ACI Europe: traffico in rallentamento a settembre

22 Novembre 2019

ACI Europe ha diffuso i dati relativi al traffico passeggeri e cargo nel mese di settembre e nel terzo trimestre 2019. In media, la crescita del traffico passeggeri negli aeroporti europei si è attestata al +2,2% a settembre – in calo rispetto al +3,4% registrato ad agosto. La crescita nel terzo trimestre è stata del 2,6%, in calo rispetto al +4,3% nel primo semestre. Nel frattempo, il traffico merci ha continuato a diminuire per l’11° mese consecutivo al -2,8% (-3% per il terzo trimestre) e i movimenti degli aeromobili sono appena aumentati, +0,8% (+1,1% nel terzo trimestre).
“La dinamica di crescita del traffico passeggeri continua a rallentare e non si riscontra alcuna ripresa per un traffico merci depresso – ha commentato Olivier Jankovec, direttore generale di ACI Europe –. Non solo queste cifre spiegano il peggioramento delle condizioni macroeconomiche e commerciali, riflettono anche il fatto che 4 compagnie aeree europee sono fallite a settembre. Più in generale, gli aeroporti europei vedono le compagnie aeree limitare la capacità e lo sviluppo della rete e concentrarsi sulla protezione dei propri rendimenti. Questa tendenza sta diventando più acuta con l’inizio della stagione invernale – con la messa a terra di 737MAX e le limitazioni dei servizi ATM certamente non aiutano”.
L’impatto dei fallimenti di Aigle Azur, XL Airways, Thomas Cook e Adria Airways è stato avvertito principalmente sul mercato dell’Ue, dove il traffico passeggeri è cresciuto del 2%, il rendimento mensile più debole degli ultimi 6 anni. Gli aeroporti più colpiti da queste uscite del mercato aereo sono stati Lubiana (-9,6%), Parigi-Orly (-9,4%), Fuerteventura (-9,2%), Glasgow (-7,7%), Las Palmas (-6,1%), Corfù (-4%), Newcastle (-3,7%), Kos (-3,3%), Tenerife Sud (-3,1%) e Heraklion (-2,7%).
Tra i mercati nazionali dell’Ue, la Lettonia (+11,4%) è stata l’unica a raggiungere una crescita a doppia cifra, mentre Estonia e Lussemburgo (+9,6%), Austria (+9%), Ungheria (+8,6%), Polonia e Malta (+7,6%), Finlandia (+6,4%) e Portogallo (+6,2%) hanno sovraperformato significativamente la media Ue. Di contro, Slovenia (-9,6%), Bulgaria (-7,9%), Svezia (-2,1%), Slovacchia (-1,1%), Regno Unito (-0,7%), Germania (-0,4%) hanno tutti registrato perdite di traffico passeggeri, mentre la Grecia (+0,3%), la Danimarca (+0,5%) e Cipro (+0,6%) sono cresciute a malapena.
Tra gli aeroporti di capitali e di maggiore estensione dell’area Ue, le migliori prestazioni sono arrivate da Milano-Malpensa (+33,5% – in parte a causa della chiusura di Milano-Linate per rinnovo delle piste), Londra-City (+11,9%), Riga (+11,4%), Londra Luton (+10,7%), Vienna (+10,4%), Budapest (+8,6%), Lisbona (+7,3%), Madrid (+7,1%), Praga (+6,7%) e Helsinki (+6,6%).
Gli aeroporti del mercato extra Ue hanno visto un aumento del traffico passeggeri del 3%, a settembre – trainato da Ucraina (+28,8%), Armenia (+18,7%), Macedonia del Nord (+16,5%), Albania e Serbia (+13,7%).
