Stanno prendendo forma le corsie di ingresso e uscita dall’area. Lavori completati entro un mese
di Luca Perrino
Parcheggi, fermata ferroviaria, autostazione, ma anche viabilità. Si lavora davvero a 360 gradi nel grande cantiere del polo intermodale dei trasporti di Ronchi dei Legionari che, fra poco più di un mese, aprirà i battenti. Dal 19 marzo 70 convogli ferroviari, 16 stalli di sosta per i bus, 1500 posti auto a disposizione degli utenti, ma anche una nuova viabilità che, in questi giorni, sta per essere approntata sia all’ingresso del polo, sia anche dell’aerostazione.
Si configurano quelle che saranno le nuove direttrici di traffico per gli automobilisti diretti all’area che rivoluzionerà il sistema di trasporto regionale e anche alle strutture destinate ai passeggeri che, va detto, vengono sottoposte anche queste a un radicale maquillage. Sono apparse le prime cordonate su via Aquileia, sia verso la rotatoria che porta a via Tambarin, sia verso quella che permette di immettersi sul raccordo che porta al casello autostradale. Sono in corso le operazioni di asfaltatura, mentre nei prossimi giorni si procederà alla sistemazione delle aree a verde.
Non appena saranno tolte di mezzo le grandi barriere in cemento armato che, da un anno a questa parte, celano il cantiere della Ici Coop, ecco che ci si accorgerà di quanto è stato fatto in così breve lasso di tempo per un’opera pubblica. E sarà nuova anche la viabilità d’ingresso all’aeroporto regionale, mentre, proprio in questi giorni, si sta lavorando alla zona dove, un tempo, fermavano i taxi e che sarà completamente pedonale. I taxi, così come le auto dei noleggiatori di rimessa, troveranno posto accanto alla torre che porta alla lunga passerella che collega l’aeroporto ai parcheggi, alla fermata delle autocorriere e a quella ferroviaria che, va detto, avrà anche a disposizione una corsia proprio riservata ai tassisti.
Spariranno i parcheggi regolari con i parchimetri, mentre, come succede in altri aeroporti italiani, si dovrà passare da una barriera e da una postazione che rilascerà uno scontrino che servirà poi per pagare il tempo di sosta. Lavori sono guardati a vista dal direttore di cantiere, ingegner Ermanno Simonati, e dal direttore dell’ufficio di piano, ingegner Stellio Vatta, che, assieme al presidente e al direttore generale della società di gestione, Antonio Marano e Marco Consalvo, ormai contano i giorni che li separano dal fatidico taglio del nastro.
La giornata dell’inaugurazione sarà quella del 19 marzo, ma ancora non si conoscono i dettagli della cerimonia che permetterà al polo intermodale dei trasporti di essere cosa concreta. Un’idea sorta già negli anni Ottanta e che nel 2004 avrebbe dovuto vivere la prima fase, con la realizzazione della fermata ferroviaria, di un collegamento tra la linea Trieste-Venezia e l’aeroporto ed il potenziamento dell’esistente autostazione. Da allora solo annunci, dibattiti e prese di posisione. Sino a quando, il 23 gennaio 2017, il presidente della giunta regionale, Debora Serracchiani, quello di “Trieste Airport”, Antonio Marano e il sindaco, Livio Vecchiet, ponevano la prima pietra del nuovo e atteso polo intermodale. Un’opera che diventerà realtà solo dopo poco più di un anno di lavori. Una sorta di record per un’opera pubblica in Italia.
Il Piccolo – 14/02/2018
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