Incontro Toninelli-Bulc: si discute di Pacchetto Mobilità Ue, Torino-Lione e Brennero

13 Luglio 2018

Pacchetto Mobilità I, investimenti per la Connecting Europe Facility (Lione-Torino), Brennero e oneri di servizio pubblico in Sardegna. Questi i temi sul tavolo nel cordiale faccia a faccia, oggi al Mit, tra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e la Commissaria Europea ai Trasporti Violeta Bulc.

Il Ministro Toninelli ha evidenziato l’importanza centrale che lo sviluppo del settore infrastrutture e trasporti riveste nella visione del nuovo Governo e ha confidato in un finanziamento forte per la parte Trasporti nella nuova proposta della Commissione per il Quadro Finanziario pluriennale 2021-2027. Il titolare del Mit ha confermato l’intenzione dell’Italia di lavorare in stretto raccordo con le istituzioni Ue e con gli altri Paesi per lo sviluppo dei progetti europei e internazionali. Ha ribadito inoltre l’interesse dell’Italia per un compromesso qualificante sul Pacchetto Mobilità.

Entrando nel merito dei temi, circa il Pacchetto I il Governo italiano ha espresso perplessità sul compromesso presentato dalla Presidenza bulgara, sottolineando i punti qualificanti e dirimenti: l’aspetto sociale (accesso alla professione e al mercato, tempi di guida e di riposo, distacco dei lavoratori, noleggio) deve essere uno dei temi principali della regolamentazione del settore, mentre il cabotaggio deve essere un’attività solo temporanea, che non può essere svolta in maniera continuativa e sistematica e che necessita di una disciplina chiara che consenta di evitare fenomeni di concorrenza sleale. Inoltre, la sua regolamentazione  deve consentire controlli efficaci. Agli autisti, il cui impegno è altamente gravoso fuori dal proprio domicilio, vanno assicurati le tutele dei lavoratori distaccati, trattamenti che evitino accumuli di fatica e garantite condizioni ottimali di riposo, con rientri a casa in termini congrui. Nel corso dei negoziati sono stati fatti alcuni progressi, ma gli aspetti principali continuano a rimanere irrisolti. Comunque l’Italia lavorerà con la Commissione e con gli altri Stati membri in modo costruttivo, anche sotto la Presidenza austriaca, per giungere a soluzioni equilibrate.

L’Italia apprezza gli sforzi della Commissione volti ad assicurare dotazione e continuità finanziaria per il completamento delle reti e dei corridoi trans-europei nel bilancio Ue 2021-2027. La dotazione trasporti, sostanzialmente riconfermata nell’importo pari a 12,8 miliardi, seppur da destinare al nuovo assetto a 27 Stati membri, non dovrà quindi  subire alcuna riduzione, anche alla luce dell’esperienza dello scorso negoziato che ha quasi dimezzato il budget totale dello strumento Cef.
Per l’Italia è importante poi garantire le priorità orizzontali legate alle Autostrade del Mare e al sistema europeo di segnalamento e controllo ferroviario Ertms. E’ fondamentale poter contare sulla conservazione della dotazione finanziaria dello strumento, sia rivolta alla rete globale che centrale, soprattutto sotto la forma di finanziamenti a fondo perduto: a tal proposito, infatti, la nostra stima di investimenti per il periodo 2021-2030 ammonta a circa 76 miliardi di euro. Il co-finanziamento europeo sarà quindi elemento imprescindibile.

Per quanto riguarda invece il Progetto transfrontaliero Torino-Lione, il ministro Toninelli ha evidenziato l’opera di razionalizzazione delle tratte di adduzione, con una riduzione dei costi da 4,3 a 1,7 miliardi. E ha confermato che, nel rispetto degli accordi internazionali, si sta provvedendo a una analisi costi-benefici scientifica ed econometrica, i cui esiti saranno condivisi con la Commissione Ue.

Circa il Tunnel del Brennero, Toninelli ha chiesto a Bulc di valutare la conformità con le norme Ue dei blocchi settoriali imposti al traffico pesante dall’Austria, divieti che danneggiano fortemente le imprese italiane.