L’Islanda (-34,2%) ha continuato a risentire gravemente del fallimento di WOW – che ha avuto impatto negativo anche sulla Georgia (-9,9%) – e degli adeguamenti della capacità di altre compagnie aeree. Nel frattempo, la Russia ha leggermente sovraperformato la media non Ue (+3,4%) – e i guadagni sono stati piuttosto limitati in Svizzera (+0,6%), Turchia (+1,8%) e Norvegia (+2,3%).
Tra gli aeroporti più grandi e di capitali extra Ue, i maggiori aumenti di traffico passeggeri si sono registrati a Kiev-Boryspil (+27,6%), Yerevan (+18,7%), Tirana (+13,7%), Belgrado e Skopje (+11,9%) e Minsk (+11,2%).
La crescita del traffico passeggeri dei Majors (primi 5 aeroporti europei) è rimasta debole a settembre con un +1,2% (rispetto al +1,3% di agosto). Paris-CDG ha ottenuto le migliori prestazioni (+4,8%), diventando anche l’aeroporto europeo più trafficato durante il mese con oltre 6,81 milioni di passeggeri. Istanbul (+1,8%), Amsterdam-Schiphol (+1,4%) e Francoforte (+1,3%) sono cresciute a un ritmo molto più basso, mentre Londra-Heathrow (-3%) è stata influenzata dall’azione industriale di British Airways.
Gli aeroporti regionali più piccoli (meno di 5 milioni di passeggeri) hanno significativamente sottoperformato a -0,7%, riflettendo ancora una volta la fragilità dei loro mercati quando le condizioni di negoziazione peggiorano. A parte notevoli eccezioni tra cui Kharkiv (+66,3%), Targu Mures (+65%), Turku (+46,8%), Friedrichshafen (+43,7%), Kutaisi (+34,7%), Mostar (+25,3%) e Zara (+25,2%), la migliore performance tra gli aeroporti regionali provengono da aeroporti più grandi (oltre 5 milioni passeggeri/anno) come Cracovia (+31,7%), Bologna (+24,6%), Siviglia (+19,6%), Nantes (+13,2%), Bordeaux (+11,6%), Bilbao (+11,4%) e Porto (+10,6%).
Come già riscontrato nei mesi precedenti, la flessione del traffico merci nel mese di settembre è interamente concentrata sul mercato dell’Ue (-4,4%) e gli aeroporti extra-Ue hanno registrato significativi guadagni (+4,8%).
Durante il terzo trimestre, aeroporti che ospitano più di 25 milioni di passeggeri (gruppo 1) hanno registrato una crescita media del 2,4%; per gli aeroporti che ospitano tra 10 e 25 milioni di passeggeri (gruppo 2) la crescita è stata del 4,1%; gli aeroporti che accolgono tra 5 e 10 milioni di passeggeri (gruppo 3) hanno registrato un +2,2%; negli aeroporti che accolgono meno di 5 milioni di passeggeri all’anno (gruppo 4) la crescita è stata dello 0,7%.
Nel primo gruppo spiccano i risultati di Vienna (+13,2%), Antalya (+12,5%), Mosca Šeremet’evo (+9,4%), Lisbona (+7,7%) e Madrid (+7,3%); nel secondo gruppo troviamo l’ottimo risultato di Malpensa (+26,2%), Kiev-Boryspil’ (+25,8%), Porto (+11,3%), Mosca-Vnukovo (+ 8,9%) e Londra-Luton (+8,4%); nel terzo gruppo figurano Cracovia (+29,8%), Siviglia (+20,2%), Nantes (+16,8%), Bologna e Bordeaux (+13,1%) e Riga (+12,6%); infine nel quarto gruppo emergono Targu Mures (+113,5%), Ohrid (+53,8%), Turku (+52,9%), Charkiv (+42,1%) e Nis (+39,9%).

