La saudita Bahri lancia linea Marghera-Egitto-Golfo Arabico

12 Maggio 2018

Il viaggio inaugurale il 24 maggio

La compagnia saudita Bahri Logistics lancia un nuovo servizio regolare da Porto Marghera per Egitto, Mar Rosso, Golfo Arabico e India. Il viaggio inaugurale verrà effettuato con la motonave Bahri Hofuf, prevista scalare il Terminal MultiService di Marghera il prossimo 24 Maggio. A seguire la motonave Bahri Jazan il 18 Giugno. A darne notizia è l’Agenzia marittima Delta di Genova, che rappresenta Bahri in Italia. La Compagnia Saudita impiegherà sulla rotta alcune delle sue nuove navi Con-Ro, dotate di gru in grado di sollevare colli sino a 210 tonnellate, e predisposte ad accogliere carichi rotabili, contenitori, impiantistica e merci varie.

Il mercato di riferimento verso il quale Bahri si rivolge principalmente è quello dell’export di impiantistica complessa realizzata in Italia ma anche nell’Europa centrale e orientale. Oltre a Venezia, occasionalmente potranno aggiungersi altri porti dell’Alto Adriatico come Trieste, Monfalcone, Ravenna, nonché porti della penisola Balcanica.

Ansa/Mare – 12/05/2018

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Crociere e volo per Cefalonia. L’aeroporto punta sull’estate

11 Maggio 2018

Nuova destinazione ogni settimana da giugno a settembre con l’agenzia Palma. Domenica prima ondata di charter dalla Germania. Obiettivo: aumentare il traffico

di Maurizio Cescon

Nuovo volo per Cefalonia, una delle isole greche più ambite dal turismo internazionale, e tutta una serie di charter in arrivo da Spagna, Inghilterra e Germania a supporto delle crociere nel Mediterraneo in partenza da Trieste. L’aeroporto regionale, rinnovato nelle strutture e forte del polo intermodale, punta deciso sull’estate per incrementare il numero dei passeggeri. Da gennaio ad aprile c’è stata una flessione, nell’ordine dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, perchè pesa molto la cancellazione della rotta per Trapani che era operata da Ryanair e che da sola valeva circa 50 mila passeggeri l’anno. Ma il mese di maggio è cominciato con il piede giusto e da giugno a settembre, proprio grazie ai charter, i vertici dello scalo contano di fare il pieno di arrivi e partenze.

Ieri intanto conferenza stampa per illustrare i dettagli del volo per Cefalonia, l’isola ionica ricca di splendide spiagge e bellezze naturali. È stato Marko Sikur, direttore dell’agenzia slovena Palma, il tour operator che organizza il viaggio, a parlare del primo volo che partirà da Ronchi. «Siamo sul mercato da una trentina di anni e il 2018 si prospetta per noi di grande crescita in particolare nel mercato italiano e nel Nordest. Abbiamo 22 destinazioni nel Mediterraneo, mentre raggiungiamo 33 mete grazie poi ai trasferimenti con i traghetti in piccole isole prive di aeroporto. Vista la grande richiesta, con già il 40% delle prenotazioni, abbiamo deciso di volare ogni sabato per Cefalonia, a partire dal 16 giugno fino al 22 settembre. Il volo è operato dalla compagnia Adria Airways con aeromobile Bombardier Crj 700 da 78 posti. Si partirà, e questo è un vantaggio per i turisti, il sabato mattina alle 7 mentre il rientro è previsto il sabato successivo alle 22. Ciò permetterà di usufruire appieno delle vacanze sull’isola, “guadagnando” in pratica un’intera giornata. Sarà possibile acquistare solo il viaggio aereo oppure anche un intero pacchetto compreso di albergo o macchina a noleggio. Palma Viaggi vanta un’ampia collaborazione con le agenzie del Friuli e del Veneto e i clienti potranno ricevere tutte le informazioni sulle nostre proposte dal loro agente di fiducia. Siamo felici della collaborazione con l’aeroporto di Ronchi e nel 2019 abbiamo in programma di aggiungere qualche altra destinazione».

