Banda larga: Callari, Fvg pronto a gestire aree grigie e voucher

19 Dicembre 2019

“Il Friuli Venezia Giulia si propone come protagonista della gestione degli interventi per la copertura della banda larga nelle cosiddette aree grigie, ma anche a farsi soggetto gestore del rilascio dei voucher utilizzati come incentivi all’utenza”.

Questa in sintesi la proposta che l’assessore al Patrimonio del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, ha portato oggi a Roma al tavolo del Cobul, il Comitato nazionale per la banda ultralarga presieduto dal ministro all’Innovazione, Paola Pisano.

“Ho colto con soddisfazione un’accelerazione dell’operatività di questo organismo – ha detto Callari al termine della riunione – proprio per questo ritengo che la proattività del Friuli Venezia Giulia possa essere ben accolta per dare ulteriore slancio alla infrastrutturazione digitale del nostro Paese, come hanno condiviso anche altre regioni”.

In particolare, dopo il supporto dato nella copertura delle aree bianche, il Friuli Venezia Giulia è disponibile ad intervenire anche nella partita delle aree grigie, dove si collocano la maggior parte dei distretti industriali e delle Pmi. “Qui possiamo renderci utili facendo leva su alcuni fattori vincenti di cui la Regione può disporre: l’autonomia, una società tecnologica in house, una rete pubblica in fibra ottica” ha evidenziato Callari, proponendo che “il Friuli Venezia Giulia si faccia quindi soggetto attuatore delle politiche nazionali di accrescimento della competitività ed in particolare della gestione dei 15 milioni di euro destinati al nostro territorio dal riparto statale”.

Callari ha chiesto inoltre la gestione diretta dei cosiddetti voucher, meccanismi di incentivo all’utenza introdotti nel 2015 e che dovrebbero “accendere” le reti in via di realizzazione grazie ai bandi pubblici Infratel aggiudicati ad Open Fiber. “Chiediamo di poter essere autonomi nella definizione dei criteri di distribuzione di questi incentivi, in modo tale da non erogarli a pioggia, ma secondo bandi che favoriscano davvero l’utenza più svantaggiata, contribuendo così all’incontro di domanda e offerta laddove gli operatori privati si dimostrano ancora troppo tiepidi nell’assumere un rischio di impresa per la gestione della connettività di banda larga” ha concluso l’assessore.

La risposta del ministro potrebbe arrivare già al prossimo tavolo del Cobul convocato per il 23 gennaio.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 19/12/2019

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Festività e trasporti: a Natale e Capodanno quasi 720mila italiani si sposteranno in pullman

Saranno quasi 720mila gli italiani che si sposteranno in pullman durante le prossime vacanze di Natale e Capodanno. Questo dato è stato calcolato dal Centro Ricerche Continental Autocarro sulla base delle previsioni di Federalberghi sugli italiani che andranno in vacanza per le ferie di Natale e di Capodanno.

Secondo Federalberghi saranno 9,8 milioni gli italiani che andranno in vacanza a Natale e 8,5 milioni gli italiani che andranno in vacanza a Capodanno. Dall’ultimo rapporto Istat su viaggi e vacanze degli italiani emerge, poi, che il 3,5% degli spostamenti per vacanza in Italia sono avvenuti in pullman, mentre la percentuale di spostamenti in pullman per le vacanze all’estero sale al 5,7%.

Se queste percentuali dovessero confermarsi anche per le vacanze di Natale e Capodanno del 2019/2020 sarebbero quindi quasi 720mila gli italiani che si sposteranno in pullman nelle prossime festività.

Trasporti-Italia.com – 19/12/2019

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ACI Europe: a ottobre rallenta crescita traffico passeggeri, ancora in calo il cargo

