Progetto di mobilità lenta in Polesine pronto per l’attuazione

23 Maggio 2020

Turismo di prossimità, la provincia di Rovigo ci prova: ciclabili e via d’acqua unite in un unico progetto

Il Covid-19 non ferma la voglia di ripresa. Mercoledì 20 maggio scorso il presidente della Provincia di Rovigo Ivan Dall’Ara ha incontrato sindaci e delegati dei Comuni dell’area che insiste sul Canalbianco nonché i rappresentanti dei GAL locali, con l’intento di verificare l’interesse per l’avvio di un progetto di mobilità lenta in Polesine pronto per l’attuazione.

L’idea, che ha riscosso favore unanime, è di collegare tra loro percorsi ciclabili e vie d’acqua per contribuire al rilancio del territorio con un’azione sinergica pubblico-privata in linea con norme e regole imposte dall’emergenza sanitaria. Con Palazzo Celio, attore istituzionale che in passato ha seguito la realizzazione di molti attacchi sul Canalbianco e che ha in corso di realizzazione il progetto di valorizzazione delle piste ciclabili  finanziato dalla Fondazione Cariparo e cofinanziato da 17 Comuni per circa 1,2 milioni, la cabina di regia è composta anche da Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia-Romagna, associazione che a livello nazionale collabora con Union Camere nel settore nautico, Fiab Rovigo, Interporto di Rovigo e altri interlocutori quali ad esempio il Cpssae, il cui presidente Raffaele Peretto collabora attivamente per gli aspetti culturali.

Fondamentale, oltre alla componente politica cui si aggiunge il pieno sostegno della Regione, testimoniato dalla presenza all’incontro dell’assessore Cristiano Corazzari, anche il contributo dei privati: all’incontro era presente infatti Rudy Toninato, attivo da anni nella navigazione su fiumi e canali che, insieme ad altri due imprenditori che già operano in Polesine, ha sposato sin dal principio l’idea di esportare una filosofia che altrove (leggi Padova sul Brenta) ha dato e sta dando ottimi riscontri in termini numerici e di presenze di locali e di stranieri.

Portare polesani e veneti a riscoprire dunque il proprio territorio: è la filosofia che anima questo progetto di turismo di prossimità che vuol essere una risposta concreta alle limitazioni imposte dal virus. D’altro canto le potenzialità non mancano: il cosiddetto “fiume di mezzo”, ovvero il Tartaro-Fissero-Canalbianco, è uno dei pochi corsi d’acqua italiani interamente navigabile che attraversa un’area assolutamente pianeggiante e dunque idonea anche alle due ruote intese in tutte le declinazioni, dal cicloturismo al bike sharing. In aggiunta, da Adria a Zelo, oltre a pontili e approdi, non mancano ville, musei, borghi e manufatti di interesse artistico come gli splendidi scorci naturalistici che si apprezzano navigando e percorrendo le vie ciclabili sia lungo il Canalbianco o quelli che attraversano il territorio costeggiando Adige e Po.

Esperienze, queste, particolarmente apprezzate da turisti russi, americani e persino australiani che prima della pandemia partecipavano alle crociere fluviali da Venezia a Mantova.

Non va dimenticato che il Veneto è la prima Regione d’Italia per presenze turistiche e che quindi Rovigo, pur pagando un gap cronico, ha la possibilità di agganciare un treno che da sempre viaggia ad alta, anzi altissima velocità, dando un’offerta diversa da quella che Lago di Garda, Venezia o Cortina offrono da sempre: la mappatura, redatta dagli uffici della Provincia in stretta collaborazione con Fiab Rovigo, ha individuato alcuni primi percorsi su cui focalizzare l’attenzione (Zelo-Fratta Polesine, Fratta Polesine-Rovigo e Rovigo-Adria) ferma restando la possibilità di allargare in futuro anche a molti altri grazie appunto alla disponibilità dei Comuni e alle loro proposte.

