Grandi navi: De Micheli, soluzione 2020

29 Ottobre 2019

In tempi brevi valutiamo soluzione temporanea.

“Stiamo lavorando per togliere le grandi navi da crociera da San Marco a Venezia entro l’aprile del 2020”. Lo ha detto Paola De Micheli, ministro dei Trasporti e infrastrutture, oggi a Marghera a margine della consegna da parte di Fincantieri della ‘Carnival Panorama’ all’armatore. “Le grandi navi non devono più passare per San Marco – ha aggiunto – La soluzione non è semplice, ma deve essere veloce, tenendo conto dei fattori ambientali, del traffico nautico e delle ricadute economiche”. “I miei tecnici – ha annunciato De Micheli – hanno acquisito tutto il materiale disponibile; da quello del Comitatone del 2017 fino a quanto prodotto dal mio predecessore”. “Valutato ciò – ha concluso – incontrerò il territorio per una soluzione definitiva. I tempi sono oggettivamente stretti per cui si andrà, ritengo, verso una soluzione provvisoria, mentre valuteremo quella definitiva in seguito, anche in relazione alle risorse economiche da investire”.

Ansa – 29/10/2019

© Riproduzione riservata

Auto elettrica, in Trentino conviene di più: incentivi fino a 12 mila euro

28 Ottobre 2019

Mobilità. Fino a fine anno si potranno sommare i contributi locali con quelli nazionali, ma la finanziaria di Roma potrebbe eliminare il cumulo. Solo in provincia non si paga il bollo per 5 anni sulle ibride e sulle vetture a metano o gpl.

Il Trentino è la territorio in cui conviene di più acquistare un’auto elettrica o ibrida benzina-elettrica con plug-in. Sommando gli incentivi della Provincia con quelli nazionali si arriva a un contributo totale di 12 mila euro per le auto meno inquinanti e scende a 4 mila euro per le ibride. Se si considera poi che la Provincia di Trento, con legge del 2011, ha esteso a cinque anni il periodo di esenzione dal pagamento del bollo auto per i veicoli ibridi, mentre la legge nazionale prevede il bollo gratis per 5 anni per le auto elettriche, si arriva a dire che il costo di un’auto elettrica o ibrida è di poco superiore a una a benzina o diesel. In particolare, a livello nazionale vengono riconosciuti fino a 6 mila euro per l’acquisto di vetture che emettono fra 0 e 20 g/km di CO2 e che costano meno di 61 mila euro di listino: sono tutte elettriche a batteria. Più vasta l’area per gli incentivi provinciali. Quello più generoso di 6 mila euro è previsto per autoveicoli elettrici di prima immatricolazione o nuovi. Poi ci sono 4 mila euro per auto ibride plug-i di prima immatricolazione o nuovi. Di questi, 2 mila euro sono costituiti da uno sconto sul prezzo di listino praticato dai rivenditori convenzionati con la Provincia. Infine c’è un contributo di 1.500 euro per motoveicoli elettrici di prima immatricolazione o nuovi. Al momento gli incentivi nazionali e locali si possono sommare, ma non si sa ancora che scelte farà il governo con la finanziaria, quindi chi ha in mente di fare l’acquisto è bene che si affretti.

Secondo lo Smart mobility report dell’Energy&Strategy group del Politecnico di Milano a Trento in un solo anno si recupera il maggior costo di acquisto di un’auto elettrica o ibrida, mentre nel resto d’Italia ci vogliono cinque anni. Sempre secondo i calcoli del centro di ricerca del Politecnico, in dieci anni di vita di un’auto elettrica o ibrida si arrivano a risparmiare 12 mila euro rispetto a un’auto tradizionale. Eppure la vendita di auto elettriche o ibride ancora non decolla. Secondo i dati l’Apiae, l’agenzia della Provincia per gli interventi in economia delegata per concedere i contributi, nel primo semestre di quest’anno sono stati 100 gli incentivi ottenuti dai cittadini trentini per l’acquisto di auto elettriche, mentre in tutto il 2018 erano stati 70. L’aumento in percentuale ci sarebbe anche, ma i numeri in termini assoluti sono ancora troppo bassi. La Provincia nel 2017 con il piano della mobilità elettrica aveva stanziato 20 milioni in 5 anni per incentivare l’uso dell’auto elettrica. Ora l’assessore all’ambiente Mario Tonina pensa ad aumentare questa somma: «Stiamo facendo i calcoli e pensiamo di mettere altre risorse su questo capitolo con la finanziaria di fine anno. L’obiettivo è troppo importante».