Trasporti-Italia.com – 22/11/2019

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Porti: pubblicato bando gara per potenziamento hub Ravenna

In cantiere lavori per 235 milioni. Bonaccini, ‘un’opera attesa’

E’ stato pubblicato oggi il bando di gara del Progetto ‘Ravenna Port Hub’ che, dopo un lungo iter burocratico, segna una tappa storica nella vita del Porto. Con il via libera, ha spiegato il presidente della Regione Stefano Bonaccini nella sede dell’Autorità Portuale, si mettono in cantiere lavori per 235 milioni per il potenziamento dell’hub di Ravenna: “un’opera attesa, su cui abbiamo puntato per disegnare un futuro nel quale gli spostamenti ‘intelligenti’ delle merci saranno garantiti da infrastrutture ferroviarie e portuali moderne, efficienti, a minor impatto emissivo per salvaguardare l’ambiente nella lotta imposta dal cambiamento climatico”.

Ravenna, che è già primo porto in Italia per le rinfuse e il terzo per il movimento merci, diventerà un sistema nodale anche per il ‘contract logistics’, comparto che conta più di 10mila operatori specializzati e 12,4 miliardi di euro generati dagli operatori logistici. “Un giorno molto importante, atteso e sudato da tutta la comunità – dice il sindaco Michele de Pascale – Il supporto all’Autorità Portuale da parte del Comune di Ravenna continua ad essere l’impegno principale. Ora il bando di gara per i lavori è pronto, ci auguriamo che nei tempi più brevi possibili venga assegnato e si possa iniziare a scavare”.

L’obiettivo è quello di realizzare, in sei anni, le condizioni strutturali per movimentare 500.000 container, con l’accesso di imbarcazioni più grandi, aumentando anche la capacità del Porto. “Con la pubblicazione del bando di gara – sottolinea il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Daniele Rossi – raggiungiamo un traguardo storico. Sono stati anni di grande lavoro e molto ancora dobbiamo fare, per recuperare quanto più tempo possibile nell’approfondimento dei fondali, nell’adeguamento delle banchine, nella costruzione del nuovo terminal container, nella preparazione di quasi 200 ettari di nuove aree destinate alla logistica, nella realizzazione dei nuovi scali ferroviari e dei nuovi raccordi autostradali”. Anche per Confindustria Romagna “la pubblicazione del bando è un passo avanti verso una Romagna più competitiva e attrattiva, frutto di uno sforzo corale a cui ha partecipato tutta la comunità, dall’Autorità di sistema portuale alle Istituzioni, fino alle imprese. Assicurare il mantenimento dei fondali è vitale, e permettere al più presto l’ingresso a navi più grandi è l’unico modo per continuare a competere con i grandi porti”.

Ansa/Mare – 22/11/2019

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Via della Seta: Fedriga, Fvg è hub per Paesi rivolti a Centro Europa

21 Novembre 2019

“Su Cina timori legittimi ma noi propositivi grazie a cautele”

“Il sistema del Friuli Venezia Giulia è il riferimento per molti Paesi che guardano al Centro Est Europa perché oggi noi siamo l’hub dell’area non solo dal punto di vista logistico ma anche del terziario avanzato e della ricerca e in questo la Via della Seta può rappresentare un’opportunità, ferme restando tutte le cautele che dobbiamo garantire perché il rapporto con la Cina sia biunivoco”.

È il concetto espresso dal governatore Massimiliano Fedriga che oggi è intervenuto nella sessione di apertura del “Belt and Road Summit: successful business in the way ahead” organizzato alla Stazione marittima di Trieste da The European House – Ambrosetti in collaborazione con l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale.

Per quanto riguarda le preoccupazioni sulle relazioni con il colosso economico cinese, “sono legittime e le condivido – ha convenuto Fedriga – ma non ci devono fermare, bensì farci trovare risposte propositive e non negative. Da questo punto di vista – ha aggiunto – siamo ben strutturati, basti pensare che il porto di Trieste, essendo pubblico, può dare i suoi terreni solo in concessione e quindi ha tutte le leve per controllare gli investimenti che in esso si possono concretizzare”.

Il governatore si è detto convinto che “il versante della zona franca del porto di Trieste possa trovare sempre maggiori opportunità di sviluppo” e ha rivolto “un appello al Governo affinché le imprese che vogliono insediarsi in zona franca possano avvalersi di una procedura standard e non sartoriale ogni qualvolta chiedano di investire qui, perché altrimenti corriamo il rischio di peggiorare l’attrattività della nostra area”.