L’idea, destinata a diventare presto realtà, avrà sicuramente ripercussioni positive in Polesine nel settore turistico e relativo indotto. A breve sarà reso disponibile il programma dei viaggi dell’imbarcazione.

RovigoOggi.it –  23/05/2020

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Autovie, Terza Corsia: lavori in A4 tratto chiuso

22 Maggio 2020

Il tratto di autostrada A4, tra Latisana e nodo di interconnessione di Palmanova, in entrambe le direzioni, rimarrà chiuso al traffico, da domani alle 20 a domenica alle 9, per consentire alcuni lavori per la realizzazione della terza corsia

Il tratto di autostrada A4, tra Latisana e nodo di interconnessione di Palmanova, in entrambe le direzioni, rimarrà chiuso al traffico, da domani alle 20 a domenica alle 9, per consentire alcuni lavori per la realizzazione della terza corsia. Lo annuncia Autovie Venete.

Nel cantiere del primo sub lotto del quarto lotto (dal nodo di Palmanova a Gonars) sarà rifatta la segnaletica orizzontale e in quello del terzo lotto (Gonars – Alvisopoli) verranno montati due pannelli a messaggio variabile e due portali segnaletici.

In programma anche una serie di lavori propedeutici alla costruzione dello svincolo di San Giorgio di Nogaro, che dovrà essere adeguato – spiega Autovie – alla configurazione autostradale prevista per la terza corsia. Al termine di questo intervento, il traffico sarà provvisoriamente spostato sulla carreggiata opposta per consentire l’ampliamento previsto in carreggiata direzione Trieste. Per consentire i lavori, l’entrata in direzione Trieste/Udine di San Giorgio di Nogaro sarà chiusa dalle 9 di domenica alle 20 di venerdì 29 maggio.

Nordest Economia  – 22/05/2020

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Volotea annuncia l’avvio di 8 nuove rotte in Italia

Volotea ha annunciato l’avvio con l’estate di 40 nuove rotte domestiche in Italia, Francia, Spagna e Grecia, 15 delle quali in esclusiva. Le rotte saranno operative da luglio anche se la ripresa delle sue operazioni è prevista per il 16 giugno con il servizio Airbus Shuttle tra Tolosa e Amburgo. Nel dettaglio si tratta di 8 nuove rotte in Italia, 15 in Francia, 15 in Spagna e 2 in Grecia. Le rotte italiane sono: Catania-Torino; Palermo-Trieste; Lamezia Terme-Trieste; Alghero-Napoli; Alghero-Torino; Olbia-Pescara e Olbia-Trieste.
“Siamo davvero entusiasti di poter condividere con i nostri passeggeri ottime notizie, annunciando l’avvio di numerose rotte domestiche aggiuntive. Siamo convinti che, nei prossimi mesi estivi, i nostri passeggeri vorranno viaggiare di più, specialmente sulle rotte nazionali, ora che i protocolli di volo stanno diventando più chiari e che si sta riguadagnando fiducia nei confronti dei viaggi all’insegna della massima salute e sicurezza. Pertanto, abbiamo adattato il nostro network di destinazioni, rafforzando fortemente tutti i nostri collegamenti nazionali in Spagna, Francia, Italia e Grecia”, ha affermato Carlos Muñoz, presidente e fondatore di Volotea.

Trasporti Italia – 22/05/2020

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Dl Rilancio, FerCargo: bene misure a sostegno del settore. Ora interventi a costo zero

FerCargo esprime la sua approvazione per le misure contenute nel Decreto Rilancio, a sostegno del cargo ferroviario.

Il cargo ferroviario è un settore strategico per l’economia nazionale, al servizio delle imprese. In questa situazione di emergenza – sottolineano in una nota -, la logistica ferroviaria può garantire sicurezza e affidabilità verso la domanda di trasporto del sistema produttivo italiano. Il trasporto ferroviario delle merci è un sistema chiuso, facilmente controllabile, tracciabile e regolabile, utilizzando un numero limitato di terminali intermodali o raccordi ferroviari industriali.

