A luglio il traffico delle merci nel porto di Trieste è cresciuto del +7,9%

6 Settembre 2018

Nei primi sette mesi del 2018 il totale è stato di 36,93 milioni di tonnellate (+5,3%)

Lo scorso luglio il porto di Trieste ha movimentato 5,76 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del +7,9% rispetto a 5,34 milioni di tonnellate nel luglio 2017. La sensibile crescita è stata determinata principalmente dal rialzo del +19,7 milioni di tonnellate del traffico delle merci varie, che sono ammontate a 1,71 milioni di tonnellate, e in particolare delle merci containerizzate che hanno totalizzato 840mila tonnellate (+42,1%), con i rotabili che hanno segnato un aumento del +4,6% attestandosi a 804mila tonnellate e le altre merci varie che sono calate del -4,6% a 66mila tonnellate.

Accentuata crescita anche delle rinfuse secche, con un totale pari a 138mila tonnellate (+39,4%) costituito da 83mila tonnellate di carbone e lignite (+56,2%), 31mila tonnellate di minerali e materiali da costruzione (-12,1%), 21mila tonnellate di cereali e 3mila tonnellate di altri carichi (+16,6%). Più contenuto l’aumento (+2,7%) delle rinfuse liquide che sono risultate pari a 3,91 milioni di tonnellate, di cui 3,76 milioni di tonnellate di petrolio grezzo (+0,9%), 142mila tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (+87,4%) e 9mila tonnellate di prodotti chimici (+32,6%).

Lo scorso mese di luglio il traffico crocieristico è stato di oltre 10mila passeggeri (-45,5%), di cui 7mila come home port (+15,0%) e 3mila in transito (-74,7%).

Nei primi sette mesi del 2018 il porto giuliano ha movimentato complessivamente 36,93 milioni di tonnellate di merci, con una progressione del +5,3% sullo stesso periodo dello scorso anno, di cui 31,70 milioni di tonnellate di carichi allo sbarco (+5,1%) e 5,23 milioni di tonnellate di carichi all’imbarco (+6,8%).

Il più consistente volume di traffico, quello delle rinfuse liquide, ha segnato un aumento del +3,3% con un totale di 25,41 milioni di tonnellate, di cui 24,19 milioni di tonnellate di petrolio grezzo (+1,1%), 1,13 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (+136,2%), 436mila tonnellate di prodotti chimici (+33,4%) e 51mila tonnellate di altre rinfuse liquide (-64,4%).

Nel settore delle merci varie sono state movimentate 10,58 milioni di tonnellate (+10,4%), di cui 4,81 milioni di tonnellate di merci in container (+19,9%) realizzate con una movimentazione di contenitori pari a 416.926 teu (+18,5%), 5,32 milioni di tonnellate di carichi ro-ro (+2,9%) e 445mila tonnellate di altre merci varie (+10,5%).

Nel periodo gennaio-luglio di quest’anno le rinfuse secche sono ammontate a 930mila tonnellate (+6,1%), di cui 338mila tonnellate di minerali e materiali da costruzione (-12,5%), 225mila tonnellate di prodotti metallurgici (+99,4%), 225mila tonnellate di carbone e lignite (-5,6%), 118mila tonnellate di cereali (+7,3%) e 24mila tonnellate di altre rinfuse solide (-17,4%).

Il porto di Trieste ha archiviato i primi sette mesi del 2018 con un traffico crocieristico di 33mila passeggeri (-30,9%), di cui 26mila allo sbarco e imbarco (+77,3%) e 7mila in transito (-78,4%).

InforMare – 06/09/2018

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Industria: da Bedeschi maxigru container 141 mt. per Cipro

Pronte a settembre, progettate in Veneto e assemblate a Chioggia

Sono state presentate e inaugurate stamani le Gru Ship-To-Shore (Sts) “Cyprus”, due tra le più grandi opere di ingegneria meccanica realizzate interamente al porto di Chioggia dalla Bedeschi di Limena (Padova), storico gruppo veneto di ingegneria e produzione “chiavi in mano” di impianti per movimentazione, produzione mattoni e logistica container. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente dell’azienda, Rino Bedeschi, il presidente del Veneto Luca Zaia.