18 Dicembre 2019

A ottobre il traffico passeggeri attraverso la rete aeroportuale europea è aumentato del 2,1%. Anche se solo di un decimale sotto il risultato di settembre (+2,2%), si tratta della performance mensile più debole finora nel 2019. Il traffico merci, invece, ha continuato a diminuire per il 12° mese consecutivo, segnando un -2,6% (rispetto al -2,8% di settembre).
Questi, in sintesi, i dati contenuti nell’ultimo rapporto sul traffico aereo per il mese di ottobre diffuso da ACI Europe, che misura i voli di aviazione commerciale: full service, regionali, low cost e charter.
L’aumento del traffico passeggeri europeo è stato in gran parte guidato dagli aeroporti dei Paesi non Ue, che hanno registrato un +4,6%, in miglioramento rispetto a settembre (+3%).
Il risultato è frutto della crescita a due cifre registrata negli aeroporti in Ucraina, Montenegro, Macedonia del Nord, Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia, Israele e Armenia – nonché della crescita (sebbene più moderata) negli aeroporti di Russia, Moldavia e Turchia. Al contrario, il traffico passeggeri continua a diminuire in Islanda a seguito del fallimento di WOW la scorsa primavera, con l’aeroporto di Keflavik (-34,6%) in forte calo. Anche gli aeroporti in Svizzera e Georgia hanno registrato una riduzione – sebbene molto più ridotta – del traffico passeggeri, mentre gli aeroporti norvegesi hanno registrato una crescita debole. Di conseguenza, le migliori prestazioni del traffico passeggeri sono venute dagli aeroporti Kiev-Boryspil (+22,3%), Tirana (+20%), Tel Aviv (+15%), Antalya (+14,8%), Yerevan (+14,8%), Sarajevo (+14,3%), Mosca-Vnukovo (+14,2%), Belgrado (+13,5%) e Skopje (+13,1%).
Continua il rallentamento della crescita del traffico passeggeri negli aeroporti dell’Ue, che a ottobre hanno registrato un aumento di passeggeri dell’1,3% (in calo rispetto al +2% del mese precedente). Il risultato è frutto della limitata capacità di espansione che interessa ormai le compagnie aeree, delle politiche industriali in Germania e in Italia, nonché dell’impatto del crollo nel mese di settembre di Aigle Azur, XL Airways, Adria Airways e Thomas Cook. Questi fallimenti di compagnie aeree hanno colpito particolarmente Lubiana (-38,5%), East Midlands (-13,9%), Glasgow (-13%), Parigi-Orly (-12,4%), Newcastle (-7,5%), Birmingham (-3,6%) e aeroporti che servono le Isole Canarie (-6% collettivamente per Las Palmas, Tenerife Nord, Tenerife Sud, Fuerteventura e Lanzarote).
Polonia, Estonia e Croazia sono gli unici mercati dell’Ue in cui gli aeroporti hanno ottenuto aumenti a due cifre del traffico passeggeri – con aeroporti in Ungheria, Austria, Repubblica ceca, Lussemburgo, Malta, Lettonia e Lituania comunque interessati da una crescita dinamica. Oltre alla Slovenia, gli aeroporti in Regno Unito, Germania, Svezia, Slovacchia e Bulgaria hanno registrato una diminuzione del traffico passeggeri, mentre quelli in Francia, Paesi Bassi e Danimarca hanno registrato solo una crescita marginale.
Tra gli aeroporti più grandi e di capitali Ue, gli aumenti più considerevoli di passeggeri provengono da: Tallinn (+11,2%), Vienna (+10,2%), Budapest (+9,8%), Lussemburgo (+9,7%), Riga (+9,3%), Malta (+8,6%), Londra Luton (+8,4%), Varsavia (+8,2%) e Praga (+8,1%).
Per quanto riguarda i Majors (i 5 principali aeroporti europei), hanno riportato una performance appena al di sotto della media del settore a +1,8%, in leggero miglioramento rispetto al mese precedente (+ 1,2%). Paris-CDG ha ottenuto ancora una volta la migliore performance (+4,1%), seguita da vicino da Istanbul (+3,3%), che ha migliorato le prestazioni rispetto a settembre. Francoforte (+1%), Londra-Heathrow sempre alle prese con limitazioni dovute alla capacità (+0,5%) e Amsterdam Schiphol (+0,3%) sono cresciuti a un ritmo più lento.
Nel frattempo, le prestazioni degli aeroporti regionali più piccoli (meno di 5 milioni di passeggeri) hanno continuato a peggiorare a -1,3% (da -0,7% a settembre).
Il 54% degli scali appartenenti a questa categoria ha perso passeggeri durante il mese di ottobre, rispetto al solo 33% per il resto del settore aeroportuale.
Tra gli aeroporti regionali più piccoli, i maggiori aumenti di passeggeri hanno caratterizzato: Charkiv (+69,6%), Kutaisi (+44,6%), Nis (+43,9%), Zara (+41,8%), Turku (+38,3%), Tivat (+33,1%), Memmingerberg (+25%) e Dubrovnik (+22,7%). Tra quelli più grandi (oltre 5 milioni di passeggeri), in testa alla classifica si posizionano Cracovia (+30,4%), Siviglia (+14,8%) e Bordeaux (+14,3%).
Come per i mesi precedenti, la flessione del traffico merci in ottobre è rimasta concentrata sugli aeroporti dell’Ue (-3,4%), mentre negli aeroporti non Ue si registrano ancora volumi in crescita (+1,4%).
Dei primi 10 aeroporti europei per il trasporto merci, solo 2 hanno visto il loro traffico in aumento: Liegi (+2,2%) e Lussemburgo (+1,9%).
Tra gli aeroporti del Gruppo 1, che ospitano oltre 25 milioni di passeggeri e hanno riportato una crescita del 2,1%, spiccano le performance di: Antalya (+14,8%), Vienna (+10,2%), Istanbul Sabiha (+7,1%), Bruxelles (+6,4%) e Lisbona (+6,2%).
Tra gli aeroporti del Gruppo 2, in grado di accogliere tra 10 e 25 milioni di passeggeri, che hanno riportato una crescita media del 3,2%, emergono i risultati di: Milano Malpensa (+31,2%), Kiev KBP (+22,3%), Tel Aviv (+15%), Mosca VKO (+14,2%) e San Pietroburgo (+10,6%).
Nel Gruppo 3, che comprende gli aeroporti che accolgono da 5 a 10 milioni di passeggeri, che hanno registrato una crescita media dell’1,3%, emergono in particolare Cracovia (+30,4%), Siviglia (+14,8%), Bordeaux (+14,3%), Belgrado (+13,5%) e Riga (+9,3%).
Nel Gruppo 4, che comprende gli aeroporti in grado di accogliere meno di 5 milioni di passeggeri all’anno, cresciuto in media dello 0,4%, emergono in particolare Bucarest (+913,4%), Ocrida (+191,5%), Mostar (+112,3%), Charkiv (+69,6%) e Chambery (+62,5%).