L’emergenza sanitaria provocata dal Covid 19, ha prodotto un duro colpo a tutto il settore del cargo ferroviario, nonostante in questi mesi le imprese aderenti alle Associazioni del Forum abbiano continuato a lavorare, garantendo la continuità di tutti i servizi dell’intero comparto. Nei mesi di Marzo e Aprile si è registrata una riduzione del 35% del traffico ferroviario merci rispetto al secondo bimestre dello scorso anno, con una stima di perdita di fatturato per tutte le imprese ferroviarie del settore che si aggira intorno ai 150 mln di euro (periodo di riferimento 1 Marzo – 30 Giugno). Una crisi che ha riguardato anche i terminalisti ferroviari, gli operatori della Manovra ferroviaria, del noleggio e della manutenzione del materiale rotabile, aderenti alle Associazioni del Forum, la perdita prevista è pari a 50 mln di euro (periodo di riferimento 1 Marzo – 30 Giugno). Le previsioni dei prossimi mesi, fino a fine anno sono molto preoccupanti, nonostante la riapertura delle industrie iniziata con la nuova Fase della emergenza, il traffico continua a diminuire e non sarà recuperato nel corso del 2020.

Interventi a costo zero per il rilancio del settore

La rinnovata scelta strategica del Governo di investire sulla “cura del ferro” –spiegano – riteniamo sarà un fattore decisivo per la competitività del nostro Paese.

Il settore, tuttavia, presenta una serie di criticità, che in molti casi possono essere risolte a costo zero oppure molto contenuto, rispetto al beneficio per tutto il sistema logistico nazionale. FerCargo propone una serie di interventi per il rilancio del settore attraverso il position paper “Logistica ferroviaria e crisi sanitaria da COVID19”.

Interventi che potrebbero essere oggetto del decreto semplificazioni di prossima emanazione:

Trasporto ferroviario merci di treni pesanti, intervento a costo zero. Si chiede di effettuare su intera Rete Ferroviaria attrezzata, coerentemente con gli standard europei, treni con peso oltre le 2000 tonnellate. L’attuazione di questa misura permette di trasportare un volume maggiore di merce producendo efficienza nel sistema e maggiore competitività del trasporto ferroviario merci.

Sostegno del trasporto ferroviario delle merci pericolose, intervento a costo zero. Il trasporto delle merci pericolose è un segmento decisivo della catena logistica per coniugare l’obiettivo dello sviluppo delle filiere produttive servite dal sistema dei trasporti con gli standard di sicurezza che questo sistema deve perseguire e che, per le ferrovie, ha un preciso riferimento nell’armonizzazione delle regole applicabili allo spazio ferroviario unico europeo.

Digitalizzazione documenti di trasporto, intervento a costo zero.  Nella catena del trasporto ferroviario merci nazionale e internazionale esistono ancora documenti di accompagnamento in formato cartaceo. Si chiede di digitalizzare tutti i procedimenti del settore.

Formazione del personale in e-learning, intervento a costo zero. In questa fase di emergenza, non poche sono state le difficoltà che tutte le imprese hanno affrontato con la formazione del personale operativo. In particolare è ancora limitato l’utilizzo della formazione in modalità e-learning o FAD, ad esempio sono escluse le fasi conclusive per l’abilitazione dei macchinisti.

Modulo di condotta ad Agente Solo, intervento a costo zero. In tutti i Paesi dell’Unione Europea, la condotta del treno è svolta da un solo macchinista. In Italia i macchinisti sono due. Questo modulo non è previsto da una legge, ma da una consuetudine organizzativa. Nel periodo dell’emergenza sanitaria, al fine di praticare il distanziamento degli agenti, gli stessi hanno viaggiato nelle due cabine disponibili nella locomotiva, praticando di fatto la guida ad Agente Solo. Vista questa recente esperienza, si chiede un approfondimento del Ministero dei Trasporti.

