Brennero: Selmayr media fra Tirolo e Ue

18 Febbraio 2020

Si cerca una soluzione sui transiti dei mezzi pesanti

“La commissione europea capisce i problemi dei tirolesi”, a dirlo è il rappresentante della commissione europea in Austria, Martin Selmayr, che cerca di calmare le acque dopo l’incontro dai toni accesi, venerdì scorso, fra il governatore tirolese Günther Platter e la commissaria Ue Adina Valean sul tema dei transiti dei mezzi pesanti. Selmayr si incontrerà il 13 marzo con Platter per cercare un compromesso, annuncia la Tiroler Tageszeitung.
Per oggi è previsto un incontro fra il governatore del Tirolo Platter e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz che discuteranno di quello che il quotidiano tirolese definisce “l’incontro-fiasco” con la commissaria Ue, cercando di rafforzare le posizioni contro i transiti.
Platter ha anche scritto una lettera di protesta alla presidente della Commissione Ue Ursula van der Leyen per lamentarsi delle posizioni Ue portate avanti da Valean che si sarebbe schierata a favore della libera circolazione, appoggiando i trasportatori italiani e tedeschi.

Ansa/Trentino A.A. – 18/02/2020

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Agenda digitale: banda ultra larga, priorità a imprese e famiglie

Dare priorità a imprese e famiglie nella distribuzione dei voucher legati alla diffusione della banda ultra larga.

E’ la strategia che la Regione Friuli Venezia Giulia ha proposto oggi a Roma nella riunione della Commissione speciale per l’Agenda digitale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, coordinata a livello nazionale dall’assessore del Friuli Venezia Giulia ai Servizi generali e Sistemi informativi.

Per un’efficace distribuzione degli incentivi destinati a favorire la connessione veloce, il Friuli Venezia Giulia ha indicato prioritariamente alcune tipologie d’impresa: quelle virtuose con livelli di produzione e assunzioni in crescita, le aziende impegnate in ricerca e sviluppo, le start-up innovative e l’imprenditoria femminile e giovanile. Un’attenzione particolare dovrà essere riservata, inoltre, ad alcune zone del territorio come le aree interne e quelle montane, oltre ai piccoli Comuni con meno di 5mila abitanti.

Secondo il piano della Regione si dovrà tener conto poi dei nuovi insediamenti di imprese e professionisti, delle dimensioni aziendali, delle realtà che sorgono nei distretti produttivi e nei consorzi di sviluppo economico e di quelle che operano nelle cosiddette aree di specializzazione intelligente che in Friuli Venezia Giulia riguardano il settore alimentare, la metalmeccanica, il sistema casa/mobile, le tecnologie marittime, la smart-healt e le imprese culturali.

Le proposte del Friuli Venezia Giulia, insieme a quelle avanzate da altre Regioni, saranno all’ordine del giorno nella prossima riunione del Comitato Banda Ultra Larga (Cobul), in programma a Roma il 25 febbraio.

La Commissione Agenda digitale si è occupata anche dello stato di avanzamento di PagoPA, il sistema di riscossione di cui si stanno dotando tutte le pubbliche amministrazioni, delle iniziative legate alla Settimana per l’Amministrazione aperta #SAA2020 in programma dal 2 all’8 marzo 2020 e della collaborazione al progetto ministeriale “Repubblica Digitale” destinato a colmare il gap informatico del Paese.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – 18/02/2020

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Autostrada Alemagna Venezia-Monaco. Anche da Bolzano c’è un’apertura. Corrarati: ”L’A22 è al collasso. Così si darebbe una soluzione alle imprese del Nord Est”

17 Febbraio 2020

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Autostrada Venezia-Monaco, il sogno altoatesino per alleggerire l’A22

CNA Trentino Alto Adige apre all’ipotesi di realizzare l’autostrada Alemagna per collegare Venezia (porto e aree industriali del Veneto) con Monaco di Baviera, scaricando parte del traffico che oggi attraversa l’Autobrennero. «Dobbiamo prendere atto che l’A22 è al collasso – afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige -. Un’autostrada che oggi, nel 2020, si presenta nei giorni feriali con una sola corsia per le auto e una in pratica dedicata quasi esclusivamente ai mezzi pesanti. Questo è lo scenario che ogni giorno vede chi percorre l’Autobrennero da Verona al Brennero per lavoro e nessuno può negarlo». Va detto anche che si tratta di un’opera di cui si parla da quasi sessant’anni, senza però mai nessun concreto passo avanti verso la realizzazione.

In attesa di nuove infrastrutture e dell’introduzione di mezzi che inquinino meno, secondo la CNA regionale «è l’ora di prendere in serio esame il progetto dell’Autostrada Alemagna come nuovo asse per scaricare il traffico dell’Autobrennero. Nei prossimi anni il transito di veicoli non subirà riduzioni, anzi proprio a causa dello scambio internazionale in continuo aumento, fatto da un’economia che non privilegia le filiere corte, i trasporti saranno sempre in crescita anche per assecondare il boom dell’e-commerce».

