La spesa ferroviaria punta a 4,7 miliardi nel 2018 Strade ai minimi, sblocco a ottobre
di Alessandro Arona
È finalmente arrivato l’atteso via libera del Cipe (nella seduta del 7 agosto) al contratto di programma Anas 20162020 (approvazione) e a quello di Rfi investimenti 20172021 (parere). Il primo vale 23,4 miliardi di euro (più 6,1 miliardi di opere in corso) e sblocca nuovi finanziamenti per 12,4 mld; il secondo (Rfi) programma nuove risorse per 13,3 miliardi. Entrambi i “via libera” (quello Anas definitivo dopo la pubblicazione della delibera, quello Rfi con iter da proseguire e Dm Economia-Mef finale previsto operativo per fine anno) arrivano con molti mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ma mentre nel caso di Rfi questo non ha pesato, visto il portafoglio di risorse e progetti già sbloccati, e gli investimenti effettivi continuano a crescere, nel caso dell’Anas il ritardo sta inchiodando la spesa al minimo storico di 1,7 miliardi di euro. Per le altre decisioni del Cipe (ok ai lotti costruttivi della Torino-Lione, revisione criteri economici per gli aggiornamenti quinquennali dei Pef autostradali, anticipo al 2017 di 170 milioni del piano periferie, sblocco fondi banda ultralarga) si rinvia ai servizi su Edilizia web, digitando “Cipe” nel motore di ricerca.
IL CONTRATTO ANAS. L’approvazione più attesa era quella sul Contratto 2016-2020 dell’Anas, previsto dalla legge di Stabilità 2016 con il suo carico di 6,4 miliardi aggiuntivi ma rimasto bloccato per un anno per il braccio di ferro tra Ministero dell’Economia, da una parte, e Anas e Infrastrutture dall’altra. Ora la delibera Cipe di approvazione deve essere formalizzata e registrata dalla Corte dei Conti, si punta a ottobre-novembre. Questo passaggio è fra l’altro indispensabile per l’integrazione di Anas nel Gruppo Fs. Il Contratto Anas 2016-2020 prevede un programma di opere da 23,4 miliardi di euro, già finanziato per 15,9 miliardi di euro (i restanti 7,5 miliardi dovranno essere reperiti nei prossimi anni). Circa 12,4 miliardi sono le risorse aggiuntive: 6,4 miliardi dalla legge di Stabilità 2016 e altri 6 miliardi stanziate per opere Anas nella programmazione Fsc 2014-2020 approvata nell’ultimo anno. Altre risorse per circa 3,4 miliardi di euro erano già disponibili prima del 2016 e si tratta di opere già in corso. Il piano prevede 8,4 miliardi per completamento di itinerari; 10,4 per manutenzione straordinaria e messa in sicurezza; 4 miliardi per nuove opere; 0,4 ripristino viabilità statale e locale post-sisma 2016; 0,2 per altri investimenti. Oltre ai 23,4 miliardi ci sono poi opere per 6,1 miliardi di euro già in corso di esecuzione (oltre il 15% di Sal) e che andranno avanti con le vecchie regole. La novità del piano è infatti anche sulle ” regole “. Si passa dai finanziamenti statali a fondo perduto a un meccanismo di “corrispettivo”. «Il nuovo meccanismo – spiega il presidente Anas Gianni Armani – permetterà allo Stato di risparmiare in 5 anni circa 800 milioni di euro». «Sulla parte investimenti – prosegue – l’Anas si assume il rischio costruzione: gli oneri accessori di ogni lavoro vengono abbassati a regime dal 12,5% al 9% (era il 15% fino a due anni fa), e dopo l’approvazione del progetto definitivo il rimborso statale non cambia, spetta a noi fare in modo che i costi non crescano in costo d’opera. Poi ci sono penalità sui tempi non rispettati. Sulla parte servizio il canone statale, partendo dai costi storici Anas, prevede la variazione in base a parametri di qualità e traffico effettivo».
IL BLOCCO ALL’ANAS. I ritardi causati dal governo (indirettamente il Codice appalti 50/2016 e direttamente i ritardi sul nuovo Contratto) hanno fermato gli investimenti Anas, soprattutto nuove opere. La società strade ha accelerato la manutenzione straordinaria, con bandi per 1,5 miliardi nel 2016, «e quest’anno – ci spiega il presidente Armani – cerchiamo di fare più bandi e molte più aggiudicazioni rispetto allo scorso anno» (rispettivamente 2,2 miliardi di euro i bandi Anas 2016 e circa 900 milioni di euro le aggiudicazioni). «Ma per la spesa effettiva – spiega il presidente – stiamo cercando di mantenere la produzione dell’anno scorso (1,7 miliardi, il minimo degli ultimi dieci anni), senza nuove opere, ricordiamolo», che dipendono dal nuovo Contratto. «Nel 2018 – aggiunge Armani – potremo cominciare ad aumentare gli investimenti effettivi, ma molto dipenderà dai tempi del nuovo CdP 2016-2020». A regime il piano industriale Anas prevede tre miliardi di euro di investimenti all’anno.
CONTRATTO RFI. Nel caso delle ferrovie, il ritardo nell’approvazione del contratto di programma «non avrà effetti sulle previsioni di investimento». A spiegarlo al Sole 24 Ore è lo stesso Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi. I finanziamenti sbloccati nel 2016 , oltre 18 miliardi di euro – spiega Gentile «ci garantiscono un serbatoio di risorse e progetti in corso tale da centrare comunque la previsione di 4,2 miliardi di spesa, nel 2017, che facemmo a inizio anno. Il ritardo di qualche mese, fra l’altro, ci ha consentito di inserire nel piano anche i nuovi fondi Fsc concordati dal Mit con le Regioni, arrivando dunque a 13,3 miliardi di euro complessivi di nuove risorse programmate». «Dal 2018 – sostiene Gentile – il trend di spesa potrà di nuovo salire, per arrivare a oltre 6 miliardi di euro l’anno»
Il Sole 24 Ore/Edilizia e Territorio – 11.09.2017
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