Trasporti-Italia.com – 18/12/2019

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Slitta l’entrata in vigore del Documento unico di circolazione e proprietà

Il Documento unico di circolazione e proprietà non entrerà in vigore il primo gennaio 2020. L’operatività del provvedimento subirà uno slittamento.

Lo ha stabilito l’articolo 687 del ddl Bilancio, recentemente approvato in via definitiva al Senato, dopo il confronto con le associazioni di categoria e l’ACI, per la definizione di modalità e termini nell’ottica di una graduale utilizzazione. Il termine ultimo per le procedure telematiche per il rilascio del documento unico sarà comunque il 31 ottobre 2020.

Il Documento unico, in attuazione del Decreto Legislativo n.98 del 2017, abolisce il certificato di proprietà ed è costituito dalla carta di circolazione in cui sono annotati anche i dati relativi alla proprietà e quelli relativi alla situazione giuridico-patrimoniale del veicolo.

Trasporti-Italia.com – 18/12/2019

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Trasporti: Conftrasporto, allarme costi carburante navi

Uggè, condividere maggiori oneri con potenziamento ‘Marebonus’

Conftrasporto lancia l’allarme sui costi del carburante per il trasporto marittimo, paventando “ripercussioni per le aziende di autotrasporto che viaggiano sulle autostrade del mare”. Lo si legge in una nota diffusa in vista della scadenza del prossimo 1 gennaio per ridurre gli ossidi di zolfo dell’85%.

“La conseguenza – spiega l’organizzazione dei trasportatori aderenti a Confcommercio – sarà un aumento dei costi compreso fra il 20% e il 30% per effetto del maggior costo dei carburanti meno inquinanti destinato a ricadere sulle imprese dell’autotrasporto e sugli utenti finali”. Secondo il vicepresidente Paolo Uggè “le nuove regole imposte dall’Imo (Organizzazione marittima internazionale) rappresentano un grave rischio per le società di trasporto”. Consentono a suo dire un adeguamento “molto importante per la sostenibilità del settore” a favore della “collettività nella sua interezza” che però mette le imprese “in una situazione di difficoltà”. Da qui la richiesta al Governo di una “condivisione dei costi da parte di tutta la collettività” con il potenziamento degli incentivi già esistenti, come il Marebonus.

