Trasporti. Assessore De Berti: “Giovedì prossimo a Roma”

12 Ottobre 2019

“Giovedì prossimo 17 ottobre incontrerò a Roma l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile: sarà l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione dei programmi di potenziamento del sistema ferroviario nel Veneto, sui quali la nostra Regione e RFI hanno sottoscritto negli anni scorsi più di un accordo, focalizzandoci soprattutto sugli interventi inseriti nel recente aggiornamento di luglio  2019 del contratto di programma firmato con RFI e il Ministero delle infrastrutture, tra i quali gli investimenti che trasformeranno radicalmente l’obsoleta rete bellunese e favoriranno l’accesso alle Dolomiti e a Cortina, sede dei Giochi Olimpici invernali del 2026”.

L’assessore ai trasporti della Regione del Veneto, Elisa De Berti, annuncia così l’incontro programmato la prossima settimana con RFI per valutare lo stato di attuazione dei numerosi interventi, per la gran parte dei quali sono già state individuate le modalità di finanziamento, appartenenti al più ampio disegno di ammodernamento della rete ferroviaria regionale degli ultimi decenni.

“Oltre alle opere nel bellunese, che noi consideriamo strategiche non solo in vista dei grandi eventi sportivi dei prossimi anni a Cortina, tra cui il Treno delle Dolomiti e un generale ammodernamento delle tratte Venezia – Belluno e Padova – Belluno, mediante interventi puntuali che ne migliorino le prestazioni– precisa l’assessore –, chiederò a RFI di impegnarsi per la realizzazione del collegamento ferroviario con l’aeroporto ‘Catullo’ di Verona e per il miglioramento di altre infrastrutture di interesse regionale, attuando quella che nel Piano dei Trasporti che abbiamo adottato il mese scorso viene definita la cura del ferro”.

L’assessore De Berti riassume così sinteticamente, per punti, i temi dell’incontro di giovedì prossimo.

Interventi nel Bellunese già previsti:

– chiusura dell’ “anello basso” delle linee del Bellunese, prima dei Mondiali di Sci alpino a Cortina del 2021: gli interventi riguardano linee con molti tratti in galleria e sono stimati in 200 milioni di euro, sui quali incidono in particolare i lavori delle opere complementari nelle gallerie tra Montebelluna e Belluno; questi, in dettaglio, gli step:

  • progettazione definitiva/esecutiva, 3 milioni di euro;
  • elettrificazione Vittorio Veneto-Belluno, 37 milioni di euro;
  • opere propedeutiche all’elettrificazione della Montebelluna-Belluno, 30 milioni di euro;
  • elettrificazione Treviso-Montebelluna-Belluno, 130 milioni di euro;

– interventi Easy Station: adeguamenti ai nuovi standard di accessibilità e funzionalità delle stazioni di Calalzo di Cadore e di Ponte nelle Alpi; per la prima è stata eseguita la progettazione esecutiva di un intervento di potenziamento e restyling che costerà circa 8 milioni di euro; per la seconda è previsto un intervento di potenziamento e di risistemazione dell’impianto di stazione per un importo di 2,5 milioni di euro.

Altre opere inserite nel Contratto di Programma RFI

– collegamento ferroviario con l’aeroporto di Venezia “Marco Polo” (425 milioni di euro);

– raddoppio della linea ferroviaria Venezia-Trento, tra Maerne e Castelfranco Veneto (260 milioni di euro);

– ulteriori interventi programmati e di prossimo finanziamento riguardano l’elettrificazione delle tratte Vicenza-Schio e Cerea-Isola della Scala (VR) (rispettivamente 55 e 35 milioni di euro).

– raddoppio del ponte sul Brenta tra Padova e Vigodarzere (40 milioni di euro).

Altri interventi di elettrificazione in corso di realizzazione per una spesa complessiva stimata in 30 mln di euro, è prevista l’elettrificazione delle seguenti tratte:

– Conegliano – Vittorio Veneto, 13 km;

– Castelfranco – Montebelluna, 16 km;

– Camposampiero – Cittadella – Bassano, 16 km.

Alta Velocità

La Regione del Veneto sostiene le attività in capo a RFI per la realizzazione delle opere della AV-AC, considerata infrastruttura strategica che garantirà di ridurre i tempi di percorrenza, alleggerire la rete ordinaria e di incrementare la qualità e l’affidabilità del servizio, promuovendo il riequilibrio modale a favore del trasporto ferroviario, mediante il quale sarà possibile perseguire anche una riduzione dell’inquinamento, nonché il miglioramento della sicurezza dei traffici.

