Simonini (Anas), dal Governo 30mld per lavori

21 Giugno 2019

Per quanto riguarda il Veneto «in cui Anas si sente fortemente radicato, stiamo investendo 920 milioni sia in nuove opere che in manutenzioni programmate. A questi si aggiunge la tangenziale di Cortina che è un impegno non da poco perché i Mondiali ci saranno nel 2021» ha aggiunto l’ad del concessionario statale.

«Questo ponte rappresenta uno stimolo che il Governo ci sta dando, ci sta dando 30 miliardi con il nuovo contratto di programma e un aiuto per velocizzare e mettere in campo questi investimenti, anche attraverso varie disposizioni legislative, come lo sblocca cantieri».

Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini, oggi durante la riapertura del ponte sul Piave a Ponte della Priula, in provincia di Treviso. «Abbiamo per questo programmato nel biennio 2019-20 interventi importanti: prevediamo di pubblicare gare per circa 6,9 miliardi e di attivare manutenzioni programmate per oltre 1000 interventi. Stiamo cercando di ripartire con il piede giusto» ha sottolineato Simonini. Per quanto riguarda il Veneto «in cui Anas si sente fortemente radicato, stiamo investendo 920 milioni sia in nuove opere che in manutenzioni programmate.

A questi si aggiunge la tangenziale di Cortina che è un impegno non da poco perché i Mondiali ci saranno nel 2021 e ci stiamo adoperando per completare le attività su tutta la Statale e attrezzarla con sistemi molto moderni. Stiamo intervenendo in modo sostanziale su tutte le strade. Stiamo dando una mano anche alla provincia di Treviso con le indagini sul ponte di Vidor, per poi verificare lo stato e quindi capire quali sono gli interventi necessari per metterlo in esercizio» ha concluso.

Il Piccolo/Nordest Economia – 21/06/2019

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Zes in Polesine, il prefetto De Luca andrà dal presidente della Repubblica

Il presidente della Provincia, Ivan Dall’Ara ha presentato l’iniziativa che si svolgerà il 25 giugno in prefettura.

Un’iniziativa forte, quella messa in atto dalla Provincia di Rovigo, assieme a sindaci e rappresentanti della Regione oltre che del Governo per dire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che il Polesine non vuole rinunciare assolutamente alla Zes. A farsi portavoce sarà il prefetto di Rovigo, Maddalena De Luca che martedì 25 giugno incontrerà alle 11.45 in prefettura i rappresentanti istituzionali che, come ha annunciato durante una conferenza stampa, il presidente della Provincia, Ivan Dall’Ara, porteranno le loro istanze. I 16 sindaci si erano trovati in pizzeria qualche giorno fa per discutere informalmente della questione e decidere il da farsi; venerdì 21 giugno si sono ritrovati in Provincia per spiegare quali saranno le prossime mosse al fine di rimanere in corsa per la Zona economica speciale e per far valere le loro ragioni

“Dall’ultimo incontro con il ministro per il Sud, Barbara Lezzi c’è stato una sorta di rifiuto – ha detto Dall’Ara – ad inserire la zona economica in Polesine quando noi abbiamo già predisposto tutto, comprese le autorizzazioni da parte della Regione Veneto e Confindustria. Facciamo questa azione forte perché abbiamo voluto alzare il tiro e coinvolgere direttamente il Presidente della Repubblica attraverso sua eccellenza il prefetto perché riteniamo che la Zes sia un diritto fondamentale che ci spetta per il nostro territorio”.

Il raduno del 25 si terrà nella sede provinciale di palazzo Celio con i sindaci del Polesine, quelli dei comuni di Venezia, Jesolo, Portogruaro, San Donà, l’onorevole Piergiorgio Cortellazzo, il consigliere regionale Graziano Azzalin e Patrizia Bartelle ed Erika Baldin, i rappresentanti delle associazioni di categoria e i sindacati. Tutti insieme faranno una richiesta ufficiale al massimo organo dello Stato, Sergio Mattarella “per riaprire la questione Zes; a noi interessa che venga realizzata quest’opera”.