Il Ministro ha poi sottoposto alla Commissaria Ue il tema della continuità territoriale della Sardegna. Il Governo, infatti, intende portare a conclusione la procedura di definizione del nuovo regime degli oneri di servizio pubblico per gli aeroporti sardi di Cagliari, Alghero e Olbia con Roma e Milano. E’ indispensabile garantire parità di trattamento per tutti i cittadini dell’Unione residenti in tali aree. Dunque, si fa affidamento sulla collaborazione degli Uffici della Commissione per accelerare al massimo la definizione della procedura che porterà al nuovo regime degli oneri di servizio.

In relazione alla proposta di revisione della direttiva sul telepedaggio, Toninelli ha apprezzato l’equilibrio raggiunto nell’Orientamento generale del Consiglio del 7 giugno scorso e ha chiesto che il suo impianto non fosse modificato durante il negoziato con il Parlamento europeo. Tuttavia, il Governo ritiene che vada esteso l’obbligo di copertura del servizio al fine di assicurare l’interoperabilità europea, per un servizio fruibile nell’intera Ue. Infine, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha auspicato che il nostro Paese possa essere maggiormente rappresentato nei gradi apicali delle istituzioni e delle agenzie Ue, anche in riconoscimento del contributo italiano a tutti i livelli e della rilevanza che i trasporti hanno per il nostro Paese e la nostra economia. Toninelli si è augurato una maggiore attenzione della Commissione nella valutazione delle candidature di funzionari  italiani nelle strutture della Commissione e in quelle direttamente collegate (quali Emsa o Eurocontrol), riscontrando l’apertura in tal senso di Bulc.

Trasporti-Italia.com – 13/07/2018

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“A22, lo Stato annulli la concessione e ne assuma la gestione”

Lettera di Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni e infrastrutture di trasporto (Onlit), al ministro Toninelli

«Lo Stato annulli la concessione in atto di Aurobrennero Spa e prenda le redini della sua gestione». Lo chiede Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni e infrastrutture di trasporto (Onlit) in una lettera indirizzata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.

«La proroga senza corrispettivo, dall’aprile 2014, data di scadenza della concessione, ha generato una perdita di entrate per lo Stato stimata per oltre 100 milioni l’anno (tanto è il profitto della società concessionaria)», scrive Balotta.

«Da quattro anni Autobrennero Spa opera senza concessione definitiva e il protocollo d’intesa Stato Concessionario è scaduto dal 2016. Oggi Autobrennero Spa è controllata a maggioranza, con il 54% delle quote, dalla Provincia autonoma di Trento e da quella di Bolzano, il resto da altri enti locali – continua Balotta – ma della nuova società in house (tutta pubblica), che doveva costituire il presupposto per il prolungamento della concessione, restano da acquisire il 14,1% di quote private e mancano anche lo statuto e la convenzione con il Ministero delle Infrastrutture».

Trentino – 13/07/2018

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Ciclabile del Garda, anche il Trentino c’è

L’assessore Gilmozzi: «Il primo tratto è appaltato, il secondo in progettazione: in 2 anni si collegherà Riva con Limone»

Domani a Limone sarà inaugurato il primo tratto di quella che i media ormai internazionali hanno già battezzato come la più bella ciclabile del mondo. Solo due chilometri, a sbalzo sul lago a una cinquantina di metri di altezza, che però hanno tolto il fiato al mondo degli appassionati e di chi anche con questo tipo di turismo sa di poter fare marketing e turismo. Quanto fa rizzare i capelli a chi vede un intervento come questo, giocoforza invasivo e vistoso, come un’aggressione ingiustificabile ad un territorio che al turismo e all’economia ha già sacrificato moltissimo. Falesie quasi verticali dove nidificano rapaci e rondoni tagliate da un “terrazzo” e da frotte di cicloturisti. Un sacrificio paesaggistico e ambientale importante, ma che, almeno visto come è stato accolto l’embrione di quel progetto complessivo in questi giorni, potrebbe cambiare le sorti turistiche del Garda. E tantopiù dell’Alto Garda, perché è senza dubbio quella tra Limone e Malcesine, in quell’arco ipotetico che ha Riva al centro, la porzione di gran lunga più suggestiva paesaggisticamente dell’intero bacino del lago.

