Aeroporto di Ronchi, Lufthansa raddoppia con il volo per Francoforte

19 Luglio 2018

Collegamento diretto con il Trieste Airport, due voli al giorno dal 28 ottobre Il network connette l’hub tedesco con oltre 200 destinazioni nel mondo. Seconda linea dopo quella per Monaco

di Marco Ballico

Dal 28 ottobre si potrà volare da Ronchi direzione Francoforte. Al mattino e al pomeriggio, su un Canadair CRJ 900, aeromobile da un centinaio di posti. Due i voli giornalieri (a eccezione di sabato e domenica, che prevedono un unico collegamento), tali da permettere non solo l’andata e ritorno in giornata, ma anche di usufruire delle coincidenze dall’aeroporto tedesco verso le oltre 200 mete del network Lufthansa-Star Alliance nel mondo.

Il volo avrà origine a Francoforte. Da lunedì a giovedì la prima partenza è fissata alle 9.05 con arrivo a Trieste Airport alle 10.25, mentre il venerdì si anticipa di 5 minuti. Si riparte per Francoforte, a seconda dei giorni, tra le 11 e le 11.15, con arrivo in Germania tra le 12.25 e le 12.40. Nel pomeriggio si parte da Francoforte alle 16 e si arriva a Ronchi alle 17.20 tutti i giorni tranne il martedì (16.15-17.35), con ripartenza alle 18.20 e atterraggio in Germania alle 19.45. Nel fine settimana il collegamento è mattutino di sabato e pomeridiano di domenica.

«Un colpaccio», commenta con grande soddisfazione Marco Consalvo alla luce di un’intesa inseguita da tempo. «Per il nostro aeroporto e per il Friuli Venezia Giulia – spiega il direttore generale della società – i due nuovi voli giornalieri diretti per Francoforte con Lufthansa sono un risultato davvero importante, visto il collegamento capillare che consente quell’hub». Il valore aggiunto, per un collegamento che Consalvo stima possa valere circa 80 mila passeggeri all’anno, è soprattutto economico: «Per le aziende che operano nella nostra regione e nelle aree limitrofe e anche per l’incoming turistico si apre un nuovo scenario». Da rilevare la presenza ribadita di Lufthansa (da gennaio a giugno oltre 2 milioni di passeggeri trasportati in Italia, +9,7% sull’anno precedente), che già copre il servizio su Monaco. «La compagnia – commenta ancora il dg – continua a crescere e a investire nel nostro aeroporto rafforzando ulteriormente una partnership che rappresenta una concreta e solida opportunità di sviluppo per il business travel e per l’offerta turistica regionale da aree geografiche non di prossimità».

Nell’ottica del bando in agenda entro l’anno per la privatizzazione dello scalo regionale, non è tra l’altro escluso che Fraport, il gruppo che gestisce Francoforte, possa essere pure interessato alla partita. «Con una gara che metta in vendita la maggioranza delle quote e cancellando alcune complessità che avevano caratterizzato il primo bando – dice il presidente Antonio Marano – chi si è dimostrato non interessato potrebbe cambiare idea. Ciò che conta ora è che ci siamo realmente aperti al mondo. Nonostante qualche “vicino” – battuta probabilmente riferita a Venezia – faccia dei sorrisini per il fatto che siamo piccoli».

Non manca la nota di Steffen Weinstok, senior director sales Italy&Malta del gruppo Lufthansa: «Da oltre trent’anni siamo presenti a Trieste con collegamenti strategici che rappresentano una grande opportunità di crescita del numero di viaggiatori da e verso la Germania, mercato turistico e di business molto importante per il Fvg».

