Ecco i fondi alle Regioni per il TPL

28 Marzo 2020

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso disponibili le risorse di gennaio, febbraio e marzo destinate al trasporto pubblico locale. Grazie al decreto interministeriale firmato dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti con il ministero della Economia e delle Finanze, e registrato dalla Corte dei Conti, si potrà procedere all’erogazione dei primi 3 mesi dell’anno.

Le Regioni a statuto ordinario riceveranno infatti 1 miliardo e 218 milioni di contributi statali per il trasporto pubblico locale su gomma e su ferro. E’ la prima tranche di erogazione dell’80% del Fondo Nazionale TPL 2020 di oltre 4,8 miliardi.

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti è inoltre favorevole a valutare eventuali ulteriori forme di somministrazione anticipata del restante fondo.

Ecco il Decreto con le quote a favore delle Regioni

Trasporti-Italia.com – 28/03/2020

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A22, ancora grandi difficoltà ai confini per i mezzi pesanti

27 Marzo 2020

Gli effetti dell’emergenza Covid-19 sui trasporti sono molto drastici. Dall’inizio della crisi il traffico di mezzi leggeri sull’Autostrada del Brennero è praticamente scomparso; ciò è dovuto alle varie misure di contenimento per limitare l’espandersi del Coronavirus, tra cui le restrizioni alla libera circolazione e la chiusura di aziende ed alberghi. Anche il trasporto merci risente molto delle misure attuate dai singoli paesi: dal 1° marzo quello in transito sul versante italiano dell’autostrada del Brennero è calato di ca. il 30 percento, e alla luce delle ultime chiusure aziendali ordinate dal Governo italiano è probabile che questa tendenza negativa prosegua anche nei prossimi giorni.

Nonostante il traffico limitato, da settimane si registrano code e ritardi nel trasporto merci ai confini tra i singoli Stati europei. Presso molte frontiere i conducenti dei camion devono compilare moduli specifici per l’ingresso nel rispettivo Paese e sottoporsi a controlli sanitari. Spesso i moduli sono redatti solo nella lingua delle autorità locali, rendendo così più complessa e lunga la compilazione da parte degli autotrasportatori.

“La salute dei cittadini è prioritaria, pertanto è corretto e importante effettuare i controlli ai confini”, dichiara il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner, che aggiunge: “I controlli vanno tuttavia concordati tra i vari Paesi membri. Occorrono una maggiore collaborazione e un continuo scambio di informazioni. A tal fine va adottato un modulo europeo unitario, come proposto dalla Commissione europea.”

La Camera di commercio di Bolzano segue quindi la strada intrapresa dalla Commissione europea. Lunedì scorso la Commissione ha presentato delle linee guida per ottimizzare il traffico merci nell’attuale emergenza. Sono quattro gli obiettivi perseguiti dalla UE: i mezzi pesanti dovrebbero riuscire a passare un confine entro 15 minuti; per il trasporto merci vanno inoltre create “corsie preferenziali verdi” in tutti i valichi; i governi dovrebbero sospendere i divieti di circolazione per i mezzi pesanti; infine, va ridotto il carico burocratico che pesa sui conducenti dei tir. Fino ad ora solo la Repubblica Ceca ha attuato le linee guida della Commissione, mentre gli altri Paesi sono ancora in ritardo. A questo riguardo la Camera di commercio di Bolzano è comunque in contatto con l’amministrazione provinciale, con i Land del Tirolo e della Baviera, e con le autorità competenti a Roma, Vienna e Berlino.

