Pendolaria 2018: crescono i passeggeri dei treni ma l’Italia è spaccata a metà

31 Gennaio 2019

Il numero dei passeggeri aumenta, toccando quota 5,59 milioni, con un nuovo record rispetto al 2012 (+8% in 4 anni). Sono 2 milioni e 874 mila coloro che ogni giorno usufruiscono del servizio ferroviario regionale e 2 milioni e 716 mila quelli che prendono ogni giorno le metropolitane, presenti in 7 città italiane. Tutti i servizi sono in crescita, ma “diminuiscono i chilometri di linee disponibili e la crescita nasconde differenze rilevanti nell’andamento tra le diverse Regioni e tra i diversi gestori. In alcune parti del Paese la situazione è migliorata, mentre in altre è peggiorata e si è ampliata la differenza nelle condizioni di servizio”.

Lo afferma il rapporto Pendolaria di Legambiente relativo al 2018: la ricerca fa il punto sul nostro sistema di trasporto ferroviario. In particolare mette in evidenza come negli ultimi anni si sia investito molto sul trasporto ferroviario locale, con risultati visibili: “Gli investimenti di Trenitalia con la gara per 500 nuovi treni sta cambiando la situazione in molte Regioni e inciderà anche al sud nei prossimi anni – afferma il rapporto Pendolaria -. A questi si aggiungono quelli delle Regioni, che hanno consentito complessivamente di far entrare in esercizio oltre 410 treni nuovi. Inoltre, gli investimenti decisi nella scorsa legislatura stanno permettendo nel quadriennio 2017-2020 l’entrata in circolazione di 210 nuovi treni”.

L’Italia, insomma, è spaccata a metà, – afferma il rapporto – “con 9 Regioni e le due Province autonome in cui i passeggeri sono aumentati e 10 in cui sono diminuiti o rimasti invariati. Cresce il numero di persone che prende il treno al nord – come in Lombardia (750mila), è triplicato dal 2001 in Alto Adige, raddoppiato in Emilia-Romagna, cresciuto di 60mila in Puglia. Analoghi i successi della metropolitana a Milano (con più passeggeri delle altre 6 città italiane dotate di metro), dei tram a Firenze e a Bergamo. Molto diversa la situazione del Piemonte dove a causa delle linee soppresse i passeggeri sono calati del 4,4% mentre è drammatica in particolare la situazione in Sicilia, dove si è passati da 50.300 a 37.600 viaggiatori (dal 2009 ad oggi) in una Regione con 5 milioni di abitanti e grandi spostamenti pendolari, e in Campania dove si è passati da 413.600 viaggiatori a 308.500 (ma con un trend in risalita negli ultimi anni)”.

Trasporti-Italia.com – 31/01/2019

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Trasporti: Roberti, Regione investe in sviluppo dei traffici portuali

“Crediamo nello sviluppo dei traffici portuali, perchè essi offrono un vantaggio non solo alla regione ma anche a un territorio molto più ampio che comprende tutto il Nord Est. Il nostro sistema portuale tradizionalmente non va in competizione con gli altri porti italiani ma con gli altri scali europei, contribuendo alla competitività complessiva del sistema Paese”. Lo ha affermato l’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, che ha rappresentato la Regione Friuli Venezia Giulia oggi a Monfalcone alle visite compiute dal vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi, il quale ha sottolineato come l’Italia debba giocare a livello globale una partita complessiva, dove ogni scalo è chiamato ad avere un ruolo con le proprie specificità.

“Proprio per le grandissime potenzialità che crediamo di avere come porti del Friuli Venezia Giulia stiamo investendo veramente tanto, sia dal punto di vista delle relazioni istituzionali che sotto il profilo economico”, ha indicato Roberti.

Riferendosi più specificamente al porto di Monfalcone, per il quale si sta lavorando al nuovo Piano regolatore, durante la visita l’assessore ha detto che “siamo vicino ad un canale che vedrà un importante intervento sostento finanziariamente dalla Regione con 16 milioni che consentirà il dragaggio, e quindi la possibilità di accesso a navi con un pescaggio maggiore”, e ha ricordato gli interventi prossimi all’avvio che riguardano il sistema ferroviario, per garantire il trasporto delle merci su rotaia”.

