Trento: un accordo per sviluppare la circonvallazione ferroviaria

17 Aprile 2018

Velocizzare l’iter per la circonvallazione ferroviaria di Trento e avviare l’analisi di fattibilità di progetti urbanistici e architettonici importanti per la città. Sono gli obiettivi principali del Protocollo d’intesa sottoscritto oggi a Roma da Ezio Facchin, Commissario Governativo per il Tunnel del Brennero, Ugo Rossi, Presidente della Provincia di Trento, Alessandro Andreatta, Sindaco di Trento, e Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana.

La firma istituisce un gruppo di lavoro, composto da RFI, Provincia di Trento e Comune di Trento, che definirà le attività per la realizzazione della circonvallazione, opera fondamentale per una migliore gestione del traffico ferroviario in vista del completamento della Galleria di base del Brennero. Il protocollo prevede inoltre l’avvio di uno studio di fattibilità tecnico/economica per la realizzazione della stazione provvisoria presso l’ex scalo Filzi e per l’interramento della linea esistente, in corrispondenza dell’attuale stazione di Trento.

L’obiettivo finale è potenziare il sistema ferroviario nel nodo di Trento e programmare i servizi di trasporto su ferro e su gomma secondo il Piano urbano della mobilità. È, infine, previsto un concorso di idee, coinvolgendo anche i cittadini, per la riqualificazione urbana e architettonica delle aree interessate dal progetto. Per la circonvallazione ferroviaria è in corso la project review secondo le indicazioni diConnettere l’Italia, il documento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che prevede di realizzare infrastrutture utili, attraverso percorsi condivisi e agili.

La circonvallazione ferroviaria di Trento, insieme a quella di Rovereto, è uno dei quattro lotti prioritari del potenziamento della linea di accesso da Sud alla Galleria di base del Brennero, da Verona a Fortezza. Il nuovo collegamento ferroviario partirà da Roncafort, nei pressi dell’interporto di Trento, procederà poi in affiancamento alla linea esistente, interessando in sotterraneo l’area dell’ex scalo Filzi, per proseguire in galleria naturale e poi connettersi alla linea esistente in località Acquaviva, a Sud di Trento.

Lo shunt ferroviario permetterà di by-passare le aree urbane, separando i flussi di traffico viaggiatori da quello merci, con un sensibile miglioramento della regolarità del traffico ferroviario. I lavori di potenziamento della linea di accesso da Sud, Verona – Fortezza, procedono di pari passo con la realizzazione della Galleria di base del Brennero, parte integrante del Core Corridor europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo.

Trasporti-Italia.com – 17/04/2018

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Traffico: Osservatorio Anas, a marzo crescita dell’1,2%. Mezzi pesanti: +4%

Traffico in crescita a marzo 2018, rispetto al mese precedente, sul campione della rete stradale e autostradale di oltre 26 mila km gestita da Anas. L’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) dell’Osservatorio del Traffico ha infatti registrato una crescita dell’1,2%. Flessione invece del 5% rispetto a marzo 2017.

Scomponendo le percentuali all’interno delle macro-aree, i dati di traffico dei veicoli totali sono così distribuiti: rispetto al mese precedente, marzo segnala un -1% Nord, un +1% al Centro, un +2% al Sud, un +4,4% in Sicilia. Stabile invece la Sardegna. Il confronto con marzo 2017 mostra invece traffico in calo dell’8% al Nord, del 4% al Centro e al Sud, del 3% in Sicilia e in Sardegna.

Spicca invece maggiormente il segmento dei veicoli pesanti rispetto a febbraio 2018: l’aumento su tutta la rete a marzo è del 4%, con un picco del 6,3% al Sud, seguito dal  5% in Sicilia, dal 4% al Nord e dal 2% al Centro e in Sardegna.
Rispetto a marzo 2017, i mezzi pesanti riportano un calo del 5% circa su tutto il territorio, dove quello meno consistente è al Sud con un -1%.

Dati che rivelano, come verificatosi anche lo scorso mese, una stabilizzazione del traffico a seguito della forte impennata dello scorso anno, quando a marzo 2017, rispetto al mese precedente, si era registrato un +6,2% sul segmento dei veicoli totali e un +9% su quello dei mezzi pesanti, mentre a confronto con marzo 2016 un +3,5% sui veicoli totali e un +10% sui mezzi pesanti.

