Veneto, autobus e treni a capienza piena: via libera a calcetto, sagre e cortei

27 Giugno 2020

Resiste l’obbligo di mascherina, mezzi sanificati alla fine di ogni corsa. Aperti anche ippodromi e saune.

di Marco Bonet

Il presidente Luca Zaia ha firmato ieri una nuova ordinanza (già pubblicata sul Bollettino della Regione e in vigore da oggi al 10 luglio) che allenta le misure restrittive anti-covid su bus, treni, vaporetti, taxi, ncc e pullman gran turismo, autorizza lo sport «di contatto» e di squadra (dal calcio al calcetto, dal basket al rugby), le processioni religiose e i cortei, riapre gli ippodromi e i negozi all’interno degli ospedali, consente a bar, circoli e club di tornare a comprare i giornali da mettere a disposizioni dei clienti e degli iscritti.

La 26esima ordinanza del governatore

È la ventiseiesima ordinanza firmata da Zaia da quando è iniziata l’emergenza coronavirus. «Una delle più toste» chiosa il governatore, che smentisce di aver accelerato sul trasporto pubblico, cancellando l’annunciata conferenza stampa dedicata alla cultura al fianco dell’assessore Cristiano Corazzari, perché «bruciato sul tempo» dal collega emiliano Stefano Bonaccini: «Noi non copiamo nessuno e non c’è alcuna gara. Fermo restando che su molti settori siamo intervenuti in anticipo su tutti gli altri, la nostra ordinanza è diversa da quella dell’Emilia Romagna. Allarga le maglie molto di più».

Cosa prevede il provvedimento

Il provvedimento, infatti, consente l’occupazione di bus, treni e vaporetti al 100%, calcolato non sui soli posti a sedere, ma sul totale dei posti omologati, inclusi quelli in piedi, che specie sui mezzi che si muovono in città sono molto più numerosi. Questo in deroga alla regola del distanziamento interpersonale di 1 metro ma fermo restando l’obbligo di utilizzare la mascherina («Sempre, da quando si sale a quando di scende» chiosa Zaia), di igienizzarsi le mani, di utilizzare entrate e uscite differenziate, di non occupare i posti a sedere con borse, pacchi o ingombri vari, di sanificare i mezzi «almeno ad ogni fine corsa andata/ritorno». Se non piove, i finestrini vanno tenuti aperti, così da favorire il ricircolo dell’aria. Sono previste le solite multe per la violazione delle norme Covid, a vigilare saranno i controllori.

Gli enti interessati

«La programmazione di bus e vaporetti tocca agli enti locali di governo – spiega l’assessore alla Mobilità Elisa De Berti – per quel che riguarda il trasporto ferroviario, di nostra competenza, con alcune eccezioni sulle linee Venezia-Trieste, Bologna-Brennero e Calalzo-Ponte nelle Alpi, il 95% delle corse è stato ripristinato. Purtroppo Trenitalia, come le altre aziende di trasporto, è in difficoltà per il drastico calo dell’utenza, che tra la fine della scuola, la mancata ripresa dell’università e lo smart working si è ridotta al 25% di quella pre-lockdown. Ne consegue che molti operatori stanno facendo i conti, perché se non c’è la domanda, riattivare il servizio rimettendo in moto i mezzi e richiamando il personale dalla cassa integrazione potrebbe incrinare ancor di più i bilanci già in crisi – conclude De Berti -. Lo Stato ha messo sul piatto un finanziamento complessivo di 500 milioni. Al Veneto arriverà il 10%, dunque 50 milioni. Di questi, la metà verrà utilizzata per rimborsare gli abbonamenti che non si sono potuti utilizzare a marzo e aprile, con uno sconto di pari importo sull’abbonamento annuale, quando lo si andrà a rinnovare».

La «convivenza» con il virus

Dice Zaia che «siamo ormai in piena convivenza con il virus» ed è per questo che oltre ai mezzi pubblici ieri è arrivato il via libera pure a taxi, Ncc, pullman turistici (con le stesse regole; se il pullman viene utilizzato per un viaggio fuori regione, Zaia assicura che «vale l’ordinanza veneta»), agli sport di contatto e di squadra («Qui ci rimettiamo al buon senso delle persone: non presentatevi al campo se avete febbre, tosse o altri sintomi»; e in ogni caso va tenuto per 14 giorni il registro delle presenze), alle attività economiche negli ospedali (edicole, parrucchieri, articoli sanitari), alle saune (purché sia mantenuta una temperatura tra 80 e 90°), alla «messa a disposizione di quotidiani in esercizi commerciali e circoli ricreativi» (ma il gioco delle carte resta vietato), alle processioni religiose e manifestazioni con spostamento (come i cortei storici, sempre con mascherina e distanziamento di un metro), agli ippodromi e alla formazione «in presenza» dei lavoratori dipendenti.