Trentino – 28/10/2019

© Riproduzione riservata

Da novembre A22 gratis tra Trento Nord e Trento Sud

26 Ottobre 2019

Via libera dalla giunta provinciale alla decisione, annunciata lo scorso 11 ottobre, di rendere gratuito, dal 1° novembre, il percorso sulla tratta autostradale da Trento Nord a Trento Sud

Via libera dalla giunta provinciale alla decisione, annunciata lo scorso 11 ottobre, di rendere gratuito, dal 1° novembre, il percorso sulla tratta autostradale da Trento Nord a Trento Sud, nei giorni feriali, e nelle ore più critiche per il traffico, a fronte dei lavori in corso a Campotrentino per collegare la tangenziale e la SP 235 dell’Interporto.

L’impegno di spesa previsto è di 300.000 euro, interamente a carico della Provincia. “Sappiano quanto già oggi sia critica la situazione del traffico sulla tangenziale in determinate situazioni – sottolinea il presidente Maurizio Fugatti – e i lavori rischiano di comprometterla ulteriormente.

Spostando parte del flusso sull’autostrada, sulla tratta compresa fra Trento Nord e Trento Sud, mediante i i telepass di cui già gli automobilisti sono in possesso o rilasciandone di nuovi, una parte dei problemi determinati dal congestionamento automobilistico, soprattutto quando le persone si spostano per lavoro, possa essere evitato.

Ciò a vantaggio della sicurezza, ma anche di un minore inquinamento”. Il progetto per ora ha validità di un anno e comporterà il rilascio di un telepass da parte della Autobrennero agli utenti che ne faranno richiesta. Le fasce orarie interessate saranno 6.00-9.00 e 17.00-20.00, nei giorni feriali, con esclusione delle festività, anche infrasettimanali.

Trentino – 26/10/2019

© Riproduzione riservata

 

 

 

Logistica: Pizzimenti, 2,7 mln euro per sviluppo trasporto combinato

Su proposta dell’assessore a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, la Giunta regionale ha approvato un riparto di 2,680 milioni di euro a favore di soggetti privati che operano nel settore dei trasporti, dei traffici e della movimentazione delle merci. Trattasi di contributi destinati a interventi che favoriscano lo sviluppo del trasporto combinato e che consentiranno investimenti, già programmati o in corso di realizzazione, per 9,5 milioni di euro da parte degli operatori della logistica.

A questo proposito, gli importi sono stati assegnati ad Autamarocchi per lavori di ristrutturazione, acquisto semirimorchi e attrezzature informatiche, nonché per l’acquisto di trattori stradali; ad Agenzia marittima Le navi per l’acquisto di attrezzature informatiche; alla Compagnia portuale per l’acquisto di attrezzature per movimentazione e informatiche e al Gruppo ormeggiatori del Porto di Trieste per l’acquisto di un mezzo nautico.

Il tipo di interventi che possono essere finanziati attraverso la legge regionale numero 7/2004 comprendono sia opere immobiliari, quali la realizzazione di terminal attrezzati, piazzali e magazzini, sia l’acquisto di mezzi quali trattori stradali e natanti adibiti al traffico portuale che abbiano livelli di protezione ambientale e di sicurezza superiori a quelli previsti dalla normativa vigente, nonché semirimorchi o mezzi tecnici quali sollevatori, macchine operatrici, gru, che vengono dedicati al trasporto combinato delle merci.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Rassegna stampa – 26/10/2019

©Riproduzione riservata

Traffico, in Trentino limitazioni dal 1 novembre

25 Ottobre 2019

Per euro 0, diesel euro 1, diesel euro 2 senza antiparticolato

Ansa/Trentino A.A – 25/10/2019

© Riproduzione riservata

Corridoio euroasiatico, Porto di Trieste in lizza nella sfida per conquistare quote sulla Via della Seta

Il Porto di Trieste partecipa alla sfida per conquistare quote sulla Via della Seta. Obiettivo messo a fuoco durante la quarta edizione del Forum di Pietrarsa organizzato da Assoferr, in collaborazione con Confindustria e Confetra.

Pietrarsa è occasione per fare il punto sullo stato dell’arte nei trasporti, logistica e infrastrutture.

