Fs Italiane: nuovi collegamenti Frecciarossa per l’aeroporto di Fiumicino

20 Novembre 2018

Il Frecciarossa da Venezia raggiunge per la prima volta l’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino. Due nuove corse AV – altra novità – garantiranno anche i collegamenti tra l’aeroporto di Roma Fiumicino e le città di Firenze, Pisa, La Spezia e Genova, per valorizzare ulteriormente le potenzialità dell’integrazione tra trasporto ferroviario e aereo.

Da Milano – Centrale (ore 5.20) e Milano Rogoredo (ore 5.32) – e da Reggio Emilia AV (ore 6.09), poi, il Frecciarossa 9601 è il primo treno ad arrivare a Roma (ore 8.29), garantendo così una maggiore copertura oraria nei collegamenti tra Milano e la Capitale.

Attenzione particolare anche al Sud, dove aumenterà in modo significativo l’offerta. Il Frecciarossa abbrevierà il viaggio da Torino e da Milano per la costa adriatica, consentendo di raggiungere più rapidamente la Romagna e la Puglia e collegando, per la prima volta, Torino con la città di Lecce.
Dieci le Frecce sulla Roma – Bari nel fine settimana, con l’introduzione di due Frecciargento no stop che uniranno i due Capoluoghi in tre ore e trenta, anticipando così i futuri tempi di viaggio tra Roma e la Puglia.

Queste le principali novità con cui Trenitalia arricchisce, a partire dal 9 dicembre, giorno in cui parte l’orario invernale 2018/2019, la gamma della propria offerta commerciale (promozioni, partnership e nuovi servizi di caring) su tutto il territorio nazionale, mettendo ancora una volta le persone e i loro bisogni al centro della propria azione e dei propri obiettivi.

Tra le novità, dieci nuovi treni al giorno, sei Frecciarossa e quattro Frecciargento. Le due nuove corse AV su Fiumicino Aeroporto da e per Genova, La Spezia, Pisa, Firenze si aggiungeranno alle attuali quattro corse da e per Venezia che a iniziare dal 18 dicembre saranno fatte con il Frecciarossa. L’offerta complessiva sulla lunga percorrenza si amplia con 55 nuove fermate che realizzano oltre 200 nuovi collegamenti. Sulla Roma – Milano AV, diventano 104 i Frecciarossa (+3) e 54mila i posti offerti al giorno; tra Milano e Venezia 48 i Frecciarossa (+2) e 26mila i posti, con l’introduzione di una prima corsa del mattino da Milano e di un’ultima la sera da Venezia Santa Lucia. Un nuovo Frecciarossa collegherà di prima mattina Firenze con Roma e Napoli.

Prosegue e si estende l’esperienza dei FRECCIA link che saranno operativi anche sulla rotta Bari – Matera, raggiungendo la Capitale europea della Cultura 2019, evento che vede Trenitalia nel ruolo di official carrier. Il servizio integrato treno+bus di Trenitalia tornerà anche nel prossimo inverno a raggiungere direttamente le più ambite località sciistiche tra cui Cortina, Madonna di Campiglio, la Val Gardena, la Val di Fassa, Aosta e Courmayeur.

L’offerta Regionale si amplia e migliora, anche grazie ai Contratti di Servizio sottoscritti con le Regioni, in maniera generalizzata con interventi mirati su importanti aree e direttrici. Sarà così tra Bologna e la Romagna con 24 treni al giorno tra il Capoluogo felsineo e la riviera romagnola (via Ravenna) e 24 corse per il nuovo servizio metropolitano tra Bologna e Imola. In Liguria, 18 collegamenti tra Savona – Genova – Sestri Levante e il ritorno del 5 Terre Express dal primo marzo. Con 4mila posti in più per accompagnare pendolari e turisti dal Ponente al Levante ligure. Cresce l’offerta tra Roma Termini e l’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino con 16 nuove corse del Leonardo Express che diventano 126 al giorno.

In Campania, un treno ogni 8 minuti a Napoli per attraversare in soli 20 minuti tutte le stazioni del Capoluogo campano e un treno ogni 15 da Campi Flegrei verso Pozzuoli. Una nuova offerta completamente rivisitata per la Puglia tra Barletta e Fasano e velocizzata sulla Foggia – Bari – Lecce. Sul Passante di Palermo, 12 collegamenti in più da Punta Raisi al Capoluogo siciliano.