Il direttore commerciale del Trieste Airport Massimo Di Perna ha quindi annunciato il programma dei voli per le crociere. «Domenica sarà la prima giornata in cui lo scalo sarà messo alla prova – ha detto – perchè sono previsti 7 arrivi di altrettanti aerei, due dei quali da 275 posti l’uno, dalle principali città della Germania. I passeggeri saranno quindi trasferiti al porto Trieste per il viaggio in nave con Tui Cruises. Dalla Germania sono previste 12 rotazioni per ogni aereo, durante tutta l’estate. Dal 28 maggio invece arriverà la Titan Airways da Londra Stansted per conto delle crociere di lusso Celebrity Cruises, con 10 rotazioni nel periodo. Infine dalla Spagna, Madrid e Barcellona, 5 “toccate” di Vueling e Iberia per conto di Pullman Cruises. Il traffico legato alle crociere crescerà così in doppia cifra».

Il Messaggero Veneto/ Economia – 11/05/2018

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Con le Frecce da Milano 1.700 arrivi in 10 giorni

I primi numeri del polo

Debutto positivo, secondo quanto affermano i vertici di Trenitalia, per la fermata del Frecciarossa Milano-Trieste che ha fatto registrare 1.700 clienti nei primi 10 giorni di attività, a marzo. E secondo le stime delle prenotazioni la stagione estiva potrà vedere un incremento del numero di passeggeri che si fermeranno alla stazione dell’aeroporto, inaugurata meno di due mesi fa, dopo lavori che si sono conclusi in tempi record, appena 13 mesi e che sono costati circa 17 milioni di euro. La stazione ferroviaria a servizio dello scalo non ha ancora raggiunto la piena capacità potenziale perchè i voli da Ronchi non sono ancora tantissimi, ma ogni giorno si fermano più di 60 convogli. L’intervento è costato 17,2 milioni di euro, coperto con finanziamenti pubblici e privati, secondo le regole dei fondi comunitari (14,2 milioni di euro di finanziamento pubblico e 3 milioni di euro di co-finanziamento privato). Rete Ferroviaria Italiana ha realizzato la nuova fermata, denominata Trieste Airport. Il costo delle opere realizzate da Rfi è di 1,6 milioni. Collocata sulla linea Venezia-Trieste, tra le stazioni di Monfalcone e Cervignano, è costituita da due banchine lunghe 400 metri, costruite secondo i più moderni criteri di accessibilità. Trenitalia ha programmato la fermata di 54 regionali delle linee Udine-Trieste (via Cervignano) e Trieste-Venezia, di due Frecciarossa Trieste-Milano e due Milano-Trieste, un Frecciargento Trieste-Roma e uno Roma-Trieste, due Intercity Trieste-Roma e due Roma-Trieste (una coppia sarà operativa con il nuovo orario in vigore da giugno). Il tempo di percorrenza da Trieste varia dai 23 ai 29 minuti a seconda del treno, da Udine, con i regionali veloci via Cervignano, la fermata è raggiungibile in 32 minuti.

Messaggero Veneto – 11/05/2018

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Il Marco Polo cresce, di qui al 2021 previsti investimenti per 575 milioni: report di Enac

L’Ente dell’aviazione civile ha pubblicato le informazioni sullo stato di attuazione degli investimenti aeroportuali. A Venezia la cifra più alta dopo Roma Fiumicino

Ci sono 194 milioni di euro per il terminal del Marco Polo, 32 milioni per i sistemi di accesso, viabilità e parcheggi, 120 milioni per infrastrutture di volo, 100 milioni per reti ed impianti. E poi 51 milioni per “edifici vari” e 20 per interventi dedicati all’ecologia. Cifre riportate all’interno di due report pubblicati sul portale dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, che mostrano gli aggiornamenti sullo stato di attuazione degli investimenti aeroportuali tra il 2017 e il 2021 in Italia, Venezia compresa.

Dati in aumento

Proprio il capoluogo veneto si conferma hub di forte interesse: se per Roma Fiumicino la cifra stanziata è pari a 1 miliardo e 750 milioni, nello stesso periodo ci sono 575 milioni di euro per Tessera, che mostra una forte crescita del traffico passeggeri (+7,7% nel 2017). I dati dell’ultimo triennio sono in costante incremento: nel 2015 sono stati registrati 8,7 milioni di passeggeri, saliti a 9,5 l’anno successivo e a 10,3 nel 2017. Bene anche i cargo: a Venezia sono transitate merci per 42 mila tonnellate nel 2015, 49 mila nel 2016 e 52 mila l’anno scorso. L’Ente segnala poi gli investimenti programmati sull’aeroporto di Milano Linate (316 milioni) e Milano Malpensa, con 265 milioni nel periodo 2016-2020.