I massimi volumi giornalieri del traffico a marzo 2018 sono stati rilevati soprattutto nei giorni precedenti alle festività pasquali (fra mercoledì 28 e venerdì 30) su gran parte della rete nazionale attraverso un aumento medio del 20% rispetto ai giorni feriali non di esodo, in particolare sulla A2 “Autostrada del Mediterraneo”, dove sul tratto campano mercoledì 28 è stata registrata un’intensificazione del volume di traffico del 40%, mentre sul tratto calabrese il giorno successivo del 30%.

Trasporti-Italia.com – 17/04/2018

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A22, impegno per la sicurezza

16 Aprile 2018

In 11 anni quasi 3.200 controlli al Centro mobile di revisione

“Il settore dell’autotrasporto è per noi uno stakeholder importante al quale cerchiamo costantemente di dedicare servizi di qualità per tenere alto il livello di tutela della sicurezza”. Lo ha detto l’Ad di Autostrada del Brennero, Walter Pardatscher, parlando del Centro mobile di revisione (Cmr) di A22 che dal 2007, all’autoporto Sadobre, a Vipiteno, ha eseguito quasi 3.200 controlli.
Si tratta di un’officina mobile per la revisione di mezzi industriali e non che permette una verifica completa dei veicoli in viaggio da parte di personale della motorizzazione e della polizia stradale. Il Cmr è affidato attualmente in comodato alla sola Provincia di Bolzano che esegue ogni anno circa 500 controlli tecnici su strada di cui la metà mediante l’impiego del Cmr. “Dobbiamo fare del nostro meglio per garantire la sicurezza tecnica e il rispetto dei limiti di emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto su gomma lungo l’asse del Brennero”, ha commentato l’assessore provinciale, Florian Mussner.

Ansa/Trentino A.A. – 16/04/2018

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Camion, blocco Brennero: Mit, serve una valutazione congiunta

Riguardo le misure di limitazione del traffico merci pesante in Austria, sulla direttrice stradale del Brennero in direzione nord-sud, dalla Germania all’Italia, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con una nota, ricorda che tali provvedimenti vanno valutati congiuntamente con i governi dei Paesi coinvolti e la Commissione Europea.

Il ministero ricorda “l’importanza della circolazione delle merci e persone in Europa, i corridoi come scommessa per la connessione dei Paesi e il principio della non interruzione dei traffici. La scelta fondamentale di tutti i Paesi è di tutelare la compatibilità ambientale, con robusti investimenti per migliorare l’intermodalità. I principi di leale collaborazione che ispirano l’Europa, hanno ispirato i recenti accordi di Monaco sul Brennero nei quali si era stabilito che eventuali misure urgenti di rispetto dell’ambiente, in attesa del potenziamento ferroviario, sarebbero state concordate tra i Paesi e non assunte in modo unilaterale”.

“La sede opportuna per discutere eventuali misure è quella dei meeting tra Paesi a partire dall’incontro prossimo già fissato, nel quale verrà affrontato il tema congiuntamente, con il supporto del coordinatore europeo del corridoio Scandinavo- Mediterraneo, Pat Cox”, conclue la nota del Mit.

Trasporti-Italia.com – 16/04/2018

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Ferrovie: ripristinata linea Val Venosta

14 Aprile 2018

Conclusi i lavori alla stazione di Marlengo

Da stamani (14 aprile) la circolazione dei treni sulla linea ferroviaria della Val Venosta è di nuovo attiva sull’intero percorso. Dall’inizio dell’anno il tratto Merano-Tel è rimasto chiuso al traffico ferroviario a causa dei lavori di costruzione nelle stazioni di Lagundo e Marlengo e nella galleria di Marlengo. Durante un sopralluogo alla stazione di Marlengo, gli assessori provinciali Florian Mussner e Richard Theiner e i tecnici della STA – Strutture Trasporto Alto Adige SpA, incaricata della gestione della ferrovia della Val Venosta, si sono informati sulla situazione.
“Negli ultimi mesi e settimane sono stati portati a termine tre progetti di costruzione: i marciapiedi della stazione di Marlengo sono stati ampliati, la galleria di Marlengo è stata abbassata e a Lagundo è stato costruito un sottopassaggio.
Questi lavori fanno parte dell’elettrificazione della ferrovia della Val Venosta”, sottolinea Florian Mussner, assessore provinciale alla mobilità.