Corriere del Veneto – 27/06/2020

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Crollo dei ricavi nel settore del trasporto persone: chiesto sostegno immediato

26 Giugno 2020

Il settore del trasporto persone sta vivendo una grave crisi a causa dell’emergenza sanitaria. Il comparto conta oltre 38mila imprese, in larga parte artigiane, e circa 40mila dipendenti con un parco veicoli intorno alle 70mila unità tra autobus noleggio, Taxi e NCC. Il fatturato annuale supera i 4 miliardi di euro e nel periodo di lockdown i mancati ricavi sono già oltre un miliardo. In Trentino Alto Adige la situazione non è differente: oltre mille aziende registrano perdite fino al 90% dei ricavi.

E’ proprio partendo da questi dati che la CNA, tra cui quella del Trentino Alto Adige, hanno chiesto misure necessarie e urgenti alla Ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli. La CNA ha indicato la necessità di avviare un confronto permanente tra le istituzioni e le organizzazioni più rappresentative per evitare l’eccessiva frammentazione della rappresentanza che rende difficile definire una visione generale sullo sviluppo della mobilità.

Secondo CNA occorrono urgentemente misure di ristoro per queste imprese, a partire dal potenziamento del contributo a fondo perduto, la compensazione delle quote di ammortamento per gli investimenti effettuati, la proroga fino a fine anno della moratoria sui prestiti e della sospensione del pagamento di imposte e contributi e la possibilità di rateizzazione su lungo periodo. Inoltre il riconoscimento dei corrispettivi per i servizi di scuolabus, almeno a copertura dei costi fissi, la promozione di forme di integrazione tra le varie modalità di trasporto con il trasporto pubblico non di linea, Taxi, NCC e Autobus, e l’estensione almeno a fine anno delle misure di sostegno al reddito per il personale dipendente.

La Ministra De Micheli ha mostrato attenzione alle istanze presentate ricordando le misure di sostegno già operative e quelle in Parlamento in via di definizione. Inoltre ha annunciato la prossima apertura del tavolo sulla scuola al quale parteciperanno le organizzazioni del trasporto persone per definire le linee guida sui servizi di scuolabus ed ha indicato che nel prossimo decreto di luglio saranno destinate ulteriori risorse.

Alto Adige Innovazione – 26/06/2020

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Tpl: Pizzimenti, torna collegamento Lignano-Bibione sul Tagliamento

“Anche quest’anno sarà attivo sul fiume Tagliamento il collegamento via barca tra le località turistiche di Lignano e Bibione, servizio già avviato nella passata stagione estiva e che, considerato il successo registrato, la Regione Friuli Venezia Giulia ha inteso consolidare anche attraverso un accordo con il Veneto”.

Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, a margine dell’odierna riunione di Giunta, nel corso della quale è stato approvato lo schema del protocollo d’intesa tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e i Comuni di San Michele al Tagliamento e Lignano Sabbiadoro, dedicato alla realizzazione in via sperimentale di un servizio di trasporto pubblico locale di collegamento tra le sponde del fiume.

“L’obiettivo dell’Amministrazione regionale – ha spiegato Pizzimenti – è teso a garantire continuità a un servizio che partito in sordina, lo scorso anno in poche settimane aveva registrato oltre 50 mila utenti, riscuotendo il gradimento di turisti e ciclisti soprattutto per la possibilità di transitare con le biciclette e poter fruire delle reti ciclabili esistenti nelle due regioni”.

L’intesa affida il servizio alla società Tpl Fvg, fondata dalle aziende di trasporto pubblico locale del Friuli Venezia Giulia, per una spesa complessiva di 113.855 euro, alla quale comparteciperà anche la Regione Veneto.

“Se anche quest’anno il servizio di collegamento si confermerà quale strumento utile per la valorizzazione del territorio, migliorandone l’attrattività turistica – ha aggiunto l’assessore – valuteremo la possibilità di inserirlo stabilmente tra i servizi di trasporto via mare compresi nell’offerta pubblica regionale”.