Interventi Infrastruttura standard Europei. Interventi già finanziati. Accelerare gli interventi su infrastruttura ferroviaria, già finanziati nei contratti di programma vigenti, che permettono un maggiore adeguamento agli standard di trasporto Europei, ovvero binari che permettono il modulo di trasporto di treni lunghi 750 metri con massa trainata oltre le 2000 tonnellate e profilo P/C 80/410.

Riordino della normativa riguardo le attività di ultimo miglio ferroviario, intervento a costo zero. Accelerare le attività del tavolo fra gli stakeholders, riguardo il riordino della normativa sull’attività di manovra ferroviaria. Questo permetterebbe una semplificazione del quadro regolatorio utile per tutto sistema.

Interventi su infrastruttura per ultimo miglio. Si chiede il rifinanziamento della norma presente nella Legge 96/2017 che ha permesso al Gestore dell’infrastruttura, di intervenire su alcune parti di Rete Ferroviaria relative ad ultimo miglio. Questi interventi hanno un’elevata redditività perché favoriscono il traffico aumentando l’efficienza dell’infrastruttura.

Incentivi attività ultimo miglio ferroviario merci. Al fine di sopportare i costi generati dai “colli di bottiglia” presenti sulla infrastruttura di ultimo miglio, è necessario previsione incentivi per le attività di manovra ferroviaria nei terminali e nei raccordi industriali.

Incentivi piano accelerato ERTMS. L’Europa si sta dotando di un sistema di segnalamento unico, l’ERTMS/ETCS. RFI ha predisposto un ambizioso piano “accelerato” di attrezzaggio per tutta l’infrastruttura Italiana tra il 2022 ed il 2035, questo permetterà a RFI un notevole risparmio nei costi di manutenzione in virtù della sua configurazione tecnica. Il Forum FerCargo ha apprezzato tale iniziativa ma questo piano può essere implementato solo a fronte di supporto economico, mediante finanziamento a fondo perduto, ai possessori delle locomotive per l’attrezzaggio di tale sistema a bordo dei propri rotabili, dal momento che tale sistema rappresenta per le Imprese Ferroviarie merci una voce di costo aggiuntiva senza significativi miglioramenti delle prestazioni delle locomotive esistenti.

Trasporti Italia – 22/05/2020

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Porti: Pizzimenti, sì a modifiche per sviluppo scalo di Trieste

“È uno dei passaggi fondamentali per il porto di Trieste: le modifiche sollecitate dagli operatori e richieste dall’Autorità di sistema che oggi abbiamo approvato sono destinate a incrementare e sviluppare nuove aree dello scalo a vantaggio non solo della città, ma dell’intera economia regionale”.

Con queste parole l’assessore regionale alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti ha commentato l’approvazione oggi in Giunta dell’adeguamento tecnico funzionale (ATF) del Porto di Trieste, documento proposto dall’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico orientale (AdSP), che introduce alcune modifiche al Piano regolatore del porto di Trieste.

Due le variazioni adottate, la prima delle quali interessa la piattaforma logistica nell’area Arsenale san Marco-Scalo Legnami-Molo VIII-Ferriera di Servola, e consente l’avanzamento di 35 metri verso il mare del fronte di accosto della banchina in modo da raggiungere la profondità di fondale (15 m sul livello marino medio) necessaria all’ormeggio delle grandi navi portacontainer di ultima generazione. L’altra modifica riguarda la ridefinizione delle funzioni ammesse nella zona portuale urbana, qualora non venisse realizzato lo scalo turistico denominato Porto Lido. Secondo quanto disposto dall’adeguamento tecnico funzionale, l’area potrà essere oggetto di una specifica pianificazione attuativa con destinazioni d’uso, così come precisato dalla delibera di Giunta, ricomprese tra quelle già definite dalle norme di attuazione del Piano regolatore portuale. Nel caso di una eventuale nuova pianificazione, si dovrà tenere conto delle norme ambientali e paesaggistiche vigenti, nonché dei vincoli di tutela dei beni culturali presenti nell’area che comprende il faro storico della città.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 22/05/2020