A Limone, sulla sponda bresciana, i primi due chilometri sono stati realizzati. Piantando putrelle di sostegno nella roccia viva e realizzando un percorso “pensile” che punta dritto verso Riva.

Assessore Mauro Gilmozzi, adesso tocca al Trentino. 

Certo. E non ci vorrà nemmeno molto perché almeno il primo tratto è già in fase di appalto. Sarà lungo poco meno di quello che domani si inaugurerà a Limone, un chilometro e mezzo più o meno. Partendo da Riva fino alla galleria Orione, in direzione sud.

Quindi il tratto sotto la vecchia Ponale. Forse il più delicato dal punto di vista sia geologico che paesaggistico.

In verità il punto più delicato è più a sud, alla Casa della Trota. Rientra nel secondo lotto, in fase di progettazione esecutiva e che contiamo di appaltare a novembre. Lì ci sono delle criticità che stiamo ancora studiando, mentre per la parte più prossima a Riva crediamo di avere individuato delle soluzioni che danno le massime garanzie, sia dal punto di vista geologico, perché nessuno ignora quanto fragile e potenzialmente pericoloso sia quel versante di roccia, sia da quello paesaggistico.

Dobbiamo aspettarci, come a Limone, tratti di pista pensile sul lago, magari con protezioni a monte per evitare rischi di caduta sassi.

No. Il tracciato sarà del tutto diverso. Sfrutterà in parte molto significativa le gallerie della vecchia gardesana, oggi dismessa. Affaccerà sul lago dai finestroni già allora realizzati e sarà quindi altrettanto apprezzabile per il cicloturista, evitando nel contempo un impatto troppo forte sul territorio e sul paesaggio. Vale anche per i tratti oggi non serviti dalle vecchie gallerie: in qualche tratto si scaveranno nuovi tunnel, in qualche altro si coprirà il tracciato. Ma come principio di progettazione sarà un percorso molto più “nascosto” rispetto a quello di Limone. Con ciò garantendo anche la massima sicurezza dal punto di vista della caduta di massi. L’altra differenza rispetto a Limone è di dimensioni: noi lavoriamo su 4 metri e mezzo di larghezza, tre per la ciclabile e uno e mezzo per i pedoni. A Limone è più stretta.

I tempi quali sono?

Il primo tratto sta per partire. Il secondo sarà appaltato entro fine anno. Quindi da Riva alla Casa della Trota dal punto di vista burocratico e tecnico la partita si chiuderà entro quest’anno. Nel 2019 toccherà al tratto tra la Casa della Trota e il confine, andando a connettersi con il tratto già realizzato a Limone. E intanto si ragionerà anche sull’altro versante, il collegamento da Torbole a Malcesine.

I costi dell’intera operazione per la parte che compete al Trentino.

Tra i 20 e i 22 milioni per il tratto tra Riva e Limone, qualcosa di più, tra i 22 e i 24 milioni, per quello verso Malcesine. Un impegno importante ma che gode anche del finanziamento dello Stato.

Trentino – 13/07/2018

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Linea ferroviaria Innsbruck-Brennero interrotta da domenica

I lavori infrastrutturali si svolgeranno dal 15 luglio al 2 settembre sul versante austriaco; cinque i giorni di lavoro in Italia, dal 10 al 14 agosto

Per oltre un mese e mezzo, dal 15 luglio fino al 2 settembre, la linea ferroviaria del Brennero sarà interrotta sul versante austriaco, tra Steinach ed Innsbruck, per lavori infrastrutturali.

A seguito dell’interruzione, in pieno periodo di spostamenti per le vacanze, alcuni treni saranno sostituiti da autobus. Lavori sono in programma anche in Alto Adige.