“Probabilmente il ministro Lezzi – ha detto il sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia – non ha una conoscenza approfondita del territorio”. L’amministratore ha fatto presente che il Polesine soffre sotto diversi punti di vista non ultimo l’indice di vecchiaia che fa sì che vi sia una migrazione di giovani verso altri lidi. “Il Polesine di questo passo è destinato ad esaurirsi come provincia; la popolazione sarà costretta ad avere, di questo passo, con servizi sempre più scadenti”.

Il sindaco di Occhiobello, Sondra Coizzi ha invece spiegato che “se davvero riuscissimo ad impiantare il sistema Zes nel nostro territorio non sarebbe solo un beneficio per i comuni interessati ma per tutta la zona di Rovigo ma anche per Ferrara a Mantova. La Zes è la speranza per rilanciare la nostra speranza sana di lavoro. Noi abbiamo bisogno non solo di felicità ma anche di serenità, stato d’animo molto più duraturo. Dobbiamo permettere ai nostri giovani di rimanere”.

Il primo cittadino di Stienta, Enrico Ferrarese, ha invece voluto ribadire che non si tratta di piagnucolare chiedendo qualcosa: “Non è assolutamente così. La Zes poggia su parametri identificati dall’Unione europea e per i quali siamo stati identificati come possibile zona. Noi siamo qui a dire che, visto che è da un po’ che ne parliamo e dato che abbiamo seguito tutto il percorso in maniera irreprensibile, vorremmo ci fosse data questa opportunità. Non si tratta di un pacco regalo ma di un’operazione che ha una portata incredibile. Si tratta di favorire gli investimenti dei territori. Non vogliamo il vecchio sistema assistenzialistico”. “Chiediamo solo di poter raggiungere un benessere fondamentale per far ripartire le aziende” ha detto il sindaco di Salara, Lucia Ghiotti.

Ivan Dall’Ara, in conclusione, ha precisato che quella del 25 giugno, non sarà l’unica iniziativa ma ne seguiranno altre se non arriveranno risposte da Roma.

RovigoOggi.it – 21/06/2019

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Alitalia: decolla programma University

Alitalia, in collaborazione con la Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), ha lanciato il programma ‘University’ che prevede agevolazioni tariffarie e iniziative dedicate per gli studenti, i ricercatori, i docenti e tutto il personale impiegato presso gli atenei. La compagnia italiana è la prima ad avviare un programma rivolto al mondo delle Università a cui, a oggi, hanno aderito già 29 atenei.
Gli studenti potranno usufruire direttamente sul sito della loro università di sconti fra il 15 e il 20% per acquistare biglietti aerei Alitalia. A loro verrà inoltre riservata, ogni anno, una borsa di studio per la migliore tesi su argomenti inerenti al trasporto aereo e alla valorizzazione dell’Italia, i cui dettagli saranno definiti in accordo con la CRUI. Gli studenti avranno anche l’opportunità di frequentare stage presso la compagnia e seminari nel Centro addestramento Alitalia, essere coinvolti in attività di crowdsourcing su specifici progetti e usufruire di agevolazioni tariffarie per partecipazioni di gruppo al corso Voglia di Volare.
Alitalia ha previsto agevolazioni tariffarie per i ricercatori, il personale accademico e i docenti delle università convenzionate, sia per viaggi di lavoro che di vacanza. La compagnia ha inoltre ideato per i dipendenti degli atenei la Carta MilleMiglia University, una tessera dedicata al personale accademico con la quale vengono riconosciuti numerosi benefici durante i viaggi con Alitalia, tra i quali: la priorità all’imbarco del volo e nel passaggio ai controlli di sicurezza, la possibilità di scegliere gratuitamente posti più confortevoli a bordo e una maggiore franchigia per i bagagli da trasportare in stiva.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2019

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Salone nautico di Venezia, presentata Hepic la prima barca a idrogeno per il trasporto passeggeri in Laguna

Rivoluzione “green” per il trasporto passeggeri a Venezia. Al Salone Nautico arriva “Hepic”, la prima imbarcazione a idrogeno per il trasporto passeggeri nella Laguna.