Ansa/Trentino A.A. – 14/04/2018

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Al Terminal Container Ravenna sono iniziati i lavori di demolizione del dente di ormeggio ro-ro

13 Aprile 2018

I lavori consentiranno di utilizzare al meglio gli spazi disponibili

In questi giorni al Terminal Container Ravenna (TCR), il terminal gestito dal gruppo Contship Italia nel porto di Ravenna, sono iniziati i lavori di demolizione del dente di ormeggio di 935 metri quadrati utilizzato fino a qualche anno fa per lo sbarco di contenitori e rotabili dalle navi ro-ro. TRC ha spiegato di aver deciso la demolizione dell’opera in quanto l’accosto negli ultimi anni era caduto pressoché in disuso perché le navi ro-ro di nuova generazione sono tutte munite di rampa posteriore inclinata (quarter ramp) che permette di effettuare le operazioni di imbarco/sbarco sulle tradizionali banchine lineari.
Una volta completati i lavori, TCR beneficerà di una banchina senza interruzioni che permetterà di utilizzare al meglio gli spazi disponibili, ormeggiando senza problemi navi di dimensioni maggiori delle attuali.
La prima fase dei lavori prevede la rimozione dell’asfalto che ricopre il piano carrabile del pontile; di seguito si provvederà a tagliare la soletta in cemento armato in modo da creare delle porzioni che verranno spostate a terra per essere demolite, evitando quindi di effettuare l’operazione direttamente in mare. Infine verrà effettuato il taglio dei piloni di sostegno e la loro successiva rimozione ai fini della demolizione e dello smaltimento.

InforMare – 13/04/2018

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Sostenibilità, studio Legambiente: aumenta la sharing mobility e cala l’uso dei mezzi pubblici

Dalla terza rilevazione semestrale dell’Osservatorio sulla Mobilità nuova e sostenibile realizzato da Lorien Consulting, in collaborazione con Legambiente, e presentato oggi a Roma, è emerso che nelle abitudini di spostamento degli italiani prevalgono ancora i mezzi privati.

L’uso dell’auto personale è addirittura in crescita con il 40% degli italiani che dichiara di usarla tutti i giorni, mentre cala sensibilmente (-8%) l’uso quotidiano dei mezzi pubblici. E a proposito di mezzi pubblici, gli italiani ne utilizzano in media 2,6 differenti. I più multi-modali di tutti sono proprio gli utenti della sharing mobility che utilizzano in media altri 5 mezzi differenti (oltre ai servizi di sharing).

Aumenta l’offerta di mobilità complessiva: soprattutto si registra un uso più frequente della sharing mobility. Stando allo studio, gli italiani sono divisi sui provvedimenti da attuare per limitare il problema dell’inquinamento: se il 46% è preoccupato al punto di chiedere maggiori limitazioni alla vendita e alla circolazione di mezzi inquinanti, il 48% considera invece inutili o dannose ulteriori limitazioni. E a proposito di ambiente, il 17% degli italiani dichiara di conoscere e aver tenuto in considerazione anche le posizioni in tema ambientale dei partiti per la scelta di voto.

Focus sulla Capitale. Roma, secondo lo studio, ha poco più di 300 punti di ricarica pubblici per quanto riguarda le auto ibride. In città ne circolano 13 mila (molte sono taxi) che rappresentano però solo lo 0,75% delle auto circolanti. Le auto elettriche sono invece appena 728 (lo 0,04%), nonostante le flotte di rappresentanza di grandi aziende. Le moto e gli scooter elettrici sono 499, lo 0,12% di quelli circolanti.