Le novità dell’orario, nel regionale, si associano al recente esordio delle attività di caring e sicurezza dedicate ai pendolari, prima esperienza in Europa, e all’ormai imminente avvio, dalla primavera 2019, della fornitura dei primi 78 nuovissimi treni Rock e Pop, insieme alla consegna di altri Jazz e Swing. Un ammodernamento della flotta destinato a rivoluzionare in positivo l’esperienza di viaggio di quei milioni di italiani che salgono in treno per i loro spostamenti quotidiani.

Trasporti-Italia.com – 20/11/2018

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Kompatscher, impossibile alt a Bbt

Presidente Bolzano, scavi troppo avanzati,cittadini lo chiedono

Il cantiere per la costruzione del tunnel di base del Brennero “è il più grande d’Europa, finanziato e appaltato al 100%. Nessun governo europeo sarebbe in grado di fermare quest’opera. I contratti con le aziende ci sono e voler bloccare gli scavi significa doverle risarcire”.
Così il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, mentre si trova a Innsbruck per partecipare al Forum annuale della macroregione alpina Eusalp. “Il ministro dei trasporti Toninelli ha firmato il memorandum of understanding a Bolzano che parla chiaro, e posso confermare che nelle riunioni che ho avuto anche con lui per la concessione della A22 è stato tutto confermato”, continua il presidente, che con Tirolo e Trentino presiede il gruppo sull’intermodalità e i trasporti all’interno di Eusalp. “I nostri cittadini non chiedono altro che finalmente la realizzazione di queste opere, con lo spostamento della tratta ferroviaria in galleria”, insiste il governatore.

Ansa/Trentino A.A. – 20/11/2018

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Infrastrutture, Autovie Venete lancia un nuovo strumento per calcolare indici di rischio

19 Novembre 2018

Autovie Venete, lancia un nuovo strumento per calcolare indici di rischio sismico, idraulico e di degrado di ponti, viadotti e cavalcavia.

Uno strumento che permette di agire con tempestività sugli interventi e sui monitoraggi anche delle nuove opere in fase di costruzione per la terza corsia.

Il nuovo sistema generato dalla spin off dell’Università di Trento, I-kubed (Intelligent Infrastructure Innovaction) che entrerà a regime in casa Autovie nei prossimi giorni, fornirà dati di rischio oggettivi sullo stato attuale dei manufatti in base a tre tipologie di rischi: sismico, idraulico e degrado (o danneggiamento). Ma sarà anche un nuovo metodo di lavoro  – certificato dal sistema Qualità – che faciliterà e renderà più flessibili le programmazioni e le procedure di monitoraggio dei ponti. La nuova tecnologia, infatti, consentirà di utilizzare il sistema sui device mobile (tablet e smartphone), il che agevolerà ulteriormente l’esecuzione di controlli.

Grazie all’accordo Autovie Venete potrà sviluppare tecnologie d’avanguardia e una più efficacia metodologia di lavoro in grado di mappare i gradi di rischio delle oltre 1.334 opere d’arte – 359 sono ponti, sottopassi e sovrappassi mentre 975 sono opere minori – presenti lungo l’intera rete autostradale gestita dalla Concessionaria.

Trasporti-Italia.com – 19/11/2018

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Forum Europa: Fedriga, sì a debiti per favorire investimenti

“Servono grandi infrastrutture, auspico Fvg con Milano-Cortina”

L’Europa cambia radicalmente o scompare. In Friuli Venezia Giulia dignità del lavoro e non assistenzialismo attraverso forti detrazioni all’Irap per le imprese che assorbono personale inoccupato. Quota 100 va bene e non produce tagli alle pensioni, serve anzi anche quota 41 per favorire il ricambio generazionale. Sì al debito pubblico sano, ovvero quello utilizzato per gli investimenti che devono garantire rilancio e competitività. Grandi infrastrutture fondamentali: linea ferroviaria Trieste-Venezia da potenziare in ogni modo possibile, porto di Trieste scalo principale per l’Italia con la quale va collegato per non isolare il Paese.

Sono questi i titoli lanciati oggi a Milano dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenendo insieme al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, al panel dedicato all’Europa nell’ambito del forum Italia Destinazione Nord, nel corso del quale Fedriga ha pure auspicato il coinvolgimento della regione più a Nordest nelle possibili Olimpiadi invernali 2026 sull’asse Milano-Cortina.

