Il GNL nel futuro green dei trasporti: Italia primato europeo degli impianti di distribuzione

23 Novembre 2020

Il gas naturale liquefatto è una delle opzioni migliori fra le soluzioni green per coniugare il rispetto per l’ambiente e le esigenze del mondo dei trasporti in tema di carburanti.
Poco inquinante ed economico, il GNL non è altro che metano in forma liquida che necessita di una particolare tecnologia, la tecnologia criogenica, per essere conservato a – 160 gradi.

Le caratteristiche di questo settore in Italia sono state illustrate da Giacomo Fabbri, presidente del gruppo merceologico GNL di Assogasliquidi – Federchimica, a Massimo De Donato, nel corso della nuova puntata di Container in onda su Radio 24.

L’Italia, pur essendo partita in ritardo rispetto ad altri Paesi, ha oggi il primato europeo degli impianti di distribuzione. Tra i carburanti alternativi a quelli petroliferi, il gas naturale liquefatto è una delle soluzioni attualmente disponibili su cui sta puntando di più il mondo del trasporto merci per rispettare l’ambiente.
Nonostante lo sviluppo di infrastrutture di distribuzione, però, non esistono ancora impianti di produzione o stoccaggio

Trasporti-Italia.com – 23/11/2020

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Infrastrutture: dal MIT cantieri per oltre 17 miliardi

Più di 17 miliardi di opere infrastrutturali – tra cantieri conclusi, appaltati e avviati – sono state messe a terra dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da settembre 2019 ad oggi.
Si tratta di un volume di aperture di cantieri pari a più di un miliardo al mese, “un vero e proprio motore di sviluppo per la crescita del Paese, per l’occupazione e il lavoro”, scrive il Mit in una nota.
“In poco più di un anno, nonostante la pandemia, siamo riusciti a mettere in piedi una buona parte del nostro Piano Italia Veloce. Un nuovo e importante impulso agli investimenti pubblici, nell’assoluta convinzione che oltre a modernizzare la rete infrastrutturale del Paese, generano nuova occupazione e costituiscono un sicuro volano di crescita economica” il commento della ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli.

“Quasi 7 miliardi di cantieri di Anas e oltre 11 miliardi quelli di Rete Ferroviaria Italiana in infrastrutture concluse, avviati o consegnati con gli ordinari strumenti legislativi. Opere che aldilà dell’impatto della singola infrastruttura, assicurano benessere economico per i territori, abbattono le distanze e migliorano la qualità della vita delle persone, la vera unità di misura del nostro lavoro” ha continuato la ministra.

Il contaopere non include i cantieri pubblici appartenenti alle Regioni, alle province e ai Comuni, e nemmeno le opere di competenza dei concessionari autostradali.
Pubblicato anche il conta investimenti che ammontano a oltre 11 miliardi. Si tratta delle risorse assegnate dal Mit agli enti territoriali per progetti specifici.
Infine, è in corso di realizzazione la lista che illustra ed elenca le opere pubbliche realizzate dai provveditorati che sono attualmente in fase di monitoraggio.

Trasporti-Italia.com – 23/11/2020

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Strade: in arrivo nuova segnaletica verticale

Bando da 80 milioni di euro per lavori di nuova segnaletica verticale. Anas (Gruppo FS Italiane) prosegue il suo impegno nell’ambito della manutenzione programmata sulla propria rete di strade e autostrade.

Il bando è suddiviso in 16 lotti, da 5 milioni ciascuno, per l’affidamento di altrettanti accordi quadro di durata quadriennale e ripartiti in tutte le strutture territoriali di Anas: Sicilia (lotto 1); Sardegna (lotto 2); Calabria (lotto 3); Basilicata(lotto 4); Puglia (lotto 5); Campania (lotto 6); Lazio (lotto 7); Abruzzo e Molise (lotto 8); Marche (lotto 9); Umbria (lotto 10); Toscana (lotto 11); Emilia-Romagna (lotto 12); Veneto e Friuli Venezia Giulia (lotto 13); Lombardia(lotto 14); Liguria (lotto 15); Piemonte e Valle D’Aosta (lotto 16).