Rfi prevede l’interruzione contemporanea di tre tratte ferroviarie in provincia di Bolzano nel periodo tra il 10 agosto, alle ore 23, fino al 15 agosto, alle ore 7.

La chiusura riguarda le tratte Brennero – Fortezza, Bolzano – Ora e Bolzano – Ponte Adige in Italia, ed è necessaria, spiega una nota della Provincia di Bolzano, «per consentire una serie di interventi di manutenzione presso la cosiddetta ‘travata del Virgolò, a sud della stazione di Bolzano, e per la sostituzione di deviatoi a Fleres e a Terme del Brennero. La decisione in merito all’effettiva chiusura è attesa nei prossimi giorni».

A seguito dell’interruzione per lavori in Austria, il servizio sulla linea ferroviaria del Brennero sarà garantito da bus sostitutivi, alternativamente su tutta la tratta Brennero – Innsbruck e sulla tratta Steinach – Innsbruck.

Il servizio sostitutivo dei treni regionali diretti tra Bolzano e Innsbruck:

Treno R 1826 con partenza alle ore 7:32 Bolzano – Innsbruck: sostituito da autobus per tutta la tratta tra Bolzano e Innsbruck;

Treno R 1827 con partenza alle ore 6:22 Innsbruck – Bolzano/Merano: sostituito da autobus tra Innsbruck e Brennero, poi proseguimento con il treno come di consueto;

Treno R 1828 con partenza alle ore 19:46 Merano/ ore 20:32 Bolzano – Innsbruck: treno fino a Brennero, poi proseguimento per Innsbruck con bus sostitutivo;

Treno R 1829 con partenza alle ore 21:00 Innsbruck – Bolzano: sostituito da autobus su tutta la tratta tra Innsbruck e Bolzano.

Gli autobus partiranno dal piazzale antistante la stazione del Brennero. I treni Eurocity di Db/Oebb/Trenord viaggiano senza interruzione sulla tratta Monaco – Verona con circolazione deviata sulla tratta galleria Inntal, quindi non viene servita la stazione centrale di Innsbruck. Anche per questi treni sono previsti bus sostitutivi dal Passo del Brennero fino alla stazione centrale di Innsbruck.

Trentino – 13/07/2018

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Chioggia: incontro con l’Anas per la sicurezza sulla Statale Romea

Sicurezza della Statale Romea: l’amministrazione di Chioggia ha incontrato a fine giugno il compartimento veneto di Anas per discuterne.

“Anas ci ha convocato per presentarci i primi interventi di messa in sicurezza in programma” racconta il sindaco Alessandro Ferro che, insieme al presidente del Consiglio comunale Endri Bullo e all’assessore ai Lavori pubblici Elga Messina si è recato a Mestre. Anas ha comunicato che dopo le asfaltature in corso si partirà con gli interventi di messa in sicurezza del tracciato esistente, ma coinvolgendo preventivamente gli enti locali coinvolti per eventuali osservazioni in merito.

Per quanto riguarda invece le opere di maggiori dimensioni ovvero eventuali nuovi tracciati, si sta attendendo una convocazione della Regione Veneto per un incontro congiunto tra enti locali e Anas che dovrebbe tenersi entro l’estate in corso. “Auspichiamo che questa volta almeno gli interventi di messa in sicurezza del tracciato esistente si concretizzino realmente – afferma il presidente Bullo – la cittadinanza deve essere tutelata al più presto, non è pensabile che nel tracciato attuale esistano punti o tratti di pericolosità così elevata, la strada Romea va adeguata negli standard di sicurezza necessari per legge”.