Alto Adige Innovazione/Infrastrutture – 27/03/2020

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Infrastrutture, si programmano i lavori per il dopo crisi

Mentre i cantieri sono fermi in tutta la Provincia, sta continuando la pianificazione delle opere in modo che i vari lavori possano essere avviati immediatamente in tutto l’Alto Adige una volta allentate le norme restrittive per il Coronavirus. Negli ultimi giorni e nelle ultime settimane, il Dipartimento delle infrastrutture e della mobilità ha quindi preso tutte le precauzioni necessarie per portare a termine il maggior numero possibile di lavori preparatori in questo senso. Molti progetti di minori dimensioni possono essere affrontati rapidamente nella situazione attuale, perché le procedure semplificate consentono di appaltare più rapidamente. “La misura più importante contro un’imminente crisi economica è quella di riprendere i lavori non appena la situazione si sarà normalizzata”, dice l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider. Secondo l’assessore questo aiuterebbe a stabilizzare le imprese e quindi i posti di lavoro.

Assieme all’assessore Alfreider, i direttori del Dipartimento infrastrutture e del Servizo strade, Valentino Pagani e Philipp Sicher, sottolineano che lo slancio economico per il settore delle costruzioni è fondamentale in questo periodo. Sostenere le aziende e i numerosi addetti del settore in questa situazione di emergenza e garantire i flussi di pagamento è una priorità in questi tempi difficili. “Anche se i cantieri sono fermi e la maggior parte di noi, sia nel settore pubblico che in quello privato, deve lavorare da casa, è importante usare questo tempo per preparare tutto per la riapertura dei cantieri“, ha detto Alfreider.  Nelle ultime settimane le due Ripartizioni hanno quindi continuato a lavorare intensamente all’assegnazione dei contratti di costruzione. “Siamo consapevoli che molte aziende sono attualmente in grande difficoltà e che sono necessarie misure rapide”, dice l’assessore Alfreider, che ha sollecitato gli uffici ha continuare a portare avanti l’assegnazione dei lavori nel settore delle costruzioni stradali. “Che si tratti di lavori di asfaltatura, di lavori di messa in sicurezza o di appalti di piccole e medie dimensioni, abbiamo per lo più già completato molti preparativi”, dice Alfreider.

Nel settore dei servizi stradali, nel mese di marzo sono state pubblicate 18 gare per un importo complessivo di 7 milioni di euro e sono state aggiudicate altre 15 opere per 4 milioni di euro. Il volume complessivo è quindi di 33 gare per un valore complessivo di 11 milioni di euro. Nel settore delle opere stradali, tutti i cantieri sono attualmente fermi. Sia che si tratti di grandi cantieri, come la costruzione della galleria di Castelbello o il nuovo ingresso in Val Badia, come anche interventi di piccole e medie dimensioni, la continuazione dei lavori non è attualmente possibile Tuttavia, circa 50 persone tra tecnici e personale amministrativo stanno attualmente lavorando alla rapida ripresa dei cantieri, nonché alla preparazione di nuovi lotti per quest’anno. Nei primi tre mesi di quest’anno, 4 opere sono state bandite nel Burgraviato e in Venosta per un importo totale di 5 milioni di euro e due opere sono state bandite in Oltradige e Bassa atesina per un totale di 2 milioni di euro. Inoltre, è stata avviata la gara d’appalto per la circonvallazione di Bronzolo per un importo totale di 44,1 milioni di euro. In Val Pusteria, invece, sono state bandite tre opere per un importo totale di 964.000 euro. La ripartizione infrastrutture ha programmato un totale di 28 gare per l’anno in corso. Il volume di queste misure è pari a 62,9 milioni di euro.

Il budget totale per il 2020 della Ripartizione infrastrutture ammonta a 119 milioni di euro e quello del Servizio strade a 71 milioni di euro. “Stiamo facendo del nostro meglio per gestire tutti i processi amministrativi in modo tale che non solo una gran parte ma l’intero volume di investimenti possa essere rapidamente aggiudicato”, dice Alfreider.

Alto Adige Innovazione/Infrastrutture – 27/03/2020

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Covid-19, Assologistica: troppi interventi e caos interpretazioni rischiano di mandare il sistema in tilt

Stop al proliferare di disposizioni e maggior coordinamento. Lo chiede Assologistica.