Il battello è stato realizzato in 24 mesi tramite un investimento privato iniziale di Alilaguna e Cantieri Vizianello di circa 1,5 milioni di euro, cofinanziato al 55%  ai sensi di un Accordo di Programma tra la Regione del Veneto e il  Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare.

L’imbarcazione, lunga 16 metri e larga 3,2 metri può ospitare 24 passeggeri, è la soluzione più delicata  e sicura per la navigazione. Diversi i vantaggi: emissioni zero, grazie all’assenza di un motore endotermica e nessun inquinamento acustico.

Hepic non può ancora circolare per la Laguna “perché – ha sottolineato Presidente di Alilaguna, Fabio Sacco – è una novità in ambito marittimo e sussiste un gap normativo per le imbarcazioni alimentate a Fuel Cell che trasportano idrogeno a bordo a livello nazionale”.

La normativa vigente – continua – regolata dalla Capitaneria di Porto impone la presenza a bordo dell’imbarcazione di un motore endotermico. Per questo motivo sono in corso le sperimentazioni necessarie per ottenere l’approvazione alla navigazione da parte del RINA (Registro Italiano  Navale). Speriamo di ottenerle presto per dare una accelerata sul fronte della navigazione ecosostenibile”.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2019

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Friuli Venezia Giulia: dal 29 giugno nuovo collegamento via mare Trieste-Istria-Lussino

“Il nuovo servizio di trasporto passeggeri marittimo internazionale Trieste-Istria-Lussino offre tariffe più convenienti su un monocarena nuovo e con un mese di collegamenti in più rispetto al 2018. La Regione è convinta della bontà di un servizio programmato questa volta su base triennale e della sua capacità di favorire anche l’incoming su Trieste di turisti che si trovano in Istria e a Lussino”.

Lo ha affermato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Graziano Pizzimenti, intervenuto oggi alla conferenza stampa a Trieste nel Palazzo della Regione sull’avvio del servizio marittimo che sarà attivo quest’anno dal 29 giugno a domenica 29 settembre. “Dal prossimo anno e nel 2021 – ha reso noto Pizzimenti – il collegamento sarà di ben quattro mesi. Ciò grazie all’investimento della Regione di 2.660.000 euro che consente una programmazione triennale alla stessa compagnia di navigazione” affidataria, la Liberty Lines spa, che si è aggiudicata il servizio lo scorso 12 giugno.

Nel periodo che va dal 7 al 19 agosto il servizio sarà continuativo, mentre per il restante periodo il collegamento sarà attivo 6 giorni su 7 con pausa nella giornata di martedì.

La Regione, come è stato riferito nella conferenza stampa odierna, è intervenuta direttamente per stabilire tariffe più convenienti rispetto alla stagione scorsa. Così, raggiungere Pirano con il biglietto famiglia (andata e ritorno) – che include due adulti e due figli di età fino ai 26 anni – costerà 22,95 euro; per andata e ritorno a e da Rovigno, basteranno 54,40 euro mentre alla volta di Parenzo e Lussinpiccolo saranno sufficienti – per il nucleo familiare – rispettivamente 41,65 euro e 90,10 euro per l’andata e ritorno. Le tariffe sono più convenienti rispetto al 2018 anche per i biglietti ordinari singoli, con ulteriori riduzioni per gli over 65, i disabili e i giovani di età compresa tra i 19 e i 26 anni: per queste tre categorie i biglietti di andata e ritorno costeranno rispettivamente rispettivamente 9,90 euro per Pirano, 20,70 euro per Rovigno, 16,20 euro per Parenzo e 34,20 euro per Lussinpiccolo.