Ritardi

Da notare che finora sono state realizzate solo parte delle infrastrutture pianificate nel piano degli investimenti: questo a causa delle modifiche apportate ad alcuni interventi che hanno richiesto una nuova verifica di compatibilità ambientale da parte del ministero dell’Ambiente, con conseguente ritardo nell’emissione della conformità urbanistica del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Venezia Today – 11/05/2018

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Federagenti: lo shipping italiano attira 3,5 mld di investimenti dall’estero

Fra acquisizioni, fusioni, partnership lo shipping è il settore che attrae più investimenti esteri in Italia. Negli ultimi dieci anni sono quasi sessanta le aziende totalmente o parzialmente acquisite oppure partecipate nel settore portuale, logistico e marittimo italiano da gruppi internazionali sia del settore finanziario che marittimo con un investimento stimato di oltre 3,5 miliardi di euro. E’ la mappa della presenza internazionale dalle agenzie alle case di spedizione, dai terminal alle aziende di logistica, un fenomeno in forte crescita, presentata a Porto Cervo, all’assemblea di Federagenti, la federazione nazionale degli agenti e dei broker marittimi dal presidente Gian Enzo Duci che ha svolto l’analisi nell’ambito dei suoi incarichi presso l’Università di Genova.

“Il risultato di questi interventi dissipa il sospetto che si tratti solo di una massiccia operazione di colonizzazione – ha spiegato Duci -: nei tre anni successivi all’intervento di investitori esteri, l’Ebitda dei gruppi oggetto dell’intervento, e di cui si sono potuti reperire i dati, ha registrato un incremento medio del 70%, per poi attestarsi negli anni a seguire su tassi di crescita annui del 5%”. Secondo lo studio nella maggior parte dei casi gli investitori internazionali hanno radicato in Italia le proprie attività e hanno creato valore aggiunto nel nostro Paese, anche se il processo di globalizzazione non è stato e non è indolore.

“L’istituzione di un ministero del mare non è la risposta adeguata alle esigenze dei porti e del sistema logistico nazionale. Sarebbe meglio piuttosto rafforzare il ruolo di pianificazione nazionale del ministero dei Trasporti”, ha detto il presidente di Confetra, Nereo Marcucci all’assemblea di Federagenti. “Oggi ai grandi investitori internazionali – dice Marcucci – interessa parlare di porti solo se insieme si discute di ferrovia in banchina, di collegamenti di ultimo miglio su ferro e gomma tra infrastrutture di nodo e corridoi TEN-T, di connessioni con retroporti ed interporti quali buffer zone per organizzare la vezione delle merci caricate e scaricate in porto o con funzione di magazzinaggio e semi lavorazione delle stesse. Ma anche se si discute di tempi dei controlli doganali o di possibili attivazioni di ZES e punti franchi. In questo senso – conclude – a noi appare viceversa auspicabile un rafforzamento dello stesso Ministero nella capacità di predisporre una programmazione coerente ed integrata di azioni ed interventi che guardino all’intera filiera logistica del trasporto merci”.

Trasporti-Italia.com – 11/05/2018

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Anas: Osservatorio del traffico, ad aprile crescita dell’8% su tutta la rete

Traffico in crescita su tutta la rete autostradale ad aprile 2018. Lo rivela l’Osservatorio del traffico di Anas, secondo cui il traffico è aumentato rispetto al mese precedente, sul campione della rete stradale e autostradale di oltre 26 mila chilometri gestita da Anas. L’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) dell’Osservatorio del traffico ha infatti registrato una crescita dell’8%. Stabile invece rispetto ad aprile 2017.

Scomponendo le percentuali all’interno delle macro-aree, i dati di traffico dei veicoli totali sono così distribuiti: rispetto al mese precedente, aprile riporta un +7% al Nord e nelle due isole maggiori, Sicilia e Sardegna, un +9% al Centro, un +8% al Sud. Il confronto con aprile 2017 mostra invece traffico in calo dell’1% al Nord e in Sicilia, un incremento del 2% al Centro e in Sardegna, +1% al Sud.

Calo invece per quanto riguarda il segmento dei veicoli pesanti rispetto a marzo 2018: su tutta la rete infatti si registra un -4%, che oscilla fra il -7% del Nord e un risultato di stabilità in Sardegna.Rispetto a aprile 2017, i mezzi pesanti riportano invece una crescita del 3% circa su tutto il territorio, con un picco del 7% al Sud.