Il collegamento per il 2020 sarà attivo dal 27 giugno al 13 settembre con corse ogni 35/40 minuti dalle 9 alle 19 da Lignano e dalle 9,20 alle 19,20 da Bibione.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – 26/06/2020

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Coronavirus: anche il Trasporto pubblico locale ritorna alla normalità

Siglato ordinanza che rispristina offerta e modalità fruizione

A partire da domani cessano le limitazioni imposte al trasporto pubblico locale regionale per contenere la diffusione del coronavirus in Friuli Venezia Giulia, quindi sia l’offerta sia le modalità di fruizione dei servizi di tpl da parte degli utenti tornano alla normalità.

È quanto previsto dall’ordinanza di Protezione civile (la numero 19) firmata dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Fermo restando il mantenimento dell’obbligo di utilizzo di sistemi di protezione individuale anche bordo di mezzi e le altre disposizioni contenute nel Dpcm dell’11 giugno e nell’ordinanza 18 del 19 giugno 2020, il documento consente l’occupazione del 100% dei posti a sedere e in piedi a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale automobilistico (urbano ed extraurbano), ferroviario e marittimo, compresi i servizi transfrontalieri, nonché a bordo di mezzi utilizzati per servizi di trasporto non di linea compresi Ncc, taxi e quelli svolti mediante autobus, oltreché negli impianti del trasporto pubblico funiviario (funivie, funicolari e seggiovie).

Le aziende fornitrici dei servizi sono quindi tenute a fornire un’efficace informazione e a vigilare sul corretto utilizzo delle mascherine a bordo dei mezzi.

La decisione è stata assunta tenendo conto sia dell’evoluzione dell’epidemia in Friuli Venezia Giulia sia del costante incremento della domanda di servizi di trasporto collegata alla ripresa delle attività economiche e al conseguente movimento dei pendolari, nonché alla ripresa dell’attività turistica.

Le disposizioni dell’ordinanza valgono solo per il territorio del Friuli Venezia Giulia, quindi nel caso di viaggi che interessino anche altre regioni devono essere osservate le disposizioni in vigore nei singoli territori.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 26/06/2020

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Nuova ordinanza: dalla mezzanotte di oggi nessun limite di capienza sui tpl e trasporto non di linea

E’ stata pubblicata l’ordinanza n.63, del 26 giugno 2020, “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ulteriori disposizioni”, firmata dal Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in pubblicazione straordinaria sul BUR.

Leggi l’ordinanza

Regione Veneto – Comunicato n° 934 del 26 giugno 2020

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In Veneto sparisce il distanziamento sui mezzi pubblici. Riprendono gli sport di contatto

Su tutti i mezzi torna la capienza prevista dall’omologazione. Riammesse processioni e cortei storici.

Tolta qualsiasi barriera, dai trasporti agli sport. Zaia presenta quella che definisce “l’ordinanza più tosta”, che varrà fino al 10 luglio in attesa del dpcm. Restano fuori il gioco delle carte e i grandi assembramenti (eventi sportivi, concerti ecc) per il resto tutto riammesso.

È mancato l’accordo tra le Regioni e quindi ogni regione è andata per conto suo. Giovedì 25 l’Emilia aveva aperto per prima e il giorno dopo anche il Veneto apre e rilancia. Si inizia con il trasporto pubblico (di tutti i tipi): “Ridiamo a tutto quello che è trasporto pubblico la capienza da omologazione mascherina igienizzazione. Annullate le distanza di sicurezza”. Non si può però ridurre i mezzi: “Le aziende non approfittino”.

Anche i mezzi del trasporto pubblico non di linea (taxi, ncc, servizi atipici, bus turistici) rientrano nell’ordinanza. Messa a disposizione dei giornali in luoghi pubblici: da oggi si può riprendere a fare leggere le notizie ai propri clienti.

Sport di contatto e di squadra: ci si igienizza le mani ma si torna a giocare a rugby o calcetto.

Saune pubbliche: riaperte (“el caldo copa tutto”), ma non il bagno turco. Almeno 89-90°.

Processioni religiose e manifestazioni che comportano spostamento evento: tutti i cortei storici o religiosi si possono fare. Almeno un metro e se c’è calca mascherina e igienizzazione.