Ansa/Mare – 18/12/2019

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Sfmr. Nodo della Gazzera: Regione e Rfi affidano al comune di Venezia il ruolo di stazione appaltante e di esecutore dei lavori di soppressione dei passaggi a livello

17 Dicembre 2019

Un passo avanti per dare concreta soluzione al complesso nodo del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR) della Gazzera, costituendo il necessario raccordo stradale tra le fermate ferroviarie di “Gazzera” e “Olimpia”, in corso di completamento, e la rete stradale nel territorio di Mestre,  è stato compiuto oggi grazie all’approvazione da parte della Giunta regionale di un provvedimento proposto dall’assessore alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti.

“Abbiamo dato il via libera allo schema di Protocollo d’Intesa che la Regione sottoscriverà con Rete Ferroviaria Italiana e Comune di Venezia – spiega De Berti –, con il quale si conviene sull’opportunità di affidare all’amministrazione comunale veneziana le attività di appalto ed esecuzione degli interventi sostitutivi dei passaggi a livello al km 1+337 della linea Mestre – Quarto D’Altino e al km 1+445 della linea Mestre – Treviso, entrambi sulla via Gazzera Alta, del quale la Regione ha consegnato a RFI la progettazione definitiva, che prevede un quadro economico generale di spesa di poco superiore ai 10 milioni di euro”.

“Il Protocollo – precisa ancora l’assessore – disciplina anche le modalità di finanziamento dell’intervento: la suddetta spesa di 10 milioni di euro sarà integralmente a carico di Regione del Veneto e RFI, che trasferirà i fondi al Comune di Venezia in quanto stazione appaltante”.

Un ruolo decisivo, dunque, quello svolto dalla Regione che dopo aver provveduto alla progettazione definitiva e al cofinanziamento delle opere, consegnerà al Comune di Venezia entro la fine di quest’anno anche la progettazione esecutiva.

“Il nostro obiettivo è far sì che l’intervento possa essere avviato immediatamente dopo la chiusura dei cantieri che oggi sono attivi alla Gazzera per la realizzazione, tra l’altro, di due fermate dei treni – conclude De Berti –, risolvendo pertanto l’annosa questione delle interferenze stradali e ferroviarie, consentendo così una completa riqualificazione dell’area”.

Regione del Veneto/Comunicato stampa n. 2095 del 17/12/2019

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Al via l’eliminazione di quattro passaggi a livello nella Marca, a Castello di Godego, Montebelluna, Paese e Treviso

Prosegue l’azione congiunta di Regione del Veneto e Rete Ferroviaria Italiana per la graduale soppressione dei passaggi a livello presenti lungo le linee che interessano il Veneto, dando attuazione concreta al Protocollo d’Intesa sottoscritto tra l’Ente e la Società nel luglio 2017, con il quale sono stati disciplinate le attività di programmazione e progettazione e il finanziamento degli interventi.

Su proposta dell’assessore alle infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, nella sua odierna seduta la Giunta regionale ha approvato il provvedimento che stabilisce il programma di consegna a RFI dei seguenti quattro progetti definitivi predisposti e finanziati dalla Regione:

– “Eliminazione dei passaggi a livello posti alla progressiva km 38+657 e km 39+570 della linea ferroviaria Castelfranco-Bassano, ricadente nel territorio del comune di Castello di Godego, in corrispondenza di via Chioggia – (S.R. n° 245) e via Ca’ Leoncino”: si prevede la deviazione della S.R. n. 245 su un nuovo tracciato stradale, posto parallelamente all’esistente sedime lungo via Chioggia, per un tratto di lunghezza sufficiente ad attraversare la linea ferroviaria Castelfranco-Bassano mediante sottopasso veicolare e ciclopedonale; l’importo da quadro economico è di 11,3 milioni di euro;

– “Eliminazione del P.L. posto alla progressiva km 26+714 della linea Castelfranco – Montebelluna, ricadente nel territorio del comune di Montebelluna, in Via Guido Bergamo”: si prevede la realizzazione di un sottopasso carrabile e ciclopedonale, fuori sede, raccordato all’esistente viabilità mediante due intersezioni a rotatoria;  l’importo da quadro economico è di 6 milioni di euro;

– progetto definitivo dell’intervento “Eliminazione dei P.L. al km 52+242 e Km 52+435 Paese – Via Mons. C. Breda, della linea ferroviaria Castelfranco – Treviso, in Comune di Paese (TV)”: si prevede la realizzazione di un nuovo sottopasso, a est dell’attuale passaggio a livello di via Breda, di una  rotatoria per l’innesto della nuova viabilità sull’attuale sede di via Breda a nord dell’attraversamento ferroviario e di una viabilità di raccordo a raso, a sud della linea ferroviaria, per consentire anche la chiusura del passaggio a livello privato al km 52+435; l’importo da quadro economico è di 8,2 milioni di euro;

– “Eliminazione dei passaggi a livello (P.L.) posti alle progressive km 59+110 (via Benzi) e 59+345 (viale Cacciatori) della linea ferroviaria Castelfranco – Treviso, ricadenti nel territorio del comune di Treviso”: si prevede la realizzazione di un nuovo sottopasso carrabile e ciclabile lungo viale Cacciatori e di uno ciclopedonale lungo via Benzi, con i relativi raccordi alla viabilità esistente – l’importo da quadro economico è di 17,7 milioni di euro.