Bene anche le due isole maggiori, Sicilia e Sardegna, rispettivamente con un +5% e un +6%.
Un calo, quello dei mezzi pesanti, fisiologico considerato l’aumento delle ore mensili di divieto di circolazione (come accade anche, in genere, a dicembre e ad agosto) causato dalle festività e dai ponti ad esse connesse: infatti a fronte delle 67 ore di fermo di marzo, aprile ne ha registrate 96.

Il massimo volume giornaliero è stato rilevato sul Grande raccordo anulare di Roma venerdì 13 aprile con un passaggio di 168.617 veicoli, mentre per quanto riguarda i mezzi pesanti il giorno dopo sulla strada statale 16 “Adriatica” a Molfetta, in provincia di Bari con 19.294 veicoli.

L’Osservatorio del traffico di Anas ha registrato un aumento delle presenze di mezzi del 9% al Centro Italia sui veicoli totali mezzi pesanti: +3% rispetto a aprile 2017 (in particolare +7% al Sud); calo del 4% rispetto a marzo 2018 a causa dei numerosi divieti di circolazione nei giorni di festività e ponte massimo volume giornaliero sul Raccordo anulare per i veicoli totali, mentre sulla SS16 “Adriatica” a Molfetta (Bari) per i mezzi pesanti.

Trasporti-Italia.com – 11/05/2018

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Emissioni A22, il Tar incalza «Un piano entro 30 giorni»

10 Maggio 2018

Successo parziale degli ecologisti. Transiti, monito di Dorfmann Appello Pedaggi, chiesti interventi omogenei

Entro 30 giorni il comitato tecnico del Ministero dovrà presentare un primo elenco di misure per ridurre le emissioni di biossido di azoto lungo l’A22 sul territorio altoatesino. A stabilirlo è il Tar del Lazio, con una sentenza che accoglie (anche se solo in parte) il ricorso presentato lo scorso autunno dalla Federazione protezionisti sudtirolesi (Dachverband). E di inquinamento legato ai transiti si è parlato ieri in consiglio provinciale nel corso della seduta dedicata all’Europa. «Occorre un sistema omogeneo di regole per i valichi alpini» avverte l’eurodeputato svp Herbert Dorfmann.

Difficile capire la portata concreta della sentenza. In ogni caso qualcosa si muove sul fronte delle misure anti-NO2 in Autobrennero. Il Tar del Lazio si è pronunciato nei giorni scorsi sulla disputa legata al mancato rispetto da parte dello Stato dei limiti di ossido di azoto lungo l’A22. La condanna «diretta» chiesta dagli ecologisti viene giudicata inammissibile dai magistrati. Tuttavia il Tar accoglie la richiesta «subordinata», e ordina al Comitato tecnico istituito nel 2013 dal governo di redigere entro 30 giorni un elenco di misure per ridurre gli inquinanti atmosferici. La questione riguarda essenzialmente la riduzione dei limiti di velocità in un tratto di 11 km a cavallo del capoluogo: da questo punto di vista, il progetto sperimentale avviato sua sponte da Autobrennero non può bastare allo Stato come «alibi» per ritardare gli interventi. «Richiediamo ora con fermezza il rispetto delle scadenze indicate delle autorità competenti, affinché vengano finalmente adottate le misure volte a proteggere la salute degli oltre 40.000 persone direttamente interessate lungo l’autostrada del Brennero» commenta Andreas Riedl del Dachverband. Secondo stime dell’associazione, gli sforamenti continui di NO2 potrebbero causare circa 70 morti l’anno in Alto Adige.

Il tema del traffico lungo l’asse del Brennero è stato anche al centro del dibattito sull’Europa tenutosi ieri in consiglio provinciale. Tra gli ospiti, l’eurodeputato Dorfmann. «Dal 2003 al 2017 – ricorda l’esponente Svp – si è passato da 5 a 14 milioni di veicoli in transito, e questo durerà ancora per 10-12 anni, fino a quando sarà pronto il tunnel Bbt: se si continua di questo passo, l’autostrada arriverà al collasso. Bisogna quindi prendere decisioni fondamentali a livello europeo e provinciale. La questione fondamentale è come viene organizzato il traffico: vanno considerate come infrastrutture tutti i valichi alpini, mentre oggi le merci che transitano lungo il Brennero sono pari a quelli del Gottardo e Tarvisio, cosa incomprensibile. A livello europeo si sta lavorando affinché gli Stati membri possano chiedere un aumento del pedaggio di corridoio. L’Eurobollo è attualmente facoltativo, e non ci si può aspettare la sua introduzione da parte dell’Italia: solo se gli Stati membri saranno costretti a prevedere questo aumento, esso sarà applicato anche in Italia. Ci vuole un sistema omogeneo».

