Porti, Venezia perde 1,5 milioni di tonnellate nel 2019

31 Gennaio 2020

Lo afferma Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. «Come ho già avuto modo di spiegare nei mesi scorsi – rileva Musolino -, il nostro scalo ha un legame strettissimo con l’industria nordestina e ha risentito fortemente del rallentamento di tutta la manifattura europea e dello scenario di profonda incertezza internazionale»

«Si misura in un milione e mezzo di tonnellate perdute la flessione dei traffici sperimentata nel corso del 2019 dal porto veneziano». Lo afferma Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.

«Come ho già avuto modo di spiegare nei mesi scorsi – rileva Musolino -, il nostro scalo ha un legame strettissimo con l’industria nordestina e ha risentito fortemente del rallentamento di tutta la manifattura europea e dello scenario di profonda incertezza internazionale. Fattori di ordine globale dunque ma anche il risultato di una burocrazia italiana che spesso non riesce a stare al passo dell’impresa e dei mercati e che finisce inevitabilmente per ostacolare la crescita e lo sviluppo».

«L’esempio più evidente è sempre quello dei mancati dragaggi che ci ha portato a perdere traffici importanti, tra cui la linea diretta container con il Far East, un traguardo per cui avevamo speso risorse e duro lavoro. Nonostante tutto – Musolino – la conferma dell’interesse di primari operatori internazionali nei nostri confronti e i risultati incoraggianti del porto di Chioggia ci stimolano a continuare con rinnovata determinazione e moderato ottimismo e ci ricordano che il sistema portuale veneto è un motore fondamentale e irrinunciabile per l’economia del nordest e dell’intero Paese, forte di un peso economico annuale di 21 miliardi di euro, di cui 11,7 miliardi di produzione diretta, 7 miliardi di produzione indiretta e 2,3 miliardi di indotto e con oltre 92 mila occupati di cui il 26% al di fuori del Veneto».

La Nuova di Venezia/Nordest economia – 31/01/2020

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Coronavirus: De Micheli,porti non chiusi, più controlli

Situazione sotto controllo, evitare gli allarmismi

“Abbiamo già dei protocolli che si attivano sulla base della dichiarazione dello stato di emergenza, protocolli di sicurezza e controlli per questa specifica casistica. Un rafforzamento dei controlli standard”. Così la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, a proposito delle misure nei porti in relazione al Coronavirus. Non vengono chiusi i porti? “No”, risponde a margine di una iniziativa della Fillea-Cgil. La situazione, sottolinea, “è assolutamente sotto controllo, non è il caso di animare allarmismi”. Si tratta di “un rafforzamento dei protocolli standard, di un rafforzamento nella tipologia del controllo”, aggiunge De Micheli. In Consiglio dei ministri, afferma la ministra a proposito della riunione di stamattina, “abbiamo deciso lo stato emergenza in coerenza con la dichiarazione di ieri dell’Oms. Questo ci consente di mettere in campo controlli con delle procedure più accelerate. Il ministro della Salute ci ha confermato che la situazione è assolutamente sotto controllo, quindi non è il caso di animare allarmismi, perché abbiamo tutte le condizioni sia sul fronte delle procedure di controllo che dei risultati che stanno arrivando dall’istituto Spallanzani sul fatto che le situazioni sono molto limitate, come saputo ieri sera”. Sullo stop, invece, dei voli da e per la Cina, deciso sempre ieri sera, De Micheli rimarca che “è una misura precauzionale”.

Ansa/Mare – 31/01/2020

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Assegnata progettazione definitiva Terraglio Est. Presidente della Regione Veneto, “mantenuto un impegno preso per sgravare la storica strada del Terraglio”

“Con l’incarico di progettazione definitiva del Terraglio Est manteniamo un impegno preso e lo coroniamo grazie ad un buon gioco di squadra. L’opera è un nodo strategico per la viabilità regionale che va a sgravare una delle arterie fondamentali per le imprese e tutto il tessuto produttivo come il Terraglio; una strada storica, che attraversa centri importanti e che oramai è al collasso”.

Così il Presidente della Regione del Veneto commenta l’affidamento della progettazione definitiva del Terraglio Est ai tecnici di Veneto Strade con l’apporto di tre professionisti, individuati per i sondaggi e i rilievi, per il calcolo delle strutture e per la progettistica.

Per la realizzazione dell’opera – prevista da un protocollo di intesa del 2004 tra Regione del Veneto, il Commissario Governativo per le Opere strategiche del Triveneto, la Provincia di Treviso, quella di Venezia (ora Città Metropolitana) e i comuni attraversati – si delinea così la fase finale con la progettazione dello stralcio da Dosson (Casier) fino alla tangenziale di Treviso; un tratto che rappresenta circa il 50% dei 6,4 chilometri complessivi (ad oggi, è già stato realizzato il tratto a sud, dal Passante di Mestre a Dosson). Il progetto si prevede sia ultimato per marzo, in modo da convocare nel mese successivo la conferenza dei servizi per l’approvazione definitiva.