Il Piccolo/Nordest Economia – 19/07/2018

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A Grigno nuovo ponte che collega ciclopedonale

18 Luglio 2018

Aperta anche passerella sul Brenta

Inaugurato a Grigno il ponte del nuovo percorso ciclopedonale sull’omonimo torrente, nell’ultimo tratto della pista della Valsugana che dalla zona di Caldonazzo porta verso il Veneto.
L’opera, lunga circa 300 metri, collega i due tratti della ciclabile che corre sugli argini opposti. Fino ad oggi ciclisti e pedoni erano costretti ad una deviazione. Aperta inoltre la nuova passerella sul fiume Brenta, in prossimità della foce del torrente Grigno.
“Le due opere – ha detto l’assessore provinciale alle infrastrutture, Mauro Gilmozzi – completano gli interventi che hanno trasformato quest’area in un parco affacciato alla confluenza dei due fiumi, dove le persone possono trascorrere momenti di relax e di sport. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori per collegare la ciclabile della Valsugana a Trento. In questi anni e grazie alle migliaia di ciclisti e turisti che la percorrono, la ciclabile ha rappresentato per il territorio un’opportunità concreta di sviluppo del territorio”.

Ansa/Trentino A.A. – 18/07/2018

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In Italia, tra 2011 e 2016 la lunghezza delle piste ciclabili è aumentata del +21,7%

In Italia – dal 2011 al 2016 – la lunghezza delle piste ciclabili nei comuni capoluogo di provincia è passata da 3.592,2 km a 4.370,1 km, con un aumento del 21,7%. È quanto emerge da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Istat.
Considerando i dati dei comuni capoluogo di provincia, le regioni in cui ci sono più piste ciclabili sono Emilia Romagna (1.285,8 km), Lombardia (707,6 km) e Veneto (538,9 km). Le regioni in cui le piste ciclabili sono cresciute di più tra il 2011 e il 2016 sono la Sardegna (+301,5%), la Sicilia (+91%) e la Basilicata (+73,1%). In tutte le regioni italiane vi è stata una crescita della lunghezza delle piste ciclabili, ad eccezione di Calabria e Molise, dove è stata registrata una diminuzione.

Il calo registrato in Calabria deriva da una diminuzione del dato relativo a Cosenza (mentre quello degli altri comuni capoluogo di provincia è rimasto invariato). Il calo del Molise, invece, deriva dal fatto che non è disponibile il dato relativo alla provincia di Campobasso per il 2016. “La crescita delle piste ciclabili presenti nei comuni capoluogo di provincia italiani – si legge nello studio – dimostra l’impegno da parte delle amministrazioni locali per favorire modalità di mobilità alternative e meno inquinanti rispetto all’uso dei mezzi a motore.
L’aumento delle piste ciclabili a disposizione degli utenti nei comuni capoluogo di provincia, però, deve andare di passo con una maggior tutela per i ciclisti. Nell’ecosistema stradale, infatti, i ciclisti, che siano su una pista ciclabile o sulla normale carreggiata, sono una categoria di utenti particolarmente vulnerabile a cui va garantita la massima sicurezza ed a cui va riconosciuto il merito di limitare la produzione di sostanze inquinanti”, conclude Continental.

Trasporti-Italia.com – 18/07/2018

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Sncf fa acquisti in Spagna nasce l’ottava Captrain

Picard: «Vogliamo allargare la nostra rete europea per le merci»

di Alberto Ghiara

Il settore ferroviario iberico attira l’attenzione degli investitori internazionali. Dopo Msc, che ha acquistato la compagnia portoghese Medway, cominciando ad aprire linee non soltanto in Portogallo, ma anche verso la Spagna, e mentre il governo di Madrid è alla ricerca di un partner privato per la compagnia Renfe, possibilmente un armatore, adesso è la compagnia francese Sncf a fare un passo oltre i Pirenei. I francesi, con la loro filiale Sncf Logistics, hanno preso il controllo, passando dal 25 al 100 per cento delle quote, di Comsa Rail Transport, la maggiore società ferroviaria privata spagnola che faceva capo al costruttore edile catalano Comsa. La società spagnola cambierà nome e diventerà Captrain España, ossia l’ottava filiale estera di Sncf. Le altre, sempre sotto il marchio Captrain, sono attive in Italia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Danimarca e Romania. L’ingresso nel mercato spagnolo è strategico, visto che la Spagna sta investendo da anni per collegare la propria rete ferroviaria e i propri porti ai mercati dell’Europa centrale. Per raggiungere questi mercati, la via di passaggio obbligata è proprio la Francia. Non è un caso, ad esempio, se l’Autorità portuale di Barcellona gestisce un centro intermodale nella città francese di Tolosa. Comsa Rail Transport è cresciuta molto negli ultimi cin­que anni. Il fatturato è aumentato del 70 per cento e ha raggiunto i 32 milioni di euro. Anche il numero di treni formati è passato da 8.400 nel 2013 a 19.200 nel 2017. Le famiglie Miarnau e Sumarroca, proprietarie di Comsa, hanno deciso di vendere il loro 75 per cento nella società ferroviaria in un processo di disinvestimento dalle attività estranee al core business del gruppo, ossia la costruzione e la progettazione, passando così il ramo ferroviario a Sncf.

