato per questi interventi oltre 2 milioni e 800mila euro.

“Prosegue il programma di interventi per riqualificare, velocizzare e mettere in sicurezza la tratta su rotaia lunga 57 km, che collega il capoluogo regionale al Polesine orientale, sulla quale si registrano 67 passaggi a livello, 50 pubblici e 17 privati – prosegue la Vicepresidente De Berti – Abbiamo dato mandato alla nostra società Infrastrutture Venete di  procedere con i lavori di implementazione della sicurezza e dell’efficientamento di questa linea ferroviaria, come previsto dal piano di interventi e cronoprogramma presentati nel 2020. Laddove la viabilità locale verrà interrotta con l’eliminazione dei passaggi a livello –conclude la De Berti – saranno previsti interventi di ricucitura di assi stradali esistenti, evitando di realizzare più costose opere di attraversamento delle linee ferroviarie come sottopassi o sovrappassi”.

La Giunta Regionale ha messo a disposizione i finanziamenti (precisamente 2.820.000,00 euro) per la prima tranche di interventi, che prevedono l’eliminazione di ben 15 passaggi a livello, sui 20 previsti. Di seguito si riporta l’elenco dei lavori nei Comuni interessati dall’attraversamento della linea ferroviaria “Adria-Mestre”:

– Comune di Mira: è prevista la realizzazione di nuova viabilità comunale per la successiva soppressione di 2 passaggi a livello pubblici (km 21+106, Via Verona in località Oriago e km 20+899, Via Monte Tinisia in località Oriago) e di viabilità di campagna (capezzagne) per la chiusura di 2 passaggi a livello privati (km 17+729, 18+737 in prossimità di Via Forte Poerio). In Comune di Mira è prevista anche la realizzazione di un tratto di pista ciclabile per il collegamento con la stazione di Porta Ovest, lato est;

– Comune di Piove di Sacco: è prevista la realizzazione di nuova viabilità comunale e la realizzazione di un tratto di pista ciclabile per la successiva soppressione di 1 passaggio a livello pubblico (km 1+328, Via San Giovanni Bosco) e di viabilità di campagna per la chiusura di 1 passaggio a livello privato (km 0,860);

– Comune di Camponogara: è prevista la realizzazione viabilità di campagna per la chiusura di 1 passaggio a livello privato (km 12+023, in prossimità del cimitero di Calcroci);

– Comune di Campolongo Maggiore: è prevista la realizzazione di nuova viabilità per la successiva chiusura di 1 passaggio a livello pubblico (km 3+119, Via Giare) e 1 passaggio a livello privato (km 6+204);

– Comune di Campagna Lupia: è prevista la realizzazione viabilità di campagna per la chiusura di 1 passaggio a livello privato (km 7+592, in prossimità di Via Roma);

– Comune di Pontelongo: è prevista la realizzazione di nuova viabilità comunale per la successiva soppressione di 1 passaggio a livello pubblico (km 6+322, Via Dante in prossimità del locale Zuccherificio);

– Comune di Cona: è prevista la realizzazione di nuova viabilità poderale per la soppressione di 2 passaggi a livello privati (km 13+395, km 15+540);

– Comune di Correzzola: è prevista la realizzazione di nuova viabilità poderale per la chiusura di 2 passaggi a livello privati (km 7+574, km 7+782).

Regione Veneto/Comunicato n. 1629 del 14 dicembre 2020

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Logistica: i tedeschi entrano nell’Interporto di Trieste

Finanziaria Friulia cede quota del 15% a Duisport

Duisburger Hafen AG (Duisport), il più grande terminalista intermodale a livello globale, fa il suo ingresso oggi nel polo logistico della Regione Friuli Venezia Giulia con un investimento che ha visto l’acquisizione del 15% delle azioni dell’Interporto di Trieste.

La finanziaria regionale Friulia S.p.A. che deteneva il 46,99% del capitale sociale continuerà a mantenere la maggioranza relativa (31,99%) del gruppo Interporto. La partnership è stata firmata oggi a Trieste da Erich Staake, ad di Duisport, Federica Seganti, presidente di Friulia, e Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico orientale alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Pizzimenti.

Con questo accordo – riporta una nota – Friulia “supporta lo sviluppo e l’internazionalizzazione di un’azienda strategica per lo sviluppo del territorio contribuendo a rendere il sistema infrastrutturale della Regione Fvg uno degli hub chiave per l’arrivo e l’inoltro delle merci. Una partnership che garantisce sviluppo agli Interporti grazie all’ingresso di un primario partner internazionale e consente anche al porto di Trieste di continuare il percorso di crescita e internazionalizzazione saldando alleanze con i principali porti europei”.

