Vueling: 4 milioni di passeggeri trasportati a Venezia

21 Febbraio 2020

Vueling ha celebrato i 4 milioni di passeggeri trasportati presso l’aeroporto di Venezia.
Operativa dal 2006 sull’aeroporto Marco Polo, la compagnia spagnola conferma la propria offerta anche per la stagione estiva 2020 incrementando del 26% la disponibilità di posti rispetto alla stagione 2019 per raggiungere da Venezia Parigi – che sarà servita con una frequenza giornaliera – o Barcellona con 4 frequenze al giorno per una disponibilità complessiva di più di 399.000 posti.
“Siamo felici di festeggiare oggi l’importante traguardo dei 4 milioni di passeggeri trasportati su questo scalo – ha commentato Silvana Napolitano, country manager per l’Italia di Vueling -. Contribuire ad agevolare il turismo su una città straordinaria e unica al mondo come Venezia è per noi motivo di grande orgoglio, e lo scalo veneto rappresenta un aeroporto chiave della nostra operatività in Italia”.
“Ci fa piacere celebrare il raggiungimento del traguardo raggiunto da un partner importante e consolidato quale Vueling, fondamentale per i flussi sia incoming che outgoing del Marco Polo – ha dichiarato Camillo Bozzolo, direttore commerciale Sviluppo Aviation del Gruppo Save -. L’incremento della disponibilità di posti nella prossima stagione estiva conferma la vitalità di Vueling e in particolare l’aumento su Barcellona va a rafforzare le connessioni offerte dalla rete di voli della compagnia”.
Grazie ai collegamenti diretti con l’hub Vueling di Barcellona, i viaggiatori potranno approfittare delle connessioni con il sud della Spagna, le isole Canarie, le Baleari e il nord Africa senza bisogno di rifare il check-in e recuperando i bagagli solo presso la destinazione finale.

Trasporti-Italia.com – 21/02/2020

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Iata: 29,3 miliardi di ricavi in meno nel 2020 per il Coronavirus

Il Coronovirus avrà un forte impatto negativo anche sul trasporto aereo. Secondo le stime della Iata, infatti, la domanda passeggeri subirà una contrazione del 4,7% e di conseguenza le perdite delle compagnie aeree in termini di ricavi saranno pari a 29,3 miliardi di dollari. Naturalmente le più colpite saranno le compagnie dell’Asia Pacifico, per cui si stima una perdita della domanda del 13%. Considerano che la crescita per le compagnie della regione era prevista del 4,8%, l’impatto netto sarà una contrazione dell’intero anno dell’8,2% rispetto ai livelli della domanda del 2019. Ciò si tradurrebbe in una perdita di entrare di 27,8 miliardi nel 2020 per i vettori della regione Asia Pacifico, la maggior parte a carico dei vettori cinesi (12,8 miliardi). Nello stesso scenario, i vettori al di fuori dell’Asia-Pacifico dovrebbero sostenere una perdita di entrate di 1,5 miliardi, supponendo che la perdita della domanda sia limitata ai mercati legati alla Cina. “Sono tempi difficili per l’industria del trasporto aereo – ha commentato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata -. L’arresto della diffusione del virus è la massima priorità. Le compagnie aeree stanno seguendo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e di altre autorità sanitarie pubbliche per mantenere i passeggeri al sicuro, il mondo connesso e il virus contenuto. La forte flessione della domanda a seguito di Covid-19 avrà un impatto finanziario sulle compagnie aeree, particolarmente significativo per quelle impegnate sul mercato cinese. Stimiamo che il traffico globale subirà una contrazione del 4,7% e tale scenario si tradurrebbe in una perdita dei ricavi passeggeri di 29,3 miliardi di dollari. Le compagnie aeree stanno prendendo decisioni difficili per ridurre la capacità e in alcuni casi le rotte. I minori costi del carburante contribuiranno a compensare parte delle entrate perse. Ma sarà un anno molto difficile per il settore”.

