Venice Lng avvia l’iter per deposito gas a Porto Marghera

9 Febbraio 2018

Triboldi, “percorso lungo e articolato”

Venice Lng ha dato il via al percorso di autorizzazione per il deposito costiero di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) a Porto Marghera.

Due i procedimenti che il progetto dovrà affrontare: il primo è quello per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio, di competenza del Ministero per lo Sviluppo Economico che si esprimerà di concerto col Ministero dei Trasporti e d’intesa con la Regione Veneto; il secondo è quello del Ministero dell’Ambiente, che rilascerà il proprio decreto sulla compatibilità ambientale dopo aver sentito il parere degli esperti della Commissione Tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale e una volta realizzata una consultazione pubblica.

“Sarà un percorso lungo e articolato – ha dichiarato Gian Luigi Triboldi, Presidente e AD Venice Lng – che rappresenterà una garanzia per tutti i cittadini di Marghera e Malcontenta. Il deposito sarà realizzato solo se gli enti competenti verificheranno, senza alcun margine di incertezza, che l’impianto risponda a tutti i criteri di sicurezza e di sostenibilità ambientale previsti dalla normativa”. Il progetto Venice LNG prevede la realizzazione di un deposito di Gnl – il combustibile alternativo che sarà sempre più utilizzato da navi e camion per ridurre le emissioni nocive – con una capacità di 32.000 m3 in un’area lungo il Canale Industriale Sud di Porto Marghera. Il Gnl arriverà al deposito su navi gasiere di piccola e media taglia (massimo 30.000 m3) e sarà distribuito attraverso autocisterne e metaniere di piccola taglia (bettoline). Grazie al Gnl, saranno ridotti drasticamente gli inquinanti in atmosfera e nelle acque lagunari.

Ansa/Mare – 09/02/2018

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I porti di Venezia, Genova e Savona-Vado alla fiera Fruit Logistica di Berlino

8 Febbraio 2018

Per la promozione del comparto dei deperibili il porto veneziano ha coniato il marchio “Masters of Fresh”

Il porto di Venezia è per la prima volta presente alla fiera Fruit Logistica, il salone di riferimento a livello mondiale per la logistica dell’ortofrutta che si conclude oggi a Berlino, con lo scopo di promuovere sui mercati esteri uno dei propri comparti di eccellenza per cui vanta asset competitivi a livello internazionale.

«Rispetto al comparto dei deperibili – ha spiegato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, motivando la presenza dell’ente alla fiera di Berlino – è il momento di giocare la nostra partita dato che possiamo contare su diversi assi. Oltre ai servizi marittimi diretti con i Paesi del Mediterraneo che sta registrando un significativo incremento dell’export nel settore ortofrutta e deperibili – ha spiegato – anche il servizio diretto col Far East ha portato in dote l’import dall’Indonesia di ananas aprendo ad altre tipologie di frutta fresca da importare tramite il nostro scalo. Inoltre, i nostri servizi ro-ro con la Grecia, che mettono in connessione questo mercato con il centro dell’Europa attraverso il servizio intermodale su treno fino a Francoforte, da sempre trasportano prodotti deperibili. Il tutto è supportato da una piattaforma logistica di movimentazione e magazzinaggio di prodotti a temperatura controllata che è diventata un vero e proprio fiore all’occhiello del nostro porto».

Per la promozione del comparto dei deperibili, il porto di Venezia ha coniato anche un apposito marchio: “Masters of Fresh”, un richiamo internazionale alla storia di Venezia, partendo dal duplice significato del termine Master. I veneziani infatti erano “Masters” del fresco, ovvero comandanti delle navi che storicamente hanno tracciato e percorso da pionieri le Vie delle Spezie (che erano tre di cui una combaciava con la Via marittima della Seta), oltre che Maestri dell’arte della conservazione dei deperibili grazie anche all’uso delle spezie. Altro richiamo all’eccellenza dei fautori della Serenissima è quello ai Fondaci, che non erano semplici luoghi di stoccaggio della merce, ma anche di concentrazione dei controlli per favorire la semplificazione delle pratiche commerciali, così come oggi le strutture di eccellenza e i controlli unificati del porto di Venezia garantiscono il traffico veloce dei deperibili attraverso la catena del freddo.