Il nuovo monocarena “Sofia M”, che prende il posto dell’aliscafo “Fiammetta M”, è di recente costruzione (2010) e garantisce maggiore velocità (31 nodi) e capienza (203 posti), oltre che superiore comfort e affidabilità. Il servizio di biglietteria è curato dalla Samer&Co shipping, mentre PromoTurismoFVG è già attiva per la promozione del collegamento marittimo sui suoi canali social e non.

Pizzimenti ha evidenziato, infine, l’importanza del trasporto delle bici (almeno 10 per collegamento), “una scelta strategica per intercettare i flussi di turisti nordici che amano le due ruote e che va a completare un quadro organico di intermodalità: la partenza del vettore marittimo è, infatti, dal Molo IV, vicino ai mezzi di trasporto pubblico di Trieste e soprattutto alla stazione ferroviaria”.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2019

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Marciani (FLC): la logistica punti sul BioGNL a supporto dell’economia circolare

“Anche la logistica deve fare la sua parte per supportare l’economia circolare, puntando su carburanti sostenibili come il bio metano liquefatto. Il Freight Leaders Council crede nello sviluppo del GNL e nella sua produzione anche a partire da fonti non fossili, un obiettivo che non va perso di vista nel complesso scenario della transizione energetica nella mobilità. Si parta dunque dal GNL per arrivare al BioGNL in grado quasi di azzerare le emissioni inquinanti”. Lo ha dichiarato Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council, intervenendo ieri al convegno “BioGnl, il metano liquido come driver per l’economia circolare”, organizzato da Edison ed EnviTec Biogas a Milano.

“L’Italia è il secondo produttore di biometano in Europa e il quarto al mondo e la sua produzione con biomasse no food è incentivata per diffonderne l’uso nel settore dei trasporti. Considerato che i combustibili tradizionali per il trasporto leggero sono già miscelati con etanolo, biodiesel e altri prodotti bio – ha proposto Marciani – si potrebbe spingere la produzione di BioGNL e riservarla ai trasporti pesanti di lungo tragitto”.

Il Freight Leaders Council ha presentato lo scorso maggio il Quaderno 28 “Il GNL il Italia, per un trasporto sostenibile”, una raccolta di analisi e studi che dimostrano come il gas liquefatto sia già una soluzione percorribile per abbattere le emissioni che derivano dai trasporti pesanti, coniugando esigenze ambientali ed economiche. Con il GNL si ha una riduzione delle emissioni del 15% rispetto ai combustibili tradizionali, la metà degli ossidi di azoto e nessuna emissione di particolato e ossidi di zolfo.

Trasporti-Italia.com – 21/06/2019

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I porti lagunari vivono di industria, commercio e turismo: in primo piano lo scavo dei canali

20 Giugno 2019

Musolino incontra i rappresentanti degli scali di Venezia e Chioggia giovedì. Sul tavolo anche la vertenza che interessa la Nuova Clp. Venerdì l’assemblea della compagnia con i sindacati

Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale Pino Musolino ha incontrato una delegazione di rappresentanti e operatori delle comunità portuali veneziana e chioggiotta, giovedì. Traffici mercantili e passeggeri, di entrambi gli scali lagunari, sempre in primo piano. Tutte le parti concordano sulla necessità di continuare a crescere in particolare nei settori delle rinfuse, container, project cargo e Ro-Ro, esprimendo la loro predisposizione multi-purpose e sfruttando le possibilità offerte dalla nuova Via della Seta.

Grandi navi e gpl

In relazione alle recenti riunioni ministeriali in tema di grandi navi e sui possibili risvolti per il porto di Chioggia, nell’eventualità che Val da Rio si riveli la località prescelta per il nuovo terminal crocieristico, il presidente Musolino ha ricordato che la questione dell’impianto gpl può, a questo punto, trovare una soluzione solo a Roma, dove il Mit (ministero dei Trasporti) e il Mise (ministero dello Sviluppo economico) devono istituire delle commissioni autorizzative che possano intervenire decidendo.