“Finalmente riguardo a questa infrastruttura possiamo dire che si vede la luce in fondo al tunnel – prosegue il Governatore -. Avevano garantito che sarebbe stato trattato come una priorità nel già ampio quadro generale delle nuove infrastrutture che la Regione ha seguito in questi anni. La viabilità lungo quella direttrice è fondamentale per la realtà imprenditoriale che contraddistingue il territorio. Il progetto, ora è in dirittura d’arrivo, sicuramente anche ridimensionato dal punto di vista finanziario perché dai quasi 25 milioni previsti inizialmente, spero si possa andare anche sotto i 20”.

“L’attenzione per la viabilità è sinonimo di sicurezza, di trasporti efficienti e creazione di condizioni funzionali all’economia locale – conclude il Presidente della regione -. L’assegnazione della progettazione definitiva del Terraglio Est significa iniziare bene l’anno che contiamo di concludere, salvo il tratto di Malo, con il completamento della Pedemontana”.

Regione Veneto – Comunicato stampa n. 153 del 31 gennaio 2020

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Crociere: attesi 32 mln di passeggeri. Frena il Mediterraneo, boom del Medio Oriente

28 Gennaio 2020

Il 2020 promette cifre record nel mondo delle crociere. Previsti 32 milioni di croceristi (a fronte dei 30 milioni del 2019 e dei 28,5 del 2018) secondo Clia, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica.

“Il vento sta cambiando, nonostante un inizio difficile, in salita – spiega Matteo Lorusso, system administrator & social media manager di Ticketcrociere l’agenzia di viaggi leader in Italia nella vendita di crociere online – Il gap iniziale di gennaio è stato colmato in pochi giorni e i numeri sono in crescita rispetto a gennaio 2019: passeggeri al +12% e cabine prenotate al +9%”.

Tra le mete scende del 7% il Mediterraneo, con il 57% del totale delle preferenze, e crescono nuove destinazioni come il Medio Oriente (+48%) e tornano in auge i Caraibi al +16%. Nord Europa riscuote il 10% delle preferenze quasi alla pari con il Medio, il 3% ha scelto le Canarie e un altro 3% l’Oriente; il 2% dei passeggeri italiani andrà invece in Sud America; l’1% toccherà gran parte di queste destinazioni con il giro del mondo; infine Sud Africa (0,5%) e Nord America (0,5%).

“Il settore è vivace e di sicuro ci darà soddisfazioni anche quest’anno, ma una riflessione va fatta – aggiunge Lorusso – le navi che solcano il nostro mare (e non solo) sono aumentate e adesso deve crescere in maniera considerevole anche il numero complessivo dei crocieristi italiani, non si può contare solo sui repeater. La sfida delle compagnie di crociera, e anche nostra ovviamente, è intercettare nuovi pubblici, spostare fette di mercato”.

Trasporti-Italia.com – 28/01/2020

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Tunnel del Brennero: la Baviera contro la tratta d’accesso sul suo territorio

27 Gennaio 2020

Dure critiche di sindaci e ambientalisti in Germania: «Prima va verificato l’effettivo bisogno»

La Baviera mette in discussione la realizzazione della tratta d’accesso al tunnel del Brennero su territorio tedesco, che infatti viene contestata da sindaci e ambientalisti.

Il governo bavarese in una lettera al consiglio di amministrazione Bbt Se comunica che la progettazione prosegue, ma che l’eventuale costruzione della tratta sarà decisa solo in un secondo momento, quando sarà confermato l’effettivo bisogno.

Da tempo Vienna e Bruxelles lamentano i ritardi in Germania, temendo un effetto collo di bottiglia per il futuro traffico su rotaia sulla linea del Brennero. Il tunnel del Brennero dovrebbe entrare in funzione a fine 2028, con la nuova battuta d’arresto in Germania la tratta d’accesso in Baviera non sarà realizzata prima del 2050, sostiene il giornale. Per il leader dell’ultradestra Fpoe in Tirolo, Markus Abwerzger, la galleria a questo punto rischia di diventare «un pozzo senza fondo».

Trentino – 27/01/2020

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A22, limiti di velocità dinamica, tempi di percorrenza ridotta del 34%

Risultati positivi per la sperimentazione tra i caselli di Egna-Ora e S.Michele-Mezzocorona

L’applicazione dei limiti dinamici del progetto BrennerLec, attivato in via sperimentale lungo alcuni tratti dell’Autostrada del Brennero, ha dimostrato di poter ridurre i tempi medi di percorrenza, in caso di traffico intenso, del 34%. Lo rende noto la società A22 precisando che da ora alla fine del progetto, prevista per l’aprile 2021, funzionerà anche la seconda sperimentazione, quella limitata alla tratta tra Egna Ora e San Michele-Mezzocorona, in entrambi i sensi di marcia, volta a ridurre l’inquinamento atmosferico.

Nelle prime due fasi, l’obiettivo principale è stato quello di misurare il rapporto tra limiti dinamici di velocità e riduzione delle emissioni. I test – sottolinea l’A22 – hanno dimostrato che ridurre la velocità media dei veicoli leggeri di 14 km/h produce un calo delle concentrazioni di diossido di azoto del 10% a bordo autostrada. Solo grazie a questi test, condotti in 10 km, sono state risparmiate oltre 700 tonnellate di anidride carbonica.

Trentino – 27/01/2020

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