A Berlino, per presentare l’offerta del porto di Venezia per il settore dei prodotti deperibili, sono intervenuti anche Alessandro Santi, in rappresentanza degli agenti marittimi, Stefano Coccon, in rappresentanza degli spedizionieri, e il direttore commerciale del Venice Green Terminal, Claudio Iccardi.

Alla fiera di Berlino è presente anche l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per promuovere l’attività dei porti di Savona-Vado e di Genova in un settore in cui lo scorso anno i due porti hanno movimentato quasi 500.000 tonnellate di frutta in pallet ed oltre 100.000 container reefer. Con queste credenziali, il sistema logistico portuale riunito sotto la nuova veste di Ports of Genoa evidenzia a Fruit Logistica il proprio ruolo di maggiore polo di importazione di frutta fresca tropicale nel Mediterraneo ed il suo ruolo fondamentale per la fornitura di generi alimentari ai mercati di consumo e all’industria di trasformazione. Secondo le statistiche diffuse alla fiera di Berlino, il sistema Italia importa circa due milioni di tonnellate di frutta all’anno ed oltre un quarto di questi prodotti passa attraverso i Ports of Genoa.

L’AdSP del Mar Ligure Occidentale e gli operatori della comunità portuale (Reefer Terminal, APM Terminals, VTE, Savona Terminal Auto, SECH) hanno presentato l’offerta di servizi dedicati al settore ed i diversi progetti di potenziamento per soddisfare le esigenze di un segmento di mercato di grande valore ed in costante crescita.

InforMare – 08/02/2018

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Porti: accordo tra Venezia e Rfi per il potenziamento degli scali

Pool individuerà misure upgrading infrastrutture

Maurizio Gentile, ad di Rfi (Gruppo Fs Italiane) e Pino Musolino, presidente dell’Autorità del sistema portuale del mar Adriatico Settentrionale, hanno firmato un protocollo d’intesa per il potenziamento infrastrutturale degli scali marittimi di Venezia e Chioggia. L’accordo sancisce l’istituzione di un gruppo di lavoro congiunto che individuerà le misure necessarie all’upgrading delle infrastrutture portuali, e prevede una prima fase di interventi finalizzati all’incremento del numero dei binari e all’adeguamento del modulo a 750 metri, che consentiranno di aumentare la quota del traffico merci da e per il porto di Venezia. Verrà inoltre valutato il ripristino del collegamento ferroviario tra il porto di Chioggia e la rete nazionale. La seconda fase di interventi prevede invece la realizzazione di ulteriori nuovi collegamenti tra la rete portuale e quella nazionale e il potenziamento del nodo di Venezia Mestre-Marghera Scalo. Le merci transitate per il porto di Venezia intercettano due dei principali Corridoi europei: quello Mediterraneo, che collega la Penisola iberica al confine dell’Est europeo passando per la dorsale italiana Torino-Trieste, e il Corridoio Baltico-Adriatico, che collega importanti porti italiani, come quello di Venezia, all’Austria e ai mercati del Nord Europa. “L’accordo di oggi segna una pietra miliare nello sviluppo del porto di Venezia” ha commentato Musolino. “La domanda ferroviaria del nostro scalo nell’ultimo anno ha infatti registrato numeri record a partire dal 2016 (5.250 treni e 2,2 milioni di tonnellate pari a un +25% in peso rispetto al 2015), confermando la crescita anche nel 2017 (+4,3% in peso rispetto al 2016 e +2,3% numero di treni rispetto al 2016)”.