“Siamo impegnati, insieme a RFI che avrà anche il ruolo di stazione appaltante, a rimuovere i principali punti critici nelle intersezioni tra strade e rotaie in tutto il Veneto, intervenendo sulla viabilità esistente anche per ottenere notevoli benefici sulla regolarità del servizio ferroviario – precisa l’assessore De Berti –. La copertura economica per la realizzazione di questi quattro interventi in provincia di Treviso è a carico dei fondi già stanziati in esecuzione dell’intesa del 2017, grazie alla quale sono disponibili complessivamente oltre 117 milioni di euro già stanziati da Regione e RFI”.

Regione del Veneto/Comunicato stampa n. 2096 del 17 dicembre 2019

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Brennero: Conftrasporto, bene incentivi austriaci ma serve la sospensione del filtraggio per i tir

Aumenta il finanziamento pubblico per abbandonare la strada in favore dei treni sull’asse del Brennero. L’Austria stanzia 205,2 milioni di euro per  il 2020-2022, in modo da rendere meno costoso il trasporto di camion su rotaia attraverso vagoni  ribassati. Un sussidio per le compagnie ferroviarie, che si tradurrà in una diminuzione dei costi per le  aziende di logistica.

Secondo Conftrasporto-Confcommercio si tratta della strada giusta, autorizzata dalla Commissione europea per favorire il passaggio delle merci dalla gomma al ferro.

“Forse tuttavia esiste una dimenticanza importante – precisa il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – Un ‘dettaglio’ legato a due fattori: la capacità della rete austriaca a sopportare un incremento di traffico, e la sospensione obbligatoria delle misure di filtraggio che l’Austria vuole continuare ad applicare ai Tir in transito”.

“Non ho mai visto far entrare in una bottiglia di un litro l’equivalente di quanto contenuto in una botte da cento litri – spiega Uggè – Questa è la situazione della infrastrutture che consentono l’attraversamento dell’Austria. Il governo austriaco trovi, d’intesa con l’Italia e la Germania, una soluzione condivisa, e non cerchi di trovare scappatoie pensando di poter continuare con la politica degli ostacoli. Senza una valida intesa a difesa degli interessi nazionali il governo italiano attui rapidamente le dovute misure nel momento in cui accerterà l’impossibilità pratica di trasferire dalla gomma alla ferrovia l’enorme volume di merce che attraversa il  territorio austriaco”.

“Possibile che in Commissione europea non vi sia qualcuno che abbia compreso come non è certo una questione di costo la situazione di ingolfamento che si determina sulle strade?”, conclude il vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto.

Trasporti-Italia.com – 17/12/2019

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«Protocollo fanghi pronto e sottoscritto all’inizio dell’anno». Sindacati in presidio mercoledì

Lo ha detto il ministro Costa in audizione alle Commissioni Ambiente e Trasporti. Il Mit al lavoro per togliere le grandi navi dalla Giudecca. Mibac punta a un vincolo paesaggistico come ostacolo al transito

«All’inizio dell’anno il Protocollo fanghi sarà pronto e sottoscritto». Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa oggi ha reso lunedì un’audizione alle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, riunite in sede congiunta sul tema delle grandi navi, occasione per fare il punto sulla navigabilità della laguna, come ha riferito l’onorevole Nicola Pellicani. Ciò consentirà anche di sbloccare il Piano morfologico della laguna e poter pensare anche al futuro del Porto. «Ma è chiaro che bisogna fare di più», afferma il parlamentare veneziano. «Soprattutto pensare al futuro del Porto con l’entrata in funzione del Mose, e soprattutto con il gigantismo navale, ormai imperante, che non riguarda solo le crociere, ma in particolare le navi commerciali». Intanto tutto è rinviato al prossimo Comitatone, slittato a gennaio.