Altro asset di sviluppo della collaborazione con la Cina può venire dalle relazioni culturali tra civiltà millenarie che può produrre incoming nel territorio regionale. “Sul turismo, ne ho parlato ieri con l’ambasciatore cinese – ha reso noto Fedriga – e possiamo portare avanti progetti condivisi. C’è grande interesse da parte della popolazione della Cina per l’Italia e una storia nascosta a livello internazionale, in parte atipica come quella di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, può rappresentare una nicchia molto interessante”.

Fedriga, intervenuto al summit dopo il presidente del China Development Institute Fan Gang e l’ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Li Junhua, dal palco del summit ha colto l’occasione per ringraziare l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, tra i moderatori del convegno, per l’importante azione svolta a favore del Friuli Venezia Giulia maturata con la sigla dei nuovi accordi finanziarii Stato-Regione.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – 21/11/2019

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Porto: Fedriga, puntare su progettualità e asset con valore aggiunto

“Secondo l’Unione europea siamo l’unica regione italiana fortemente innovativa. Per migliorare ancora dobbiamo guardare al futuro con progettualità e potenziare gli asset del Friuli Venezia Giulia che garantiscono già un valore aggiunto. Penso, in particolare, alla logistica abbinata alla ricerca applicata e all’innovazione, aiutando le nostre start-up a stare sul mercato con strumenti in grado di mettere insieme il pubblico e il privato”.

Lo ha affermato il governatore Massimiliano Fedriga nel corso del convegno “Porto e manifattura: tra sogno e realtà”, organizzato dalla Cgil nella sede delle Autovie Venete di Trieste.

“È inoltre fondamentale – ha aggiunto Fedriga – puntare sulla formazione avanzata dei lavoratori che dovranno acquisire nuove professionalità. La capacità di guardare lontano e la riprofessionalizzazione del personale delle nostre aziende sono passaggi cruciali per l’intero sistema economico regionale”.

“Ci saranno di certo nuove crisi industriali – ha evidenziato il governatore – che continueremo ad affrontare aiutando le aziende sane e dando certezze occupazionali ai lavoratori. Non dobbiamo dimenticare però che, in un quadro complessivo difficile, i dati del Friuli Venezia Giulia sono incoraggianti: stiamo crescendo più della media nazionale, scende la disoccupazione e abbiamo un aumento degli investimenti dell’1,8 per cento”.

“Il Porto di Trieste – ha quindi sottolineato Fedriga – rappresenta sicuramente una grande opportunità per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia. Gli ottimi risultati ottenuti finora e la promozione del Porto Franco aiutano ad attrarre investimenti stranieri che, in ogni caso, non possono essere monodirezionali e riguardare solo la Cina. Dobbiamo essere bravi, infatti, a coinvolgere anche altri Paesi”.

“Allo stesso tempo – ha auspicato il governatore – non possiamo puntare solo sulla logistica portuale ma dobbiamo valorizzare anche le aree retroportuali della regione che – ha concluso Fedriga – deve diventare un hub per i Paesi dell’Europa centro-orientale”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – 21/11/2019

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RFI utilizza il software HxGN OnCall per il monitoraggio della circolazione ferroviaria

La Sala operativa nazionale infrastruttura di Rete Ferroviaria Italiana, che coordina le 14 sale operative territoriali, è la prima a livello mondiale ad utilizzare la tecnologia di nuova generazione HxGN OnCall, presentata nell’ambito di Smart City Expo World Congress di Barcellona.

Il nuovo software HxGN OnCall è uno strumento di monitoraggio e supporto alle decisioni, in grado di garantire un accesso in real time alle informazioni per una gestione sempre più efficace e tempestiva di specifici eventi legati alla circolazione ferroviaria.