Irene Pivetti, presidente di Assoferr, insiste sulla necessità di rafforzare la presenza italiana: “Una grande cartina posta  all’ingresso della manifestazione di Pietrarsa mostra che noi, nella grande partita del corridoio euroasiatico, semplicemente non ci siamo. La ferrovia passa per Mosca, si ingolfa e rallenta nei paesi dell’Est  Europa e taglia semplicemente fuori l’Italia. Eppure l’Italia ha  contribuito a far crescere un parco logistico in Bielorussia, in campo logistico e infrastrutturale esprime una sapienza testimoniata anche in queste giornate. E’ l’industria italiana che deve decidere se vuole sopravvivere giocando la partita sul corridoio euroasiatico e può farlo anche se finora è stata in panchina”.

L’Ad di Ferrovie Maurizio Gentile spiega poi: ” Il Corridoio Adriatico rappresenta soprattutto un tessuto di piccole e medie imprese, molto diffuso sul territorio: serve una ‘nuova logistica’ che recuperi alla  ferrovia, sfruttando le innovazioni tecnologiche il traffico diffuso a carro singolo”.

Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli spiega che “il ruolo internazionale dell’Italia, delle sue infrastrutture e della logistica nell’ambito dei corridoi è condizionato da un deficit di realizzazione ma anche di priorità, perché la nostra discussione si fonda sempre sulla necessità di fare tutto. La novità politica è che oggi una priorità c’è negli investimenti ed è il ferro come scelta strategica. Da attuare da una serie di soggetti pubblici e privati e non solo dallo Stato.

“Serve un progetto organico che impegni i 70 miliardi di euro già stanziati per aprire effettivamente i cantieri con un’attenzione nuova al fattore tempo –  aggiunge il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia -. Le infrastrutture, inoltre, sono indicative di una società aperta che collega territori e include persone. L’Italia dovrebbe farsi protagonista di una stagione riformista, anche in Europa, che metta al centro l’investimento pubblico e privato con un’attenzione particolare alla creazione di posti di lavoro”.

Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino sottolinea come il porto di Trieste sia riuscito a raddoppiare il traffico ferroviario in pochi anni (10.000 treni l’anno scorso). “Basti pensare – sottolinea – che nel settore dei container collegato a tutto il traffico intercontinentale con il Far-East, ben il 55% del movimentato che sbarca o si imbarca a Trieste usa la ferrovia. Questo indicatore è in continua crescita e già oggi supera la quota del 50% che l’Unione Europea ha posto come obiettivo di trasferimento modale del traffico europeo di merci per il 2050″. “La sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente sarà un importante biglietto da visita per i porti del futuro – continua D’Agostino – e   la ferrovia uno dei cardini portanti  per raggiungere questo traguardo”.

Ivano Russo (Confetra), si concentra infine sul tema della logistica spiegando che vale il 9% del Pil “nonostante l’Italia sia al 26/mo posto per l’efficienza del suo sistema. Una contraddizione da cui bisogna uscire non ipotizzando la realizzazione di nuovi piani faraonici o semmai nuove cattedrali nel deserto, ma tenendo presente che l’efficienza della catena logistica crolla se si spezza anche un solo anello di quella catena. Il programma di Connettere l’Italia sviluppava razionalmente la crescita della catena logistica: non crescita di tutti i porti, ma piuttosto del sistema che deve svilupparsi intorno a grandi porti”.

Trasporti-Italia.com – 25/10/2019

© Riproduzione riservata

Autotrasporto, Decreto investimenti 2019: 25 milioni di euro per rinnovare il parco mezzi, via alle domande

In arrivo 25 milioni di euro di incentivi per il rinnovo e l’adeguamento del parco mezzi. E’ stato infatti pubblicato il Decreto investimenti 2019 del Mit che dà il via libera alla presentazione delle domande per accedere agli incentivi per il rinnovo e l’adeguamento del parco veicoli a favore delle imprese di autotrasporto. Lo ha comunicato la Fiap.

A partire dalle ore 10.00 del 26 ottobre 2019 e fino alle ore 16.00 del 31 marzo 2020, sarà possibile presentare istanza che avrà validità di prenotazione finalizzata ad accantonare l’importo destinato alle singole imprese di autotrasporto di cose per conto terzi richiedenti.

Le domande potranno essere presentate fino alle ore 16.00 del 12 dicembre 2019 esclusivamente attraverso posta elettronica certificata (pec) all’indirizzo ram.investimenti2019@legalmail.it alla quale dovrà essere allegata la seguente documentazione:

– Modello di istanza debitamente compilato e firmato digitalmente.
– Documento di riconoscimento del legale rappresentante.
– Contratto di acquisizione dei beni oggetto d’incentivazione, comprovante quanto dichiarato nel modello di istanza, avente data successiva a quella di entrata in vigore del DM n.336 del 22 Luglio 2019.