“Stiamo gettando le basi per lo sviluppo – ha concluso – senza togliere nulla alle altre realtà italiane. Tutti i portatori di interesse sul territorio credono a questa opportunità e tutti lavoriamo assieme in questa direzione”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 31/01/2019

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San Donà di Piave sigla una convenzione da 5 milioni di euro con Open Fiber per la posa della fibra ottica

Ottomila chilometri di fibra ottica stanno per raggiungere le case e gli uffici pubblici e privati della città: Open Fiber, la società partecipata da Enel e Cassa depositi e prestiti, ha infatti siglato una convenzione con il Comune di San Donà di Piave per realizzare sul territorio comunale una nuova infrastruttura, interamente in fibra ultraveloce, che garantirà prestazioni non raggiungibili con le attuali reti in rame o miste fibra-rame. L’accordo è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa presso la Sala consiliare del Municipio di San Donà, cui hanno preso parte gli Assessori Lorena Marin e Stefano Serafin, e, per Open Fiber, Federico Cariali, Regional Manager, e Matteo Carli, Field Manager di San Donà di Piave.

Grazie ad un investimento diretto di Open Fiber pari a circa 5 milioni di euro, più di 14mila unità immobiliari saranno cablate in modalità FTTH (Fiber To The Home) attraverso una rete di circa 150 chilometri, che consentirà di navigare ad una velocità di connessione fino a 1 Gigabit per secondo.

“La connessione veloce non è un lusso, ma è e sarà sempre più un asset competitivo strategico per far crescere il territorio – riflette Andrea Cereser, sindaco di San Donà – in Veneto il nostro Comune è, finora, il solo Comune non capoluogo interessato a questo progetto di sviluppo. In questi anni di natalità decrescente la popolazione residente nella nostra Città continua a crescere grazie alle nuove famiglie, che trovano qui una buona qualità di vita e opportunità di lavoro: questo progetto è un altro passo nella direzione giusta”.

“Il progetto di Open Fiber si amplia sempre di più e la nostra fibra ultraveloce sarà presto disponibile non solo nella città di Venezia, ma anche nei comuni dell’area metropolitana –sottolinea il Regional Manager del Veneto Open Fiber, Federico Cariali – con l’Amministrazione comunale di San Donà di Piave c’è stata subito una forte sinergia, li ringraziamo per aver supportato il nostro piano, che consegnerà alla  città una rete moderna e all’avanguardia, capace di garantire prestazioni “a prova di futuro”. La banda ultra larga – conclude Cariali – è oggi uno strumento indispensabile per lo sviluppo digitale ed economico del Paese, perché abilita tanti servizi innovativi per Enti, cittadini e imprese, che si estendono allo smart working, al telelavoro, allo streaming online dei contenuti in HD, fino all’accesso alle piattaforme avanzate della Pubblica Amministrazione. Con Open Fiber vogliamo rendere San Donà una vera Smart City”.

La convenzione siglata da Open Fiber con il Comune di San Donà di Piave stabilisce le modalità di scavo e ripristino per la posa della fibra ottica, come previsto dal decreto ministeriale del 2013. Open Fiber utilizzerà, ove possibile, cavidotti e infrastrutture di rete sotterranee o aeree già esistenti per limitare il più possibile gli eventuali disagi per la comunità. Gli scavi saranno effettuati privilegiando modalità innovative e a basso impatto ambientale. Grazie alla fibra ottica case, condomini, ma anche scuole, uffici e strutture della Pubblica amministrazione velocizzeranno il processo di digitalizzazione migliorando così il rapporto con i cittadini. I benefici saranno evidenti anche per le imprese del territorio, che con il collegamento alla banda ultra larga potranno essere più produttive e competitive sul mercato.

Venezia Today/Economia – 31/01/2018

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Meno tasse a chi investe in Zes

30 Gennaio 2019

Il presidente Marinese ha presentato il piano al governo.

I vertici di Confindustria Venezia-Rovigo hanno presentato a Roma il piano industriale, compreso il progetto Zes. Presenti il presidente Vincenzo Marinese, il sottosegretario all’economia Massimo Bitonci e il viceministro allo sviluppo economico Dario Galli.

Il sottosegretario Bitonci ha ipotizzato, per le aziende che scelgano di insediarsi in questo perimetro, una serie di strumenti e agevolazioni per operare con maggior efficacia, dallo snellimento delle procedure burocratiche, alle semplificazioni, ad un regime di Iva agevolata. In particolare, sono allo studio sistemi di detassazione da applicarsi in queste aree.

Il piano di Confindustria Venezia-Rovigo ha stimato che nel solo Comune di Venezia e nei Comuni della provincia di Rovigo sarebbero disponibili 385 ettari, ad oggi dismessi o abbandonati che, se inseriti in una Zes, potrebbero attivare in tre anni 2,4 miliardi di euro di investimenti, e oltre 26mila posti di lavoro.