 Trasporti-Italia.com – 21/02/2020

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Divieti Brennero, Confartigianato Trasporti: soddisfazione per intervento della commissaria Vălean, ora misure concrete

Confartigianato trasporti esprime soddisfazione per l’intervento della Commissaria UE ai Trasporti Adina-Ioana Vălean, che ha presentato alla Commissione TRAN del Parlamento europeo le priorità della Commissione europea nei trasporti per i prossimi mesi.

Durante la discussione si è toccato anche il tema dei divieti in Brennero, per i quali Confartigianato Trasporti insieme al sistema camerale stanno da tempo lanciando richieste di intervento immediato. Il problema in ambito europeo è stato sollevato non solo da parte italiana, con l’intervento dell’Europarlamentare Marco Campomenosi (Lega), ma è stata sollevata anche da parte di eurodeputati tedeschi. In particolare, l’On Campomenosi ha denunciato l’unilateralità delle misure, facendo rilevare che non si applicano alle imprese austriache. Dello stesso avviso la Commissaria Valean che ha sottolineato come le “restrizioni unilaterali imposte a livello regionale non possono essere accettate a livello europeo” e che è necessario “impegnarsi in una trattativa”.

“Non possiamo che apprezzare la presa di posizione odierna della neo Commissaria Valean – afferma Amedeo Genedani Presidente di Confartigianato Trasporti e Vicepresidente di Uetr – ma ormai siamo in ritardo, adesso è necessario che a Bruxelles si passi dalle parole ai fatti facendo rispettare le regole in maniera uguale da tutti e mettendo in campo tutte le azioni a disposizione per non essere sotto scacco del Governo del Tirolo”.

Trasporti-Italia.com – 21/02/2020

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Approvato dalla Seconda Commissione il nuovo PTRC. Assessore veneto al territorio: “Passo fondamentale per dotarci del principale strumento di pianificazione”

20 Febbraio 2020

“Dopo l’approvazione della legge sul contenimento del consumo di suolo e di ‘Veneto 2050’, il Veneto si sta dotando di un altro importante strumento a disposizione per mettere a sistema, in un’ottica di coerenza e sostenibilità, le principali politiche territoriali che caratterizzano il governo regionale, tra cui il monitoraggio e la sicurezza del territorio, la rigenerazione urbana, il contrasto al cambiamento climatico”.

Così l’assessore regionale al territorio, all’urbanistica e alla cultura, saluta il via libera dato oggi Seconda Commissione Consiliare di Palazzo Ferro Fini al nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC).

“È un passo fondamentale verso l’approvazione del principale strumento di governo del territorio, che nei prossimi giorni verrà inviato in Consiglio Regionale per la discussione e la definitiva approvazione – commenta l’assessore –. Il ‘PTRC 2020’ non definisce regole rigide e vincolanti per il territorio, ma delinea piuttosto delle strategie di governo, promuove una processualità aperta e dinamica, in linea con i tempi e frutto di una pianificazione concertata tra tutti gli enti coinvolti, secondo criteri di opportunità e flessibilità”.

Si tratta infatti dello strumento territoriale che alla scala regionale affronta il tema della coerenza delle politiche territoriali sullo sviluppo regionale, paesaggio, consumo di suolo, sostenibilità ambientale, territorio aperto e insediamenti, in un quadro pianificatorio unitario e organico finalizzato a rappresentare il “disegno di riferimento” volto al superamento della frammentarietà delle politiche settoriali.

“Al lungo e articolato percorso di preparazione del Piano – sottolinea l’assessore – hanno fattivamente partecipato esponenti del mondo della cultura, rappresentanti delle amministrazioni e delle categorie sociali e professionali, operatori economici e del mondo associazionistico, i quali hanno condiviso un approccio comune per la valorizzazione delle risorse identitarie, culturali e sociali che caratterizzano la nostra regione. Tutto orientato al miglioramento della qualità della vita e dell’abitare, in una prospettiva di sostenibilità e di riconoscimento del modello veneto”.

“Rivolgo un ringraziamento a tutti coloro i quali si sono impegnati nella definizione di questo scenario – conclude l’assessore –, costruito in modo corale e nel tentativo di dare una risposta condivisa alle istanze della comunità veneta, in un periodo di grandi e veloci mutamenti economici e culturali. Un grazie particolare, infine, ai colleghi consiglieri regionali per l’impegno profuso in questo lungo iter approvativo”.