«Questo nuovo contratto d’acquisto ­ha detto il direttore generale di Sncf Logistics, Alain Picard ­ s’inserisce nella nostra strategia di posizionamento sui principali assi europei di trasporto ferroviario di merci. Con Captrain España, auspichiamo di integrare pienamente l’attività di Comsa Rail Transport alla nostra rete europea Captrain e rafforzare così la nostra offerta internazionale da punto a punto».

L’obiettivo iniziale è approfittare della linea ferroviaria fra Perpignan e Figueras, che dal 2010 è l’unica che unisce Francia e Spagna senza differenza di scartamento. Lo scartamento delle ferrovie spagnole è infatti ancora quasi ovunque differente da quello del resto dell’Unione europea. Il maggiore investimento che sta realizzando la Spagna sul fronte ferroviario è proprio la creazione di un corridoio che unisca i maggiori porti nazionali sul Mediterraneo, come Algeciras, Valencia, Tarragona e Barcellona, alla rete francese ed europea, con lo stesso scartamento e senza rottura di carico alla frontiera franco­spagnola.

L’acquisizione deve essere approvata dall’autorità della concorrenza spagnola. Un comunicato di Comsa spiega che l’operazione non cambierà la strategia della compagnia neé il proprio modello di gestione. La nuova compagnia Captrain España manterrà la collaborazione con Takargo per l’offerta di servizi transfrontalieri di trasporto merci fra la Spagna e il Portogallo. Sncf Logistics si sarebbe impegnata a appoggiare la crescita della compagnia sul mercato iberico accanto allo sviluppo del traffico internazionale, valorizzando le infrastrutture dei corridoi mediterraneo e atlantico. «Siamo orgogliosi ­ ha detto il presidente del gruppo Comsa, Jorge Miarnau ­ di aver creato e contribuito alla crescita della prima compagnia ferroviaria in Spagna. Siamo sicuri che il nuovo azionista che prende il controllo consentirà di continuarne lo sviluppo».

L’Avvisatore Marittimo – 18/07/2018

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Aeroporto di Verona: passeggeri in crescita per il 26° mese consecutivo