Riprendono le atività commerciali negli ospedali. Ma i nuovi ospedali, alla luce dell’esperienza appena passata, saranno luoghi di cura e basta.

Ippodromi: aperti e possono riprendere l’attività.

Per la scuola si aspetta la videoconferenza del pomeriggio.

La Tribuna di Treviso – 26/06/2020

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Unioncamere, il 2019 anno zero dei trasporti a Nordest: il Covid ha cambiato tutto

Il consuntivo 2019 assume il valore di una fotografia di un “tempo zero” del sistema logistico da cui partire per analizzare gli impatti del nuovo coronavirus sulle principali infrastrutture nel primo trimestre 2020, afferma la ricerca. Sulla rete autostradale del Nord Est il volume di traffico veicolare complessivo era rimasto stazionario (quasi 19 miliardi veicoli/km)

Secondo una ricerca di Unioncamere del Veneto a partire da fine febbraio 2020 i flussi veicolari nelle autostrade hanno risentito pesantemente delle limitazioni per il contenimento della diffusione del Covid previste dal Governo.

Il transito è rimasto consentito solo per i veicoli dedicati al trasporto di prodotti indispensabili (come carburante, ortofrutta, latte e derrate alimentari, ricambi o rifornimenti per le imprese, ecc.). Nel periodo 12-30 marzo 2020 i transiti di veicolo leggere alla frontiera del Brennero si sono azzerati rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre il traffico pesante è crollato tra il -30% e il -70%.

Sulla rete autostradale del Nord Est l’effetto Covid ha provocato, soprattutto nelle settimane clou del lockdown (dal 16 marzo 2020 in poi), un traffico leggero in picchiata e una forte contrazione dei mezzi pesanti, per poi riprendersi gradualmente da metà aprile in concomitanza della Fase 2 e dell’allentamento delle misure di sicurezza. Sulla base degli ultimi dati disponibili, nel 2019 sulla rete autostradale del Nord Est il volume di traffico veicolare complessivo era rimasto stazionario (quasi 19 miliardi veicoli/km) e sostenuto solo dal traffico pesante.

Gli incrementi maggiori della componente pesante si erano registrati nelle tratte dell’A31 Valdastico (+3,5%), dell’A27 Mestre-Belluno (+2,5%), dell’A13 Bologna-Padova (+2,3%), dell’A22 Brennero-Verona (+2,1%), e dell’A4 Padova-Mestre (+1,8%). Si era invece osservata una flessione del traffico veicolare leggero soprattutto nell’A4 Venezia-Trieste (-1,8%) e nell’A23 Udine-Tarvisio (-1,0%) a causa dei lavori riguardanti la Terza Corsia che incoraggia, per spostamenti brevi, l’utilizzo della viabilità ordinaria.

porti dell’Alto Adriatico avevano registrato nel 2019 dati di traffico generalmente in calo. Il porto di Venezia aveva movimentato quasi 25 milioni di tonnellate di merce, in flessione del -6% rispetto al 2018. Particolarmente colpiti erano stati i settori delle rinfuse solide (-16,3%) e delle rinfuse liquide (-3,7%).

Per quanto riguarda la movimentazione dei container, l’anno scorso erano stati movimentati oltre 593 mila TEU (-6,2% rispetto al 2018, anno in cui si era raggiunto il record storico). In calo nel 2019 (-2,9%) anche il traffico RO-RO al terminal di Fusina.

Lo scalo veneziano aveva risentito del rallentamento dell’industria nonché del mancato avvio (per nodi burocratici e normativi) degli interventi urgenti di dragaggio dei canali portuali (in particolare del Canale Malamocco-Marghera), già previsti nel Piano Operativo Triennale 2018-2020. In controtendenza il settore passeggeri che nel 2019 era cresciuto del +1,5%, raggiungendo oltre 1,8 milioni di persone, grazie alla ripresa del settore crocieristico (+2,5%).

Nel 2019 il porto di Chioggia invece con oltre 1,3 milioni di tonnellate di merci, era aumentato del +29% rispetto al 2018 grazie al contributo positivo delle merci varie e delle rinfuse solide. Il porto di Trieste, con quasi 62 milioni di tonnellate di merce trasportata, aveva segnato un calo del -1,1% rispetto all’anno precedente. Il settore delle rinfuse liquide, che ha continuato a prevalere rispetto agli altri settori (circa il 70% del traffico totale portuale), era rimasto stabile rispetto al 2018.