Questo lo stato di attuazione:

– 1° Lotto Funzionale “Brescia Est-Verona”, ripartito in due Lotti Costruttivi dal costo complessivo di circa 2,5 miliardi di euro, che ha ormai terminato la fase progettuale, con avvio della fase realizzativa per il primo lotto costruttivo;

– “Nodo di Verona: Ingresso Ovest”, con costo pari a 376 milioni di euro, relativamente al quale si sta concludendo l’iter di approvazione del progetto preliminare anche grazie all’attività di concertazione svolta dalla Regione, ai fini di dare adeguata risposta alle richieste dei Comuni, in particolare, in merito alle misure compensative dell’impatto territoriale e sociale strettamente correlate alla funzionalità dell’opera;

– 1° Lotto funzionale “Verona-Bivio Vicenza (escluso Nodo di Verona)”, ripartito in due Lotti Costruttivi dal costo complessivo di 2.713 milioni di euro, che ha ormai terminato l’iter approvativo della progettazione definitiva;

– 2° Lotto Funzionale “Attraversamento di Vicenza”, con costo pari a 805 milioni di euro e coperture finanziarie pari a 150 milioni di euro, per il quale è prossima l’approvazione del progetto preliminare;

– 3° Lotto Funzionale “Vicenza-Padova”, con costo pari a 1.316 milioni di euro (privo di copertura finanziaria);

– “Nodo di Verona: Ingresso Est”, con costo pari a 380 milioni di euro, interamente finanziati, attualmente allo stesso livello di avanzamento procedurale del Nodo di Verona Ingresso Ovest.

Soppressione passaggi a livello

L’intesa fra la Regione e RFI per l’eliminazione dei passaggi a livello è stata avviata mediante la sottoscrizione di due accordi nel 2017 e nel 2018. Il primo prevede un investimento complessivo di 117,6 milioni di euro: il cofinanziamento della Regione è di 45,6, ai quali la stessa Regione ha aggiunto ulteriori 10 milioni di risorse proprie per lo sviluppo di interventi di potenziamento quali tratti di raddoppio delle linee. I progetti sinora sviluppati consentono la chiusura di 30 passaggi a livello mediante la realizzazione di 22 opere sostitutive. L’accordo del 2018 ha consentito di individuare una cinquantina di interventi, la cui soppressione del passaggio a livello può essere prevista senza attraversamenti della linea ferroviaria, ma solo con la realizzazione di viabilità di collegamento, o di ricucitura; di assi stradali esistenti; in tale accordo la Regione del Veneto si impegna alla progettazione e realizzazione degli interventi, mentre RFI si impegna al loro integrale finanziamento, per un investimento già stanziato pari a 30 milioni di euro.

Regione Veneto – Comunicato stampa N° 1657 del 12/10/2019

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Milano-Cortina, evento da 1,4 miliardi di euro e 25 mila posti di lavoro

Cairo: occasione per l’Italia. Ghedina: formeremo giovani

Poi verranno le infrastrutture avveniristiche. Verrà la tecnologia. Verranno le migliorie. Verrà la grande macchina organizzativa. Ma a consegnare nelle mani dell’Italia i Giochi del 2026, in quell’epica giornata a Losanna dello scorso 26 giugno, alla fine sono state le persone: donne e uomini. «È questo che ha convinto il Comitato internazionale olimpico», ha spiegato ieri a Trento Octavian Morariu, presidente della commissione del Cio che ha valutato le candidature sfilando alla Svezia il gonfalone della vittoria. «Ci hanno convinti la passione, la competenza e l’unione fra sindaci, governatori, Coni, atleti». Uno spirito di gruppo che ha allacciato le intenzioni arrivando a meta. «Budget minimo», come ha spiegato il presidente del Coni Giovanni Malagò, e ritorno economico garantito. A cominciare dai posti di lavoro. Perché, per dirla con le parole del sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina, «grazie ai Giochi creeremo la classe dirigente del futuro». Novantadue Paesi attesi, quindici discipline, 109 gare, 2,5 milioni di biglietti che saranno staccati, 25.000 posti di lavoro generati nei territori toccati dalla macchina organizzativa, un investimento che oscilla nel complesso fra 1,3 e 1,4 miliardi, di cui i trequarti coperti dal Comitato internazionale olimpico. L’evento degli eventi già porta in dote un bel po’ di numeri snocciolati dal direttore dellaGazzetta dello Sport, Andrea Monti. Tant’è che nel palinsesto del Festival dello sport non poteva mancare uno spazio per Milano-Cortina. «L’Olimpiade del 2026 è una grandissima opportunità», ha esordito al Teatro Sociale Urbano Cairo, presidente di Rcs Media Group. «Ho preso il Torino nel 2005 e nel 2006 ci fu l’Olimpiade. La città era in crisi, ma da quell’evento ne riuscì a trarre un enorme beneficio. Osare ci ha fatto bene: quando l’Italia fa squadra, e qui tutti hanno collaborato, dai sindaci agli atleti al Coni, alla fine ce la facciamo sempre. Tutti insieme hanno fatto qualcosa di spettacolare».