Il vincolo paesaggistico dei Beni Culturali

L’alternativa al passaggio delle grandi navi nei canali della Giudecca e a San Marco è stata discussa anche il 6 dicembre scorso in una riunione tecnica, convocata dal ministero per i Beni Culturali sul tema grandi navi a Venezia, con la partecipazione dei ministeri interessati. «In relazione alla mancanza, allo stato attuale, di una soluzione definitiva al problema, il discorso si è spostato sulla possibile individuazione di una via alternativa provvisoria –  ha detto il ministro Costa – è necessario acquisire, in ogni caso, una preliminare valutazione dei possibili impatti con idonea documentazione al riguardo. Tale impostazione è stata confermata dal Mibac (ministero dei Beni Culturali) che condivide la necessità che le grandi navi non transitino più alla Giudecca, su cui è stato posto un vincolo paesaggistico al quale si sta pensando di dare prossimamente piena attuazione individuando le misure prescrittive».

Lo sciopero

«Ancora una volta è stato rinviato il Comitatone su Venezia previsto a Roma il 20 dicembre». Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, come annunciato, saranno in presidio di protesta alle 9 a palazzo Linetti, nella sede della Regione Veneto a fianco alla stazione ferroviaria Santa Lucia. Ci saranno i delegati ma anche i rappresentanti delle imprese. «Sono ancora sospese le 72 ore di sciopero proclamate nelle scorse settimane. Nel caso la commissione di salvaguardia non si esprimesse per l’escavo dei canali scatterà lo sciopero», fanno sapere. «Il 19 è fondamentale che la riunione della Commissione Salvaguardia approvi il progetto di aumentare di un metro l’isola delle Tresse. I portuali vogliono sapere con chiarezza qual è il futuro dei porti di Venezia e Chioggia, nel bene e nel male, perché in Salvaguardia ci sono emeriti rappresentanti delle istituzioni, della Regione Veneto e della Città Metropolitana di Venezia. Li invitiamo con cortesia a rendere pubbliche le posizioni, alle imprese e ai lavoratori perchè sul nostro futuro pesa la loro responsabilità. Noi continuiamo e proseguiamo la vertenza».

Venezia Today – 17/12/2019

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Autovie Venete, il cda approva i bandi per i nuovi servizi

Il Consiglio ha approvato il bando di gara per l’affidamento del primo lotto dei ripristini conservativi dei 29 cavalcavia autostradali non coinvolti dai lavori della terza corsia per un importo di 1 milione 997 mila 598 euro e il bando di gara per l’affidamento della manutenzione.

Ultimo Consiglio di Amministrazione del 2019 per Autovie Venete, che chiude l’anno con un’intensificazione dei lavori di costruzione della terza corsia. “Il traguardo si avvicina – ha commentato un soddisfatto Maurizio Castagna, presidente della Società – e si tratta di un traguardo veramente significativo, visto che i lavori sono in anticipo di quasi un anno sul crono programma”.

Un Consiglio fitto di punti, la maggior parte dei quali di ordine tecnico perché, come ad ogni fine anno, vengono deliberate tutta una serie di attività che andranno a svilupparsi in quello successivo. Il Consiglio ha approvato il bando di gara per l’affidamento del primo lotto dei ripristini conservativi dei 29 cavalcavia autostradali non coinvolti dai lavori della terza corsia per un importo di 1 milione 997 mila 598 euro e il bando di gara per l’affidamento della manutenzione pluriennale del patrimonio edilizio per un importo di 1 milione e 200 mila euro.

Approvato anche l’affidamento dei servizi assicurativi per il periodo 31 ottobre 2019 – 31 dicembre 2023 dei servizi assicurativi per un importo di 6 milioni 963 mila 894 euro. “Abbiamo lavorato davvero tanto quest’anno – ha affermato Castagna – sia sul versante amministrativo sia su quello operativo, ma i risultati si vedono, e sono risultati importanti”.

“Raggiungerli – ha proseguito – non era scontato, ma l’unità di intenti e la coesione che hanno contraddistinto il lavoro del Consiglio di Amministrazione in questi anni sono stati determinanti”. “E’ un ringraziamento veramente sincero quello che rivolgo a tutti, insieme agli auguri per le imminenti festività. I prossimi mesi saranno altrettanto impegnativi – ha concluso – ma ormai siamo rodati e sono certo che sapremo affrontarli con altrettanta determinazione con l’obiettivo di festeggiare, tutti insieme, l’apertura della terza corsia entro la primavera”.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 17/12/2019

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