“Olimpiadi della neve 2026? Proveremo – ha anticipato Fedriga, allacciando il discorso all’assegnazione al Fvg del Festival invernale della gioventù olimpica europea (Eyof) del 2023 – ad essere al fianco di Milano-Cortina quale sede di gara aggiunta di una disciplina nell’ottica di proporre la montagna al completo, includendo nel progetto anche Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia”.

Sul tema Europa, il governatore Fvg ha sostenuto che “le istituzioni che non rappresentano i cittadini sono destinate a scomparire se non cambiano radicalmente”. A questo proposito, Fedriga ha citato l’esempio delle difficoltà e i limiti imposti dalle norme europee per una misura, definita di buon senso, che farà parte della legge di Stabilità e, attraverso forti detrazioni Irap alle imprese che assumono inoccupati (legando la percentuale all’età del personale coinvolto), rimetterà in circolo lavoratori ridando loro dignità e autonomia al posto di assistenzialismo.

Il governatore Fvg ha quindi ribadito di essere “un convinto sostenitore delle grandi infrastrutture”, rammaricandosi per scelte precedenti che hanno allontanato l’alta velocità dalla linea ferroviaria Trieste-Venezia. “Faremo comunque il possibile per potenziarla così come il complesso intermodale del territorio – ha assicurato – perché non collegare al resto d’Italia il porto di Trieste, ormai il principale scalo nazionale, in grado di attrarre investimenti da Cina, Stati Uniti, Ungheria e tante altre realtà equivale a paralizzare il Paese intero e provocare pesanti aumenti di costi per le aziende”.

“Dobbiamo internazionalizzare ed esportare – ha sottolineato Fedriga – ma anche creare le condizioni per fare crescere il consumo interno”. A questo tema il governatore ha collegato la propria difesa di quota 100 per i pensionamenti, “puntando anzi a quota 41 anni di contributi per concludere un percorso, favorire il rilancio generazionale e la capacità di spesa. Quota 100 – ha precisato – non produce tagli in quanto è un semplice calcolo contributivo, il resto sono fake news”.

Fedriga ha poi parlato di debito pubblico “sano e giusto se produce investimenti”, ribadendo che la Regione accenderà nuovi mutui “per investire in infrastrutture, anche energetiche, e mettere nelle migliori condizioni possibili le imprese per favorirne la competitività”.

Un passaggio importante, inoltre, il governatore Fvg lo ha riservato ai territori recentemente colpiti dal maltempo, soffermandosi soprattutto sulla montagna “che sta vivendo un vero dramma con forza e orgoglio, tanto che grazie all’impegno di tutti quella che è la seconda area più colpita dopo il Veneto ha già riattivato collegamenti e utenze”.

“Mi rammarica che la stampa nazionale abbia parlato poco di noi – ha concluso Fedriga, da poco investito del ruolo di commissario per l’emergenza maltempo in Fvg – ma sono orgoglioso della reazione di persone che, a lacrime e lamentele, hanno consapevolmente e responsabilmente preferito una fattiva ed efficace reazione sul campo”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 19/11/2018

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Eurokai, nuovo calo trimestrale del traffico dei container con un -0,3% in Germania, -4,8% in Italia e -4,5% negli altri terminal

Nel periodo luglio-settembre nei porti italiani sono stati movimentati 1,1 milioni di teu.

Nel terzo trimestre di quest’anno i terminal portuali che fanno parte del network della tedesca Eurokai hanno registrato una flessione del -3,3% del traffico containerizzato che è ammontato a quasi 3,6 milioni di teu rispetto a 3,7 milioni nel periodo luglio-settembre del 2017, con un traffico movimentati dai terminal tedeschi del gruppo che è rimasto pressoché stabile mentre è diminuito del -4,8% quello movimentato dai terminal italiani ed è calato del -4,5% il traffico movimentato dagli altri terminal esteri che fanno capo ad Eurokai.

In Germania il totale è stato di 2,0 milioni di teu (-0,3%), di cui 1,4 milioni di teu movimentati nel porto di Bremerhaven (-1,8%), 460mila teu nel porto di Amburgo (+4,7%) e 155mila teu nel porto di Wilhelmshaven (-0,4%).