La coesione di Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige

Ed è proprio la coesione di Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige (quest’ultimo a fasi alterne) che hanno convinto i commissari. «Perché abbiamo scelto l’Italia? Perché le persone hanno fatto la differenza» ha detto Morariu, ovvero colui che ha guidato la commissione di valutazione del Cio. «C’erano due Paesi importanti e c’erano molte caratteristiche in comune, ma in Milano-Cortina abbiamo trovato l’eccellenza, con professionisti mossi da tanta passione, da competenze e conoscenze. Persone che volevano impegnarsi e avevano la volontà di riuscirci», ha concluso Morariu. «Abbiamo fatto tutto con un budget minimo, abbiamo lavorato molto con i territori coinvolti, ma abbiamo osato e questo ha fatto la differenza» ha rimarcato il presidente del Coni, Malagò, che ha poi sottolineato difficoltà ma al tempo stesso chance nell’organizzare un evento che coinvolte più Regioni: «Allargare il territorio può essere un rischio, per la logistica e le distanze. Ma abbiamo scelto uno spazio diffuso per poter utilizzare le strutture esistenti unite al background e alle competenze di alcuni territori già rodati».«Le Olimpiadi saranno una grandissima opportunità per tutto il Paese — ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana —. Con il grande evento di Expo, Milano ha potuto mostrare il meglio di sé e spero che ci sia una continuità tra l’evento del 2015 e le Olimpiadi del 2026». «Vogliamo sia l’Olimpiade della sostenibilità, dello spreco zero, dell’investimento sui territori e della crescita», ha rimarcato invece Cristiano Corazzari, assessore allo Sport della Regione Veneto. Una lettura condivisa dal sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, ormai celebre per il suo (gelido) tuffo nel lago di Ginevra per festeggiare la vittoria dei Giochi. «Cortina ricorda ancora l’ultimo evento del 1956 — ha spiegato — E ancora una volta costruiremo qualcosa per il futuro, per i nostri ragazzi». Come? Dando loro uno spazio di crescita professionale: «Formeremo giovani, creeremo una classe dirigente, genereremo lavoro sostenibile». Detta con quattro parole: «Saremo volano per l’economia». Touché.Corriere del Veneto – 12/10/2019

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Aeroporto, Lufthansa sospende il volo Trieste-Francoforte

11 Ottobre 2019

Lo stop a partire dal 27 ottobre, ma il collegamento riprenderà dal 30 marzo 2020. Decisione motivata da esigenze contingenti connesse al fallimento della compagnia Adria Airways.

Lufthansa sospenderà temporaneamente la rotta Trieste-Francoforte a partire dal 27 ottobre. Il collegamento ripartirà il 30 marzo 2020. Lo rende noto Trieste Airport di Ronchi dei Legionari.

«La sospensione – si legge nel comunicato – è motivata da Lufthansa da esigenze contingenti connesse al fallimento della compagnia Adria Airways. I risultati raggiunti su questa rotta sono molto positivi in termini di riempimenti dei due voli giornalieri e la stessa Lufthansa riprenderà i voli da Trieste su Francoforte a fine marzo 2020: i voli diretti dal prossimo 30 marzo sono già in vendita e acquistabili sul sito della compagnia».

«Sono confermati – prosegue – i tre voli giornalieri da Trieste per Monaco, con la possibilità di ulteriori incrementi di posti offerti dalla compagnia aerea».

Il Piccolo – 11/10/2019

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Ferrovie, da lunedì riapre la linea della val Venosta

Da lunedì 14 ottobre, la ferrovia della Val Venosta riprenderà il servizio lungo l’intero percorso tra Malles e Merano. Da metà giugno, la tratta tra Malles e Silandro era chiusa al transito a causa dei lavori di elettrificazione della linea ferroviaria che prevedevano anche il raddrizzamento di un tratto di binario nei pressi di Lasa.