17 Luglio 2018

Il mese di giugno dell’Aeroporto Catullo conferma la crescita superiore alla media nazionale che da inizio anno caratterizza lo scalo veronese. Sono stati 385.916 i passeggeri registrati, con un incremento del 9,6% rispetto allo stesso mese del 2017.
Nel periodo gennaio-giugno i passeggeri sono stati 1.482.099, in crescita del 9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento anche il numero di voli: 3.422 a giugno (+3,6%) e 14.521 nel semestre (+5,8%).
Nei primi sei mesi del 2018 il traffico domestico, con oltre mezzo milione di passeggeri, è cresciuto del 20%, mentre il segmento internazionale ha totalizzato circa 960mila passeggeri, in crescita del 5%.
A tale risultato hanno contribuito in modo significativo l’apertura di nuovi collegamenti che, a partire dal gennaio, hanno ampliato ulteriormente l’offerta dell’aeroporto di Verona: Volotea ha incrementato il suo network con 5 nuove destinazioni (Atene, Faro, Lamezia Terme, Creta e Pantelleria); Jet2.com ha inserito 2 nuove rotte per il Regno Unito (Londra e Manchester);
Tunisair ha riaperto il mercato con la Tunisia (inserendo Djerba e Monastir);
Fly Ernest ha integrato la sua operatività con 2 nuove rotte per la Romania (Bucarest e Iasi); Siberia Airlines ha introdotto la nuova linea per San Pietroburgo; Cyprus ha lanciato il nuovo volo estivo per Larnaca; Aegean ha attivato un nuovo volo bisettimanale per Atene; Ryanair ha ampliato il suo ventaglio di destinazioni inaugurando la rotta per Brindisi.
Inoltre, il 1° luglio Aeroflot ha inaugurato il nuovo volo giornaliero per Mosca Sheremetyevo.
Le principali rotte nazionali sono state Catania (132mila passeggeri, +32% rispetto al 2017), Roma Fiumicino (103mila passeggeri, +21%) e Palermo (oltre 94mila passeggeri, +6%).
Le destinazioni internazionali con maggiore volume di traffico sono state invece Londra (oltre 170mila passeggeri), Mosca (circa 85mila passeggeri) e Francoforte (oltre 78mila passeggeri).
Nei primi sei mesi dell’anno circa l’80% del traffico su Verona è attribuibile al segmento di linea, che è cresciuto dell’11% rispetto al 2017, mentre il restante 20% circa è ascrivibile al leisure, che ha registrato un incremento del 4% rispetto allo scorso anno.
I vettori di linea che hanno movimentato il maggior flusso di passeggeri sono stati: Volotea, primo vettore assoluto sullo scalo scaligero, Ryanair, Alitalia, Air Dolomiti/Lufthansa e Siberia Airlines. Per il segmento leisure, Neos è il vettore leader con il 44% di share del traffico.
I principali mercati per volume di traffico sono stati Italia, Regno Unito e Germania seguiti da Federazione Russa, Spagna, Albania ed Egitto.

Trasporti-Italia.com – 17/07/2018

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Infrastrutture: Fedriga, treni storici concreta opportunità per Fvg

16 Luglio 2018

Rilanciata la collaborazione Regione-Fondazione Fs per la stazione di Campo Marzio e la Sacile-Gemona del Friuli

Una collaborazione, quella tra la Regione e la Fondazione delle Ferrovie dello Stato italiane, che vedrà nel 2019 la fine dei lavori di un’ala della stazione di Campo Marzio (terminale dell’antica linea Austro-Ungarica, Trieste – Vienna) e il conseguente avvio del collegamento tra la stessa stazione di Campo Marzio e il Castello di Miramare, nonché il potenziamento della tratta storica “Pedemontana” Sacile-Gemona del Friuli. E proprio in funzione della futura gestione del museo ferroviario di Campo Marzio è stata siglata oggi a Trieste, alla presenza del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, la convenzione tra Rete ferroviaria italiana e l’associazione dei volontari che in questi anni ha tenuto aperto al pubblico lo spazio espositivo.

Esprimendo un ringraziamento ai membri dell’associazione per il lavoro di conservazione e di custodia svolto nel corso del tempo, il governatore ha sottolineato le potenzialità della collaborazione con la Fondazione Fs. “Dobbiamo sfruttare – ha detto – questa opportunità per valorizzare le peculiarità del territorio regionale e ampliare l’offerta turistica. In quest’ottica quella del treno storico è un’esperienza su cui investire, come si può constatare dal numero di viaggiatori che hanno usufruito di questo servizio”.

Sul progetto della stazione di Campo Marzio Fedriga ha rimarcato la portata internazionale di quello che sarà un sito che comprenderà anche, oltre ad un museo all’avanguardia da un punto di vista tecnologico, anche un albergo a tema, un ristorante e altri servizi; il tutto in un’area che nei prossimi anni, come annunciato dal Comune di Trieste, sarà oggetto di una poderosa azione di riqualificazione urbana.

Un investimento complessivo su Campo Marzio che, come ha ricordato il governatore, ammonta a 18 milioni di euro, di cui 5 già stanziati, 5 a carico dei privati e altri 8 che “dovranno essere finanziati dalle istituzioni europee, dal governo e dalle stesse Fs per quella che sarà la prima stazione-museo d’Italia”.