Tanto per fare un paragone, in Olanda nel 2017 sono state vendute 8mila nuove auto elettriche, poco meno di quelle che circolano in Italia; in tutta Europa sono 500mila e 3 milioni nel mondo. La Capitale ha poco più di 300 punti di ricarica pubblici: 158 per le automobili e 175 per moto e quadricicli. Pochissimo, rispetto ad esempio a Firenze che ne ha 74 per le auto e 466 per moto e quadricicli.
L’Italia, nel complesso, dispone di appena 4 mila punti di ricarica pubblici, quanto la sola città di Amsterdam.

I dati sono emersi sempre oggi in occasione della presentazione di “Green Mobility – Come cambiare la città e la vita”, il libro di Legambiente curato da Andrea Poggio.

Le critiche di Legambiente sulla mobilità sostenibile a Roma. Secondo l’organizzazione ambientalista, a Roma non è stato fatto niente per recuperare ritardi alla vigilia del gran premio di Formula E nella capitale “che era stato annunciato come un momento di svolta per la città sul fronte della mobilità a emissioni zero, e non solo per il quartiere Eur dove si svolgerà la gara. Purtroppo – sottolinea Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – questa Roma senza auto inquinanti la vedremo solo per un giorno e intorno alla Cristoforo Colombo, perché oltre all’allestimento della zona interessata dal gran premio, non è stato fatto niente”.

“Niente – aggiunge – per recuperare il ritardo rispetto al numero di centraline di ricarica nella città, niente per le metropolitane e per le piste ciclabili. Nonostante i proclami, è stata un’occasione persa ed è il caso di chiedere alla Giunta capitolina se intende ripetere un’esperienza del genere in una città dove ancora manca perfino la delibera per l’installazione delle centraline di ricarica delle auto elettriche”.

Trasporti-Italia.com – 13/04/2018

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Cortina 2021, l’Anas annuncia l’avvio a 17 cantieri

Il commissario e presidente di Anas, Ennio Cascetta, ha incontrato il prefetto e i rappresentanti di Regione, Provincia e i sindaci dei comuni interessati dagli interventi per fare il punto sul piano straordinario di potenziamento della viabilità in vista dei Mondiali di sci. Investimenti per 172 milioni

di Elena del Giudice

Al via 11 cantieri entro fine maggio per un investimento totale di oltre 9 milioni di euro.

Sette partiranno ad aprile e 4 saranno avviati entro la fine del prossimo mese.

Poi entro settembre ulteriori 6 interventi, per un totale di 17 cantieri avviati pari ad un investimento di 13 milioni di euro.

Lo ha annunciato oggi, 13 aprile, il Commissario di Governo e Presidente di Anas, Ennio Cascetta, impegnato in una giornata di incontri in Veneto per fare il punto sul Piano Straordinario di potenziamento della viabilità in vista dei Mondiali di sci a Cortina del 2021.

Diversi gli incontri di Cascetta, il primo con il Prefetto di Belluno Francesco Esposito, con il Presidente  della Provincia di Belluno Roberto Padrin, con l’Assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti della Regione Veneto Elisa De Berti,  e a seguire un meeting con i rappresentanti di Regione, Provincia e i sindaci di tutti Comuni interessati dagli interventi.

Particolare attenzione è dedicata alle attività di cantierizzazione, gestite in stretto coordinamento con la Prefettura, le Forze dell’Ordine e le Amministrazioni Comunali, per ridurre al minimo i disagi.

Ad esclusione di interventi particolarmente complessi, i lavori si interromperanno nel mese di agosto e riprenderanno a settembre, per agevolare la circolazione stradale in vista del maggiore incremento del traffico legato alle vacanze estive.

“L’obiettivo – ha spiegato il Commissario Cascetta – è quello di mitigare l’impatto dei lavori sulla viabilità locale ed evitare la congestione della circolazione. Inevitabilmente la popolazione dovrà affrontare alcuni disagi legati a interventi particolarmente complessi ma finalizzati al miglioramento dell’accessibilità a Cortina che è un bene destinato a restare al territorio. Non stiamo lavorando solo in funzione dei Mondiali – ha detto il Commissario – ma per migliorare in modo sostanziale la qualità della mobilità nella valle.  Stiamo ponendo grande attenzione alla qualità architettonica delle opere, dando il via a progetti che contribuiscono a tutelare l’identità paesaggistica della vallata. Vogliamo, infatti, che l’infrastruttura non sia solo un’infrastruttura di servizio ma anche un segno di identità del territorio”.