A partire dall’inizio della prossima settimana, dunque, la linea della Val Venosta tornerà a pieno regime e con l’orario abituale (cadenzamento orario e collegamenti rapidi supplementari ogni due ore). Anche le linee autobus 271, 273, 274, 276 e 279 torneranno a circolare in alta Val Venosta con orario normale. Dalla stessa data, entrerà in funzione anche la nuova stazione ferroviaria di Stava, a circa 500 metri dalla precedente fermata.

Gli orari della linea della Val Venosta cambieranno leggermente, quindi, solo per la stazione di Stava e le linee di autobus 261 (Senales – Naturno) e 267 (Laces – Castelbello – Stava) porteranno direttamente alla nuova stazione ferroviaria.

Trentino – 11/10/2019

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A22: un anno gratis tra i caselli di Trento nord e sud

Dall’1 novembre dal lunedì al venerdì in orari 6-9 e 17-20

Dal primo novembre, e per 12 mesi, gli automobilisti potranno viaggiare gratis nel tratto dell’A22 compreso tra i caselli di Trento Nord e Trento sud in entrambe le direzioni.
Il progetto “Urban pass” è stato presentato nella sede di Autobrennero dal governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, insieme all’amministratore delegato della società, Diego Cattoni, e al direttore tecnico Carlo Costa. Un’iniziativa pensata per far fronte ai lavori che impegneranno la zona di Campotrentino fino al 2022, e a seguito dei quali si stimano forti ripercussioni sul traffico in particolare lungo la tangenziale. Si potrà richiedere l’apposito Telepass per tutta la rete autostradale: il costo di circa un euro relativo alla tratta tra i due caselli verrà coperto dalla Provincia, mentre il canone fisso per il comodato d’uso del Telepass – circa un euro al mese – sarà a carico dell’automobilista. La gratuità varrà solo dal lunedì al venerdì e nelle fasce orarie 6-9 e 17-20, quelle ritenute più trafficate.

Ansa/Trentino A.A. – 11/10/2019

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Via della seta, l’impegno di Assoporti per il rafforzamento delle catene logistiche

Assoporti firma a Shenzhen dichiarazione d’intenti per il rafforzamento delle catene logistiche e l’innovazione nell’ambito della via della seta.

A rappresentare l’associazione, nel corso della 14a Fiera della logistica internazionale (CILF 2019), il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino.

L’appuntamento fieristico, in corso fino al 12 ottobre, prevede un forum specifico sulla via della seta marittima e sulla strategia portuale globale all’interno del quale è stato sottoscritto il documento con l’obiettivo di promuovere una piattaforma per la cooperazione internazionale tra scali marittimi, in particolare sui temi smart port, green port, internet delle cose e rafforzamento delle catene logistiche.

La dichiarazione riconosce una grande importanza allo sviluppo delle zone franche e al collegamento industriale tra queste e i porti italiani e cinesi, al fine di promuovere i traffici internazionali e rafforzare la competitività delle rispettive economie regionali, innescando, nel  contempo, un processo di contaminazione innovativa tra i diversi nodi della catena logistica mondiale.

Trasporti-Italia.com – 11/10/2019

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Sussidi ambientali: Costa, nella prossima legge di Bilancio i tagli agli sconti sulle accise

Saranno inseriti nella prossima legge di Bilancio i tagli ai sussidi ambientalmente dannosi inizialmente inclusi nel decreto clima. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il testo prevede la riduzione nella misura di almeno il 10% già a partire dal 2020 fino al progressivo annullamento entro il 2040.

Tra questi rientra anche il sussidio previsto dallo Stato che garantisce sul gasolio accise inferiori rispetto alla benzina, il cui valore nel 2018 è stato pari a 4,9 miliardi di euro. Il rischio per il settore autotrasporto è quindi che potrebbe venir meno il rimborso in favore degli autotrasportatori di parte delle accise pagate (il cui valore nel 2018 è stato pari a 1,26 miliardi di euro).

Costa ha spiegato che il programma prevede un taglio costante negli anni, da qui al 2040, “ma senza penalizzare nessuno, per tutelare l’ambiente, salvaguardando al tempo stesso il nostro sistema produttivo”.