“Vaglierò assieme ai tecnici del Comune i dettagli progettuali per le eventuali osservazioni – conclude l’assessore Messina – mi auguro poi di poter a breve discutere anche di altre opere di messa in sicurezza come le piazzole di sosta per gli autobus e pendolari che attualmente sono costretti ad attendere sul ciglio stradale in situazione di costante pericolo

laPiazzaweb.it – 13/07/2018

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A Verona i primi 4 Airbus Volotea basati in Italia

Volotea ha ufficialmente ricevuto i suoi primi 4 Airbus A319 basati su territorio italiano, all’Aeroporto di Verona. Gli aerei consentiranno al vettore spagnolo di aumentare la propria capacità di trasporto passeggeri dall’aeroporto scaligero del 25% per ogni volo. raggiungendo destinazioni più lontane, approcciando così nuovi mercati. La consegna di questi quattro A319 rappresenta un passo importante nello sviluppo del vettore: questo modello di aeromobili consentirà, infatti, a Volotea di trasportare 31 passeggeri in più per ogni volo, passando dagli attuali 125 del Boeing 717 ai 156 posti dell’A319, ben il 25% in più. Gli A319 hanno un raggio di volo di 3.500 km (1.000 in più rispetto ai B717) e consentiranno alla compagnia di raggiungere nuove destinazioni più lontane da Verona. I nuovi aeromobili attestano lo sviluppo di Volotea, che vuole diventare un operatore 100% Airbus nei prossimi anni e consentiranno di raggiungere alcune delle 20 destinazioni collegate all’aeroporto Catullo. Dallo scalo veneto, la compagnia opera infatti 20 rotte, 12 delle quali in esclusiva, verso 10 destinazioni domestiche (Alghero, Bari, Cagliari, Catania, Lampedusa, Napoli, Olbia, Palermo, Pantelleria e Lamezia Terme) e 10 all’estero (Ibiza, Palma di Maiorca, Minorca, Cork, Atene, Creta, Mykonos, Santorini, Faro e Tirana). Il vettore si riconferma a Verona come prima compagnia per numero di mete raggiungibili dallo scalo. “Siamo felici di dare il benvenuto a questi 4 nuovi aeromobili, che si aggiungono a quelli già presenti nella nostra flotta. L’A319 è un velivolo eccellente molto diffuso nel mercato aviation che offre ottime prestazioni e consente lo sviluppo della nostra flotta a lungo termine – ha dichiarato Carlos Muñoz, presidente e fondatore di Volotea -. Questo nuovo velivolo ci permetterà, inoltre, di trasportare i nostri passeggeri verso nuove destinazioni più distanti, con il comfort e la qualità che ci si aspetta di trovare a bordo della nostra flotta”.

Trasporti-Italia.com – 13/07/2018

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Interporto, il terminal sarà svizzero

Appaltata alla Hupac la gestione del traffico merci dai camion alla rotaia che sarà operativo da gennaio 2019. Nuovi binari e polo logistico: lavori in corso fino a fine anno. I futuri servizi del centro richiederanno circa 250 nuovi addetti

di Davide Lisetto

I grandi lavori all’Interporto di Pordenone stanno proseguendo senza soste. E il cantiere-madre – quello che vedrà la realizzazione del terminal ferroviario attraverso il collegamento in entrata e in uscita dalla linea ferrata Venezia-Udine – dovrebbe terminare nel gennaio 2019. Salvo intoppi dovuti a situazioni meteo. Ma per accelerare sui tempi Interporto ha già affidato l’appalto della gestione complessiva del futuro terminal. Ad aggiudicarsi la gara – vi hanno partecipato tre società, tra le quali una tedesca e una mista italo-tedesca – è stata la Hupac spa, con sede a Busto Arsizio (Varese) controllata dalla casa madre che ha sede a Chiasso in Svizzera. L’avvio del terminal richiederà un indotto di circa 250 addetti. Tra operatori al trasporto e amministrativi (la Dogana raddoppierà l’organico) Interporto passerà dai circa mille attuali a 1.250 addetti.