In Italia, dove il gruppo opera attraverso Contship Italia di cui detiene il 66,6% del capitale (il 33,4% è della tedesca Eurogate), il dato complessivo è stato di 1,1 milioni di teu, con una contrazione del -4,8% che è stata determinata dalla riduzione del -1,4% del traffico movimentato al Medcenter Container Terminal (MCT) del porto di Gioia Tauro che è stato pari a 576mila teu, dal -1,1% registrato dalla La Spezia Container Terminal (LSCT) nel porto di La Spezia dove il traffico è stato di 352mila teu e dalla più consistente diminuzione (-46,2%) del traffico movimentato dalla Cagliari International Container Terminal (CICT) nel porto di Cagliari che è stato pari a 54mila teu, riduzione che è stata parzialmente bilanciata dall’incremento del +5,2% del traffico totalizzato dalla Terminal Container Ravenna (TCR) nel porto di Ravenna che si è attestato a 44mila teu e dal +1,7% segnato nel porto di Salerno dalla Salerno Container Terminal (SCT) che ha movimentato 75mila teu.

Dei restanti 669mila teu movimentati nel terzo trimestre del 2018 dai terminal del gruppo tedesco, 325mila teu sono stati movimentati nel porto marocchino di Tanger Med (-11,9%), 98mila teu nel porto cipriota di Limassol (+7,7%), 32mila teu nel porto portoghese di Lisbona (-40,5%) e 18mila teu nel porto russo di Ust-Luga (-13,8%).

Nei primi nove mesi di quest’anno il traffico containerizzato globale movimentato dai terminal del gruppo tedesco si è attestato a 10,5 milioni di teu, con una contrazione del -3,7% sullo stesso periodo del 2017, di cui meno di 5,8 milioni di teu movimentati in Germania (-2,3%), 3,3 milioni di teu in Italia (-7,6%) e 1,5 milioni di teu negli altri terminal esteri (-0,2%).

Nel periodo gennaio-settembre del 2018 il traffico a Bremerhaven è stato di 4,1 milioni di teu (-1,6%), ad Amburgo di 1,2 milioni di teu (-9,4%) e a Wilhelmshaven di 447mila teu (+15,2%). In Italia il traffico a Gioia Tauro è stato di 1,7 milioni di teu (-5,9%), a La Spezia di 1,0 milioni di teu (+0,5%), a Salerno di 249mila teu (+7,9%), a Cagliari di 164mila teu (-53,1%) e a Ravenna di 138mila teu (+0,3%). Relativamente agli altri terminal esteri, il traffico nel porto di Tanger Med è stato di 1,0 milioni di teu (-0,7%), a Limassol di 294mila teu (+14,6%), a Lisbona di 118mila teu (-22,6%) e a Ust-Luga di 57mila teu (+0,9%).

InforMare – 19/11/2018

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Trenitalia assume addetti alla sicurezza, i primi 50 sulle tratte dei pendolari veneti

17 Novembre 2018

La Regione: cancelleremo 300 passaggi a livello

Sveglia alle cinque. La doccia, il caffè, il gilet rosso d’ordinanza e la corsa in stazione. Alle sei il binario è già trafficato. E se il pendolare non è informato del ritardo del treno ci pensano loro. Se non trova il suo posto nel vagone ci pensano loro. Se durante il viaggio gli rubano il portafogli si attivano loro. E se viene aggredito in corsa da un malintenzionato ci pensano ancora loro, che hanno un filo diretto con le forze dell’ordine. Dall’alba di domani li troveremo tutti in stazione. Saranno gli «angeli dei pendolari». Amati, e forse anche un po’ odiati, perché oltre a guardare le spalle del passeggero gli controlleranno pure il biglietto.

La casacca rossa

Sono 52 giovani dall’inconfondibile casacca rossa, freschi di reclutamento da parte di Trenitalia. A loro il compito di attivare, per la prima volta in Europa, l’assistenza ai pendolari «sul campo». Faranno ciò che fanno i colleghi steward negli stadi, solo dentro i vagoni. «Squadre itineranti a supporto del capotreno» le definisce Fs, che si daranno da fare in 7 stazioni, 80 treni regionali e 200 corse settimanali in tutto il Veneto. Li vedremo soprattutto nelle tratte più battute. Venezia-Verona e Venezia-Bologna. Dovranno conoscere ogni destinazione e coincidenza, per dirottare su due piedi il pendolare che cambia programma all’ultimo momento. In 36 si occuperanno di assistenza e in 16 di sicurezza. Dalle 6 del mattino alle 9 di sera (e anche oltre, quando la durata del tragitto avrà la meglio). Due settimane di preparazione e simulazioni in aula. Ora la prova sul campo. E la maggior parte di loro non ha ancora soffiato sopra le venti candeline. Per alcuni è il primo vagito professionale. Per altri l’ennesimo lavoretto interinale che porta a casa quanto basta per campare. «Ma c’è l’orgoglio di diventare il primo vero servizio per assistenza e sicurezza ai cittadini – li ha motivati tutti ieri, alla stazione veneziana di Santa Lucia, l’ad di Trenitalia Orazio Iacono -. Per ora sono interinali, sì, ma se lavoreranno bene, gradualmente, li assumeremo».