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Emilia-Romagna Fase 2 mobilità: la ripartenza è su due ruote

21 Maggio 2020

L’Emilia-Romagna riparte mettendo a disposizione, per i 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale (Pair), 3,3 milioni di euro di risorse regionali per incentivare, con interventi strutturali, l’uso della bicicletta nelle città e allargare – fino ai Comuni con meno di 50mila abitanti – la platea dei beneficiari di contributi statali per le due ruote, indicati nel Decreto Rilancio del Governo.

Previsti finanziamenti per interventi strutturali per la realizzazione di corsie riservate al trasporto pubblico locale e piste ciclabili, per la realizzazione di rastrelliere e altre misure per rendere agevole muoversi sulle due ruote.

E poi rimborsi fino al 60% del costo sostenuto per l’acquisto di bici e altri veicoli elettrici per i cittadini dei Comuni firmatari del Pair esclusi dal ‘bonus statale’.

E, ancora, incentivi chilometrici ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda. Ancora: fino a 300 euro agli abbonati ferroviari per comprare la bici pieghevole.

“Eravamo pronti con il provvedimento da un paio di settimane, ma abbiamo voluto attendere il ‘bonus bici’ inserito nel Decreto Rilancio dalla ministra De Micheli – ha spiegato l’assessore regionale a Mobilità e Infrastrutture, Andrea Corsini – per promuovere una misura complementare e permettere a un numero maggiore di cittadini di poter ricevere un contributo per l’acquisto di biciclette e altri veicoli elettrici, premiando i Comuni firmatari del Piano aria regionale. Un provvedimento che si aggiunge ai circa 60 già attivi in Emilia-Romagna per lo sviluppo della mobilità ciclabile e agli oltre 250 km di piste ciclabili, finanziati con circa 35 milioni di euro. Vogliamo così spingere, sempre più e dove possibile, i cittadini a utilizzare mezzi ecologici alternativi all’auto privata per gli spostamenti casa-lavoro con l’obiettivo di incidere in modo significativo alla decongestione del traffico nelle nostre città”.

Sono tre le direttrici di intervento per disincentivare l’uso delle auto private e aumentare il numero di biciclette sulle strade nei 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale.
La prima linea di investimento, con una dotazione di 1,5 milioni di euro, finanzia interventi strutturali: corsie riservate di nuova generazione previste nel decreto ministeriale, opere per moderare la velocità e per facilitare la circolazione delle due ruote, rastrelliere per l’ancoraggio sicuro delle biciclette e attrezzature per la sosta per scongiurare i furti.
Gli investimenti dei Comuni – che dovranno sottoscrivere un protocollo con la Regione – sono finanziati nella misura massima del 70% rispetto ai costi di realizzazione. Possono essere finanziate spese sostenute a partire dal 20 maggio 2020.

Inoltre, e solo per i comuni con popolazione inferiore ai 50mila abitanti che non fanno parte dell’area metropolitana di Bologna (per i quali ci sarà il contributo statale), previsti incentivi per l’acquisto di biciclette, segway, monopattini elettrici, che copriranno fino al 60% del costo del mezzo (fino a un massimo di 500 euro per le bici elettriche).

La seconda linea di finanziamenti, con una dotazione di altri 1,5 milioni di euro, prevede – ed è la prima volta – incentivi chilometrici per gli spostamenti (20 centesimi a km, fino ad un massimo di 50 euro al mese a persona), riduzioni del costo del bike sharing, da utilizzare prioritariamente per gli spostamenti casa-lavoro, e del deposito nelle velostazioni dedicate agli scambi intermodali, per i dipendenti delle aziende.