Le gru sono state montate interamente nell’area portuale, nel cantiere permanente preso in concessione dal Gruppo. I lavori, iniziati a Gennaio, hanno previsto 15.000 ore di montaggio meccanico e 7.000 di montaggio elettrico, con centinaia di operai e tecnici del luogo. Con un peso di 1.800 tonnellate l’una, 98 metri di altezza in fase statica, che diventano 141 con l’innalzamento del braccio, le gru possono operare su 23 linee di container movimentando 50 container per ora, corrispondenti a circa 3.500 metri cubi di volume. Entro la metà del mese di settembre le due gru verranno spedite via mare al porto di Limassol (Cipro) già assemblate. La traversata avverrà su un’unica chiatta e durerà circa dieci giorni. “E’ la prima volta – ha sottolineato Bedeschi – che macchine di questa dimensione sono realizzate in Italia: tutta la progettazione e il calcolo delle strutture è stato fatto dai nostri ingegneri, la realizzazione della componentistica meccanica, oltre l’officina Bedeschi, ha impegnato solo officine del territorio, e il porto di Chioggia ci ha fornito la base logistica per la spedizione di questi colossi, che verranno portati a destinazione interamente montati. Un eccezionale lavoro di squadra, di rete e di sinergia sul territorio”. Nel suo intervento, Zaia ha posto l’attenzione sul fatto che “il core business lo ha un’azienda di Padova, che è delocalizzata con sedi in tutto il mondo. E’ un’opera ‘made in Veneto’, non solo di ingegneria ma anche di grande movimentazione logistica e di programmazione, e solo una ditta veneta è riuscita a farlo. In Veneto abbiamo 600 mila imprese, 150 miliardi di Pil, una ‘macchina’ paurosa e e strepitosa. Il Veneto non è delle istituzioni ma di imprenditori che hanno saputo delocalizzare, che hanno saputo essere i ‘cinesi’ della situazione, che sanno fare meglio – ha concluso – le cose che hanno visto fare agli altri”.

Ansa/Mare – 06/09/2018

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Mercitalia Rail e Gruppo PKP: un accordo per sviluppare il traffico merci Italia-Polonia

5 Settembre 2018

Sviluppare il trasporto ferroviario delle merci fra Italia e Polonia con nuovi servizi, sempre più affidabili ed efficienti, sul Corridoio ferroviario TEN-T Baltico-Adriatico. E’ il principale obiettivo dell’accordo di alleanza strategica siglato oggi a Krynica, in Polonia, fra Mercitalia Rail società del Polo Mercitalia (Gruppo FS Italiane) e l’azienda polacca PKP Cargo (Gruppo PKP). La firma è avvenuta nel corso dell’Economic Forum 2018.

In particolare, nei prossimi mesi, un gruppo di lavoro formato da rappresentanti delle due aziende declinerà i principi della cooperazione in modo che possano essere al più presto progettate innovative soluzioni di trasporto merci in grado di soddisfare le crescenti esigenze dei clienti.

“Questo accordo è particolarmente importante per il posizionamento strategico del Polo Mercitalia”, ha dichiarato Gian Paolo Gotellli, Amministratore Delegato di Mercitalia Rail. “Con il Gruppo PKP non abbiamo sovrapposizioni operative e potremo collaborare intensamente per sviluppare nuovi servizi sul Corridoio ferroviario Baltico-Adriatico, sia per i traffici intermodali, in grandissima crescita da e per il porto di Trieste, sia per quelli convenzionali. Potremo così interagire con un partner forte non solo in Polonia, ma anche in Repubblica Ceca. Inoltre, grazie all’accesso ai terminal intermodali e convenzionali in Polonia, svilupperemo anche il trasporto delle merci su ferro sulla rotta Est-Ovest verso i paesi del CIS e verso la Cina, e metteremo a disposizione di PKP le nostre strutture operative e i nostri servizi in Italia”.

Il Polo Mercitalia è il maggior player italiano nel mercato europeo del trasporto merci e della logistica. Mercitalia Rail è la maggiore impresa ferroviaria merci italiana e una delle più grandi in Europa.

Trasporti-Italia.com – 05/09/2018

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Il monitoraggio altoatesino sui 1.662 ponti. Ecco come funzionano i controlli