La statale 51 “Alemagna” diventerà entro il 2021 anche il primo esempio su base nazionale, e tra i primi su base europea, di gestione integrata della mobilità: con il progetto «smart mobility Cortina 2021», infatti, Cortina si prepara ad accogliere le auto del futuro.

Sistemi intelligenti di controllo e gestione del traffico integrati con la tecnologia smart road Anas per il monitoraggio dell’infrastruttura e delle condizioni ambientali, daranno un supporto fondamentale al miglioramento degli spostamenti lungo la Valle da e verso Cortina. Verranno infatti implementati sistemi sia Wired sia Wireless di diversa tipologia per permettere la connettività a persone, veicoli, oggetti ed infrastrutture, con l’obiettivo di rendere il viaggio più sicuro, confortevole ed informato.

“Entro il 2021 – ha sottolineato Cascetta – vogliamo fare della statale Alemagna una smart road, che significa una strada più moderna, in grado di offrire un maggiore comfort di guida e pronta per i veicoli a guida autonoma del futuro, ma anche e soprattutto più sicura grazie a sistemi innovativi di controllo e gestione del traffico ed alla connettività tra veicoli e infrastruttura. Una piattaforma integrata per la gestione delle mobilità garantirà poi la migliore qualità degli spostamenti nella valle, non solo per l’evento sportivo, ma nel futuro quotidiano di residenti e turisti”.

Il Piano di Investimenti per l’accessibilità a Cortina d’Ampezzo è interamente finanziato dal Contratto di Programma Anas – Ministero delle Infrastrutture 2016-2020 per 142 milioni di euro e dalla Legge di Stabilità 2017 che ha autorizzato una spesa complessiva di 100 milioni di euro (20 mln/anno dal 2017 al 2021).

L’investimento complessivo ammonta a 242 milioni di euro: 172 destinati alla strada statale 51 “Alemagna” e 70 milioni di euro per la strada statale 52 “Carnica”.

I 172 milioni di euro destinati dal Piano di Investimenti per i lavori lungo la statale 51 “di Alemagna” consentiranno 38 interventi, già previsti dal piano di adeguamento e messa in sicurezza.

Oggetto del Piano anche la realizzazione di 4 varianti ai centri abitati interessati dall’afflusso del grande pubblico in occasione della competizione sportiva.

Si tratta delle varianti di Tai di Cadore, Valle di Cadore, San Vito di Cadore e Cortina, del valore di circa 30 milioni di euro ciascuna, che miglioreranno notevolmente la sicurezza della circolazione veicolare e la qualità del territorio.

Da giugno 2017 ad oggi sono stati predisposti da Anas tutti i 42 progetti.

A partire da oggi, inoltre, sarà online il nuovo sito www.anaspercortina2021.it interamente dedicato al Piano Cortina 2021. In un’ottica di piena trasparenza verso gli utenti, sarà possibile consultare lo stato di avanzamento del Piano e il dettaglio degli interventi oltre a tutte le informazioni relative alla figura del Commissario.

Il decreto legge 50/2017 del 24 aprile 2017 ha previsto, per la realizzazione del Piano di potenziamento della viabilità in vista dei Mondiali di Sci Cortina 2021, lo strumento del Commissario di Governo, individuandolo nella figura del Presidente di Anas.

Da gennaio 2018, il Presidente di Anas è il professor Ennio Cascetta. Gianni Vittorio Armani è stato nominato Amministratore delegato.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 13/04/2018

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Venezia, l’algoritmo per ridurre le grandi navi scambia la massa con le emissioni. Così i giganti continueranno a passare

L’ordinanza che disciplina i flussi sfrutta un algoritmo che finisce per consentire ai colossi di passare davanti a Piazza San Marco e navigare lungo il Canale della Giudecca. Dal 2019 solo 3 o 4 in meno al giorno sopra le 80mila tonnellate. Almeno il 90 per cento delle navi che minacciano l’ecosistema lagunare continueranno a farlo. L’esperta Zitelli: “Non si può applicare la riduzione di un impatto (quello inquinante) a compensazione di un altro (quello della peso)”.