Il presidente, Andrea Gentile, sollecita una sorta di regia per mitigare l’eccesso di interventi normativi la cui frammentazione disorienta gli operatori economici: “Il momento è difficile e complicato, oltre che drammatico: lo sappiamo e nessuno lo nega. Ma la cura altalenante e con eccesso di interventi con cui si sta affrontando l’emergenza in atto rischia di mandare ancora di più in tilt il sistema, creando confusione e disorientamento tra gli operatori economici, tra i quali si annoverano anche gli operatori della logistica e dei trasporti”, scrive Gentile riferendosi “alle diverse disposizioni, ordinanze e divieti a livello centrale, regionale e provinciale, per non parlare poi del caos delle interpretazioni da parte di enti e associazioni susseguenti alle suddette disposizioni, ordinanze e divieti”.

Trasporti-Italia.com – 27/03/2020

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Camion, proseguono i blocchi al confine Italia-Slovenia. L’allarme di Fdi

Ancora problemi per operatori economici e forze dell’ordine ai valichi di Sant’Andrea e Fernetti. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli, Alessandro Basso e Leonardo Barberio riferendosi alla situazione al confine italo-sloveno che continua presentare difficoltà ai territori di Gorizia e Trieste e al lavoro di chi controlla i camion merci in transito.

“Possiamo affermare purtroppo che ad oggi, nonostante il costante atteggiamento positivo di Italia e Friuli-Venezia Giulia verso la Slovenia, in ottica di cooperazione transfrontaliera, non ci sia una condotta simile e reciproca da parte di quest’ultima. Infatti – spiegano i tre consiglieri – il blocco e il rallentamento dei camion, dovuto alle misure introdotte dalla Slovenia di chiusura dei valichi secondari, danneggiano il tessuto economico nazionale in un momento molto difficile: è pur vero che il traffico merci è libero ma il trasporto su gomma è paralizzato”.

“Una situazione inaccettabile – evidenziano – per la quale è doveroso un confronto immediato tra istituzioni e che non potrà non avere ripercussioni in futuro nelle politiche di coesione tra Slovenia e Regione Friuli-Venezia Giulia. La mancanza di cooperazione internazionale impone all’Italia e ai territori il dispiego di forze dell’ordine per monitorare la situazione ai valichi togliendole dai loro compiti e imponendo di fatto turni massacranti per le forze dell’ordine locali. Il caso poi del mancato avviso del respingimento da parte della Slovenia di un autotrasportatore che aveva febbre molto alta, un potenziale contagiato da Covid-19, vanifica i numerosi sacrifici di Istituzioni e cittadini per contenere l’epidemia – sottolineano i consiglieri di Fratelli d’Italia – visto l’elevato numero di camionisti presenti negli autoporti e nelle stazioni confinari è necessario adottare immediate misure per tutelare la salute pubblica provvedendo prontamente alla misurazione della temperatura corporea a tutti coloro i quali arrivano dalla Slovenia e entrano in Italia”.

Trasporti-Italia.com – 27/03/2020

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Le compagnie di traghetti greche prevedono di registrare un calo del -45,1% delle entrate nel 2020

Attese riduzioni del -50,7% e del -30,8% dei ricavi generati dal trasporto dei passeggeri e dei veicoli commerciali. SEEN, il settore rischia di collassare

Allo stato attuale, a causa delle restrizioni ai viaggi imposte per affrontare l’emergenza determinata dalla diffusione del virus Covid-19, la SEEN, l’associazione greca che rappresenta le compagnie di navigazione che operano servizi traghetto, prevede che quest’anno le società del settore che servono le isole del Mar Egeo, di Creta e del Mar Ionio registreranno un drastico calo dei ricavi, pari al -45,1% in meno rispetto al 2019.