“La celerità con cui è arrivata la convocazione al ministero è un segnale importante – ha commentato Marinese – questo è un primo incontro a cui ne seguiranno altri. Certo siamo partiti con il piede giustoBitonci e Galli conoscevano bene la questione e hanno dimostrato sensibilità all’argomento, quindi il dialogo è stato molto proficuo”.

Quindi ha precisato come “l’istituzione di una Zes avrebbe ricadute non solo in ambito locale ma anche regionale. In Veneto ad esempio, a fronte di una copertura statale di 250 milioni di euro, si genererebbe un gettito stimato di 800 milioni di euro annui a partire dal secondo anno, suddiviso in Ires, Iva e da contributi previdenziali”.

La Voce di Rovigo.it – 30/01/2019

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Approvato oggi dal Consiglio Regionale il Piano Strategico del Turismo. Caner: “Un bel percorso partecipativo per dotarci di uno strumento di grande utilità”

29 Gennaio 2019

“È la conclusione di un percorso, di un bel percorso, che abbiamo fatto non da soli ma accogliendo, nelle diverse tappe che ci hanno portato all’odierna approvazione finale, tanti preziosi ‘compagni di viaggio’, le cui idee proposte e valutazioni hanno contribuito ad arricchire questo strumento che è e sarà una sorta di vademecum del modo di ‘fare turismo’ nel Veneto”.

Così l’assessore regionale Federico Caner saluta con soddisfazione l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale del PST, il Piano Strategico del Turismo del Veneto.

“In questi ultimi tre anni – sottolinea Caner – gli uffici regionali del turismo e della promozione hanno svolto un lavoro poco visibile all’esterno ma imprescindibile per la costruzione e lo sviluppo di un sistema moderno ed efficiente di governance del settore. Abbiamo investito energie e risorse nel consolidamento di un diverso assetto organizzativo regionale del turismo, nell’applicazione di nuove tecnologie e nella sperimentazione di innovazioni digitali, disponendo così di un solido punto di partenza per l’attuazione successiva di tutte le azioni concrete di carattere promozionale e di sostegno della principale economia del Veneto”.

“Partendo dal presupposto che la prima industria del Veneto è anche quella più ‘trasversale’ – prosegue l’assessore – e che l’offerta turistica è un vasto insieme di elementi, di servizi diversi, di professionalità eterogenee, di prodotti che si fondono come quelli del commercio, dell’agricoltura, dell’artigianato, da quando la scorsa estate è iniziato il lavoro al PST, abbiamo dato voce a tutte le componenti, ritenendo imprescindibile la loro partecipazione alla formazione del Piano”.

“Nel ringraziare tutti coloro i quali hanno collaborato alla stesura del Piano e al suo varo definitivo – conclude Caner –, voglio ribadire quelli che considero i tre elementi che prevalentemente lo caratterizzano:
innovazione del prodotto e del processo: per il prodotto significa puntare su progetti moderni e autentici, come quelli ‘esperienziali’ ed ‘emozionali’, ma anche nel saper proporre i prodotti più maturi con modalità nuove ed efficaci; per il processo l’obiettivo è dotarsi di un’organizzazione competitiva, capace di affrontare i cambiamenti imposti dalla sharing economy;
trasversalità del settore, intesa come collaborazione tra filiere produttive e di sistema, come i trasporti e la sanità, puntando a una comunicazione con un brand forte come ‘Veneto, the Land of Venice’;
accoglienza diffusa, prevedendo una specifica ‘Carta dei Servizi’, che faccia emergere il valore del turismo come quello di un bene di comunità”.

Regione Veneto/News Comunicati Stampa – 29/01/2019

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Porti: Trieste-Monfalcone, record di traffici 67 mln tonnellate