Di certo non resteranno fermi, considerato che sopra le rotaie venete sfrecciano ogni giorno 150 mila passeggeri e 700 treni regionali. Non a caso, entro gennaio 2020 e in accordo con la Regione, dal cappello di Trenitalia usciranno 78 nuovi treni per il Veneto, 47 di questi a doppio piano. Viaggeranno a 1,1 metro al secondo quadro, interamente progettati in Italia. «Ce li chiedono anche austriaci e francesi, sono il meglio che c’è in europa per comfort, tecnologia e sicurezza» si è vantato l’ad. E assieme ai vagoni nascerà il biglietto unico e moriranno i passaggi a livello: «Saremo la prima Regione d’Italia a introdurre questo biglietto. Poi elimineremo tutti i 300 passaggi a livello rimasti nel nostro territorio» ha promesso ieri l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti. Che alle richieste dei pendolari di resuscitare i diretti Padova-Bologna e Venezia-Bologna rassicura subito: «Torneranno anche quelli. Se solo ripenso a quando il governatore Luca Zaia mi ha mi ha dato l’incarico. Mi ha detto: “I trasporti non funzionano, vedi di farli funzionare”. Ma non pensavo fosse così tragica. Ora posso solo dire che quando leggo le mail dei pendolari se non ci trovo lamentele tiro un sospiro di sollievo».

Corriere del Veneto – 17/11/2018

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Dopo il crollo di Genova sensori hi tech sui ponti. Si comincia da Cortina

Veneto Strade posizionerà diciotto sensori wireless «incollati» alla struttura con resina epossidica, la stessa che si usa, per dire, nello spazio

di Martina Zambon

Tre mesi dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova il Veneto sperimenta, primo in Italia, un monitoraggio h24 con trasmissione di dati in tempo reale sullo stato di salute dei suoi ponti. Si inizia con l’elegante arco di cemento che attraversa il torrente Rudavoi, a due passi da Cortina, sulla Sr 48 delle Dolomiti. Veneto Strade posizionerà diciotto sensori wireless «incollati» alla struttura con resina epossidica, la stessa che si usa, per dire, nello spazio. Sembra fantascienza e un po’ lo è.

Il sistema

I sensori saranno di cinque tipi, misureranno gli sbalzi di frequenza del ponte, la rotazione della struttura, l’elasticità delle travi dopo il passaggio di un tir, le variazioni di temperatura e l’eventuale micro sollevamento del ponte. Tanta tecnica che si può tradurre così: a trovare lo strumento di ascolto giusto le cose, ponti inclusi, «ci parlano». Lo spiega Fabian Santecchia della Diecipoints, start up trevigiana che fornirà gratuitamente a Veneto Strade sensori e software (coperto da brevetto): «È l’Iot, l’Internet of things, l’Internet delle cose, un orizzonte ancora largamente inesplorato». «Si è deciso di partire da quel ponte perché è stato costruito da noi nel 2011, vale a dire che sappiamo bene come deve rispondere alle sollecitazioni. – spiega Silvano Vernizzi, direttore generale di Veneto Strade – Questa è una tecnologia inedita. I dati arriveranno in diretta consentendo di intervenire tempestivamente». Il ponte sul Rudavoi venne ricostruito dopo il crollo causato da un’alluvione nel 2008 in cui persero la vita due carabinieri. Elementi che ricordano da vicino la recente ondata di maltempo che ha martoriato il Bellunese.