In particolare, se le entrate complessive attese per il 2019 sono di 650 milioni di euro, l’associazione ritiene che nel 2020 si verificherà una riduzione di 293,3 milioni di euro del volume d’affari che scenderà a 356,7 milioni di euro, di cui 230,3 milioni di euro prodotti dall’attività di trasporto dei passeggeri (-50,7%) e 126,4 milioni di euro dall’attività di trasporto marittimo di camion (-30,8%).

Nello specifico, per il settore dei passeggeri, se le entrate previste per i mesi di gennaio e febbraio di quest’anno risultano inalterate rispetto agli stessi mesi del 2019, ovvero pari rispettivamente a 16,7 milioni e 12,5 milioni di euro, a marzo sono attese entrate per 12,1 milioni di euro (-40,0%), ad aprile per soli 3,4 milioni (-90,0%) ed una drastica flessione è attesa anche a maggio con soli 3,5 milioni di euro (-90,0%). Per i prossimi mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, in cui si verifica usualmente il picco di traffico dei passeggeri, sono attese flessioni del -50,0% delle entrate che scenderanno rispettivamente a 22,1 milioni, 38,9 milioni, 49,9 milioni e 25,1 milioni di euro. Per i conclusivi mesi di ottobre, novembre e dicembre è attesa una contrazione del -40,0% degli introiti previsti pari a 18,9 milioni, 13,8 milioni e 13,3 milioni di euro.

Quanto all’attività di trasporto dei veicoli pesanti, dopo entrate invariate per i mesi di gennaio e febbraio e pari a 10,6 milioni e 10,8 milioni di euro, per marzo è atteso un calo del -10,0,% con un totale di 12,5 milioni di euro a cui seguiranno nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre riduzioni del -40,0% del volume d’affari che scenderà a 10,1 milioni, 11,0 milioni, 10,8 milioni, 12,2 milioni, 10,6 milioni e 9,6 milioni di euro. Quindi per i prossimi mesi di ottobre novembre e dicembre il calo previsto è del -30,0% con rispettivamente 10,1 milioni, 9,4 milioni e 8,5 milioni di euro di entrate.

L’associazione armatoriale greca ha evidenziato che questo scenario sta già prendendo forma e che il settore rappresentato dalla SEEN corre il pericolo di collassare, con un impatto negativo sui servizi di traghetto svolti non solo nel periodo attuale, ma anche nel periodo post-crisi.

Alla luce di tutto ciò, la SEEN ha richiesto al ministro delle Attività marittime e delle politiche insulari, Ioannis Plakiotakis, l’individuazione di servizi marittimi minimi necessari da effettuare nelle attuali condizioni per collegare le isole greche, definiti come rotte di servizio pubblico regolate tramite specifici contratti di servizio pubblico.

InforMare – 27/03/2020

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Coronavirus, Assoaeroporti: perderemo circa 130 milioni di passeggeri

26 Marzo 2020

Negli aeroporti italiani, dove nel 2019 sono transitati 193 milioni di passeggeri, potrebbe esserci un calo di due terzi del movimento che corrisponde a una perdita di 130 milioni di passeggeri da marzo a ottobre 2020. E’ quanto si evince da un’intervista rilasciata da vicepresidente di Assaeroporti, Fulvio Cavalleri.

Negli aeroporti italiani, dove nel 2019 sono transitati 193 milioni di passeggeri, potrebbe esserci un calo di due terzi del movimento che corrisponde a una perdita di 130 milioni di passeggeri da marzo a ottobre 2020. E’ quanto si evince da un’intervista rilasciata da vicepresidente di Assaeroporti, Fulvio Cavalleri. Con il graduale ritorno alla normalità, superata l’emergenza sanitaria, è prevista una ripresa lenta, dovuta a motivazioni di ordine economico e sociale.