Regione Veneto – Comunicato n. 271 del 20/02/2020

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V-Gate, Bonfà-Padoan: Magari ci fosse stata la stessa trasparenza anche per il Gpl

Il giorno dopo il Consiglio Comunale che ha ribadito il no di tutte le forze politiche ed economiche cittadine alla realizzazione del porto offshore denominato V-Gate, il Movimento 5 Stelle, con il capogruppo Paolo Bonfà ed il consigliere Daniele Padoan, torna sull’argomento per la lanciare qualche stoccata ai banchi dell’opposizione.

“Ieri – precisa Bonfà – siamo stati accusati di mancanza di trasparenza e di posizione sul V-Gate. L’ordine del giorno, approvato con i soli nostri voti un anno, con l’opposizione che si era dileguata o che aveva votato contro, era chiaro: contrarietà preventiva alla realizzazione dell’opera. Il Consiglio Comunale aperto, chiesto dalle opposizioni per dimostrare non si sa bene cosa, ha chiarito alle persone presenti che l’iter è fermo e che tutte le forze politiche sono contrarie al progetto, anche se i capogruppo del PD e della Lega non hanno espresso una netta contrarietà all’opera”.

“Un anno – prosegue il consigliere 5 Stelle Daniele Padoan – il PD aveva chiesto di non esprimersi, il consigliere Boscolo Capon invece era per un no generico, mentre il nostro ordine del giorno conteneva delle osservazioni che il Comune avrebbe poi prodotto da inviare alla commissione ministeriale che stava svolgendo la fase di scooping, preliminare alla VIA”.

“Osservazioni – spiega Padoan – che spaziavano dalle ricadute sul turismo, sulla pesca e sull’agricoltura, oltre alla inadeguatezza dei collegamenti infrastrutturali e all’enorme impatto visivo e ambientale, con conseguenti erosioni e problemi alle Tegnue. Tutte osservazioni che, assieme a quelle prodotte dalla associazioni di categoria ha prodotto tutta una serie di approfondimenti, così che la ditta incaricata dovrà produrre una documentazione importante che difficilmente potrà dimostrare la compatibilità dell’opera con la città ed il suo ambiente”.

“Non possiamo nascondere – conclude Padoan – che se nel 2015 fosse stata fatta la stessa cosa per il Gpl, ora probabilmente a Punta Colombi ci sarebbe il mercato ittico“.

“Con la netta presa posizione della città – chiude Paolo Bonfà – ci auguriamo che la ditta proponente cambi idea e ritiri il progetto o cerchi altre alternative. Nel caso così non fosse, l’iter dovrebbe passare per un accordo di programma con la Regione Veneto, alla quale trasmetteremo la contrarietà della politica e dell’intera città”.

Chioggia News 24 – 20/02/2020

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Cruise 2030, il lavoro del gruppo presentato alla platea mondiale del Cruise, Ports and Cities

Cruise 2030, rappresentato dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale veneziana Pino Musolino, ha partecipato alla conferenza internazionale degli operatori croceristici “Cruise, Ports and Cities” a Cartagena in Colombia.

L’evento, organizzato dall’Universidad de Los Andes in collaborazione con l’University of the Aegean e l’Università di Genova, è stata l’occasione per presentato al pubblico di operatori e amministratori pubblici e privati i passi compiuti negli ultimi mesi.

“L’attenzione a livello globale rispetto all’iniziativa Cruise 2030 dimostra la difficoltà, condivisa dalla maggior parte degli amministratori di porti, nel coniugare efficacemente l’attività del settore crocieristico con gli equilibri delle città destinazione dei flussi turistici – spiega il Presidente. La nostra presenza al summit di Cartagena è segnale che abbiamo imboccato la via giusta che ci porterà a un rinnovamento del comparto e a un suo riposizionamento all’interno di equilibri più sostenibili e accettabili per le città portuali e per la popolazione che le abita”.