In sintonia Arno Kompatscher. «Vanno eliminati – afferma il presidente – tutti i fattori che portano a scegliere un transito di aggiramento, come per esempio il basso prezzo del diesel in Austria: non basta il solo tunnel di base del Brennero». Il 12 giugno al Technopark «Noi» di Bolzano i tre ministri dei Trasporti di Germania, Austria e Italia e i rappresentanti dell’Euregio ne parleranno in un vertice sul traffico.

Corriere dell’Alto Adige – 10/05/2018

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Bretella, senza governo progetto a rischio

Finanziato il collegamento ferroviario tra Mestre e aeroporto, manca un ministro che firmi il contratto di programma con Rfi

di Enrico Tantucci

Per la bretella ferroviaria Dese-Tessera, che collegherà direttamente la stazione ferroviaria di Mestre con l’aeroporto Marco Polo i soldi ci sono, ma senza un nuovo governo l’attesissimo intervento è destinato a rimanere ancora al palo.

È l’amara verità confermata anche ieri dai vertici di Rfi al senatore del Pd Andrea Ferrazzi in un incontro conoscitivo proprio sullo stato del progetto. Sono già pronti i fondi per il primo stralcio dell’opera – in base al progetto predisposto dalla Save, la società che controlla lo scalo veneziano – ma sono già previsti anche quelli per il suo completamento, senza la necessità di passare neppure più per il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica.

Ma quella che manca – fondamentale – è la firma del Contratto di programma 2017-2021 tra Rfi da una parte e Ministero delle Infrastrutture dall’altra, all’interno del quale c’è appunto anche il collegamento diretto con l’aeroporto. Ma senza governo e ministro delle Infrastrutture nella pienezza dei suoi poteri quel contratto non si firma e i lavori non partono.

Nel documento del ministero delle Infrastrutture “Connettere l’Italia: lo stato di attuazione dei programmi per le infrastrutture di trasporto e la logistica” che è stato approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei ministri uscente come allegato al Def, il Documento di programmazione economica e finanziaria del governo, c’è appunto l’atteso collegamento ferroviario diretto tra la stazione di Mestre e l’aeroporto Marco Polo di Tessera, che risulta già essere in buona parte finanziato. Cinquecento milioni.

Tra i programmi prioritari previsti per l’aeroporto, sono infatti già disponibili 513 milioni di euro sui 680 milioni previsti per il costo degli interventi, per il collegamento aeroportuale con la rete ferroviaria italiana dei nodi urbani di Venezia, insieme a Bergamo, Genova e alla prima fase di Fiumicino. Il costo previsto per il solo intervento relativo al collegamento ferroviario per Tessera si aggirerebbe sui 400 milioni di euro. Non è finanziato per il momento lo sviluppo del settore cargo e l’integrazione della rete logistica per alcuni aeroporti, tra cui Venezia, per cui sarebbero necessari altri 108 milioni di euro e mancano per ora all’appello anche i 580 milioni per l’espansione della capacità dei terminal per gli hub intercontinentali che riguarderebbero, oltre che l’aeroporto Marco Polo, anche Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

Il progetto definitivo per il collegamento ferroviario diretto tra il centro di Mestre e l’aeroporto prevede la realizzazione di una linea che si distaccherà dalla VeneziaTrieste all’altezza di Dese e che deviando all’altezza della bretella aeroportuale della tangenziale di Mestre si avvicinerà al Marco Polo: prima in trincea e poi in sotterranea. Una deviazione di circa 3,5 chilometri rispetto alla VeneziaTrieste. Sarà un tracciato a cappio: composto da un solo binario di ingresso e di uscita che, alla stazione dell’aeroporto, sarà costituito da uno scambio ad anello per tornare indietro utilizzando lo stesso binario. Prevista anche la possibilità di una fermata intermedia, che già in Save chiamano “Fermata stadio” all’altezza del quadrante di Tessera.