A tal riguardo Fedriga ha evidenziato come, in virtù della portata internazionale del progetto, il sostegno non può ridursi solo al nostro territorio e quindi “si lavorerà con l’obiettivo di cercare un coinvolgimento a livello nazionale ed europeo”.

Di rotte molto concrete in Friuli Venezia Giulia sulle quali sviluppare il turismo ferroviario ha parlato il direttore della Fondazione Fs, Luigi Cantamessa, facendo riferimento in primo luogo “al grande hub ferroviario di Trieste Campo Marzio” che diventerà una stazione per viaggiatori provenienti dall’Austria e dalla Slovenia, oltre che dalla stessa Italia. Turisti ai quali verrà offerta una struttura museale all’avanguardia, dotata di spazi interattivi, oltre che di tutta una serie di servizi. Infine, proprio con il completamento dei lavori della prima ala della stazione (quella che si affaccia a via Giulio Cesare), verrà attivato il cosiddetto rondò storico che collegherà la stessa stazione di Campo Marzio al castello di Miramare.

Per quel che riguarda la tratta Sacile-Gemona del Friuli, Cantamessa ha ricordato il significativo successo del treno storico anche con il conseguimento dell’obiettivo di far diventare le stazioni dei luoghi di sosta per i turisti, a vantaggio dell’economia del territorio. A tal fine la prossima iniziativa sarà quella di potenziare questa linea, intercettando anche il turismo degli appassionati della bicicletta che salgono sui treni verso l’Austria.

Regione Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 16/07/2018

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Trento ai primi posti per numero auto elettriche

I dati contenuti in un articolo del quotidiano ‘key4biz’

Trento, con 14,2 auto elettriche ogni 1.000 abitanti, è al primo posto, nel rapporto tra autovetture elettriche e ibride ogni 1.000 abitanti, tra i capoluoghi di provincia e città metropolitana, seguita da Bolzano, con 9, e Aosta con 4,3. I dati – informa la Provincia di Trento – sono contenuti in un articolo del quotidiano online ‘key4biz’ che, trattando di auto elettriche ed ibride, cita anche Trento come città dove è più facile ricaricare le batterie delle ‘e cars’.
Dal settembre del 2017 sono oltre 20 i milioni di euro stanziati dalla Provincia autonoma di Trento su 5 anni per promuovere azioni rivolte ai privati, alle aziende e agli enti locali. “Con le nuove opportunità offerte dalla tecnologia sta cambiando la cultura della mobilità e di conseguenza il mercato.
Il Trentino vuole essere all’avanguardia nel campo della mobilità elettrica, per essere sempre più sostenibile e rispettoso dell’ambiente”, commenta l’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi.

Ansa/Trentino A.A. – 16/07/2018

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Piemonte: al via il progetto BIPforMaaS per trasporti più sostenibili e accessibili

Il Piemonte ha approvato il progetto strategico BIPforMaaS per avviare un percorso di innovazione del sistema regionale del trasporto pubblico e della mobilità a favore di una maggiore sostenibilità e accessibilità dei servizi da parte di tutti i cittadini piemontesi.
Attraverso il progetto BIPforMaaS, la Regione Piemonte coordinerà l’evoluzione dell’infrastruttura digitale del sistema di bigliettazione elettronica BIP con l’obiettivo di creare le condizioni per la nascita di un ‘ecosistema MaaS’ in grado di attivare servizi innovativi per i cittadini piemontesi secondo il paradigma della Mobility as a Service.

Per la realizzazione del Sistema integrato BIP 4 MAAS la D.G.R ha previsto un investimento di  950.000,00 a valere sul POR FESR 2014 – 2020. Lo schema “Mobility as a Service” (MaaS), o “Mobilità come servizio”, è stato lanciato e applicato per la prima volta nella città di Helsinki ed è riconosciuto in tutto il mondo come un nuovo paradigma di riferimento per il futuro della mobilità.