“Con gli investimenti destinati alla manutenzione programmata – ha dichiarato l’Amministratore delegato di Anas Massimo Simonini – stiamo lavorando per migliorare tutti gli aspetti dell’infrastruttura stradale: dalle barriere di protezione ad alta efficienza progettate da Anas alle nuove pavimentazioni, dalla segnaletica stradale all’illuminazione di strade e gallerie per migliorarne la visibilità. Il nuovo bando da 80 milioni di euro per lavori di nuova segnaletica verticale ha l’obiettivo di potenziare la sicurezza e il comfort di guida dei viaggiatori sulla nostra rete viaria. Già nel corso del 2019 e del 2020, abbiamo appaltato 57 interventi per un valore d’investimento di 52,5 milioni di euro”.

Trasporti-Italia.com – 23/11/2020

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A Trieste è stato attivato un servizio di noleggio di carri ferroviari a giornata e con breve preavviso

Iniziativa di Adriafer in collaborazione con l’operatore tedesco VTG Rail Europe

Adriafer, la società integralmente controllata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che opera le manovre ferroviarie nel porto di Trieste, e l’operatore tedesco VTG Rail Europe hanno presentato Easywagon, un nuovo servizio rivolto agli operatori ferroviari del polo logistico regionale per semplificare l’utilizzo dei carri ferroviari in composizione ai treni in arrivo e partenza e per la realizzazione di nuovi servizi. L’iniziativa consiste in un’innovativa modalità di noleggio carri a giornata e con breve preavviso.

L’ente portuale ha specificato che, grazie al nuovo progetto, primo del genere in Italia in area portuale, tutte le imprese ferroviarie e MTO (operatori intermodali) accreditati potranno prenotare in modo trasparente e alle medesime condizioni una muta di carri solo per le giornate di effettivo utilizzo. Inoltre l’AdSP ha spiegato che questa operazione mira ad agevolare i servizi ferroviari in start-up dal porto di Trieste che non dovranno più sostenere il rischio di un noleggio carri annuale e le eventuali giornate di inutilizzo.

La prima muta messa a disposizione è composta da carri “twin”, adatti al trasporto di semirimorchi, casse mobili e container, ma è previsto l’incremento nel numero di mute a disposizione anche con carri di diversa tipologia.

«Si tratta – ha evidenziato il presidente dell’AdSP dell’Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino – di un progetto innovativo che vede ulteriormente sostenuta e rafforzata la forte specializzazione del porto di Trieste sulla componente treni e che porta a creare nuove opportunità di sviluppo intermodale. Uno degli obiettivi del porto è infatti quello di aumentare la presenza di nuove imprese ferroviarie e Easywagon è stato pensato proprio con questa filosofia».

InforMare – 23/11/2020

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Terna investirà oltre 200 milioni

22 Novembre 2020

Nei prossimi cinque anni Terna per lo sviluppo e la resilienza della rete elettrica del Trentino Alto Adige oltre 200 milioni. L’investimento in nuove opere è così ripartito: circa 70 milioni nella provincia autonoma di Trento; 77 milioni nella provincia autonoma di Bolzano. Tra i principali interventi previsti nell’arco di piano: il riassetto di Trento Sud, che consentirà di aumentare la magliatura della rete elettrica a 132 kV e l’efficienza del servizio di trasmissione, la linea a 132 kV Laion-Corvara che aumenterà l’efficienza e la resilienza della rete elettrica dell’area, il completamento della stazione di Brennero, la nuova linea di interconnessione con l’Austria Brennero-Steinach, la razionalizzazione della rete in Val d’Isarco. Inoltre Terna sta investendo nella realizzazione della nuova linea di interconnessione Nauders-Glorenza attraverso il Passo Resia i cui cantieri sono di prossima apertura. Un’opera che contribuirà all’incremento della capacità transfrontaliera con l’Austria. Dell’investimento complessivo, oltre 50 milioni saranno destinati a interventi di rinnovo e manutenzione degli asset esistenti e all’implementazione di attività per l’incremento della resilienza della rete elettrica principalmente per la mitigazione dei rischi da ghiaccio e neve. Gli interventi di sviluppo e ammodernamento previsti nell’arco di Piano Strategico, consentiranno la demolizione di circa 28 km di linee aeree esistenti e la realizzazione di 41 km di cavi interrati. Per l’ad Stefano Donnarumma, questi investimenti consegneranno «alle prossime generazioni un sistema elettrico sempre più affidabile, efficiente e decarbonizzato».