Il soggetto gestore (RAM) pubblicherà sul proprio sito l’entità delle risorse via via presenti e utilizzabili per ognuna delle singole aree di investimento aggiornate periodicamente.

Dalle ore 10 del 16 dicembre 2019, le istanze potranno essere presentate esclusivamente tramite piattaforma informatica messa a disposizione come indicato nel bando, a cui dovrà essere allegata, a pena di inammissibilità, la seguente documentazione:

– Modello di istanza generato dal sistema informatico e firmato digitalmente.
– Documento di riconoscimento del legale rappresentante.
– Contratto di acquisizione dei beni oggetto d’incentivazione, comprovante quanto dichiarato nel modello di istanza, avente data successiva a quella di entrata in vigore del DM n.336 del 22 Luglio 2019.

Coloro i quali hanno presentato istanza a mezzo PEC, hanno l’onere di confermare, tramite la piattaforma informatica, la domanda precedentemente inviata a mezzo PEC ai fini del suo perfezionamento a partire dal 16 Dicembre 2019 ed entro e non oltre le ore 16 del 31 gennaio 2020.

Il decreto finanzia le acquisizioni, anche mediante locazione finanziaria, di automezzi industriali pesanti nuovi di fabbrica a trazione alternativa per complessivi 9,5 milioni di euro con un contributo di:

€ 4.000 per ogni veicolo CNG e a motorizzazione ibrida (diesel/ elettrico).
€ 10.000 per ogni veicolo elettrico di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5t e fino alle 7t.
€ 20.000 per ogni veicolo elettrico superiore a 7t.
€ 8.000 per ogni veicolo a trazione alternativa ibrida (diesel/ elettrico) e a metano CNG di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 7t fino alle 16t.
€ 20.000 per ogni veicolo a trazione alternativa a gas naturale liquefatto LNG e CNG ovvero a motorizzazione ibrida (diesel/elettrico) di massa pari o superiore a 16t.
40% dei costi ammissibili, con un tetto massimo di € 1.000 comprensivi del dispositivo e dell’allestimento, per dispositivi idonei ad operare la riconversione di autoveicoli di massa complessiva pari a 3,5 ton, per il trasporto di merci come veicoli elettrici.

I finanziamenti riguardano anche la radiazione per rottamazione con contestuale acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di automezzi industriali pesanti nuovi di fabbrica conformi alla normativa anti-inquinamento euro VI e veicoli commerciali leggeri euro 6 D TEMP, per complessivi 9 milioni di euro, con contributo di:

€ 2.000 per ogni veicolo commerciale leggero pari o superiore a 3,5t e inferiore a 7t.
€ 5.000 per ogni veicolo di massa complessiva a pieno carico da 7t a 16t.
€ 12.000 per ogni veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 16t.

Sono inoltre finanziabili le acquisizioni, anche mediante locazione finanziaria, di rimorchi e semirimorchi nuovi di fabbrica per il trasporto combinato ferroviario rispondenti alla normativa UIC 596-5, per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO, dotati di almeno un dispositivo innovativo come indicato nell’allegato 1 del decreto; rimorchi, semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici superiori alle 7t allestiti per il trasporto ATP; le sostituzioni nei rimorchi, semirimorchi o autoveicoli specifici superiori alle 7t allestiti per il trasporto in regime ATP.

Le risorse complessivamente disponibili ammontano a 6 milioni di euro.
Importo del contributo:
20% del costo totale, per le piccole imprese, con un tetto massimo di € 5.000.
10% del costo totale, per le medie imprese, con un tetto massimo di € 5.000.
€ 1.500 per le altre imprese, come meglio specificato nel bando allegato.

Sono infine finanziabili le acquisizioni, anche mediante locazione finanziaria, di gruppi di 8 casse mobili ed 1 rimorchio o semirimorchio portacasse, come meglio specificato nel decreto allegato, per complessivi 0,5 milioni di euro, con contributo di € 8.500 per ciascun insieme.
I contributi sono maggiorati del 10% in caso di acquisizioni effettuate da piccole e medie imprese su specifica richiesta, secondo le modalità indicate nel decreto allegato.
Ogni singola impresa ha diritto di presentare una sola domanda e l’importo massimo ammissibile per gli investimenti non potrà superare € 550.000,00.

Trasporti-Italia.com – 25/10/2019

© Riproduzione riservata

Porti: favorire nuove tecnologie, riunione a Trieste

Con attori dello shipping e della logistica a livello internazionale.