Il settore del general cargo aveva registrato una flessione annua del -4,8%. In calo di quasi un quarto anche il trasporto RO-RO con quasi 228 mila unità transitate. Il comparto delle navi-traghetto aveva continuato a risentire della crisi turca ma anche del trasferimento di parte del traffico pesante da/verso la Turchia su treno. In aumento invece era risultato il settore delle rinfuse solide (+3,1% rispetto al 2018).

Per quanto riguarda la movimentazione dei container, nel corso del 2019 era stato raggiunto il record storico con quasi 790 mila TEU (+8,8% sul 2018). Il traffico passeggeri era quasi raddoppiato grazie soprattutto al comparto crocieristico che aveva superato i 190 mila passeggeri a seguito dal dirottamento di alcune navi da crociera provenienti da Venezia. Nel 2019 il porto di Monfalcone aveva movimentato circa 4 milioni di tonnellate, in calo del -9,8% rispetto al 2018.

Trend negativo soprattutto per il settore delle merci varie (-11,9%), a causa del calo del general cargo e delle rinfuse solide (-8,9%), influenzate dalla flessione dei prodotti destinati alla centrale termoelettrica A2A di Monfalcone. In calo anche il settore container (-17,1%) e i passeggeri (-16,2%).

Lo scalo friulano di Porto Nogaro aveva trasportato oltre 1,3 milioni di tonnellate di merci (+3,1% rispetto all’anno precedente). Il traffico marittimo del porto è in lenta ripresa grazie all’avvio degli interventi manutentivi commissionati dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e al miglioramento dell’intermodalità logistica con il vicino Interporto Alpe Adria di Cervignano del Friuli.

Infine, il porto di Ravenna aveva movimentato 26,3 milioni di tonnellate di merce (-1,6% rispetto all’anno precedente). Le rinfuse solide avevano segnato un decremento del -1,2% rispetto all’anno precedente (raggiungendo 11,1 milioni di tonnellate), a causa delle flessioni dei cereali e dei prodotti minerali, cementi e calci in seguito al rallentamento del comparto edile e della produzione di piastrelle e ceramiche dell’industria del distretto di Sassuolo. Stabili rispetto al 2018 erano risultate le rinfuse liquide (+0,4%) con 4,6 milioni di tonnellate. Anche il traffico container aveva visto un andamento positivo (+0,8%) raggiungendo oltre 218 mila TEU. In forte calo il traffico passeggeri (-9,2%) ascrivibile al crollo di quasi un terzo dei passeggeri nei traghetti.

Nel corso del 2019 era proseguito l’incremento dei traffici passeggeri nei principali aeroporti del Nord Est (in particolare a Verona +5,2%, Venezia +3,4% e Trieste +1,4%). Nello scalo scaligero grazie all’attivazione di nuovi collegamenti con città europee e destinazioni extra europee (Amsterdam, Birmingham, Madrid, Zante, Malta, Chisinau, Edimburgo, Manchester) i passeggeri erano arrivati a oltre 3,6 milioni. L’aeroporto di Venezia aveva registrato il record storico di quasi 11,6 milioni di passeggeri movimentati, grazie al rafforzamento del traffico di medio raggio nel Maghreb e nel Mar Rosso.

L’aeroporto di Treviso invece aveva visto arrivare oltre 3,2 milioni di passeggeri, in calo del -1,6% rispetto al 2018, a causa della scelta di Ryanair di trasferire alcune rotte importanti dall’Aeroporto Canova di Treviso al Marco Polo di Venezia.

L’aeroporto triestino di Ronchi dei Legionari aveva movimentato oltre 783 mila passeggeri, grazie al forte aumento del traffico internazionale (+18,8%) dovuto alla nuova rotta per Malta. Infine, lo scalo di Bolzano, che opera con voli charter organizzati dall’Aveo Tours di Bolzano e con aerei privati, aveva ridotto i livelli di traffico passeggeri (-41,7% rispetto al 2018). Il traffico cargo era risultato in drastica discesa in tutti gli aeroporti (in particolare -70,7% Verona con oltre mille tonnellate trasportate e -6% Venezia con quasi 64 mila tonnellate), in linea con la tendenza nazionale e mondiale. Nel 2019 le tensioni commerciali hanno infatti causato una crescita debole del commercio globale e il rallentamento della crescita del PIL nelle economie ad alta intensità di produzione.