Nel 2018 lo scalo giuliano si conferma primo d’Italia

Crescita costante e chiusura d’anno ancora da record per i traffici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che include i porti di Trieste e Monfalcone. Insieme, si legge in una nota, i due scali hanno movimentato più di 67 milioni di tonnellate: 62.700.000 a Trieste e 4.500.000 a Monfalcone. Il risultato costituisce il nuovo record storico per Trieste che si conferma primo scalo d’Italia guardando ai volumi totali con un aumento del +1,20% rispetto al 2017, anno in cui aveva chiuso con quasi 62 milioni di tonnellate. I container sono stati il settore con il più alto tasso di crescita, registrando la miglior performance a doppia cifra mai raggiunta dallo scalo giuliano: 725.500 TEU con un incremento del +18 % sul 2017, e +49% sul 2016.”I dati restituiscono la fotografia di un porto che si conferma leader in Italia per il tonnellaggio totale, ma sempre meno dipendente dal petrolio”, commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Zeno D’Agostino. Sommando la movimentazione dei container con i semirimorchi e le casse mobili (espressi in TEU equivalenti), prosegue la nota, nel corso del 2018 si è toccato quota 1.400.000 TEU equivalenti (+7,70%). Lieve flessione, invece, per le rinfuse liquide (-1%) e per il comparto RO-RO, con 299.400 unità transitate, (-1%) dovuto in parte al crollo della Lira turca che ha fatto diminuire l’export da Istanbul. Numeri incoraggianti invece per il settore delle merci varie, che portano a segno un incremento del +7,30% sul 2017 e per il settore delle rifuse solide (+1,60%). “Nonostante la lieve flessione delle rinfuse liquide, infatti, continuiamo a crescere, segno che stiamo investendo anche su altri settori. Puntiamo a un porto multisettoriale che guarda sempre più allo sviluppo dell’intermodalità e all’innovazione”, ha sottolineato ancora D’Agostino. Il successo dello scalo giuliano si riflette soprattutto nel comparto ferroviario, asset trainante del porto di Trieste, che si conferma primo porto ferroviario del Paese. A chiusura 2018 sono stati sfiorati i 10.000 treni, con un incremento del +12% sul 2017 e una previsione di crescita del 10% per l’anno in corso.”Il treno è il leader indiscusso della nostra crescita – conclude D’Agostino – e il porto di Trieste conferma nei numeri la scelta fatta a favore degli investimenti nelle infrastrutture ferroviarie che ammontano a 120 milioni in totale. Ripensare il sistema portuale mettendo al primo posto la ferrovia ha dato risultati importanti per i traffici e in termini di salvaguardia ambientale”.

Ansa/Mare – 29/01/2019

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EasyJet: 20 milioni di passeggeri all’Aeroporto di Venezia

EasyJet e l’Aeroporto Marco Polo hanno festeggiato il raggiungimento del traguardo dei 20 milioni di passeggeri trasportati da e per lo scalo veneziano a partire dal 1998, anno in cui il vettore britannico ha operato il primo volo verso l’Italia. “Raggiungere 20 milioni di passeggeri trasportati da e per Venezia conferma la centralità del Marco Polo all’interno del network della compagnia”, ha sottolineato Lorenzo Lagorio, Country Manager per l’Italia. EasyJet ha recentemente annunciato un ulteriore rafforzamento della propria presenza a Venezia – scelta come base operativa in Italia circa tre anni fa – con l’apertura delle nuove rotte verso Glasgow e Lanzarote. Nell’anno fiscale 2018 la compagnia ha registrato una crescita del 18% a Venezia, raggiungendo un totale di 47 destinazioni, di cui 17 annunciate proprio lo scorso anno. Con 7 aeromobili basati e un’offerta di 3,8 milioni di posti nel 2019, Venezia si conferma uno degli scali più strategici di EasyJet in Italia, con collegamenti diretti verso 13 Paesi e una particolare vocazione verso il segmento business e i viaggi d’affari.
“È motivo di soddisfazione e di orgoglio condividere il traguardo di EasyJet e il suo pluridecennale percorso che ha portato la compagnia ad essere il primo vettore all’aeroporto di Venezia – ha dichiarato Camillo Bozzolo, Direttore Commerciale Aviation del Gruppo Save – . Il conseguimento di questo rilevante risultato testimonia la condivisione di strategie di sviluppo importanti tra EasyJet e Save, che hanno saputo coniugare le potenzialità di un territorio produttivo e ricco di attrattive come il Nord Est con la forza di un vettore capace di muovere grandi numeri e penetrare nuovi segmenti di mercato grazie alla capillarità del suo network”.