Secondo il MaaS – ha dichiarato l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco – i cittadini potranno accedere in modo semplice ed immediato a tutti i servizi di mobilità disponibili sul territorio in cui vivono o lavorano, attraverso un’unica applicazione ed un unico strumento di pagamento, a favore di una mobilità più sostenibile e alternativa all’auto privata: dal bus al treno, dal bike sharing al car sharing, al taxi, etc. Il Piemonte si pone così all’avanguardia per la mobilità del futuro. Questo progetto è strettamente collegato a quello di revisione del sistema tariffario rispetto al quale stiamo effettuando sperimentazioni importanti i cui esiti saranno formalizzati, insieme al nuovo modello di tariffazione e di pagamento,  entro l’autunno.

Seguendo i principi del MaaS, il progetto strategico BIPforMaaS si concentrerà pertanto su 3 assi principali di intervento: da una parte, trasferire i servizi del sistema BIP anche sul mondo mobile, per un accesso facile e diretto dallo smartphone; promuovere un nuovo sistema tariffario regionale integrato del trasporto pubblico, basato su logiche di pagamento a consumo e applicando la tariffa più conveniente per l’utente; ed infine, creare un sistema sostenibile della mobilità piemontese che includerà sia i servizi di trasporto pubblico sia gli altri servizi di mobilità condivisa, a favore di una maggiore multimodalità. Con riferimento a quest’ultimo punto, la Regione Piemonte ha già avviato un tavolo di confronto con la Città di Torino, la Città metropolitana di Torino e l’Agenzia per la Mobilità Piemontese, che successivamente sarà esteso a tutte le aziende di trasporto pubblico del sistema BIP e agli altri operatori di mobilità condivisa.
Il coordinamento del progetto verrà affidato a 5T Srl, società in-house della Regione Piemonte che già gestisce la Centrale Regionale della Mobilità e l’infrastruttura tecnologica del sistema BIP.

Trasporti-Italia.com – 16/07/2018

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Aegean Airlines: sei nuove rotte dall’Italia

Aegean Airlines amplia i propri servizi aggiungendo 6 nuove rotte verso Atene per l’estate 2018, arrivando a offrire voli diretti da 14 aeroporti italiani. Ai due collegamenti giornalieri da Milano e Roma, al volo quotidiano da Venezia e Napoli, ai collegamenti stagionali da Catania, Bari e Pisa, sono stati aggiunti i nuovi voli da Torino, Genova, Bologna, Verona, Lamezia Terme e Palermo che durante la stagione estiva avranno frequenza settimanale, mentre la tratta da Bologna rimarrà attiva anche nel corso dell’inverno.
Da Atene, i passeggeri italiani possono accedere a coincidenze per raggiungere oltre 30 destinazioni greche servite da Aegean Airlines, tra cui Salonicco, Rodi, Heraklion, Chania, Santorini e Mykonos. Oltre alle tratte presenti nel network domestico, la compagnia offre collegamenti con i paesi vicini come i Balcani e la Turchia, e con città come Larnaca, Tel Aviv, Erevan, Tbilisi, Beirut e Amman, nel network internazionale.
Grazie alle nuove rotte, il numero di passeggeri Aegean che hanno volato da e per gli aeroporti italiani a giugno 2018 ha raggiunto le 64.137 unità, con un incremento del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I collegamenti sono effettuati con aeromobili Airbus A320 da 174 posti e Bombardier Dash 8-400 da 78 posti, in configurazione a due classi.

Trasporti-Italia.com – 16/07/2018

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Mit: disponibile la nuova edizione del Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti

13 Luglio 2018

La nuova edizione del Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti (CNIT) è disponibile sul sito del Mit. La quarantaseiesima edizione, relativa al 2016 – 2017, è presentata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Direttore Generale per i Sistemi Informativi e Statistici e contiene, anche in questa occasione l’aggiornamento delle informazioni statistiche attinenti gli ambiti di interesse del Ministero, oltre ai risultati delle tradizionali rilevazioni ed elaborazioni.

La pubblicazione è redatta annualmente dall’Ufficio di Statistica dell’Amministrazione in collaborazione con il Ministero, le altre Amministrazioni Pubbliche Centrali e Periferiche, l’Istat e numerosi Enti, Aziende ed Istituti di ricerca di settore.