Analizzando la mobilità intermodale, spicca nel 2019 l’interporto Quadrante Europa di Verona in cui erano transitate circa 28 milioni di tonnellate di merci, di cui ben 8,4 milioni via treno. L’80% dei traffici dell’interporto proviene e riparte per le destinazioni del Nord-Europa (Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio). Era apparso in crescita il mercato domestico, grazie alla spinta degli operatori logistici nazionali verso il traffico intermodale.

L’anno scorso erano stati lavorati quasi 16 mila treni, che avevano sviluppato un volume di traffico intermodale trasportato complessivo corrispondente ad oltre 436 mila UTI – Unità di Trasporto Intermodale (+2% rispetto al 2018). L’ottimo risultato era stato raggiunto grazie all’incremento dei collegamenti logistici, come il “servizio intermodale ferroviario multistop dedicato ai semirimorchi” che collega i terminal di Orbessano (Torino) – Verona – Bari, nato dal Gruppo SMET, gestito attraverso la sua controllata SIT Rail in collaborazione con Compagnia Ferroviaria Italiana (CFI).

L’interporto di Padova invece aveva movimentato oltre 180 mila UTI, in crescita del +4,7% rispetto al 2018. Nel 2019 sono stati lavorati oltre 5 mila treni (+4,2% su base annua). Sono attualmente attive relazioni ferroviarie con i principali porti del Nord Italia. Nel periodo dell’emergenza Covid gli interporti di Padova e Verona sono rimasti operativi e hanno svolto il ruolo di infrastrutture cardini anche a servizio della rete intermodale ferroviaria che non aveva subìto limitazioni.

Nordest Economia – 26/06/2020

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Porti del Nordest, si muove il Ministro De Micheli

“Massima attenzione alle situazioni in atto”. Il Mit con una nota conferma “la propria stima nell’operato del presidente Zeno D’agostino” decaduto dal vertice del porto di Trieste e sulla querelle Musolino dice che è stato incaricata “la competente Direzione ministeriale di procedere ad approfondimenti tecnici e amministrativi sulla correttezza dei rilievi”

«Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha sempre seguito con attenzione le recenti vicende che stanno interessando i porti di Trieste e Venezia». Lo scrive in una nota lo stesso ministero precisando che, in merito allo scalo giuliano, «il tempestivo, oltre che dovuto, conferimento dell’incarico di Commissario straordinario del Mare Adriatico Orientale a Mario Sommariva ha voluto assicurare continuità all’azione amministrativa dell’Autorità di Sistema Portuale ed impedire stasi connesse alla decadenza degli organi ordinari».

In questo ambito, il «Ministro De Micheli ha sempre confermato la propria stima nell’operato del Presidente Zeno D’agostino, motivo per il quale il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per mezzo dell’Avvocatura generale dello Stato, si è costituito a difesa del provvedimento di nomina nel ricorso proposto dal Presidente».

In relazione, invece, al Porto di Venezia, il «Mit ha formalmente incaricato la competente Direzione ministeriale di procedere ad approfondimenti tecnici e amministrativi sulla correttezza dei rilievi formulati dai due componenti del comitato di gestione in merito all’approvazione del rendiconto, senza però trascurare il parere favorevole espresso, a questo proposito, dai revisori dei conti. Qualsiasi futuro provvedimento del Ministero sarà conseguente all’esito di tali verifiche», conclude la nota.

Nordest Economia – 26/06/2020

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Approvato il bilancio consuntivo 2019 dell’AdSP del Mare Adriatico Centro Settentrionale

Rossi: i traffici del porto potranno riprendere vigore solo se a livello italiano ed europeo ripartirà una nuova fase di rilancio dei consumi e degli investimenti

Il Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale ha approvato il bilancio consuntivo 2019 dell’ente che mostra entrate pari a 44 milioni di euro a fronte dei 28 milioni del 2018, mentre le spese correnti si sono attestate a 6,7 milioni, in leggero incremento rispetto al 2018 dovuto – ha spiegato l’AdSP – ai nuovi inserimenti di personale. Le spese in conto capitale per investimenti ammontano a 55 milioni di euro, raddoppiando i livelli degli investimenti del 2018 e 2017. L’ente portuale ha anticipato che nel 2020 le spese previste per investimenti in infrastrutture portuali registreranno un ulteriore balzo attestandosi a circa 65 milioni di euro grazie all’avvio del progetto “Ravenna Port Hub” che nei giorni ha visto l’individuazione delle imprese a cui è stata affidata la realizzazione delle opere previste.