Ansa/Mare – 14/12/2020

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Trasporti. Inaugurate linee ferroviarie elettrificate Padova- Montebelluna e Bassano – Padova. De Berti: “Giornata storica. Treni più puntuali, confortevoli e sostenibili”

13 Dicembre 2020

Dopo tre anni di lavoro e tre mesi di test, è attivo da oggi il nuovo tratto elettrificato della linea ferroviaria Padova – Montebelluna e Bassano – Padova.

A compiere il viaggio inaugurale questa mattina è stata la Vicepresidente e assessore ai Trasporti del Veneto Elisa De Berti. Con lei erano presenti il direttore regionale di Trenitalia Tiziano Baggio, i rappresentanti di RFI Francesca Perrone e Patric Marini e i sindaci dei comuni interessati dall’infrastruttura: Elena Pavan sindaco di Bassano del Grappa, Luca Pierobon sindaco di Cittadella, Katia Maccarone sindaco di Camposampiero, Marica Galante vicensindaco di Castelfranco ed Elzo Severin sindaco di Montebelluna.

“A partire da oggi circoleranno treni elettrici sostenibili, confortevoli e affidabili lungo un asse ferroviario frequentato ogni giorno, in periodo pre-Covid, da oltre 30 mila fra pendolari e studenti: 15 mila sulla Bassano- Venezia, 10 mila sulla Castelfranco- Montebelluna e 7 mila sulla Bassano -Padova – afferma la vicepresidente De Berti- Questo si tradurrà in un servizio per gli utenti migliore, più moderno e puntuale grazie alla maggiore affidabilità”

L’opera, costata 24 milioni di euro, rientra nell’ambito del finanziamento di 30 milioni destinati all’elettrificazione di queste tratte e della Conegliano Vittorio- Veneto.

“Con questi ulteriori 45 chilometri di infrastruttura (30 km della Camposampiero- Cittadella- Bassano e 15 km della Castelfranco – Montebelluna) si aggiunge un fondamentale tassello all’ambizioso programma di elettrificazione del bacino padano promosso dalla Regione Veneto e attuato da Rete Ferroviaria Italiana – spiega la vicepresidente. L’obiettivo è quello di rivoluzionare il trasporto su ferro, massimizzandone i vantaggi in termini di sostenibilità ambientale. Da oggi saranno finalmente eliminate le attuali locomotive che consumano 3 litri di gasolio a chilometro, e al loro posto circoleranno treni a emissioni zero. Con l’inaugurazione di oggi parliamo di un cambiamento epocale per il trasporto pubblico locale”.

In attesa del completamento delle previste consegne dei nuovi convogli Pop e Rock, sulla linea viaggerà il materiale elettrico attualmente disponibile nel parco rotabile di Trenitalia del Veneto.

“Il prossimo step – conclude la Vicepresidente- sarà l’elettrificazione della Venezia- Belluno per i quali i lavori termineranno fra dicembre e gennaio 2021. Da domani partiranno anche i cantieri per l’elettrificazione della Feltre – Belluno funzionali al completamento della Treviso- Belluno che RFI conta di terminare entro il 2024”.

Regione del Veneto – Comunicato Stampa n. 1627 del 13/12/2020

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Territorio: Pizzimenti, avviata Vas del Piano mobilità ciclistica

12 Dicembre 2020

La Regione ha avviato la procedura di Valutazione ambientale strategia (Vas) del Piano regionale della mobilità ciclistica (PREMOCI).

Lo ha deliberato l’Esecutivo regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e territorio del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, quale atto preliminare per l’avvio all’approvazione definitiva del Piano.

“Tra gli obiettivi che la Regione si pone – precisa l’assessore Pizzimenti – vi sono infatti il miglioramento della qualità della vita e della salute della collettività, e la tutela dell’ambiente e del paesaggio”.

“Nell’ambito delle politiche per lo sviluppo della mobilità sostenibile e di una rete per la mobilità lenta – prosegue l’assessore – la Regione promuove la mobilità ciclistica urbana ed extraurbana, e la realizzazione del Sistema della ciclabilità diffusa sul territorio regionale”.

In questo contesto, tra gli interventi per la promozione della nuova mobilità ciclistica sicura e diffusa, l’articolo 7 della legge numero 8 del 23 febbraio 2018 prevede che la Regione predisponga e approvi il Piano regionale della mobilità ciclistica, che deve essere sottoposto, come tutti i piani e gli interventi che riguardano il territorio, alla Vas.

Con lo stesso provvedimento, la Giunta regionale ha altresì individuato l’autorità competente, l’autorità procedente, il soggetto proponente e i soggetti competenti in materia ambientale, nonché la struttura di supporto tecnico all’autorità competente nell’ambito del processo di Vas.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 12/12/2020

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Infrastrutture, Anas impegna 80 milioni per la sistemazioni dei versanti rocciosi e della rete

11 Dicembre 2020

I 16 bandi, del valore di 5 milioni ciascuno, riguardano l’affidamento di altrettanti accordi quadro di durata quadriennale e ripartiti in tutte le strutture territoriali di Anas: Sicilia Sardegna, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo e Molise, Marche, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta.