La soluzione ict SOI che accresce la digitalizzazione delle Sale operative di RFI si basa proprio su HxGN OnCall, il software realizzato dalla divisione Safety & Infrastructure di Hexagon, gruppo specializzato in soluzioni tecnologiche per la sicurezza di infrastrutture strategiche. La nuova soluzione consente di migliorare, semplificare e ottimizzare le attività di monitoraggio e gestione della circolazione ferroviaria sui 16.700 km di binari gestiti da RFI, su cui viaggiano ogni giorno oltre 9.000 treni. Il sistema, dialogando con le piattaforme già in uso in ambito ferroviario, consente di elaborare specifici report, analizzare dati e ottimizzare la gestione delle risorse in relazione al verificarsi di una specifica situazione.

Il progetto SOI, curato da FS Technology (società hi-tech di FS Italiane) e da Almaviva nel ruolo di system integrator, si è compiuto in poco più di un anno compresa la fase di attivazione graduale delle 15 sale (nazionale e territoriali). Il sistema è entrato in esercizio a partire dal mese di agosto.

Nel caso in cui si verifichi un’anomalia sulla rete ferroviaria, il sistema SOI è in grado di ricevere informazioni dettagliate dai tecnici di RFI sul campo e dai sensori installati sull’intera rete tramite un’apposita interfaccia IoT, supportando così il personale delle sale operative nella gestione dell’evento.

Vengono allertati i CEI, Coordinatori Esercizio Infrastruttura, competenti territorialmente, che verificano le informazioni ricevute e valutano la segnalazione con il supporto delle informazioni rese disponibili dal sistema SOI sulla tratta ferroviaria di interesse. Il sistema propone la risorsa disponibile più indicata per la gestione dell’evento in base alla tipologia di quest’ultimo.

Trasporti-Italia.com – 21/11/2019

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Confmare contro la proposta dell’Ue di tassare le Autorità di sistema portuali

Confmare, il tavolo di coordinamento delle imprese logistico-portuali aderenti a Confcommercio-Conftrasporto si oppone alla richiesta da parte dell’Ue di introdurre una nuova tassa in ambito portuale.

“Bruxelles vorrebbe che le autorità di sistema portuale pagassero le tasse sui canoni demaniali – spiega il vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè – Una richiesta quantomeno singolare, perché le Autorità, che sono enti pubblici che gestiscono un bene per conto dello Stato, dovrebbero pagare allo Stato le tasse sul suo bene. Forse a Bruxelles non è stato ancora spiegato il funzionamento del nostro sistema portuale”.

“Il coordinamento di Confmare, nel precedente esecutivo aveva avviato un confronto con il ministero dei Trasporti per evitare che il nostro modello di governance dei porti fosse messo in discussione”, aggiunge Uggè.

“Ci preoccupa la conferma da parte della Commissione europea di voler avviare un’indagine approfondita sul sistema di tassazione in vigore negli scali italiani – prosegue Uggè – per questo abbiamo chiesto un incontro al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli, che ha già espresso la volontà di avviare un negoziato con l’Unione europea, auspicando una positiva chiusura del contenzioso. L’occasione potrebbe essere l’incontro con il nuovo Commissario europeo, che lo stesso ministro ha annunciato per il 2 dicembre a Bruxelles per discutere (tra le altre) la questione del contingentamento dei Tir al Brennero”.

Trasporti-Italia.com – 21/11/2019

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Ferrovie, arriva diretto Bolzano-Milano

20 Novembre 2019

Dal 15 dicembre nuovo collegamento Trenitalia

Dal 15 dicembre Bolzano avrà nuovamente un collegamento ferroviario diretto con Milano a cadenza giornaliera, compresi i fine settimana. Il vicepresidente e assessore alla mobilità altoatesino, Daniel Alfreider, si dice molto soddisfatto per l’istituzione del collegamento da parte di Trenitalia in collaborazione con la Provincia di Bolzano.

Il viaggio Bolzano – Milano avrà una durata di 3 ore e 3 minuti. “Ci abbiamo lavorato per diverso tempo e ora mi sento di ringraziare tutto il team di Trenitalia per il lavoro, l’analisi di mercato e l’ottima collaborazione portata avanti in questi mesi”, sottolinea Alfreider. Secondo l’assessore il collegamento diretto è un passo fondamentale per alleggerire il traffico sulla A22, per la raggiungibilità dell’Alto Adige senza macchina e per una nuova partnership con Milano e la Lombardia, prima regione d’Italia per importanza economica.