4 Settembre 2018

Dopo la tragedia di Genova, il tema della sicurezza dei ponti ha assunto ancora maggiore priorità. L’argomento è stato al centro della riunione del 4 agosto della Giunta provinciale, dalla quale è emerso che in Alto Adige la situazione è sotto controllo. I 1.662 ponti presenti lungo le strade statali e provinciali, infatti, vengono sottoposti regolarmente a dei veri e propri check-up che consentono di rilevare per tempo gli eventuali problemi e mettere in atto le misure necessarie a garantire la massima sicurezza. Dal 1998 ad oggi sono stati risanati 70 ponti e altri 79 sono stati completamente ricostruiti, per un totale di 149 progetti e un investimento di 110 milioni di euro. A ciò si aggiungono i 20-25 piccoli interventi di manutenzione(impermeabilizzazione, sostituzione giunti, ecc.) con una spesa annua di 1,5 milioni di euro. Dopo il recente rifacimento dei viadotti sulla statale del Brennero a Campodazzo e Terme di Brennero, e del ponte a Corvara lungo la strada provinciale della Val Passiria, i prossimi interventi riguarderanno quasi tutte le zone dell’Alto Adige. Per quanto riguarda la strada statale del Brennero sarà la volta del viadotto di Colle Isarco e del ponte lungo la ferrovia a sud di Fortezza, verranno eseguiti lavori di risanamento anche per il ponte di Aldino, il ponte di Aica all’ingresso della Val Pusteria e il ponte Eschenlohe in Val d’Ultimo. Ogni anno, per garantire la gestione della lista di priorità degli interventi il fabbisogno finanziario ammonta a circa 7 milioni di euro.

La storia dei ponti in Alto Adige

A partire dai primi anni ’90, in Alto Adige, è stato realizzato un archivio di tutti i ponti con prove, rilievi e collaudi, che nel 1998 aveva raggiunto quota 950 strutture relative alle sole strade provinciali. Tutta la documentazione conteneva informazioni e certificazioni relative alla statica e al carico massimo, quindi con il passaggio delle strade statali dell’ANAS alla Provincia, sempre nel 1998, l’amministrazione ha “ereditato” altri 750 ponti la cui relativa documentazione risultò però molto difficile da ricostruire. Tutto l’archivio sui ponti “statali” è stato di fatto costruito ex-novo con verifiche e collaudi, e i casi dove si riscontravano le più urgenti necessità di risanamento o sostituzione sono stati inseriti nel programma di interventi elaborato dalla Ripartizione infrastrutture. A partire dal 2009 è diventato operativo il Servizio ponti, che ha operato eseguendo controlli e un monitoraggio costante in maniera capillare sul territorio, seguendo una lista di priorità legata all’urgenza degli interventi. Con il varo delle disposizioni tecniche sul collaudo e sul controllo statico e periodico, nel novembre 2011 la Provincia di Bolzano si è portata al passo con i paesi europei più virtuosi in materia di sicurezza e vigilanza sui ponti, fornendo spunti ripresi anche da altre amministrazioni locali in mancanza di una normativa chiara a livello nazionale.

Come funzionano i controlli?

Tutti i 1.662 ponti altoatesini vengono sorvegliati dal capo-cantoniere ogni 3 mesi o dopo eventi eccezionali come terremoti o alluvioni, mentre il verbale di controllo viene redatto a cadenza biennale. I 389 ponti di lunghezza compresa fra i 6 e i 10 metri vengono ispezionati da personale specializzato ogni 10 anni, i 318 ponti compresi fra 10 e 20 metri di lunghezza subiscono ispezioni ogni 6 anni, mentre ogni 18 anni si svolgono le prove di carico con mezzi pesanti. Infine, i 161 ponti lunghi più di 20 metri vengono ispezionati ogni 3 anni e ogni 9 anni si svolgono le prove di carico per il rinnovo del collaudo statico. Mediamente, dunque, ogni anno vengono sottoposti a prova di carico e di rinnovo circa 40 ponti, e per quanto riguarda l’anno in corso, dopo la metà di settembre è previsto il via agli interventi nella zona della Val Pusteria con una spesa di circa 200.000 euro. I tecnici fotografano e analizzano ogni dettaglio della struttura, valutano l’elasticità del ponte con strumenti tecnici di precisione ed effettuano il test di tenuta con camion carichi di sabbia. Sulla base dei risultati, vengono poi decise le eventuali misure per garantire il massimo della sicurezza. Le altre 150 ispezioni approfondite effettuate ogni anno comportano invece un investimento di 100.000 euro. In totale, dunque, la spesa media per ogni ponte ammonta a 176 euro l’anno soltanto per le attività di monitoraggio.