Ansa/Mare – 08/02/2018

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Autotrasporto, ANITA: scongiurato l’aumento indiscriminato dei pedaggi autostradali sul Brennero

“Ben consci che l’Italia esporta il 70% delle sue merci verso i Paesi della UE, di cui la gran parte verso i Paesi nordici, un efficiente e libero transito attraverso il Brennero senza contingentamenti o limitazioni è essenziale per l’economia italiana”. E’ il commento dell’Associazione Nazionale ANITA in merito al Brenner Meeting di Monaco lo scorso 5 febbraio. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha detto che se ci saranno aumenti dei pedaggi, essi dovranno essere scaglionati nel tempo e tener conto dell’impatto ambientale dei mezzi. L’Associazione Nazionale Imprese trasporti Automobilistici ha manifestato quindi soddisfazione per “la lungimiranza del Ministro Delrio e di quello della Germania Joachim Hermann, che non hanno ceduto alle pressioni dei governatori locali del Trentino Alto Adige e del Tirolo in tema di aumenti indiscriminati dei pedaggi”.

“Riteniamo che questo significhi che se ci saranno aumenti dei pedaggi – ha commentato il presidente di ANITA Thomas Baumgartner -, i più moderni veicoli con motori Euro 6 (che in termini di emissioni Nox sono addirittura migliori rispetto alle vetture che hanno la stessa motorizzazione) saranno esclusi da possibili aumenti. Chi ha investito nell’ammodernamento delle proprie flotte, infatti, non deve essere penalizzato” Baumgartner apprezza anche la proposta fatta dal Presidente dell’Alto Adige Arno Kompatscher di aumentare l’offerta di 100 treni intermodali al giorno a prezzi competitivi, per permettere ai trasportatori di utilizzare la modalità ferroviaria.

“Occorre però imitare il modello svizzero – ha concluso Baumgartner -, dove in attesa del funzionamento a pieno regime della galleria del San Gottardo, che consentirà di impiegare treni più efficienti con lunghezze di 750 mt e 2.000 ton di peso, ogni unità trasportata con il sistema intermodale viene sovvenzionata fino ad un terzo dei costi ferroviari, mentre per il sistema della autostrada viaggiante (RO-LA) addirittura fino a due terzi. Senza questo incentivo non sarà possibile raggiungere l’obiettivo di un modal split 50/50 per il 2027, senza danneggiare irreparabilmente l’economia italiana con misure dirigistiche”.

Trasporti-Italia.com – 08/02/2018

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Porto di Trieste: nasce SMARTLOGI, progetto europeo di cooperazione transfrontaliera

Il porto di Trieste continua a investire nel settore della progettazione europea. Un budget di 24,7 milioni di euro, finanziato con fondi europei, e 15 nuovi progetti attivati nell’ultimo biennio. L’ultimo nato si chiama SMARTLOGI – “Logistica transfrontaliera sostenibile e intelligente”, ed è un nuovo progetto sull’innovazione tecnologica al servizio dell’intermodalità, che vede capofila l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.

Obbiettivo del progetto sarà quella di potenziare la cooperazione sia sul piano operativo che istituzionale, riguardante le opzioni sostenibili del trasporto intermodale, al fine di diminuirne l’impatto sull’ambiente in termini di emissioni di gas inquinanti, CO2, e rumore sull’arco alpino, lungo l’asse del Brennero e quello di Tarvisio. In particolare – fanno sapere -, il Porto di Trieste e il terminal austriaco di Fürnitz (Villacco) adotteranno una soluzione tecnologica condivisa per lo scambio di dati in tempo reale, in modo tale da rendere il trasporto ferroviario delle merci ancora più conveniente ed efficiente. Infine, sarà sviluppata una strategia replicabile anche in altri territori transfrontalieri.

Il progetto, che avrà una durata di 24 mesi e un budget di circa 1,3 milioni di euro, è co-finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Austria, ed è sviluppato in collaborazione con l’interporto di Fürnitz, l’Università di Klagenfurt, il GECT “Senza Confini”, la Regione Veneto, l’Università IUAV di Venezia ed EURAC.

Per il presidente Zeno D’Agostino, intervenuto all’evento di lancio del progetto, SMARTLOGI è particolarmente importante perché è il primo di una nuova serie di progetti focalizzati sullo studio di soluzioni innovative nel settore  intermodale. Ambito in cui il porto di Trieste è protagonista a livello nazionale, non solo per le performance conseguite in termini di traffico: 8.681 treni  movimentati nel 2017 (+ 13,76% rispetto al 2016, +45,71% rispetto al 2015) , ma anche sul fronte degli investimenti e delle politiche di rilancio future che vedono nella ferrovia il perno dello sviluppo logistico dello scalo.