Il comparto autotrasporto ha protestato vivamente nei giorni scorsi contro il provvedimento proposto. Confartigianato Trasporti lo ha definito “drastico e socialmente inattuabile”.
I tagli ai sussidi sarebbero inaccettabili secondo Confartigianato, sia “perché il Governo verrebbe meno agli impegni assunti con la categoria”, sia perché “si interromperebbe la dinamica virtuosa innescata negli ultimi anni con gli incentivi agli investimenti per le imprese del settore che, nell’ambito del Green New Deal del nuovo Governo andrebbe realmente valorizzata e implementata con la proposta che Confartigianato Trasporti ha lanciato già l’anno scorso”.

Da Conftrasporto hanno spiegato che tra le conseguenze di una misura generica come quella annunciata emergerebbe oltretutto la riduzione degli introiti fiscali per lo Stato: “La mancanza di chiarezza rischia infatti di spingere le imprese a rifornirsi di carburante all’estero, con conseguente perdita dell’intero introito fiscale. Un aspetto che non può essere trascurato, se non si vuole, come già avvenuto con altre misure in passato, mancare l’obiettivo e mandare in fumo la politica stessa decisa dal governo”.

Trasporti-Italia.com – 11/10/2019

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Ultima versione del Ptrc consultabile a Palazzo Ferro Fini. Corazzari: “il territorio si tutela riconoscendone il valore identitario”

“Valorizzare il territorio, esaltandone le peculiarità, affinché sia vissuto come una ‘risorsa collettiva’, un elemento identitario in cui ciascuno di noi si riconosce: è questo il miglior modo per tutelare il nostro Veneto”.

Così l’assessore regionale al territorio e all’urbanistica, Cristiano Corazzari, sintetizza il principio fondamentale, sia nei metodi che nei contenuti, sul quale si sta costruendo il nuovo PTRC, Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, la cui ultima versione sarà disponibile nei prossimi giorni a palazzo Ferro Fini a Venezia, sede del Consiglio regionale del Veneto, dove sarà possibile visionare le principali tavole tematiche dell’elaborato esposte in grandi pannelli e dove, in orari prestabiliti, i tecnici regionali illustreranno gli argomenti e gli obiettivi del Piano stesso.

“Il nuovo PTRC – aggiunge l’assessore – riassumerà in un quadro organico le  politiche economiche, trasportistiche, infrastrutturali, turistiche e via dicendo, con un approccio flessibile e dinamico in considerazione della rapidità con cui si trasformano i bisogni sociali, produttivi e culturali, con l’obiettivo di promuovere una visione integrata e coerente delle scelte strategiche di governo tali da favorire processi innovativi e garantire la competitività della nostra regione su tutti i fronti”.

“Gran parte dell’impegnativo lavoro di programmazione svolto dalla Regione del Veneto in questi anni – conclude Corazzari – è contenuta in questo PTRC, che rappresenta un punto di svolta per quanto riguarda l’integrazione del paesaggio nella pianificazione territoriale, recuperando la dimensione d’insieme del territorio, per valorizzare non solo le aree di pregio ma anche quelle più soggette a trasformazione e a maggior degrado”.

“Dalle consultazioni – sottolinea Corazzari – è emersa la volontà generale di superare una concezione gerarchica fondata sull’idea del vincolo e della norma come unica modalità di tutela del territorio in favore di una processualità più aperta e dinamica, frutto di una pianificazione concertata fra tutti gli enti coinvolti, secondo criteri di flessibilità e opportunità. Si sta facendo largo, in altre parole, la convinzione diffusa che la salvaguardia ambientale e paesaggistica debba trovare risposta nell’uso dinamico del territorio, in un sistema di scelte tra loro coordinate e in equilibrio”.

“Affrontiamo l’ultimo tratto del percorso di formazione del Piano, condotto sino a oggi attraverso un utile e serrato confronto con tutte le componenti sociali, economiche e professionali della regione – precisa l’assessore –, che ci porterà a delineare uno scenario di sviluppo sostenibile e durevole attraverso uno strumento essenziale per il governo del territorio, che mi auguro possa essere definitivamente varato in tempi brevi, ma certamente dopo attente e conclusive discussioni e valutazioni”.

Regione Veneto – Comunicato stampa N° 1654 del 11/10/2019

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Necessaria una più concreta collaborazione tra i porti dell’Alto Adriatico

10 Ottobre 2019

La richiedono l’International Propeller Club Port of Venice e Luka Koper

In occasione di una visita al porto di Koper effettuata martedì da una delegazione dell’International Propeller Club Port of Venice è stata evidenziata la necessità di attuare una più concreta collaborazione tra i porti dell’Alto Adriatico aderenti alla North Adriatic Ports Association (NAPA), l’associazione a cui aderiscono i porti di Koper, Ravenna, Rijeka, Trieste e Venezia, e di una maggiore sinergia non solo tra le authority portuali delle due sponde dellAdriatico, ma anche tra i tanti operatori .