Alto Adige Innovazione – 04/09/2018

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Aeroporto di Venezia: via ai lavori di rifacimento delle piste di volo

3 Settembre 2018

All’Aeroporto di Venezia via ai lavori di riqualificazione e adeguamento delle infrastrutture di volo secondo il piano di sviluppo infrastrutturale previsto dal Master Plan 2012–2021.
L’intervento – che verrà eseguito senza interruzione dell’operatività dell’aeroporto – interessa sia la pista di volo principale che quella secondaria, con l’obiettivo di incrementare la capacità operativa dello scalo. La sequenza delle opere è suddivisa in 7 fasi di lavoro distribuite temporalmente e in successione così da permettere in alcune fasi, sulla base di un’attenta programmazione, l’utilizzo alternato della pista principale e di quella secondaria.
Il costo complessivo dei lavori è di 135 milioni di euro, 30 dei quali per nuove pavimentazioni di volo compreso l’allungamento della pista secondaria, e i restanti 105 per opere di manutenzione straordinaria e prevede la completa riqualifica di entrambe le piste. L’intervento prevede, in particolare, l’adeguamento delle aree di sicurezza a servizio delle testate; l’adeguamento delle opere idrauliche per lo smaltimento delle acque meteoriche; la riconfigurazione delle vie di rullaggio degli aeromobili a terra ed in particolare la realizzazione di nuovi raccordi di uscita rapida per la pista principale, per aumentarne ulteriormente le relative potenzialità in termini di capacità operativa.
“L’attività di progettazione e costruzione di nuove infrastrutture da parte di Save continua a ritmi sostenuti – ha dichiarato Enrico Marchi, presidente del Gruppo Save –. Come anticipato lo scorso maggio in occasione della cerimonia di posa della prima pietra del nuovo ampliamento del terminal passeggeri, partono nei tempi previsti i lavori relativi alle piste di volo, complessa combinazione di nuove opere e di interventi di manutenzione straordinaria, sulla base di una serrata tabella di marcia che sta progressivamente dando forma a quanto definito dal Master Plan dell’aeroporto. L’aeroporto procede dunque nella sua evoluzione, le opere costruite in questi anni quali la nuova darsena, il moving walkway e il primo ampliamento dell’aerostazione hanno di molto accresciuto il livello dei servizi offerti ai nostri passeggeri, che in volumi sempre crescenti scelgono l’ampia offerta di voli proposta dal nostro scalo”.
La pista secondaria, attualmente di 2780 metri, sarà allungata fino a 3300 metri (al pari della pista principale) per consentire un accesso e uscita più agevoli degli aeromobili dalla pista principale.
Verranno inoltre adeguate le dotazioni impiantistiche e incrementate le dotazioni di sicurezza di entrambe le piste, in particolare per quanto riguarda gli aiuti visivi luminosi e i sistemi di protezione/rilevazione delle incursioni non autorizzate in pista, al fine di poter gestire il previsto incremento del traffico aereo con aumentati standard di sicurezza, in particolare in condizioni di bassa visibilità. Il termine dei lavori è previsto a settembre 2020.
“Si tratta di un nuovo considerevole intervento, necessario per la gestione del previsto aumento del traffico, la cui importanza va di pari passo con quella dei progressivi ampliamenti del terminal passeggeri – ha dichiarato Monica Scarpa, AD del Gruppo Save -. Come per i lavori precedenti, anche in questo caso l’operatività dello scalo procederà senza interruzione, con un’organizzazione la cui complessità è determinata anche dalla molteplicità di soggetti attivi in aeroporto”.

Trasporti-Italia.com – 03/09/2018

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Treni, con Öbb arriva il diretto Vienna – Bolzano

Qualcosa si muove sul fronte treni. Mentre la petizione di AltoAdigeInnovazione su change.org si avvicina alle tremila firme arriva un importante novità verso Nord: il treno diretto fra Vienna e Bolzano. Un’altra tratta fortemente richiesta dagli altoatesini.  Ad annunciarlo è il quotidiano Dolomiten: nel pezzo si sottolinea come la Provincia di Bolzano finanzierà l’iniziativa delle ferrovie austriache Öbb con un milione di euro all’anno. «In questo modo – dice al giornale il governatore Arno Kompatscher – si avvicinano l’Alto Adige e Vienna».

Orari e percorso

Il viaggio del Raijet, che può raggiungere 230 km/h, durerà 6,5 ore. Il treno diretto a Vienna partirà da Bolzano alle ore 8.10, quello di ritorno invece alle 15.30 nella capitale austriaca. Fermerà – con ogni probabilità – nelle stazioni di St. Pölten, Linz, Salisburgo, Innsbruck, come anche in Alto Adige al Brennero, a Vipiteno, a Fortezza e a Bressanone. Il servizio, in caso di successo, potrebbe essere ampliato.

Alto Adige Innovazione – 03/09/2018

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