Trasporti-Italia.com – 08/02/2018

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Italo-Ntv: il Cda accetta l’offerta da 1,980 miliardi del fondo americano Gip

Il Consiglio di amministrazione di Ntv-Italo ha accettato la nuova offerta da 1,940 miliardi ricevuta dal fondo Usa Global Infrastructure Partners (Gip) per l’intero capitale sociale. Il board odierno mette così da parte la quotazione in Borsa. L’offerta del fondo Usa prevede che gli attuali azionisti di Italo incassino il dividendo di 30 milioni deliberato dall’assemblea della società e che la stessa sostenga spese relative all’interrotto processo di quotazione fino ad un massimo di 10 milioni, portando quindi il controvalore complessivo dell’operazione a 1,980 miliardi. Il fondo GIP ha confermato l’intenzione di farsi carico dei 440 milioni di debito di Italo-Ntv.

L’accordo prevede che la sottoscrizione del contratto di compravendita, la cui esecuzione (closing) è condizionata dal via libera dell’Antitrust, avvenga entro l’11 febbraio. In mattinata è convocato il Cda di Italo-Ntv che procederà al ritiro della domanda di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto depositata presso Consob e di ammissione a quotazione delle azioni della società depositata presso Borsa Italiana.

Trasporti-Italia.com – 08/02/2018

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Aeroporto, resta la possibilità di allungare la pista

7 Febbraio 2018

La gestione dell’aeroporto di Bolzano è stata al centro ieri di una animata discussione in consiglio provinciale. Il tema è la possibilità di allungamento della pista, prevista nel piano…

La gestione dell’aeroporto di Bolzano è stata al centro ieri di una animata discussione in consiglio provinciale. Il tema è la possibilità di allungamento della pista, prevista nel piano urbanistico di Laives e che l’attuale amministrazione comunale intende ora cancellare. Intanto in Provincia è ancora in corso la verifica con gli imprenditori che hanno presentato una dichiarazione di interesse, in vista della gara di appalto per la gestione dell’aeroporto. Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha presentato in consiglio provinciale una mozione con cui chiede alla giunta di approvare la proposta del Comune di Laives di modifica del Puc, che elimina la possibilità di allungare la pista dell’aeroporto da 1.292 a 1.432 metri. Il presidente Arno Kompatscher ha chiarito che la Provincia continua a gestire l’aeroporto, che è senza voli di linea: «Solo charter, aumentati nell’ultimo anno. Non sono previsti interventi straordinari, ma il rinnovo del certificato handling relativo ai vari controlli». L’autorizzazione ad ampliare esiste, ha ribadito Kompatscher, «ma la concessione è attualmente in stand by». Secondo Kompatscher la mozione va respinta, «perché non si tratta di competenza del Comune di Laives, ma di un atto d’ufficio, trattandosi di una struttura gestita su incarico dello Stato». Come durante il referendum sull’aeroporto, si sono dichiarati a favore della mozione sia Andreas Pöder (BürgerUnion), che Sven Knoll (Stf) e Paul Köllensperger (M5S). Dello Sbarba ha preferito ritirare la mozione, in attesa che la richiesta di Laives arrivi in Provincia. Dello Sbarba riferisce che, in base alla risposta di Kompatscher, la giunta provinciale, pur non attuandola in prima persona, non ha intenzione di eliminare la possibilità di allungamento della pista dal Piano urbanistico di Laives, che «tale possibilità fa parte integrante del patrimonio della società Abd e che eventuali privati che rilevassero l’aeroporto potrebbero utilizzare questa possibilità di sviluppo dell’aeroporto di Bolzano».