Trentino – 22/11/2020

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Transdolomites: «Avanti con il progetto della ferrovia»

«Bene le prese di posizione da parte di amministratori attuali e passati dell’Alto Garda sulla ferrovia. Ora si vada avanti con la progettazione, perché le risorse si trovano»: lo dice Massimo Girardi, presidente associazione Transdolomites, intervenendo nel dibattito ospitato in questi giorni sulle pagine del nostro quotidiano. Sulla questione si inserisce anche il consigliere provinciale M5S Alex Marini, che – riferendo di aver presentato un’interrogazione per chiedere informazioni sullo stato dell’arte – sottolinea che «nella legge di stabilità 2020 fu introdotta una disposizione di legge per predisporre uno studio di fattibilità. Tale studio è stato affidato a Rfi. Parallelamente alla disposizione di legge fu approvato un ordine del giorno che impegnava la giunta provinciale a produrre un’analisi più dettagliata sul modello trasportistico e su ruolo e funzioni dell’hub dell’Alto Garda».

«Transdolomites – spiega da parte sua Girardi – non può che apprezzare le prese di posizione di alcuni sindaci e albergatori dell’Alto Garda riguardo l’accelerazione della proposta riguardante il collegamento ferroviario Rovereto-Riva. La nostra associazione è portabandiera dell’auspicato collegamento Trento-Penia di Canazei via Val di Cembra, ma ha sempre avuto un’attenzione a 360 gradi, avanzando le proprie proposte volte a investire sulle ferrovie esistenti, Valsugana e Trento-Mezzana, e allo stesso tempo sostenendo il progetto della Rovereto-Riva, oltre che della ferrovia della Valdastico (Vicenza-Rovereto), che potrebbe diventare una valida alternativa al progetto della Valdastico stradale. L’accoppiata Monaco-Rovereto-Riva e Venezia-Rovereto via Valdastico metterebbe la zona del Garda nelle condizioni di essere raggiungibile via ferrovia dal Brennero e da Venezia. Siamo a esprimere pubblicamente il nostro apprezzamento per le dichiarazioni dei sindaci Cristina Santi e Alessandro Betta, nelle quali ci riconosciamo. Assieme ai cambiamenti climatici, la pandemia in corso sta insegnando in modo impietoso che un ambiente sano è una condizione essenziale per guardare al futuro. L’intelligenza non dovrebbe condurci a ragionare solo nel tempo circoscritto al Covd-19, ma anche sul tragico prezzo in vite umane (in Italia si stimano 60.000-80.000 morti all’anno) che stiamo pagando a causa dell’inquinamento atmosferico. Il Trentino non può esimersi da questa riflessione».

Trentino – 22/11/2020

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Riscatto delle azioni A22, in bilico l’emendamento

21 Novembre 2020

La partita a scacchi. La norma voluta dalla ministra De Micheli corre il serio rischio di essere stralciata in quanto “ordinamentale”. In questo caso la via della mini-proroga tornerebbe in pista

di Luca Petermaier

A chi, in questi giorni, si era lasciato andare a troppo facili entusiasmi di fronte all’emendamento “pro-riscatto” delle azioni dei soci privati in A22 voluto dalla ministra dei trasporti Paola De Micheli conviene attendere ancora qualche ora prima di festeggiare.

Il disegno di legge di bilancio del governo è attualmente al vaglio della Quinta commissione alla Camera e alcune fonti romane riferiscono che per la concessione dell’A22 non si stia mettendo bene. Tutto è ancora in gioco, attenzione, e già oggi si dovrebbero avere maggiori certezze. Ciò che filtra, tuttavia, è che l’emendamento De Micheli (che autorizza i soci pubblici di Autobrennero a esercitare il diritto di riscatto, in deroga allo statuto, delle azioni detenute dai quattro soci privati ad un prezzo di 70 milioni di euro) avrebbe vita breve. Il problema di fondo è che l’emendamento del governo viene ritenuto dai tecnici una norma “ordinamentale” e quindi – dentro una legge di bilancio – non ci può stare. Che significa “ordinamentale”? Significa che l’emendamento modifica un ordinamento giuridico senza produrre movimenti di spesa che ne giustificano la presenza dentro una legge di bilancio. L’emendamento – consentendo il diritto di riscatto – andrebbe a modificare le norme del codice civile relative e dunque dovrebbe essere stralciato.

La questione è stata ieri al vaglio della Commissione bilancio della Camera e già per oggi se ne dovrebbe sapere qualcosa di più.