Scavi e fanghi

Gli scavi dei canali restano in primo piano. Con la questione dei sedimenti che interessa tutte le attività di dragaggio manutentivo dei canali di Venezia e di Chioggia. La posizione condivisa è che serva una forte accelerazione per superare l’attuale situazione di impasse provocata dalla mancata sostituzione del protocollo fanghi, un documento redatto nel 1993. Quella certificazione non è in grado di garantire la necessaria operatività, in riferimento a una laguna che ha progressivamente modificato i profili dei sedimenti, oggi molto meno inquinanti degli scorsi decenni. Questa discrepanza si ripercuote sulle manutenzioni ordinarie dei porti che diventano economicamente insostenibili, poiché i fanghi dragati devono essere spesso trattati come pericolosi rifiuti speciali, anziché essere utilizzati per ricostituire le barene e ripianare le casse di colmata. Occorre individuare subito nuove aree dedicate al conferimento dei fanghi, fondamentali per il mantenimento dell’operatività degli oltre 60 chilometri di canali portuali gestiti dall’Autorità di Sistema Portuale.

Aree portuali

La discussione ha toccato anche il tema del documento di Programmazione Strategica di Sistema, in fase di redazione, da cui partirà la revisione dei Piani Regolatori portuali di entrambi i porti. La definizione delle aree con funzione di interazione porto-città è, a seguito della riforma del 2016, un passo fondamentale per poi procedere a finalizzare i due piani. L’Autorità di sistema portuale sta interagendo con le amministrazioni comunali per giungere a un’intesa in tempi rapidi, permettendo di progettare e rilanciare al più presto lo sviluppo delle aree portuali.

Vertenza

Sul tema della vertenza sindacale che interessa la Nuova Compagnia Lavoratori Portuali, l’Autorità ha ribadito l’impegno costante nel tentare di ricomporre il contrasto in seno alla cooperativa, per quanto l’ordinamento non permetta all’Autorità di intervenire direttamente nelle questioni finanziarie e interne della società, ma consenta solo di svolgere un ruolo di regolatore, controllore e di “stanza di compensazione” per le parti interessate. «Sembra che ci stiamo avviando verso una soluzione – ha detto accennando brevemente alla vertenza Andrea D’Addio della Uil Trasporti Veneto -. Saremo domani in assemblea con i vertici della Nuova Compagnia dei lavoratori portuali: sembra di intravedere uno spiraglio per i dipendenti e la loro esigenza di riaffermare la dignità occupazionale, rivendicando maggiore tempo da dedicare alle famiglie e ai figli. Solo venerdì, e dopo il confronto con i lavoratori, potremo avere un quadro più chiaro della situazione».

Venezia Today – 20/06/2019

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Porti: Mineo (Dogane), digitalizzare per ridurre i tempi

19 Giugno 2019

Progetto dell’Agenzia per aumentare la competitività

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha messo a punto un progetto volto alla completa digitalizzazione delle procedure doganali nei porti italiani che questa mattina, a Roma, nel corso di un convegno ha condiviso con i rappresentanti di tutti i principali enti istituzionali in ambito portuale. E’ una vera e propria rivoluzione – scrive l’Agenzia in una nota – che promette, grazie all’uso di tecnologie avanzate, di semplificare la vita alle imprese e alla stessa amministrazione, creando così le premesse per attrarre maggiori traffici commerciali nei porti italiani. In seguito, ovviamente, è previsto il pieno coinvolgimento anche degli attori privati interessati alle procedure portuali, attraverso i loro organismi e associazioni di categoria.

“L’obiettivo – ha spiegato nel suo intervento il direttore dell’Agenzia Benedetto Mineo – è di arrivare a una catena logistica senza soluzione di continuità in cui, ad esempio, merci sdoganate in mare, transitino celermente nel porto grazie alla gate automation, per indirizzarsi quindi a destinazione lungo un fast corridor. Ciò consentirebbe di liberare rapidamente le aree portuali, spesso congestionate. Per quanto riguarda le operazioni doganali, il progetto mira ad ottimizzare la movimentazione multimodale delle merci al fine di aumentare la competitività del sistema portuale nella rete transeuropea e attrarre nuove correnti di traffico”.