di Giuseppe Pietrobelli

L’ultima frase famosa l’aveva pronunciata a novembre il ministro ai Trasporti, Graziano Delrio, al termine del Comitatone: “Le Grandi Navi non passeranno più per il Bacino di San Marco e il canale della Giudecca”. Invece ci passeranno, eccome se ci passeranno. Continueranno a transitare, in barba al decreto Clini-Passera che nel 2012 aveva bandito (ma solo sulla carta) e al referendum dell’anno quelle con più di 40 mila tonnellate di stazza. Ci sono voluti cinque mesi dall’ultimo annuncio, il lavoro di un gruppo di esperti, una ricerca sui flussi dei natanti da crociera, alla fine la Capitaneria di Porto di Venezia, d’intesa con il  Ministero e il Provveditorato delle opere pubbliche del Triveneto, ha partorito il topolino. Ovvero un’ordinanza con cui vengono disciplinai i flussi delle Grandi Navi in base a un algoritmo che non si capisce se sia un’invenzione per salvare Venezia, oppure un  escamotage per consentire che, in barba al divieto, i colossi del mare possano continuare a sfiorare Riva 7 Martiri, passare davanti a Piazza San Marco e navigare lungo il Canale della Giudecca, mostrando ai turisti estasiati e da prospettive mozzafiato la bellezza della città più fragile al mondo.

Delle due ipotesi, è più probabile la seconda, anche se i dati ufficiali non sono ancora stati elaborati e nessuno ha in mano l’elenco certo delle navi che, grazie a una formula matematica, potranno continuare con l’attuale andazzo “fino alla formale accertata disponibilità di vie di navigazione praticabili alternative”. Ovvero, per chissà quanti anni ancora, visto che i canali alternativi per raggiungere Marittima e Tronchetto sono ancora nel libro dei sogni, nonostante il susseguirsi di chiacchiere e promesse da marinaio di innumerevoli ministri delle più diverse appartenenze politiche. Le Grandi Navi, con oltre 40 mila tonnellate di stazza, che arrivano quasi ogni giorno a Venezia sono circa 40. Quelle con una stazza superiore alle 80mila tonnellate sono una decina. Per quest’anno le compagnie crocieristiche hanno rinunciato a una-due navi, in previsione dell’ordinanza. Un’inezia. La Capitaneria stima che nel 2019, grazie all’algoritmo, altre 3-4 vengano eliminate dai flussi trasportistici. Su 40 navi complessive arriviamo appena all’8-10 per cento in meno. Il che significa che almeno il 90 per cento delle navi che minacciano l’ecosistema lagunare continueranno a farlo.

Da luglio (e in maniera più rigorosa dal marzo 2019) il divieto di transito non riguarderà genericamente la stazza, bensì le navi che non rientreranno all’interno di parametri di sicurezza e modernità, individuati da una formula che tiene conto di quattro elementi: dislocamento, larghezza, altezza e superficie laterale. La parolina magica è Module, ovvero l’algoritmo che, pur mettendo dei paletti, autorizza anche le deroghe a vantaggio delle navi ammiraglie di Msce Costa Crociere, i veri bestioni del mare con migliaia di passeggeri a bordo. L’articolo 1 dell’ordinanza, infatti, recita: “È consentito l’accesso alle unità navali di stazza lorda superiore alle 40 mila tonnellate solo ed esclusivamente ove rientranti nei limiti dimensionali espressi dai valori soglia del fattore tecnico-costruttivo denominato Module d’armamento (EN)”.

Il numero che deve risultare (da luglio 2018 a febbraio 2019) è 6.600, da marzo 2019 invece scenderà a 6.300. Qual è la formula di calcolo del “modulo d’armamento” (Equipment Number)? Eccola:  EN = D^2/3 + 2hB + 0,1A.
“D” è il dislocamento espresso in tonnellate (elevato alla 2/3). “B” è la larghezza della nave in metri. “h” è l’”air draft”, ovvero l’altezza (in metri) dalla linea di galleggiamento fino al punto più alto della nave. “A” è l’area laterale dello scafo in metri quadrati, risultato della moltiplicazione della lunghezza della nave per il valore di “air draft”. Ma chi si dota di propulsori più moderni e meno inquinanti (TIER3, alimentati a GNL…) godrà di sconti che abbasseranno ulteriormente la soglia. Lo stesso accade per le compagnie che hanno sottoscritto l’accordo “Venice Blue Flag” che prevede la riduzione della presenza di zolfo nei carburanti impiegati, anche se non fissa sanzioni a chi non lo rispetta.