L’ACCORDO
L’intesa per l’appalto della gestione del terminal è stata siglata ieri tra l’amministratore delegato di Interporto Giuseppe Bortolussi e il direttore amministrativo di Hupac spa Roberto Paciaroni. Ma che cosa dovrà fare la società italo-svizzera rispetto al bando? Hupac dovrà occuparsi dell’intera gestione del terminal e dell’acquisizione di traffico merci. Dovrà dunque trasferire le merci dalla gomma alla rotaia: portare i treni e il traffico di Tir a Pordenone – e in questo la vicinanza all’autostrada e la nuova bretella in via di costruzione sono cruciali – e trasferire il traffico su rotaia. In sostanza, togliere i camion dalla strada e dare la possibilità alle aziende del sistema manifatturiero non solo regionale ma anche veneto (l’Interporto più vicino è quello di Padova) di trasportare le merci in tutta Europa, sia verso nord ma anche verso est. Un passaggio fondamentale per Interporto che – anche grazie al fatto che la linea ferroviaria è ora predisposta per l’alta capacità, cioé per il trasporto merci in maniera performante – potrebbe fare diventare Pordenone uno snodo fondamentale per la logistica di una grande area produttiva verso i mercati internazionali. Il collegamento diretto dalla linea ferrata Ve-Ud con i binari del terminal abbattono anche i costi di manovra nella movimentazione dei treni che non dovranno più raggiungere la stazione di Pordenone per cambiare direzione di marcia.

LA SCOMMESSA
La Hupac spa (fondata nel 1967) gestisce da tempo l’interporto di Busto Arsizio-Gallarate, uno dei maggiori poli logistici europei, ha deciso di puntare su Pordenone. «Crediamo che quest’area imprenditoriale – ha sottolineato il direttore Paciaroni – presenti una realtà consolidata nel manifatturiero e nella logistica. Per noi si tratta di cogliere un’opportunità importante per dare un servizio innovativo a una grande area industriale che esporta moltissimo. Inoltre, teniamo a sottolineare quali potrebbero essere i vantaggi in termini ambientali dal passaggio dalla gomma alla rotaia: i dati parlano di un risparmio di Co2 pari al 90%». Un treno merci completo arriva a caricare fino a 40 Tir: tra andata e ritorno dalle destinazioni sono 80 camion in meno sull’asfalto. E con l’autostrada A-4 che registra un traffico di mezzi pesanti di 14 milioni annui l’impatto non sarebbe indifferente. «L’importante novità di questo accordo – sottolinea Bortolussi – è che la Hupac farà arrivare i treni movimentandoli e dando certezza 365 giorni all’anno attraverso un servizio completo e puntuale al mondo imprenditoriale in un territorio friul-veneto che registra un export del valore di oltre 31 miliardi di euro per merci che vanno e vengono da tutta Europa». Insomma, potrebbe essere la vera svolta a 25 anni dall’inaugurazione di Interoporto.

Gazzettino/Pordenone – 13/07/2018

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Tav veneta, il ministro fa il conto delle penali per rescindere il contratto

Toninelli (M5S), critico verso l’Alta velocità, rimette in discussione la Brescia-Verona: «Sia sostenibile» Le reazioni Miller (Confindustria): «Cantieri in partenza, quanto sta succedendo ha dell’incredibile»

di Alessio Corazza

Una breve nota del Ministero delle Infrastrutture diramata ieri «in merito al vivace dibattito in corso sulla tratta AV/AC Brescia-Verona» cambia in modo radicale anche se non del tutto imprevisto i destini della Tav veneta.

Che il ministro Danilo Toninelli del Movimento Cinque Stelle fosse da annoverare tra i critici dell’opera lo si era già ben compreso quando aveva annunciato un’«analisi dei costi/benefici» come condizione per proseguire con i lavori, già finanziati, autorizzati e di ormai prossima cantierizzazione. Ora dalla nota si apprende già di un passo in più, visto che «è in corso un esame dell’analisi trasportistica già fatta, che aveva escluso l’ipotesi del potenziamento della linea esistente». Si tratta dell’ipotesi di Tav «low-cost» già studiata per la Venezia-Trieste, con tanto di lodi della Corte dei Conti Europea, che per il resto ha definito la Tav e in particolare la Milano-Venezia, tra le tratte più costose d’Europa. Allo stesso modo «si stanno rivedendo pure le Conferenze dei servizi e la Valutazione di impatto ambientale» e «si porrà la massima attenzione a tutti i vincoli in termini di sostenibilità». Ma è il passaggio successivo della nota che suona come un vero e proprio attraversamento del Rubicone. «Inoltre – scandisce il Mit – stiamo vagliando con precisione l’entità delle eventuali penali di rescissione».