Secondo CNA Trentino Alto Adige questa soluzione infrastrutturale potrebbe rivelarsi una necessità. «Nella prossima riunione di CNA Nordest – prosegue Corrarati, che è anche portavoce di CNA Nordest – verrà messo sul tavolo il tema per valutare, come piattaforma di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese del Triveneto, quali siano le necessità e le proposte da avanzare ai rappresentanti della politica delle tre Regioni coinvolte dall’eventuale realizzazione dell’Autostrada Alemagna. Con i blocchi al Brennero imposti dal Tirolo, anche contro il parere di Italia, Germania e Ue, le nostre aziende sono penalizzate. Un’alternativa infrastrutturale è quanto mai necessaria anche per le PMI di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige».

Alto Adige Innovazione – 17/02/2020

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Kombiverkehr potenzia il collegamento intermodale Hannover-Verona

La frequenza è salita a cinque rotazioni alla settimana

La tedesca Kombiverkehr ha incrementato la frequenza del servizio intermodale che collega Hannover con l’Interporto Quadrante Europa di Verona implementando un ulteriore treno alla settimana in entrambe le direzioni per un totale di cinque rotazioni complete settimanali. Nella relazione nord-sud le partenze avvengono dal lunedì al venerdì, mentre nella relazione opposta i treni partono dal martedì al sabato.

InforMare – 17/02/2020

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Divieti al Brennero, il ministro De Micheli attacca il Tirolo

15 Febbraio 2020

Anche il governo contro i blocchi ai Tir decisi dal Tirolo al Brennero. La visita del ministro alle infrastrutture Paola De Micheli e della commissaria ai trasporti ed al traffico dell’Unione Europea, Adina Vălean al cantiere del Tunnel di Base del Brennero hanno rinfocolato lo scontro Italia-Austria sui blocchi dei Tir al Brennero. Blocchi, attuati soprattutto in occasioni festive, decisi unilateralmente dal Land Tirolo che creano grosse ripercussioni sia su Alto Adige che Baviera.

La posizione del Governo italiano è stata ribadita dal ministro De Micheli: «Decisioni unilaterali non sono né produttive né accettabili. Devono essere rispettati i principi europei di libera circolazione delle persone e delle merci». Il ministro ha quindi proposto la costituzione di un tavolo di lavoro per l’elaborazione di proposte e soluzioni che possano essere condivise da tutti i Paesi interessati. Sintonia anche dal presidente Kompatscher: «L’obiettivo è quello di trovare soluzioni condivise nel segno di una comune politica dei trasporti, alla quale aderiscano le regioni limitrofe ed il maggior numero possibile di partner». Kompatscher ha inoltre espresso comprensione per la posizione del governo tirolese «sinché non vi sono alternative concrete. E proprio per questo ora è necessario elaborare delle soluzioni transfrontaliere».

Tra le concrete misure menzionate dal presidente Kompatscher vi sono, ad esempio, una regolazione dotata di controllo digitale del numero di veicoli pesanti che possono transitare ogni ora lungo il corridoio del Brennero o una riduzione dinamica della velocità per evitare la formazione di code lungo l’autostrada. Ogni anno il valico del Brennero è attraversato da circa 2,5 milioni di mezzi pesanti in quanto viene considerato il percorso più economico per superare le Alpi. «Dobbiamo pensare in maniera innovativa ed orientata a soluzioni concrete e  sfruttare appieno anche le opportunità offerte dalla digitalizzazione» ha concluso Kompatscher.

Da parte sua l’assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider ha aggiunto «dobbiamo pensare e strutturare il corridoio del Brennero in una logica che sappia coniugare il benessere dei cittadini con quello dell’economia. Non è pensabile proseguire come nel passato. Non sarebbe comprensibile né per la Provincia, né per i Comuni che si trovano lungo l’asse del Brennero». Secondo Adina Vălean il corridoio del Brennero è un importante componente della rete europea del traffico. È quindi un obiettivo dell’Europa quello di alleggerire questo tratto del traffico europeo spostando parte dei trasporti su reti parallele. «Sono in contatto con tutti gli Stati coinvolti nel progetto e sono state proposte varie soluzioni che ora verranno valutate» ha concluso la commissaria europea.

Ovviamente la soluzione a lungo termine può venire solo dal completamento del tunnel di base del Brennero. «I lavori per la realizzazione del tunnel di base del Brennero procedono secondo i programmi e siamo lieti che la Commissione Europea attribuisca una grande importanza a questo progetto. Per noi lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria rappresenta l’aspetto centrale della politica dei trasporti lungo il corridoio del Brennero. Questa politica comprende anche una gestione attiva dei flussi di traffico lungo l’A22. In questo contesto la gestione dell’autostrada del Brennero da parte dell’ente pubblico riveste un’importanza strategica per poter avere successo» ha affermato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher.