Inoltre l’AdSP ha reso noto che a fine 2019 l’avanzo di amministrazione disponibile ha raggiunto i 18 milioni di euro ed ha specificato che tale disponibilità consentirà gli eventuali interventi a sostegno delle imprese portuali qualora previsti dal decreto-legge n. 34 in corso di conversione.

«Il bilancio 2019 – ha commentato il presidente dell’AdSP, Daniele Rossi – evidenzia il grande impegno profuso dall’ente per concretizzare i numerosi progetti di investimento avviati negli anni precedenti. Questo è un impegno che continua nell’anno in corso con ancora maggiore vigore grazie anche alla recente assegnazione della gara per l’Hub portuale. Sappiamo – ha aggiunto Rossi – che il 2020 sarà un anno complicato per tutta la portualità italiana. La crisi economica conseguentemente all’emergenza sanitaria ha colpito duramente anche le attività del nostro porto ed è per questo che auspichiamo di potere intervenire con misure di sostegno per quanto ci sarà consentito dal Decreto Rilancio. A questa fase di gestione dell’emergenza dovrà seguire uno forte impegno dell’ente e della comunità portuale con il sostengo che sappiamo ci danno il Comune di Ravenna e la Regione Emilia Romagna per programmare quanto necessario al recupero dei volumi persi. Ricordiamo che la movimentazione di merci è il termometro dell’andamento dell’economia. I traffici del porto – ha avvertito Rossi – potranno riprendere vigore solo se a livello italiano ed europeo ripartirà una nuova fase di rilancio dei consumi e degli investimenti».

InforMare – 26/06/2020

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Enel X consolida la partnership con Bird: più semplice noleggiare e ricaricare monopattini elettrici

Con l’emergenza sanitaria che ci ha costretti a rivedere molte abitudini, anche legate ai trasporti e agli spostamenti, la micromobilità si sta affermando progressivamente come alternativa rapida e sostenibile al trasporto tradizionale.

Enel X e Bird consolidano la propria collaborazione per offrire ai clienti l’opportunità di avere un’esperienza di mobilità completamente integrata, inserendo all’interno dell’app JuicePass di Enel X una sezione dedicata al servizio di noleggio degli oltre 5mila monopattini elettrici Bird presenti in diverse città italiane: Torino, Roma, Milano, Verona, Rimini e Pesaro.

“La partnership con Bird ci permette di offrire agli utenti di JuicePass un’esperienza unica di spostamento in ambito urbano e una valida alternativa ai mezzi di trasporto tradizionali grazie alla quale è possibile anche alleggerire i flussi di traffico delle nostre città – ha dichiarato Alberto Piglia, responsabile e-Mobility di Enel X. Contribuendo alla diffusione della micromobilità aggiungiamo un ulteriore tassello alla strategia di Enel X che punta alla continua diffusione della mobilità sostenibile a livello globale”.

“Il nostro obiettivo è quello di fornire una soluzione dell’ultimo miglio che combinata con i veicoli elettrici e il trasporto pubblico renda le città più vivibili e sicure per tutti – ha dichiarato Cristina Donofrio, general manager di Bird Italia –. La collaborazione con Enel X aiuterà le persone a spostarsi più facilmente attraverso i monopattini di Bird”.

Gli utenti di JuicePass di Enel X, una volta individuato dalla mappa il monopattino più vicino, verranno reindirizzati direttamente all’app di Bird per prenotare e utilizzare i mezzi. Chi guida un veicolo elettrico potrà parcheggiarlo e fare il pieno di energia presso i punti di ricarica accessibili attraverso JuicePass, proseguendo i propri spostamenti su un monopattino Bird.
Una volta concluso il percorso, il monopattino dovrà essere parcheggiato in un luogo sicuro che non ostacoli la viabilità dei pedoni e dei veicoli; per l’utilizzo è previsto un costo iniziale per sbloccare il mezzo e una tariffa al minuto. La soluzione studiata da Enel X e Bird è un ulteriore tassello della collaborazione tra le due aziende annunciata lo scorso anno in occasione dell E-Prix di Formula E di Roma.

Trasporti-Italia.com – 26/06/2020

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