Alto Adige – 07/03/2018

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Eusalp a guida tirolese

Kompatscher, opportunità di crescita anche per l’Euregio

Passaggio di consegne all’interno della strategia macroregionale alpina Eusalp, la cui presidenza è stata assunta ufficialmente dal Tirolo. Per il presidente della giunta altoatesina Arno Kompatscher: “E’ un’opportunità di crescita anche per l’Euregio e per elaborare progetti per i transiti dei mezzi pesanti”. Eusalp promuove la cooperazione fra 48 regioni, appartenenti a 7 Stati dell’arco alpino, con circa 80 milioni di abitanti. “Si tratta di un’iniziativa politica che rafforza le Regioni all’interno della UE”, ha sottolineato il neo-presidente Günther Platter. “Sotto la presidenza tirolese saremmo in grado di avviare forme di cooperazione per giungere a soluzioni sostenibili per tutto l’arco alpino”, ha aggiunto.
Alla cerimonia per il passaggio di consegne tra Baviera e Tirolo a Igls hanno partecipato tra gli altri il presidente austriaco Alexander Van der Bellen, il cancelliere Sebastian Kurz, il presidente del Comitato delle Regioni Karl-Heinz Lambertz, e i presidenti Ugo Rossi e Kompatscher.

Ansa/Trentino A.A. – 07/02/2018

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Fs alla Ue, servono 65 mld nelle reti

di Andrea Pira

In Europa c’è la necessità di finanziare sia le reti di trasporto transfrontaliero sia il completamento di progetti come la galleria del Brennero e la Tav Torino-Lione. Per farlo occorrerebbe allocare investimenti per circa 65 miliardi di euro, di cui 10 per il potenziamento dell’infrastruttura esistente, 30 per nuove infrastrutture, 15 per l’installazione della tecnologia Ertms sulle reti ferroviarie europee, 10 per le strade elettrificate. Di questo hanno parlato ieri con i vertici comunitari la presidente e l’ad di Fs, Gioia Ghezzi e Renato Mazzoncini, incontrando a Strasburgo il commissario europeo Violetta Bulc, il presidente e il vice presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani e David Sassoli, nonché una delegazione di eurodeputati. Il top management del gruppo italiano ha illustrato il piano industriale al 2026 e i progressi realizzati finora. Negli incontri si è discusso anche della revisione del regolamento sulla liberalizzazione del mercato degli autobus, per dare vita a un quadro comune sul modello di quanto si è fatto con il Quarto pacchetto ferroviario che dal 2020 aprirà il mercato alla concorrenza. Altra tematica è stata la revisione della direttiva sulla tassazione per gli autoveicoli pesanti per il trasporto merci. Ieri intanto sul fronte dell’internazionalizzazione, come previsto da piano industriale, Fs ha siglato un accordo con le Ferrovie indiane per arrivare entro l’estate a uno studio di fallibilità per l’ammodernamento della corridoio tra New Delhi e Jaipur.

Milano Finanza – 07/02/2018

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Abertis, la “preda” di Atlantia chiude il 2017 con utili a più 13 per cento

Il gruppo ha infatti dichiarato un utile netto di 897 milioni di euro, in crescita del 13% su base annua ma inferiore ai 918 milioni attesi dagli analisti.

Il gestore di autostrade spagnolo Abertis – nel mirino di Atlantia che ha promosso un’offerta di acquisto – ha riportato questa mattina risultati per il 2017 che sono risultati inferiori alle attese degli analisti. Il gruppo ha infatti dichiarato un utile netto di 897 milioni di euro, in crescita del 13% su base annua ma inferiore ai 918 milioni attesi dagli analisti.

Il gruppo è da tempo oggetto di una battaglia da oltre 17 miliardi di euro per il take-over fra l’italiana Atlantia e la tedesca Hochtief, che è a sua volta controllata dal costruttore spagnolo Acs.

Ieri l’Antitrust europeo ha dato il via libera alla proposta dei tedeschi e gli analisti attendono ora un rilancio da parte della società italiana. Sempre ieri, Abertis ha annunciato che il direttore finanziario Jose Aljaro assumerà la carica di amministratore delegato al posto di Francisco Reynes che lascia la posizione per diventare presidente del gruppo energetico spagnolo gas natural.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 07/02/2018

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