Se così fosse le carte verrebbero nuovamente rimescolate e la via della liquidazione dei soci attraverso un procedimento che non tenga conto degli 800 milioni del Fondo ferrovia tornerebbe ad essere complessa e tortuosa da seguire. Senza una base giuridica che “inquadri” il riscatto e le relative condizioni, infatti, i soci pubblici di Autobrennero hanno da tempo fatto sapere che non intendono forzare la mano rispetto alle prescrizioni della Corte dei Conti che ha indicato in 70 milioni il valore massimo delle quote dei soci privati, soci che – al contrario – le valutano non meno di 160 milioni.

Va detto che un emendamento dal contenuto analogo a quello di cui parliamo era già stato bocciato al Senato (dichiarato inammissibile dalla presidenza) durante la discussione del Decreto Agosto. E proprio in quella circostanza la ministra De Micheli si era impegnata ad avviare alcuni tavoli tecnici tra Autobrennero, rappresentanti del governo e rappresentanti dell’Ue per tentare di giungere ad una soluzione condivisa. Quei tavoli, però, non si sono mai riuniti.

Dovesse essere rilevato il vizio anche di questo secondo emendamento tornerebbe di attualità l’ipotesi della mini-proroga (cara alla Provincia di Trento e ai soci del sud) che consentirebbe ad A22 di continuare a gestire l’autostrada facendo delle opere, ma per un periodo provvisorio (si parla di 10 anni).

Trentino – 21/11/2020

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Mobilità: Pizzimenti, a Comune Ud progetto ingresso ovest ciclovia FVG4

All’amministrazione locale affidata anche la realizzazione dell’opera

La Regione, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, ha affidato al Comune di Udine in delegazione amministrativa l’incarico della progettazione e della realizzazione dell’ingresso occidentale nella città della Ciclovia FVG4, detta ‘del Friuli’.

Tale incarico, si riferisce infatti a un lotto del cosiddetto “tratto ovest” del percorso ciclabile, che interesserà i Comuni limitrofi di Campoformido, ed eventualmente di Pasian di Prato, fino al punto di by-pass del corridoio autostradale. L’affidamento, si riferisce altresì al tratto di collegamento tra la Ciclovia “del Friuli” e il centro della città di Udine. Gli interventi, avranno un costo complessivo di 2 milioni di euro.

Come evidenzia Pizzimenti – “il superamento dell’autostrada A23 e della tangenziale ovest presenta particolari criticità, ed è per questo che il Comune di Udine, confrontandosi con quelli di Campoformido e Pasian di Prato, ha già studiato cinque diverse soluzioni alternative”.

“La Regione – ricorda l’assessore – sta predisponendo il Piano regionale della mobilità ciclabile, che contempla anche la ciclovia “del Friuli”, e prevede il collegamento dei principali centri urbani della dorsale trasversale della pianura friulana, da Sacile, attraverso Pordenone, Codroipo e Udine, fino a Cividale del Friuli; tale percorso è previsto anche dalla rete ciclabile nazionale, ed è in fase propedeutica di approvazione da parte del Ministero”.

“Sempre la Regione – spiega Pizzimenti – può finanziare anche infrastrutture funzionali agli spostamenti casa-lavoro, e ha interesse a delegare la realizzazione di questo tratto al Comune capoluogo della conurbazione, perché Udine dovrà sviluppare il tracciato della ciclovia “del Friuli” lungo il proprio centro abitato”.

“Contestualmente – aggiunge l’assessore – il Comune può assumere l’incarico su delega dell’Amministrazione regionale, in quanto è il principale ente locale tra quelli interessati a definire i tracciati e i percorsi con i Comuni della conurbazione, garantendo il coordinamento dei rispettivi biciplan in termini di area vasta”.

La Regione, ha delegato al Comune di Udine anche le funzioni di autorità espropriante, riservandosi alla fase di approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica e di confronto tra le parti, la scelta di trascrivere i beni relativi al breve tratto extraurbano al demanio regionale, ovvero ai Comuni interessati.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 21/11/2020

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«Pedemontana costosa e ora pagano i veneti»