Trasporti-Italia.com – 29/01/2019

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ACI World: traffico passeggeri in crescita stabile nell’ultima parte del 2018

Nonostante piccole fluttuazioni mensili, la crescita del traffico passeggeri è rimasta sostanzialmente stabile tra agosto e novembre 2018, oscillando tra 5 e 5,5%. In particolare, nel mese di novembre ACI World ha registrato una crescita del traffico globale passeggeri del 5% rispetto allo stesso mese 2017. Al contrario l’andamento del cargo è stato contrassegnato nel periodo agosto-novembre da una significativa volatilità, con risultati che vanno dal +3,7% registrato nel mese di ottobre al -0,3% di novembre.
“Facendo seguito ai robusti risultati del 2017, che hanno visto una crescita passeggeri del 7,5%, sembra proprio che l’industria registrerà risultati comunque forti ma in contenimento nel 2018 – ha spiegato Angela Gittens, direttore generale ACI World –. Alla fine di novembre il risultato del traffico passeggeri su base annua è del 6%. Per quanto riguarda il cargo, invece, la volatilità del mercato tra agosto e novembre dimostra che la guerra dei dazi tra le due maggiori economie mondiali ha certamente messo alla prova l’industria quest’anno e l’impatto finale  sull’andamento della supply chain a livello globale rimane incerto. Il Governo federale degli Stati Uniti è alle prese con un parziale shutdown, le relazioni diplomatiche della Cina con numerosi Paesi occidentali sono piuttosto tese, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea è ancora soggetta a negoziato e tensioni geopolitiche rimangono alte nel Medio Oriente, con la crisi in Qatar ancora irrisolta, tutti fattori che potrebbero avere un impatto significativo sulla crescita del traffico passeggeri nel 2019”.
Ad agosto il traffico passeggeri è cresciuto del 5,4% rispetto allo stesso mese 2017. Positivo sia l’andamento del traffico domestico (+5,2%) che quello del traffico internazionale (+5,6%). Sebbene presentino una certa eterogeneità, i dati regionali sono tutti caratterizzati da andamento positivo, con oscillazioni tra il +3,7% dei Caraibi-America Latina, al +7% dell’Africa.
La tendenza del mese di settembre è rimasta sostanzialmente stabile, sebbene  la performance sottotono del Medio Oriente (+1,6%) abbia fermato la crescita media globale di traffico passeggeri a +5,1%. Anche in questo caso sia il traffico internazionale che quello domestico hanno registrato numeri positivi, rispettivamente +5,5 e +4,8% rispetto a settembre 2017. Il mese ha segnato in particolare una contrazione nei dati dell’Asia-Pacifico, che ha registrato una crescita passeggeri del 3,4%, in netta diminuzione rispetto al +6,5% di agosto.
Decisamente migliore il risultato del traffico internazionale rispetto a quello domestico nel mese di ottobre, rispettivamente +6,6% e +4,6%. La crescita media totale si è attestata al 5,5%. Particolarmente positivo il risultato dell’Europa rispetto agli altri due principali mercati regionali: la crescita passeggeri nel Vecchio Continente è stata del 6,8%, quindi due punti percentuali sopra l’Asia-Pacifico (+4,8%) e tre rispetto al Nord America (+3,6%).
Il traffico globale del mese di novembre ha visto una prosecuzione della tendenza registrata a ottobre in favore del mercato internazionale, cresciuto, rispetto a novembre 2017, del 6,8%; la crescita del mercato domestico è stata del 3,9%. Praticamente tutte le regioni sono caratterizzate da dati in robusta crescita e solo il Medio Oriente (+2,1%) registra una crescita inferiore al 5%. Nonostante una contrazione della crescita negli ultimi quattro mesi, l’Asia-Pacifico registra un +6,8% (rispetto all’8% del mese di agosto). Da notare i risultati di Europa e Nord America, che rimangono sostanzialmente stabili negli ultimi mesi dell’anno, rispettivamente +6,2% e +5,1% nel mese di novembre.
Per quanto riguarda il traffico cargo, i dati di agosto sono sostenuti soprattutto dal segmento domestico, in crescita del 5%, rispetto al segmento internazionale in affanno al +1,2%. La crescita media per il mese è stata del 2,3%. Prosegue la crescita a doppia velocità che sta caratterizzando Asia-Pacifico e Nord America dallo scorso mese di giugno, con le due regioni che hanno registrato rispettivamente +1,9 e +5,1%. L’Europa si salva per il rotto della cuffia dal finire in territorio negativo, riportando un +0,1%.
I risultati di settembre sono caratterizzati da una sostanziale moderazione, evidenziando appunto il fenomeno della volatilità a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza. La crescita media è stata dell’1,6%. Risultato negativo per l’Asia-Pacifico, dove il traffico cargo ha registrato volumi in diminuzione dell’1,1%; l’Europa cresce appena dello 0,8% e il Nord America, invece, continua nella sua robusta crescita, registrando un solido +4%. Ancora una volta vediamo qui il traffico domestico compensare, con il suo +3%, il modesto andamento del segmento internazionale (+0,9%).
Il cargo riguadagna slancio nel mese di ottobre, registrando una crescita del 3,7%. Come nei mesi di agosto e settembre, Asia-Pacifico (2,6%) ed Europa (1,9%) presentano risultati nettamente inferiori rispetto ai dati registrati dal Nord America (+6,4%). Anche in questo caso è il segmento domestico a contribuire in misura maggiore al risultato positivo globale del mese, con una crescita del 6,6%. Decisamente più contenuto il risultato del segmento internazionale, +2,4%, comunque in miglioramento rispetto ai quattro mesi precedenti. Nel mese di novembre il mercato globale del cargo ha registrato volumi in diminuzione per la prima volta dal mese di febbraio 2016, -0.3% rispetto a novembre 2017. In questo caso risulta debole la performance sia del segmento internazionale, che perde lo 0,6%, sia di quello domestico, che risulta in crescita di appena 0,3%. Decisamente contenuta rispetto ai mesi precedenti anche la crescita del Nord America, +0,9%, mentre Europa e Asia si trovano entrambe a fare i conti con numeri negativi, rispettivamente -1% e -2,1%.
Nonostante le oscillazioni al ribasso degli ultimi mesi, i dati annuali relativi al traffico cargo rimangono solidi. Complessivamente si prevede che il mercato cresca almeno del 3% nell’anno (attualmente siamo al 3,6%), con il segmento domestico che oscilla intorno al 5%. Il traffico internazionale presenta una tendenza che potrebbe attestarsi all’incirca al 2,7% con la fine dell’anno. Considerando gli eventi che hanno caratterizzato il 2018, questi dati indicano un’impressionante capacità del settore di resistere agli shock.