Ansa/Mare – 19/06/2019

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Intermodalità: nuovo collegamento Interporto di Bologna-Porto di Trieste

E’ operativa la nuova connessione intermodale che collegherà Bologna interporto con il porto di Trieste. Il servizio si aggiunge alle consolidate relazioni marittime con i porti della La Spezia e Livorno.

Questo nuovo servizio intermodale combinato marittimo sarà operato da Alpe Adria con la trazione a carico di Mercitalia Rail: parte con due circolazioni settimanali ed è aperto a tutti gli operatori di trasporto.

“Questa nuova relazione ferroviaria rappresenta un ulteriore passo verso il consolidamento di Interporto Bologna quale “gateway ferroviario” di collegamento sia tra il nord Europa ed il centro – sud Italia, sia con i porti di prossimità del Tirreno e dell’Adriatico”, annuncia l’azienda in una nota.

Trasporti-Italia.com – 19/06/2019

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Brennero: nuove limitazioni per i camion. Unioncamere lancia l’allarme

In arrivo limitazioni al traffico delle merci italiane diretto verso l’Austria, la Germania e i Paesi del Nord Europa. Il 1° agosto, infatti, entreranno in vigore le nuove norme varate dal Governo del Tirolo per contenere la circolazione dei tir al Passo del Brennero. Ne ha dato notizia oggi con una nota Unioncamere – l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura – ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale italiano.

“Il provvedimento mette a rischio una quota importante delle nostre esportazioni – si legge nella nota -. Infatti, l’interscambio commerciale tra l’Italia e i Paesi del Corridoio Scandivano-Mediterraneo, di cui l’asse del Brennero è un segmento fondamentale, supera i 200miliardi di euro l’anno. Queste merci, nel 93% dei casi, vengono trasportate su strada, passando, appunto, per il valico alpino. Di fronte a questa violazione del diritto comunitario sulla libera circolazione delle merci, il sistema delle Camere di commercio, su iniziativa delle Camere dell’Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto e con il supporto di Uniontrasporti, è sceso in campo, realizzando uno studio nel quale vengono presentate le forti criticità collegate all’iniziativa unilaterale del Land tirolese e avanzate una serie di controproposte”.

“Il Brennero è un canale oggi insostituibile per il flusso delle merci dall’Italia verso l’Europa. E viceversa”. E’ quanto sottolinea il presidente di Unioncamere Carlo Sangalli, secondo il quale “questi provvedimenti, decisi unilateralmente, avranno, se non saranno rivisti, ricadute a dir poco preoccupanti per le nostre imprese e per le economie locali: nel breve termine con un rallentamento delle vendite italiane all’estero e nel lungo termine, addirittura, con la sostituzione dei nostri prodotti. Il sistema camerale italiano – evidenzia il presidente – è totalmente favorevole alla riduzione dell’inquinamento e, quindi, anche a formulare soluzioni diverse e modalità più sostenibili e avanzate. Ma la soluzione deve inquadrarsi in una strategia complessiva dei trasporti attraverso l’arco alpino, il più possibile condivisa. E queste decisioni – conclude – vanno assunte a livello adeguato che è quello europeo”.

Una preoccupazione più volte espressa anche dal vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè. Che rincara la dose. “Le limitazioni e gli ostacoli che il governo del Tirolo periodicamente e con una pervicace protervia dell’arroganza introduce sono una palese violazione dei principi comunitari – afferma Uggè – La relazione presentata oggi a Roma deve essere un’occasione che consenta al governo di riflettere sui danni economici provocati da pedaggi, contingentamenti e divieti. L’utilizzo di ostacoli alla circolazione è in netto contrasto con il principio che impone ai Paesi dell’Ue di facilitare i collegamenti con i mercati centrali, soprattutto per i Paesi periferici quali l’Italia”.

Trasporti-Italia.com – 19/06/2019

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