Anas conferma l’impegno nell’ambito della manutenzione programmata sulla propria rete di strade e autostrade con sedici bandi, pubblicati in Gazzetta Ufficiale, del valore complessivo di 80 milioni di euro per lavori di sistemazione dei versanti rocciosi e della protezione del corpo stradale.

«La strategia di investimento di Anas – ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini – è fortemente legata alla manutenzione della rete con il superamento della logica dell’intervento episodico o emergenziale in favore di azioni che prevengano le criticità, innalzando gli standard di sicurezza, il comfort di guida e la funzionalità della rete. Con il nuovo bando da 80 milioni di euro per lavori di sistemazione dei versanti rocciosi e della protezione del corpo stradale rafforzeremo il nostro impegno per garantire agli utenti questi obiettivi».

I 16 bandi, del valore di 5 milioni ciascuno, riguardano l’affidamento di altrettanti accordi quadro di durata quadriennale e ripartiti in tutte le strutture territoriali di Anas: Sicilia Sardegna, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo e Molise, Marche, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta.

Gli appalti, di durata quadriennale, saranno attivati mediante Accordo Quadro che garantisce la possibilità di avviare i lavori con la massima tempestività in relazione alla programmazione della manutenzione delle strade.

Nordest Economia  – 11/12/2020

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Venezia, se il Mose blocca la navigazione, Musolino: “Senza una conca di navigazione il porto non resiste”

«Purtroppo si sta realizzando tutto quello che avevamo previsto negli ultimi anni: senza una conca di navigazione funzionante i porti di Venezia e Chioggia non possono resistere a lungo, destinati a perdere competitività e, di conseguenza, commesse e occupazione» ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale.

di Gianni Favarato

Alla bocca di porto di Malamocco le barriere del Mose vengono abbassate con qualche ora di anticipo rispetto alle altre (ma a mezzanotte sono di nuovo alzate) per permettere l’entrata e uscita in porto di traghetti, navi cisterna e porta container in attesa.

Un “espediente” per sopperire alla impossibilità di utilizzare la conca di navigazione che ha una delle due chiuse inutilizzabili per una mareggiata di ben cinque anni fa. Ma non è bastato a garantire il programmato traffico marittimo di una trentina di navi tra ieri e oggi. Problema che si ripeterà se il Mose entrerà in azione a partire da quote di 110 centimetri di marea, ben minori e più ricorrenti dei 130 previsti.

«Se quanto è successo negli ultimi tre giorni sarà la regole per i traffici sarà una catastrofe» commentano i terminalisti che hanno avvisato le compagnie dell’alzata del Mose, costringendole a cambiare la rotazione di carico o addirittura annullando la toccata a Venezia. La comunità degli operatori portuali sta ponendo da tempo al Provveditorato e alla Capitaneria il problema, chiedendo previsioni più certe e comunicazioni puntuali e, in primo luogo il ripristino della conca di navigazione.

Le forti preoccupazioni della comunità portuale sono condivise dal commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino, che ha rilanciato l’allarme: «Purtroppo si sta realizzando tutto quello che avevamo previsto negli ultimi anni: senza una conca di navigazione funzionante i porti di Venezia e Chioggia non possono resistere a lungo, destinati a perdere competitività e, di conseguenza, commesse e occupazione». Musolino ha spiegato che solo ieri mattina, dopo il sollevamento di tutte le barriere del Mose, c’erano 8 navi ferme in rada e 9 in laguna in attesa di uscire.

E oggi si replica «alla luce delle previsioni che ci sono state comunicate, un’altra decina di navi dovranno modificare i propri orari per evitare di rimanere ferme». La conca di Malamocco è stata completata nel 2012 ed è costata 653 milioni, ma i danni della mareggiata non sono stati ancora riparati, e poi lo specchio della conca dovrebbe essere ampliato per permettere il passaggio anche alle navi più grandi che già hanno cominciato a disertare Venezia.

Problema che il commissario straordinario Musolino ha riproposto, spiegando che «alcune soluzioni le abbiamo e anche prospettate e depositate da tempo, come la necessità di realizzare ed istituire il cosiddetto Porto Regolato e la evidente necessità di sistemare al più presto la conca di navigazione, magari riadattandola anche a banchina ad alti fondali». «Inoltre, sebbene sia comprensibile che in questa prima fase ancora sperimentale di utilizzo del Mose si stia dando priorità alla sicurezza e al buon funzionamento del sistema e delle procedure» ha concluso Musolino «è urgente che si strutturi una cabina di regia, dove l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale dovrà avere necessariamente un ruolo, che possa avere una visione complessiva di tutti i processi, in modo tale da gestire in efficienza anche i traffici portuali».

Nordest Economia  – 11/12/2020

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