La ministra Paola De Micheli al termine del sopralluogo al cantiere BBT di Fortezza ha dichiarato «ho potuto constatare con orgoglio che i lavori per la realizzazione del tunnel di base di Brennero sul versante italiano sono addirittura in anticipo rispetto al cronoprogramma.  Se ci saranno ritardi sarà necessario intensificare i nostri sforzi».

Anche la commissaria europea ai trasporti ed al traffico Adina Vălean ha affermato che «il ruolo della Commissione Europea è quello  di assicurare le condizioni quadro affinché questa importante opera di collegamento venga realizzata e sia finanziata».

Alto Adige Innovazione – 15/02/2020

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Asse tra Veneto e Austria, riparte la Venezia Monaco

Cisl e Unioncamere rilanciano il progetto. Costerebbe 8 miliardi. «Urge lo sbocco a Nord»

di Martina Zambon

«Non possiamo lasciare le infrastrutture europee in mano ai cinesi come sta succedendo in Africa. All’Austria servono tre sbocchi; Tarvisio, Brennero e Belluno». A tuonare dal palco del congresso organizzato da Cisl e Unioncamere Veneto a Mestre sulla Venezia-Monaco (ma anche sul porto di Venezia) è Christian Ragger, esponente di spicco del partito di destra austriaco Fpö di cui è stato leader in Carinzia ed ora è parlamentare. Un appello appassionato che ha scosso l’uditorio preso, sin lì, da un ritmo più italico di distinguo e ipotesi. Il tema posto dall’inedita accoppiata sindacal-camerale è il prolungamento dell’A27 verso nord. Una delle grandi incompiute degli ultimi trent’anni. «La Regione Veneto – spiega Elisa De Berti, assessore regionale alle Infrastrutture – sulla Venezia-Monaco c’è sempre stata, c’è e ci sarà. Chi latita è il governo centrale». La questione è complessa, il tracciato di circa 280 chilometri fra la laguna e la Baviera, non è definito. A bloccare l’idea ancora allo stato preliminare è l’opposizione dell’Alto Adige che dall’opera sarebbe tecnicamente solo sfiorato (dividendo la Val Pusteria con l’Austria) ma anche di una galassia di associazioni ambientaliste fra cui Italia Nostra che ieri volantinava all’ingresso del convegno veneziano. Mario Pozza, presidente di Unioncamere specifica che si tratterebbe di un’autostrada (ma c’è anche chi parla di una superstrada o di una «connessione intervalliva») sostenibile: «Niente viadotti, sarebbe un’opera in trincea che darebbe ossigeno all’export delle nostre 500 mila aziende e che combatterebbe anche lo spopolamento della nostra montagna».

Il Porto di Venezia

Fra i relatori, però, c’è anche chi non sottovaluta il rischio di «giustificare» ex post un’opera infrastrutturale. A dare una sterzata anglosassone al dibattito ci ha pensato Pino Musolino, alla guida dell’Autorità portuale di Venezia e Chioggia: «Chiediamoci se un’opera è “buona” o no per evitare alle nuove generazioni di pagare il fio di scelte sbagliate nella programmazione. Il Passante, ad esempio, è un’opera che serviva ma ci si è messo talmente tanto a realizzarlo che all’inaugurazione aveva già raggiunto la sua capienza massima». In generale, e quindi anche sul prolungamento dell’A27, Musolino sottolinea come: «Un’opera va valutata in congruenza con la programmazione regionale, nazionale ed europea». E, al momento, quest’opera non compare nella programmazione complessiva. Sulla stessa linea anche il direttore di Confartigianato Sergio Maset: «Il perno è la programmazione strategica di livello europeo. Da valutare attentamente in termini di congruenza con la programmazione comunitaria e di sostenibilità economica». Prudente anche Matteo Ribon, Cna,: «Ben vengano gli interventi per uno sbocco a nord, ma tutto ciò va preso considerando i corridori europei».

L’analisi costi-benefici

Se la politica va in pressing, insomma, gli addetti ai lavori tendono a restare nel campo dell’«analisi costi benefici». «Anche se ormai questa espressione non si può più usare. – sorride Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno facendo riferimento al marchio di fabbrica dell’ex ministro Danilo Toninelli – Per il Bellunese questo argomento è tabù, sinonimo di divisione con la contrarietà dei sindaci. Serve poi una sostenibilità economica, parliamo di 7-8 miliardi». Convinto della necessità di una discussione è Gianfranco Refosco, segretario della Cisl: «Dobbiamo immaginare il Veneto dei prossimi 10-15 anni e anche a come togliere Belluno dalla sua orbita periferica».

Corriere del Veneto – 15/02/2020

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