La progettazione è già stata interamente finanziata, per 14 milioni previsti nel contratto di programma per gli investimenti siglato da Rfi e ministero delle Infrastrutture nel 2015. Secondo i tempi già fissati prevede la conclusione dei lavori per fine 2023, e i primi passeggeri a bordo dei convogli nel giugno 2024, tra poco più di 8 anni. Questo, almeno, è l’obiettivo scritto sulla carta, ma l’assenza di un governo rischia ora di rallentare tutto.

La Nuova di Venezia – 10/05/2018

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Pedemontana, Zanoni: “Rischio dissesto finanziario”

Il consigliere regionale: “Zaia venga in Seconda commissione ad ascoltare il Codacons e risponda alla Corte dei Conti”

“Il silenzio della Regione deve finire anche perché in ballo ci sono tanti, troppi, soldi pubblici e rischiamo il dissesto finanziario. Anche per questo è urgente che i rappresentanti del Codacons vengano ascoltati in Seconda commissione: proprio oggi come esponenti di minoranza abbiamo depositato la richiesta”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente Andrea Zanoni che ha sempre denunciato le numerose ‘controindicazioni’ legate alla realizzazione dell’infrastruttura. “Insieme agli altri esponenti della minoranza, il nostro capogruppo Stefano Fracasso, Piero Ruzzante (LeU), Cristina Guarda (AMP) e Manuel Brusco (M5S) abbiamo chiesto la convocazione di una seduta ad hoc, con all’ordine del giorno l’audizione dell’associazione dei consumatori”.

“I termini per rispondere a dubbi e criticità sollevate dalla Corte dei Conti sulla Superstrada Pedemontana sono scaduti da quasi venti giorni eppure né Zaia né i suoi assessori si sono espressi. Aspettano che siano passate le elezioni amministrative? Con la nuova convenzione, tutta sbilanciata a favore del concessionario che si è mostrato fin qui inadempiente, le casse pubbliche sono in pericolo- avverte Zanoni – La differenza tra il canone da versare a Sis in 39 anni e gli incassi da pedaggi è minima (12.1 miliardi contro 12.7), nonostante le stime dei flussi di traffico siano decisamente ottimiste. In realtà secondo la Cassa Depositi e Prestiti e la Banca europea per gli investimenti gli introiti saranno poco più della metà di quanto posto a base del ‘piano industriale’. Ogni anno, un nuovo nato rischia di avere come ‘regalo’ un debito di 2500 euro. E questo è solo uno dei rilievi della magistratura contabile, che ha inviato alla Regione un dettagliato rapporto di 290 pagine con una serie di criticità che dovevano trovare risposta entro il 23 aprile: dallo slittamento del cronoprogramma alle procedure per gli espropri ,passando per le opere complementari e l’enorme aumento dei costi”.

“Zaia però continua a tacere. Il presidente non ha parlato né per ‘rassicurare’ la Corte, né per spiegare come mai non intenda ottemperare ai rilievi – protesta il vicepresidente della commissione Ambiente – Intanto i lavori vanno avanti, con il rischio poi di non poter tornare indietro indipendentemente dalle conseguenze. Cifre alla mano si parla di un potenziale ‘crac’ pari a due volte il Mose. Le preoccupazioni del Codacons, che lo scorso agosto ha presentato ricorso al Tar contro la Pedemontana, sono quindi fondate: la Regione deve ascoltarle e apportare, finché è in tempo, tutti i correttivi necessari per evitare un altro disastro annunciato”.

Treviso Today – 10/05/2018

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Marocco più vicino, Ryanair lancia la nuova rotta Treviso-Fez

Due nuovi voli a settimana dal Canova direzione Fez per la compagnia low cost di Dublino. Ryanair festeggia con voli promozionali “ultra low cost

Ryanair ha annunciato oggi 10 maggio due nuove rotte da Torino e da Treviso per Fez, in Marocco. Entrambe le rotte saranno operate con due voli a settimana dalla fine di ottobre, come parte della programmazione invernale 2018/2019 e saranno in vendita da oggi sul sito della compagnia lowcost di Dublino. John F. Alborante, Sales & Marketing Manager Ryanair Italia, ha dichiarato: “Siamo lieti di lanciare due nuove rotte da Torino e da Treviso per Fez come parte della nostra programmazione invernale 2018/2019 con due voli a settimana”. Per celebrare l’avvenimento, la compagnia sta mettendo in vendita posti a partire da € 19,99 per viaggiare tra maggio e giugno e prenotabili fino alla mezzanotte di venerdì 11 maggio.

Treviso Today – 10/05/2018

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