Cavalleri ha preannunciato che Assaeroporti formulerà una serie di richieste da inserire nel decreto della presidenza del consiglio di aprile. Tra queste, il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali; l’alimentazione del Fondo del traffico aereo; la sospensione del pagamento dei canoni concessori e la soppressione dell’Ires; l’eliminazione di tasse che non riguardano il trasporto aereo come l’addizionale comunale; e il differimento di modifiche non necessarie al quadro regolatorio per consentire agli aeroporti di risparmiare fieno in cascina e resistere fino a quando ci sarà questa ripresa.

Tribuna di Treviso/Nordest Economia – 26/03/2020

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Coronavirus. Assessore Marcato scrive ai ministri Patuanelli e Pisano, “Chiedo al Governo connessioni internet gratis per cittadini e imprese

“Chiedo un vostro intervento per richiedere a tutti gli operatori di telecomunicazione che operano sul territorio nazionale, di aumentare le loro offerte di traffico dati internet (sia fisse che mobili, wireless, satellitare o altro) in termini di gigabit disponibili, secondo la capacità delle reti, all’interno dei piani tariffari sottoscritti con gli utenti, mantenendo tuttavia invariato il costo a carico delle famiglie e delle imprese”

Questa la richiesta che Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico ed energia della Regione del Veneto, ha formalizzato oggi al Governo indirizzando una lettera ai ministri Stefano Patuanelli e Paola Pisano che ha come oggetto “Richiesta estensione gratuita per cittadini ed imprese delle connessioni internet”.

Una richiesta che ritengo doverosa e civica allo scopo di fornire un concreto sostegno alle famiglie ed all’economia per far fronte a questo difficile momento” sottolinea l’assessore che nella lettera puntualizza che la richiesta è data dalla condizione di emergenza tanto quanto dalla consapevolezza a tutti i livelli istituzionali dell’enorme ritardo accumulato nella realizzazione della rete nazionale per la banda ultralarga.

“Le attuali proposte rese disponibili dagli operatori e rilevabili sul Sito Solidarietà Digitale sono certamente lodevoli ma, ritengo, non ancora sufficienti” puntualizza ancora l’assessore Marcato che conclude la lettera al ministro dello sviluppo economico e al ministro per l’innovazione tecnologica e digitalizzazione, chiedendo un forte impegno del Governo per richiedere l’estensione gratuita per cittadini e imprese delle connessioni internet in tutta Italia.

Regione del Veneto – Comunicato Stampa n. 461 del 26/03/2020

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Trasportounito, almeno metà degli autotrasportatori rischia di chiudere a causa dei crediti insoluti e del coronavirus

Longo: migliaia le richieste di ulteriore differimento dei tempi di pagamento

Almeno metà delle imprese italiane di autotrasporto rischia di chiudere in tempi brevissimi a causa dei crediti insoluti. Lo ha sottolineato il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, specificando che ammontano a 1,5 miliardi di euro i crediti insoluti ed evidenziando che, con l’emergenza coronavirus, le controparti rinviano ulteriormente nel tempo il saldo di fatture che avrebbero dovuto essere coperte ben prima dell’esplosione della pandemia del Covid-19.

«Le attuali difficoltà operative in cui si trovano le imprese di autotrasporto – ha spiegato Longo – non sono nulla in confronto allo tsunami finanziario che si sta per abbattere sul settore messo in ginocchio, come più volte denunciato, dall’assenza di norme relative al pagamento differito delle prestazioni di trasporto su strada e quindi dalla totale assenza di certezze circa il pagamento dei crediti maturati. Mentre in Francia i committenti che non pagano, o pagano in ritardo, i corrispettivi di autotrasporto – ha denunciato Longo – sono soggetti a norme penali, troppo spesso in Italia si ordinano i trasporti e poi, con la scusa del DURC, del concordato e, oggi, del coronavirus, non si pagano le fatture o se ne ritarda sine die il saldo e per l’impresa di autotrasporto ciò ha un solo significato: fallimento».