Trasporti-Italia.com – 29/01/2019

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Ferrovie: è partito il primo treno merci che collega regolarmente Cina e Italia

E’ partito la scorsa settimana da Chengdu, capoluogo della provincia sud-occidentale di Sichuan, il primo treno merci che collegherà regolarmente la Cina con l’Italia. Il convoglio, con il suo carico di 40 container, è operato dalla società Far East Land Bridge (Felb) e impiegherà 18 giorni per giungere nel Belpaese, a Melzo (Milano), presso l’hub gestito dal gruppo Contship Italia. Il percorso si snoda su 10.000 chilometri attraverso numerosi Stati, tra cui Kazakistan, Russia, Bielorussia, Polonia e Austria. A causa del diverso scartamento tra binari cinesi, russi ed europei, sarà necessario effettuare due trasbordi del carico, per ragioni tecniche, sulle frontiere Alashankou (Cina)/Dostyk (Russia) e Brest (Bielorussia)/Malaszewicze (Polonia).

L’arrivo del convoglio a Melzo è previsto per il 12 febbraio prossimo. A quel punto il 40% del carico verrà poi rilanciato, sempre via treno, verso altre destinazioni. Il treno in direzione opposta, dall’Italia alla Cina, partirà invece a metà febbraio percorrendo la medesima rotta e trasportando anch’esso 40 container. Quello appena avviato, spiega Contship in una nota, “è il primo servizio ferroviario che nasce con l’ambizione di collegare regolarmente, prima bisettimanale e poi settimanale, la Cina con l’Italia. Per le successive partenze, il servizio verrà utilizzato non solo per trasportare volumi italiani ma anche francesi e svizzeri”

Trasporti-Italia.com – 29/01/2019

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Sicurezza strade e scuole: arriva un decreto di riparto di 3,75 miliardi

28 Gennaio 2019

Via libera al decreto di riparto di 3,75 miliardi destinati alle Province delle regioni a Statuto ordinario per l’elaborazione di piani di sicurezza per la manutenzione di strade e scuole.

La Conferenza Stato-città ed autonomie locali ha infatti espresso l’intesa sul decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, che ripartisce le risorse messe a disposizione in legge di Bilancio 2019 per la manutenzione affidata alle province. Si tratta di uno stanziamento di 250 milioni all’anno dal 2019 al 2033, a valere sul fondo investimenti per gli enti territoriali.

Per garantire la corretta elaborazione dei piani di sicurezza, saranno fatte nuove assunzioni tra figure ad alto contenuto tecnico-professionale come ingegneri, architetti, geometri, tecnici della sicurezza ed esperti in contrattualistica pubblica e codice appalti e simili.

Trasporti-Italia.com – 28/01/2019

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