Ansa/Trentino A.A. – 20/11/2019

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Porto Marghera riconosciuta Zona Economica Speciale. «Ora può tornare la crescita»

Marinese: «Una vittoria di tutti. Uno strumento capace di attrarre investimenti con crediti d’imposta, esenzioni e riduzioni contributive e semplificazioni amministrative».

Porto Marghera riconosciuta Zona Economica Speciale. «Ora può tornare la crescita»

Tra martedì e mercoledì è stata approvata all’unanimità una mozione parlamentare sulla Zes (zona economica speciale) a Venezia. Inoltre, il governo ha presentato un emendamento alla Legge di bilancio per estendere le agevolazioni del credito d’imposta alle aziende veneziane e del Polesine. Si tratta di «una battaglia vinta per Porto Marghera», secondo le parole del presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinese. Per il sindaco Luigi Brugnaro «è un segnale di fiducia per lo sviluppo di tutto il nostro territorio, a cominciare da Porto Marghera e Murano». Il sindaco ha aggiunto: «Prosegue il nostro impegno per riprendere anche i lavori della cabina di regia sulle bonifiche, per completare i marginamenti e per l’approvazione del protocollo fanghi. I 2.200 ettari di zona industriale si confermano una delle aree più attrattive per gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro». Una «ottima notizia per il nostro tessuto produttivo» anche per il presidente dell’Autorità portuale Pino Musolino. «Successo importante della lobby territoriale esercitata negli ultimi anni, che ha visto una grande coesione tra categorie economiche, politica locale e rappresentanza nazionale – dice – . Ora attendiamo che la Zes divenga effettivamente norma di legge per poter iniziare a lavorare creando valore e nuova occupazione».

Le zone

Non solo l’area industriale veneziana, come detto, ma anche i comuni del Polesine. «Una vittoria di tutti. Di tutto il territorio – dice Marinese – sono stato portavoce di una richiesta diventata sempre più urgente. Ringrazio il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano e l’onorevole Giorgia Andreuzza della Lega che non ha mai mollato, il sottosegretario Andrea Martella per aver fatto da collegamento con il governo». Già il 2 agosto 2017 la conversione in legge del decreto per la crescita economica del Mezzogiorno, alla Camera, portò alla ribalta la strategia delle Zes per costruire condizioni in grado di assicurare un futuro ai siti industriali del Paese.

L’ordine del giorno

«Le Zes – dichiarava all’epoca l’onorevole Michele Mognato di Articolo Uno Mdp – si contraddistinguono per i benefici fiscali che derivano dal credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi, e per la possibilità di usufruire di alcune semplificazioni procedurali e doganali per realizzare condizioni favorevoli alle imprese insediate, o che hanno intenzione di insediarsi». Mognato presentò un ordine del giorno in cui chiedeva che la Zes fosse concessa anche a Porto Marghera. Qualche mese più tardi, a ottobre 2017, Vincenzo Marinese è diventato presidente degli industriali veneziani e di Rovigo, continuando a sostenere l’approvazione delle Zes in queste aree.

Cosa sono

Spiegava Marinese all’assemblea di Confindustria di inizio 2019: «Sono formidabili strumenti di crescita che a livello internazionale hanno dato prova di favorire lo sviluppo dei mercati e delle economie alimentando lo sviluppo economico di Paesi come la Giordania, il Marocco, la Turchia e, in Europa, la Polonia. La normativa europea ci consente di attivare agevolazioni e supporti economici alle aziende in specifiche aree. Per il Comune di Venezia: Porto Marghera, Campalto, Murano, Arsenale, Zona Portuale e Tronchetto. Abbiamo stimato che si potrebbero attrarre risorse su 385 ettari a destinazione produttiva, oggi inutilizzati o abbandonati. In questi siti possono esserci investimenti, con crediti d’imposta ed esenzioni e riduzioni sui contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori. Il tutto insieme a semplificazioni amministrative, che rendano meno burocratica l’acquisizione delle autorizzazioni necessarie agli insediamenti produttivi. Attualmente la legge italiana consente le Zes soltanto alle Regioni del sud Italia. Ma l’Europa, sulla Zes, non ci pone vincoli. Questo è un passo ricco di prospettive».