La prova

Per testare i nuovi sensori la società effettuerà prove di carico e sollecitazione ad hoc. Se tutto andrà bene scatterà poi una gara per estendere progressivamente i sensori ai 550 ponti veneti, 300 in pianura e 250 in montagna. «L’obiettivo – spiega l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Elisa De Berti – è monitorare tutti i nostri ponti». I costi, tutto sommato, potrebbero non essere altissimi visto che un sensore, dotato di batteria con una durata dai 3 ai 5 anni, costerà 150 euro.

La manutenzione

I 20 ponti veneti che necessitano con più urgenza di una manutenzione straordinaria saranno tutti revisionati entro il 2019, si inizia da quello sulla tangenziale di Treviso che andrà in appalto a giorni (360 mila euro). «La giunta ha stanziato 15 milioni per il prossimo triennio – spiega De Berti – ma vogliamo che si torni a una manutenzione cadenzata per evitare interventi straordinari in futuro». Una cura d’urto per i ponti veneti, quindi. E due giorni fa a Roma, la conferenza unificata ha sancito il primo passo formale per la riclassificazione di 700 km di strade venete come statali (ora ce ne sono 470 regionali e oltre 200 provinciali) che resteranno in gestione alla Veneto Strade che secondo i piani dovrebbe avere Anas come azionista di maggioranza. «Conto nella firma del presidente Conte per inizio anno» conclude De Berti.

Corriere del Veneto – 17/11/2018

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Aeroporto, Sad e imprenditori interessati alle quote della Provincia

16 Novembre 2018

Le polemiche legate alla decisione definitiva, adottata martedì 13 novembre dalla Giunta provinciale, di vendere le quote di ABD, la società che gestisce l’aeroporto di Bolzano, vengono definite «prive di senso» dall’assessore alla mobilità, Florian Mussner. «Sembra che tutti cadano dalle nuvole – spiega Mussner – quando in realtà si tratta dei passi chiaramente annunciati già prima del referendum del giugno 2016, e resisi necessari dopo l’esito della consultazione». Mussner si riferisce alle polemiche nate dopo le voci che vorrebbero più imprenditori interessati all’acquisto delle quote, anche vista la possibilità di allungare la pista. Anche Sad ha fatto trapelare l’interesse per le quote: specificando, però, che la cifra di 3,8 milioni di euro appare ancora troppo alta, fuori mercato. I Verdi, in particolare, contestano la possibilità di allungamento della pista e la tempistica della messa in vendita, con la nuova maggioranza ancora da fissare.

L’assessore provinciale prosegue sottolineando che «le stesse persone che poco più di 2 anni fa continuavano a ripetere che non si sarebbero trovati imprenditori interessati ad investire sull’aeroporto di Bolzano, ora cercano di diffondere voci allarmistiche. Non è ancora sicuro se vi sarà l’ingresso o meno di un privato, l’unica cosa sicura è che le quote di ABD dovevano essere messe in vendita con tutti gli obblighi e i diritti ad esse collegate. Tra di essi, alla luce della sentenza del giugno 2015 del Consiglio di Stato, vi è senza ombra di dubbio anche il rispetto del Masterplan approvato da ENAC nel 2012, e che prevede l’adeguamento della pista di decollo e atterraggio».

Aggiungendo che «dal 2012 le condizioni di operatività non sono cambiate», Florian Mussner conclude ribadendo che «chi adesso parla di sorpresa imprevedibile o cerca delle scuse per giustificare l’impossibilità di mantenere ciò che aveva promesso, oppure ha sempre affrontato questa tematica in maniera troppo superficiale».

Aldo Adige Innovazione – 16/11/2018

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Mit: intesa con Enti locali per far tornare ad Anas 2.713 km di strade

Grazie all’intesa raggiunta in Conferenza Unificata, verranno riclassificate come strade di interesse nazionale, e dunque a gestione Anas,2.713,466 Km di tratte regionali e provinciali. Allo stesso tempo verranno invece declassificati circa 100 km di strade. Lo rende noto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota.

Infatti, la Conferenza unificata ha sancito l’intesa sulla revisione delle strade di interesse nazionale di Veneto, con esclusione delle strade di proprietà dell’area metropolitana di Venezia, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, per una tratta stradale integrativa. Si resta invece in attesa di incassare l’intesa per la riclassificazione delle strade del Piemonte, con cui il tavolo tecnico è ancora aperto, così da compiere quella revisione che si è resa necessaria a distanza di quasi vent’anni dal trasferimento della rete stradale dallo Stato alle regioni, anche in considerazione delle forti dissimmetrie territoriali conseguenti alla riclassificazione derivante dalla cosiddetta “Riforma Bassanini”.