Infine, la terza linea d’azione, con 300mila euro, è destinata agli abbonati ferroviari per l’acquisto di bici pieghevoli utilizzate per gli spostamenti iniziali e finali da e per il posto auto o bus (si ricorda che in tale caso non si paga il biglietto a bordo come previsto per una bici tradizionale, quindi un incentivo per i pendolari).

Trasporti Italia – 21/05/2020

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Unioncamere: crolla la produzione industriale in Veneto, crisi epocale senza precedenti

20 Maggio 2020

Nel primo trimestre 2020, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato un crollo del -7,6% sull’analogo periodo dell’anno precedente

L’emergenza Covid-19 sta rappresentando uno shock violento per l’economia mondiale, con conseguenze socioeconomiche molto gravi. Nonostante la risposta politica rapida e integrata tanto a livello dell’UE quanto a livello nazionale, quest’anno l’economia italiana subirà una recessione senza precedenti e la ripartenza è incerta. Nel primo trimestre 2020, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato uncrollo del -7,6% sull’analogo periodo dell’anno precedente. L’indicatore in questi ultimi anni aveva evidenziato un graduale indebolimento (+1,3% in media d’anno 2019, +3,2% nel 2018), ma la pandemia di Covid-19 ha avuto un violento impatto per il comparto manifatturiero regionale.

L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto è stata effettuata su un campione di quasi 2.000 imprese con almeno 10 addetti, a cui fanno riferimento oltre 74.000 addetti (www.venetocongiuntura.it). Sono informazioni preziose che misurano lo stato delle imprese in un momento particolare di crisi e incorporano inevitabilmente l’incertezza degli indicatori misurati per le specifiche difficoltà di raccogliere informazioni in un periodo unico in cui molte attività manifatturiere erano sospese.

Fino a febbraio l’impatto delle misure di contenimento del virus risultava essere ancora limitato sull’industria, sebbene a fine febbraio un’azienda su cinque dichiarava di essere già stata interessata dal blocco delle attività in Cina e/o nel Sud-Est asiatico per effetto del Covid-19 e il 60% delle imprese era già stato interessato da una riduzione della produzione. A marzo la situazione è rapidamente peggiorata determinando uno shock per tutta l’economia regionale.

«Nel trimestre gennaio-marzo 2020, %) – sottolinea Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto – a seguito dell’emergenza Covid-19, il 72,6% delle imprese manifatturiere del Veneto ha dichiarato di aver sospeso la propria attività: un 63% in base alle disposizioni governative, un 9% per scelta. Solo il 27,4% invece ha dichiarato di non essere stato interessato dalla sospensione delle attività: oltre 1 su 3 di queste imprese ha potuto tenere aperto grazie al meccanismo della deroga agli obblighi di sospensione (in particolare per il comparto carta e stampa e i macchinari industriali). Se distinguiamo quindi nel campione le imprese sospese e non dalle diverse ordinanze con obbligo di chiusura, si evidenzia come il crollo della produzione per le attività sospese sia stato di ben il -11,9%, mentre per quelle che hanno potuto continuare a lavorare la produzione sia rimasta stabile (-0,1)».

Guardando all’insieme delle imprese manifatturiere intervistate, sotto il profilo dimensionale le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti) hanno sofferto di più segnando una contrazione della produzione del -9,4%, mentre per le medie e grandi imprese (50 addetti e più) la flessione tendenziale è risultata del -5,9%. Osservando la tipologia di bene la diminuzione è determinata soprattutto dalle imprese che producono beni intermedi (-9,5%) e di investimenti (-8,3%), più contenuta è stata la decrescita per le aziende che producono beni di consumo (-5,5%).