«Penso che i veneti abbiano, oggi più che mai bisogno di parole di verità. Invece ci viene raccontato che la Pedemontana, una colata di cemento di quasi 100 km sulle campagne venete, solcata dai fumi di auto e Tir, sia un’opera a basso impatto ambientale. Oltre al danno, la beffa: si invitano i veneti ad usarla per permettere alla Regione di ripagare, grazie ai salati pedaggi, un’opera troppo costosa e che continueremo a pagare nei prossimi anni, togliendo risorse ad altri servizi essenziali». Lo afferma la consigliera regionale Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che aggiunge: «L’inutilità dell’opera, i cui ingenti investimenti sarebbero dovuti andare invece a finanziare nuovi treni, nuovi bus per il trasporto pubblico, a una idea di mobilità più moderna, è da sempre denunciata da molti tecnici e cittadini. Adesso non ci resta che finirla al più presto, dopo 10 anni in cui i lavori hanno creato e stanno creando ancora problemi a non finire». «Quello che però è intollerabile – evidenzia la Consigliera – è che un’opera che inizialmente doveva essere a pedaggio zero e avere costi molto inferiori si sia trasformata nel tempo in una costosissima autostrada a pedaggi, il cui completamento è stato reso possibile grazie a enormi risorse dei veneti che potevano essere meglio investite».

La Tribuna di Treviso – 21/11/2020

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Agenda Digitale. Approvata graduatoria per progetti di supporto ai servizi digitali. Calzavara, “13 milioni di euro agli enti locali per affrontare il divario digitale, assoluta priorità della Regione”

20 Novembre 2020

E’ stata approvata la graduatoria del bando “Agire per la cittadinanza digitale” per il finanziamento di interventi a favore della digitalizzazione degli enti locali del Veneto: 7 i progetti finanziati su scala provinciale, che coinvolgono più di 270 enti.

A seguito del bando pubblicato nel maggio scorso, dopo aver esaminato le domande ricevute, la Regione – tramite l’Agenzia Veneta per i pagamenti –  ha finanziato 7 progettualità, contribuendo con complessivi 13 milioni di euro alla realizzazione di opere riguardanti il consolidamento dei data center, la diffusione dei servizi digitali di e-Government (LEDD) e lo sviluppo dell’interoperabilità delle banche dati.

“Si tratta di risorse importanti e strategiche – spiega l’assessore all’Agenda Digitale del Veneto Francesco Calzavara – destinate a quello che è da sempre uno degli obiettivi prioritari della Regione del Veneto. Vale a dire la digitalizzazione degli enti locali favorendo dinamiche aggregative territoriali, permettendo così ai Comuni veneti, soprattutto ai più piccoli, di ridurre il divario digitale ed erogare ai propri cittadini gli stessi livelli di servizi digitali che possono offrire realtà più grandi e organizzate”.

“Più di 270 comuni si sono aggregati a livello provinciale e verranno supportati dai Soggetti Aggregatori per il Digitale (SAD) – continua Calzavara -, per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche nell’ambito della PA, dell’e-Government ed utilizzo delle banche dati pubbliche, proposte e finanziate da risorse POR FESR 2014-2020”.

Nello specifico gli Enti coinvolti si dedicheranno al consolidamento di quasi 2mila server pubblici, all’adozione di almeno 10 nuovi servizi digitali verso i cittadini e, infine, sono quasi 200 i Comuni che entreranno a far parte del circuito regionale per l’integrazione delle banche dati.

I beneficiari si impegneranno a concludere le progettualità approvate entro i prossimi due anni, dando soluzione in modo mirato a situazioni di riconosciuta criticità, grazie al coinvolgimento di Province, SAD, Comuni capoluogo a supporto dei Comuni minori.

“Questo coinvolgimento territoriale è un segnale importante – conclude l’assessore veneto – perché, sempre di più, i cittadini chiedono agli enti locali uno sforzo di ammodernamento attraverso il digitale. La metà dei Comuni aggregati beneficiari del contributo sono  di piccole dimensioni (meno di 5 mila abitanti): un importante segnale di inclusione digitale in questo processo di trasformazione digitale”.

“Soprattutto in questo momento storico siamo convinti sia necessario investire in questo modello di sviluppo virtuoso, che conferma la strategia di governo regionale mirata, anche per l’intero triennio 2021-2023, al sostegno e allo sviluppo dei Programmi comunitari, con il cofinanziamento regionale complessivo di 65 milioni di euro annui – conclude Calzavara -. Un’altra linea di intervento rientra nell’ambito del Recovery Fund: come Regione del Veneto abbiamo presentato alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome un progetto di digitalizzazione e innovazione amministrativa della pubblica amministrazione, per 24 milioni di euro, a favore degli enti locali”.

Regione del Veneto – Comunicato stampa n. 1508 del 20 Novembre 2020

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