Al suo interno si trovano set di dati relativi a numerose voci: trasporti, statistiche ed indicatori relativi a infrastrutture, tipologie di mezzi, traffico passeggeri e merci per modo di trasporto, mercato dell’automobile, trasporto pubblico locale, domanda ed offerta di mobilità ed indicatori di mobilità urbana.

“Le statistiche diffuse con il CNIT rappresentano un patrimonio informativo di rilevanza strategica per la programmazione ed il conseguimento degli obiettivi di adeguamento sul piano infrastrutturale, di riqualificazione urbana e del territorio più in generale, di sviluppo sostenibile a livello ambientale, dell’attività di edilizia e di realizzazione di opere pubbliche, nel contesto del processo di riequilibrio modale a favore di sistemi di trasporto sicuri e meno inquinanti, rispondenti alla crescente domanda di mobilità e di servizi efficienti ed al passo con i tempi da parte di cittadini ed imprese” evidenzia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli.

I dati più rilevanti

Le statistiche illustrate nel volume e desunte da fonti ministeriali, Istat e di altri Enti di settore, mettono in rilievo il consolidamento della tanto attesa ripresa economica, con un progressivo consolidamento della fase ciclica positiva che sta caratterizzando anche i settori dei trasporti e delle costruzioni, motori e volani di sviluppo del nostro Paese e dell’Unione Europea.

Dai dati emerge che l’industria di fabbricazione dei mezzi di trasporto è cresciuta del 6,8% nel 2017, con un incremento del 18,9% nell’ultimo quadriennio. Oggi rappresenta circa l’1,5% del valore aggiunto dell’intera economia.

In sensibile crescita anche il comparto dei servizi di trasporto che assorbe il 5% circa del valore aggiunto dell’intera economia. Segnali di ripresa (+0,1% nel 2016 e +08% nel 2017) anche per l’andamento del valore aggiunto del settore costruzioni.

Il traffico merci interno 2016, pari a 183 miliardi di tonnellate-km, registra un aumento superiore del 2,9% rispetto a quello dell’anno precedente e confermano l’assoluta prevalenza del trasporto su strada, che assorbe il 50,6% delle tonnellate-km di merce complessivamente trasportate. Le stime, ancora provvisorie, relative al traffico interno di merci per l’anno 2017, evidenziano un totale di 187 miliardi di tonnellate-km e mettono in rilievo un aumento del 2,2% del traffico complessivo rispetto all’anno precedente.

Per quanto concerne la mobilità, si registrano dei cambiamenti modali. Nel 2016 è cresciuta la mobilità dolce ossia gli spostamenti a piedi o in bicicletta. Gli spostamenti con i mezzi pubblici sono aumentati (+741 mila nel 2016) e quelli intermodali, ossia pubblico + privato, (+212mila). Crollano gli spostamenti in auto (-6,7 milioni). Alla luce di questi cambiamenti si registra un incremento del +3,2% rispetto al 2015 del trasporto interno di passeggeri che raggiunge quasi i 930 miliardi di passeggeri-km. Incremento che secondo le stime riguarderà anche il 2017 raggiungendo quota 970 miliardi.

Il rapporto conferma che l’eMobility prende piede in Italia, sono state infatti vendute 67.961 nuove auto elettriche e ibride durante il 2017, ma costituiscono appena il 3,5% dell’intero parco auto totale.

Per numero di auto elettriche e ibride ogni 1000 abitanti per Comuni capoluogo di Provincia/Città metropolitana ai primi posti c’è Trento con 14,2 auto elettriche ogni 1000 abitanti, seguita da Bolzano con 9, Aosta con 4,3 e Milano con 4,2. Bologna, Bergamo, Como e Reggio Emilia superano le tre vetture più indietro invece Roma con 2,2, Firenze con 1,8, Perugia con 1,2, Ancona 1,1. Sotto la soglia di una vettura Palermo e Bari allo 0,6, e Napoli 0,3.

 Trasporti-Italia.com – 13/07/2018

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