Gli ambientalisti sono in allerta. “Vogliamo conoscere quale sarà il vero effetto dell’ordinanza – dichiara Luciano Mazzolin, del Comitato No-Grandi Navi – per questo chiederemo alla Capitaneria l’elenco delle navi che da luglio non potranno più entrare in laguna. A Venezia hanno attraccato anche navi da 135 mila tonnellate, poi c’è stato un blocco a 96 mila, mentre il decreto Clini-Passera di sei anni fa fissava il limite a 40 mila”. Se dal 2019 le Grandi Navi saranno solamente 3 o 4 in meno, gli ambientalisti rimarranno alquanto delusi.

Ma non è una mera questione di numeri. Lo spiega la professoressa Andreina Zitelli, esperta in Valutazioni Ambientali, ed ex docente universitaria. “Non si può applicare la riduzione di un impatto (emissioni in atmosfera) a compensazione di un altro genere di impatto (stazza e dislocamento). In materia ambientale non si possono fare ‘i conti della serva’, le riduzioni di impatto non sono intercambiabili”. Infatti il danno provocato dalle Grandi Navi non riguarda solo i fumi, ma anche il movimento dell’acqua e gli effetti sulle rive, oltre all’impatto visivo immortalato dalle foto-chock dei grattacieli dei mari che sfiorano i palazzi. “L’algoritmo notoriamente è neutrale – aggiunge la prof. Zitelli – non così l’uso premiale per una riduzione delle emissioni inquinanti di zolfo in atmosfera con impatto sulla salute, in ambiente urbano e in presenza di un patrimonio architettonico che viene esposto al processo di gessificazione per solfatazione dei marmi”.

In Capitaneria di Porto difendono l’ordinanza. Non è una cosa eclatante, ma un segnale che fa capire agli armatori che lo Stato ha intrapreso una strada di controlli e regole precise. Finora tutto era lasciato alla volontarietà delle compagnie, oggi uno strumento c’è e se per questa stagione non ci saranno rivoluzioni, dal 2019 i parametri saranno più restrittivi” ha dichiarato il comandante, ammiraglio Goffredo Bon.

Il Fatto Quotidiano – 13/04/2018

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Anita all’attacco del Tirolo per i limiti ai tir

L’associazione del trasporto e della logistica di Confindustria sollecita il Governo ad utilizzare il regolamento 2679/98 e le relative procedure che inibiscano iniziative unilaterali restrittive degli scambi tra Stati membri, come quella messa in piedi dall’Austria

«Attraverso le Alpi passa l’economia italiana»: lo ha detto Thomas Baumgartner, presidente di Anita – l’Associazione del trasporto e della logistica di Confindustria – in un convegno a Verona sul tema «Dal Brennero, porta per l’Europa, verso le nuove regole del trasporto combinato».

Baumgartner ha evidenziare che il 70% delle merci transita attraverso i valichi che collegano l’Italia con il resto dell’Europa, e che pertanto la permeabilità dell’arco alpino deve essere una priorità per l’intero sistema Italia.

Sotto accusa, per l’Anita, l’adozione unilaterale da parte del Governo del Tirolo del sistema di dosaggio dei veicoli pesanti, che riduce di fatto della metà l’attuale transito commerciale sull’asse Germania/Italia.

«Anita ha chiesto e oggi ribadisce con forza – ha sottolineato – la necessità che il Governo azioni al più presto il Regolamento 2679/98, strumento che prevede una particolare procedura per inibire iniziative unilaterali restrittive degli scambi tra Stati membri, come quella messa in piedi dall’Austria».

Per l’associazione, poi, anche il sistema del trasporto combinato ferroviario registra criticità che ne stanno impedendo il pieno e auspicato sviluppo, nonostante il contesto favorevole a questa modalità.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 13/04/2018

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