L’attività del Cruise

A partire dall’estate 2019, dall’azione del porto di Venezia nasce il gruppo cui hanno aderito i porti di Bergen, Cannes, Dubrovnik, Malaga, Marsiglia e Palma al fine di individuare le direttrici di uno sviluppo sostenibile del settore.

Supportati dalla raccolta di dati scientifici e attraverso una costante collaborazione con gli stakeholder locali, il gruppo sta lavorando alla definizione di nuovi standard per l’industria crocieristica del futuro che dovrà necessariamente evolvere verso una flotta di “classe Europa” compatibile con le città storiche del vecchio continente.

Trasporti-Italia.com – 20/02/2020

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A gennaio ulteriore rialzo della crescita delle merci passate per il canale di Suez e dirette verso l’Asia

Accentuazione del trend negativo dei volumi delle merci a bordo delle navi dirette a nord

Lo scorso mese il volume di merci trasportato dalle navi che sono transitate nel canale di Suez ha segnato un incremento del del +9,7% grazie ad una sorprendente crescita del +31,8% del volume di carichi a bordo delle navi che hanno attraversato il canale egiziano dirette verso sud, rialzo non inusuale per il canale nel mese di gennaio ma comunque assai rilevante negli ultimi anni e inferiore solo all’aumento del +47,9% registrato nel gennaio 2012. Il deciso balzo in avanti delle merci dirette verso l’Asia ha più che compensato l’altrettanto deciso calo dei carichi imbarcati sulle navi dirette a nord del canale che sono diminuiti del -11,6% rispetto al gennaio 2018. Per trovare un tasso di decremento più accentuato è necessario tornare al novembre 2009 quando fu segnata una flessione del -25,0% allora conseguenza delle gravissime ripercussioni sui commerci mondiali della crisi economico-finanziaria globale scoppiata appena pochi mesi prima.

A gennaio 2020 il canale è stato attraversato complessivamente da 1.645 navi, l’8,5% in più rispetto al gennaio dello scorso anno. A bordo di queste navi c’erano un totale di 89,2 milioni di tonnellate di merci rispetto a 81,4 milioni nel gennaio 2019, di cui 52,5 milioni di tonnellate sulle navi dirette a sud e 36,7 milioni di tonnellate su quelle dirette a nord.

La rilevante crescita dei volumi di carichi diretti verso sud è stata determinata principalmente dal consistente aumento del +72,1% delle merci con origine dall’America, mercato che da tre mesi ha iniziato nuovamente a pompare flussi di traffico verso Suez dopo dieci mesi di stasi o riduzione dei volumi. La crescita è stata anche trainata dai maggiori volumi provenienti dai porti del Mar Nero (+92,0%) e da quelli del Mediterraneo, in particolare dagli scali sulle coste settentrionali del bacino (+44,5%) e da quelli sulle coste orientali e sudorientali (+19,2%). Dall’altra parte del canale le regioni che più hanno beneficiato di questo aumento dei flussi di merci sono state l’Asia meridionale (+65,4%), il Mar Rosso (+60,0%), l’Estremo Oriente (+57,0%) e l’Australia (+41,0%).

Quanto ai flussi di traffico nella direzione sud-nord, tra i mercati di origine i più consistenti decrementi sono stati registrati dall’Estremo Oriente (-36,1%), dal Golfo Arabico (-39,0%) e dall’Asia meridionale (-27,8%), mentre tra i mercati di destinazione le flessioni più rilevanti sono state totalizzate dall’America (-44,6%), dal Mediterraneo settentrionale (-19,2%) e dal Mar Baltico (-12,5%).

Relativamente alle merci in transito nel canale di Suez e dirette a sud, lo scorso mese i maggiori volumi di carico erano costituiti da merci in container con 19,9 milioni di tonnellate (+7,9%), minerali e metalli con 6,0 milioni di tonnellate (+116,9%), petrolio grezzo con 5,6 milioni di tonnellate (+72,1%), cereali con 4,4 milioni di tonnellate (+69,4%), carburanti con 3,9 milioni di tonnellate (+44,1%), carbone e coke con 2,1 milioni di tonnellate (+11,5%), fertilizzanti con 1,8 milioni di tonnellate (+9,8%) e nafta con 1,6 milioni di tonnellate (+47,7%).