All’inizio di giugno, con il governo da poco insediato, era arrivata la firma del contratto tra Rete Ferroviaria Italiana e il Consorzio Cepav 2 per la realizzazione del primo lotto costruttivo della Brescia-Verona, per un valore di 1,6 miliardi di euro. La notizia era stata commentata con subitaneo entusiasmo dal governatore Luca Zaia, che intendeva così far capire con chiarezza da che parte stava la Lega, che aveva promesso di difendere le infrastrutture venete, dalla Tav alla Pedemontana. Ma quella firma aveva fatto infuriare l’ala dura del Movimento Cinque Stelle, come la deputata veronese Francesca Businarolo, che ha il suo ufficio parlamentare a casa di un espropriando Tav.

Che adesso il governo, pur di fermare il progetto di Tav tra Brescia e Verona i cui cantieri sono programmati per partire entro poche settimane e comunque entro l’anno, sia disposto a valutare il pagamento di penali (sicuramente milionarie), apre scenari del tutto nuovi, oltre che segnare un de profundis sui progetti ancora a venire, tra cui la Verona-Vicenza-Padova. Franco Miller, che segue la partita della Tav per Confindustria Veneto da molti anni, è a dir poco scioccato. «Non ho parole, non so che dire – commenta – Le parole della nota sono allarmanti. Non riesco a capire come si possa arrivare a seguire una strategia così antistorica». Miller per altro conferma che i cantieri sono praticamente in partenza. «Sono stato anche recentemente al consorzio Cepav 2, tutto funzionava perfettamente, sono in piena attività per procedere all’apertura dei cantieri. Quanto sta succedendo è incredibile». Da capire, adesso, come reagirà la Lega che pare voler nominare un manager di provata fiducia come Giuseppe Bonomi (già presidente di Sea, la società aeroportuale di Milano-Malpensa) al vertice delle Ferrovie, al posto di Renato Mazzoncini.

Ieri Toninelli si è sottoposto al suo primo question time al Senato, dove sulla Tav è stato incalzato dal senatore veronese del Pd Vincenzo D’Arienzo, membro della commissione Infrastrutture. «I grillini sono una iattura. La loro impostazione ideologica porterà solo danni alla nostra economia ed allo sviluppo che l’alta velocità porterebbe con se. Fermare la Brescia-Verona significa affossare tutto il corridoio ferroviario 5 ed anche il percorso verso il Brennero. Per il futuro della logistica veronese sarebbe la morte. Auspico che tutto il territorio reagisca a questo triste scenario è non faccia finta che nulla stia accadendo. Il loro sogno del “governo del cambiamento” per Verona e per il Veneto sarà un incubo». Ma per il Mit si sta semplicemente lavorando «per dare la soluzione migliore ai cittadini e al territorio».

Corriere del Veneto – 13/07/2018

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Germania, approvata la messa in servizio del primo treno a idrogeno

12 Luglio 2018

Approvata la messa in servizio in Germania del primo treno passeggeri del mondo a celle a combustibile idrogeno, il Coradia iLint di Alstom.

Gerald Hörster, presidente dell’EBA, ha consegnato ad Alstom il certificato di omologazione presso il Ministero federale dei Trasporti e delle Infrastrutture a Berlino, alla presenza di Enak Ferlemann, segretario di Stato parlamentare presso il ministro federale per il traffico e l’infrastruttura digitale e membro del Parlamento tedesco.