A livello settoriale i comparti che hanno registrato il crollo della produzione più marcato sono per ovvi motivi quelli colpiti dall’obbligo della sospensione, ai sensi dei provvedimenti normativi succedutisi dal 24 febbraio 2020 in poi. La contrazione peggiore, oltre il 10%, si è registrata per i mezzi di trasporto (-16,9%), il legno e mobile (-13,8%), il sistema moda (-11,3%) e il marmo, vetro, ceramica e altri minerali (-10,4%). Flessione meno marcata per metalli e prodotti in metallo (-9,3%), macchine elettriche (-7,8%) e meccaniche (-7%). Più tenue la caduta produttiva nei settori meno colpiti dall’emergenza sanitaria: gomma e plastica (-4,4%), carta stampa ed editoria (-1,3%) ed alimentare e bevande (-1%). Stabile il comparto delle “altre imprese manifatturiere” (+0,3%), grazie alla chimico-farmaceutica.

“Il quadro delineato – spiega Pozza – dai dati descrive una situazione gravissima che farà sentire i suoi effetti in modo ancora più pesante nei prossimi mesi. Con il crollo della produzione si è bloccata l’industria del Veneto, ovvero la locomotiva del Paese. Il timore è che questi indicatori descrivano solo la prima fase di una congiuntura negativa e che i prossimi mesi ci riveleranno una situazione ancora più difficile. Il fatto che non tutte le attività abbiano riaperto in questi giorni è un segnale di una difficoltà enorme da parte di ristoratori, imprenditori e operatori a rimettere in moto il motore delle proprie imprese”.

Il Presidente Pozza ha concluso il suo intervento con una riflessione sulle misure intraprese per la fase 2 e sulle priorità per le imprese: “non basta una serie di decreti con contributi a pioggia per far ripartire la situazione soprattutto se chi li realizza ha come modello la decrescita felice. È la visione di fondo che non funziona e che rischia di avere impatto zero. Non è solo una questione di risorse, ma anche di coinvolgimento di forze e soggetti che possono dare un contributo fondamentale. Per esempio sull’internazionalizzazione le Camere di Commercio possono mettere a disposizione la capillarità sul territorio e la presenza all’estero per aiutare le piccole medie imprese. E, infine, se la forza del virus sta calando c’è un altro virus che rischia di frenare la ripresa: la burocrazia. È necessario un intervento shock per semplificare procedure e adempimenti e permettere agli imprenditori di lavorare”

Nordest Economia – 20/05/2020

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Dalla Regione Emilia Romagna 3 milioni per incentivare lo sviluppo dei servizi merci ferroviari e fluvio-marittimi

Nell’ottica di ridurre inquinamento e congestione del traffico, via libera della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna alla graduatoria di un bando per favorire lo sviluppo del trasporto merci su ferrovia e altre modalità meno impattanti come i servizi fluviali e marittimi. Varato a fine 2019, il bando mette a disposizione 3 milioni di euro di contributi nel triennio 2020-2022 con due obiettivi: contribuire al miglioramento della qualità dell’aria e alla sicurezza della circolazione.

Sono state 18 le aziende del trasporto multimodale e della logistica che si sono candidate alla realizzazione di 37 nuovi servizi di movimentazione delle merci selezionati. Servizi che praticamente coprono tutto il territorio regionale e in qualche caso si spingono persino al di là dei confini regionali e persino nazionali.

“Il successo riscosso dal bando premia la validità delle scelte compiute – ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini –. Una strategia che punta a riequilibrare il sistema regionale del traffico merci, potenziando il servizio ferroviario intermodale e il trasporto fluviale e marittimo. Un ulteriore e significativo tassello che si va ad aggiungere agli altri interventi che abbiamo messo in campo all’insegna della mobilità green. Un pacchetto di risorse finanziarie che, nella delicata e difficile situazione che stiamo vivendo, può inoltre giocare un ruolo determinante per aiutare le imprese a ripartire dopo la fine del lockdown imposto dall’emergenza Coronavirus”.