Venezia Today – 20/11/2019

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Linea Pusteria chiusa almeno per un mese

19 Novembre 2019

Dopo la frana a Valdaora

Resterà chiusa almeno un mese la linea ferroviaria della val Pusteria nel tratto della frana staccatasi questa mattina lungo un pendio a Valdaora di sopra che ha letteralmente tolto il terreno sotto i binari della linea ferroviaria della Val Pusteria.

“Stiamo lavorando a pieno regime per ripristinare la situazione – commenta l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider – ma al momento attuale non è possibile sapere quando potrà essere riaperta la linea che rimane chiusa da Brunico a Lienz”.

Alfreider aggiunge che “la priorità è garantire la massima sicurezza possibile ai passeggeri, ai quali è già stato messo a disposizione da ieri un servizio di bus sostitutivi fra Fortezza e San Candido”. Attualmente gli autobus partono ogni ora, da entrambi i capolinea, i tecnici si riuniranno entro la giornata per rivedere arrivi e partenze in modo tale da garantire i collegamenti. Per quanto riguarda il resto della tratta, una stima sarà possibile solo una volta spostato il convoglio deragliato a Rio Pusteria.

Ansa/Trentino A.A. – 19/11/2019

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SAPIR cede gratuitamente un’area di 29mila metri all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale

18 Novembre 2019

Rossi: questo contratto rappresenta un passaggio importante in vista dell’imminente pubblicazione del bando di gara del progetto “Ravenna Port Hub”

La Porto Intermodale Ravenna Spa (SAPIR), la società pubblica costituita nel 1957 per progettare e costruire il porto di Ravenna, ha ceduto gratuitamente un’area di 29mila metri quadri, situata in Penisola Trattaroli, all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale. La cessione è stata formalizzata oggi davanti al notaio dall’amministratore delegato di SAPIR, Mauro Pepoli, e dal presidente dell’AdSP, Daniele Rossi.

«La stipula di questo contratto – ha sottolineato Rossi – rappresenta un passaggio importante in vista dell’imminente pubblicazione del bando di gara del progetto “Ravenna Port Hub”. Il progetto infatti, oltre all’approfondimento dei fondali, all’adeguamento delle banchine esistenti ed alla realizzazione di aree per la logistica, prevede la costruzione di una nuova banchina della lunghezza di oltre mille metri proprio in Penisola Trattaroli lato Canale. L’area oggi ceduta da SAPIR gratuitamente è un altro tassello del complesso iter tecnico-autorizzativo che ci consente di avvicinarci alla pubblicazione del bando di gara e testimonia quanto la comunità portuale sia consapevole dell’impossibilità di uno sviluppo futuro del nostro scalo ed una crescita dei traffici che non passi attraverso la realizzazione del progetto Ravenna Port Hub».

«SAPIR- ha commentato il presidente dell’azienda, Riccardo Sabadini – fu costituita per realizzare il porto e ne ha segnato le tappe fondamentali di sviluppo fino alla costituzione dell’Autorità Portuale nel 1994. Oggi con questa firma, mettendo a disposizione le aree per la realizzazione delle banchine del nuovo terminal container, mi sembra che si compia un passo importante nel perseguire la missione avviata oltre 60 anni fa sotto la presidenza di Enrico Mattei. Questo atto conferma sia la nostra piena collaborazione al progetto Ravenna Port Hub, del resto abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’impegno dell’attuale presidente nel comune interesse a rafforzare il sistema portuale ravennate, sia la serietà delle nostre intenzioni a investire nel nuovo terminal».

Ansa/Mare – 18/11/2019

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