Enak Ferlemann, il delegato del governo federale tedesco per il trasporto ferroviario a margine dell’incontro dichiara “Questo è un forte segnale di mobilità del futuro. L’idrogeno è veramente un’alternativa al diesel, è efficiente e a basse emissioni. Soprattutto sulle linee secondarie, dove le linee aeree di contatto non sono economiche o non ancora disponibili, questi treni sono un’opzione pulita ed ecologica. Ecco perché supportiamo e vogliamo far emergere questa tecnologia”.

Due prototipi di Coradia iLint entreranno nella fase pilota di operazioni nel network Elbe-Weser. L’inizio del servizio passeggeri è previsto per la tarda estate. Il progetto prevede la messa in servizio di 14 treni che trasporteranno i passeggeri tra le località di Cuxhaven, Bremerhaven, Bremervörde e Buxtehude da dicembre 2021.

Lo sviluppo del Coradia iLint è stato finanziato con 8 milioni di euro dal Governo tedesco come parte del Programma nazionale per l’innovazione nella tecnologia a idrogeno e celle a combustibile (NIP). Progettato specificamente per le linee non elettrificate, opera a rispetto dell’ambiente, assicurando, allo stesso tempo, un’ottima performance. Combina diversi elementi innovativi, oltre alle zero emissioni, i minori livelli di rumore e avere uno scarico costituito da vapore acqueo e acqua di condensa. Le celle a combustibile idrogeno producono energia elettrica per la trazione, che può essere immagazzinata nelle batterie. Vanta poi una gestione intelligente dell’energia di trazione e di altra energia a disposizione  e anche una conversione di energia pulita.

“Questa approvazione è un momento cruciale per il Coradia iLint e un passo decisivo verso una mobilità pulita e orientata al futuro. Alstom è profondamente orgogliosa di questo treno regionale alimentato a idrogeno, che rappresenta una rivoluzione nella mobilità a emissioni zero e che ora entrerà in servizio regolare” ha affermato Wolfram Schwab, vicepresidente di Alstom per l’R&D e Innovazione.

Trasporti-Italia.com – 12/07/2018

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A4: Tosi lascia, Carlos del Rio ai vertici della concessionaria

Carlos del Río Carcaño, mantenendo l’attuale presidenza di A4 Holding, diventa presidente con deleghe operative anche nella concessionaria autostradale

Carlos del Río Carcaño, mantenendo l’attuale presidenza di A4 Holding, diventa presidente con deleghe operative anche nella concessionaria autostradale. Il mandato viene conferito al manager dell’azionista spagnolo Abertis a seguito delle dimissioni del presidente Flavio Tosi, rassegnate in data odierna.

“La società e tutto il gruppo ringraziano l’ex sindaco di Verona per l’impegno profuso in questi 5 anni di mandato e per il continuo supporto dato ai programmi legati allo sviluppo infrastrutturale del territorio, fra gli ultimi quelli approvati proprio su sua proposta oggi dallo stesso Cda e concernenti i progetti esecutivi per la sistemazione dello svincolo della Tangenziale Sud di Verona e la nuova autostazione di Castelnuovo del Garda (Verona). A4 Holding occupa oltre 600 addetti” spiega una nota.

Nel 2017 ha prodotto 422 mln di euro di ricavi e gestisce 235 km di autostrade e 60 di tangenziali nel Nord Est italiano. Del Gruppo fanno parte la società Autostrada Bs-Vr-Vi-Pd, nata nel 1952 da una alleanza di enti pubblici ed economici e che amministra in concessione le tratte A4 Brescia-Padova e A31 Valdastico, la società A4 Trading che assolve il compito di gestione delle aree di servizio e di sosta, parcheggi per automezzi pesanti e servizi di accoglienza al viaggiatore e A4 Mobility attiva nei sistemi di pedaggio, controllo del traffico, verifica e sicurezza degli accessi e progetti legati alla smart mobility.

Dal 2016 A4 Holding fa parte del gruppo spagnolo Abertis, gestore di oltre 8.600 Km di strade a pedaggio e presente in 15 paesi fra Europa, Asia e le Americhe.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 12/07/2018

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