L’accordo raggiunto su uno schema di Dpcm stabilisce che vengano riclassificate come strade di interesse nazionale, e dunque tornino sotto la gestione Anas, 872,755 km di strade in Emilia Romagna, 1.075,606 km in Lombardia, 39,827 Km in Toscana e 725,278 Km in Veneto, per un totale di 2.713,466 Km. Che si vanno ad aggiungere ai 3.601,024 Km già tornati sotto la gestione statale con il Dpcm del 20 febbraio 2018. Con l’intesa dunque, la consistenza della rete in gestione Anas passa dai 26.529,385 km al 31/12/2017 a 32.843,875 km.

Con il Piemonte il tavolo tecnico sulla riclassificazione delle strade è invece ancora in corso, visto che la Regione su richiesta dell’UPI è stata esclusa dall’intesa raggiunta oggi. Lo schema di decreto approvato in Conferenza Unificata dovrà ora tornare all’esame del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e, successivamente, essere sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia.

 Trasporti-Italia.com – 16/11/2018

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Operai al lavoro su ponti e cavalcavia

15 Novembre 2018

Partirà il prossimo anno un’operazione di manutenzione straordinaria di ponti e sovrappassi nel territorio comunale. La Giunta di Palazzo Barbieri ha infatti approvato il progetto definitivo, per un importo complessivo di 400mila euro, derivanti dall’avanzo di amministrazione del 2017. Gli interventi riguardano una decina di strutture: il ponte di via Andrea Doria sul canale Camuzzoni, il cavalcavia e il sottovia di viale del Piave, i sottovia in viale delle Nazioni, all’altezza dei civici 9, 13 e 19 e all’altezza dello svincolo autostradale di Verona Sud, il sottovia di viale Luciano Dal Cero, il sovrappasso ferroviario della strada dell’Alpo, il sovrappasso ferroviario in località Ca’ Brusà e il sottopasso in via Cason. Tutti gli interventi, assicurano a Palazzo Barbieri, saranno effettuati entro la fine del 2019. «Questo stanziamento», sottolinea l’assessore a Strade e giardini, Marco Padovani, «si aggiunge al precedente di 125mila euro per le verifiche tecniche su questo tipo di manufatti e per individuare quelli, fra i circa 150 tra ponti e cavalcavia esistenti nel territorio comunale, che necessitano di particolari interventi di manutenzione straordinaria. Si tratta infatti», continua Padovani, «di una priorità di questa amministrazione, già nei primissimo giorni del nostro insediamento, un anno fa, abbiamo dato vita a uno specifico monitoraggio di tutte queste strutture, in collaborazione, per quanto riguarda i cavalcavia, con gli ingegneri dell’università di Trento, e per i ponti sull’Adige, la cui competenza è del collega Luca Zanotto, con l’università di Padova. È un lavoro, quindi, cui ci siamo dedicati ben prima che la questione diventasse d’attualità dopo il crollo del ponte Morandi».All’indomani della tragedia di Genova ad attirare l’attenzione di molti cittadini erano state, in particolare, le condizioni, con fessure nel calcestruzzo con i ferri visibili in molti casi, al cavalcavia di strada dell’Alpo che collega la tangenziale sud alla Zai e percorso quotidianamente da decine di mezzi pesanti. Padovani, tuttavia, aveva da subito assicurato che «non esistono situazioni di pericolo strutturale e quindi di possibili cedimenti o crolli delle strutture». La tragedia avvenuta a Genova, tuttavia, aveva acceso i riflettori, anche nella nostra città, sullo stato in cui si trovano ponti e cavalcavia. Con relativi allarmi e preoccupazione da parte dei veronesi. Fra gli osservati speciali ci sono i cavalcavia di viale Piave, di strada dell’Alpo e della Genovesa. «Conosciamo bene le situazioni di degrado, ma esse, voglio che sia chiaro», esclama Padovani, «non intaccano assolutamente la sicurezza delle strutture». E aveva ribadito: «Non ci sono situazioni di pericolo e quelli rilevati non sono problemi di staticità. Servono, è vero, lavori di manutenzione straordinaria e per capire cosa bisogna mettere in atto dal punto di vista dei cantieri e che tipi di materiali usare si è fatto uno studio specifico».

L’Arena – 15/11/2018

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