«Negli ultimi 20 giorni – ha reso noto il segretario generale di Trasportounito – le nostre imprese hanno ricevuto migliaia di comunicazioni contenenti la richiesta di ulteriore differimento dei tempi di pagamento, anche di fatture già scadute prima dell’emergenza. A questo blackout finanziario si sommano le complicazioni determinate da uffici amministrativi che non operano, attività produttive chiuse o fatte chiudere, da disposizioni normative inceppate o monche, da costi del lavoro che scorrono nell’improduttività totale o parziale, e dall’assoluta imprevedibilità del futuro».

L’associazione sindacale ha precisato che, con l’eccezione di circa il 2% delle imprese di autotrasporto oggi fortemente impegnate nella distribuzione a corto raggio di alimentari e farmaceutici, la restante parte del settore non sarà in grado di sopportare l’esorbitante carenza di liquidità, e non saranno certo le misure ad oggi individuate a impedire che l’1,5 miliardi di euro di insoluti stimati, affondi almeno la metà dell’attuale generazione d’imprese.

«Se il Paese vuole evitare il collasso, e questa volta non si tratta di allarmismo – ha concluso Longo – non occorrono soltanto gli strumenti economici idonei a tamponare l’emergenza, ma anche e soprattutto chiare misure normative di tutela nel mercato e per il mercato dell’autotrasporto».

InforMare – 26/03/2020

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Autotrasporto: emergenza crediti insoluti

Trasportounito porta l’attenzione sulla questione crediti insoluti nel settore autotrasporto, problema che rischia di diventare particolarmente spinoso in questo momento di crisi.

“Con 1,5 miliardi di crediti insoluti e con controparti che non pagano il trasporto e, con l’emergenza, rinviano ulteriormente nel tempo, il saldo di fatture che avrebbero dovuto essere coperte ben prima dell’esplosione del Coronavirus, almeno metà delle imprese italiane di autotrasporto rischia di chiudere in tempi brevissimi”, scrive il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo.

“Le attuali difficoltà operative in cui si trovano le imprese di autotrasporto non sono nulla in confronto allo tsunami finanziario che si sta per abbattere sul settore messo in ginocchio, come più volte denunciato, dall’assenza di norme relative al pagamento differito delle prestazioni di trasporto su strada e quindi dalla totale assenza di certezze circa il pagamento dei crediti maturati”.

“Mentre in Francia i committenti che non pagano, o pagano in ritardo, i corrispettivi di autotrasporto – sottolinea Longo – sono soggetti a norme penali, troppo spesso in Italia si ordinano i trasporti e poi, con la scusa del DURC, del concordato e, oggi, del Coronavirus, non si pagano le fatture o se ne ritarda sine die il saldo e per l’impresa di autotrasporto ciò ha un solo significato: fallimento”.

“Negli ultimi 20 giorni le nostre imprese hanno ricevuto migliaia di comunicazioni contenenti la richiesta di ulteriore differimento dei tempi di pagamento, anche di fatture già scadute prima dell’emergenza. A questo blackout finanziario si sommano le complicazioni determinate da uffici amministrativi che non operano, attività produttive chiuse o fatte chiudere, da disposizioni normative inceppate o monche, da costi del lavoro che scorrono nell’improduttività totale o parziale, e dall’assoluta imprevedibilità del futuro”.

Con eccezione di circa il 2% delle imprese di autotrasporto, fortemente impegnate oggi nella distribuzione di alimentari e farmaceutici, a corto raggio, la restante parte del settore non sarà in grado di sopportare l’esorbitante carenza di liquidità, e non saranno certo le misure ad oggi individuate a impedire che l’1,5 miliardi di euro di insoluti stimati, affondi almeno la metà dell’attuale generazione d’imprese.

“Se il Paese vuole evitare il collasso, e questa volta non si tratta di allarmismo – conclude Longo – non occorrono soltanto gli strumenti economici idonei a tamponare l’emergenza, ma anche e soprattutto chiare misure normative di tutela nel mercato e per il mercato dell’autotrasporto”.

Trasporti-Italia.com – 26/03/2020

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