L’adozione di iniziative per facilitare lo scambio di dati tra i diversi attori della catena logistica, il ruolo dei Port Community Systems nel trasporto verso l’hinterland, specialmente quello ferroviario, e l’applicazione della blockchain al settore portuale. Sono alcuni temi affrontati nella riunione, ospitata a Trieste, dell’International Port Community System Association (Ipcsa), di cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale è membro. L’organismo riunisce i principali attori globali di shipping e logistica per trovare le migliori soluzioni tecnologiche e aumentare efficienza, integrazione e sostenibilità del trasporto marittimo.

Per l’Authority, si legge in una nota, l’applicazione delle nuove tecnologie è elemento essenziale per l’innovazione e la competitività del porto, in particolar modo tramite il proprio Port Community System-Sinfomar. La riunione Ipcsa è stata organizzata nell’ambito del progetto Ursa Major neo, co-finanziato dal Programma Cef (Connecting Europe Facility), uno dei dieci progetti europei nel settore Ict in cui l’Authority è impegnata con un budget di circa 3,4 milioni di euro. Quattro di questi mirano a rendere più efficiente l’ingresso e uscita delle merci via camion, cinque quello via treno e uno quello delle navi. “Non molti in Europa possono vantare un Port Community System come il nostro – ha detto il presidente Zeno D’Agostino – il Sinfomar è ormai integrato digitalmente con tutte le attività del porto, sia sul lato mare che sul lato terra. La sfida su cui stiamo lavorando è integrare tutto il sistema portuale, includendo anche gli interporti”.

Ansa/Mare – 25/10/2019

© Riproduzione riservata

Porti: Vestager, avviato dialogo positivo con l’Italia

Commissaria Ue, assicurare separazione delle attività portuali.

“Abbiamo la percezione che il governo italiano si sia impegnato sul dossier” che riguarda la definizione delle attività dei porti ed “è molto positivo che abbia avviato questo dialogo con noi”. Così la commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, rispondendo ai giornalisti a margine di una conferenza sulla sostenibilità ospitata da Comitato economico e sociale europeo e Comitato europeo delle Regioni. “Per noi è una questione prioritaria – ha sottolineato – perché i porti europei sono in competizione fra di loro. Una parte della loro attività riguarda il lavoro delle autorità portuali, ma molto spesso c’è anche un lato economico. E su questo stiamo lavorando con diversi Stati membri per essere sicuri che le due attività siano separate e che quindi non si competa nel modo sbagliato”. Nei giorni scorsi sull’argomento è intervenuto il presidente di Federlogistica (Conftrasporto) Luigi Merlo ricordando che c’è un contenzioso ancora aperto con Bruxelles poichè la Commissione “chiede all’Italia di far pagare alle autorità portuali le tasse sui canoni demaniali. Si tratta di una richiesta assurda – ha spiegato – che indica come forse il nostro sistema portuale a Bruxelles non sia stato spiegato bene”.

Ansa/Mare – 25/10/2019

© Riproduzione riservata

Infrastrutture: Pizzimenti, Fvg centrale per intermodalità e logistica

24 Ottobre 2019

“La Regione sta investendo in maniera significativa sul sistema intermodale e logistico del Friuli Venezia Giulia, coerentemente a una visione strategica che ha come primario obiettivo lo sviluppo economico e occupazionale del territorio”.

Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, nel corso della 4. edizione del Forum di Pietrarsa organizzato dall’associazione operatori ferroviari e intermodali (Assofer) e intitolato “La sfida del mercato euroasiatico. Il corridoio intermodale Adriatico per il rilancio dell’industria italiana”.

L’assessore, ricordando l’importanza della ferrovia nelle performance di crescita del porto di Trieste registrate in questi ultimi anni, ha sottolineato come questo incremento dei traffici abbia fatto da volano per gli altri poli infrastrutturali della regione: gli scali di Monfalcone e Porto Nogaro “complementari a quello Trieste” e i quattro interporti (Fernetti, Cervignano, Pordenone e Gorizia).

“Proprio questa capacità infrastrutturale e intermodale – ha rimarcato Pizzimenti – è diventata un rilevante fattore di competitività per la regione che ha assunto un ruolo centrale di piattaforma logistica per i mercati dell’Europa Centro-Orientale”.

“Prova ne è – ha concluso l’assessore – il grande interesse manifestato dalla Cina per il porto di Trieste all’interno del progetto della Via della Seta, in un’ottica che si estende a tutta la rete logistica e intermodale del Friuli Venezia Giulia”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Rassegna stampa – 24/10/2019

© Riproduzione riservata