«Oggi – ha osservato il presidente del Propeller Club veneziano, Massimo Bernardo – la vera concorrenza e competitività tra scali si misura sull’efficienza di ogni singolo scalo in termini di servizi resi alla nave, alla merce sia in porto che nel transit time». Dello stesso avviso il presidente di Luka Koper, Dimitrij Zadel, che ha ricordato i rilevanti investimenti che il suo porto ha programmato per l’espansione dei terminal che nel prossimo biennio saranno in grado di concentrare tutto il traffico proveniente dall’est Europa e dal Far East. Comune tra le due delegazioni è stata la convinzione dell’importante ruolo di un sistema portuale dell’Alto Adriatico realizzato con una più concreta sinergia tra i suoi porti, che possa rappresentare la testa di ponte di una più attrattiva portualità sud europea, anche per poter concorrere con maggior forza a superare la concorrenza dei porti del northern range.

Alle due delegazioni hanno partecipato per il Propeller Port of Venice, oltre al presidente Bernardo, il vice presidente Gianni Rigon (RT Spedizioni), Giuliano Godino (Gosped); per il porto di Chioggia: Saul Mazzucco, pilota del porto, Gabriele Bevilacqua, spedizioniere doganale (Mondial), Graziano Cosmo, ex direttore generale di Venezia Terminal Passeggeri, Marco Zancanaro, amministratore delegato Conepo, gli avvocati marittimisti Marco Seppi e Matteo Miatto; per la delegazione slovena: Dimitrij Zadel, presidente del consiglio di amministrazione di Luka Koper, Mitja Dujc, direttore vendite e marketing, Roberto Rihter, dipartimento sviluppo strategico, e Bojan Babic, direttore Terminal passeggeri.

InforMare – 10/10/2019

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Possibile accordo con Anas per velocizzare i lavori del ponte di Crocetta

Se va in porto è il primo caso in Italia di convenzione tra proprietario del ponte, Provincia di Rovigo, e il gestore della strada che passa sotto, Anas.

Che fossero arrivati i soldi dall’assicurazione per i danni al cavalcavia di Crocetta che supera la Transpolesana RovigoOggi.it l’aveva già annunciato. La novità che la Provincia di Rovigo tende a sottolineare, per voce del tecnico provinciale Antonio Marangon, è la quasi riuscita approvazione di una convezione tra proprietario del ponte e il gestore della strada sottostante, ovvero Anas.

“Questa convenzione, se arriva l’ok definitivo di Anas nazionale, mentre da Anas Veneto l’abbiamo già – spiega Marangon – costituirebbe il primo caso in Italia dove ad occuparsi dei lavori di restauro e ripristino di un ponte è l’ente della strada che passa sotto”. E’ sempre farraginoso trovare chi deve pagare e chi deve fare i lavori quando, come nel caso di cavalcavia o ponti, sono coinvolti  diversi enti proprietari e diversi gestori: un numero di incontri e appuntamenti infiniti per stabilire chi fa cosa.

“Noi davvero come Provincia non siamo attrezzati, – spiega Marangon – non abbiamo un ingegnere strutturato e in questo caso non avevamo i fondi neanche per anticipare i 200mila euro necessari. Se ad occuparsene è Anas, un ente strutturato appositamente anche per la munutenzione di strade ed infrastrutture, è chiaro che i tempi diminuiscono notevolmente”.

Il caso aveva fatto infuriare il sindaco di Badia Polesine, Giovanni Rossi, un incidente di novembre 2018 che ancora non vedeva la soluzione. “C’è stato e c’è tutt’ora un grandissimo disagio per la viabilità in zona, soprattutto per i trasporti pesanti diretti all’area artigianale di Crocetta, questi nella ricerca della strada alternativa si perdevano. Il semaforo per il senso unico alternato istituito per attraversare il ponte ha creato in diverse occasioni attese che per gli utenti erano interminabili e si sono lamentati parecchio. Ringrazio comunque la Provincia e i tecnici anche se resta il rammarico per la tempistica che ha creato non pochi disagi ai cittadini”.

Ad essere ben positivo è il presidente Ivan Dall’Ara: “Se Anas risponde a breve ottimisticamente parlando pensiamo che i lavori possano concludersi entro la primavera 2020″.

RovigoOggi.it – 10/10/2019

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