Il prolungato stop subito da quasi tutte le attività economiche e produttive in conseguenza delle misure restrittive anti-Covid sta rendendo di fatto impossibile il rispetto da parte delle imprese vincitrici della tempistica e delle condizioni fissate dal bando, in termini sia di numero di nuovi collegamenti da effettuare, sia dei quantitativi di merci da trasportare. Per venire incontro alle esigenze delle imprese la Giunta regionale ha pertanto deciso la revisione delle “regole d’ingaggio” per il 2020, riservandosi poi un’ulteriore valutazione per i due anni successivi di durata degli interventi in base all’evolversi della situazione di profonda crisi economica.

Tra le novità introdotte, il periodo di riferimento per monitorare i servizi aggiuntivi effettivamente svolti e che danno diritto a ricevere i finanziamenti: anziché basarsi sui dodici mesi che vanno dal 2° semestre 2018 al 1°semestre 2019, si prenderà in considerazione il quadrimestre febbraio-maggio 2020, riparametrato a 12 mensilità. Inoltre, sono stati abbassati altri due parametri fondamentali come il numero minimo di collegamenti ferroviari da attivare – 10 all’anno anziché 30 – e le quantità di carico da trasportare, 6.600 tonnellate anziché le 20.000 inizialmente previste. Infine, l’attivazione effettiva dei nuovi servizi è stata posticipata al prossimo autunno, per dare alle imprese più tempo per riorganizzarsi al meglio dopo l’emergenza Covid-19.

Trasporti Italia – 20/05/2020

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Porti: ok definitivo dell’Ue alla flessibilità delle regole contro la crisi

Sarà possibile sospendere o prorogare pagamento tasse portuali

Sarà possibile sospendere o prorogare pagamento tasse portuali Via libera definitivo del Consiglio Ue a una maggiore flessibilità delle regole comunitarie nel settore dei trasporti, in particolare marittimi, per aiutare le aziende e le autorità portuali a superare la crisi causata dalla pandemia di Covid-19. Il nuovo regolamento temporaneo permette l’estensione della validità di alcuni certificati e licenze, venendo incontro agli operatori e alle amministrazioni nazionali che, a causa delle restrizioni imposte negli ultimi mesi, sono in difficoltà nel rispettare determinate scadenze. Saranno momentaneamente rimandati anche alcuni controlli periodici su strade, ferrovie, vie d’acqua e trasporto merci marittimo, che non sarebbero realizzabili nelle attuali circostanze. Per quanto riguarda i porti, maggiore flessibilità sarà garantita nella riscossione da parte degli Stati membri delle tasse per le infrastrutture portuali. Gli emendamenti daranno ai porti la possibilità di rinunciare, sospendere, ridurre o prorogare il pagamento delle tasse dovute dagli utilizzatori fra il primo marzo e il 31 ottobre 2020. Le normative sono state approvate attraverso procedura scritta dal Consiglio Ue ed entreranno in vigore il giorno dopo la loro pubblicazione in Gazzetta ufficiale, prevista per la prossima settimana. Il processo legislativo è ancora in corso, invece, per le proposte che riguardano l’aviazione e il settore ferroviario.

Ansa/Mare – 20/05/2020

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Trasporti: Pizzimenti, Trieste Airport si rafforza con nuovi voli

“È con enorme soddisfazione che colgo l’avvio di questi tre nuovi voli in partenza dal nostro aeroporto regionale con destinazione Palermo, Lamezia Terme ed Olbia. La compagnia area Volotea li ha previsti per i mesi di luglio ed agosto”.

Questo il commento dell’assessore regionale alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti alla notizia dell’imminente rafforzamento delle rotte in partenza e arrivo al Trieste Airport.

“A ciò – spiega ancora l’assessore regionale – si aggiunge il fatto che, già dai prossimi giorni, si potranno acquistare i biglietti per raggiungere Napoli. Dopo questo periodo così difficile, in cui tutti noi siamo stati messi a dura prova, l’incremento dei voli rappresenta un bellissimo segnale; è un punto di partenza che, sicuramente, ci fa ben sperare per il futuro della nostra Regione e dell’Italia.”

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 20/05/2020

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