Quanto alle merci a bordo delle navi transitate lo scorso mese nel canale e dirette a nord i più consistenti volumi di carico erano costituiti da merci containerizzate con 22,6 milioni di tonnellate (-0,5%), petrolio grezzo con 2,7 milioni di tonnellate (-43,9%), gasoli con 2,5 milioni di tonnellate (-32,1%), gas naturale liquefatto con 1,7 milioni di tonnellate (+13,0%), benzine con 1,4 milioni di tonnellate (-20,8%), prodotti chimici con 1,1 milioni di tonnellate (-16,3%) e prodotti in metallo con 922mila tonnellate (+5,6%).

InforMare – 20/02/2020

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Concessione A22, incontro con la ministra De Micheli: c’è l’impegno del governo

19 Febbraio 2020

Si è svolto ieri a Roma l’incontro tra i rappresentanti dei soci pubblici di Autostrada del Brennero Spa e la ministra alle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli. All’ordine del giorno l’affidamento della gestione della tratta autostradale Brennero-Modena a favore di una Società partecipata dagli stessi enti pubblici.

Nella riunione – anche alla luce dell’ultima novità legislativa intervenuta, ovvero la modifica dell’art. 13-bis del decreto legge 148 del 2017, che ha posticipato al 30 giugno 2020 il termine di sottoscrizione dell’atto convenzionale – si è discusso dei prossimi passi da compiere per arrivare in tempi rapidi alla sottoscrizione del medesimo Accordo di cooperazione, già approvato dal CIPE e registrato dalla Corte dei Conti. A questo proposito, i soci pubblici e il ministro, dopo aver condiviso la “straordinaria importanza” e il “carattere strategico” della concessione per il futuro e le prospettive di sviluppo dei territori coinvolti, si sono confrontati in particolare sulle possibili iniziative da intraprendere per affrontare con sollecitudine i nodi ancora aperti.  Nel corso della riunione, il Ministero ha manifestato l’assoluta disponibilità ad approfondire rapidamente tutti gli aspetti ancora in discussione, mentre i soci pubblici hanno ribadito la massima apertura a valutare ed approfondire costruttivamente le possibili soluzioni.

Alto Adige Innovazione – 19/02/2020

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Infrastrutture: 5G, entro 2020 completamento progettazione esecutiva

La Giunta regionale si attende, nel 2020, il sostanziale completamento della progettazione esecutiva e l’avvio dei lavori in una settantina di comuni, mentre ritiene ragionevole ipotizzare che all’inizio del 2021 verranno iniziati e conclusi i lavori negli ultimi 15-20 comuni.

Questo il concetto espresso oggi a Trieste dall’assessore alle Infrastrutture e territorio, il quale ha risposto in Consiglio regionale a una interrogazione in merito alle tempistiche di connessione delle aree a oggi non ancora raggiunte dalla banda larga e alle azioni che la Giunta intende mettere in atto per informare correttamente i cittadini sulle reti 5G.

Sul tema si è ricordato anche che lo specifico Piano d’azione dell’Unione europea ha fissato la scadenza del 2020 per il lancio commerciale di questa infrastruttura in tutti gli stati membri e quella del 2025 per la sua diffusione capillare nei centri urbani e lungo le principali vie di trasporto. Il 5G viene ritenuto una risorsa essenziale per la competitività dell’Europa sui mercati mondiali. Studi della Commissione prevedono, infatti, che nel 2025 i profitti generati dal 5G a livello mondiale raggiungeranno i 225 miliardi di euro.

Pur condividendo le legittime preoccupazioni di chi rileva che un aumento del numero delle antenne possa costituire un potenziale rischio per la salute, l’Amministrazione regionale ha evidenziato come non si abbia notizia del fatto che sia previsto un innalzamento dei livelli massimi consentiti. Di conseguenza non viene ritenuto prevedibile un aumento dell’esposizione alle onde elettromagnetiche rispetto a quella attuale.

Per la Regione va quindi stimolato il confronto tecnico e scientifico con gli enti locali, la società civile e le imprese al fine di condividere lo stato dell’arte e dare voce ai territori sulle questioni di maggior interesse per i cittadini. La Giunta si riserva quindi di individuare le modalità più opportune ed efficaci per garantire una adeguata informazione ai diversi portatori di interesse.

Per quanto concerne lo stato di avanzamento del 5G in Friuli Venezia Giulia, si è ricordato che l’Accordo di programma per lo sviluppo della banda ultra larga tra la Regione e il Ministero dello sviluppo economico mette in campo risorse per complessivi 101 milioni di euro, di cui: 86 dal Fondo Sviluppo e Coesione, 12 dal Programma di sviluppo rurale e 2,5 dal bilancio dell’Ammnistrazione regionale.

La Regione stima che la prima fase, il cosiddetto ‘Piano aree bianche’ che riguarda zone considerate non vantaggiose per gli operatori del settore, interesserà 500mila cittadini del Fvg.

Relativamente all’attuazione del Piano in Fvg, la Regione evidenzia che è stata completata la progettazione definitiva, sono stati approvati 93 progetti esecutivi e altri 12 sono stati presentati dal concessionario Open Fiber. Inoltre sono stati emessi ordini per oltre 36 milioni di euro, mentre lo stato di avanzamento economico dei lavori è di poco superiore ai 10 milioni di euro. Ancora, sono stati aperti cantieri in 85 comuni e circa un terzo dei cantieri è stato completato, mentre risultano a oggi collaudati 8 comuni, nei quali è già partita la commercializzazione dei servizi di banda ultra larga.

Per quanto concerne l’acquisizione dei permessi, si sono già concluse positivamente le prime sei conferenze per l’infrastrutturazione di 54 comuni e l’ottenimento di autorizzazioni nel territorio di 75 amministrazioni comunali. Sono in corso la settima e l’ottava conferenza che riguardano altri 19 comuni.

La Regione ha infine evidenziato che è stata data indicazione di dare la massima priorità ai comuni finanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e in particolare alle aree montane, sia perché l’utilizzo di fondi europei impone il raggiungimento di determinati obiettivi di spesa, sia perché proprio nelle aree montane si avverte maggiormente la necessità di infrastrutture di telecomunicazione adeguate al mantenimento degli standard di servizio in linea con le esigenze di cittadini e imprese.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 19/02/2020

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ACI Europe: nel 2019 la peggior performance in 5 anni

E’ cresciuto del 3,2% il traffico passeggeri sugli aeroporti europei, circa la metà rispetto all’incremento del 6,1% registrato nel 2018 e la peggior performance degli ultimi cinque anni. Lo rivelano i dati di ACI Europe, il consiglio degli aeroporti europei, secondo cui i passeggeri totali nel 2019 in Europa sono stati 2,43 miliardi. “Negli ultimi cinque anni, gli aeroporti europei hanno visto aumentare il proprio traffico del 32% – ha sottolineato Oliver Jankovec, direttore generale di ACI Europe -, il che significa che i passeggeri sono cresciuti di 595 milioni. Ma il 2019 è stato un anno cruciale. Anche se i volumi erano ancora in crescita, il rallentamento è stato notevole, a causa delle pressioni sia della domanda che dell’offerta”.
Nel dettaglio il rallentamento è stato più significativo sugli scali dei Paesi non Ue, che hanno riportato un aumento del 3% contro un +8,3% registrato nel 2018 mentre quelli dei Paesi Ue sono cresciuti del 3,3% (+5,4% nel 2018). Tra i risultati più positivi quello dell’aeroporto di Milano Malpensa, che ha segnato un +16,6%, di Riga (+10,5%), Budapest (+8,8%), Tallin (+8,6%) e Lisbona (+7,4%).
Per quanto riguarda invece il trasporto cargo, nel corso del 2019 è diminuito dell’1,9%, la peggior performance dal 2012: in questo caso il risultato peggiore è stato raggiunto dagli scali dei Paesi Ue (-3,2%) mentre quelli non Ue hanno ottenuti dati in rialzo dell’1,9%.

Trasporti-Italia.com – 19/02/2020

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